AUSL RAVENNA. Rassegna stampa del 27/07/2011

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1 AUSL RAVENNA Rassegna stampa del 27/07/2011 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.

2 INDICE AUSL RAVENNA 27/07/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna «Io e il consiglio non potevamo sapere» Gianluca Dradi si difende dalle accuse 27/07/2011 Corriere di Romagna - Ravenna Buco al Consorzio Dradi si difende: «Il Cda non sapeva» 27/07/2011 Corriere di Romagna - Ravenna Dradi: «Il cda non sapeva di irregolarità» 27/07/2011 Corriere di Romagna - Forlì Scoppia la "guerra del retino" 27/07/2011 Corriere di Romagna - Forlì I Comunisti Italiani di Cesena e... 27/07/2011 Il Sole 24 Ore - CentroNord BANDI E APPALTI: LA TOP TEN DELLA SETTIMANA AREA VASTA E REGIONE 27/07/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna Liber Paradisus, niente legionella Ma il sindaco non si pente 27/07/2011 La Voce di Romagna - Ravenna Distribuzione farmaci, assicurazione rumena e clima aziendale teso Lombardi (Pdl) vuole fare chiarezza 27/07/2011 La Voce di Romagna - Ravenna 'Tonini preferisce zelanti esecutori' 27/07/2011 La Voce di Romagna - Forli La legionella c'era, adesso partono i lavori di bonifica SANITÀ NAZIONALE 27/07/2011 Corriere della Sera - NAZIONALE Al San Raffaele gravi errori e ombre ma salviamo un'eccellenza sanitaria 27/07/2011 La Stampa - NAZIONALE SAN RAFFAELE, L'ALTRA FACCIA DELLO SCANDALO 19 21

3 27/07/2011 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale Promessa bipartisan contro gli sprechi «Via gli amministratori spendaccioni» 27/07/2011 Avvenire - Nazionale L'Islanda vuole spedire i fumatori in farmacia 27/07/2011 Il Gazzettino - NAZIONALE Passa il Piano socio sanitario, tagli in vista 27/07/2011 Il Secolo XIX - GENOVA Frenata alla fusione Ist-San Martino la discussione a Roma slitta a settembre 27/07/2011 Il Secolo XIX - GENOVA Canini, ultima sfida decisi nuovi lavori dopo il benservito 27/07/2011 MF - Sicilia Sanità, la sinistra per dimissioni di Russo 27/07/2011 Il Sole 24 Ore - NordEst Medici più attenti ai pazienti 27/07/2011 Il Sole 24 Ore - NordEst Aumentano le case di riposo ma non i contributi alle rette 27/07/2011 Il Sole 24 Ore - Sud Caos-debiti delle Asl campane 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «Servono alternative urgenti per l'innovazione sostenibile» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «L'embedded liberalism uccide la competitività» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «Questo è uno Stato che agisce da usuraio» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «C'è bisogn o di una politica vera per l'industria della salute» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «Soluzioni condivise che non compromettano il comparto» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «Avremo 350 milioni in meno nel 2012 : chi garantisce i Lea?» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «Un quadro insostenibile per il prossimo triennio» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «Spending review per verificare insieme i bilanci di tutti»

4 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' Payback, punizione per pochi 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «Il superticket premia il low cost non garantito» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «Così il personale di studio rischia la Cig» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' «Siamo pronti a una mobilitazione di lungo corso» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' Prove di pacchetti di efficienza 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' Ventitré sindacati fanno cartello: «Così si uccidono medici e Ssn» 26/07/2011 Il Sole 24 Ore Sanita' Cantiere superticket «modello Lombardia» 27/07/2011 Il Sole 24 Ore - Lombardia Tutti i conti del San Raffaele Dal Pirellone 400 milioni 27/07/2011 Il Sole 24 Ore - Roma Aziende contro il bando per la pulizia delle Asl

