SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ASSOCIAZIONE COMUNI DELLA MARCA TREVIGIANA

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1 (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE COMUNI DELLA MARCA TREVIGIANA 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: ALBO REGIONALE REGIONE VENETO 1 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: MARCA SOLIDALE 2 Rete intercomunale di solidarietà sociale 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A 24: Assistenza Altro: Assistenza e supporto a persone con disagio psicofisico o sociale 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Premessa L Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana nasce nel 1945 quando, nell immediato dopoguerra, v era l esigenza di riscoprire i valori profondi della democrazia, rinsaldare il senso di appartenenza al territorio, ritrovare coesione sociale. In questa direzione andava la creazione di un associazione finalizzata a valorizzare il ruolo dell Ente Locale, quale snodo principale del processo di ricostruzione e ricrescita, quale entità a contatto con i cittadini e quindi reale e concreto tramite attraverso cui lo Stato poteva canalizzare i propri sforzi. L Associazione quindi come luogo di incontro e riflessione per le varie amministrazioni locali, per superare insieme le difficoltà dell amministrare il quotidiano; un arena in cui confrontarsi, coadiuvarsi, definire e chiarire prassi, - 1 -

2 organizzare incontri di studio tesi a costruire un omogenea operatività peri 95 Comuni della zona. L Associazione infine come sede di numerosi servizi intercomunali, snelli ma al tempo stesso maggiormente efficaci ed incisivi che se organizzati su base ristretta. L entrata in vigore della Legge n. 226 del 23 agosto 2004 ha avuto tra i suoi effetti più importanti quello di portare alla sospensione del servizio di leva obbligatorio. Con l attuazione della legge, gli enti locali hanno visto progressivamente scomparire i giovani impegnati nello svolgimento del servizio civile obbligatorio: decine di migliaia di ragazzi che nei comuni italiani contribuivano a fornire milioni di ore di servizio in ambiti di primaria importanza per la vita delle comunità locali. E apparso subito evidente come il nuovo Servizio Civile Nazionale, previsto dalla Legge n. 64/2001 avrebbe, almeno in parte, potuto ridurre i danni conseguenti alla scomparsa degli obiettori. Con la pubblicazione della circolare 10 novembre 2003, relativa all accreditamento all albo provvisorio nazionale degli enti di servizio civile, è apparso evidente che le legittime richieste rivolte dall U.N.S.C. agli enti di servizio civile, al fine di garantire al sistema qualità progettuale, organizzazione efficiente e forti capacità formative avrebbero impedito un accesso autonomo alla gran parte dei piccoli Comuni della Marca Trevigiana, caratterizzati da piccole-medie dimensioni e proporzionali risorse economiche e umane. Ciò avrebbe penalizzato fortemente tali realtà locali per cui è già molto difficile, nell attuale congiuntura economica, garantire servizi essenziali per la vita di cittadini e cittadine. Il Testo unico sull ordinamento degli enti locali di cui al D.Lgs. n. 267/2000 e specificatamente gli articoli 13 e 30, suggerisce che l esercizio della loro funzioni amministrative venga attuato in forme di cooperazione con altri comuni e che, pertanto, al fine di svolgere in modo coordinato funzioni e servizi determinati stipulino tra loro apposite convenzioni. L articolo 33 dello stesso TUEL invita le stesse Regioni a trovare strumenti idonei, compreso quello degli incentivi economici, per favorire l esercizio di funzioni e l offerta di servizi in forma associata per i comuni di minore dimensione demografica. La stessa proposta di legge finanziaria 2007, all esame del Parlamento, prevede di premiare con maggiori trasferimenti i comuni che conseguono risparmi di spesa attraverso l esercizio associato di funzioni e di servizi. Il Parlamento poi sta indirizzandosi a rendere obbligatoria la gestione associata di diversi servizi per i comuni con popolazione fino a abitanti. Su sollecitazione di numerosi comuni associati, particolarmente di limitate dimensioni demografiche, ed in base alla collaudata esperienza per altri servizi, l Associazione Comuni della Marca Trevigiana ha ritenuto necessario, rispondendo anche ai suoi fini statutari, di organizzare anche il servizio civile volontario in forma associata. Per questo l Associazione, seguendo l esperienza di altre realtà, ha perciò deciso di accreditarsi come ente di prima classe al fine di: a) favorire l accesso degli enti locali trevigiani al sistema servizio civile nazionale - 2 -

