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1 Andiamo alla fonte A cura dell Ufficio Missionario Arcidiocesi di Torino supplemento al n. 10 de La voce del popolo del 09/03/2014

2 Sommario Andiamo alla fonte 2 messaggio dell arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia Le opere quaresimali possono cambiare il mondo 5 a cura dell Ufficio missionario Mercoledì delle ceneri 7 settimana dal 5 all 8 marzo Laceratevi il cuore e non le vesti (Gl 2,13) Prima settimana di Quaresima marzo Non di solo pane vivrà l uomo (Mt 4,4) Seconda settimana di Quaresima marzo Dell amore del Signore è piena la terra (Sl 32) Terza settimana di Quaresima marzo Mentre eravamo peccatori, Cristo è morto per noi (Rm 5,6) Quarta settimana di Quaresima 30 marzo-5 aprile Io sono la luce del mondo (Gv 9,5) 35 Quinta settimana di Quaresima aprile Gesù si commosse profondamente (Gv 11,33) Settimana Santa aprile Celebrazione della riconciliazione comunitaria Via Crucis Dio è più forte del tifone 58 Progetti QdF: i valori di fondo 60 Direttore responsabile Luca Rolandi Iscrizione al n. 491 dell del registro del Tribunale di Torino Aut. DSP/1/1/5681/042037/102/88LG La presente pubblicazione è stata promossa da Ufficio Missionario - Diocesi di Torino Via Val della Torre, Torino - Tel missionario@diocesi.torino.it Équipe redazionale Uffici Anziani, Catechistico, Famiglia, Giovani, Lavoro, Liturgico, Migranti, Salute, Universitari della diocesi. Coordinamento redazionale Patrizia Spagnolo Editore Prelum srl Progetto grafico e impaginazione Studio Ruggieri Poggi Roma Stampa Spedim Montecompatri, Roma Fotografie Archivio Ufficio Missionario Shutterstock La foto della copertina del fascicolo e del manifesto della QdF 2014 è di don Pierantonio Garbiglia

3 Là dove l acqua è più pura Come ogni anno giunge il grande tempo di Quaresima, tempo di grazia e di salvezza, tempo buono per verificare il proprio cammino di fede attraverso la preghiera, il digiuno, la condivisione dei beni. Anche quest anno la diocesi, attraverso la collaborazione di vari Uffici (Famiglia, Anziani, Giovani, Universitari, Catechistico, Liturgico, Salute, Lavoro, Migranti) coordinati dall Ufficio missionario, mette a disposizione questo fascicolo, piccolo ma prezioso strumento per animare comunitariamente e anche personalmente i quaranta giorni di esercizi spirituali. Come Chiesa di Torino stiamo camminando nel solco della riscoperta e valorizzazione del Battesimo e della Iniziazione Cristiana: il sussidio mette quindi al centro della riflessione la riscoperta dei fondamenti della fede per un pellegrinaggio spirituale alla fonte da cui sgorgano tutte le iniziative concrete e gli atteggiamenti che caratterizzano gli stili di vita di un cristiano. Andare alla fonte significa andare là dove l acqua è più pura, significa camminare, in questi giorni che precedono la Pasqua, ascoltando la Parola di Dio e attingendo dal Vangelo quella bella notizia che suscita e anima relazioni e comportamenti. Significa rileggere con gli occhi della fede dimensioni importanti della nostra vita: rapporto con le persone, con le cose, con il creato, con il mondo, con la pace. Settimana dopo settimana, il percorso che proponiamo si snoda attraverso le parole di papa Francesco, testimonianze missionarie, commenti alla Parola, preghiere, itinerari quaresimali rivolti alle diverse fasce di età e approfondimenti tematici realizzati con interviste che aiutino e sollecitino la riflessione. Che il Signore che ha dissetato la Samaritana al pozzo, che ha risuscitato Lazzaro e ridato la vista al cieco nato compia ancora oggi in noi, attraverso la sua Parola, ciò che ha operato in loro. Buon cammino. don Maurizio De Angeli Moderatore della Curia 1

