Specie autoctone vs esotiche, come riconoscerle e perché?

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1 Corso di Formazione: Controllo delle specie esotiche ed invasive nel territorio del Parco Campo dei Fiori Specie autoctone vs esotiche, come riconoscerle e perché? Guido Brusa guido.brusa@libero.it

2 Definizioni autoctono (sinonimo di indigeno) Specie che è originaria di una data area o che vi è giunta senza l intervento intenzionale o involontario dell uomo. Questa definizione esclude i prodotti di ibridazione (ancorché naturali), che coinvolgono almeno una specie esotica come progenitrice. In via precauzionale, si escludono dalle specie autoctone tutte le cultivar, in quanto frutto di selezione da parte dell uomo. alloctono (sinonimo di esotico) Specie la cui presenza in una data area è dovuta all intervento intenzionale o indiretto dell uomo, che ha permesso loro di superare le barriere geografiche. Oppure la specie vi è giunta senza intervento da parte dell uomo da un area in cui la specie viene già considerata come esotica. Precisazione: le definizioni di autoctono/alloctono devono essere circostanziate ad un determinato territorio.

3 Esempi: Robinia pseudacacia: esotica areale originario superamento barriera geografica sembra essere stato Alessandro Manzoni ad aver portato la robinia in Italia, piantandola nella sua villa di Brusuglio (Cormano, MI)

4 Esempi: Picea abies: autoctona... areale dell abete rosso (o peccio) Alpi

5 Esempi: Picea abies:... esotica areale dell abete rosso (o peccio) occorre contestualizzare!

6 Come riconoscere se una specie è autoctona o esotica? Nel caso di piante, in particolare di alberi, arbusti o specie particolari, è facile stabilirlo... Opuntia humifusa i cactus sono tutti originari dell America Catalpa ovata nessuno aveva mai segnalato la presenza di questa specie allo stato spontaneo in ambiente naturali

7 Come riconoscere se una specie è autoctona o esotica?... relativamente facile... oggi nascita di Gesù il diagramma pollinico (L. di Agliana,TO) indica la comparsa in tempi storici del castagno (=archeofita: specie giunta da noi dopo il 1500 d.c)

8 Come riconoscere se una specie è autoctona o esotica?... abbastanza facile... Nymphaea x marliacea specie esotica simile all autoctona Nymphaea alba

9 Come riconoscere se una specie è autoctona o esotica?... sempre che ci si renda conto di che cosa si è trovato! Hedera helix Hedera hibernica

10 Perché le piante autoctone sono migliori di quelle esotiche? le piante autoctone sono ben adattate alle condizioni ecologiche locali (es. riducono l erosione, richiedono meno fertilizzanti e pesticidi) resistono meglio alle fluttuazioni meteo-climatiche formano comunità ecologicamente in equilibrio forniscono cibo alla fauna selvatica generalmente non sono nocive per la salute dell uomo contribuiscono a mantenere elevata la biodiversità nei diversi livelli generalmente l impatto su manufatti, infrastrutture, ecc., è minore di quello esercitato dalle alloctone

11 Le piante esotiche sono sempre peggiori di quelle autoctone? la quasi totalità delle piante coltivate a scopo alimentare sono piante esotiche più in generale, tra le piante maggiormente produttive troviamo molte esotiche spesso hanno un notevole pregio estetico (o più semplicemente esercitano il fascino dell esotico ovvero del nuovo?) hanno una maggior capacità di adattamento alle situazioni fortemente disturbate (es. ambienti artificiali) ovvero alcune di esse hanno una elevata capacità colonizzatrice (esotiche invasive) si riproducono facilmente e quindi sono disponibili sul mercato florovivaistico più delle piante autoctone molte di esse non hanno un impatto negativo sulla biodiversità (ma in futuro? Secondo l IUCN le specie esotiche invasive sono la seconda causa di diminuzione delle diversità biologica a livello mondiale)

12 Riflessione:... non si può fare di tutta l erba un fascio! Occorre valutare caso per caso, ovvero specie per specie: valutazione dei costi/benefici valutazione del contesto territoriale (es. Parchi e Riserve vs. aree produttive) valutazione delle alternativa autoctono/esotico ambiente artificiale (coltivo) ambiente semi-naturale (prato stabile) ambiente naturale (ecomosaico)

13 In Lombardia, cosa sta succedendo? Le specie esotiche sono divenute una componente non trascurabile in molte comunità vegetali, soprattutto in quelle più disturbate oppure in quelle degli ecosistemi non naturali (es. agro-ecosistemi e città). Questa situazione è particolarmente esasperata in Pianura Padana e nei pressi dei laghi prealpini lombardi. Minore è invece l espansione delle specie esotiche nelle aree montuose, in particolare nella catena alpina: sembra infatti esserci un trend negativo con la quota. Ma quali sono gli effetti di questo processo d invasione sull economia e sugli ecosistemi?

