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1 news Fondi In questo numero Notiziario di Aggiornamento F i n a n z i a r i o Anno 10 - Numero 1 Febbraio 2012 Prezzo a Copia 0,925 ANALISI DI SCENARIO: UN 2012 ALL INSEGNA DELLA TURBOLENZA ABC DELLA FINANZA: QUANDO LA PAURA DI PERDERE CI FA PERDERE FOCUS PRODOTTI E SERVIZI: PAF, UN SALVADANAIO PER ESSERE SERENI DATI PERIODICI DI RISCHIO-RENDIMENTO E COSTI DEI FONDI

2 APRILE 2012 U N I V E R S I T À B O C C O N I EDIFICIO GRAFTON VIA ROENTGEN, 1 - MILANO T I A S P E T T I A M O A L L A T E R Z A E D I Z I O N E D E L P I Ù IMPORTANTE EVENTO ITALIANO DEDICATO ALLA GESTIONE DEL RISPARMIO. TRE GIORNI DI CONTATTO DIRETTO TRA O PER AT OR I DEL S E T T O R E, I N V E S T I T O R I P R I V A T I E S T U D E N T I P E R DIALOGARE SULLE PRINCIPALI TEMATICHE DI ATTUALITÀ ATTRAVERSO INCONTRI, PROGETTI CULTURALI E OCCASIONI DI APPROFONDIMENTO. A N C H E Q U E S T A N N O U B I P R A M E R I C A È S P O N S O R DELLA MANIFESTAZIONE, DOVE SARÀ PRESENTE CON UNO STAND DEDICATO E TERRÀ UN CONVEGNO GIOVEDÌ 19 APRILE ALLE ORE Per ricevere ulteriori informazioni sul nostro convegno invia una a marketing@ubipramerica.it w w w. s a l o n e d e l r i s p a r m i o. c o m Dove è possibile sottoscrivere i fondi di UBI Pramerica SGR Gruppo UBI Banca Banca Popolare di Bergamo Banco di Brescia Banca Popolare Commercio e Industria Banca Regionale pea Banca Popolare di Ancona Banca Carime Banca di Valle Camonica Banco di San Giorgio UBI Banca Private Investment UBI Banca IW Bank Altri Collocatori AlpenBank Banca Agricola Popolare di Ragusa Banca di Credito Cooperativo Valdostana Banca di Romagna Banca Emilveneta Banca Farnese Banca Generali Banca Ifigest Banca Interprovinciale Banca Interregionale Banca Popolare Pugliese Banco di Desio e della Brianza Banco Emiliano Romagnolo Barclays Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti Cassa di Risparmio di Cesena Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa e Livorno Cassa di Risparmio di San Miniato Cassa Lombarda Corporate Family Office SIM Fineco GenesiULN SIM Hypo Tirol Bank Online SIM SOL&FIN Südtirol Bank

3 Milano, febbraio 2012 Gentile cliente, l anno che ci siamo lasciati alle spalle si è rivelato particolarmente difficile, per via della crisi che ha interessato tutta l zona e della volatilità che ha investito i mercati finanziari. Anche l anno appena iniziato si presenta complesso: crescita economica a rischio, politiche fiscali restrittive, decisioni politiche difficili. UBI Pramerica ha sempre puntato alla qualità dei prodotti e alla vicinanza al cliente e la situazione straordinaria in cui ci troviamo ci spinge a intensificare ancor di più gli sforzi in questo senso. In primo luogo stiamo sviluppando nuovi prodotti pensati come risposta alle aspettative di rischio/rendimento dei nostri clienti, in un contesto volatile e incerto come quello attuale. La nostra gamma di offerta è ampia e solida e comprende fondi di diritto italiano, una sicav lussemburghese e gestioni patrimoniali: a tale offerta tradizionale stiamo affiancando un numero selezionato di prodotti innovativi per rispondere in modo diretto alle esigenze specifiche di oggi, aiutando il cliente a orientarsi verso un orizzonte d investimento di medio termine e verso una maggiore diversificazione. La seconda esigenza da soddisfare è la richiesta d informazioni chiare, semplici e immediate alla quale stiamo rispondendo con il potenziamento degli strumenti di supporto alle reti distributive, mediante nuovi canali che s integrano con quelli attuali e puntano alla diffusione tempestiva di contenuti di qualità facilmente fruibili. Infine, il cliente chiede qualità nella gestione degli investimenti, alla quale rispondiamo con la professionalità dei nostri team che nel tempo ha reso possibili risultati tra i migliori dell industria italiana. La nostra forza è la scala che va ben oltre la semplice dimensione domestica. Grazie alla partnership con Pramerica Financial possiamo, infatti, fare affidamento su un team composto da oltre 250 professionisti presenti nelle aree geografiche di maggiore interesse del mondo. Oggi più che mai è, infatti, importante continuare ad affidarsi a una gestione professionale, in grado di affrontare con esperienza e pragmatismo questi momenti d instabilità e d incertezza. UBI Pramerica sarà presente anche quest anno al Salone del Risparmio, il più importante evento italiano dedicato alla gestione del risparmio. La manifestazione si terrà a Milano dal 18 al 20 aprile e si propone come luogo d incontro diretto e privilegiato con il pubblico dei risparmiatori, cui sono dedicati momenti di confronto, progetti culturali e occasioni di approfondimento: tutti i nostri clienti sono invitati! Nel ringraziarla nuovamente per la fiducia accordataci, le porgo cordiali saluti. Andrea Pennacchia Direttore Generale UBI Pramerica SGR In questo numero Analisi di scenario: pag. 2 un 2012 all insegna della turbolenza Il gestore risponde pag. 5 ABC della finanza: pag. 6 Quando la paura di perdere ci fa perdere focus prodotti e servizi: PAF, un salvadanaio per essere sereni pag. 8 Dati periodici di rischio-rendimento pag. 10 e costi dei fondi News Fondi - anno 10 - numero 1 pagina 1