4 Andiamo alla fonte Un cammino di 40 giorni per rivedere il nostro rapporto con Dio e per rinnovarlo, per rivedere che cosa guida e ispira la nostra vita, il nostro concreto agire quotidiano nel rapporto con gli altri, con le cose, con il mondo, con il creato e con la pace. Carissimi, all inizio della Quaresima ancora una volta risuona l invito del Signore: Ritornate a me con tutto il cuore. In questi 40 giorni è il cuore l oggetto della nostra attenzione. Un cuore da convertire, un cuore da far ritornare là dove è la fonte della vita. Andiamo alla fonte è l indicazione che bene esprime il cammino che ci attende. Andiamo alla fonte della vita che è Cristo Signore, perché il nostro cuore diventi come il suo cuore, un cuore traboccante d amore, un cuore che per non chiudersi si è fatto trafiggere sulla croce. Andiamo alla fonte che è Cristo per imparare ad amare, pensare ed agire come Lui. Andiamo a quella fonte inesauribile che è la Parola di Dio, una parola che in questo tempo ci è chiesto di frequentare più assiduamente, perché diventi la luce e la guida sul nostro cammino. Andare alla fonte ci ricorda il nostro battesimo. In questo tempo in cui le nostre riflessioni pastorali sono focalizzate sulla pastorale battesimale e dell iniziazione cristiana, ci farà bene riscoprire quella fonte che ci ha generato nella fede, che ci ha inseriti nella famiglia della Chiesa, che ci ha reso partecipi della vita eterna. Stimolati dalla parola efficace del papa Francesco, andare alla fonte corrisponde anche all andare alle periferie del mondo per incontrare il fratello che è nella difficoltà, nel dolore, che vive isola- 2

5 to. E andando nelle periferie, ritrovare il Cristo risorto che lì ci attende nascosto nel cuore del povero e nelle pieghe dimenticate della storia. Andare alla fonte per cambiare il cuore è dunque rivedere che cosa guida e ispira la nostra vita, il nostro concreto agire quotidiano. Abbiamo 40 giorni per rivedere il nostro rapporto con Dio e per rinnovarlo. In questo tempo quaresimale ci è anche chiesto di rivedere che cosa ispira e guida il nostro rapporto con gli altri, con le cose, con il mondo, con il creato e con la pace. Questo cammino, che sempre rimane di conversione personale, non lo facciamo da soli, ma con la Chiesa, con la nostra comunità. Andare alla fonte non diventi però un tornare nostalgicamente ad un passato che non esiste più. La fonte che è Cristo è una fonte continuamente zampillante e che sempre ci rimanda al vivere nel mondo di oggi, con la gente di oggi, immersi nei problemi di questo nostro tempo. Invito ogni comunità, ma ancor più ogni singolo cristiano, a seguire un programma semplice, concreto e preciso per il proprio cammino spirituale quaresimale. Per andare alla fonte dobbiamo pregare di più, per attingere dall intimità con il Signore quei tesori di amore e grazia che arricchiscono la nostra vita. Abbiamo bisogno di digiuno, per ribadire con gesti concreti il primato di Dio nella nostra vita. La preghiera ed il digiuno diventano quindi carità concreta ed operosa, 3

6 perché andare alla fonte significa creare un mondo migliore più giusto e pacifico che fa di Cristo il suo cuore. In questo cammino vorrei ricordare la proposta della catechesi quaresimale con gli Esercizi spirituali al popolo sul terzo articolo del Credo: Credo nello Spirito Santo. A tutti propongo il fascicolo unitario della Quaresima di Fraternità che offre e concretizza l itinerario formativo e spirituale della quaresimale per la nostra diocesi. Ringrazio nuovamente tutti gli uffici diocesani che per il secondo anno, in spirito di collaborazione e coordinamento, lo hanno realizzato. Le occasioni e gli strumenti per andare alla fonte non ci mancano. La mia preghiera ed il mio augurio è che questo nostro andare alla fonte della vita possa trasformare i nostri cuori e renderli sempre più simili al cuore di Cristo. Affidiamo il nostro cammino alla Vergine Maria che ancora una volta ci invita a fare ciò che Egli ci dirà. Mentre vi benedico auguro a tutti una buona quaresima. Mons. Cesare Nosiglia Arcivescovo di Torino Preghiera comunitaria Dio nostro Padre, strappa dal nostro cuore ogni egoismo e rendici pronti a donare gratuitamente come gratuitamente abbiamo ricevuto. Gesù nostro fratello, donaci di seguire il tuo esempio nel prenderci cura di chi ha bisogno, ricordaci sempre che il più grande è colui che serve di più e che il primo è l ultimo di tutti. Spirito d amore, raccoglici in unità, allontana da noi colui che divide e donaci il perdono e la tua grazia. Ti ringraziamo Signore, per la gioia di condividere con i poveri e perché ti curi dei nostri cuori spezzati. Amen 4