14 La globalizzazione delle flore! Ovvero specie da varie parti del mondo stanno entrando nei nostri ambienti, creando nuovi scenari mai visti in precedenza questo fenomeno potenzialmente può portare alla scomparsa non solo delle nostre specie ma di interi ecosistemi!

15 LAUROFILLIZZAZIONE i nostri boschi di latifoglie caducifoglie sono invasi da alberi e arbusti sempreverdi Ilex aquifolium Taxus baccata a u t o c t o n e mediterranee Buxus sempervirens Quercus ilex laurofille comuni Ligustrum lucidum Cinnamomum glanduliferum Mahonia aquifolium Trachycarpus fortunei laurofille rare Berberis bealei Euonymus lucidus Hedera hibernica H. helix Viburnum rhytidophyllum

16 Il costo delle piante esotiche Stima dei costi associati a specie esotiche introdotte in USA (da Piementel et al. 2005, Ecological Economics 52: ) Lythrum salicaria Introdotto nel XIX sec. come pianta ornamentale, si diffonde con una velocità di colonizzazione pari a 115mila ettari all anno. Ha cambiato la composizione della maggior parte delle aree umide invase, riducendo la fitomassa di 44 specie indigene e messo in pericolo animali che da esse dipendono.

17 Il costo delle piante esotiche Ambrosia artemisifolia Stima della spesa sanitaria correlata all allergopatia da Ambrosia per l anno 2005 (A.S.L. della Provincia di Milano N 1): A questi costi occorre aggiungere quelli per: monitoraggio aerobiologico informazione e sensibilizzazione vigilanza controllo della pianta

18 Il costo delle piante esotiche Prunus serotina Il ciliegio tardivo è una specie arborea dell America nord-occidentale; nel suo areale originario si presenta come un albero con un buon portamento, raggiungendo un altezza di 30 m e producendo un legname di buona qualità. In Italia le prime piantagioni risalgono al 1922 nella Brughiera di Gallarate (Crenna), dove era stato introdotto con lo scopo di rimboschire queste terre. I forestali hanno giudicato positivamente i risultati di queste piantagioni, malgrado la qualità mediocre del legname, in relazione alla vitalità della specie, la capacità di attecchimento, la rapidità di crescita e la tendenza a propagarsi spontaneamente. Già nel 1951 si segnalava la specie come naturalizzata.

19 Il costo delle piante esotiche Prunus serotina L espansione del ciliegio tardivo sembra seguire un semplice schema: 1. inizialmente la specie si insedia nelle zone più aperte o marginali del bosco 2. quindi produce rapidamente giovani piante nel sottobosco 3. queste giovani piante si accrescono considerevolmente in presenza di un apertura nello strato arboreo 4. a loro volta producono nuove generazioni di plantule nel sottobosco 5. a questo processo di invasione, scampano unicamente i soli alberi adulti di altre specie che si elevano oltre le cime degli esemplari di ciliegio tardivo 6. con la morte di questi alberi, si genera nel bosco un popolamento quasi puro di ciliegio tardivo Principali conseguenze: - perdita di valore economico del bosco - perdita di biodiversità nel sottobosco

