COMUNE DI COLLEBEATO (Provincia di Brescia) AGGIORNAMENTO DELLO STUDIO DEL RETICOLO IDRICO MINORE RELAZIONE

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1 COMUNE DI COLLEBEATO (Provincia di Brescia) AGGIORNAMENTO DELLO STUDIO DEL RETICOLO IDRICO MINORE RELAZIONE Committente: Amministrazione Comunale di Collebeato Data: Marzo 2010 Geostudio D o t t. s s a S i m o n a A l b i n i - G E O L O G O Studio: Via Antonio Stoppani, BRESCIA P.I Telefono e Fax Cellulare: quarzo@bresciaonline.it C.F. LBN SMN 67B 43B 157A

2 1 SCOPO DEL LAVORO E INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDRICO L Amministrazione Comunale di Collebeato ha affidato con Delibera n. 78 del 18/6/2009 alla sottoscritta Dott. Simona Albini, l incarico professionale per la revisione e l'aggiornamento dello studio del Reticolo Idrico relativo al Comune di Collebeato. In particolare il lavoro si è reso necessario a seguito della modifica della cartografia aerofotogrammetrica dell'intero territorio comunale, utilizzata come riferimento per la stesura della componente geologica ed urbanistica del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) in corso di predisposizione (anno 2009/2010). La nuova cartografia aerofotogrammetria NON coincide con quella utilizzata per la stesura dello studio di Individuazione del Reticolo Idrico Minore del novembre 2002-novembre 2003 redatto dal Dott. Ing. G. Bonomi e attualmente in vigore, approvato con Delibera C.C. n. 31 del 17/06/2003. Pertanto avendo riscontrato discrepanze grafiche tra le due basi cartografiche (e quindi nell andamento dei corsi d acqua e di conseguenza delle fasce di rispetto) ed anche alcune discrepanze tra quanto riportato nello studio esistente e lo stato di fatto rilevato sul terreno, è risultato necessario aggiornare e modificare il tracciato dei corsi d'acqua e delle relative fasce di rispetto al fine di rendere coerenti fra di loro tutti gli strumenti di pianificazione in corso di stesura. Si specifica che con il presente lavoro sono state apportate modifiche alla cartografia dello studio del reticolo del 2002/2003 solo laddove necessario, mantenendo in linea generale l impostazione adottata nel lavoro del Dott. Ing. Bonomi e pertanto si è optato per una soluzione semplificata, producendo un'unica cartografia con l'individuazione dei corpi idrici, intubati e non, appartenenti al Reticolo Idrico Principale e Minore e delle relative fasce di rispetto. Sono state introdotte invece delle modifiche più consistenti alla Bozza di regolamento dell attività di polizia idraulica affinché diventasse uno strumento operativo più completo ed esaustivo rispetto alla versione del novembre Nel presente lavoro sono stati individuati e cartografati i seguenti elementi: a) Reticolo Idrico Principale: si intendono i corsi d acqua inseriti nell allegato A alla D.G.R. n. 7/7868 del 25/1/2002 e s.m.i. che per il Comune di Collebeato è il Fiume Mella. b) Reticolo Idrico Minore (RIM) principalmente naturale: è l insieme dei corsi d acqua che non ricadono negli allegati A e D della D.G.R. n. 7/7868 del 2002 e s.m.i., ma che comprendono corsi d acqua di notevole importanza ai fini idraulici. Si trovano principalmente tra le colline di Collebeato ed il centro abitato e costituiscono di fatto -1-