7 Le opere quaresimali possono cambiare il mondo Digiuno, preghiera e carità sono un atto di offerta e di amore al Padre che è nel segreto e che vede nel segreto (Mt 6,18). Sono un aspetto essenziale della sequela di Cristo da parte dei discepoli e in esse vi è un indubbia dimensione sociale e di trasformazione della società. a cura dell Ufficio missionario DIGIUNO Così la Conferenza episcopale italiana ce lo presenta nel documento Il senso cristiano del digiuno e dell'astinenza (4 ottobre 1994): Il senso cristiano del digiuno e dell astinenza spingerà i credenti non solo a coltivare una più grande sobrietà di vita ma anche ad attuare un più lucido e coraggioso discernimento nei confronti delle scelte da fare in alcuni settori della vita di oggi: lo esige la fedeltà agli impegni del battesimo. I cristiani sono chiamati dalla grazia di Cristo a comportarsi come i figli della luce e quindi a non partecipare alle opere infruttuose delle tenebre (Ef 5,8.11). Tra le forme di digiuno consigliate agli uomini e donne del nostro tempo, ricordiamo: buon uso del denaro, evitare sprechi, rinunciare a cose inutili come sigarette, alcool, dolciumi oppure all'uso inutile dell'automobile, all uso acritico ed eccessivo della televisione o di internet, secondo la sensibilità e il buon senso di ciascuno per migliorare il nostro rapporto con gli altri e con il mondo che ci circonda. Prosegue la Cei: Così, praticando un giusto digiuno in questi e in altri settori della vita personale e sociale, i cristiani [ ] offrono una preziosa testimonianza di fede circa i veri valori della vita umana, favorendo la 5

8 nostalgia e la ricerca di quella spiritualità di cui ogni persona ha grande bisogno. La delicata attenzione agli altri è una caratteristica irrinunciabile del digiuno cristiano, al punto che esso è sempre stato collegato con la carità: I cristiani devono dare ai poveri quanto, grazie al digiuno, è stato messo da parte, ammonisce la Didascalia Apostolica. In questo senso il digiuno dei cristiani deve diventare un segno concreto di comunione con chi soffre la fame, e una forma di condivisione e di aiuto con chi si sforza di costruire una vita sociale più giusta e umana. PREGHIERA Dall Esortazione Apostolica di Papa Francesco Evangelii gaudium sull annuncio del Vangelo nel mondo attuale: C è una forma di preghiera che ci stimola particolarmente a spenderci nell evangelizzazione e ci motiva a cercare il bene degli altri: è l intercessione. Osserviamo per un momento l interiorità di un grande evangelizzatore come San Paolo, per cogliere come era la sua preghiera. Tale preghiera era ricolma di persone: Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia [ ]perché vi porto nel cuore (Fil 1,4.7). Così scopriamo che intercedere non ci separa dalla vera contemplazione, perché la contemplazione che lascia fuori gli altri è un inganno. Questo atteggiamento si trasforma anche in un ringraziamento a Dio per gli altri: Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi (Rm 1,8). Si tratta di un ringraziamento costante: Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù (1 Cor 1,4); Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi (Fil 1,3). Non è uno sguardo incredulo, negativo e senza speranza, ma uno sguardo spirituale, di profonda fede, che riconosce quello che Dio stesso opera in loro. Al tempo stesso, è la gratitudine che sgorga da un cuore veramente attento agli altri. In tale maniera, quando un evangelizzatore riemerge dalla preghiera, il suo cuore è diventato più generoso, si è liberato della coscienza isolata ed è desideroso di compiere il bene e di condividere la vita con gli altri. CARITÀ Nell organizzare la colletta a favore della Chiesa di Gerusalemme, San Paolo ci presenta il senso vero e profondo della Carità: E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest'opera generosa. Non dico questo per darvi un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri. Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. E a questo riguardo vi do un consiglio: si tratta di cosa vantaggiosa per voi, che fin dallo scorso anno siete stati i primi, non solo a intraprenderla ma anche a volerla. Ora dunque realizzatela perché, come vi fu la prontezza del volere, così vi sia anche il compimento, secondo i vostri mezzi. Se infatti c'è la buona volontà, essa riesce gradita secondo quello che uno possiede e non secondo quello che non possiede. Non si tratta infatti di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno. (Cor 8,7-15) 6