3 con un ruolo attivo e propositivo coordinando i loro sforzi a livello territoriale e progettando interventi di servizio civile innovativi e qualificati; b) definire una strategia politica di servizio civile degli enti locali trevigiani comune e condivisa, che sappia progettare servizi utili ai giovani e al territorio, eviti concorrenze suicide tra enti e realizzi criteri omogenei di qualità e strumenti efficaci di controllo e monitoraggio dell attività; c) far convergere sull attività le migliori risorse umane disponibili quali educatori, tutor, selettori, formatori, senza che l intero staff di progetto debba essere a carico del singolo ente; d) democratizzare l accesso al servizio, permettendo che anche soggetti deboli organizzativamente possano realizzare e partecipare a progetti di qualità, ivi comprendendo amministrazioni non socie per statuto o enti no-profit; e) costruire sinergie tra attori diversi, che favoriscano lo sviluppo delle reti territoriali già esistenti (come per esempio le Unioni di Comuni, le Comunità Montane, i piani di zona socio-sanitari, i consorzi territoriali di servizi bibliotecari ) e la nascita di nuove reti per altri tipi di intervento. Facendo tesoro dell esperienza di altre realtà nazionali, anche l Associazione ha deciso di realizzare principalmente progetti a rete, di cui questo progetto costituisce una proposta. La rete di comuni e attori pubblici e privati del territorio predisposta per la presentazione e la gestione del progetto è essenziale per raggiungere gli scopi prefissati, poiché permette di elaborare attività complesse che tengano conto delle specifiche esigenze delle realtà locali, gestibili in modo organico e con successo proprio perché affrontate in modo associato. Le soluzioni di gestione dei servizi e delle risorse in cooperazione sono un efficace strumento per ripensare lo sviluppo locale attraverso interventi in aree più vaste ed omogenee rispetto ai confini comunali e migliorare la qualità dei servizi con la creazione di sistemi di erogazione complessi, difficilmente realizzabili da enti di dimensioni limitate. AREA D AZIONE DEL PROGETTO DATI E PARAMICA L area di intervento del Progetto copre sostanzialmente l intero territorio della Marca Trevigiana, oltre ad allargarsi ad un paio di Comuni del veneziano. Nonostante il progetto coinvolga circa il 70 % dei Comuni associati, e non la totalità, la copertura integrale è comunque spiegata da due semplici fattori: da un lato le caratteristiche e la dislocazione dei 58 Comuni trevigiani, oltre ai 2 Comuni contermini del veneziano, che di fatto vanno a coprire tutta l area provinciale, dall altro l ubicazione ed il raggio d azione di realtà quali la Fondazione Il Nostro Domani, le Case di Riposo, il Centro Territoriale Permanente Istituto Comprensivo di Asolo e l Istituto Alberini di Treviso, la Soc. Coop. Una Casa per l Uomo onlus,e la Soc. Coop. Solidarietà. L ambito operativo di tutte questi attori sociali implica non solo una copertura pressoché integrale del territorio ma addirittura se ne varcano i confini. Come vedremo questo diviene, nella logica di un progetto di rete strutturato, non un limite ma un punto di forza, poiché permette di ottimizzare le risorse rappresentate dai volontari, utilizzando il loro apporto in un area che travalica i singoli confini comunali o di sede progettuale. La popolazione complessiva dell area interessata dal progetto è di abitanti il 35% dei quali sono i destinatari diretti e possibili di un azione mirata a - 3 -

4 potenziare quanto oggi esistente sul piano dell assistenza, del sostegno, delle iniziative finalizzate a mantenere costante e qualitativamente alto il diritto al mantenimento ed all assistenza sociale costituzionalmente sancito come previsto dall art. 38 della Carta. Destinatari diretti quindi sono i minori, 93071, di cui quasi nella fascia d età inferiore ai 15 anni, gli anziani, 77.9 oltre i 65 anni e con un età superiore ai 75 anni, i disabili, circa 1.500, di cui un terzo presso scuole e strutture residenziali. (dati Regione Veneto su Ma a questi vanno aggiunti i destinatari indiretti, difficilmente enumerabili ma che traggono sicuro beneficio da un implementazione dei servizi socio-assistenziali, poiché un sistema articolato e funzionante di servizi alla persona annovera tra i beneficiari non solo gli assistiti e le loro famiglie ma la comunità tutta. Nelle attività specificatamente rivolte alle varie tipologie di destinatari (minori, anziani, disabili, immigrati, etc) sono attualmente impiegati numerosi assistenti sociali, dipendenti amministrativi e tecnici oltre agli insegnanti, ai dipendenti di cooperative del settore, animatori ed educatori, infermieri, psicologi, psicoterapeuti, logopedisti e a decine di volontari. Le figure impegnate nelle singole sedi sono elencate nel dettaglio al punto 8.3. Qui di seguito invece si forniscono alcuni sintetici dati per fotografare la situazione di partenza. Tali indicatori numerici vanno poi letti inserendoli idealmente nel contesto sopra descritto ed integrandoli con le tabelle a carattere generale successivamente riportate. Comune di n. abitanti minori < 14 anziani > 65 n. famiglie stranieri (%) 1 Altivole ,16 2 Arcade ,07 3 Asolo ,95 4 Borso del Grappa ,41 5 Caerano di S.Marco ,64 6 Carbonera ,2 7 Casale sul Sile ,99 8 Casier ,26 9 Castello di Godego ,29 10 Colle Umberto ,69 11 Cordignano ,15 12 Cornuda ,99 13 Crocetta del M.llo ,49 14 Farra di Soligo ,51 15 Fonte , 16 Fregona , 17 Gaiarine ,83 18 Godega S.U ,64 19 Gorgo al Monticano ,42 20 Istrana ,32 21 Loria ,78 22 Marcon ,8 23 Mareno di Piave ,46 24 Maserada sul Piave ,41 25 Meduna di Livenza ,74 26 Morgano ,14 27 Moriago della B ,13 28 Motta di Livenza ,56 29 Nervesa della B ,13-4 -

5 30 Oderzo Ormelle ,50 32 Paderno del Grappa ,52 33/1 Paese /2 Paese Casa di Ripo si rimanda ai soprastanti dati comunali 34 Pederobba ,48 35 Pieve di Soligo ,27 36 Ponte di Piave ,63 37 Ponzano Veneto ,66 38 Povegliano ,47 39 Preganziol ,16 40 Quarto D'altino ,3 41 Resana ,28 42 Riese Pio X ,08 43 Roncade ,39 44 Salgareda ,33 45 S. Biagio di Callalta ,97 46 San Fior ,14 47 S.Pietro di Feletto ,32 48 San Polo di Piave ,11 49 S. Zenone degli E ,76 50 S. Lucia di Piave ,44 51 Sarmede ,87 52 Segusino ,51 53/1 Silea ,82 53/2 Silea Casa di Ripo. si rimanda ai soprastanti dati comunali 54 Spresiano ,14 55 Susegana ,69 56 Tarzo ,28 57 Valdobbiadene ,91 58 Vedelago ,35 59 Vidor ,07 60 Zero Branco ,93 Vi sono poi gli otto enti non comunali partner del progetto per i quali non è possibile enunciare dati demo-satistici poiché hanno ovviamente una consistenza sovra-comunale. L elenco sottostante troverà riscontro nei singoli moduli 61 Casa di Riposo Umberto I Montebelluna 62/1 Fondazione Il Nostro Domani - Casa Alloggio Breda di Piave 62/2 Fondazione Il Nostro Domani - Casa Alloggio di Cavrie 62/3 Fondazione Il Nostro Domani - Casa Alloggio M. Adelaide di Vidor 63 I.P.S.S.A.R. Alberini - TV 64/1 Istituto Comprensivo Asolo - Asolo - 5 -

