Il Piano Paesaggistico della Regione Toscana

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1 Consiglio regionale Firenze - 31 Marzo 2009 Seminario: Presentazione del Piano paesaggistico della Toscana Il Piano Paesaggistico della Regione Toscana arch. Marco Gamberini Settore Indirizzi per il Governo del Territorio

2 I CAPISALDI DEL PIANO PESAGGISTICO applicazione reale dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio. considerazione del patrimonio paesaggistico regionale come un valore in quanto fattore di riconoscibilità universale, di attrattività, e di identità locale. valorizzazione della filiera istituzionale attraverso una elaborazione condivisa da parte di tutti i soggetti istituzionali e una attuazione affidata alla governance integrata. ricorrere ad una metodologia di elaborazione orientata all approccio sistemico e al conseguimento della massima semplificazione procedurale

3 L APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE EUROPEA - l integrazione delle politiche paesaggistiche nel governo del territorio - una definizione di paesaggio che ricomprende sia i paesaggi di eccellenza che quelli della vita quotidiana ed i paesaggi degradati - il paesaggio come relazione tra territorio e collettività. - il tema della qualità nella costruzione dei paesaggi contemporanei.

4 LA RISORSA PAESAGGIO il paesaggio come fattore di competitività e di attrattività dei territori - il ruolo del paesaggio come leva significativa per le politiche di competitività dei territori e delle imprese. il paesaggio come fattore qualificante rispetto alla capacità di un territorio di attrarre investimenti da parte di imprese portatrici di reddito e non rendita. - la valutazione della funzionalità strategica di interventi di lungo periodo tiene conto degli effetti sul paesaggio al fine di garantire elevati livelli di qualità nei processi di trasformazione territoriale. - le direttive e le prescrizioni del P.I.T. a garanzia della qualità del patrimonio collinare e del patrimonio costiero insulare e marino della Toscana.

5 LA FILIERA ISTITUZIONALE le intese ed i disciplinari attuativi quali strumenti per garantire il rispetto dei reciproci interessi e la differenziazione delle competenze. - l intesa tra il presidente Martini e il ministro Rutelli del gennaio 2007 per la definizione congiunta del Piano Paesaggistico. - il patto tra Regione, Province, Comunità montane e Comuni quale presupposto fondamentale per dare attuazione ai contenuti del Piano Paesaggistico e ribadire il valore della governance.

6 LA MODALITA DI COSTRUZIONE DEL PIANO FILIERA versus GERARCHIA Per la costruzione del Piano si è attivato un processo circolare, che a partire dall analisi del sistema delle conoscenze prodotte dalla pianificazione comunale e provinciale, ha condotto alla individuazione e alla condivisione dei valori del paesaggio ed alla conseguente assunzione degli stessi nell ambito del Piano paesaggistico Regionale. Questa modalità ha sviluppato attività di confronto in merito ai caratteri e ai valori dei paesaggi toscani con le Province, le comunità montane e con i Comuni attraverso tavoli tecnici e momenti concertativi inter-istituzionali.

7 LE SCELTE E I CONTENUTI DEL PIANO approccio sistemico - l approccio sistemico nella definizione degli ambiti di paesaggio, - l interpretazione dei caratteri strutturali del paesaggio, - l individuazione dei valori naturalistici, storico-culturali ed estetico percettivi, - la lettura delle criticità e delle dinamiche evolutive, - la definizione degli obiettivi di qualità paesaggistica e le prescrizioni al fare rivolte agli strumenti della pianificazione e ai piani di settore. semplificazione procedurale - la massima applicazione delle semplificazioni previste dal Codice sia attraverso l individuazione delle aree degradate sia attraverso la definizione degli interventi edilizi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica sostanziando le fattispecie di cui all art. 149 del Codice.

8 I CONTENUTI DEL PIANO PAESAGGISTICO QUALE COMPONENTE STATUTARIA DEL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE Disciplina dei paesaggi e dei Beni Paesaggistici.