9 Mercoledì delle Ceneri settimana dal 5 all 8 marzo Laceratevi il cuore e non le vesti Gi2,13 7

10 COMMENTOALLAPAROLADIDIO Amore autentico, non formalismo vuoto Ricordati che sei polvere ed in polvere ritornerai, convertiti e credi al Vangelo: le parole che abbiamo sentito nel momento in cui siamo stati segnati con la cenere ci riportano ad un disegno, quello di Dio che pensò l essere umano capace di amore, amicizia, legami autentici. La parola che traduciamo con polvere e cenere è la stessa, nell ebraico della Bibbia, che indica l essere umano. Si potrebbe dunque dire: ricordati che sei Adamo ed in Adamo ritornerai, ricordati che sei stato creato per esser l amico di Dio che passeggia con lui nel giardino. Il segno che inizia la Quaresima è il segno che ci riporta al senso autentico di questo tempo: tornare ad essere immagine e somiglianza di Dio. Un impegno allora potrebbe essere proprio questo: ritornare alla freschezza del cristianesimo vero, quello che nasce dalla Parola e dai sacramenti, dall incontro con Cristo. Laceratevi il cuore e non le vesti invita a lasciare che ci guidi un amore autentico che sa fare posto agli altri ed a Dio e non un formalismo vuoto, fatto di regole che rispettiamo nella lettera ma non nello spirito. Il dono al povero non sia fatto per togliercelo di torno, ma per creare con lui un legame; il digiuno non sia fatto per adempiere un precetto ma per creare uno spazio di libertà; la preghiera non sia fatta per abitudine o per assicurarsi qualche cosa ma per far nascere in noi il desiderio dell amore di Dio. Ricordati che sei Adamo ed in Adamo ritornerai, ricordati che la Risurrezione di Gesù attende il tuo sì e che il tuo sì costruisce la Chiesa sposa di Cristo. (a cura dell Ufficio pastorale degli universitari) 8

11 RACCONTIMISSIONARI La forza della preghiera Il Centro Stella del Mattino (Nyota ya asubuhi) accoglie giovani dai 15 ai 25 anni che nella loro breve vita hanno già vissuto esperienze dolorose. Un giorno Andrea è entrato in ufficio con un po di titubanza per parlarmi del problema di un suo compagno, ma poi ha cominciato a raccontarmi la sua storia. È nato in una famiglia abbastanza benestante e i primissimi anni della sua fanciullezza sono trascorsi nella pace. Il padre aveva un lavoro ben retribuito, la mamma coltivava i campi. Erano quattro fratelli di cui Andrea è il maggiore. A un certo punto il padre si è lasciato coinvolgere da un compagno di lavoro in un affare losco, si è dato all alcool e alle donne. Andrea piange quando parla del cambiamento di suo padre, che urlava, batteva sua mamma e suoi fratelli. È sopraffatto dal dolore mentre racconta di quando suo padre un giorno afferrò il figlio più piccolo, di circa 5 anni, lo batté e lo trascinò nel bosco. Il suo fratellino bello, sano, allegro e intelligente fu trovato morto. Andrea dice con forza: Sista, quel giorno ho cominciato a odiare mio padre: per me lui era solo un animale della terra, di quelli che mangiano animali sotto terra La mamma ha dovuto vendere tutti i nostri beni per pagare i debiti di mio padre. Siamo rimasti perfino senza casa. Mi sono ammalato e mi hanno portato nell ospedale della città. Lì il Signore mi aspettava per salvarmi. Io sono sicuro che la grazia di Gesù mi ha conquistato. Tornato a casa ho cominciato a pregare e pian piano ho trovato la forza di perdonare mio padre. Sr. Zita Amanzia Danzero missionaria della Consolata in Tanzania 9

