GENNAIO 2010 : l aggiornamento degli importi delle pensioni erogate nell anno in corso

Transcript

1 Approfondimento di Giancarlo Avogadro Consulenza e formazione GENNAIO 2010 : l aggiornamento degli importi delle pensioni erogate nell anno in corso Come ogni anno, il mese di gennaio porta con sé l aggiornamento degli importi delle pensioni. Come ogni anno, riteniamo utile, in conformità con la specifica circolare dell Inps (N 132 del 29/12/2009) aggiornare le tabelle relative a: 1) assegno sociale 2) pensione minima 3) pensione al milione (pensione con maggiorazione) La perequazione automatica Con un linguaggio vagamente esoterico ( la perequazione automatica ) l INPS comunica, con la circolare citata, che viene fissato nella misura dello 0,7% l aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni in via previsionale per il Viene altresì stabilito nella misura del 3,2% l aumento definitivo per l anno Ricordiamo che in via provvisoria a gennaio 2009 era stato fissato un aumento delle pensioni nella misura del 3,3%. Tale aumento era stato programmato sulla base dei dati dell inflazione al settembre 2008, mentre l indice effettivo (registrato a dicembre 2008) si è poi attestato al 3,2%. Ciò in pratica comporta che i pensionati si affacciano sul 2010 con un debito (0,1%) nei confronti degli enti di previdenza (INPS, INPDAP, ). Pertanto, comunica l INPS, nel caso di operazioni di rinnovo è stata quantificata anche la differenza di perequazione relativa al 2009, che viene recuperata sulla rata di Gennaio e Febbraio 2010 (n.d.r. in pratica ad una micro pensione fa da contraltare una micro indicizzazione) I conguagli compresi entro 6 euro vengono recuperati sulla sola mensilità di gennaio

2 Resta poi accertato che, sulla base dell indice definitivo dell inflazione 2009 nella misura dell 1% (comunicato dall ISTAT in data 15 gennaio 2010), si prevede in conclusione del presente anno un conguaglio a favore dei pensionati riparametrando (con corresponsione degli arretrati) la pensione con una rivalutazione dallo 0,7% al 1%. Come dicono in Veneto manco mal (meno male!!!). L'ASSEGNO SOCIALE (Si rivaluta annualmente in base all inflazione programmata) PERIODO DI COMPETENZA ANNO ,2 % * ANNO ,7 % ** Importo mensile 408,66 * 411,53** Importo annuale (13 mensilità) 5.312,58 * 5349,89** * Importo definitivo ** importo provvisorio L aumento per la perequazione automatica, in via previsionale per il 2010, è stato fissato nella misura dello 0,7% ( 408,66 x 100,7) pari ad un importo mensile di 411,53 ( percentuale fissata provvisoriamente in base ai dati dell inflazione al 30 Settembre 2009). Sulla base del dato ufficiale dell inflazione al 31 dicembre, pubblicato dall ISTAT in data 15 gennaio 2010, che ha fissato l inflazione per l anno 2009 pari al 1%, a conclusione dell anno in corso si provvederà ad un conguaglio positivo delle pensioni con un aumento dello 0,3% ( 1% meno 0,7% aumento programmato). Vedi allegato. Mentre l importo definitivo per il 2009 è stato fissato con una rivalutazione sul 2008 del 3,2%, per un importo mensile di 408,66. Dal momento che l aumento previsionale 2

3 per il 2009 era stato, provvisoriamente, fissato nella misura del 3,3% (pari a 409,05) i pensionati sono stati obbligati ad un conguaglio negativo pari allo 0,1%. l assegno sociale è una prestazione di natura assistenziale introdotta dalla riforma DINI per tutti i meno abbienti che abbiano compiuto i 65 anni dopo il 31 dicembre del I requisiti per averne diritto sono: 1. cittadinanza italiana 2. aver compiuto i 65 anni di età (sia uomini che donne) 3. nel caso si posseggano altri redditi, con esclusione di quelli derivanti dalla casa di prima abitazione, l importo dell assegno sociale è plafonato sulla differenza tra un importo stabilito annualmente in base alla legislazione vigente (per l anno 2009 è stato di 5.317,65 per il single e di ,30 per le persone coniugate) ed un importo relativo ad altri redditi che non sia superiore al valore dell assegno sociale stesso. Es.: il marito è titolare di una pensione di invalidità di 500 euro al mese; la moglie è casalinga, senza alcun reddito, 65 anni compiuti e non ha una posizione previdenziale. In questo caso ha diritto ad un assegno sociale pari a , (500 x 13) = 4.135,303. su base annua pari a 318,10 mensili ( x 13 mensilità). N.B. Nel calcolare l importo dei redditi dell interessato per stabilire se questi possa o meno avere diritto all assegno sociale, si tengono conto, tra gli altri, anche di redditi esenti da imposta (come le prestazioni assistenziali in denaro pagate con carattere di continuità dallo Stato o da altri enti pubblici o da stati esteri, sussidi corrisposti dallo Stato o da altri enti pubblici a titolo assistenziale) e dei redditi già soggetti ad imposta sostitutiva (interessi postali e bancari, interessi dei BOT, CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, interessi delle obbligazioni e degli altri titoli). 3