20 Riferimenti normativi della Regione Lombardia DGR 24 luglio n. 8/7736 Determinazione in ordine agli elenchi di cui all art. 1, comma 3 della legge regionale 31 marzo 2008 n. 10 Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea (Prosecuzione del procedimento per decorrenza termini per l espressione del parere da parte della competente commissione consiliare, ai sensi dell art. 1, commi 25 e 26 della l.r. n. 3/01). ALLEGATO E: Lista nera delle specie alloctone vegetali oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione RR n. 5/2007 Norme forestali regionali, in attuazione dell'articolo 11 della legge regionale 28 ottobre 2004, n. 27 (Tutela e valorizzazione delle superfici, del paesaggio e dell economia forestale). ALLEGATO B: Specie esotiche a carattere infestante. Nome scientifico Nome comune All. E DGR 8/7736 All. B del RR 5/2007 Acer negundo L. Acero americano, Negundo x x Ailanthus altissima (Mill.) Swingle Ailanto, Albero del paradiso, Sommacco falso x x Ambrosia artemisiifolia L. Ambrosia con foglie di artemisia x Amorpha fruticosa L. Amorfa cespuggliosa, Indaco bastardo x x Artemisia verlotiorum Lamotte Artemisia dei fratelli Verlot x Bidens frondosa L. Bidente foglioso x Broussonetia papyrifera (L.) Vent. Gelso da carta x Buddleja davidii Franch. Buddleja di David x x Elodea Michaux [tutte le specie] Peste d acqua x Fallopia Adanson sect. Reynoutria Houtt. [tutte le specie] Poligono giapponese x Helianthus tuberosus L. Girasole del Canada, Topinambur x Humulus japonicus Siebold & Zucc. Luppolo giapponese x Lonicera japonica Thunb. Caprifoglio giapponese x Ludwigia grandiflora (Michaux) Greuter & Burdet s.l. Ludwigia a grandi fiori x Nelumbo nucifera Gaertn. Fior di loto x Pinus nigra J.F.Arnold Pino nero x Prunus serotina Ehrh. Ciliegio tardivo, Ciliegio americano x x Pueraria lobata (Willd.) Ohwi Pueraria irsuta x Quercus rubra L. Quercia rossa x x Robinia pseudacacia L. Robinia, Gaggia x Sicyos angulatus L. Sicios angoloso x Solidago canadensis L. Verga d oro del Canada x Solidago gigantea Aiton Verga d oro maggiore x

21 Acer negundo L. Famiglia: Aceraceae Nome comune: acero americano, negundo Forma biologica: fanerofita (albero) Origine: N-America Scopo introduzione: ornamentale, forestale Habitat: boschi e boscaglie, spesso su suolo umido (boschi ripariali: alnete, pioppete e saliceti) Impatti: a rapido accrescimento e con elevata capacità di dispersione; determina una riduzione della biodiversità (in particolare nelle fasce boscate igrofile ripariali, colonizzando anche formazioni erbacee), agendo anche mediante una modificazione dei fattori microambientali (lettiera e suolo) Note: spesso coltivato in cultivar, in modo cautelativo ritenute anch'esse dannose potenzialmente presente ambienti idonei rari (Valganna)

22 Ailanthus altissima (Mill.) Swingle Famiglia: Simaroubaceae Nome comune: ailanto, albero del paradiso, sommacco falso Forma biologica: fanerofita (albero) Origine: Asia (temperata: Cina) Scopo introduzione: ornamentale, forestale Habitat: formazioni forestali degradate; ambienti ruderali e antropizzati (strade, ferrovie, ecc.); in genere, luoghi aridi e soleggiati (rupi, prati magri, ecc.) Impatti: a rapido accrescimento e con elevata capacità di dispersione; determina una riduzione della biodiversità (in particolare negli ambienti aridi, ad esempio nei prati magri), destabilizza suoli e masse rocciose (nonché i manufatti) e altera il paesaggio naturale; può provocare dermatiti da contatto e in gravi casi miocarditi presente, ma non frequente ambienti disturbati

23 Ambrosia artemisiifolia L. Famiglia: Asteraceae Nome comune: ambrosia con foglie di artemisia Forma biologica: annuale Origine: N-America Scopo introduzione: accidentale Habitat: ambienti soggetti a periodica rimozione della copertura vegetale (coltivi, infrastrutture viarie, sponde canali, cantieri, ecc.), su suoli generalmente asciutti e soleggiati Impatti: infestante nei campi coltivati, prati, sentieri, strade, ecc.; pianta fortemente allergenica (polline) presente, ma molto localizzata ambienti disturbati

24 Amorpha fruticosa L. Famiglia: Fabaceae Nome comune: amorfa cespugliosa, indaco bastardo Forma biologica: fanerofita (arbusto) Origine: N-America Scopo introduzione: forestale Habitat: rive dei corpi d'acqua, vegetazioni igrofile Impatti: specie a rapido accrescimento e fortemente pollonante; invade preferibilmente le rive lungo i corsi d'acqua (es. argini) e più in generale le vegetazioni igrofile, anche erbacee (incluse le torbigene); forma popolamenti monospecifici densissimi presente, ma molto localizzata zone umide (Pralugano)