3 il sistema dei corsi d acqua/canali/fossi che intercettano e allontanano le acque di ruscellamento delle colline. c) Reticolo Idrico Minore (RIM) artificiale: è l'insieme dei corsi d acqua precedentemente riportati nell allegato D alla D.G.R. n. 7/7868 del 25/01/2002 Canali gestiti dai Consorzi di Bonifica ed attualmente stralciati a seguito dell'entrata in vigore del Regolamento Regionale di Polizia Idraulica (R.R. n. 3 del 08/02/2010). Tale reticolo, che si sviluppa nella zona pianeggiante di Collebeato, è interamente artificiale (intubato e non) e costituisce il reticolo delle rogge, originariamente avente solo finalità irrigue, gestito da Consorzi privati. Comprende la Roggia Cobiada, la Roggia Uraga, la Roggia Porcellaga, il Fiume Grande e le loro derivazioni principali, per le quali vi è una regolare concessione di grande derivazione in atto di acque pubbliche dal Fiume Mella. d) Fasce di rispetto/fasce di tutela: sono costituite da porzioni di territorio in adiacenza ai corsi d acqua o ad altri elementi idrografici da tutelare (vasche di laminazione, pozzi perdenti, ecc.), all interno delle quali ogni tipo di attività è normata ai sensi del regolamento allegato, la cui ampiezza variabile è misurata dal ciglio superiore della sponda del corso d acqua o, in presenza di argini, dal piede esterno dell'argine o, per i tratti coperti, dal limite esterno del manufatto. Tali fasce sono state tracciate con criterio geometrico, tenendo conto della necessità di accedere al corso d'acqua ai fini della manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale e solo localmente tenendo anche conto della presenza di aree potenzialmente interessate da fenomeni erosivi o di divagazione dell'alveo (parte alta asta Fosso Valletta) e di aree soggette ad allagamento (strade canale). 2 FASI DEL LAVORO Il lavoro di aggiornamento e revisione dello studio del Reticolo Idrico Minore del Novembre ha comportato un dettagliato rilevamento sul terreno degli elementi idrografici esistenti, eseguito nel luglio In particolare sono stati rilevati i corsi d'acqua che dalle zone collinari scendono verso l abitato ponendo particolare attenzione alla loro terminazione verso le zone urbanizzate. Per quanto riguarda i fossi utilizzati ai fini irrigui, sia per quelli principali quali la Roggia Cobiada, Roggia Uraga, Roggia Porcellaga e Fiume Grande (inserite nell Allegato D alla D.G.R. n. 7/7868 del 2002) che per quelli secondari, gestiti tutti da diversi consorzi irrigui facenti capo al Consorzio Federativo Utenze del Mella (consorzio di tipo privatistico), le verifiche sul terreno sono state condotte con l aiuto prezioso dei signori Giuseppe Ancelotti, Pierino Pedrini, Francesco Civini e Santo Lussignoli, in -2-

4 qualità di acquaroli ed ex o attuali referenti dei consorzi ai quali appartengono le rogge Uraga, Porcellaga, Cobiada e Fiume Grande. L aiuto di queste persone è servito in particolare per definire con maggior precisione l andamento dei fossi che ormai non scorrono più a cielo aperto e passano coperti sotto tutta la zona urbanizzata residenziale ed industriale di Collebeato. Sulla base dei dati rilevati sul terreno è stata prodotta una carta in scala 1:2.000 (divisa in due tavole R1 e R2) che riporta il tracciato della rete idrica esistente nel Comune di Collebeato aggiornata al luglio Sono riportati sia i corsi d acqua nei quali scorre acqua con continuità sia quelli che raccolgono acqua solamente durante i periodi piovosi (torrenti che scendono dalla zona collinare) o quelli utilizzati ai fini irrigui (rete irrigua). Per la loro attribuzione od esclusione al Reticolo Idrico Minore è stato mantenuto in linea di massima il criterio adottato dall'ing. Bonomi nello Studio del Reticolo del novembre Per il Fiume Mella e per i corsi d'acqua ricadenti nel Reticolo Idrico Minore ed altri elementi idrografici, sono state delimitate fasce di rispetto e di tutela idraulica e ambientale, mantenendo il criterio geometrico previsto nello studio del Le fasce hanno una larghezza di 10 m e 4 m dalla sommità della sponda per i corsi d acqua a cielo aperto. Rispetto allo studio del reticolo idrico del 2002 sono state delimitate le fasce di rispetto anche per le derivazioni principali delle rogge e per i tratti indicati come acque esenti sia sulla cartografia catastale del cessato catasto che su quella del catasto NCTR (stampa del 1996), mentre per i fossi irrigui minori è stato indicato solo l'andamento, ma non la fascia di rispetto. 3 MODIFICHE PRINCIPALI APPORTATE ALLO STUDIO DEL RETICOLO IDRICO DEL NOVEMBRE ) A differenza dello studio di Individuazione del Reticolo Idrico del Novembre è stata inserita nel presente aggiornamento anche la fascia di rispetto del Fiume Mella (Reticolo Idrico Principale) come prevista dal R.D. n. 523/1904. La fascia di rispetto ha una larghezza di 10 m dal piede arginale esterno (anche laddove questo non era nettamente evidente come ad es. zona cimitero) o dai muri di confine di alcune proprietà (zona case di Via S. Francesco e zona industriale). Il Fiume Mella, essendo inserito nell Allegato A della DGR 25/1/2002 n. 7/7868 e succ. mod. e int., appartiene al Reticolo Idrico Principale e su di esso compete all'agenzia Interregionale del Fiume Po l esercizio delle attività di Polizia Idraulica (rilascio di -3-

