PER UN GIUSTO PREZZO DEL LATTE ALLA STALLA ITALIANO

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Filomena Mancuso
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1 Coldiretti 7-9 novembre 2015 A sostegno dei nostri allevatori PER UN GIUSTO PREZZO DEL LATTE ALLA STALLA ITALIANO 1

2 LE QUESTIONI Il prezzo del latte alla stalla continua a diminuire I nostri allevamenti versano in una grave situazione. Il prezzo del latte alla stalla ha raggiunto livelli inaccettabili che non riescono a coprire i costi di produzione. Fonti ufficiali hanno rilevato che il costo medio di produzione del latte nella pianura lombarda oscilla tra i 38 e 41 cent/lt. a fronte di un prezzo pagato agli allevatori in Lombardia, mediamente di 34 cent./lt. Rispetto delle Norme Contrattuali Le norme europee e nazionali impongono alle imprese il riconoscimento di un prezzo che tenga conto dei costi di produzione medi sostenuti dalle aziende. In particolare, i contratti devono essere scritti, di durata di almeno un anno; devono rispettare regole e principi di trasparenza, correttezza, proporzionalità e reciproca corrispettività delle prestazioni. Non è accettabile che i contratti vengano indicizzati sul costo del latte tedesco. L indicizzazione deve essere fatta rispettando la realtà casearia italiana fatta di formaggi freschi e stagionati unici al mondo e tenendo conto dei prezzi al consumo. 2

3 No al latte in polvere per produrre formaggi e yogurt Una parte dell industria casearia italiana, ha richiesto all Unione Europea di intervenire per eliminare il divieto in Italia di produrre formaggi e yogurt, utilizzando la polvere di latte. Il divieto è stato introdotto in Italia per salvaguardare la distintività delle produzioni lattiero casearie del nostro Paese, da sempre apprezzate dai consumatori di tutto il mondo e garantita dai prodotti agricoli italiani. Viceversa, l eliminazione del divieto di utilizzo in Italia del latte in polvere comporterebbe: uno scadimento della qualità dei formaggi e degli yogurt italiani mettendo a repentaglio la reputazione del made in Italy una maggior importazione di polvere di latte e latte concentrato che arriverebbe da tutto il mondo a costi bassissimi, con conseguenze devastanti per gli allevamenti italiani. Coldiretti continua a lottare per mantenere il divieto di uso del latte in polvere! 3

4 Manca l etichettatura dell origine del latte La mancanza d informazioni sull origine del prodotto, fatta eccezione per il latte fresco e i formaggi DOP, consente d importare latte e prodotti caseari dall estero e trasformarli in prodotti «italiani», rendendo indistinto il 40% della produzione nazionale. La politica delle multinazionali che porta ad una evidente omologazione potrebbe comportare la fine di quell agricoltura distintiva che contraddistingue il nostro Paese. Non dobbiamo permettere che alcune multinazionali, abbiano interesse a far scendere a 50 milioni di quintali la produzione italiana di latte, giusto quella che serve per le produzioni DOP, come prospettato in uno studio finlandese sulla competitività della filiera del latte, dove si prevede che a breve ci sarà una concentrazione della produzione del latte nelle regioni del nord Europa. 4

5 NO ai similari nei caseifici del Grana Padano, NO all italian sounding Il problema dei similari sta diventando molto penalizzante per le DOP. Le produzioni lattiero casearie DOP continuano a subire un furto di immagine che sottrare alle nostre aziende importanti quote di mercato! Anche in Italia si produce un grana similare nei caseifici di Grana Padano, con materie prime italiane che sfruttando la loro italianità ed assonanza di aspetto, gusto ed utilizzo ai grana DOP, ma vengono venduti a prezzi più bassi delle DOP che copiano. Si sfrutta l immagine ed il credito delle DOP, producendo a costi più bassi un formaggio che inganna i consumatori - italiani e di tutto il mondo - e fa perdere importanti fette di mercato ai veri produttori del grana DOP. 5

6 Cagliate: gli industriali che sottopagano il latte sono gli stessi che producono formaggi senza latte Oltre al latte a lunga conservazione, sono importati prodotti semilavorati come cagliate, caseine e caseinati. Importiamo cagliate per oltre 1 milione di quintali (che rappresentano circa 10 milioni di quintali di latte equivalente), pari ad un decimo dell intera produzione italiana di latte. Usare cagliata di provenienza estera conviene solo all industria: per le mozzarelle si dimezzano i costi di produzione! Tutto ciò va a discapito di allevatori e consumatori: - L import di cagliate sottrae 10 milioni di quintali di latte alla produzione italiana; - I consumatori acquistano, senza saperlo, MOZZARELLA FALSA ITALIANA di scarsa qualità e senza gusto. Mettiamo fine alla mancanza di trasparenza sull origine e sugli ingredienti utilizzati per la produzione di formaggi. Il formaggio deve essere fatto direttamente dal latte che arriva dalla stalla altrimenti non è formaggio ma un altra cosa. No alle vendite sottocosto del latte e dei formaggi In Francia è stata adottata una regola che vieta la vendita sottocosto del latte e dei formaggi. Tale misura ha garantito un recupero di guadagno per le aziende agricole pari a 0,5 cent/lt. 6