4 a n a l i s i d i s c e n a r i o U n a l l i n s e g n a d e l l a t u r b o l e n z a Pre vis to un r allentamento dell economia mondiale I l 2012 sarà un anno impegnativo per i mercati finanziari, che continueranno a essere soggetti a volatilità e turbolenze. L economia mondiale entrerà in una fase di rallentamento, mentre appare ancora distante una soluzione definitiva ai problemi dell eurozona. Tra gli elementi positivi vanno segnalate una decelerazione dell inflazione a livello mondiale e la prosecuzione di politiche monetarie accomodanti da parte delle banche centrali. la crescita rallenta Lo scenario globale si caratterizza per una decelerazione sincronizzata, con l eccezione degli Stati Uniti. Nel primo semestre del 2011 gli Usa hanno registrato un tasso di crescita assai modesto, prossimo allo zero, mentre nel secondo semestre hanno evidenziato una riaccelerazione del ciclo economico. In un contesto globale caratterizzato da un rallentamento diffuso, riteniamo che questa dinamica non possa essere sostenuta in maniera significativa nel corso dell anno e confermiamo il nostro scenario centrale di una crescita modesta e vulnerabile con alcuni rischi di downside. Il recupero dell attività economica sta avvenendo prevalentemente attraverso un erosione del tasso di risparmio delle famiglie, che non appare conciliabile con la necessità di lungo periodo di riduzione dell indebitamento, e attraverso un rafforzamento della dinamica delle esportazioni nette difficilmente sostenibile in un contesto globale di rallentamento. Gli altri rischi presenti sono legati al peggioramento delle condizioni finanziarie e di accesso al credito, nonché agli effetti negativi della stretta fiscale per il 2012, qualora non venga trovato un accordo per l estensione di alcuni benefici fiscali introdotti negli ultimi anni. Nell area le sorprese macro restano negative e gli indicatori guida dell attività economica hanno raggiunto i livelli tipici dei periodi recessivi. Lo scenario centrale si caratterizza per un aumento dei rischi di una stagnazione dell area nel suo complesso, con probabilità elevate di recessione nella periferia e semiperiferia da mettere in relazione all austerità fiscale, al restringimento delle condizioni finanziarie e all azione di deleveraging delle banche, che sta progressivamente riducendo l offerta di credito al sistema, nonché alla crisi di fiducia di imprese e consumatori. In Giappone l economia è in ripresa, spinta soprattutto dall attività di ricostruzione post terremoto, ma stanno aumentando gli effetti negativi derivanti dalla decelerazione dell area asiatica e dalla forza dello Yen. Nei Paesi emergenti la crescita è in una fase di moderazione. Risente del restringimento delle condizioni monetarie che ha caratterizzato molti Paesi e della decelerazione del ciclo a livello globale attraverso le esportazioni e, potenzialmente, attraverso il canale finanziario. Emilio Franco, CFA Responsabile investimenti e Vice Direttore Generale di UBI Pramerica la crisi dell eurozona La situazione nell eurozona resta molto complessa, con una soluzione organica della crisi che appare ancora distante. Alle spalle c'è una grande recessione con troppo debito nel sistema, e per l immediato futuro si prevede una crescita modesta e vulnerabile, nonché il problema di una leadership politica in transizione (per esempio con le elezioni in Francia) proprio nel momento in cui le risposte devono essere sempre più politiche. Per Paesi come l Italia c è inoltre il rischio della trappola del debito, cioé una bassa crescita da cui derivano politiche di austerity che a loro volta provocano ulteriore bassa crescita. Nell eurozona si sono sviluppate quattro diverse crisi: la crisi del debito sovrano, quella bancaria (dovuta anche al leveraging), la crisi istituzionale (nella quale sono confluiti per esempio problemi di governance, ristrettezze di mandato alla Banca Centrale pea, la divergenza tra una politica monetaria pagina 2 News Fondi - anno 10 - numero 1

5 unica e politiche fiscali indipendenti) e la perdita di competitività dei Paesi periferici e semiperiferici. È indispensabile affrontare i grandi squilibri competitivi che, assieme alla mancanza di mobilità del lavoro e di coordinamento delle politiche fiscali, rappresentano i principali elementi di debolezza dell Unione. Purtroppo il summit europeo dell 8-9 dicembre scorsi non ha delineato un processo istituzionale verso il federalismo fiscale, ma solo un sistema di politiche fiscali basate su regole. Queste regole fiscali rappresentavano già una caratteristica peculiare dei Trattati di Maastricht e Lisbona e finora non hanno garantito una solida disciplina di bilancio. Inoltre, il veto della Gran Bretagna a modificare tali trattati in campo fiscale si tradurrà nel fatto che le nuove regole saranno introdotte attraverso accordi bilaterali tra governi, con il rischio di essere impugnati o rinnegati dagli esecutivi successivi. Dal canto suo, la Banca Centrale pea ha deluso le aspettative degli operatori perché ha ribadito l incompatibilità del suo mandato con il ruolo di prestatore di ultima istanza per gli emittenti sovrani. Dopo il vertice dell 8-9 dicembre va però anche ricordato che la BCE ha assunto un atteggiamento molto aggressivo come prestatore di ultima istanza delle banche: si tratta di un passo importante perché l economia europea è molto più intermediata dagli istituti di credito di quella statunitense. l inflazione decelera L inflazione appare in moderazione e non costituisce un problema neppure nei Paesi emergenti. Nella prima parte del 2011 il livello dei prezzi è cresciuto in maniera abbastanza significativa in quasi tutte le aree del mondo, soprattutto grazie a una dinamica penalizzante delle materie prime. Nei prossimi anni nelle aree più sviluppate l inflazione dovrebbe ridursi, per il calo delle commodities e la debolezza del quadro di crescita, caratterizzato da elevati livelli di disoccupazione. Nell area i possibili rialzi dell Iva, prospettati nei piani di austerità fiscale di molti Paesi, costituiscono rischi contenuti. Le parole da conoscere Deleveraging Il deleverage è la riduzione della leva finanziaria, vale a dire il disinvestimento che si realizza rimborsando il debito pregresso con la liquidità disponibile o vendendo asset finanziari in portafoglio per fare cassa. Il leverage, o effetto leva, viene utilizzato per misurare la proporzione fra il capitale proprio e quello di terzi delle risorse utilizzate per finanziare gli impieghi. Duration La duration di un portafoglio titoli, o di un singolo titolo, indica la durata finanziaria residua media dei titoli contenuti in un determinato portafoglio, o del titolo considerato. Easing quantitativo È un processo di creazione di moneta attraverso l acquisto, per esempio, di titoli di Stato in mano ai privati. Si tratta di una strategia messa in campo quando i tassi d interesse sono vicini allo zero e l istituto centrale ha scarsi margini di manovra sul costo del denaro. Paesi periferici e semiperiferici I Paesi periferici dell area sono Grecia, Irlanda e Portogallo (che hanno ricevuto da tempo gli aiuti del Fondo Salva-Stati), mentre i Paesi considerati semiperiferici sono Italia, Spagna e Belgio. Prestatore di ultima istanza È l organismo che finanzia il sistema bancario e monetario, quando sono esaurite o indisponibili tutte le altre forme di credito. Debito ancora a livelli pre-grande Recessione DEBITO TOTALE/PIL USA EUROPA IN % DEL PIL Fonte: Federal Reserve, NBER, stat. News Fondi - anno 10 - numero 1 pagina 3

