RELAZIONE DI MANDATO Fondazione Territori Sociali - Altavaldelsa

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1 RELAZIONE DI MANDATO Fondazione Territori Sociali - Altavaldelsa Comune di Casole d Elsa Comune di Colle di Val d Elsa Comune di Poggibonsi Comune di Radicondoli Comune di San Gimignano

2 INDICE FONDAZIONE DI PARTECIPAZIONE... 3 UN ESEMPIO DI SUCCESSO : GLI ANNI DELLA PROVA... 5 LA FTSA: UN MODELLO DI INTEGRAZIONE... 7 ORGANIZZAZIONE... 9 ORGANI SOCIALI... 9 ATTIVITÀ DEGLI ORGANI...10 SISTEMA DI QUALITÀ E ACCREDITAMENTO...11 PROCEDURE E PROTOCOLLI APPROVATI...12 QUESTIONARI DI GRADIMENTO DEI SERVIZI SOMMINISTRATI AGLI UTENTI...13 I SERVIZI DI WELFARE...15 UTENTI...15 SPESA PER CATEGORIA DI UTENTI...15 QUOTA CAPITARIA contribuzione dei Comuni fondatori dal 2010 al COSTI A CARICO DEI COMUNI PER CATEGORIA DI UTENZA...18 LO SVILUPPO DEL MODELLO...21 ATTIVITÀ DI CODIFICAZIONE DEL SISTEMA...21 INVESTIMENTI...22 CONTABILITÀ...22 LE RISORSE INFORMATICHE...23 LA COMUNICAZIONE...24 LE DONAZIONI...25 IL CINQUE PER MILLE...26 DESTINAZIONI E IMPORTI CAMPAGNA 5 X MILLE ANNO 2011 PROGETTO CASA IN COMUNE...27 SERVIZI IN CONVENZIONE / APPALTO indotto...27 TABELLA SERVIZI AFFIDATI RIPARTITI PER MACRO AREE DI AFFERENZA...32 FTSA UN LUOGO IN CUI LAVORARE. LE POLITICHE DEL PERSONALE...34 LE NOSTRE RISORSE...34 FIDELIZZAZIONE E STABILIZZAZIONE...35 Dipendenti per categorie professionali e datori di lavoro...36 COSTO DEL PERSONALE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO SUL CLIMA AZIENDALE...39 LE ATTIVITÁ FORMATIVE ANZIANI DIVERSAMENTE ABILI MINORI E FAMIGLIE I PROGETTI IL SERVIZIO CIVILE REGIONALE IL WELFARE COMUNITARIO DICONO DI NOI

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4 FONDAZIONE DI PARTECIPAZIONE UN ESEMPIO DI SUCCESSO I cambiamenti sociali, demografici ed economici avvenuti negli ultimi anni nel nostro Paese, come nei nostri territori, mettono ogni giorno a dura prova il sistema del welfare come fino ad oggi l abbiamo conosciuto. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un solido sistema di welfare per affrontare le sfide dello sviluppo e della coesione sociale. L esperienza della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa in questi anni dimostra come il welfare comunitario sia il più adatto per rispondere in modo innovativo e flessibile alle richieste che provengono da una società in evoluzione. La crisi in atto alimenta la preoccupazione in tutti noi di non riuscire a rispondere ancora in modo puntuale ad ulteriori e crescenti bisogni. Non dimentichiamo, infatti, che le erogazioni nazionali assistenziali riescono ad abbattere solo marginalmente il rischio di povertà e restano quindi poco efficaci e poco eque. Sulle carenze antiche è sopravvenuto, inoltre, anche in Valdelsa, l impatto delle trasformazioni sociali e poi della crisi: disoccupazione e cassa integrazione in aumento, impoverimento crescente e diffuso, diseguaglianze accentuate, riduzione dei consumi e oneri crescenti sulle famiglie. Di fronte a tutto questo purtroppo il Governo nazionale ha scelto di ridurre drasticamente la spesa sociale per le Regioni e gli Enti locali. E diventato pertanto prioritario nei nostri territori utilizzare le risorse disponibili massimizzandone l efficacia, cercando di promuovere a tutti i livelli equità ed efficienza di gestione e tutelando chi è in una maggiore situazione di vulnerabilità e di bisogno: famiglie con figli, poveri nuovi e vecchi, anziani non autosufficienti e disabili. Da sempre i comuni valdelsani, impegnati sul fronte della domanda sociale, attraverso lo strumento di una fondazione di partecipazione come la Ftsa, hanno risposto alla domanda di assistenza, convinti che per realizzare coesione sociale occorrono innanzitutto servizi tarati sulle specificità del territorio, una maggiore economicità ed efficienza nella gestione e una dimensione di intervento territoriale adeguata e davvero partecipata. I cambiamenti in corso, come detto, nella struttura della popolazione non si limitano al solo fenomeno dell invecchiamento, quella che sta cambiando è anche la composizione delle famiglie, con un forte incremento di quelle monoparentali, e di anziani soli. Entrambe queste categorie ci chiedono un sostegno sulla prossimità, il potenziamento dei servizi di contrasto alla solitudine e alla povertà relativa. La Fondazione in questo contesto può rilanciare la sua capacità di integrazione, in particolare, sull emergenza abitativa. Escludendo la possibilità ovviamente che sia soltanto la FTSA a risolvere il problema dell abitare, è tuttavia auspicabile e opportuno che essa intervenga in modo mirato in alcuni aspetti del problema, mettendo in campo proprie competenze e approcci, intervenendo sulle fasi di emergenza che colpiscono l utenza di riferimento, quali i nuclei con minori e le donne vittime di violenza. La progettualità della Fondazione potrebbe estendersi ad esperienze di cohousing e housing sociale, servizi per la prevenzione degli sfratti con morosità e accesso al mercato delle locazioni, gestione di alloggi riservati alle segnalazioni dei servizi sociali, accessibilità degli alloggi per le persone disabili. Realizzare una rete di interventi coordinati sull emergenza abitativa consentirebbe non solo di sfruttare e mettere a punto i migliori modelli mutuandoli dalle esperienze dei singoli comuni, ma anche di razionalizzare senza duplicare le risorse necessarie, con una maggiore flessibilità nelle risposte. 3