4 LA MINIMA (la pensione minima) (Si rivaluta annualmente in base all inflazione programmata) PERIODO DI COMPETENZA ANNO ,2% ANNO % Importo mensile 457,76 460,97 Importo annuale (13 mensilità) 5.950, ,61 La MINIMA è il risultato dell integrazione al minimo che lo Stato, tramite l Inps, corrisponde al pensionato quando la sua pensione, derivante dal calcolo dei contributi versati, fosse di importo ridotto, al di sotto di quello che viene considerato il minimo vitale. In questo caso l importo della pensione viene aumentato ( integrato ) fino a raggiungere l importo stabilito di anno in anno dalla normativa vigente. L importo mensile, che per il 2010 è pari a 460,97, varia di anno in anno e, a condizione che si posseggano determinati requisiti, può essere incrementato di una ulteriore maggiorazione (la c.d. integrazione al milione, vedi paragrafo successivo). Per ottenere l integrazione al trattamento minimo non si devono superare determinati limiti di reddito personali e coniugali, il cui importo varia di anno in anno. L integrazione di trattamento minimo spetta in modo totale o parziale a seconda di vari scaglioni di reddito del singolo o della coppia coniugata, secondo un meccanismo di calcolo piuttosto complesso. 4

5 LA PENSIONE MINIMA LA MINIMA (in linguaggio corrente ) Affrontiamo il problema in chiave tecnica Da gennaio 2010 il trattamento minimo mensile INPS passerà a 460,97 (per 13 mensilità). L aumento di circa 3 euro(!!!) rispetto al 2009 è dovuto all aumento della scala mobile (più 0,7%). L aumento attribuito in via provvisoria a gennaio 2009 (+ 3,3%) è risultato superiore al saldo definitivo dell inflazione fornito dall ISTAT (3,2%). Tutto ciò comporta che prima di procedere ad applicare l aumento dello 0,7% per il 2010, occorre provvedere al ricalcalo negativo relativo al 2009 (differenza dello 0,1% in meno ). In definitiva, le operazioni di ricalcalo delle pensioni hanno riguardato: il riconoscimento della perequazione automatica per il 2009, che ha portato in sede di conguaglio ad una diminuzione dello 0,1% (dal 3,3% provvisorio al 3,2% definitivo) con conseguente conguaglio negativo. il riconoscimento in via previsionale della perequazione automatica per il 2010 con un aumento dello 0,7% Oltre il minimo Per le pensioni superiori al minimo, l aliquota percentuale di aumento si applica a scalare, secondo determinate fasce d importo. L incremento 2010 avrà pertanto il seguente andamento: 0,7% sulla fascia di pensione mensile fino a 2.288,80 0,525% (75% di 0,7) sulla quota mensile eccedente 2.288,80 5

6 LE IMPLICAZIONI DELL ENTITA DELL ASSEGNO SOCIALE NELLA DISCIPLINA DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE L importo, annualmente aggiornato, dell assegno sociale ha ragguardevole rilevanza nell ambito della previdenza complementare con riferimento alla nuova disciplina introdotta dalla legge 243 e dal connesso Dlgs di attuazione (n 252 del 5 dicembre 2005). La disciplina in vigore dal 1 gennaio 2007 La disciplina entrata in vigore il 1 gennaio 2007, relativamente ai versamenti effettuati in una forma di previdenza complementare fa riferimento all importo dell assegno sociale per stabilire l eventuale possibilità di ritirare tutto in capitale. Infatti, qualora al momento della richiesta delle prestazioni, la rendita, calcolata sul 70% del montante (il capitale maturato al termine del periodo di contribuzione) dovesse risultare inferiore al 50% dell assegno sociale in vigore a quella data, l aderente avrebbe diritto a ritirare l intero montante sotto forma di capitale; il tutto potendo usufruire della tassazione agevolata (cedolare secca del 15% che può arrivare sino al 9% a secondo degli anni dell adesione ). Applicata sulla parte di montante derivante dai versamenti effettuati dal in poi. Tale normativa ha dei riflessi assai rilevanti dal punto di vista dell appetibilità della sottoscrizione di una forma di previdenza complementare. Infatti, con l ausilio di qualche semplice simulazione numerica, si può prevedere che le possibilità di poter scegliere di riscattare l intero montante sotto forma di capitale saranno decisamente consistenti. La chance per i sottoscrittori di poter quindi optare a scadenza anche e per il riscatto integrale della posizione maturata, potrebbe convincere definitivamente un ampia fetta di potenziali aderenti che risultano non gradire l opzione di rendita o di riscatto parziale (nell ambito del 50%) del montante maturato in una forma di previdenza complementare. 6

7 LA PENSIONE AL MILIONE (Si rivaluta annualmente in base all inflazione programmata) PERIODO DI COMPETENZA ANNO ,7% Importo mensile 597,41 Importo annuale (13 mensilità) 7.766,33 La pensione al milione spetta: Ai titolari di pensione a carico dell assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni); ai titolari di pensione della gestione speciale per i lavoratori delle miniere, cave e torbiere; ai titolari di pensione dei fondi esclusivi e sostitutivi dell assicurazione generale obbligatoria (fondo volo, fondo telefonici etc.); ai titolari di pensione sociale; ai titolari di assegno sociale; ai titolari di prestazioni assistenziali (invalidi civili, sordomuti e ciechi civili). Per ottenere questo incremento, i titolari di pensione devono avere un età di almeno 70 anni che può essere ridotta, fino a 65 anni, in un numero ristretto di casi e con delle limitazioni nel suo importo. Nel 2010 ne potranno beneficiare coloro che hanno un reddito personale annuo non superiore a 7.768,32 o, se sposati, cumulato con quello del coniuge che non vada oltre Si considerano tutti i redditi, di qualsiasi natura, compreso quelli esenti o tassati alla fonte come gli interessi bancari e postali, i rendimenti di BOT e altri titoli. Nel computo rientrano anche le rendite INAIL e gli assegni assistenziali. In altre parole bisogna denunciare tutto con la sola eccezione dei redditi provenienti da : La casa di abitazione 7

8 Le pensioni di guerra L assegno di accompagnamento I trattamenti di famiglia e dei sussidi erogati da enti pubblici senza carattere di continuità L indennità a favore dei danneggiati da vaccinazioni, trasfusioni e emoderivati 8