6 64/2 Istituto Comprensivo Asolo - Castelcucco 65 Soc. Coop. Solidarietà 66 Una Casa per l'uomo 67 Vidor - Casa di Riposo Per contestualizzare meglio i dati enunciati nel complesso della realtà trevigiana e fornire maggiori dettagli sui vari ambiti operativi dei volontari si riportano di seguito ulteriori tabelle e grafici che vanno ad illustrare con maggiore puntualità i 4 moduli in cui è articolato il progetto. Una precisazione: la realizzazione di progetti di rete, se permette i vantaggi enunciati in premessa, ovvero di allargare le potenzialità delle singole sedi connettendole ad una sistema più ampio, permette al tempo stesso di mantenerne le specificità, ovvero le peculiarità ed i caratteri originali sia sotto il profilo delle esigenze, delle modalità attuative ed organizzative, sia sotto il profilo progettuale. Ne consegue che la suddivisione in moduli, quale sistema espositivo che permette di evidenziare nel dettaglio singole attività e ambiti operativi, non implica una rigida compartimentazione cui consegua l impossibilità di attivare, presso la singola sede di progetto, azioni afferenti a moduli diversi. Ecco quindi che le necessità di molte sedi possono potenzialmente abbracciare tutti i moduli. Questo anche nell ottica dell implementazione dell esistente grazie al supporto del volontario. Modulo Minori Con riguardo ai minori, nei 60 Comuni che hanno richiesto dei volontari per l area assistenza ne risultano seguiti oltre 1.100, in contesti scolastici ed extrascolastici, mentre si superano le unità in relazione alle frequenze dei Centri Estivi e Centri Pomeridiani per l orientamento scolastico, laboratori linguistici, eventi ludici di vario genere. Un cenno va poi a quella fascia d età tra i 15 ed i 19 anni, che risulta meno assimilabile al resto dei minori ma non per questo meno delicata e destinataria di azioni, programmi, riflessioni. Ad integrazione di quanto analiticamente indicato sopra si riporta una tabella che illustra ulteriormente, per fascia d età, la presenza dei minori nel territorio interessato dal progetto con l evidenza della popolazione tra i 15 ed i 19 (fonte: Regione Veneto), Comune Altivole Arcade Asolo Borso del Grappa Caerano di San Marco Carbonera Casale sul Sile Casier Castello di Godego

7 10 Colle Umberto Cordignano Cornuda Crocetta del Montello Farra di Soligo Fonte Fregona Gaiarine Godega di Sant'Urbano Gorgo al Monticano Istrana Loria Marcon Mareno di Piave Maserada sul Piave Meduna di Livenza Morgano Moriago della Battaglia Motta di Livenza Nervesa della Battaglia Oderzo Ormelle Paderno del Grappa Paese Pederobba Pieve di Soligo Ponte di Piave Ponzano Veneto Povegliano Preganziol Quarto d'altino Resana Riese Pio X Roncade Salgareda San Biagio di Callalta San Fior San Pietro di Feletto San Polo di Piave San Zenone degli 49 Ezzelini Santa Lucia di Piave Sarmede Segusino Silea Spresiano Susegana Tarzo Valdobbiadene Vedelago Vidor Zero Branco TOTALE TOTALE

8 TOTALE COMPLESSIVO Il totale corrisponde a circa 1/5 della popolazione di cui in premessa, ma si ribadisce nuovamente come il territorio d azione sia necessariamente più vasto considerato che i volontari agiranno all interno di strutture trasversali, sia rispetto ai confini comunali e quindi alla rigida divisione comuni aderenti/non aderenti sia rispetto alla provenienza dell utenza, quali istituti scolastici, società cooperative sociali ed istituzioni dedicate a stranieri e disabili. Ne consegue che i destinatari delle azioni qui illustrate sono più numerosi di quanto emerga dati. Le attività da svolgersi in tale ambito attengono innanzitutto al sostegno scolastico attraverso un ampia gamma di azioni ed interventi, volti a favorire l azione educativa dei plessi scolastici oltre all inserimento ed all affiancamento di quei minori che durante le lezioni e nel doposcuola abbisognano di particolari attenzioni per superare difficoltà d apprendimento, linguistiche, o magari legate ad altre problematiche. In merito giova riportare alcuni dati relativi alle scuole partecipanti al progetto, l Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione (I.P.S.S.A.R.) Alberini e l Istituto Comprensivo di Asolo che comprende due sedi di progetto cui fanno capo svariati plessi scolastici e che svolge una fondamentale attività in relazione all assistenza ed all accompagnamento di minori, minori stranieri ed asssistenza alle relative famiglie, all apprendimento ed alla piena alfabetizzazione ed inserimento scolastico e sociale. La tabella sottostante indica il numero degli iscritti nelle scuole coperte dal raggio d azione dei due Istituti: Scuola totale I.C. Altivole 5 I.C. Asolo 1019 D.D. Crespano 863 D.D. Fonte 701 I.C. Riese Pio X 846 I.C. Castello di Godego 461 I.C. Castelfranco I.C. Castelfranco I.C. Castelfranco I.C. Castelfranco I.C. Vedelago 1335 S.M. Fonte 745 I.C. Resana 582 I.C. Loria 650 IPSSCT "Rosselli" Castelfranco 737 IPSIA "Galilei" Castelfranco 666 IPSAR "Maffioli" Castelfranco 1375 IPSAA "Sartor" Castelfranco 789 IPSSS "Nightingale" Castelfranco 400 IPSSAR "Alberini"