5 L investimento nella FTSA ha consentito ai Comuni di assumere un ruolo diretto nella governance e nella attività di programmazione, monitoraggio e controllo, determinando equità, efficacia, attivazione e integrazione delle risorse disponibili sul territorio. Il successo di quest esperienza ci porta inevitabilmente ad interrogarci sulla possibilità di ulteriori strategie di integrazione rispetto ad altri servizi alla persona, quali ad esempio le attività per i minori, e a quelli già citati sulle problematiche dell abitare. Noi siamo convinti che i servizi per bambini e ragazzi devono diventare centrali nel sistema di politiche sociali in Valdelsa, recuperando un insufficienza storica di risorse, progetti e programmi di intervento. In questo contesto possiamo individuare nuovi filoni di intervento e di servizi integrati in aggiunta a quelli educativi extrascolastici già attivati dalla Fondazione; la gestione delle attività educative scolastiche, degli asili nido, il potenziamento e la messa in rete delle attività ricreative. Gli asili nido, in particolare, rappresentano uno strumento determinante rispetto ai bisogni di sostegno alle sempre più fragili reti familiari e, nonostante il nostro territorio sia sopra la media nazionale e regionale per numero di strutture, non ci può esimere dal ragionare su una nuova e diversa pianificazione, compatibilmente con le risorse disponibili. Si tratta, infatti, di un servizio essenziale per le famiglie che è parte integrante di tutte le politiche attive del lavoro, delle pari opportunità e della conciliazione. In questo contesto la FTSA potrebbe essere il gestore ideale di un servizio educativo e sociale che conserverebbe il controllo diretto dei Comuni ma in una cornice organizzativa diversa e più efficace, con una razionalizzazione dell offerta ed un incremento negli standard di qualità, in grado di colmare anche le eventuali lacune geografiche. È con questo auspicio che concludo la mia esperienza di Presidente della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa e il mio mandato da Sindaco di Colle Val d Elsa, consapevole della maturità raggiunta da questo territorio nel campo delle politiche sociali. Desidero cogliere l occasione per ringraziare tutti coloro che a vario titolo hanno puntualmente collaborato con professionalità, spirito di sussidiarietà e forte senso di comunità, penso ad associazioni, amministrazioni comunali, dipendenti, collaboratori e non meno importanti i cittadini valdelsani che ci hanno permesso in questi anni anche attraverso le loro sollecitazioni di contribuire attivamente al benessere della nostra società. Grazie, infine per l occasione che ho avuto di vivere questa esperienza unica e irripetibile e di aver dato il mio contributo ad un arricchimento del nostro territorio. Paolo Brogioni Presidente Ftsa 4