5 autorizzazioni/concessioni) mentre l'introito dei canoni concessori di polizia idraulica è di competenza regionale. La fascia di rispetto tracciata è la rappresentazione grafica dell'ambito soggetto ai vincoli previsti dal R.D. 523/1904. Nel lavoro precedente invece era stata rappresentata solamente l area ampia 150 m dal corso d acqua prevista dall art. 1 lett. c della ex Legge 431/85 (Legge Galasso) che non definisce un vincolo di inedificabilità, ma solamente di tutela ambientale e paesaggistica. 2) Sono state tracciate anche le fasce fluviali del Fiume Mella definite nel Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) dell Autorità di Bacino del Fiume Po (AdBPo) essendo questo uno strumento di pianificazione sovraordinato al quale è obbligatorio attenersi. In particolare è stato riportato il limite tra la fascia B e la fascia C che individua la Fascia B di esondazione (coincidente con la Fascia A di deflusso della piena) e la Fascia C di inondazione per piena catastrofica che termina con il limite esterno della Fascia C. Si rammenta che tali limiti derivano dalle tavole originali in scala 1: (Foglio 099 SEZ. 2 Gardone Val Trompia Mella 07 e 121 SEZ.1 Brescia Mella 06 di Delimitazione delle Fasce Fluviali del PAI)) e sono stati riportati sulle tavole R1 ed R2 in scala 1:2.000; pertanto possono esserci delle difformità dovute sia alla differenza di scala sia alla differenza di base topografica rispetto alle tavole originare dell Autorità di Bacino del Fiume Po approvate con DPCM il 24 maggio 2001 e succ. var. e int. In prossimità della zona sud del comune dove esiste una depressione rappresentata da un'antica area di cava, la fascia B originale del PAI è stata leggermente modificata, seguendo elementi fisici rilevati sul terreno ad una scala di maggior dettaglio rispetto alla cartografia PAI, come consentito dall'art. 27 comma 3 delle Norme di Attuazione del PAI. Nel territorio comunale di Collebeato la fascia di deflusso della piena (Fascia A) e la fascia di esondazione del Fiume Mella (Fascia B) coincidono (sulla cartografia infatti è indicato solamente il graficismo più esterno corrispondente al limite tra la fascia B e la fascia C); all'interno di questa fascia si applicano obbligatoriamente le norme più restrittive del PAI e cioè quelle della Fascia A ed in particolare quanto stabilito dagli dagli art.1 comma 6, 29, 32, 36, 37, 38, 38 bis, 38 ter, 40 e 41, (riportati in allegato al Regolamento). Nella Fascia C invece valgono le norme dell'art. 31 delle Norme di Attuazione del PAI che prevedono che le attività consentite e quelle vietate vengano stabilite dagli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica. Esse quindi rimandano alle norme geologiche ed urbanistiche contenute negli elaborati che compongono il PGT del Comune di Collebeato. -4-