9 LA DISCIPLINA DEI PAESAGGI l individuazione dei 38 territori letti non come unità omogenee di paesaggio la descrizione dei caratteri strutturali dei 38 ambiti di paesaggio le schede di paesaggio richiamano ed esplicitano i caratteri strutturali contenuti nell Atlante descrivono la qualità paesaggistica dei territori attraverso la descrizione dei valori naturalistici, storicoculturali ed esteticopercettivi estesa anche ai beni paesaggistici ma come risultato della storia di quei luoghi ATLANTE DEI PAESAGGI interpretano le relazioni tra le componenti del paesaggio, delineano le tendenze in atto, formulano obiettivi di qualità paesaggistica indicando le azioni prioritarie per conseguirli

10 L ATLANTE DEI PAESAGGI

11 L ATLANTE DEI PAESAGGI

12 L ATLANTE DEI PAESAGGI

13 LA STRUTTURA ED I CONTENUTI DELLE SCHEDE DEI PAESAGGI Descrizione orientata dei CARATTERI STRUTTURALI del paesaggio Interpretazione delle linee evolutive del paesaggio ed individuazione delle criticità Individuazione dei VALORI a partire dal riconoscimento dei caratteri Definizione degli OBIETTIVI DI QUALITA PAESAGGISTICA volti alla tutela, alla trasformazione virtuosa e alla riqualificazione Formulazione delle AZIONI PRIORITARIE per il conseguimento degli obiettivi. Chi fa che cosa - attribuzione di ruoli a province e comuni.

14 Sezione 1: riconoscimento dei caratteri strutturali ELEMENTI COSTITUTIVI NATURALI ASSETTI AGRICOLI E FORESTALI INSEDIAMENTI ED INFRASTRUTTURE Geomorfologia Idrografia naturale Vegetazione Idrografia artificiale Paesaggio agrario e forestale storico Paesaggio agrario e forestale moderno Insediamenti storici Insediamenti moderni e contemporanei Viabilità ed infrastrutture storiche Viabilità ed infrastrutture moderne e contemporanee.

15 Sezione 2: riconoscimento dei valori Criteri per il riconoscimento dei valori FIRMITAS come mantenimento e ripristino dell integrità del territorio per assicurarne le prestazioni fisiche. Preambolo Cep..pervenire ad uno sviluppo sostenibile che tenga conto anche del governo dei rischi ambientali. UTILITAS come capacità del paesaggio di assumere il ruolo di risorsa per lo sviluppo VENUSTAS come capacità del paesaggio di esprimere valori estetici derivanti da armonia e razionalità Preambolo Cep..il paesaggio costituisce una risorsa favorevole all attività economica e. può contribuire alla creazione di posti di lavoro Preambolo Cep..soddisfare gli auspici delle popolazioni di godere di un paesaggio di qualità

16 Sezione 2: riconoscimento dei valori Si attribuiscono alle risorse territoriali i valori paesaggistici in considerazione del seguente schema: VALORI NATURALISTICI VALORI STORICO CULTURALI VALORI ESTETICO PERCETTIVI Elementi costitutivi naturali Elementi costitutivi antropici Insediamenti ed infrastrutture Rispetto alle stesse categorie si riconoscono i beni ed aree dichiarati di notevole interesse pubblico ( ex- 1497) Ambito 3 Garfagnana

17 Sezione 2: riconoscimento dei valori VALORI NATURALISTICI Elementi costitutivi naturali L ambito presenta un elevato valore ambientale dovuto alla presenza di numerosi SIR[1], Parchi regionali e nazionali nei quali sono presenti elementi di rarità geomorfologica (quali il circo glaciale delle Porraie ed il sistema di valli di origine glaciale) e di habitat significativi dal punto di vista naturalistico (praterie di sommità, faggete, ecc). [1] SIR 5 Monte la Nuda-Monte Tondo, SIR 9 Monte Sillano-Passo Romecchio, SIR 10 Monte Castrellino-Le Forbici, SIR!! Orecchiella_Pania di Corfino, SIR 12 Pania di Corfino, SIR 16 Valli glaciali di Orto di Donna e Solco d Equi, SIR 17 Monte Sumbra, SIR 20 Monte Croce-Monte Matanna, SIR 21 Monte Tambura-Monte Sella, SIR 22 Le Panie, SIR 23 Praterie primarie e secondarie delle Alpi Apuane. Tra i valori naturalistici assumono particolare rilevanza quelli espressi dai seguenti beni paesaggistici soggetti a tutela: Zona delle Alpi Apuane [1] Per la presenza di morfologie glaciali e carsiche e per la particolare orografia caratterizzata da cime, versanti e creste impervie. [1] D.M. 08/04/1976 G.U. 128 del 1976 Zona delle Alpi Apuane nei comuni di Pescaglia, Camaiore, Stazzema, Careggine, Vergemoli, Molazzana, Minucciano e Vagli Sotto. Ambito 3 Garfagnana