5 AUSL RAVENNA 6 articoli

6 27/07/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna Pag. 10 (diffusione:165207, tiratura:206221) IL 'BUCO' AL CONSORZIO, INDAGATE QUATTORDICI PERSONE TRA CUI L'EX ASSESSORE «Io e il consiglio non potevamo sapere» Gianluca Dradi si difende dalle accuse «IL CONSIGLIO di amministrazione da me presieduto e io stesso non siamo mai stati a conoscenza di alcun tipo di irregolarità contabile e/o finanziaria. Ogni delibera assunta dal CdA veniva predisposta dal direttore, conteneva il suo parere di regolarità tecnica nonché il parere di legittimità del segretario». Gianluca Dradi, ex assessore alla polizia municipale e soprattutto presidente del Consorzio dei servizi sociali fino al 2006, spiega la propria posizione rispetto alle indagini della Procura sul 'buco' da 10 milioni di euro e alla nuova ipotesi di reato, ovvero truffa, che si aggiungerebbe a quella di falso. Il nome di Gianluca Dradi compare nell'elenco di 14 persone iscritte nel registro degli indagati del fascicolo aperto dal sostituto procuratore Daniele Barberini. Vi compaiono l'ex direttore Carlo Savorelli; tre revisori dei conti: Franco Montanari, Alessandro Brunelli e Marina Chiaravalle; i membri dell'ultimo Cda, Aldo Preda, Alberto Minardi, Cinzia Ghirardelli, Cesare Marucci e Guido Poletti. Indagati anche i membri del cda precedente: appunto l'avvocato Dradi, Franco Laghi, Lisa Calderoni, Massimo Magnani, Vittorio Pranzini. Ma fino al 2006 il consiglio d'amministrazione, spiega l'ex presidente del Consorzio, non ha mai avuto in mano alcun elemento per ritenere che il bilancio che veniva presentato non corrispondesse alla realtà contabile. «Anche i bilanci venivano predisposti dal direttore, che a sua volta si avvaleva del servizio ragioneria. Il CdA li recepiva come proposta di delibera per l'assemblea del Consorzio, alla quale pervenivano corredati dalle relazioni dei revisori dei conti, nonché dei pareri favorevoli espressi dagli enti soci». C'è forse qualche responsabilità 'colposa'? Dradi spiega: «Quanto alla vigilanza sull'operato del direttore, lo statuto disponeva che la stessa si realizzasse attraverso la valutazione della sua prestazione ai fini della determinazione della retribuzione di risultato. Non appena, nel 2002, il direttore è divenuto dipendente dell'ente, ho provveduto a dare attuazione alla norma statutaria che mi assegnava questo compito, individuando ogni anno gli obiettivi e i comportamenti suscettibili di valutazione e, nell'anno successivo, esprimendo la valutazione. Sulla base del punteggio raggiunto si determinava la retribuzione di risultato che poteva raggiungere il massimo del 20% del compenso annuo lordo. La media delle valutazione espresse dal 2003 al 2006 è stata di 71/100, equivalente al 14,2% della retribuzione di risultato». AUSL RAVENNA 6

7 27/07/2011 Corriere di Romagna - Ravenna Pag. 1 ALL'INTERNO RAVENNA. 14 indagati Buco al Consorzio Dradi si difende: «Il Cda non sapeva» RAVENNA. L'ex assessore Dradi si difende dalle accuse nel caso legato al buco nel Consorzio. SERVIZIO a pagina 3 AUSL RAVENNA 7