6 3) La fascia di rispetto dei corsi d acqua a cielo aperto del Reticolo Idrico Minore è stata tracciata con criterio geometrico in base all'importanza del corso d'acqua e alla sua prossimità alle zone urbanizzate, mantenendo grossomodo l'impostazione adottata nello studio del reticolo del Novembre , considerando anche che sulla base di questo lavoro nel frattempo sono stati rilasciati (o non rilasciati) permessi di costruire. In particolare in corrispondenza di ambiti già edificati è stata tracciata una fascia di 4 m, mentre in corrispondenza di aree non edificate la fascia è stata mantenuta più ampia e pari a 10 m, questo anche all'interno del centro edificato. L'ampiezza della fascia di rispetto deve essere misurata dal piede arginale esterno o, in assenza di argini in rilevato, dalla sommità della sponda incisa. Nel caso di sponde stabili, consolidate o protette (muri, scogliere, ecc.), le distanze vanno calcolate con riferimento alla sommità della sponda o alla sommità del lato esterno del manufatto, e NON utilizzando come riferimento la linea della piena ordinaria in quanto questa è difficilmente individuabile. 4) Per i corsi d acqua coperti/tombinati del Reticolo Idrico Minore che attraversano in genere le zone urbanizzate, la fascia di rispetto viene MODIFICATA da 0,5 m di larghezza per ogni lato del fosso (come era previsto all art. 4 comma c) dell Allegato 5 Bozza di regolamento dell attività di polizia idraulica dello studio Individuazione del Reticolo Idrico Minore del novembre 2002) ad 1 m di larghezza. Le distanze devono essere misurate dalla parete esterna in pianta del manufatto che costituisce il tombotto o la copertura. La fascia di rispetto dei corsi d acqua coperti è finalizzata a garantire la possibilità di accesso per ispezioni e/o la possibilità di manutenzioni. In corrispondenza dei piccoli tratti dove i corsi d acqua risultano coperti per la presenza di passaggi carrai, ponticelli, stradine, ecc. non è stata interrotta la fascia di rispetto, ma è stata mantenuta continua. In sintesi per i corsi d'acqua appartenenti al Reticolo Idrico Principale e Minore sono state individuate fasce di rispetto (come da R.D. 523/1904), mentre per altri elementi idrografici (quali vasche di laminazione, pozzi perdenti, laghetti, ecc.) sono state tracciate fasce di tutela, basandosi su elementi geometrici esistenti sul terreno (muretti, recinzioni, confini). Su tutte le fasce (sia di rispetto che di tutela) si applicano le norme contenute nel regolamento di polizia idraulica allegato, nel rispetto assoluto delle competenze dei Consorzi concessionari di derivazioni di acque pubbliche. -5-