9 Nei Centri pomeridiani ed aggregativi oltre all aiuto per i compiti si svolgono attività di animazione educativo-ricreativa durante il tempo libero tesa a creare coesione e senso di appartenenza alla comunità. In particolare si cerca di favorire l integrazione nel tessuto sociale dei minori stranieri, oggi una presenza consolidata anche nel territorio trevigiano. Infine vi sono le attività di sostegno non solo ai minori ma a quei nuclei familiari che evidenziano disagio o difficoltà. In queste realtà oltre agli assistenti sociali, sono normalmente impiegati anche volontari e collaboratori occasionali, cui va ad aggiungersi anche personale di cooperative sociali quali educatori o animatori. Nel periodo estivo vengono anche svolti corsi di orientamento scolastico, laboratori linguistici, eventi ludici di vario genere. Modulo anziani La Marca Trevigiana può dirsi, nel complesso,un territorio sostanzialmente giovane. Come riporta la sottostante tabella, infatti, gli over 65 su persone in totale sono all incirca 1/6di cui poco più di sopra i 75 anni.. La tabella di seguito mostra nel dettaglio la presenza nelle zone interessate dal progetto (fonte: Regione Veneto): Comune e + totali 1 Altivole Arcade Asolo Borso del Grappa Caerano di San 5 Marco Carbonera Casale sul Sile Casier Castello di Godego Colle Umberto Cordignano Cornuda Crocetta del Montello Farra di Soligo Fonte Fregona Gaiarine Godega di Sant'Urbano Gorgo al Monticano Istrana Loria Marcon Mareno di Piave Maserada sul Piave Meduna di Livenza Morgano Moriago della Battaglia Motta di Livenza Nervesa della

10 Battaglia 30 Oderzo Ormelle Paderno del Grappa Paese Pederobba Pieve di Soligo Ponte di Piave Ponzano Veneto Povegliano Preganziol Quarto d'altino Resana Riese Pio X Roncade Salgareda San Biagio di Callalta San Fior San Pietro di Feletto San Polo di Piave San Zenone degli E Santa Lucia di Piave Sarmede Segusino Silea Spresiano Susegana Tarzo Valdobbiadene Vedelago Vidor Zero Branco TOTALE Gli anziani in carico ai servizi sociali, perché destinatari di specifiche iniziative di assistenza sono (vedi tabella), se poi si considerano i frequentatori anche solo sporadici dei Centri Diurni il numero tende a salire sensibilmente, fino quasi a raddoppiare. Nella tabella sotto riportata sono evidenziati, sede per sede, i totali degli anziani oggetto d intervento a parte dei Comuni interessati (n.b.: i dati sopra il centinaio comprendono anche gli iscritti ai Soggiorni Climatici, al telesoccorso e l erogazione di contributi economici). ANZIANI SEGUITI PER SEDE sede n. sede n. 1 Altivole 35 33/1 + 33/2 Paese Arcade Pederobba 63 3 Asolo Pieve di Soligo 55 4 Borso del Grappa Ponte di Piave 15 5 Caerano di San Marco Ponzano Veneto 15 6 Carbonera Povegliano 17 7 Casale sul Sile Preganziol

11 8 Casier Quarto D'Altino Castello di Godego Resana Colle Umberto Riese Pio X Cordignano Roncade Cornuda Salgareda Crocetta del Montello San Biagio di Callalta Farra di Soligo San Fior 9 15 Fonte San Pietro di Feletto Fregona San Polo di Piave Gaiarine San Zenone degli Ezz Godega Sant'Urbano Santa Lucia di Piave Gorgo al Monticano Sarmede Istrana Segusino Loria 70 53/1+ 53/2 Silea Marcon Spresiano Mareno di Piave Susegana Maserada Tarzo Meduna di Livenza Valdobbiadene Morgano Vedelago Moriago della Battaglia Vidor Motta di Livenza Zero Branco Nervesa della Battaglia Montebelluna - Umberto I Oderzo Vidor - Casa di riposo Ormelle 10 TOTALE Paderno del Grappa 18 Le attività rivolte a questa fascia della popolazione mirano a soddisfare i bisogni primari tramite semplici servizi di pasti e spesa a domicilio, prenotazione esami e disbrigo piccole pratiche, fino ad interventi più strutturati e delicati come l assistenza domiciliare, il trasporto e l aiuto all accesso alle strutture sanitarie. Nel territorio vi sono poi Centri Aggregativi Diurni o Centri Anziani, che vedono migliaia di frequentatori all anno presso cui si svolgono attività ludico-ricreative come corsi di attività motoria ed università per la terza età. I citati servizi sono arricchiti dai soggiorni climatici, periodi dell anno in cui ospiti delle strutture sopra menzionate e altri anziani della zona vengono accompagnati in località balneari e in alcuni Comuni da servizi di telecontrollo e telesoccorso. Le figure che oggi vengono impiegate in queste realtà sono operatori socio sanitari in collaborazione con le Ulss 7, 8 e 9, dipendenti di cooperative specializzate in assistenza domiciliare oltre alle numerose associazioni di volontariato. In alcuni Comuni sono inoltre attivi i c.d. Vigili d Argento che, sotto l egida ed il coordinamento comunale, raccolgono vari volontari che si prendono cura dei coetanei. Le Case di riposo autonomamente interessate dal Progetto sono 4 per un totale di quasi 350 ospiti stanziali oltre alle decine di persone che abitualmente vi gravitano attorno. Vi sono poi le strutture istituzionali che fanno parte dei servizi comunali. Esse sono: La Casa di Riposo Umberto I è collocata nel territorio comunale di Montebelluna (comune di circa abitanti e dal comprensorio molto vasto) ed ospita complessivamente n. 125 anziani e qualche disabile adulto. Di questi circa 100 saranno coinvolti nelle varie attività e iniziative previste nel progetto. In generale sul