8 27/07/2011 Corriere di Romagna - Ravenna Pag. 3 BUCO AL CONSORZIO DEI SERVIZI SOCIALI Dradi: «Il cda non sapeva di irregolarità» L'ex assessore: «Delibere già predisposte dal direttore, il nostro ruolo era un altro» RAVENNA. «Il consiglio di amministrazione da me presieduto ed io stesso non siamo mai statia conoscenza di alcun tipo di irregolarità contabile o finanziaria. Ogni delibera assunta dal cda veniva predisposta dal direttore e conteneva il suo parere di regolarità tecnica nonchè il parere di legittimità del segretario». E' forse questo il passo più rilevante della lunga lettera inviata ieri ai giornali da Gianluca Dradi dopo la pubblicazione da parte del Corriere dei nomi dei 14 indagati. Indagati, secondo quanto riferito ieri, non solo per falso ma anche per truffa dal pm Daniele Barberini, che sta conducendo la delicata inchiesta sulla genesi del buco da 10 milioni di euro scoperto dopo la fusione del Consorzio dei Servizi sociali nell'asp. Dradi - che oltre ad essere uno dei più noti avvocati di Ravenna è anche stato assessore nella prima giunta Matteucci si ritrova nel registro degli indagati in virtù della carica ricoperta all'interno dei servizi sociali nel penultimo cda. Quello della procura, al momento, è più che altro un atto dovuto in vista dell'incidente probatorio chiesto al gip Galassi nel corso del quale verrà eseguita una perizia sui criteri contabili adottati negli anni in cui il deficit venne prima creato e poi (ipotizza la magistratura) coperto. Tuttavia tra i 14 indagati iniziali è verosimile che la posizione di molti venga archiviata. E' quello che ovviamente crede anche lo stesso Dradi sulla base di considerazioni che ieri ha voluto esternare pubblicamente al l'indomani della pubblicazione dei nomi degli indagati. Dradi, che si trova attualmente in ferie a Berlino, ha inviato una lunga lettera ai giornali in cui si spiega dettagliatamente quali fossero le funzioni dei cda e dei loro presidenti e che quindi nessuno di loro poteva essere messo nella condizione di sapere. Il loro ruolo era quindi soprattutto di indirizzo politico. «Stante la marginalità della mia posizione la commissione d'in da gi ne presieduta da Ancisi - ha ricordato Dradi - a suo tempo non ritenne neppure necessario convocarmi per chiedere qualche chiarimento. Ritengo pertanto utile l'indagine della Magistratura che servirà a fare la massima chiarezza e quindi anche a spazzare via ogni malevola illazione sul ruolo da me svolto e su eventuali profili di responsabilità per l'accaduto». Dradi torna poi ai singoli ruoli all'interno del consorzio: «Anche i bilanci - ricorda l' ex assessore - venivano predisposti dal direttore, che a sua volta si avvaleva del servizio ragioneria. Il cda li recepiva come proposta di delibera per l'assemblea del Consorzio, alla quale pervenivano corredati dalle relazioni dei revisori dei conti, nonché dai pareri favorevoli espressi dagli enti soci. Tutte le relazioni del Collegio dei Revisori di accompagnamento ai bilanci contenevano sempre la certificazione della corrispondenza dei dati di bilancio con le scritture contabili dell'ente. Il cda, nel valutare la proposta di delibera predisposta dal direttore - ha ricordato Dradi -, come è ovvio e come avviene in qualunque giunta comunale o provinciale, non rifaceva il lavoro di competenza degli uffici finanziari, ricontrollando ogni fattura, impegno di spesa, mandato di pagamento, al fine di accertarsi che i numeri contenuti nello schema di bilancio corrispondessero alla contabilità. Il suo compito era diverso: era quello di verificare che gli impegni di spesa fossero coerenti con le finalità istituzionali e rispondessero a criteri di efficienza ed efficacia dell'azione dell'e nt e. Sono quindi certo che nessuna responsabilità dolosa può essere addebitata ai consiglieri e presidente in carica sino al giugno 2006 perché da nessun elemento si poteva ricavare che il bilancio non corrispondeva alla realtà contabile. Ma ritengo anche che non esista neppure una responsabilità colposa, dovuta a negligenza nel compito di sovrintendere al funzionamento dei servizi e di vigilare sull'operato del direttore». (c.d.) L'ingresso dell'asp, affacciato su piazza Caduti AUSL RAVENNA 8

9 27/07/2011 Corriere di Romagna - Forlì Pag. 13 IN VENDITA DA DECATHLON Scoppia la "guerra del retino" Enpa chiede di ritirare il kit perchè i pesci soffrono SAVIGNANO MARE. Scoppia anche la "guerra del retino" che tocca tutta la Romagna. Decathlon lo mette in vendita, l'ente protezione animali (Enpa) chiede di toglierlo dal commercio, l'azienda risponde che ha trovato un accordo con gli animalisti. E tutto questo con l'informazione dell'enpa di Ravenna inviata per conoscenza anche alla Capitaneria di Porto di Rimini e al Servizio Veterinario dell'ausl di Cesena. Nel mirino dell'enpa ravennate c'è il kit Discovery Kid messo in vendta a 9,95 euro e prodotto dalla ditta francese Caperlan. L'Enpa nella lettera ricorda che il kit è «composto da un retino e un secchiello con coperchio traforato e interno diviso in scomparti, in modo che i bambini possano catturare piccoli pesci, molluschi, anfibi o crostacei e osservarli da vicino». Il coordinatore regionale di Enpa, Carlo Locatelli, che firma la missiva è categorico: «Siamo profondamente perplessi per una siffatta iniziativa, la quale non è per nulla educativa nei confronti dei fruitori del kit, ovvero i bambini, i quali non comprenderanno come anche questi piccoli animali acquatici siano esseri viventi e, come tali, capaci di provare sofferenza. Si intende quindi trattare alla stregua di un gioco la sopravvivenza di piccole creature, di cui si continua a ignorare l'utilità nel contesto della natura in cui viviamo». E aggiunge: «Vi rammentiamo che il produrre sofferenza anche nei pesci, nei crostacei, nei molluschi e/o nei piccoli anfibi fa ravvisare la violazione dell'art. 544-bis del Codice Penale». Infine la richiesta all'esercizio commerciale: «Confidiamo nella vostra sensibilità e vi invitiamo a ritirare dal mercato il kit». L'esercizio commerciale di ritirare il kit non ci pensa proprio e da Savignano Mare rilancia: «C'è stato un problema di comunicazione. Abbiamo raggiunto un accordo con Enpa di inserire vicino al prezzo dell'articolo un avviso in bella evidenza in cui si ricorda che il pescato deve essere rimesso in acqua entro un tempo ragionevole». Iacopo Baiardi Il kit della discordia AUSL RAVENNA 9