6 Nell area degli emergenti molti Paesi stanno ancora crescendo sopra il loro potenziale: questa situazione comporta dei rischi di surriscaldamento, che però all interno di questo contesto si stanno progressivamente ridimensionando. politiche monetarie accomodanti In un contesto di rallentamento della crescita, di moderazione dell inflazione e di crisi finanziaria dell area, le Banche centrali sono diventate sempre più accomodanti. Quelle più importanti hanno anche definito un azione coordinata per offrire liquidità in dollari. La Federal Reserve statunitense mantiene una politica estremamente accomodante ed è probabile che si prepari a una nuova fase di easing quantitativo, nel caso si verificasse una decelerazione maggiore delle attese. La Banca Centrale pea ha effettuato un doppio taglio di 25 punti base del tasso di riferimento e, cosa ben più significativa, ha deciso di offrire liquidità illimitata alle banche per tre anni, allentando anche in maniera considerevole i criteri per l accettazione di collaterale, riducendo quindi lo stress sulle necessità di finanziamento delle banche. i nodi da sciogliere All interno dello scenario permangono tuttavia i rischi di natura ciclica legati alla decelerazione macroeconomica, all austerità fiscale e al restringimento delle condizioni finanziarie. Sono presenti pure i rischi strutturali rappresentati dal deleveraging, dalla crisi bancaria, dalla paralisi istituzionale dell Unione pea, dal tema della sostenibilità fiscale degli emittenti sovrani e dal problema latente di competitività all interno dell area. Da segnalare, inoltre che nel corso del 2012 ci sarà un elevato fabbisogno di finanziamento per le banche e per gli emittenti sovrani di area (a partire dall Italia). Nella gestione di questa crisi rimane decisamente elevato l execution risk di carattere politico e resta considerevole la possibilità di commettere errori di politica economica e fiscale da parte dei principali policy maker. Inoltre gli operatori considerano sempre più probabile, da parte delle principali agenzie di rating, una serie di downgrade degli emittenti sovrani di area, decisione che potrebbe determinare un ulteriore incremento della volatilità dei mercati finanziari. le prospettive per il 2012 All interno di un quadro così articolato e turbolento è più che mai necessario procedere alla costruzione di un portafoglio ampiamente diversificato in termini di asset class, esposizione geografica e valutaria, ed è necessario affidarsi a una gestione professionale. A questo proposito è fondamentale ricordare al cliente di evitare il fai da te e di combinare sempre il rendimento con l altra dimensione dell investimento rappresentata dal rischio, poiché in questa fase particolare vi possono essere delle situazioni in cui scenari anche poco probabili possono avere dei costi molto elevati. Per quanto riguarda l asset class obbligazionaria, il nostro posizionamento si traduce nel mantenimento di una duration mediamente contenuta rispetto a quella tenuta storicamente sui nostri portafogli, perché la situazione è particolarmente complessa. Relativamente ai Paesi periferici e semiperiferici, riteniamo che l assenza di una soluzione sistemica alla crisi e l indisponibilità della Banca Centrale pea ad assumere il ruolo di prestatrice di ultima istanza rendano probabile uno scenario di estrema volatilità degli spread all interno di un trading range piuttosto ampio. Per quanto riguarda l investimento azionario, il nostro approccio rimane prudente. In una logica di lungo termine le valutazioni appaiono accettabili: vale a dire che i mercati azionari offrono un premio per il rischio, ovvero un potenziale sovrarendimento rispetto alle attività prive di rischio significativo, molto attraente. In un orizzonte temporale più breve, però, i rischi tendono a prevalere rispetto a questo tipo di opportunità. In un quadro globale in cui gli stati patrimoniali pubblici sono sotto pressione, riteniamo che l elemento migliore sia rappresentato dalla solidità delle imprese a elevato merito di credito non appartenenti al settore finanziario. Relativamente alle valute, riteniamo che l sia destinato a indebolirsi anche in maniera significativa nei confronti del Dollaro e di altre valute. Questo elemento ci induce a sottolineare l opportunità di un ampia diversificazione valutaria e della costruzione di portafogli che abbiano un adeguata esposizione a valute extra. pagina 4 News Fondi - anno 10 - numero 1