12 PAROLEDIFRANCESCO Cristiani di cuore, non di etichetta Tu guarisci i cuori spezzati O Dio, rifugio di chi è senza casa, asilo di coloro che fuggono, salvatore di coloro che si smarriscono, consolatore degli afflitti e degli infelici. Tu hai pietà dei miseri, hai cura dei bisognosi, sei il tesoro di chi non possiede nulla. Tu guarisci i cuori spezzati, tu guidi chi si è smarrito, tu difendi i deboli, tu proteggi i timorosi, e dai aiuto a chi è nel bisogno. Tu sei fortezza di chi ricerca riparo Certo quella di Gesù è una porta stretta, non perché sia una sala di tortura. No, non per quello! Ma perché ci chiede di aprire il nostro cuore a Lui, di riconoscerci peccatori, bisognosi della sua salvezza, del suo perdono, del suo amore, di avere l umiltà di accogliere la sua misericordia e farci rinnovare da Lui. Gesù nel Vangelo ci dice che l essere cristiani non è avere un etichetta! Io domando a voi: voi siete cristiani di etichetta o di verità? E ciascuno si risponda dentro! Non cristiani, mai cristiani di etichetta! Cristiani di verità, di cuore. Essere cristiani è vivere e testimoniare la fede nella preghiera, nelle opere di carità, nel promuovere la giustizia, nel compiere il bene. Per la porta stretta che è Cristo deve passare tutta la nostra vita. Papa Francesco all Angelus del 25 agosto 2013 Preghiera sciita 10

13 Prima settimana di Quaresima 9-15 marzo Non di solo pane vive l uomo Mt4,4 11

14 COMMENTOALLAPAROLADIDIO Di solo pane l uomo muore Non di solo pane vive l uomo. Facile a dirsi quando è piena la pancia, sazio il cuore. Ma a pronunciare quelle parole di lapidaria incisività è un uomo provato dalla fame, anzi un Dio affamato dell uomo che ora si espone anche alla morsa della nostra fame. Un pellegrino che ha trascorso lunghi giorni di digiuno e di deserto. All indomani del Battesimo nelle acque del Giordano, Gesù è condotto nel deserto per essere messo alla prova in quanto Figlio di Dio, quale è veramente. E forse è stato proprio il tempo del deserto a smascherare l illusione di sempre: che le cose che contano davvero siano quelle che si possono toccare, vedere, mangiare, contare, comprare. Ma è davvero così? Il Vangelo risponde e rilancia con una provocazione. C è una fame più profonda, dice il Signore. L uomo domanda più del pane, l uomo ha bisogno di un di più di vita. Il diavolo dice: Non sognare! Accontentati di avere sazio il ventre. I piedi ben saldi per terra: non c è tempo per i voli del cuore. Il Signore risponde: Non di solo pane vive l uomo. Anzi, di solo pane l uomo muore. Perché la vita non è più vita se si accontenta, se non spinge verso un oltre, e verso un altro. Ma vivere orientati così è faticoso, c è una tensione che costa: è come accettare di convivere con una fame che non ti lascia in pace. Meglio non pensarci, narcotizzare l anima, congelare i sogni. Ed ecco allora la provocazione del Vangelo: perché non provi a fidarti? Prova a lasciare scoperto il cuore! Non sotterrarlo sotto le pietre prese per pane, non riempirlo di cose o di persone usate come cose. Prova ad ascoltare il grido che hai dentro. Forse sarà più scomodo, ma imparerai ad uscire verso una terra che ti è stata promessa, e che già ti appartiene: andrai in cerca del pane vero, quello che sazia, quello che non puoi accumulare ma che devi ricevere ogni giorno come un dono che si rinnova. Questo Pane è la Parola di Dio, cioè il suo desiderio di entrare a casa tua, di parlare con te, di compiere un esodo verso il tuo cuore finalmente sgombro dalle cose che non contano. (a cura dell Ufficio adulti, famiglia, anziani) 12