10 27/07/2011 Corriere di Romagna - Forlì Pag. 10 I Comunisti Italiani di Cesena e... I Comunisti Italiani di Cesena e Ravenna ribadiscono le critiche. «La motivazione della Regione sta nell'inde bit amento delle 4 Ausl romagnole (Area vasta) che attualmente ha superato il 15% delle proprie entrate correnti. Ma non si doveva risparmiare? La Basenghi finge di non sapere che o g g i l a p r o p r i e t à dell'immobile è passata dal costruttore alla banca che lo aveva finanziato con un leasing di 19,5 milioni di euro corrispondente a un canone annuo di 1,8 milioni. Basta fare una semplice sottrazione dal canone d'affitto di 2,6 milioni per scoprire che, se le Ausl avessero costruito in proprio, come noi abbiamo sempre sostenuto, si sarebbe risparmiato e si risparmierebbe la bella cifra di euro annui pari a al mese». Insiste il Pdci: «Cosa si aspetta a intervenire? I sindacati dormono, il sindaco di Cesena non ha niente da dire al riguardo se non di avallare le scelte delle Ausl, altro che sondaggi a suo favore che sanno di artefatto. Condividiamo la condanna del governo di Berlusconi per i tagli indiscriminati alla sanità ma, in casa nostra, dopo le nostre ripetute denunce, non è tempo di cancellare questi sprechi scandalosi? La Regione ha escluso persino la possibilità di consultare la Corte dei Conti al fine di poter realizzare un investimento che eviterebbe uno spreco evidente. Forse non si vuole sollevare la minima curiosità di indagare seriamente sull'int era vicenda?». AUSL RAVENNA 10