6 GLI ANNI DELLA PROVA Si può guardare con particolare orgoglio ai quattro anni passati, e trarne auspici positivi per il futuro della Fondazione. Nel 2010 la FTSA veniva da un quadriennio di investimenti ed entusiasmi, di nuovi progetti e servizi, e col vento in poppa aveva in pochi anni accreditato nella Comunità un modello nuovo di integrazione e di servizi, cercando di smentire diffidenze e pregiudizi iniziali, naturali per una novità di tali proporzioni. Il contesto, proprio in avvio del secondo mandato degli organi, cambiò radicalmente e tra il 2010 e il 2011 ha imposto ai servizi sociali dei Comuni alcune grandi sfide, che avrebbero potuto segnare la fine dell esperienza, e che invece, riteniamo, ne hanno permesso il rafforzamento. Innanzitutto hanno inciso gli ingenti tagli ai finanziamenti statali: direttamente (Fondo Nazionale Politiche Sociali) con una riduzione violenta di oltre euro all anno tra il massimo del 2008 e il suo minimo nel 2012; direttamente anche con l azzeramento dei finanziamenti della Fondazione MPS (dal 2010); indirettamente attraverso i tagli effettuati alle risorse dei Comuni, che hanno dovuto fare scelte molto impegnative per mantenere in tutti questi anni lo stesso livello di finanziamento alla Fondazione e naturalmente senza poterlo aumentare. Una seconda sfida è stata nel 2010 la nascita della Società della Salute in Valdelsa, che ci ha costretto a dimostrare, negli stessi anni, di essere un valore aggiunto per la comunità e per la stessa Sds, e non un inutile sovrastruttura. Questa sfida si poteva vincere solo con una continua ricerca della specializzazione, aumento del know-how, efficacia ed idee e con una feroce ricerca dell efficienza economica. Una terza, faticosissima, è venuta dal cambiamento del contesto normativo che, nel 2011 con l approvazione del DL 138/11, ha messo in discussione lo stesso strumento, aprendo un dibattito istituzionale sulla legittimità della Fondazione e sulle sue regole di funzionamento. Per dodici mesi, fino alla sentenza della corte costituzionale che ha definitivamente abrogato l ultimo provvedimento governativo in materia, è sembrato che le nuove regole sui servizi pubblici locali costringessero i Comuni ad azzerare l esperienza di gestione integrata dei servizi sociali attraverso la Fondazione e orientare tutto al mercato privato, perdendone dunque il controllo e la capacità operativa. Ma l ultimo e il più importante cambiamento che la Fondazione ha dovuto raccogliere riguarda il contesto economico e la pesante crisi che ha colpito le famiglie della nostra comunità. In pochissimi anni è cambiata la qualità della vita delle persone, i loro bisogni, le loro richieste, talvolta le grida di aiuto. L aumento della disoccupazione, con dimensioni maggiori di sempre, ha portato con sé nuove povertà, diffuse in fasce di popolazione che non l avevano conosciuta fino ad oggi, e con essa nuove forme di disagio, nuovi bisogni di prossimità, di azioni, di servizi. Mai come in questi anni abbiamo compreso il bisogno di costruire intorno a ciascuno di noi, a ciascun cittadino della Valdelsa, una comunità forte, coesa, inclusiva, capace innanzitutto di non lasciare sole le persone. La risposta migliore, l unica possibile a tutte le nuove domande sociali, è che non ci sia più una comunità divisa: tra cittadini che chiedono e istituzioni che danno; tra enti pubblici che pagano e terzo settore che eroga servizi, accentuando il valore dei rapporti economici a scapito della sussidiarietà e della coprogettazione vera; tra cittadini ricchi e cittadini poveri, dove gli uni non hanno bisogno degli altri e si sentono autosufficienti, finché scoprono che hanno anche loro bisogno dell aiuto che non hanno mai dato, e gli altri si sentono lasciati soli, impotenti, e si chiudono nella rabbia e nella disperazione. La missione più importante per la FTSA è stata, dunque, in questi anni quella di saper leggere questa nuova grande domanda di comunità e di orientare le politiche sociali in questa direzione, aggiungendo servizi e risposte nuove, ma soprattutto rinnovando il modo di fare i servizi di sempre. Nelle pagine di questa relazione di fine mandato abbiamo cercato di rendere conto di come abbiamo 5