7 Si evidenzia che negli allegati cartografici prodotti TAV. R1 ed R2 in scala 1:2.000 la rappresentazione grafica delle fasce di rispetto del Reticolo Idrico Minore e Principale e delle fasce di tutela degli altri elementi idrografici ha un valore indicativo; la distanza dal corso d acqua della fascia dovrà essere determinata sulla base di misure dirette in sito, adottando come riferimento il piede arginale esterno o, in assenza di argini in rilevato, dalla sommità della sponda o della scarpata incisa. Nel caso di sponde stabili, consolidate o protette (es. in presenza di muri spondali, scogliere, ecc.) o di muri, recinzioni, ecc., le distanze devono essere calcolate con riferimento alla sommità della sponda o alla sommità del lato esterno del manufatto; NON dovrà essere utilizzato come riferimento la linea della piena ordinaria in quanto questa è difficilmente individuabile e varia in continuazione in base al regime idraulico del corso d'acqua. Anche la traccia dei corsi d'acqua che passano intubati sotto le zone urbanizzate e riportata nella cartografia può ovviamente essere parzialmente difforme dal reale andamento sul terreno; pertanto per qualsiasi intervento da eseguire su tali corsi d'acqua e nelle relative fasce di rispetto e di tutela dovrà prima essere determinato il reale andamento sul terreno. Infine la rappresentazione dei tratti indicati come acque esenti nelle Tavole R1 ed R2 può non essere perfettamente coincidente con quanto riportato nella cartografia originale catastale NCTR e del Cessato Catasto; pertanto sarà necessario in fase di rilascio delle autorizzazioni/concessioni relativamente agli interventi che di volta in volta verranno richiesti, far riferimento alla cartografia ufficiale. 4 COMPETENZE SUI CORSI D'ACQUA Le competenze per i corsi d'acqua esistenti nel territorio comunale di Collebeato possono essere riassunte in tre categorie: Urbanistiche: mappatura dei corsi d acqua con definizione delle fasce di rispetto e di tutela e regolamentazione con norme tecniche attuative; Amministrative: controllo, vigilanza, rilascio di autorizzazioni/concessioni, applicazione e riscossione dei canoni di polizia idraulica. Manutentive: interventi di manutenzione e di pronto intervento sui corsi d'acqua. Il trasferimento delle funzioni di polizia idraulica ai comuni è dettato dalla L.R. n. 5 del 24 Marzo 2004 che ha modificato il comma 114 della L.R. n. 1 del 5 Gennaio 2000 come di seguito riportato: -6-

8 Ai Comuni sono delegate: a) le funzioni relative all adozione dei provvedimenti di polizia idraulica concernenti il reticolo idrico minore, limitatamente ai corsi d acqua indicati come demaniali in base a normative vigenti o che siano stati oggetto di interventi di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici, previa individuazione dello stesso da parte della Giunta Regionale. Successivamente la D.G.R. 7/7868 del 2002 e s.m.i. ha trasferito una serie di competenze in termini di gestione del Reticolo Idrico dalla Regione alle Amministrazioni Comunali, alle Comunità Montane ed ai Consorzi di Bonifica. In particolare la delibera ha stabilito il trasferimento delle funzioni relative all adozione dei provvedimenti di polizia idraulica, alla gestione delle attività di polizia idraulica e alla manutenzione sul Reticolo Idrico Minore, ai comuni (o alle comunità montane se i comuni sono classificati come montani). La delibera ha stabilito inoltre il trasferimento delle funzioni di polizia idraulica, di manutenzione e gestione dei corsi d'acqua relative al reticolo idrico di cui all Allegato D alla sopra citata delibera, ai Consorzi di Bonifica, ed è stata in parte emendata a seguito della sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche n. 91 del In base a tali elenchi (D.G.R. n.7868/02), le Rogge Cobiada, Porcellaga, Uraga e Fiume Grande risultavano ricomprese nel novero delle competenza del Consorzio di Bonifica Mella e dei Fontanili - Compensorio n. 10. Questi elenchi sono stati poi modificati con la D.G.R. 11/02/2005 n. 7/20552 Approvazione del reticolo idrico di competenza dei consorzi di bonifica, e nei quali le rogge NON sono più riportate. A seguito della recentissima entrata in vigore del Regolamento Regionale di Polizia Idraulica (R.R. n. 3 del ), emesso ai sensi dell'art. 85 comma 5 della L.R. 31/2008 (ex art. 10 comma 5 della L.R. 16 Giugno 2003, n. 7, ora abrogata), gli elenchi di cui alla citata D.G.R. 7/20552 sono entrati in vigore, sostituendo i precedenti elenchi di cui all'allegato D della D.G.R. n. 7868/2002. Quindi in base agli elenchi di cui alla D.G.R n. 7/20552, le rogge Cobiada, Porcellaga, Uraga e Fiume Grande non risultano ricomprese nel novero dei corsi d'acqua di competenza di Consorzi di Bonifica. Esse inoltre non risultano ricomprese nemmeno all'interno degli elenchi delle acque pubbliche, emessi ai sensi del R.D n Le quattro rogge e le loro derivazioni principali sono canali artificiali, probabilmente privati, ma riportati nella cartografia catastale come acque esenti ; esse sono utilizzate per la derivazione, la condotta e l'uso in concessione di acque pubbliche: detta concessione, regolarmente in atto e autorizzata, viene esercitata da consorzi privati facenti capo al Consorzio Federativo Utenze Mella. -7-