11 27/07/2011 Il Sole 24 Ore - CentroNord Pag. 23 (diffusione:58140, tiratura:211140) BANDI E APPALTI: LA TOP TEN DELLA SETTIMANA COMUNE DI PIACENZA Indirizzo: Sede - Piazza Cavalli, 2 Cap Piacenza Oggetto: Procedura aperta. Concessione della progettazione definitiva ed esecutiva, della costruzione e gestione del parcheggio pubblico interrato in Piazza Cittadella nonché della gestione delle aree di sosta a rotazione a pagamento, rimozione forzata e custodia dei veicoli nel comune di Piacenza. Categoria: OG1, OG2, OS25, OS30 Importo: Zona lavori: Piacenza Termine: 26/09/2011 ASET SPA - AZIENDA SERVIZI SUL TERRITORIO DI FANO (PU) Indirizzo: Ufficio Protocollo - Via E. Mattei, 17 Cap Fano (PU) Oggetto: Procedura aperta. Gara numero 4/2011 per l'affidamento biennale rinnovabile dei lavori di manutenzione delle reti e degli impianti acqua, fognatura e depurazione, reperibilità e pronto intervento. Comuni di Fano, Mondolfo e Monteporzio. Categoria: OG1, OG6 Importo: ,53 Zona lavori: Pesaro e Urbino Termine: 01/09/2011 COMUNE DI REGGIO EMILIA Indirizzo: Servizio Affari Istituzionali - Uoc Appalti Contratti - Piazza Prampolini, 1 Cap Reggio Emilia Oggetto: Procedura aperta. Riqualificazione architettonica e funzionale del capannone n. 19 ex Officine Reggiane da destinare a Tecnopolo per la ricerca industriale in attuazione del Por Fesr 07/13. Categoria: Non specificata Importo: Zona lavori: Reggio Emilia Termine: 12/09/2011 ESTAV NORD - OVEST TOSCANA - SOP LIVORNO DI LIVORNO Indirizzo: Sede - Via di Monterotondo, 49 Cap Livorno Oggetto: Procedura aperta. Fornitura, installazione e manutenzione segnaletica interna e esterna Categoria: Non specificata Importo: Zona lavori: Livorno Termine: 08/09/2011 RFI - RETE FERROVIARIA ITALIANA SPA DI BOLOGNA Indirizzo: Direzione Legale - Legale Bologna - Piazza Adua, 1 (lato stazione) Cap Bologna Oggetto: Procedura ristretta. Progettazione e realizzazione del Sistema di Gestione Integrata delle Telecomunicazioni (Sti) del Posto Centrale di Bari Lamasinata. Categoria: OS19 Importo: Zona lavori: Bologna Termine: 26/08/2011 AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI MARCHE NORD DI PESARO Indirizzo: Sede - Viale Trieste, 391 Cap Pesaro Oggetto: Procedura aperta. Lavori di adeguamento sismico del Padiglione A - I stralcio presso il Presidio Ospedaliero San Salvatore di Pesaro. AUSL RAVENNA 11

12 27/07/2011 Il Sole 24 Ore - CentroNord Pag. 23 (diffusione:58140, tiratura:211140) Categoria: Non specificata Importo: ,93 Zona lavori: Pesaro e Urbino Termine: 08/08/2011 S.I.PRO. SPA - AGENZIA PROVINCIALE PER LO SVILUPPO DI FERRARA Indirizzo: Sede - Viale IV Novembre, 9 Cap Ferrara Oggetto: Procedura aperta. Progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di realizzazione di n. 1 impianto fotovoltaico a terra avente potenza pari a 414 kwp nel comune di Argenta. Categoria: OG9 Importo: Zona lavori: Ferrara Termine: 08/08/2011 COMUNE DI ANCONA Indirizzo: Archivio Protocollo - Piazza XXIV Maggio, 1 Cap Ancona Oggetto: Procedura negoziata. Lavori di realizzazione ascensore pubblico Palazzo degli Anziani - Ancona. Categoria: OG2, OS6, OS30 Importo: ,45 Zona lavori: Ancona Termine: 01/08/2011 COMUNE DI LORO CIUFFENNA (AR) Indirizzo: Ufficio Protocollo - Piazza Matteotti, 7 Cap Loro Ciuffenna (Ar) Oggetto: Procedura aperta. Project financing a gara unica per la progettazione, costruzione e gestione in siti pubblici e realizzazione nuova copertura scuola elementare Bianco da l'anciolina e sistemazioni stradali - CIG FB. Categoria: OG9, OG1, OG3 Importo: Zona lavori: Arezzo Termine: 28/09/2011 COMUNE DI LUGO (RA) Indirizzo: Ufficio Protocollo - Piazza dei Martiri, 1 Cap Lugo (Ra) Oggetto: Procedura aperta. Lavori di manutenzione straordinaria su strade comunali e della funzionalità dei marciapiedi. Categoria: OG3 Importo: Zona lavori: Ravenna Termine: 04/08/2011 IN COLLABORAZIONE CON EDILIZIA E TERRITORIO Editrice Il Sole 24 Ore Il settimanale dedicato ad appalti urbanistica e progettazione AUSL RAVENNA 12