7 i l g e s t o r e r i s p o n d e e tensioni sui debiti sovrani L dei paesi periferici dell zona hanno impattato sensibilmente sulle performance dei portafogli dei fondi che investono in strumenti monetari. In particolare le performance dei fondi UBI Pramerica Cash e UBI Pramerica B.T. continuano ad essere negative. Quali strategie state assumendo per arginare questo fenomeno? E quali strategie intendete intraprendere per il nuovo anno? La principale ragione della sottoperformance nel 2011 dei due fondi va ricercata nel significativo sovrappeso dei titoli di stato italiani ed in particolare dei CCT che più dei titoli a tasso fisso sono stati colpiti dalle vendite sulla carta italiana. Anche se continuiamo a ritenere l Italia un Paese fondamentalmente solvibile e solido, abbiamo ritenuto necessario ridurre il rischio Italia in questi portafogli pur mantenendo una non trascurabile sovraesposizione. Pertanto nel mese di settembre, approfittando della discesa dei rendimenti seguita all intervento della Banca Centrale pea, abbiamo diminuito di circa 20 punti percentuali la componente di titoli di stato italiani, mantenendo tuttavia invariato il peso dei CCT che continuano ad essere estremamente convenienti rispetto al tasso fisso e che dovrebbero essere i maggiori beneficiari di un ritorno di positività nei confronti del nostro Paese. Inoltre, per coprire i portafogli almeno in parte da un eventuale peggioramento della situazione all interno dell area, è stato deciso (sul fondo UBI Pramerica BT) di acquistare opzioni sui cambi che beneficerebbero in caso di svalutazione della divisa comune rispetto a Dollaro, Sterlina e Yen. Attualmente, si ritiene di mantenere per il 2012 un sovrappeso di governativi italiani ed in particolare di CCT, data la combinazione favorevole di valutazioni interessanti e posizioni del mercato tendenzialmente piuttosto scariche. Tuttavia consideriamo di intraprendere a livelli e momenti che giudicheremo opportuni una strategia di maggiore diversificazione del portafoglio su titoli governativi di altri Paesi dell area o su titoli corporate (per UBI Pramerica BT). Il restringimento degli spread sul debito italiano da inizio 2012 ha contribuito ad una buona rivalutazione assoluta dei fondi nelle prime settimane dell anno. osa ci dobbiamo aspettare C per il prossimo futuro per i fondi obbligazionari corporate? A nostro avviso i titoli corporate rappresentano una buona opportunità di investimento per il I livelli degli spread riflettono un premio per il rischio richiesto ancora alto e si mantengono storicamente elevati rispetto alle obbligazioni governative core, mentre la situazione dei fondamentali delle imprese appare generalmente solida nell attuale scenario macroeconomico. Le opportunità presenti sul mercato devono comunque essere sempre considerate in relazione ai rischi che, in questa fase della crisi dei debiti sovrani, potrebbero manifestarsi soprattutto a causa di fattori esogeni al mercato, e che rendono ancor più necessaria una gestione attiva e diversificata degli investimenti. Dal punto di vista dei fondamentali delle imprese, la situazione macroeconomica, in uno scenario di crescita debole ma non ancora recessivo, è sostanzialmente positiva per l andamento delle obbligazioni dei settori industriali e ciclici, i cui spread potrebbero ridursi progressivamente. Per quanto riguarda gli emittenti finanziari, i fondamentali del settore nel medio-lungo periodo rimangono sotto pressione, ma in questa fase essi risultano i beneficiari diretti delle manovre delle autorità per garantirne liquidità e capitale: ciò costituisce un elemento positivo, soprattutto per quanto riguarda il debito senior. Se consideriamo i fattori tecnici del mercato, la situazione è favorevole: si prevede una contrazione delle emissioni nette sul mercato, a fronte di una domanda in crescita per l asset class, grazie anche a nuove forme di investimento sul credito come i fondi a scadenza. In sintesi, le prospettive di performance nel medio termine appaiono positive, ma l'investitore in fondi obbligazionari corporate dovrà affrontare, anche nel prossimo futuro, fasi di volatilità dei corsi, comunque in linea con il profilo di rischio (medio) dei fondi. News Fondi - anno 10 - numero 1 pagina 5

8 A B C d e l l a f i n a n z a Quando la paura di perdere ci fa perdere I s e g r e t i d e l l a f i n a n z a c o m p o r ta m e n ta l e Proseguono gli approfondimenti di News Fondi sulle principali tematiche legate al risparmio gestito. In questa tappa, ci occupiamo di finanza comportamentale P erché la paura di perdere soldi è tre volte più potente della soddisfazione che si prova quando li si guadagna? Perché siamo convinti che se con la monetina è uscito tre volte testa sia più probabile che la prossima volta esca croce, anche se la probabilità continua a essere del 5? O che i numeri ritardatari al Lotto abbiano più possibilità di uscire? Perché se abbiamo guadagnato a poker una certa somma aumenta la nostra propensione al rischio, a giocarci a cuor leggero di nuovo i soldi vinti, magari con il risultato di perderli tutti? Sono i paradossi studiati dalla finanza comportamentale, la branca degli studi economici che indaga sui comportamenti dei mercati, includendo nei propri modelli i principi di psicologia legati alla condotta individuale e sociale. Una disciplina che ci mostra quanto possano essere irrazionali ( ingannate da avidità e paura) le nostre decisioni quando si parla di denaro. Gli individui, infatti vengono influenzati da numerose variabili, come le credenze, le esperienze passate, il contesto e l incompletezza informativa. Tutte ragioni per le quali, come vedremo, in campo finanziario è preferibile affidarsi a dei professionisti, per non cadere vittima dell emotività e di meccanismi psicologici pericolosi. la storia. Il legame tra psicologia ed economia, già noto nel periodo classico con gli studi di Adam Smith (in particolare la sua Teoria dei sentimenti morali ) e Jeremy Bentham, passa in secondo piano durante il periodo neoclassico, in cui l economia viene avvicinata alle scienze naturali nel nome della razionalità e dell efficienza. Bisogna attendere gli anni Sessanta del secolo scorso per ritrovare traccia della psicologia in campo economico, con l affacciarsi alla ribalta dell economia comportamentale. Ma è nel 1979 che la nuova disciplina si afferma definitivamente, grazie alla pubblicazione da parte degli psicologi israeliani Daniel Kahneman (Nobel per l economia nel 2002) e Amos Tversky dello studio Prospect Theory: Decision Making Under Risk, pietra miliare della finanza comportamentale. Nel lavoro dei due israeliani viene delineata la Teoria del prospetto, che dimostra come le decisioni degli individui violino regolarmente i principi di razionalità economica. Due i capisaldi della teoria di Kahneman e Tversky: l effetto contesto e l avversione alle perdite. Il primo è noto anche come framing e dimostra come il modo con il quale il problema viene formulato abbia un effetto determinante sulla scelta stessa. L avversione alle perdite, legata probabilmente a un ancestrale istinto di sopravvivenza dell uomo, significa invece che per la maggior parte delle persone la paura di perdere è superiore alla motivazione a realizzare un guadagno. Facciamo un esempio. Immaginiamo che vi consegnino mille e che vi chiedano di scegliere tra due possibilità: indicando A vincete altri 500, optando per B avete la possibilità di lanciare una moneta che se esce testa vi fa portare a casa altri mille, mentre se esce B nulla. La maggior parte degli individui sceglierà la prima opzione (il guadagno sicuro di 500 ), anche se con la seconda ha il 5 di possibilità di raddoppiare la vincita. Vediamo un secondo esempio, speculare al primo. Immaginate che vi diano duemila e che vi chiedano di scegliere tra due possibilità. Con l opzione A perdete 500, con la B lanciate la moneta: se esce testa perdete mille, se viene croce non perdete nulla. In questo caso, la maggioranza delle persone sceglie la B, anche se in teoria il risultato - a livello di probabilità - è identico nelle due opzioni. Che cosa significa tutto ciò? Che c è la tendenza a prendere rischi per evitare di perdere soldi (il meccanismo in questo caso si chiama dell avversione alla perdita certa). In modo irrazionale, perché di fatto le situazioni sono identiche. pagina 6 News Fondi - anno 10 - numero 1