15 RACCONTIMISSIONARI I frutti della generosità Il dilemma per il missionario è sempre lo stesso: devo o non devo dare? Li aiuto davvero con i miei spiccioli o contribuisco a mantenerli per strada? Quella mattina di febbraio non ero di fretta, stavo aspettando in macchina il mio confratello incaricato della spesa settimanale per la comunità. Così, quando tre bambini, due maschi e una femmina, si sono avvicinati con la richiesta di rito, mi è venuta un idea per lo meno singolare. Con calma ho abbassato il finestrino, ho messo fuori la mia mano sinistra e ho detto ai tre: "You give me money!". I due maschietti mi hanno dato del matto e si sono dileguati. La bambina, invece, mi ha guardato piena di stupore, poi ha allungato la sua mano mettendo nella mia tutti gli spiccioli che aveva racimolato nella mattinata. Mi aveva dato tutto il suo avere. D istinto, avrei voluto io darle tutto quello che avevo. Poi, da occidentale razionalista mi sono detto se le do troppo, il suo budget sarà scombussolato e forse qualche adulto ne approfitterà Così ho optato per una decisione a metà strada. La bambina ha riavuto indietro tutto ciò che mi aveva dato, con l aggiunta di un extra cartaceo. Insomma, il suo gesto le aveva fruttato una quantità 10 volte superiore. Per un attimo ho provato la gioia, lo stupore e la commozione che, penso, Dio stesso prova quando gli diamo tutto di noi. Anche il suo cuore sorride e non vede l'ora di ridarci con la sovrabbondanza della sua generosità quel poco che gli diamo per amore. di Fratel Davide Del Barba Sacra Famiglia, Filippine 13

16 RAPPORTOCONLECOSE Il Vangelo nella cassa Loredana e Antonio Alfiero, lui operaio Fiat e responsabile sindacale Fim-Cisl, lei impiegata amministrativa in un ente di formazione professionale. Hanno due figli, di 19 e 16 anni. Una famiglia come tante, alle prese con le solite difficoltà ad arrivare a fine mese. Ma anche una famiglia che cerca di dare il giusto valore alle cose ponendo al centro del proprio stile di vita l attenzione agli altri, l accoglienza e la preghiera. a cura di Patrizia Spagnolo Il signor Antonio è attualmente in cassa integrazione. Com è cambiata la vostra vita rispetto a prima? La cassa integrazione è sempre un dramma per tutti, oltre al danno economico si vive con l ansia che la situazione lavorativa possa ulteriormente peggiorare. Bisogna rivedere il proprio bilancio famigliare che è già sempre negativo, cercando di intervenire maggiormente sulle spese variabili. Sicuramente ci si organizza evitando acquisti di qualità e si fa la spesa settimanale puntando esclusivamente al prodotto con la miglior offerta. Le uscite domenicali si riducono a passeggiate vicino casa. Come avete impostato l educazione dei vostri figli in merito al rapporto con le cose? Non è facile cercare di fermarsi in una società dove l'evoluzione tecnologica viaggia rapidamente. Si rischia sempre di essere obsoleti ed esclusi nel giro di poco tempo. In questo difficile contesto sociale rendiamo partecipi i nostri figli di quello 14