13 AREA VASTA E REGIONE 4 articoli

14 27/07/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna Pag. 7 (diffusione:165207, tiratura:206221) Liber Paradisus, niente legionella Ma il sindaco non si pente La Newco: «Non chiederemo i danni». Ne vuole però 628mila in più di canone E' ANDATA così: la legionella non c'era. O meglio, c'era ma «al di sotto della soglia minima di sicurezza», così scrive ieri Virginio Merola, alleggerito dalla lettura della relazione Arpa. E come si spiegano allora i malesseri denunciati dai dipendenti? La risposta è da cercare nelle righe successive del comunicato, quando il sindaco annuncia che «proseguiranno i lavori per modificare le vaschette di scarico dei condizionatori e verrà rivisto il protocollo di manutenzione delle torri di raffreddamento». INSOMMA la chiusura della faccenda è in sordina, ma l'esordio in cronaca aveva fatto il botto. Merola, con una conferenza stampa, mercoledì 13 luglio, aveva avvisato: «Adesso basta. Questa è l'occasione per risolvere i problemi alla radice». Tono perentorio. Il direttore generale Giacomo Capuzzimati nei giorni successivi aveva pronosticato: chiederemo i danni. Calcolandoli sui 200mila euro. Peccato che Newco Duc - società che gestisce Liber Paradisus, tra i soci forti Ccc e Manutencoop - un paio di settimane prima avesse depositato un atto di citazione contro il Comune, chiedendo 628mila euro in più di canone. Riequilibrio perché i lavori a rilento della stazione bloccano le attività della zona. DOMANDA: ma questa guerra legale ha influito in qualche modo nella decisione clamorosa di chiudere il Comune per cinque giorni, vuol dire mettere a casa - in reperibilità - più di 1000 dipendenti ma soprattutto far trovare gli uffici chiusi ai cittadini? «Assolutamente no, l'ipotesi è destituita di ogni fondamento», ci mette una pietra sopra l'assessore ai Lavori Pubblici Luca Rizzo Nervo, uomo forte del Pd. Nessun pentimento, in ogni caso. No che non è stato un errore chiudere, difende la linea il giovane assessore, la precauzione era più che legittima. RITA FINZI, presidente della società di gestione, direttore tecnico del Ccc, mantiene lo stile dei giorni caldi - mai perso la testa - e concilia: «Se chiederemo i danni? No». Allora il sindaco doveva proprio farvi paura per 'costringervi' a rimediare... Accenno di risata al telefono: «Anche sparare con un bazooka su una pulce è un errore di valutazione». Poi, serissima: «Non c'è legionella negli uffici, non ci sono funghi e nemmeno polveri sottili. Il motivo dei malesseri? Un funzionamento non perfetto degli impianti di aereazione. Farò stare bene tutti, è una promessa. Anche perché la convenzione dura ancora 24 anni». Integra il concetto William Alberghini, che dirige il servizio di prevenzione e sicurezza dell'ausl: «L'impianto di ventilazione ha carenze già ampiamente documentate, è una vecchia storia». Image: /foto/1383.jpg AREA VASTA E REGIONE 14

15 27/07/2011 La Voce di Romagna - Ravenna Pag. 37 (diffusione:30000) Distribuzione farmaci, assicurazione rumena e clima aziendale teso Lombardi (Pdl) vuole fare chiarezza Marco Lombardi coordinatore provinciale del Pdl RIMINI - C'è la distribuzione diretta dei farmaci ritenuta "eccessiva" da Federfarma, poi il contratto di assicurazione con una società rumena - la City Insurance - che non fa dormire sonni tranquilli alcuni medici. Infine i problemi di "valutazione delle risorse umane" sollevati su queste colonne dal segretario provinciale dell'anaoo, il sindacato dei medici, dottoressa Cristina Trojani. Quanto basta, quindi, per chiedere un incontro con il direttore generale dell'ausl Marcello Tonini. E' quanto ha fatto il consigliere regionale e coordinatore provinciale del Pdl, Marco Lombardi. L'azzurro dopo una serie di interrogazioni sulla distribuzione dei medicinali "per chiedere la verifica degli effettivi risparmi in relazione agli innegabili disagi per i pazienti soprattutto anziani e alla sopravvivenza delle farmacie rurali" ha deciso di "non proseguire in un approccio burocratico delle questioni" preferendo "conoscere celermente e dal diretto interessato (Tonini, ndr ) i contorni delle vicende". Lombardi mette n rilievo come proprio lunedì la Regione abbia licenziato l'assestamento di bilancio. "La quasi totalità delle risorse pari a oltre 60 milioni di euro - dice - sono state destinate alla sanità in aggiunta a quanto già previsto dal Fondo sanitario nazionale". Il coordinatore del Pdl intende poi incontrare la dottoressa Trojani dell'anaoo "per conoscere anche la sua versione dei fatti in merito all'utilizzo delle risorse umane nell'organizzazione dell'ausl". Chi poi sottoscrive le critiche dell'ex direttore del personale Ausl Domenico Giannini al dg Tonini è Laura Stacchini del coordinamento comunale di "'Io amo l'italia". "A san Giuliano quest'anno non esiste nemmeno la guardia medica - dice -. Il dg spiega che sono stati aperti tanti ambulatori, ma sempre con lo stesso personale. Allora facciamo una piccola riflessione e vediamo se il signor Giannini ha ragione". AREA VASTA E REGIONE 15