9 i tre cardini. Sono tre i bastioni della finanza comportamentale. Il primo è l euristica: le decisioni sono basate su regole empiriche, approssimative, che non seguono l analisi razionale ma vengono prese istintivamente, sulla base di esperienze passate. Poi c è l inquadramento, quando la decisione di chi sceglie viene influenzata dal modo con cui una decisione o un particolare quesito viene presentato. Il terzo tema forte della finanza comportamentale sono le inefficienze di mercato, comportamenti sociali contrari alle spiegazioni razionali. euristica: la fallacia dello scommettitore. Un esempio legato all euristica è la cosiddetta fallacia dello scommettitore, che possiamo vedere in molti giochi d azzardo: è l errata convinzione che gli eventi avvenuti nel passato influiscano su quelli futuri. Un classico esempio è convincersi che sia molto più probabile che al Lotto esca un numero ritardatario. In realtà, le possibilità che un qualche evento si verifichi non sono necessariamente correlate con ciò che è accaduto in passato. Un esempio classico è quello del lancio di una moneta. La probabilità di ottenere testa è una su due, quella di ottenere due volte consecutive testa è una su quattro, quella di ottenerla tre volte consecutive una su otto e così via. Ipotizziamo che sia uscita per quattro volte consecutive testa. La fallacia dello scommettitore si traduce nel seguente ragionamento: «Se la prossima volta esce testa, si ha una successione di cinque volte consecutive in cui esce testa. La probabilità di cinque testa consecutive è di 1/32; dunque, al prossimo tentativo c è una probabilità di solo 1 su 32 che esca testa». Ma questo è un ragionamento errato. Mentre la probabilità di una successione di cinque testa consecutive è solo 1 su 32, ciò vale solo prima del primo lancio della moneta. Dopo i primi quattro lanci i risultati non sono più sconosciuti, per cui non vengono contati. Se la moneta è regolare, per definizione la probabilità che esca croce è infatti sempre una su due e quella che esca testa pure. Ritenere che nel lancio successivo sia più probabile che esca croce piuttosto che testa basandosi sui precedenti lanci è un errore. Così come è un errore la convinzione che l essere stati fortunati in passato influenzi in qualche modo l andamento delle prove future. inquadramento: gli inganni della contabilità mentale. Un esempio legato all inquadramento è quello del mental accounting, studiato in particolare dall economista americano Richard Thale. Il cardine della teoria è che le persone tendono a suddividere il denaro in diversi conti mentali, creando differenti budget per le spese e categorizzando la propria ricchezza e il proprio reddito. Tutto ciò in aperta contraddizione con il principio per cui i soldi non dovrebbero avere etichette ed essere tutti uguali, indipendentemente dalla fonte da cui provengono o dall impiego cui sono destinati. Esistono, secondo la teoria, sistemi di conti mentali anche per il reddito e la ricchezza. Il reddito si presta a essere contabilizzato in base alle fonti: la provenienza del denaro in questo caso fa la differenza, e la stessa somma viene percepita in modo diverso se ottenuta in modo occasionale (per esempio vinta al Lotto) o meno (grazie a un aumento di stipendio che premia un periodo di lavoro intenso). La serietà della fonte influisce sulla propensione a spendere e sul tipo di acquisti effettuati: mentre il denaro ritrovato a sorpresa in un cassetto si presta a essere speso subito e in modo frivolo, lo stesso non si può dire della somma ottenuta da un duro lavoro. inefficienze di mercato: seguire il gregge. A volte il mercato è viziato da comportamenti poco razionali con una caratteristica fondamentale: avere forte valenza collettiva. Tra le inefficienze di mercato, uno dei fenomeni più conosciuti è il cosiddetto comportamento del gregge. Esempi classici sono le bolle speculative, quando sembra che non ci sia fine alla crescita in Borsa del tal titolo azionario o della tale materia prima. In quel caso, il comportamento percepito come ottimale per molti individui è fare esattamente ciò che fanno gli altri, nella convinzione di continuare tutti a guadagnare all infinito (abbandonando tra l altro il principio dell avversione al rischio). Il comportamento collettivo, in questi casi, emerge da scelte individuali non coordinate. Il brutto è che quando il piccolo investitore entra nel mercato, buon ultimo dopo gli operatori professionali, spesso la bolla sta per esplodere. Senza preavviso, e con effetti rovinosi. L importanza di una gestione professionale Ma quali sono le implicazioni pratiche della finanza comportamentale nelle scelte di investimento che facciamo ogni giorno? Sono molte e non trascurabili per il nostro portafoglio: pensiamo per esempio alla febbre da acquisto legata alla bolla speculativa dei titoli tecnologici, alla fine degli anni Novanta, quando tutti erano convinti che le quotazioni dei titoli tecnologici dovessero sempre solo salire. Quando si è manifestata l inversione del trend molti hanno continuato a mediare al ribasso (cioè a comprare mentre i prezzi precipitavano) convinti che si trattasse di una correzione di breve periodo. Oppure pensiamo alle ondate di panico che portano migliaia di investitori a vendere nel momento peggiore, vale a dire in prossimità dei minimi. La componente emotiva, con tutti i tranelli che abbiamo visto in queste pagine, non è facile da eliminare per un piccolo investitore. Perciò è necessario affidarsi a dei professionisti, in grado di costruire un portafoglio molto diversificato in termini di asset class, esposizione geografica e valutaria. Evitando rigorosamente il fai da te e non dimenticandosi mai di combinare sempre le prospettive di rendimento con l altra dimensione dell investimento, quella rappresentata dal rischio. News Fondi - anno 10 - numero 1 pagina 7

