Le Circolari della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. N. 4 del

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1 Le Circolari della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro N. 4 del Art. 11 del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 Livelli di tutela essenziali per l'attivazione di tirocini Premessa L'articolo 11 del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 (manovra estiva) recante Ulteriori misure per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo riporta alcune novità in tema di tirocini formativi e di orientamento, in attuazione degli impegni assunti dal Governo in sede di approvazione del Testo Unico sull'apprendistato. Il Ministero del Lavoro ha diffuso la circolare 24/2011 in cui sono contenuti i primi chiarimenti delle novità in materia che sono entrate in vigore il 13 agosto scorso. Il Ministero del Lavoro è intervenuto successivamente con l interpello n. 36/2011 fornendo ulteriori chiarimenti con specifico riguardo ai soggetti legittimati a promuovere i tirocini. Sulla stessa materia, l Inail in un primo momento ha emanato le prime istruzioni operative con la Nota dell 8 settembre 2011 prot che successivamente è stata revocata con una ulteriore Nota del 12 settembre 2011 prot La nuova norma si inserisce in un quadro giuridico complesso contenuto nell articolo 117 della Costituzione così come interpretato dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 50/2005). In particolare, le Regioni conservano l esclusiva competenza legislativa in materia di tirocini fermo restando l esclusiva competenza dello Stato nello stabilire i livelli minimi essenziali che si rendono applicabili su tutto il territorio nazionale. Ambito di applicazione Per comprendere l ambito di applicazione dell articolo 11, è necessario tracciare le diverse ipotesi in cui è ammesso l avvio di un tirocinio.

2 E possibile distinguere i tirocini: - finalizzati alla formazione e orientamento che si pone l obiettivo di agevolare le scelte professionali e la occupabilità dei giovani nella fase di transizione dalla scuola al lavoro mediante una formazione in ambiente produttivo e una conoscenza diretta del mondo del lavoro (art. 18, legge 196/1997 e DM 142/1998); - per l inserimento/reinserimento lavorativo (art. 2, lett. b) D.Lgs. 276/2003), svolti nei confronti di disoccupati, inoccupati o coloro che hanno perso momentaneamente il posto di lavoro; - rivolti a soggetti diversamente abili (art. 11, comma 2 legge n. 68/1999); - a favore di immigrati, richiedenti asilo politico o titolari di protezione internazionale previste dalle diverse leggi sui flussi migratori; - a favore di categorie di persone a rischio di esclusione sociale (art c.c. e Interpello n. 7/2010); - curriculari promossi da soggetti ed istituzioni formative a favore dei propri studenti ed allievi frequentanti, per realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro (Ministero del Lavoro Nota 14 febbraio 2007, prot 4746). In questo contesto, il Ministero del Lavoro con la circolare n. 24/2011, ha chiarito che in via generale le novità introdotte dalla nuova normativa riguardano esclusivamente le ipotesi di tirocinio per la formazione o orientamento rivolte ai giovani diplomati e laureati. Rispetto al quadro giuridico previgente, non è stata prevista alcuna modifica per le altre tipologie di tirocinio che continuano ad essere attuate nelle modalità è forme già previste. Soggetti promotori L articolo 11 del decreto legge n. 138/2011 stabilisce che I tirocini formativi e di orientamento possono essere promossi unicamente da soggetti in possesso degli specifici requisiti preventivamente determinati dalle normative regionali in funzione di idonee garanzie all'espletamento delle iniziative medesime. Il comma 2 del citato articolo 11, precisa che in assenza di normativa regionale continuano a trovare applicazione i criteri di selezione dei soggetti promotori individuati dall articolo 18 della legge n. 196/1997 e dal relativo regolamento di attuazione, il DM n. 142/1998. La norma non sembra introdurre specifiche novità di immediata applicazione poiché si limita a ribadire la competenza regionale nell individuare i soggetti promotori delle iniziative di tirocinio. Ad esse tuttavia, viene richiesto di selezionare i soggetti promotori sulla base di idonee garanzie che assicurino la genuinità delle iniziative di tirocinio. 2

3 Allo stato attuale solo sette Regioni hanno regolamentato i tirocini formativi con una completa legge regionale: il Lazio, l'emilia Romagna, la Sicilia, la Toscana, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Bolzano. Ci sono poi nove Regioni, come l' Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, la Liguria, la Lombardia, le Marche, la Sardegna e il Veneto che hanno previsto una definizione degli stage di tipo generale o frammentata. Nelle altre cinque Regioni, ovvero il Molise, la Puglia, l'umbria, la Valle d'aosta e la Provincia di Trento non vi è invece alcuna normativa sui tirocini. Si deve presumere che la scelta dei soggetti promotori, contenuta nelle normative Regionali che hanno disciplinato tale aspetto, sia già stata fatta sulla base delle idonee garanzie richieste dalla norma statale. Nelle Regioni in cui non è presente alcuna normativa, i soggetti promotori sono quelli individuati dal DM n. 142/1998. Come chiarito dal Ministero del Lavoro con l Interpello n. 36/2011 accanto alle previsioni regionali e quelle contenute in via sussidiaria nel DM n. 142/1998, continuano a trovare applicazione le disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 276/2003 che legittima specifici soggetti privati allo svolgimento dell attività di intermediazione. In particolare, l articolo 2, lett. b) del D.Lgs. n. 276/2003 definisce l attività di intermediazione quale mediazione tra domanda e offerta di lavoro, anche in relazione all'inserimento lavorativo dei disabili e dei gruppi di lavoratori svantaggiati, comprensiva tra l'altro: della raccolta dei curricula dei potenziali lavoratori; della preselezione e costituzione di relativa banca dati; della promozione e gestione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro; della effettuazione, su richiesta del committente, di tutte le comunicazioni conseguenti alle assunzioni avvenute a seguito della attività di intermediazione; dell'orientamento professionale; della progettazione ed erogazione di attività formative finalizzate all'inserimento lavorativo. Come chiarito dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 50/2005 ha chiarito che essendo i servizi per l impiego predisposti alla soddisfazione del diritto sociale al lavoro, possono verificarsi i presupposti per l esercizio della potestà statale di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni di cui all art. 117, secondo comma, lettera m), Cost., come pure che la disciplina dei soggetti comunque abilitati a svolgere opera di intermediazione può esigere interventi normativi rientranti nei poteri dello Stato per la tutela della concorrenza (art. 117, secondo comma, lettera e, Cost.). Conseguentemente anche i soggetti abilitati a svolgere l attività di intermediazione, possono continuare ad essere soggetti promotori di tutte le tipologie di tirocinio sopra indicate (vedi Infra) 3