16 27/07/2011 La Voce di Romagna - Ravenna Pag. 37 (diffusione:30000) Ce n'è anche per Comuni e Provincia:più interessati agli edifici che alla qualità dei servizi 'Tonini preferisce zelanti esecutori' La Uil lancia l'allarme: se va avanti così l'ausl regredisce RIMINI - Il coperchio alzato dall'ex direttore del personale dell'ausl Domenico Giannini sta facendo venire a galla i problemi che da anni ribollono nel pentolone dell'azienda sanitaria. Il dirigente in pensione domenica scorsa su La Voce ha messo in fila le pecche della gestione del direttore generale Marcello Tonini, che ieri ha ampiamente risposto sempre su queste colonne. Ma a quanto pare Giannini ha colto nel segno, se è vero che le segnalazioni di dipendenti insofferenti verso la conduzione dell'azienda non si contano più, e adesso prendono parola i sindacati. Prima quello dei medici, l'anaoo, intervenuto ieri per denunciare "un brutto momento" e la mancanza di un'adeguata gestione del personale. Oggi invece tocca al segretario provinciale della Uil-Fpl Nicoletta Perno tuonare contro la direzione generale, mentre Cgil e Cisl sono silenti. "Da tempo i vertici dell'ausl impostano le loro politiche non sulla professionalità e sulla meritocrazia, bensì sulla scelta, per le posizioni di responsabilità, di 'yes-man' che magari non hanno nulla da dire sul fronte della qualità professionale e lavorativa, ma che sono esecutori, più o meno zelanti, senza portare valore aggiunto alle organizzazioni". E' questo il durissimo attacco scagliato dalla Perno, che ricorda come si tratti di "un male della pubblica amministrazione" nel suo complesso. "E' un problema di cultura della gestione e dell'organizzazione che riguarda tutti e che vede poca partecipazione del quadro dirigente e del quadro intermedio su come programmare, gestire e razionalizzare le spese" continua la sindacalista. Che spiega come nell'ausl riminese il giudizio sul personale "non è sulle cose che fa, ma su come si approccia al 'potere'". La Uil-Fpl lancia così "l'allarme" perché "a lungo andare questo modello di gestione non crea razionalizzazione, bensì ricadute sui servizi e, in una stagione di tagli alla spesa pubblica, diventerà un vero e proprio pericolo che rischia di far retrocedere la nostra azienda". Nel mirino del sindacato finiscono anche le istituzioni "che fino ad ora hanno delegato la loro funzione di programmazione, magari 'beandosi' delle necessarie e importanti ristrutturazioni edilizie e non entrando nel merito di come le strutture funzionino, né sull'adeguatezza dei servizi rispetto ai bisogni dei cittadini". Comuni e Provincia hanno quindi una loro responsabilità in tutto ciò, e a loro la Perno chiede di "rinvigorire il proprio ruolo sulla programmazione e la verifica dei servizi" visto che "non c'è più la 'scusa' che il sindaco del maggior Comune è anche uno dei primari dell'ausl (Alberto Ravaioli, ndr )". Serve, quindi, "una fase nuova con un cambiamento di rotta per un futuro libero da queste logiche". Infatti, non si può più puntare "sulla valorizzazione della sanità riminese scommettendo solo sulla costruzione e riqualificazione delle strutture, ma sulla sperimentazione di nuovi modelli di gestione come l'infermiere di famiglia, modelli di gestione infermieristica, qualificazione di attività sanitaria come la chirurgia bariatrica o altro". Sulla stessa linea d'onda di quanto dichiarato sia da Giannini che dall'anaoo, la Uil-Fpl mette in rilievo "il clima delle relazioni nell'azienda compromesso anche dall'utilizzo indiscriminato dei procedimenti e delle sanzioni, non per punire chi sbaglia in maniera proporzionale agli errori commessi, ma per dare un segnale, un avvertimento". Un modus operandi "destabilizzante e sbagliato". "Da settembre - chiede la Perno - si attivi un forum nella città su quella che sarà il futuro della sanità riminese con la presenza delle istituzioni, della politica, dell'ausl, della rappresentanza di cittadini e lavoratori e del tessuto economico-sociale". Giovanni Bucchi AREA VASTA E REGIONE 16