18 Sezione 2: riconoscimento dei valori VALORI STORICO-CULTURALI Elementi costitutivi antropici Il sistema degli insediamenti rurali di matrice storica, costituito da una rete di piccoli nuclei posti sia sul versante appenninico che su quello apuano della valle del Serchio, ha conservato nel tempo la leggibilità delle relazioni con gli assetti morfologici, mantenendo in equilibrio il rapporto tra insediamenti, bosco e assetti agrari. Insediamenti e infrastrutture Presenza di un complesso di strutture militari per la difesa del territorio che rappresenta un valore in quanto contribuisce a connotare fortemente l identità storica del territorio. Ambito 3 Garfagnana

19 Sezione 2: riconoscimento dei valori VALORI ESTETICO-PERCETTIVI Elementi costitutivi naturali Le vette della catena apuana (Pania della Croce, Monte Forato, Monte Pisanino) e quelle appenniniche (Pania di Corfino, Monte Sumbra, Monte Tambura) hanno valore estetico per le peculiari conformazioni geologiche e vegetazionali che le caratterizzano e assumono valore percettivo sia in quanto oggetto della percezione dai principali percorsi sia per la spettacolarità degli scenari godibili da essi alle quote più elevate. Elementi costitutivi antropici I caratteri paesaggistici dei rilievi espressi dalla relazione tra elementi del sistema insediativo di matrice rurale e militare ( insediamenti rurali sparsi, nuclei e borghi, torri, castelli ) posti in posizione dominante e del sistema agricolo forestale (aree boscate, castagneti e sistemazioni agrarie tradizionali) assumono un valore estetico-percettivo. Ambito 3 Garfagnana

20 Sezione 3: Funzionamenti,dinamiche,obiettivi di qualità, azioni prioritarie. Interpretazione delle dinamiche territoriali che hanno ricadute sugli assetti paesaggistici. Definizione di obiettivi di qualità riferiti ai valori riconosciuti dalla scheda o alle criticità evidenziate nella interpretazione e formulazione di conseguenti azioni prioritarie.

21 Sezione 3: obiettivi di qualità, azioni prioritarie. Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Ambito 3 Garfagnana Assicurare la visibilità delle principali vette dei sistemi apuano (Pania della Croce, Monte Forato, Monte Pisanino) e appenninico (Pania di Corfino, Monte Sumbra, Monte Tambura)dai principali tracciati infrastrutturali e dai principali percorsi escursionistici e tutelare i punti di vista panoramici presenti in quota dai quali si aprono ampie visuali sulle vallate e sui rilievi contermini. Azioni prioritarie La pianificazione provinciale individua i tracciati connotati da un elevato livello di panoramicità sia per la eccezionalità o l ampiezza delle visuali che si aprono da e verso gli elementi di valore estetico-percettivo riferiti agli elementi costitutivi naturali. La pianificazione comunale, anche sulla base di tale individuazione e sulla base del riconoscimento dei punti panoramici, prevede diversificate forme di tutela volte a garantire l accessibilità alle aree di belvedere nonché a tutelare, i tratti stradali e ferroviari che presentano elevati livelli di panoramicità. La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sezione 4 relativa ai seguenti D.M. - 20/09/1974 G.U. 340 del 1974 zona del Monte Argegna; - 08/04/1976 G.U. 128 del 1976 zona delle Alpi Apuane. - 23/12/1970 G.U. 17 del 1971 zona della grotta del Vento. - 28/03/1972 G.U. 140 del 1972 zona dell Orecchiella sita nell ambito dei comuni di S. Romano in Garfagna, Sillano, Piazza al Serchio e Villa Collemandina.