25 Artemisia verlotiorum Lamotte Famiglia: Asteraceae Nome comune: Artemisia dei fratelli Verlot Forma biologica: geofita Origine: Asia (?) Scopo introduzione: accidentale Habitat: ambienti ruderali soggetti a saltuari interventi di rimozione della copertura vegetale (coltivi, margini delle infrastrutture viarie, ecc.); formazioni boschive aperte ed ecotonali Impatti: specie stolonifera ad elevata capacità infestante; pianta allergenica (polline) Note: potrebbe essere confusa con la specie indigena A. vulgaris L. presente, piuttosto diffusa ma mai abbondante ambienti disturbati e coltivi A. vulgaris

26 Bidens frondosa L. Famiglia: Asteraceae Nome comune: bidente foglioso Forma biologica: annuale Origine: N-America Scopo introduzione: accidentale Habitat: specie legata ad ambienti generalmente umidi e aperti, spesso soggetti a periodico disturbo, sia antropizzati (es. coltivi) che non (es. letto dei corsi d'acqua in asciutta, sentieri nei boschi, ecc.) Impatti: forma popolamenti fitti e monospecifici; talvolta infestante nei coltivi Note: potrebbe essere confusa con le specie indigene B. cernua L. e soprattutto B. tripartita L. presente, localmente frequente ambienti disturbati, sentieri e zone umide B. tripartita B. cernua

27 Broussonetia papyrifera (L.) Vent. Famiglia: Moraceae Nome comune: gelso da carta Forma biologica: fanerofita (albero) Origine: Asia (dalla Corea alla Malesia) Scopo introduzione: industria cartiera Habitat: ambienti antropizzati, dove cresce in particolare nei ruderati e presso i margini stradali. Di rado si inserisce in ambiti più naturali, per esempio in boschi termofili o subtermofili, attestandosi in prevalenza ai loro margini ed eccezionalmente entra anche in contatto con i prati magri. Impatti: a rapido accrescimento e a rapida dispersione; altera le caratteristiche paesaggistiche e riduce la biodiversità probabilmente assente

28 Buddleja davidii Franch. Famiglia: Buddlejaceae Nome comune: buddleja di David Forma biologica: fanerofita (arbusto) Origine: Asia (temperata: Cina) Scopo introduzione: ornamentale Habitat: pianta colonizzatrice, legata a suoli aridi e spogli o con copertura rada, sia moderatamente (es. prati magri) che fortemente antropizzati (es. aree dismesse) Impatti: a rapido accrescimento e a rapida dispersione; altera le caratteristiche paesaggistiche e riduce la biodiversità Note: spesso coltivata in cultivar, talvolta rinvenute anch esse in ambiente naturale presente, localmente frequente ambienti disturbati, prati magri

29 genere Elodea Michaux Famiglia: Hydrocharitaceae Nome comune: peste d'acqua Forma biologica: idrofita rizofitica Origine: N-America (E. densa S-America) Scopo introduzione: ornamentale Habitat: corpi d'acqua lotici (a corrente debole) e talvolta lentici 3 Impatti: specie che formano popolamenti densi e monospecifici; si propagano per via vegetativa; modificano drasticamente le comunità acquatiche di piante sommerse e alterano le qualità chimico-fisiche dell'acqua, ostacolandone anche il regolare deflusso Note: sono ricomprese tutte le specie del genere Elodea; attualmente sono segnalate; 1) E. nuttallii (Planch.) H. St.John, 2) E. densa (Planch.) Caspary [syn. Egeria densa Planch.] e 3) la più comune tra tutte E. canadensis Michx 2 assenti 1

30 Fallopia Adanson sect. Reynoutria Houtt. gen. Reynoutria Houtt. Famiglia: Polygonaceae Nome comune: poligono giapponese Forma biologica: geofita Origine: Asia (temperata: Cina, Giappone, Russia) Scopo introduzione: foraggera, ornamentale Habitat: ambienti marginali (rive dei corsi d'acqua, bordi stradali, ecc.) Impatti: a rapido accrescimento e riproduzione vegetativa (ma discreta capacità di invadere l'ambiente); invade formazioni aperte (talvolta soggette a moderato disturbo) anche in ambiente naturale (es. greti e rive dei corsi d'acqua), aumentandone il rischio di erosione durante il periodo non vegetativo; inoltre, altera il paesaggio Note: sono ricompresi tre taxa: 1) F. japonica (Houtt.) Ronse Decr. [syn. Reynoutria japonica Houtt.], 2) F. sachalinensis (F. Schmidt) Ronse Decraene [syn. Reynoutria sachalinensis (F. Schmidt) Nakai] e 3) F. x bohemica (Chrtek & Chrtková) J.P.Bailey [syn. Reynoutria x bohemica Chrtek & Chrtková] presente, ma molto rara ambienti disturbati (Comerio) 2 1 3