12 territorio, oltre alla Casa di Riposo, sono presenti il servizio di assistenza domiciliare integrata, il centro diagnostico per le demenze tipo Alzaheimer, poliambulatori Ulss, l Ospedale Civile, diversi centri Sociali per Anziani e numerosi altri servizi sanitari pubblici. La Casa di Riposo di Vidor ospita complessivamente 45 ospiti e fa da punto di riferimento per una vasta area in termini di servizi per gli anziani della zona. che verranno coinvolti La Casa di Riposo di Paese ospita complessivamente 145 ospiti (di cui 65 in Casa alloggio e Centro Diurno e 80 in ambito territoriale). La Casa di Riposo di Silea ospita complessivamente 92 ospiti residenti e 20 persone seguite al centro diurno. Modulo disabili Come già accennato a proposito degli altri moduli, la definizione di alcune specifiche attività relative ai disabili non esclude che quanto i volontari andranno a fare in questo ambito non sia riferibile anche agli altri moduli. Il disabile può essere un minore, e quindi inserito a scuola e da sostenere in quel contesto, il disabile può essere straniero ed infine adulto o anziano, e quindi inserito in strutture residenziali. I dati che seguono si limitano a dar conto di alcuni di questi aspetti, senza alcuna pretesa di esaustività. Ad oggi i disabili seguiti dai servizi sociali dei Comuni si aggirano, nell area d azione del progetto, attorno alle 300 unità. Tale dato va però letto alla luce di alcune precisazioni: l attività rivolta verso le persone diversamente abili avviene a più livelli e con modalità spesso estremamente differenti a seconda dell età, del grado e della tipologia di invalidità delle persone interessate. All interno delle attività ordinarie (centri diurni, centri estivi, soggiorni, consegna pasti, assistenza domiciliare o psicologica), vengono previste azioni mirate per coinvolgere, inserire ed aiutare anche i disabili ma proprio nello spirito di inclusione sotteso a queste iniziative questi utenti non vengono freddamente enumerati come soggetti a parte, utenti diversi. Se questa partizione è più agevole per certi servizi (assistenza domiciliare, accompagnamento, servizio pasti) lo diviene meno in altri. Ecco che in un centro estivo si computano 50 minori, ma non si evidenzia che 5 di questi sono disabili. Non vi sono solo iniziative ad hoc, per cui non è possibile definire esattamente il numero dei disabili cui viene oggi fornita assistenza. Spesso la categoria va a sovrapporsi ed inserirsi nelle due sopra delineate (minori ed anziani). Disabili e scuola: dati 2006 della Regione Veneto certificano come su studenti alle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, siano alunni in situazione di handicap. Un dato in crescita rispetto all anno precedente. La provincia di Treviso, in particolare, conta alunni. Numeri che tendono a crescere, dunque, specie se si raffronta la situazione del 2006 con quella fotografata nell anno precedente: guardando il dato regionale, infatti, gli studenti portatori di handicap nelle scuole venete sono 559 in più rispetto al

13 (+4,84%). Non arriva all equilibrio invece, cioè al rapporto 1 a 1, il numero degli studenti disabili e dei posti assegnati per le attività di sostegno. Per gli oltre 11mila alunni il Veneto può contare su posti dotati di assistenza. Meno della metà. Anche se, va detto, l anno precedente il rapporto era ancora inferiore (sono 654 i posti in più nel 2006). La situazione non differisce di molto da provincia a provincia: a Treviso vi sono alcuni posti in più (61 posti in più con il 6,25% di aumento)ma si comprende come il bisogno di integrare con nuove risorse sia quanto mai attuale. Con i dati sopra enunciati si ben capisce come gli interventi di volontari deputati a sostenere, nel contesto scolastico, gli alunni in difficoltà siano indubbiamente un punto di forza per le politiche scolastiche dell area d azione del Progetto. Sedi specifiche di progetto, che meritano particolare attenzione a riguardo, sono: - l Istituto Comprensivo di Asolo quale ente capofila del Centro Territoriale per l Integrazione dei minori in situazione di handicap di Asolo e Castelfranco: un organismo creato nel 2002 che ha come finalità la creazione e il consolidamento di legami collaborativi tra i soggetti che erogano servizi per l integrazione (Scuola, ULSS, Associazioni di Genitori ed Enti Locali) e le famiglie, attraverso: la comunicazione, il confronto, la realizzazione e la valutazione di iniziative e progetti, nell ottica della rete territoriale che si prende cura dei problemi che sorgono al proprio interno e se ne fa carico. - l Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione (I.P.S.S.A.R.) Alberini di Treviso che conta tra i suoi iscritti 26 disabili su 805 alunni per l anno scolastico 2006/2007, supportati da 16 insegnanti di sostegno su un corpo docenti di circa un centinaio. La tabella sottostante indica il numero degli studenti disabili iscritti nell area di competenza del CTI per l anno (i dati sono indicativi anche per l anno di realizzazione del progetto): Scuola disabili tot. alunni I.C. Altivole 16 5 I.C. Asolo D.D. Crespano D.D. Fonte I.C. Riese Pio X I.C. Castello di Godego I.C. Castelfranco I.C. Castelfranco I.C. Castelfranco I.C. Castelfranco I.C. Vedelago S.M. Fonte I.C. Resana I.C. Loria IPSSCT "Rosselli" Castelfranco IPSIA "Galilei" Castelfranco IPSAR "Maffioli" Castelfranco IPSAA "Sartor" Castelfranco IPSSS "Nightingale" Castelfranco