9 In considerazione di quanto sopra esposto le rogge e le loro derivazioni principali sono state anch'esse inserite nella rete idrografica appartenente al Reticolo Idrico Minore, sul quale il Comune esercita attività amministrative, urbanistiche e manutentive, e quindi soggette al Regolamento di Polizia Idraulica allegato. Al Consorzio titolare della concessione di derivazione di acqua pubblica spetta la competenza manutentiva delle opere connesse alla derivazione d'acqua (art.42 del R.D. 1775/1933, quali ad es. la pulizia delle paratoie, dei partitori, delle opere di raccolta, ecc.), e la competenza autorizzativa in riferimento a qualsiasi intervento previsto sull'alveo, sulle sponde e sugli argini dei canali, che possa interferire o modificare l'esercizio della concessione di derivazione d'acqua in atto. Tale competenza si estende su tutta la rete consortile. Anche per le quattro rogge Cobiada, Uraga, Porcellaga, Fiume Grande e loro derivazioni principali, ricadendo nel Reticolo Idrico Minore, sono state delimitate fasce di rispetto assoggettate a normativa di tutela (vedere regolamento allegato) che definiscono le attività consentite e quelle vietate sia negli alvei, sulle sponde, sugli argini e nelle fasce stesse, sulle quali il Comune esercita attività autorizzative, di controllo e tutela, sempre nel rispetto delle competenze e prerogative dei Consorzi concessionari di derivazione delle acque. Sulle tavole sono stati tracciati anche i fossi tuttora esistenti ed utilizzati, che costituiscono la rete irrigua secondaria, le cui acque sono derivate dalle rogge principali. Per questi fossi non sono state delimitate le fasce di rispetto, data la loro scarsa importanza e non essendo rappresentati come acque esenti nella cartografia del cessato catasto. In conclusione con il presente studio è stato individuato nel comune di Collebeato il Reticolo Idrico Minore (RIM) che comprende i corsi d'acqua prevalentemente naturali e le rogge, sui quali il Comune esercita l'attività di tutela (competenza urbanistica), di polizia idraulica (competenza amministrativa) e di manutenzione (competenza manutentiva), nel rispetto assoluto delle competenze dei consorzi irrigui sulle rogge e sulle opere che derivano acqua pubblica, in qualità di titolari della concessione di derivazione d'acqua dal Fiume Mella. Si specifica inoltre che la manutenzione dei manufatti edilizi e/o delle opere create artificialmente ed esistenti lungo i corsi d'acqua del RIM (quali ad esempio tombinature, sponde artificiali, muri, scogliere, attraversamenti, ecc.) spetta ai proprietari dei fondi (frontisti) posti in corrispondenza dei corsi d acqua su cui si trovano le opere o a chi le ha realizzate, o chi trae beneficio da esse o a chiunque -8-

10 venga autorizzato all'esecuzione di tali opere, come meglio specificato nel Regolamento di Polizia Idraulica allegato. Per il Fiume Mella che ricade nel Reticolo Idrico Principale è l'agenzia Interregionale del Fiume Po che ha la competenza amministrativa (polizia idraulica, vigilanza e controllo) per gli interventi sul corso d'acqua e nella sua fascia di rispetto. Brescia, Marzo 2010 Dott.ssa Simona Albini -9-

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