17 che accade e quali sono le nostre possibilità finanziarie. Anche loro devono capire che a volte è necessario saper rinunciare anche alle cose materiali. Cerchiamo di far capire che i valori non sono improntati al possesso di beni materiali ma alla capacità di trovarsi con gli altri per partecipare ad un miglior cambiamento sociale. La vostra è una famiglia aperta al prossimo, che cerca di prestare attenzione agli altri. Qual è la fonte, l ispirazione del vostro impegno? Il nostro impegno e la nostra piccola e modesta attenzione verso gli altri nascono dall esempio che ci ha lasciato il Signore nella sua vita come uomo. La fede e la speranza fanno parte del nostro essere credenti, dove le parole del Vangelo sono l'unica via d uscita in questo mondo spericolato. Sicuramente fin da bambini vi è un educazione che nasce dalla famiglia, i genitori e i nonni che a loro volta sono stati fonte di modello iniziale. Voi pregate, andate regolarmente a messa, fate parte di un gruppo famiglia Quanto vi aiuta la dimensione della fede nella vita quotidiana? Come dicevamo prima, il modello e lo stile di vita da seguire si trovano nelle pagine del Vangelo. Non è sempre semplice, anzi, ma la partecipazione alla santa messa ci dona la gioia dell incontro con il Signore e questo ci aiuta molto. Nel contempo la preghiera personale o comunitaria con il gruppo famiglia si rivela la vera linfa per nutrire il nostro impegno quotidiano, come genitori, nei luoghi di lavoro e in tutti gli ambienti di vita che frequentiamo. In qualità di responsabile sindacale e quindi sempre a contatto con le persone e i loro problemi, cosa ha potuto rilevare, signor Antonio, in questi anni dal suo osservatorio? Senza dubbio ho imparato a non lamentarmi. Nonostante le difficoltà, c è sempre qualcuno che sta molto peggio di te. La crisi economica che ormai dura da troppo tempo sta mettendo in ginocchio le famiglie. La disoccupazione sta creando un vuoto generazionale nei luoghi di lavoro con le non assunzioni. Tante persone ti chiedono aiuto, non solo per il lavoro ma anche per i rapporti controversi che vivono con il prossimo, ma molte volte anche in famiglia con i propri figli o genitori. Dove possiamo fare qualcosa di concreto nelle nostre modeste possibilità, lo facciamo. Dove non riusciamo, mettiamo tutto nelle mani del buon Dio affinché con la preghiera si possa dare una svolta ad un mondo viziato. 15

18 PAROLEDIFRANCESCO Non sprechiamo i nostri talenti Un cristiano che si chiude in se stesso, che nasconde tutto quello che il Signore gli ha dato è un cristiano non è cristiano! È un cristiano che non ringrazia Dio per tutto quello che gli ha donato. Questo ci dice che l attesa del ritorno del Signore è il tempo dell azione - noi siamo nel tempo dell azione, il tempo in cui mettere a frutto i doni di Dio non per noi stessi, ma per Lui, per la Chiesa, per gli altri, il tempo in cui cercare sempre di far crescere il bene nel mondo. E in particolare in questo tempo di crisi, oggi, è importante non chiudersi in se stessi, sotterrando il proprio talento, le proprie ricchezze spirituali, intellettuali, materiali, tutto quello che il Signore ci ha dato, ma aprirsi, essere solidali, essere attenti all altro. Udienza generale del 24 aprile

19 ITINERARIQUARESIMALI Al termine di ogni settimana di Quaresima, il presente sussidio propone due pagine di itinerari per giovani, adulti e famiglie. Un percorso quaresimale dedicato ai ragazzi è invece disponibile nelle pagine centrali del fascicolo, con la possibilità di staccarle per renderne l utilizzo più agevole e pratico. Giovani: una preghiera, una domanda, un gesto Solo per oggi Signore, all'inizio di questo tempo di Quaresima, ti chiedo di liberarmi dagli affanni che nascono dall'ansia del possesso delle cose e così ti prego: «Solo per oggi, cercherò di vivere alla giornata, senza voler risolvere il problema della mia vita tutto in una volta. Solo per oggi, sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo. Solo per oggi, dedicherò dieci minuti del mio tempo a qualche lettura buona, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona lettura è necessaria alla vita dell'anima. Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno. Solo per oggi, crederò fermamente, nonostante le apparenze, che la buona provvidenza di Dio si occupa di me come se nessun altro esistesse al mondo. Solo per oggi, non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere alla bontà. «Basta a ciascun giorno il suo affanno». Questo ti chiedo. Amen». (beato Giovanni XXIII) Quali sono le dieci cose più superflue della mia vita? Ne posso prendere le distanze? Prepara una busta con la scritta DIO AMA CHI DONA CON GIOIA e comincia a mettervi dentro l'equivalente in denaro delle piccole rinunce di ogni giorno. La potrai consegnare durante l'offertorio del Giovedì santo. 17