14 IPSSAR "Alberini" Con riguardo alle strutture residenziali invece la sotto riportata è desunta da uno studio (datato 2004) da parte del Comitato Provinciale di lavoro sulla residenzialità delle persone disabili, che ha cercato di focalizzare il bisogno in relazione a questo tipo di utenza ed ha permesso di ottenere una lettura della situazione da cui partire con progettualità complesse. Ulss Total e M F 1/3 73% > 74% 100 % 100% e Ind.Acc Totale Dati non assoluti, per stessa ammissione dei redattori del dossier, che sarebbero stimate in difetto attorno al 15-20%. Le tipologie di disabilità sono di varia entità: Motoria 4 % Intellettiva 26 % Plurima 70 % Sedi specifiche di progetto, che si occupano di disabilità sono: - la Fondazione Il Nostro Domani che ospita, in regime di residenzialità nelle tre strutture elencate ai punti 7 ed 8, circa 60 ospiti in case-alloggio, ospitanti ciascuna gruppi comunità di 8 disabili con 2 posti di pronta accoglienza, preposte al loro sostegno, oltre ad altre 35 persone che frequentano stabilmente i rispettivi Centri Diurni annessi. - "Solidarietà" Società Cooperativa Sociale che gestisce il C.E.O.D Solidarietà presso cui i ragazzi svolgono attività di tipo educativo-occupazionale finalizzate al benessere psico-fisico della persona, alla promozione della socializzazione e del mutuo aiuto. Attualmente la struttura segue 22 persone. Modulo immigrati Da ultimo, destinatari di alcuni servizi voluti e pensati per implementare le risorse del territorio, sono in generale gli immigrati residenti nella Marca.. La tabella qui sotto (fonte Anolf Treviso e Caritas Tarvisina) evidenzia un dato che va a corroborare quanto detto sopra: i residenti sono oltre , e dati della Questura, che contemplano anche i semplici domiciliati, attestano la presenza straniera nella zona attorno alle unità, con oltre 140 Paesi rappresentati: m f totale di cui minorenni residenti in provincia al

15 di cui stranieri incidenza % stranieri incid. % minor. stran. su stran In sostanza quasi il 9-10 % della popolazione della Marca è rappresentato da stranieri ma se si va ad osservare la fascia dei minori si arriva ad oltre il 25 %. Nell area del progetto risultano residenti persone (aggiunti ai trevigiani i residenti di Marcon e Quarto d Altino) di cui circa stranieri con un incidenza attorno al 14-15%. Il Comune di Fonte, ad esempio, registra un incidenza pari al 16,% della popolazione. Ciò è dovuto al fatto che gli stranieri si sono stabiliti nei centri più piccoli, dove è stato più facile trovare alloggi strutturalmente più vecchi, più vantaggiosi perchè meno onerosi rispetto alle nuove zone residenziali della cintura urbana. Definire esattamente la portata delle presenze e l incidenza sul territorio è comunque un compito arduo, la mobilità è una delle prerogative del fenomeno migratorio, connesso a disponibilità di servizi, alloggi, lavoro e comunità di riferimento. Ecco che sebbene si possano enunciare dei numeri è d obbligo la precisazione della mutevolezza intrinseca degli stessi. Di fatto comunque da oltre un decennio la Marca Trevigiana è meta d arrivo da tutto il mondo. Una ricchezza culturale ed un opportunità, ma anche un bisogno costante di risposte, di aiuto, di progettualità per avvicinare autoctoni e nuovi cittadini, in un percorso di integrazione, condivisione e convivenza. Sono dunque attivi vari progetti mirati a favorire l apprendimento della lingua italiana connessi al contestuale accompagnamento degli iscritti presso le strutture didattiche. In alcuni Comuni o presso le scuole serali nel caso di madri straniere è previsto anche un servizio di garderie per i bimbi al seguito. Oltre alla mediazione linguisticoculturale presso scuole e strutture sanitarie sono poi attivati alcuni servizi informativi finalizzati al segretariato sociale, l accompagnamento alla conoscenza e alla fruizione dei servizi del territorio. Vi sono poi strutture dedicate all accoglienza alloggiativa e al sostegno dei migranti in difficoltà, fino a progetti per l inclusione sociale o la facilitazione al rimpatrio. In particolare va segnalata tra le sedi una realtà del privato sociale, la Coop. Una Casa per l Uomo è un organizzazione non lucrativa di utilità sociale che si occupa di immigrazione in collaborazione con gli enti del territorio d azione del progetto. Fornisce alloggio a circa 35 nuclei familiari presso stabili in gestione o di proprietà, fornisce assistenza a quasi una decina di persone in situazione di disagio. Presso la sede principale e presso gli Sportelli Informativi per Immigrati collocati in vari Comuni della zona registra circa 300 accessi a settimana. Altra menzione va al già citato Istituto Comprensivo di Asolo che annovera tra gli iscritti oltre 1900 studenti stranieri. La tabella sottostante scorpora il dato nel dettaglio Scuola stranieri tot. alunni I.C. Altivole 83 5 I.C. Asolo D.D. Crespano

16 D.D. Fonte I.C. Riese Pio X I.C. Castello di Godego I.C. Castelfranco I.C. Castelfranco I.C. Castelfranco I.C. Castelfranco I.C. Vedelago S.M. Fonte I.C. Resana I.C. Loria IPSSCT "Rosselli" Castelfranco IPSIA "Galilei" Castelfranco IPSAR "Maffioli" Castelfranco IPSAA "Sartor" Castelfranco IPSSS "Nightingale" Castelfranco IPSSAR "Alberini" Il progetto Casa Aurora Una Casa per mamme e bambini è un progetto di accoglienza temporanea e l inserimento socio-abitativo di donne e bambini stranieri in difficoltà. Questo il resoconto dell attività triennale: Totale richieste documentate pervenute fino a marzo 2006 n.76 Totale donne accolte n.10 di cui: di cui: - 47 donne - 29 minori - 8 straniere - 2 italiane Totale minori accolti n.6 tutti stranieri Tempo medio di permanenza nella casa 8 mesi circa Le esigenze di affiancamento agli inquilini, ma anche di coordinamento delle attività con gli enti territoriali (domanda, esame, inserimento) sono evidenti. 7) Obiettivi del progetto: In ordine agli obiettivi generali, il progetto vuole favorire l accesso al sistema servizio civile degli enti locali trevigiani, dei partner veneziani, degli enti no-profit ed delle istituzioni nevralgiche per la società quali le scuole. Un accesso attivo e propositivo attraverso azioni coordinate, facendo rete, ottimizzando gli sforzi delle singole realtà a livello territoriale e progettando interventi di servizio civile innovativi e qualificati finalizzati al raggiungimento di un triplice obiettivo: fornire ai giovani che sceglieranno di prestare questo servizio un opportunità formativa unica nel suo genere, non limitata alla fornitura di strumenti spendibili successivamente nel mondo del lavoro, ma progettata fin da subito come momento di educazione alla cittadinanza attiva, alla solidarietà e al volontariato; occasione