4 indipendentemente da una espressa previsione contenuta nelle leggi regionali, ovvero indipendentemente da eventuali accreditamenti previsti dalle medesime leggi regionali. In altri termini, è possibile svolgere il ruolo di intermediari sulla base della sola previsione contenuta nel decreto legislativo n. 276/2003. Ne consegue, dunque, la piena legittimità dei tirocini formativi attivati dalla Fondazione Consulenti per il Lavoro di emanazione del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro che opera, quale soggetto abilitato all attività di intermediazione in forza dell autorizzazione prevista dall articolo 6, comma 4 del D.Lgs. n. 276/2003. Soggetti destinatari L'art. 11 del DL n. n. 138/2011 ha come oggetto la garanzia dei livelli essenziali di tutela nella promozione e realizzazione dei tirocini formativi e di orientamento disciplinati dall'art. 18 della legge n. 196/1997 e dal relativo regolamento di attuazione DM n. 142/1998 e finalizzati ad agevolare l'orientamento al lavoro dei giovani mediante una conoscenza diretta dell'ambiente di lavoro. La nuova disciplina stabilisce che i tirocini di formazione e orientamento possono essere promossi unicamente a favore di neo-diplomati o neo-laureati entro e non oltre dodici mesi dal conseguimento dei relativo titolo di studio. La nuova normativa trova applicazione a partire dal 13 agosto 2011 e si innesta nel quadro normativo esistente sostituendolo con i nuovi limiti sopra indicati per quanto attiene sia alla regolamentazione regionale sia alla regolamentazione statale contenuta nel regolamento n. 142/1998. Pertanto, sia il DM 142/1998 sia le normative regionali continuano a rimanere in vigore salvo per i nuovi limiti previsti dall art. 11 della manovra estiva. Nell ipotesi di titoli di studio conseguiti all estero, si ritiene che i dodici mesi decorrano dalla data del provvedimento ministeriale di riconoscimento del titolo in Italia. Durata Con particolare riferimento alla durata del tirocinio il DM n. 142/1998 deve intendersi così modificato (art. 7): a) non superiore a quattro mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano studenti che frequentano la scuola secondaria (tirocinio curriculare escluso dalle modifiche); b) non superiore a sei mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano lavoratori inoccupati o disoccupati ivi compresi quelli iscritti alle liste di mobilità (durata confermata per tutte le ipotesi di tirocinio per l inserimento lavorativo); 4

5 c) non superiore a sei mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano allievi degli istituti professionali di Stato, di corsi di formazione professionale, studenti frequentanti attività formative post-diploma o post laurea, anche nei diciotto mesi successivi al completamento della formazione (previsione sostituita dall articolo 11 e quindi di durata massima di 6 mesi compreso le proroghe e in ogni caso il tirocinio può essere avviato solo entro 12 mesi dal conseguimento del titolo di studio. La sostituzione non riguarda la prima parte della lettera che rientra tra i tirocini curriculari); d) non superiore a dodici mesi per gli studenti universitari, compresi coloro che frequentano corsi di diploma universitario, dottorati di ricerca e scuole o corsi di perfezionamento e specializzazione nonché di scuole o corsi di perfezionamento e specializzazione post-secondari anche non universitari, anche nei diciotto mesi successivi al termine degli studi (previsione sostituita dall articolo 11 salvo per le ipotesi riconducibili ai tirocini curriculari) ; e) non superiore a dodici mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano persone svantaggiate ai sensi del comma 1 dell'articolo 4 della legge 8 novembre 1991, n. 381, con l'esclusione dei soggetti individuati al successivo punto f) (previsione confermata); f) non superiore a ventiquattro mesi nel caso di soggetti portatori di handicap (previsione confermata). Analoga modalità di analisi deve essere effettuata con riferimento a ciascuna previsione vigente nelle Regioni. Regime transitorio Il decreto legge è entrato in vigore il 13 agosto 2011, giorno di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del provvedimento. Pertanto, le novità non si applicano ai tirocini attivati o formalmente approvati prima del 13 agosto. Al contrario, le nuove disposizioni si applicano anche ai tirocini avviati prima del 13 agosto e prorogati successivamente a tale data ma limitatamente alla disposizione di proroga. Fondazione Studi Il Presidente Rosario De Luca 5