7 affrontato gli anni Lo sforzo congiunto di un miglioramento continuo della qualità e dell efficienza dei servizi nonostante le minori risorse, e di progettarne di nuovi per rispondere ai bisogni emergenti, è senz altro la cifra più importante di questi anni. Tra i tanti numeri, che abbiamo voluto lasciare leggibili nella loro trasparenza senza forzare troppe interpretazioni, si possono comunque evidenziare nel dettaglio i fenomeni organizzativi più importanti: a) sul piano della gestione dei servizi tradizionali: l introduzione del sistema di qualità e di accreditamento dei servizi, che sta portando ad una diversa maturità e modernità nel nostro saper fare ; la decisione, storica per certi versi, di andare verso una maggiore gestione diretta (come la internalizzazione della mensa e della RSA Bottai di Colle) laddove tutti i Comuni italiani vanno verso maggiori appalti; la riorganizzazione della filiera dei servizi per la disabilità, che ci consentirà di dare risposte a più famiglie, garantendo loro una risposta di continuità nel tempo (riorganizzazione dei centri diurni, apertura di una nuova RSD in Valdelsa); b) sul piano dei nuovi progetti: tra i tanti quelli sul contrasto alla povertà (Poggibonsi/ Valdelsa con te); quelli sulla risposta all emergenza abitativa; quelli sulla promozione della partecipazione, del volontariato e della solidarietà. Ma quali nuovi traguardi attendono le politiche sociali della Valdelsa e, in particolare, la Fondazione nel prossimo quadriennio? Su tutte, due mi sembrano le più decisive: la prima, perseguire il processo di coesione e inclusione della comunità (Welfare Community) già avviato, orientandone e rafforzandone progetti, azioni e servizi; la seconda, ripensare i servizi per la non autosufficienza, in particolare per gli anziani, alla luce dei cambiamenti che gli indirizzi nazionali e regionali stanno introducendo nelle politiche e nella programmazione. Questo tema sarà molto rilevante per la Fondazione, che oggi lega il 70% circa della propria organizzazione alla gestione delle strutture per anziani (risorse economiche e addetti). Le nuove programmazioni, tanto nazionali che della Regione Toscana, tendono a dare sempre meno importanza alla gestione pubblica dei servizi residenziali, privilegiando da un lato l assistenza domiciliare, dall altra il sostegno economico alle famiglie anche perché assicurino da sé la cura di cui hanno bisogno. Il mantenimento del sistema dei servizi sanitari, ospedalieri e di territorio, sui livelli che abbiamo conosciuto, imporrà il prezzo del ridimensionamento dei servizi sociali e sociosanitari. I Comuni della Valdelsa, che sempre hanno creduto e investito sulla accoglienza degli anziani come il fiore all occhiello, la cifra distintiva del welfare nel nostro territorio, dovranno decidere se contrastare questa deriva istituzionale difendendo l esperienza maturata in tre decenni di accoglienza degli anziani, o ripensare tutti i servizi, lasciando al mercato privato la gestione delle residenzialità e investendo sui servizi diversi, da quelli domiciliari, a quelli leggeri, ai nuovi progetti. Le ultime parole sono per i bambini della Valdelsa. Tra loro ci sono i cittadini di domani, i lavoratori, la classe dirigente, gli imprenditori, i poeti e gli artisti, gli amministratori pubblici, gli insegnanti, tutti quelli che avranno il compito di essere e organizzare la nostra comunità e tramandarla alle generazioni successive. Quanto e cosa vogliamo aspettarci da loro? Quanto siamo disposti ad investire perché crescano coesi, solidi e solidali come li vorremmo? Questo dipenderà da quanto vorremo investire su di loro, sui servizi diretti, sul sostegno alle famiglie in difficoltà, sul supporto alla genitorialità, sui servizi educativi. Nel dibattito storico sulla spesa sociale, se sia una spesa o un investimento, questo mi sembra chiaro: un euro speso per i bambini è un euro di investimento sulla qualità di vita, sul livello di civiltà e di progresso di domani. La Fondazione e i Comuni si possono dare allora un nuovo orizzonte di sviluppo, un nuovo traguardo: potenziare il ruolo della FTSA nei servizi socio-educativi, sperimentando nuove forme e spazi di integrazione sulle competenze e i servizi, unendo sociale ed educativo, e comprendendo che l uno ha bisogno, integra e rafforza l altro. Antonio Mazzarotto Direttore Generale della FTSA 6