20 Famiglie e adulti: un invito a riflettere Dall intervista alla famiglia Alfiero: In questo difficile contesto sociale rendiamo partecipi i nostri figli di quello che accade e quali sono le nostre possibilità finanziarie. Anche loro devono capire che a volte è necessario saper rinunciare alle cose materiali. I valori non sono improntati al possesso di beni materiali ma alla capacità di trovarsi con gli altri per partecipare ad un miglior cambiamento sociale. La preghiera può cambiare il mondo non meno delle azioni: in questa e nelle prossime settimane ne proponiamo una per le opere quaresimali degli anziani e degli ammalati Abbastanza Signore Il Vangelo ci chiede sobrietà e condivisione: quali condizionamenti ci impediscono di vivere questi valori? Da quali scelte concrete possiamo partire per essere segni visibili di una coscienza che cresce? O Signore non rendermi così esigente da pretendere ciò che voglio. Dammi abbastanza lacrime per mantenermi umano, abbastanza sorrisi per rendermi fiducioso, abbastanza amici per infondermi coraggio, abbastanza ricordi per darmi conforto, abbastanza pazienza per sostenermi nell attesa, abbastanza speranza per accompagnarmi nell incertezza, abbastanza fede per affidarmi a Te. (Arnaldo Pangrazzi) 18

21 Seconda settimana di Quaresima marzo Dell amore del Signore è piena la terra Salmo32 19

22 COMMENTOALLAPAROLADIDIO Ecologia. C è anche quella umana Il salmo 32 è un inno di esaltazione di Dio, Signore del cosmo e della storia. Nell intera creazione e nella storia è inscritto il suo amore che si manifesta nella sua fedeltà malgrado i nostri errori personali e sociali. Dio si manifesta in modi straordinari, come l episodio vissuto da Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte della Trasfigurazione, ma molto più spesso si manifesta nella nostra vita ordinaria, proprio a partire dalla relazione con le persone e con l intera creazione. È proprio vero: Dell amore del Signore è piena la terra! Il coltivare e custodire il creato non comprende solo il rapporto tra noi e l ambiente, riguarda anche i rapporti umani. È necessario parlare di ecologia umana, strettamente legata all ecologia ambientale. L amore è relazione e la fonte di questa relazione è Dio stesso. Come la famiglia può diventare una scuola di relazione anche con il creato? Tre possono essere gli elementi ispiratori. Gratuità. La famiglia è maestra della gratuità del dono che per prima riceve da Dio. Il dono è il suo compito e la sua missione nel mondo, il suo volto e la sua identità. Solo così le relazioni si fanno autentiche e si innesta un legame di libertà con le persone e le cose. È una prospettiva che fa cambiare lo sguardo anche sul creato da cui scaturisce lo stupore e la gratitudine a Dio, che esprimiamo nella preghiera a tavola prima dei pasti, nella gioia della condivisione fraterna, nella cura per la casa, la parsimonia nell uso dell acqua, la lotta contro lo spreco, l impegno a favore del territorio. Reciprocità. La famiglia ha un importanza decisiva nella costruzione di relazioni buone con le persone, perché in essa si impara il rispetto della diversità. È in famiglia che la diversità, invece che fonte di invidia e di gelosia, può essere vista fin da piccoli come ricchezza. Già nella differenza sessuale della coppia sponsale che genera la famiglia c è lo spazio per costruire la comunione nella reciprocità. Riparazione del male. In famiglia si impara anche a riparare il male compiuto da noi stessi e dagli altri, attraverso il perdono, la conversione, il dono di sé. Si apprende l amore per la verità, il rispetto della legge naturale, la custodia dell ecologia sociale e umana insieme a quella ambientale. Si impara a condividere l impegno a riparare le ferite che il nostro egoismo dominatore ha inferto alla natura e alla convivenza fraterna. (a cura dell Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro) 20

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