10 f o c u s p r o d o t t i e s e rv i z i PA F, u n s a lva d a n a i o p e r e s s e r e s e r e n i Uno strumento di risparmio flessibile con rate contenute I sette vantaggi del PAF ono la versione moderna del tradizionale S porcellino-salvadanaio dove mettere i propri risparmi. Uno strumento semplice e flessibile per investire periodicamente e automaticamente in uno o più dei nostri fondi - spiega Suzanne Rohe, direttore commerciale e vicedirettore generale di UBI Pramerica - adattando l investimento alle proprie finalità e al proprio grado di rischio. Stiamo parlando del PAF, il Programma di Accumulazione Finanziaria. Di che si tratta? Di uno strumento semplice, estremamente flessibile che prevede il versamento automatico e periodico di una somma, normalmente su base mensile, con una soglia minima di 50. Ogni piano ha un numero minimo di 60 rate, quindi - visto che la base è mensile - si articola su almeno cinque anni. Il cliente può sospendere e riprendere il Programma di Accumulazione Finanziaria a sua discrezione senza costi aggiuntivi né penali. Inoltre con i PAF è possibile ottenere una gestione professionale anche con piccoli capitali. I Programmi di Accumulazione Finanziaria sono disponibili per tutti i fondi azionari, obbligazionari e bilanciati di UBI Pramerica. Suzanne Rohe direttore commerciale e vice direttore generale di UBI Pramerica 1. Controllo dell emotività negli investimenti: le tempistiche d ingresso nel fondo non sono dettate dall emotività ma dalla cadenza automatica dell investimento. 2. Sfruttamento della volatilità dei mercati: l acquisto delle quote del fondo avviene a diversi prezzi di mercato, mediando così il valore d acquisto delle quote in portafoglio. In questo modo, viene difeso meglio il capitale nelle fasi di calo dei mercati. 3. Gestione professionale del risparmio anche con capitali modesti (bastano 50 per l apertura di un PAF e per ogni versamento successivo). 4. Avvicinamento graduale ai mercati azionari, beneficiando dei versamenti dilazionati nel tempo. 5. Flessibilità: l importo e il numero dei versamenti sono adattabili a ogni esigenza, ed è possibile disinvestire in ogni momento tutto il capitale o parte di esso senza penalità. 6. È possibile reinvestire il capitale derivante da cedole o dividendi. 7. L accantonamento può servire per finanziare specifiche esigenze future, come gli studi universitari o una pensione integrativa. un avvicinamento graduale ai mercati. Uno dei benefici di un Programma di Accumulazione Finanziaria è di permettere di avvicinarsi ai mercati in maniera graduale, automaticamente, eliminando la componente emotiva che spesso condiziona l investitore e lo porta a non azzeccare il market timing (cioè il momento giusto per entrare o uscire dal mercato), con esiti davvero poco piacevoli. Un timing sbagliato, infatti, è una delle cause più frequenti di rendimenti bassi o negativi. E l emotività, quando si parla di denaro, spesso la fa da padrona attivando quei meccanismi della finanza comportamentale che abbiamo descritto nell'articolo a pagina 6. Con la volatilità (cioè le oscillazioni dei valori di azioni e obbligazioni) che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, il piccolo investitore fatica a mantenere il sangue freddo e la lucidità nel timing di entrata e uscita dal mercato, sottolinea Suzanne Rohe. su misura per ogni esigenza. Quale tipo di fondo scegliere per il proprio Programma di Accumulazione? In un ottica di lungo termine legata a obiettivi precisi, come quelli per esempio di accantonare capitale per l università dei figli o costruirsi una rendita previdenziale complementare, è consigliabile l azionario, che storicamente ha dato dei rendimenti maggiori. In generale come sottostanti dei Programmi di Accumulazione Finanziaria sono comunque consigliabili oltre ai fondi azionari i prodotti bilanciati. Ma l investimento dev essere di lunga durata? Dipende dall obiettivo e può variare in base alle esigen- pagina 8 News Fondi - anno 10 - numero 1

11 ze; in genere è bene considerare almeno cinque anni (che corrispondono appunto a 60 rate mensili). Il numero massimo di rate è invece 600. Per costruire i PAF, tra l altro, è possibile versare non solo una parte del reddito, ma anche reinvestire per esempio le rendite finanziarie, come le cedole dei titoli di Stato o di altre obbligazioni, oppure i dividendi di titoli azionari. Il meccanismo dei versamenti automatici e periodici inoltre ha il pregio di proteggere il risparmiatore nelle fasi di calo delle Borse: ripartire i versamenti, infatti, significa acquistare quote del fondo in tutte le condizioni di mercato, sia durante i rialzi che i ribassi, mediando i prezzi. In questo modo si riduce il rischio dell investimento. i destinatari dei paf? Chiunque, ma in particolare i giovani, i risparmiatori e le famiglie che vogliono investire gradualmente per accumulare capitale, destinato per esempio al futuro acquisto di un immobile oppure al pagamento degli studi universitari dei figli o ancora all integrazione della pensione. Negli Stati Uniti fin da giovani viene sottolineata l importanza dell accantonamento di capitale in chiave previdenziale, che oltreoceano grava più sull individuo che sullo Stato, spiega Suzanne Rohe - che è nata a New York - e anche in pa probabilmente si andrà verso questa direzione. P.A.F. - Programma di Accumulazione Finanziaria Il futuro si costruisce un po alla volta. Il PAF dinamico È possibile sottoscrivere anche il servizio PAF Dinamico, che permette di equilibrare l esposizione azionaria di un investimento in funzione dell andamento dei mercati, sfruttando i momenti favorevoli all acquisto di quote oppure mettendo al riparo i risultati ottenuti. Il servizio funziona con un trasferimento automatico di quote tra un qualsiasi fondo azionario UBI Pramerica, alimentato da un PAF con un minimo di 120 versamenti mensili, e il fondo liquidità UBI Pramerica Cash. L investimento in quest ultimo deve essere pari ad almeno 10 versamenti unitari del PAF. Il meccanismo non è discrezionale ma automatico: al verificarsi di determinate condizioni di mercato favorevoli alla vendita o all acquisto di quote del fondo azionario, il servizio prevede rispettivamente il passaggio di parte dell investimento dal fondo azionario al fondo di liquidità o viceversa. L identikit di tre risparmiatori che hanno scelto i PAF Luigi 25 anni single Antonio e Maria 35 anni genitori di due bambine piccole Giovanni e Laura 55 anni genitori di un figlio autonomo Obiettivo: accumulare risparmio per avere in futuro un entrata che si accompagni a quella della pensione Orizzonte temporale: 30 anni Obiettivo: accumulare risparmio in previsione del momento in cui i figli dovranno frequentare l università Orizzonte temporale: 15 anni Obiettivo: accumulare risparmio per esigenze future e in ogni caso per vivere con serenità Orizzonte temporale: 10 anni News Fondi - anno 10 - numero 1 pagina 9