8 LA FTSA: UN MODELLO DI INTEGRAZIONE La Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa gestisce dal 2006 i servizi sociali per conto dei Comuni di Casole d Elsa, Colle di Val d Elsa, Poggibonsi, Radicondoli e San Gimignano. Obiettivo della Fondazione è stato fin da subito l elaborazione di nuovi progetti per fornire risposte efficaci ai problemi di disagio ed emarginazione sociale. Lo strumento di una fondazione di partecipazione ha consentito, in particolare, di recuperare il ruolo strategico delle amministrazioni comunali nel campo dei servizi sociali. La FTSA organizza servizi e persone per migliorare la qualità della vita in Valdelsa, non rinunciando all apporto emergente della società civile, con il quale è riuscita nel corso degli anni a creare una rete di contatti, dalle associazioni alla scuola, ai servizi per l impiego, alle cooperative sociali. I servizi della Fondazione sono rivolti a: famiglie: nuclei familiari temporaneamente in situazioni di disagio economico e sociale; anziani: persone anziane che vivono una situazione di grande difficoltà fisica o economica, da soli o con una famiglia che purtroppo non può più assisterli; diversamente abili: attività a supporto della persona e della sua famiglia per favorirne l autonomia; minori: bambini e ragazzi fino a 18 anni di età. Come tutte le organizzazioni, la FTSA si ispira ad alcuni principi inequivocabili ed irrinunciabili come sancito dall Articolo 1 del Regolamento unico di accesso ai servizi sociali: - rispetto della libertà e dignità della persona; - garanzia dell uguaglianza, delle pari opportunità rispetto a condizioni sociali e stati di bisogno differenti; - valorizzazione della differenza di genere; - valorizzazione delle capacità e delle risorse della persona; - perseguimento delle possibilità di scelta fra le prestazioni erogabili; - adeguatezza, appropriatezza e personalizzazione degli interventi; - prevenzione e rimozione delle condizioni di disagio sociale; - sostegno dell autonomia delle persone disabili e non autosufficienti; - valorizzazione e sostegno del ruolo peculiare delle famiglie quali luoghi privilegiati per la crescita, lo sviluppo e la cura della persona; - partecipazione attiva dei cittadini singoli o associati nell ambito dei principi di solidarietà e di auto-organizzazione; - sviluppo e alla qualificazione degli interventi e dei servizi; - valorizzazione delle professioni sociali. Gli Stakeholders Il successo del modello è legato anche agli interlocutori sociali e alla qualità dei rapporti con i diversi gruppi di stakeholders con i quali la Fondazione interagisce. Oggi, infatti, non è più possibile gestire efficacemente una qualsiasi organizzazione se non si è in grado di conoscere e prevedere le legittime attese dei propri portatori di interesse. Qualità dei servizi offerti, ma anche sicurezza e benessere negli ambienti di lavoro, promozione dei valori etici e sociali, rappresentano le nuove frontiere alle quali le organizzazioni come la FTSA devono affacciarsi facendo proprie le istanze dei diversi gruppi. 7

9 Gli stakeholders della Fondazione possono essere suddivisi in tre macro-categorie: istituzionali: enti locali territoriali (Comuni fondatori, Provincia di Siena, Regione Toscana) e agenzie funzionali (AUSL 7 di Siena); dipendenti dell organizzazione: personale diretto e indiretto; informali: utenti, cittadini e piccoli gruppi di volontariato; società civile: sindacati, associazioni di categoria, mass media e associazioni del territorio. Come è possibile osservare si tratta di una molteplicità complessa e variegata di soggetti portatori di interesse della comunità. Nel corso del tempo, le sollecitazioni provenienti dagli interlocutori sociali della Fondazione hanno subito una profonda trasformazione, conquistando sempre più voce e riuscendo ad influenzare, anche indirettamente, l elaborazione di strategie e strumenti. Coinvolgere lavoratori, volontari, utenti, comunità è complicato ma è una prerogativa indispensabile per rendere efficaci ed efficienti progetti di rilevanza sociale. Non si tratta per la FTSA, infatti, solo di un attento gioco ad incastri che presuppone capacità di lettura e di mediazione, ma piuttosto una rielaborazione di feedback, esperienze, variabili di contesto, vincoli e prospettive, cultura personale, che le ha consentito nel corso del tempo di rispondere prontamente alla domanda cosa possiamo fare per gli utenti dei servizi sociali e per la comunità tutta. 8