17 di conoscere la città, il territorio e i suoi complessi apparati da un ottica inusuale: non quella di fruitore dei servizi, ma quella di fornitore; implementare quantità e qualità dei servizi resi ai cittadini, utilizzando una risorsa umana originale che per le sue caratteristiche (giovane età, alto livello di formazione, forte motivazione etica e ideale) garantisce di per sé il miglioramento della qualità dei servizi resi; alimentare e rafforzare la rete di strutture e organizzazioni di volontariato e del privato sociale presenti sui propri territori, favorendo e stimolando le scelte di impegno sociale operate dai giovani, attraverso un Servizio Civile fortemente strutturato sui principi di gratuità, solidarietà e impegno civile. Questo sarà possibile sulla scorta delle ore di servizio che i 102 volontari richiesti andranno ad assicurare. Di seguito viene dato conto, da un lato, degli obiettivi specifici previsti da ogni singolo modulo, dall altro si descrive analiticamente, sede per sede, quali siano i desiderata di ogni ente partecipante, da perseguirsi attraverso la risorsa-servizio civile. Una precisazione già svolta ma che giova ribadire: l elenco di mansioni/obiettivi relativi ad ogni sede non è e non vuole essere esaustivo né statico o cristallizzato. Ogni sede evidenzia alcune mansioni compiti che sono però i punti di partenza, le urgenze, i servizi che attualmente sono idealmente i più consoni ad utilizzare il servizio civile. Ciò premesso, però, va precisato che ogni singola sede mira ad ampliare i servizi possibili attraverso l utilizzo dei volontari. E possibile quindi che in fase di attuazione, stante il lasso temporale intercorrente tra la presentazione dei progetti e l eventuale entrata in servizio dei volontari, vi sia la possibilità o la necessità di aggiornare l intervento, i compiti, gli obiettivi. Nel fare ciò, comunque, ci si atterrà ad una regola fondamentale: rispettare la congruità con il progetto e con le aree di intervento proprie del settore assistenza. Quindi le nuove mansioni verranno individuate all interno della generalità degli obiettivi generali e specifici previsti dal progetto. In merito agli obiettivi specifici i singoli moduli in cui è articolato il progetto prevedono: Obiettivi modulo MIRI Con l intervento dei volontari si vuole garantire un supporto all erogazione di servizi ai minori, indicati dai servizi sociali e dalle strutture socio sanitarie del territorio, quantificabili in: ore dedicate all attività di sostegno ai minori svantaggiati sia in contesti scolastici che extrascolastici al fine di favorirne l integrazione con i coetanei, al fine di aumentare il numero di minori seguiti in ogni sede; ore di animazione ludico ricreativa presso i centri pomeridiani ed estivi, finalizzate a favorire l aggregazione tra minori e giovani in generale e a prevenire situazioni di marginalità ed esclusione con l obiettivo di ampliare la gamma di servizi esistenti, aumentare il personale addetto e quindi l offerta sia

18 in termini di ore che intermini di qualità e varietà del servizio; ore di attività educativa realizzata con l utilizzo di modalità interattive tese a coinvolgere in maniera propositiva i ragazzi sia in termini di ore ed operatori disponibili sia in termini di qualità dell intervento. Obiettivi modulo ANZIANI Con l intervento dei volontari si vuole garantire un supporto all erogazione di servizi agli anziani, indicati dai servizi sociali e dalle strutture socio sanitarie del territorio, quantificabili in: ore per attività di assistenza, domiciliare o presso le strutture preposte, per l aiuto nelle attività quotidiane, per l accesso a strutture pubbliche e private con l obiettivo di aumentare sensibilmente il numero di casi seguiti ore di animazione ricreativa presso i centri preposti e durante i centri estivi al fine di intrattenerli e renderli partecipi; ore di prevenzione del disagio legato a situazioni di disabilità ed isolamento dovuta all età avanzata tramite visite domiciliari o presso le strutture ospitanti. Obiettivi modulo SABILI Con l intervento dei volontari si vuole garantire l erogazione di servizi a disabili, indicati dai servizi sociali e dalle strutture socio sanitarie del territorio, quantificabili in: ore di assistenza e sostegno diretto, tramite attività di assistenza domiciliare o di compagnia da realizzare presso le strutture ospitanti o presso le strutture scolastiche; ore di accompagnamento ed aiuto finalizzate all accesso ai servizi dei disabili assistiti (dall accesso alle prestazioni mediche alle attività sportive); ore di animazione ed attività ludico-ricreativa da realizzare nei centri aggregativi presenti sul territorio, o in occasioni d incontro programmate ad hoc presso le abitazioni private o in altri luoghi del territorio. Obiettivi modulo IMMIGRATI Con l intervento dei volontari si vuole garantire l erogazione di servizi a immigrati, afferenti agli sportelli informativi o indicati dai servizi sociali e dalle strutture socio sanitarie del territorio. Lo scopo è quello di implementare il tempo dedicato ad ogni utente (attualmente 7 min./cad. su una media di 300 accessi alla settimana). Le attività nel complesso sono quantificabili in: ore per l assistenza e l intervento in situazioni di disagio, isolamento e marginalità; ore di segretariato sociale per l accompagnamento alla fruizione e conoscenza dei servizi del territorio e l innalzamento della media/utente presso gli sportelli informativi