31 Helianthus tuberosus L. Famiglia: Asteraceae Nome comune: girasole del Canada, topinambur Forma biologica: geofita Origine: N-America Scopo introduzione: ornamentale, alimentare Habitat: margine dei coltivi, rive dei corsi d'acqua, vegetazioni ruderali Impatti: specie a rapido accrescimento, legata a suoli moderatamente umidi (ma non esclusiva); si rinviene generalmente in ambienti soggetti a disturbo, dove forma popolamenti monospecifici, invadendo spesso anche le colture Note: sono compresi anche H. decapetalus L. e H. rigidus (Cassini) Desfontaines [syn. H. pauciflorus Nuttall], nonché le piante ibridogene (H. laetiflorus Persoon) di quest ultima specie con H. tuberosus non ancora segnalata spontanea H. decapetalus

32 Humulus japonicus Siebold & Zucc. H. scandens (Lour.) Merril Famiglia: Cannabaceae Nome comune: luppolo giapponese Forma biologica: annuale (liana) Origine: Asia (temperata, tropicale) Scopo introduzione: accidentale (ornamentale) Habitat: formazioni ripariali aperte Impatti: a rapidissimo accrescimento e dispersione; è generalmente legata ad ambienti disturbati e aperti, che ricopre interamente; durante il periodo non vegetativo, il suolo rimane scoperto e può essere soggetto a erosione; pianta allergenica (polline) Misure di contenim./eradicaz.: sfalcio selettivo; impiego di erbicidi in caso di forte infestazioni; evitare assolutamente la fioritura Note: potrebbe essere confuso con la specie autoctona H. lupulus L. assente

33 Lonicera japonica Thunb. Famiglia: Caprifoliaceae Nome comune: caprifoglio giapponese Forma biologica: fanerofita (liana) Origine: Asia (temperata: Cina, Giappone, Corea) Scopo introduzione: ornamentale Habitat: boschi e boscaglie (ripariali e non), formazioni ecotonali Impatti: semi-sempreverde a rapidissimo accrescimento e con una buona capacità di sopportare la potatura; forma popolamenti densi e monospecifici, che ricoprono il sottobosco e talvolta anche gli arbusti e gli alberi; altera inoltre le caratteristiche edafiche del sottobosco e il paesaggio Note: potrebbe essere confusa con le specie autoctone di Lonicera, in particolare con L. caprifolium L. presente localmente boschi della zona meridionale del Parco

34 Ludwigia grandiflora s.l. Famiglia: Onagraceae Nome comune: ludwigia a grandi fiori Forma biologica: elofita Origine: N- e S-America Scopo introduzione: ornamentale Habitat: corpi d'acqua lentici e talvolta lotici (a corrente debole) Impatti: forma una densa fascia di vegetazione perilacustre; può crescere anche sulle rive fangose; modifica la qualità chimico-fisica delle acque Note: attualmente sono segnalate L. hexapetala (Hook. & Arn.) Zardini, H.Gu & P.H.Raven e L. peploides (Kunth) P.H.Raven subsp. montevidensis (Spreng.) P.H.Raven; potrebbero essere confuse con la specie autoctona L. palustris (L.) Elliott assente

35 Nelumbo nucifera Gaertn. Famiglia: Nelumbonaceae Nome comune: fior di loto Forma biologica: idrofita (rizofitica) Origine: Asia (temperata, tropicale) Australia, Europa (Russia) Scopo introduzione: ornamentale Habitat: corpi d'acqua lentici Impatti: forma una densa fascia di vegetazione perilacustre; modifica la qualità chimico-fisica delle acque assente

36 Pinus nigra J.F.Arnold Famiglia: Pinaceae Nome comune: pino nero Forma biologica: fanerofita (albero) Origine: Europa, Africa, Asia (temperata) [differenti sottospecie] Scopo introduzione: forestale (ornamentale) Habitat: impianti di riforestazione da cui si diffonde negli ambienti limitrofi (es. prati magri) Impatti: specie invasiva in ambienti aridi (es. prati magri); la lettiera modifica le caratteristiche edafiche; altera il paesaggio Note: sono segnalate due sottospecie (subsp. nigra e subsp. laricio Maire), allo stato attuale da considerarsi entrambe come dannose presente, localmente frequente impianti artificiali (Vetta Campo dei Fiori, M. Chiusarella, M. Legnone, ecc.)