10 ORGANIZZAZIONE ORGANI SOCIALI La composizione degli organi della FTSA conferma la volontà dei Comuni fondatori di partecipare attivamente alla definizione delle strategie e degli interventi volti a migliorare la qualità della vita e della comunità. Il Presidente, il Consiglio di Indirizzo, il Consiglio di Gestione sono, infatti, espressione diretta delle amministrazioni locali. Tutte le cariche sono svolte a titolo gratuito ad eccezione del Collegio dei Revisori dei Conti e del Direttore Generale. L attuale composizione degli organi è la seguente: Consiglio di Indirizzo - Piero Pii, Sindaco del Comune di Casole d Elsa - Federica Casprini, Assessore a Istruzione, Cultura, Associazionismo, Turismo e Pari Opportunità del Comune di Colle di Val d Elsa - Lucia Coccheri, Sindaco del Comune di Poggibonsi - Emiliano Bravi, Sindaco del Comune di Radicondoli - Giacomo Bassi, Sindaco del Comune di San Gimignano Il Consiglio d Indirizzo approva gli obiettivi ed i programmi della Fondazione proposti dal Consiglio di Gestione e verifica i risultati complessivi della gestione della medesima. (art. 17 dello Statuto della FTSA) Consiglio di Gestione - Giampiero Torellini, Assessore alla Sanità, Servizi Sociali, Sport del Comune di Casole d Elsa; - Mauro Lenzi, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Colle di Val d Elsa - Filomena Convertito, Assessore alle Politiche Sociali e Politiche della Casa del Comune di Poggibonsi - Stefania Dei, Assessore alle Politiche Sociali e Giovanili, Immigrazione, Sanità, Istruzione, Politiche della Casa, Pari Opportunità del Comune di Radicondoli - Ilaria Garosi, Assessore alle Politiche Sociali, Politiche Giovanili e per la Multiculturalità, Scuola del Comune di San Gimignano Il Consiglio di Gestione provvede all amministrazione ordinaria e straordinaria ed alla gestione della Fondazione, con criteri di economicità, efficacia ed efficienza, nell ambito dei piani, dei progetti e dei bilanci approvati dal Consiglio d Indirizzo. (art. 18 dello Statuto della FTSA) Presidente - Paolo Brogioni, Sindaco del Comune di Colle di Val d Elsa Il Presidente della Fondazione presiede il Consiglio d Indirizzo ed il Consiglio di Gestione ed è nominato dal Consiglio d Indirizzo.Il Presidente, inoltre, cura le relazioni con enti, istituzioni, imprese pubbliche e private e altri organismi, anche al fine di instaurare rapporti di collaborazione e sostegno delle singole iniziative della Fondazione. (art. 19 dello Statuto della FTSA) 9

11 Direttore Generale - Antonio Mazzarotto Il Direttore è scelto attraverso un bando ad evidenza pubblica. Resta in carica tre anni e il suo mandato è rinnovabile. Il Direttore Generale è responsabile operativo della Fondazione. Egli risponde del proprio operato innanzi agli organi collegiali della Fondazione. (art. 20 dello Statuto della FTSA) Collegio dei Revisori dei conti Membri effettivi - Roberto Bonini, in qualità di Presidente - Cristina Galgani - Monica Stellin Membri supplenti - Mauro Bardotti - Fabrizio Corsi. Il Collegio dei Revisori è organo contabile della Fondazione e vigila sulla gestione finanziaria della Fondazione, accerta la regolare tenuta delle scritture contabili, esamina le proposte di bilancio preventivo e di rendiconto economico e finanziario, redigendo apposite relazioni, ed effettua verifiche di cassa. (art. 21 dello Statuto della FTSA) ATTIVITÀ DEGLI ORGANI Riunioni del Consiglio di Indirizzo Partecipazione media 62,86% 49,09% 60,00% 62,50% Riunioni del Consiglio di Gestione Partecipazione media 95,56% 60,00% 97,14% 77,33% Riunioni congiunte