12 DATI PERIODICI DI RISCHIO-RENDIMENTO DEL FONDO UBI Pramerica Total Return Prudente Obbligazionari Flessibili Misura di rischio (*) Ex ante (Var, 1 mese, 99%): - 2% Ex post: -0,88% La misura di rischio ex post è pari al minor rendimento realizzato su base mensile nel corso dell ultimo anno determinato escludendo l 1% dei peggiori risultati. (*) Il carattere dinamico della gestione non consente l individuazione di un Benchmark. 8% 6% 4% 2% In questo periodo la politica di investimento del Fondo era diversa 4,2% 2,3% Rendimento annuo del Fondo 1,9% 1,2% 1,9% -2% UBI Pramerica Total Return Prudente Benchmark non previsto 1,3% 6,2% 3,8% 0,4% -0,2% I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 28/11/1994 Patrimonio netto al 30/12/ ,20 Valore Quota al 30/12/ ,480 UBI Pramerica Cash Liquidità Area 10 The BofA Merrill Lynch Treasury Bill Index 6% In questo periodo la politica di investimento del Fondo era diversa 5% 4,1% 4% 3,5% 2,8% 3% 3, 3, 2,7% 2,3% 2,1% 2, 2% 1,7% 1,8% 1,8% 1,8% 1,7% 1,4% 1,3% 1,1% 1% 0,5% 0,1% -0,2% -1% UBI Pramerica Cash Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 02/01/1997 Patrimonio netto al 30/12/ ,09 Valore Quota al 30/12/2011 7,279 pagina 10 News Fondi - anno 10 - numero 1

13 UBI Pramerica B.T. Obbligazionari Governativi Breve Termine 10 The BofA Merrill Lynch 1-3 Year Government Index 9% In questo periodo la politica di investimento del Fondo era diversa I dati di rendimento del Fondo non includono i costi 6% 3% 4,2% 4,5% 3,2% 3,4% 2,1%2,1% 2,2% 1,9% 1,1% 1,8% 1,4% 1,9%2,7% 5,8% 3,9% 3,7% 0,7% 0,8% 2,3% Inizio collocamento 02/01/1995-3% -2,9% -6% UBI Pramerica B.T. Benchmark Patrimonio netto al 30/12/ ,92 Valore Quota al 30/12/2011 6,549 UBI Pramerica Medio/Lungo Termine Obbligazionari Governativi Medio/Lungo Termine 10 The BofA Merrill Lynch Large Cap Index 9% 7,3% 6,5% 6% 5,5% 5,6%6,1% 3,9% 4,6% 4,3% 3,3% 3,2% 3,1% 3% 1,2% 1,3% 1,7% 1,9% -0,1% -0,2% -2,2% -3% UBI Pramerica Medio/Lungo Termine Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 27/03/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,20 Valore Quota al 30/12/2011 6,766 News Fondi - anno 10 - numero 1 pagina 11

14 UBI Pramerica Obbligazioni Dollari Obbligazionari Altre Specializzazioni 10 Barclays Capital U.S. Government/Credit Index 2 15% 1 5% -5% -1-15% -12,2% -11,2% -4,4% -3,8% 15,2% 16,2% -7, -6,3% -4,5% -3,6% 12, 12,3% 12,5% 9,5% 10,6% 7,2% 5,6% 2,6% UBI Pramerica Obbligazioni Dollari Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 26/04/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,57 Valore Quota al 30/12/2011 5,728 UBI Pramerica SGR S.p.A., nel quadro dei criteri di allocazione del risparmio dalla stessa definiti, ha conferito a Prudential International Investments Advisers LLC (***) una delega avente ad oggetto le scelte di investimento sui mercati di riferimento del Fondo. UBI Pramerica Obbligazioni Globali Obbligazionari Internazionali Governativi 10 Citigroup World Government Bond Index 18% 15% 12% 9% 6% 3% -3% -6% 1,4% 6,2% 6,8% 14,5% 13,5% 0,4% 8,1% 10,8% 6,7% 10,3% -0,6% -0,6% -0,3% -1, -4,4% -3,8% -3,7% -4,4% UBI Pramerica Obbligazioni Globali Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 12/04/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,30 Valore Quota al 30/12/2011 6,286 pagina 12 News Fondi - anno 10 - numero 1

15 UBI Pramerica Obbligazioni Globali Corporate Obbligazionari Internazionali Corporate Investment Grade 10 Citigroup World Broad Investment Grade Corporate Hedged Index 2 15% 1 5% -5% -1 7,4% 5,3% 4,5% 5,6% 1,4% 2, 0,5% 1,4% 1,7% 0,4% -5,5% 15,8% 14,2% -1,6% 5,4% 5,9% 6, 5,2% UBI Pramerica Obbligazioni Globali Corporate Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 26/04/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,76 Valore Quota al 30/12/2011 7,274 UBI Pramerica SGR S.p.A., nel quadro dei criteri di allocazione del risparmio dalla stessa definiti, ha conferito a Prudential International Investments Advisers LLC (***) una delega avente ad oggetto le scelte di investimento sui mercati di riferimento del Fondo. UBI Pramerica Obbligazioni Globali Alto Rendimento Obbligazionari Internazionali High Yield 10 Barclays Capital Global High Yield - Hedged Index ,5% 22,5% 10,1% 10,9% 5, 3,9% 6,6% 8,6% -0,2% 0,5% 39,5% 51,9% 11,8% 13,3% 3,7% 2,9% -23,1% -24,8% UBI Pramerica Obbligazioni Globali Alto Rendimento Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 26/04/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,23 Valore Quota al 30/12/2011 9,573 UBI Pramerica SGR S.p.A., nel quadro dei criteri di allocazione del risparmio dalla stessa definiti, ha conferito a Prudential International Investments Advisers LLC (***) una delega avente ad oggetto le scelte di investimento sui mercati di riferimento del Fondo. News Fondi - anno 10 - numero 1 pagina 13