22 Sezione 3: obiettivi di qualità, azioni prioritarie. Valori storico-culturali Obiettivi di qualità Azioni prioritarie Ambito 3 Garfagnana Salvaguardia delle infrastrutture a supporto dell attività agricola presenti sui medi versanti costituiti da sistemazioni idraulico-agrarie e dalla rete viaria di matrice rurale (mulattiere e sentieri). La pianificazione provinciale identifica gli ambiti connotati dalla presenza di tali infrastrutture di valore storico-culturale e definisce indirizzi per la pianificazione dei comuni orientandola verso la tutela, la valorizzazione dei valori riconosciuti e verso il recupero-riqualificazione delle aree connotate da fenomeni di criticità. La pianificazione comunale, anche sulla base dei contenuti del PTC, individua puntualmente i percorsi storici e definisce discipline volte a: - conservare l andamento e la giacitura di tali percorsi; - tutelare gli arredi vegetazioni che ne sottolineano il tracciato; - preservare i punti di belvedere che da essi si aprono sulla valle e su rilievi contermini. La disciplina comunale dovrà prevedere gli interventi che privilegiano la conservazione delle opere e delle infrastrutture idraulico-agrarie nell ambito delle opere di miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale da attuarsi anche attraverso i PAPMAA. Le strategie dello sviluppo rurale considerano gli interventi di tutela ed il recupero delle sistemazioni idraulico-agrarie quali opere di miglioramento del paesaggio e dell ambiente rurale.

23 LA DISCIPLINA DEI BENI PAESAGGISTICI Integrazione nella Convenzione Europea del Paesaggio Separatezza nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio Cep. Art. 2 Campo di applicazione Costituiscono ambito di applicazione della Cep i paesaggi che possono essere considerati eccezionali. Codice. Art. 135 Pianificazione Paesaggistica c. 1. L elaborazione del Piano Paesaggistico avviene congiuntamente. limitatamente ai beni paesaggistici di cui all art. 143 c. 1, lett. b) c) d). Per rispondere a quanto richiesto dal Codice, con qualche differenza rispetto ai principi della Convenzione Europea, il Piano Paesaggistico Regionale opera una distinzione meramente STRUMENTALE tra disciplina dei paesaggi e disciplina dei beni paesaggistici evidenziando in modo inequivocabile la demarcazione tra ciò che è oggetto di co-pianificazione tra regione e ministero e ciò che non lo è, riportando però all unitarietà i due aspetti attraverso la formulazione degli OBIETTIVI DI QUALITA PAESAGGISTICA e nelle relative AZIONI.

24 LA DISCIPLINA DEI BENI PAESAGGISTICI Georeferenziazione dei vincoli Verifica dei perimetri Data base Sistema Informativo Territoriale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Toscana Schede di analisi e di verifica dei valori nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico definizione dei valori del paesaggio oggetto di notifica VESTIRE I VINCOLI valutazione della permanenza dei valori e identificazione dei fattori di rischio definizione di obiettivi per la tutela e la riqualificazione

25 LA SCHEDA DEI BENI PAESAGGISTICI

26 LA SCHEDA DEI BENI PAESAGGISTICI C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE E INDIRIZZI PER LA QUALITA PAESAGGISTICA. Obiettivi per la tutela Obiettivi per la valorizzazione Strategie per il controllo delle trasformazioni: misure e azioni D) AREE GRAVEMENTE COMPROMESSE O DEGRADATE: INDIVIDUAZIONE E OBIETTIVI PER IL RECUPERO E LA RIQUALIFICAZIONE. Individuazione delle aree gravemente compromesse o degradate. Obiettivi per il recupero e la riqualificazione

27 DOPO IL PIANO Il Piano non si configura come mero strumento regolativo chiuso ma come atto comportamentale nel senso che mira ad accompagnare le politiche e a diffondere una cultura diffusa del paesaggio. Necessità di predisporre un sistema di monitoraggio e di attivare un osservatorio regionale. - Promozione di un tavolo di confronto permanente con i costruttori di paesaggio per condividere gli obiettivi di qualità. OSSEVATORIO REGIONALE - Diffusione della cultura del paesaggio: Attività di formazione e di promozione, Partecipazione alle reti già esistenti (RECEP, ENELC,) e raccordo con gli organismi scientifici (UNISCAPE) - Attività di monitoraggio degli effetti sul paesaggio delle politiche territoriali a tutti i livelli.

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