12 SISTEMA DI QUALITÀ E ACCREDITAMENTO Nel quadriennio passato, che dal punto di vista dei servizi tradizionali può essere considerato di consolidamento, si è cercato di garantire qualità nella gestione concentrando attenzione e sforzi organizzativi in ogni direzione: non solo dunque con l introduzione di un sistema di qualità in senso stretto, ma anche con l attenzione all efficienza nei costi, agli investimenti per il rinnovo delle infrastrutture e per l aumento della professionalità, all equilibrio e all incisività nella gestione delle risorse umane ed ad un diretto collegamento con le scelte politiche e di indirizzo. L accreditamento è un procedimento amministrativo con il quale il Comune riconosce a un soggetto già autorizzato all esercizio dei servizi sociali o socio-sanitari lo status di potenziale erogatore di prestazioni nell ambito e per conto del Sistema Integrato dei Servizi Sociali. Si tratta, dunque, di una forma di certificazione pubblica che attesta il possesso di una serie di requisiti qualitativi stabiliti dalla legge regionale e verificati su una scala di indicatori dichiarati dal soggetto stesso e periodicamente verificati dal Comune. Lo scopo è quello di certificare la qualità delle prestazioni e l adeguatezza del servizio alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini. Con questo riconoscimento il soggetto accreditato viene dichiarato in grado di svolgere i servizi del welfare pubblico locale e come tale può considerarsi un fornitore verificato. La Pubblica Amministrazione e il cittadino possono rivolgersi tranquillamente al soggetto accreditato, perché è stato ritenuto in grado di garantire gli standard organizzativi ed operativi richiesti dalle norme. Il cittadino che riceve i servizi da un soggetto accreditato ha la garanzia di ottenere servizi dotati di alcuni standard qualitativi, periodicamente verificati e sottoposti a processi di controllo amministrativi. La Legge quadro dell 8 novembre 2000 n. 328, che ha istituito il sistema integrato dei servizi sociali, ha assegnato la responsabilità di tale riconoscimento ai Comuni. Spetta, infatti, alle Amministrazioni Comunali il compito di accreditare i soggetti pubblici e privati che intendono proporre i loro servizi al finanziamento pubblico, come parte integrante del sistema di welfare locale. Accreditare i propri servizi significa, per l organizzazione che li produce, sottoporsi ad un regime 11

13 di controllo amministrativo, il cui obiettivo è quello di indagare la sostanza del modello adottato, le competenze utilizzate, le tecnologie e le strutture messe a disposizione e, quindi, la qualità che tutti questi fattori, interagendo fra loro, imprimono al servizio. Per la FTSA procedere all accreditamento delle strutture e dei servizi è stata ed è una sfida molto importante perché la Legge Regionale 82/2009, concepita per l accreditamento di singole strutture e singoli servizi, non contempla casi in cui il gestore sia unico e le strutture e i servizi tanti quanti quelli gestiti dalla Fondazione. Per questo motivo lavorare per uniformare la documentazione e renderla fruibile per tutti ha comportato e comporta un costante impegno. Il lavoro svolto per l accreditamento deriva dalla definizione e dall accertamento del possesso e del mantenimento di una serie di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi che si ritengono rilevanti per garantire un alto livello qualitativo. Ciò, tuttavia, comporta la necessità di introdurre metodi di valutazione sistematica e periodica della qualità dei servizi attraverso l utilizzo di indicatori e il riesame degli stessi. La FTSA per permettere una valutazione dei servizi forniti agli utenti ha previsto, nell ambito del sistema qualità, la somministrazione di questionari volti a valutare il gradimento dei servizi, la qualità del clima aziendale e altri strumenti, quali l esame di eventuali reclami e il monitoraggio del Piano della Qualità. La politica per la qualità produce, infatti, una forte spinta al miglioramento; l analisi delle variabili di ciascun processo permette poi di ottimizzare l impegno e le risorse e quindi di migliorare la performance complessiva di tutti i servizi. PROCEDURE E PROTOCOLLI APPROVATI Strutture Residenziali e Semiresidenziali Strutture Residenziali Procedure approvate Protocolli approvati R.S.A. Dina Gandini Poggibonsi R.S.A. Santa Fina San Gimignano R.S.A. F. Bottai Colle di Val d Elsa Struttura Residenziale per Disabili Il Mulino Poggibonsi Totale Strutture Semiresidenziali C.D.A. S. Traversari Poggibonsi C.D.S. L Impronta Colle di Val d Elsa Totale

14 Assistenza Domiciliare Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale Assistenza Domiciliare Socio- Sanitaria Assistenza Domiciliare Socio- Educativa Procedure approvate Protocolli approvati Totale Altri Servizi alle persone Procedure approvate Protocolli approvati Trasporti Sociali 4 1 Totale 4 1 QUESTIONARI DI GRADIMENTO DEI SERVIZI SOMMINISTRATI AGLI UTENTI Numero di questionari R.S.A. Dina Gandini Poggibonsi R.S.A. Santa Fina San Gimignano R.S.A. F. Bottai Colle di Val d Elsa C.A.P. Il Mulino Poggibonsi C.D.A. S. Traversari Poggibonsi C.D.S. L Impronta Colle di Val d Elsa Comunità di tipo familiare 1 Casa Ginestra Casole d Elsa ) Struttura non soggetta ad accreditamento regionale. 13