7 I NUMERI PARLANO CHIARO SI PRODUCE CON: OPPURE CON: OPPURE CON: 1 kg di MOZZARELLA 8 litri di latte alla stalla Costo: 2,8 euro 800 gr cagliate Costo: 1,8 euro 750 gr di polvere di latte Costo : 1,4 Tabella sui prezzi al consumo del latte e derivati nei diversi paesi ITALIA (euro/litro) LATTE FRESCO GERMANIA (euro/litro) FRANCIA (euro/litro) Prezzo medio pagato alla stalla 0,34 0,29 0,31 Prezzo medio latte fresco alta qualità pastorizzato, pagato dai consumatori 1,50 0, LATTE UHT Prezzo medio pagato alla stalla 0,34 0,29 0,31 Prezzo medio latte UHT 0,90 0,55 0,70 YOGURT Prezzo medio latte pagato alla stalla Prezzo medio yogurt pagato dai consumatori 0,34 0,29 0,31 4,50 2,10 1,55 MOZZARELLA Prezzo medio pagato latte alla stalla Prezzo medio GDO mozzarella vaccina, pagato dai consumatori Prezzo offerte GDO mozzarella vaccina, pagato dai consumatori 0,34 0,29 0,31 da 10 a 12 da 5 a 7 da 7 a 8 da 7 a 8 da 2,8 a 4,4 da 4 a 5 7

8 COSTI DI PRODUZIONE DEL LATTE Da fonte Ufficiale Al fine del calcolo del costo medio totale di produzione va, infine, considerata una percentuale additiva di costi fissi che, prudenzialmente, può considerarsi compresa tra il 10-15% del costo totale. LOMBARDIA - TIPOLOGIE AZIENDALI (CLUSTER) n. aziende campione costo medio giu- 15 ( /litro) 1. Azienda grandissima di oltre 200 capi di pianura a prevalente manodopera salariata con destinazione a formaggi DOP 2. Azienda grandissima di oltre 200 capi di pianura a prevalente manodopera salariata con destinazione a latte alimentare/formaggi generici 3. Azienda grande di capi di pianura a prevalente manodopera familiare con destinazione del latte a latte alimentare/formaggi generici 4. Azienda grande di capi di pianura a prevalente manodopera familiare con destinazione a formaggi DOP 5. Azienda media di capi di pianura/collina a prevalente manodopera familiare con destinazione del latte a formaggi DOP 6. Azienda media di capi di pianura/collina a prevalente manodopera familiare con destinazione del latte a latte alimentare/formaggi generici 7. Azienda piccola di capi di montagna/collina a prevalente manodopera familiare con destinazione del latte a latte alimentare/formaggi generici 8. Azienda piccola di capi di montagna/collina a prevalente manodopera familiare con destinazione del latte a formaggi DOP 6 0, ,34 4 0, , ,39 7 0,41 5 0,53 4 0,55 TOTALE 61 0,41 8

COSA CHIEDIAMO Riconoscere il giusto prezzo agli allevatori che tenga conto dei costi di produzione cosi come previsto dalla norma nazionale e comunitaria Un pronto intervento dell Autorità Garante

9 COSA CHIEDIAMO Riconoscere il giusto prezzo agli allevatori che tenga conto dei costi di produzione cosi come previsto dalla norma nazionale e comunitaria Un pronto intervento dell Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro le forme di concorrenza sleale e gli abusi di posizione dominante nel mercato del latte Mantenere il divieto di utilizzo di latte in polvere per la produzione dei formaggi e yogurt Vietare che i caseifici che producono DOP possano produrre anche similari Garantire che venga chiamato formaggio solo ciò che deriva dal latte e non da prodotti diversi, quali cagliate, latte in polvere, caseinati. Indicare obbligatoriamente l origine nelle etichette del latte (anche UHT), dei formaggi e di tutti gli altri prodotti a base di latte Garantire trasparenza sui processi di lavorazione dei prodotti, in particolare sugli ingredienti utilizzati Garantire che le risorse previste dal Piano latte del Mipaaf vadano agli allevatori Imporre alla GDO di separare sugli scaffali i prodotti DOP e non DOP, al fine di garantire riconoscibilità e scelta consapevole dei consumatori Assicurare l effettiva applicazione della legge che vieta pratiche di commercio sleale per la tutela del prezzo del latte alla stalla Eliminare o ridurre le vendite di latte e formaggi sottocosto nella GDO che sono gli allevatori a pagare Rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di latte e di prodotti con derivati del latte, tracciando le sostanze utilizzate 9

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