19 *** *** Obiettivi principali perseguiti presso le SINGOLE SE Per quanto sopra esposto e richiamando anche i dati enunciati al punto 6 si forniscono ora le indicazioni sugli obiettivi principali perseguiti presso le singole sedi. L elenco riporta l ente accreditato cui fa capo la sede di attuazione, in questo caso i servizi sociali ove non sia espressamente indicata altra struttura o ufficio, e di seguito gli obiettivi. Comune di Altivole: garantire maggiore attenzione verso i servizi rivolti ai minori svantaggiati, miglioramento dei servizi domiciliari e di sostegno e maggiore tempo a disposizione per seguire le situazioni di disagio. Censimento sullo stato della popolazione anziana in relazione a situazione domiciliare ed eventuale disagio. Facilitazione all accesso a strutture da parte di minori, disabili ed anziani. Supporto alle attività del servizio. Comune di Arcade: supporto ai servizi sociali in genere; migliorare il servizio di assistenza scolastica nei confronti di bambini con particolari difficoltà, vista la crescente richiesta da parte delle famiglie; integrare l assistenza domiciliare, anche attraverso l attuazione di un servizio di accompagnamento a visite e terapie; garantire maggiore sostegno alle famiglie con situazioni di disagio, con l obiettivo di favorire la loro socializzazione e integrazione nelle comunità. Comune di Asolo: sviluppo sia numerico che qualitativo dei servizi a domicilio a favore di minori; estensione dei servizi di accompagnamento, oltre che a favore degli anziani, anche a favore di minori, disabili, stranieri e donne in situazioni di disagio. Comune di Borso del Grappa: supporto al personale esistente soprattutto nella fase di compagnia alle persone e appoggio all associazione di volontariato che si occupa degli anziani. Comune di Caerano San Marco: inserimento all interno dei servizi esistenti, in particolare supporto al Servizio di Assistenza Domiciliare. Comune di Carbonera: aumentare le ore dedicate ad assistenza anziani attraverso le visite di cortesia/controllo ed il miglioramento della qualità dei soggiorni estivi ad essi offerti; aumentare le attività in favore dell integrazione degli immigrati (soprattutto donne e bambini); aumentare il numero dei minori seguiti nel territorio e garantire supporto alle attività dell ufficio. Comune di Casale sul Sile: l obiettivo è aumentare la possibilità di facilitare l accesso dell utenza alle strutture quali scuole, ospedali, centri terapeutici, luoghi di riabilitazione e lavoro attraverso un affiancamento nell accesso; aumento della copertura dei servizi pratici offerti alla popolazione quali, ad esempio, la spesa a domicilio; un miglioramento del servizio di sostegno e colloquio offerto a minori, anziani e, in particolar modo, disabili

20 Comune di Casier: potenziare i servizi oggi offerti in merito a ricezione utenza e assistenza pratiche; aumentare i servizi di affiancamento all accesso a strutture sanitarie e scolastiche di disabili, anziani e minori; sviluppare le attività di coordinamento delle associazioni di volontariato che collaborano con il Comune per la gestione della fascia in stato di disagio; promuovere l innovazione attraverso servizi quali registrazione richieste e recapito farmaci, piccole pratiche amministrative. Comune di Castello di Godego: si prevede come obiettivo un generale supporto all attività degli operatori, distinguendo dei sotto-obiettivi in base alle aree di intervento. Per quanto riguarda il modulo minori, si prevede un incremento delle presenze dei minori al centro aggregativi, sia per il supporto educativo che per la necessità di organizzare, per le situazioni più complesse, il servizio di accompagnamento nelle giornate di attività del centro aggregativo; all interno del modulo Anziani, si prevede una migliore suddivisione di compiti con i volontari delle associazioni che già intervengono nel territorio per il servizio di trasporto/ accompagnamento e per la consegna dei pasti a domicilio; per quanto riguarda il modulo Disabili, sarà possibile un incremento delle attività offerte ai soggetti diversamente abili coinvolti nelle attività programmate con l educatrice professionale. Comune di Colle Umberto: favorire l accesso dei cittadini alle risorse ed iniziative promosse dal comune attraverso attività di sensibilizzazione e di promozione delle risorse; sviluppare i servizi di accompagnamento, accompagnamento, consegna pasti e altri servizi a domicilio a favore di persone in stato di disagio o difficoltà; maggiore velocità nell archiviazione informatica di dati riguardanti il comune. Comune di Cordignano: Aumento di circa 1100 ore di servizio nell assistenza di anziani e disabili dislocati nel territorio e di circa 200 ore di supporto ordinario all attività degli operatori (educatori, animatori, assistenti sociali) con i minori. Sempre con i minori: attività di supporto extrascolastico. Supporto alle attività ordinaria del servizio rispetto alle varie tipologie di utenza (anziani, disabili, minori ed immigrati). Comune di Cornuda: Potenziamento delle azioni di accompagnamento affiancato a strutture sanitarie, riabilitative e/o scolastiche, in favore di anziani, disabili, minori ed immigrati. Sviluppare l assistenza domiciliare garantendo supporto agli operatori ivi coinvolti per circa 1300 ore; potenziamento del servizio di aggregazione giovanile per circa 500 ore; creazione di doposcuola e servizi per i minori per 400 ore, sostegno ai disabili per altre 400 ore. Comune di Crocetta del Montello: Aumentare la possibilità di facilitare l accesso dell utenza alle strutture quali scuole, ospedali, centri terapeutici, luoghi di riabilitazione e lavoro attraverso un affiancamento nell accesso; supportare le attività di sostegno alle famiglie di utenza in stato di disagio ed agli utenti stessi quali anziani per la socializzazione, il contatto con l esterno. Affiancare il personale per l assistenza domiciliare. Creazione nuovi servizi rivolti ai minori

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