15 C.D.A. Il Bagolaro 2 San Gimignano Centro Lucia ANFASS 3 Poggibonsi Casa Fattoria Valle del Sole Totale Assistenza Domiciliare Numero di questionari Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale e Socio Sanitaria Poggibonsi n.d 96 Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale e Socio Sanitaria Colle di Val d Elsa Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale e Socio Sanitaria San Gimignano Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale e Socio Sanitaria Casole d Elsa Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale e Socio Sanitaria Radicondoli n.d 79 n.d 20 n.d 26 n.d 5 Totale ) Struttura non soggetta ad accreditamento regionale. 3) Struttura convenzionata con FTSA. 4) Struttura convenzionata con FTSA. 14

16 I SERVIZI DI WELFARE Il quadriennio passato è stato contrassegnato da un calo importante dei finanziamenti nazionali, ai quali si è aggiunta la sospensione del finanziamento della Fondazione MPS. Complessivamente sono venuti meno, nel tempo, circa annui, effetto parzialmente attutito dalla contestuale introduzione del Fondo della Non Autosufficienza. A questo calo dei finanziamenti corrisponde negli anni un conseguente calo della spesa ( annui), un maggiore carico sugli utenti con un aumento delle compartecipazioni ( ) e lo sforzo dei Comuni nel mantenimento della quota capitaria, nonostante i pesanti tagli subiti dei trasferimenti nazionali anche direttamente nei bilanci comunali UTENTI Popolazione residente Utenti complessivi dei servizi Incidenza dell utenza sulla popolazione residente 4,58% 4,75% 4,63% 4,52% Il numero degli utenti viene aggiornato annualmente, archiviando i casi che non hanno ricevuto interventi nell arco di due anni. SPESA PER CATEGORIA DI UTENTI Le categorie utilizzate nella tabella sottostante corrispondono a quelle previste per la rilevazione della spesa sociale rendicontata all ISTAT. La forte riduzione di spesa nella voce Famiglia e Minori tra il 2010 e il 2011 e il contestuale aumento nella voce Disagio Adulto sono imputabili a una diversa classificazione del servizio sociale professionale e alla conclusione di due importanti finanziamenti specifici per progetti sui minori. Da segnalare anche l incidenza delle accoglienze fuori zona, il cui dato è disponibile a pag 60. * Famiglia e minori Disabili Anziani Immigrati Disagio adulto Multiutenza** Totale *2013 dato stimato. ** Sono compresi nella Multiutenza tutti i sevizi non classificabili in un utenza specifica 15

17 Spesa per categorie di utenti negli anni 2010, 2011, 2012, 2013 Totale ripartito: Ricavi per categorie - grafico 16

18 Ricavi - dettaglio * Compartecipazione utenti Comuni fondatori Azienda USL 7 Siena Fondo Nazionale Politiche Sociali Fondo per la Non Autosufficienza Altro Totale *anno 2013 da proiezione al 31/12/2013 Dal confronto con il 2008, l anno in cui il Fondo Sociale Nazionale ha raggiunto il suo massimo storico, possiamo rilevare che c è stata una forte diminuzione del Fondo passato da a del QUOTA CAPITARIA contribuzione dei Comuni fondatori dal 2010 al

19 Il finanziamento dei Comuni ai servizi sociali è cresciuto costantemente negli anni fino al 2010 (46,20 per abitante a fronte di 41,20 del 2009). Dal 2010 la quota capitaria è rimasta costante, unico caso tra i diversi servizi comunali, nonostante i progressivi e importanti tagli ai trasferimenti nazionali subiti. Costi dei servizi La riduzione dei costi per i servizi dal 2010 al 2013 di circa è conseguenza delle strategie di razionalizzazione e contenimento della spesa dovute alla flessione dei finanziamenti disponibili. COSTI A CARICO DEI COMUNI PER CATEGORIA DI UTENZA Spesa totale Spesa per abitante Spesa totale Spesa per abitante Spesa totale Spesa per abitante Anziani ,85 12, ,76 13, ,45 11,36 Disabili ,75 15, ,03 14, ,55 13,05 Famiglie e minori ,00 9, ,80 8, ,00 12,71 Disagio adulto ,00 1, ,04 1, ,00 1,36 Multiutenza ,00 7, ,57 7, ,00 7,72 Totale ,60 46, ,20 46, ,00 46,20 18

20 Costo a carico dei Comuni grafico Costo complessivo dei servizi sociali grafico 19

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