16 UBI Pramerica Corporate Obbligazionari Corporate Investment Grade 10 The BofA Merrill Lynch Large Cap Corporate Index 2 In questo periodo la politica di investimento del Fondo era diversa I dati di rendimento del Fondo non includono i costi 15% 1 15,3% 13,4% 6,4% 6,8% 5,8% 6,3% 6,6% 5,2% 4,1% 5% 3,1% 2,7% 1,6% 0, 0,6% 1,8% 0,8% 0,8% -0,2% -2, -2,3% -5% UBI Pramerica Corporate Benchmark Inizio collocamento 01/06/1999 Patrimonio netto al 30/12/ ,78 Valore Quota al 30/12/2011 7,642 UBI Pramerica Bilanciato a Rischio Controllato Bilanciati Obbligazionari 25% EURO STOXX Index (già Dow Jones Stoxx Index) 75% The BofA Merrill Lynch 1-3 Year Government 12% 9% 6% 3% 9, 6,2% 6,6% 7,2% 6,2%5,9% 6, 5,3% 4,5% 4,5% 4,2% 0,5% 0,2% 1,5% I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 12/04/2002-3% -4,4% -6% -2,2% -6,2% -7,4% -9% UBI Pramerica Bilanciato a Rischio Controllato Benchmark Patrimonio netto al 30/12/ ,20 Valore Quota al 30/12/2011 5,629 pagina 14 News Fondi - anno 10 - numero 1

17 UBI Pramerica Portafoglio Prudente Obbligazionari Misti 3 The BofA Merrill Lynch Treasury Bill Index 2 The BofA Merrill Lynch Global Government excluding Index ( Hedged) 5% The BofA Merrill Lynch Global Government excluding Index 35% The BofA Merrill Lynch Large Cap Index 5% EURO STOXX Index (già Dow Jones Stoxx Index) 5% MSCI AC World Index ex EMU 6% 5% 4% 3% 2% 1% 3,2% 2,6% 2,6% 4, 4,7% 5, 1,8% 1,9% 0,9% 2,7% 1,2% 0,8% 5, 5, 2,5% 3,6% 1,1% UBI Pramerica Portafoglio Prudente Benchmark 2,9% I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 12/04/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,48 Valore Quota al 30/12/2011 6,191 UBI Pramerica Portafoglio Moderato Bilanciati Obbligazionari 2 The BofA Merrill Lynch Treasury Bill Index 2 The BofA Merrill Lynch Global Government excluding Index 35% The BofA Merrill Lynch Large Cap Index 15% EURO STOXX Index (già Dow Jones Stoxx Index) 1 MSCI AC World Index ex EMU 15% 12% 9, 8,8% 9, 8,7% 9% 6,6% 6% 3,4% 3,9% 4,7% 3,2%2,9% 3,3% 2,4% 3% 1,7% 0,5% 1,5% -1, -3% -6% -5,1% -5,1% -9% UBI Pramerica Portafoglio Moderato Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 12/04/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,96 Valore Quota al 30/12/2011 6,016 News Fondi - anno 10 - numero 1 pagina 15

18 UBI Pramerica Portafoglio Dinamico 2 15% 1 5% -5% -1-15% -2 6,6% 5,8%3,8% 4,6% 14, 13,2% 7, 5,3% -2,5% 1,9% -16,6%-16,6% 16,3% 14,9% 9, 6,8% -3,1% -1,7% UBI Pramerica Portafoglio Dinamico Benchmark Bilanciati 1 The BofA Merrill Lynch Treasury Bill Index 15% The BofA Merrill Lynch Global Government excluding Index 25% The BofA Merrill Lynch Large Cap Index 25% EURO STOXX Index (già Dow Jones Stoxx Index) 25% MSCI AC World Index ex EMU I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 12/04/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,31 Valore Quota al 30/12/2011 5,534 UBI Pramerica Portafoglio Aggressivo Bilanciati Azionari 25% The BofA Merrill Lynch Large Cap Index 4 EURO STOXX Index (già Dow Jones Stoxx Index) 35% MSCI AC World Index ex EMU , 17, 11,3% 12,5% 10,1% 6, 6,4% 9,6% 2,7% -3,7% 22,3% 22, 8,8% 6,4% -7,6% -6,6% -27,6% -28,1% UBI Pramerica Portafoglio Aggressivo Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 12/04/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,63 Valore Quota al 30/12/2011 4,996 pagina 16 News Fondi - anno 10 - numero 1

19 UBI Pramerica Azionario Etico Azionari Area 95% ECPI - Ethical Index uro (**) 5% The BofA Merrill Lynch Treasury Bill Index (**)L indice ECPI - E. Capital Partners Indices Ethical Index uro è disponibile a decorrere dal 1 gennaio ,4% 19,4% 6,3% 1,4% -37,7% -38, 22,6% 22, -0,8% 1,7% -14, -15,3% UBI Pramerica Azionario Etico Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 16/09/2005 Patrimonio netto al 30/12/ ,40 Valore Quota al 30/12/2011 4,293 UBI Pramerica Azioni Italia Azionari Italia 95% COMIT Performance R Index (**) 5% The BofA Merrill Lynch Treasury Bill Index (**) A far tempo dal 1 gennaio 2006, l indice COMIT Globale R è utilizzato nella versione Total Return: COMIT Performance R Index ,6% 15,3% 15, 15,4% 17,7% 19,7% 11,9% 11,6% -4,7% -3,4% 24,4% 20,3% -4,1% -3,6% -20, -18,7% -43,1% -39, UBI Pramerica Azioni Italia Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 27/03/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,92 Valore Quota al 30/12/2011 3,890 News Fondi - anno 10 - numero 1 pagina 17

20 UBI Pramerica Azioni Azionari Area 95% EURO STOXX Index (già Dow Jones Stoxx Index) 5% The BofA Merrill Lynch Treasury Bill Index ,7% 25, 21, 14,9% 19,2% 19,2% 13,1% 8,6% -0,7% 6,3% -38,7% -37,3% 23,2% 23, 2,9% 2,7% -12,4% -15,1% UBI Pramerica Azioni Benchmark I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 27/03/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,92 Valore Quota al 30/12/2011 5,017 UBI Pramerica Azioni USA Azionari America 95% Standard & Poor s 500 Index 5% The BofA Merrill Lynch Treasury Bill Index ,1% 4,7% 0,6% 0,5% 27,4% 15,7% -1, 3,1% -2,7% -3,8% 31,6% 23,4% 15,1% 18,8% -2,2% -35,5% -29,9% UBI Pramerica Azioni USA Benchmark 4,7% I dati di rendimento del Fondo non includono i costi Inizio collocamento 27/03/2002 Patrimonio netto al 30/12/ ,15 Valore Quota al 30/12/2011 4,232 UBI Pramerica SGR S.p.A., nel quadro dei criteri di allocazione del risparmio dalla stessa definiti, ha conferito a Prudential International Investments Advisers LLC (***) una delega avente ad oggetto le scelte di investimento sui mercati di riferimento del Fondo. pagina 18 News Fondi - anno 10 - numero 1

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