37 Prunus serotina Ehrh. Famiglia: Rosaceae Nome comune: ciliegio tardivo, ciliegio americano Forma biologica: fanerofita (albero) Origine: N-America Scopo introduzione: forestale Habitat: boschi e formazioni erbacee in arbustamento Impatti: a rapido accrescimento e con elevata capacità di dispersione; determina una riduzione della biodiversità (invade anche comunità non boschive), destabilizza i suoli (produzione di abbondante lettiera), altera il paesaggio naturale e determina una perdita di valore economico dei boschi Note: potrebbe essere confuso con la specie autoctona P. padus L. presente, raro boschi (Brinzio) P. padus

38 Pueraria lobata (Willd.) Ohwi P. montana (Lour.) Merr. var. lobata (Willd.) Maesen & S.Almeida Famiglia: Fabaceae Nome comune: pueraria irsuta Forma biologica: fanerofita (liana) Origine: Asia (temperata, tropicale, Pacifica) Scopo introduzione: ornamentale Habitat: margine dei boschi, ambienti antropizzati Impatti: a rapidissimo accrescimento; ricopre completamente e uniformemente il terreno e qualsiasi tipo di elemento di sostegno, raggiungendo anche considerevoli altezze; altera drasticamente il paesaggio; provoca danni ai manufatti; altera le proprietà chimiche del suolo (pianta azotofissatrice) assente

39 Quercus rubra L. Famiglia: Fagaceae Nome comune: quercia rossa Forma biologica: fanerofita (albero) Origine: N-America Scopo introduzione: forestale, ornamentale Habitat: impianti di riforestazione da cui si diffonde negli ambienti circostanti (forestali e non) Impatti: a rapido accrescimento e con moderata capacità di dispersione; determina una riduzione della biodiversità indigena (in particolare nelle formazioni boscate e nelle brughiere), modifica le caratteristiche edafiche (abbondante lettiera lentamente decomponibile) e altera il paesaggio naturale presente, localmente frequente impianti forestali (diverse località)

40 Robinia pseudoacacia L. Famiglia: Fabaceae Nome comune: robinia, gaggia Forma biologica: fanerofita (albero) Origine: N-America Scopo introduzione: ornamentale, forestale Habitat: boschi e boscaglie; è in grado di invadere un ampia gamma di ambienti Impatti: a rapidissimo accrescimento; altera drasticamente il paesaggio e le proprietà chimiche del suolo (pianta azotofissatrice) Note: recentemente è stata segnalata l'espansione di R. viscosa Vent. presente, localmente abbondante (diverse località: impattante solo in alcuni ambienti, es. prati magri - Comerio) R. viscosa

41 Sicyos angulatus L. Famiglia: Cucurbitaceae Nome comune: sicios angoloso Forma biologica: annuale (liana) Origine: N-America Scopo introduzione: ornamentale Habitat: formazioni igrofile, soprattutto forestali Impatti: specie a rapidissimo accrescimento e fortemente invasiva; predilige habitat presso le rive dei corpi d'acqua, aumentandone il rischio di erosione durante il periodo non vegetativo; altera il paesaggio e invade facilmente boschi e coltivi assente

42 Solidago gigantea Aiton Famiglia: Asteraceae Nome comune: verga d'oro maggiore Forma biologica: geofita Origine: N-America Scopo introduzione: ornamentale Habitat: boschi e boscaglie, vegetazioni palustri, formazioni sinantropiche Impatti: specie legate in genere ad ambienti moderatamente disturbati, cresce tuttavia anche nelle formazioni palustri e torbigene; forma popolamenti monospecifici che si accrescono rapidamente e alterano anche il paesaggio Note: S. canadensis differisce soprattutto per i fusti pubescenti presenti entrambe, localmente abbondanti ambienti disturbati, sentieri e zone umide S. canadensis

43 Stato delle conoscenze sulla flora esotica in Lombardia La pubblicazione più recente è: La flora esotica lombarda. A cura di Banfi E. e Galasso G., Autori dei testi: Assini S., Banfi E., Brusa G., Galasso G., Gariboldi L., Guiggi A. E scaricabile dal sito web del Museo di Storia Naturale di Milano:

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