17 27/07/2011 La Voce di Romagna - Forli Pag. 9 (diffusione:30000) La legionella c'era, adesso partono i lavori di bonifica BOLOGNA - L'Ausl di Bologna ha trasmesso ieri mattina al sindaco Virginio Merola, una relazione sullo stato di Palazzo Bonaccorso, la sede degli uffici comunali di piazza Liber Paradisus. "I dati dimostrano l'assenza, o la presenza al di sotto della soglia minima di sicurezza, di colonie di legionella nelle vaschette dei condizionatori nei piani delle Torri di Palazzo Bonaccorso e nella rete idrica", dice Merola in una nota confermando quando riscontrato dall'arpa. A questo punto, proseguiranno, così come concordato, i lavori per modificare le vaschette di scarico dei condizionatori e verrà rivisto il protocollo di manutenzione delle torri di raffreddamento poste sopra il coperto, con il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali. Il sindaco ringrazia l'arpa, il Dipartimento di Sanità pubblica dell'ausl di Bologna e la Newco Duc "per il loro prezioso contributo e la collaborazione che hanno dimostrato". Un grazie anche ai lavoratori e ai sindacati "per il loro senso di responsabilità che ha accompagnato questa fase delicata e impegnativa". Ora, dice il primo cittadino, "ci sono quindi le migliori condizioni per affrontare i restanti disagi evidenziati dai lavoratori e trovare una soluzione definitiva per l'efficacia degli impianti". AREA VASTA E REGIONE 17

18 SANITÀ NAZIONALE 28 articoli

19 27/07/2011 Corriere della Sera - Ed. Nazionale Pag. 40 (diffusione:619980, tiratura:779916) L'INTERESSE DI MILANO Al San Raffaele gravi errori e ombre ma salviamo un'eccellenza sanitaria di MARCO VITALE Non si sono sentite molte riflessioni sul significato, per Milano, della crisi finanziaria del San Raffaele. Eppure non sono pochi i temi di riflessione suggeriti da questa triste vicenda. La grave situazione di insolvenza è anche una crisi della città nella misura in cui il San Raffaele è uno dei suoi punti di eccellenza e di vitalità economica: fornisce buoni servizi sanitari, con punte di altissima qualità; gode di un'alta reputazione nazionale e, in alcuni casi, internazionale; è creatore di lavoro qualificato; fa ricerca seria; è uno di quei luoghi che gli economisti dell'ottocento chiamavano «depositi di conoscenza»; è motivo di orgoglio e reputazione per chi ci lavora e per la città. Milano ha dunque un grande interesse a che la crisi finanziaria non travolga e umili questo importante bene comune. Questo interesse è accentuato dal fatto che il San Raffaele non nasce nel deserto ma nell'ambito della buona sanità lombarda. Molte delle sue eccellenze non si sono formate al San Raffaele ma in altri ospedali pubblici dai quali sono state strappate da don Verzé offrendo condizioni economiche e un ambiente di lavoro che gli ospedali pubblici non potevano assicurare. Il San Raffaele è dunque anche il risultato di una politica sanitaria lombarda che ha, intenzionalmente, punito la sanità pubblica. La crisi finanziaria non è sempre manifestazione di una cattiva «produzione», ma è spesso effetto solo di cattiva gestione, megalomania, investimenti sbagliati ed estranei all'attività principale, pratiche discutibili se non illecite, veri e propri furti (l'esperienza aziendale è piena di storie di padroni che rubano a se stessi). Per quello che si sa, sembra essere il caso del San Raffaele. Questa, peraltro, non è una cattiva notizia. Infatti, quando la base produttiva è sana (come pare essere quella in questione) è sufficiente cessare la cattiva gestione, realizzare gli investimenti impropri, tagliare i fili di tutti i succhiatori di sangue che, inevitabilmente, si insinuano al seguito della cattiva gestione, i prelievi impropri, abbandonare la megalomania. La sanità italiana e lombarda è generosa, paga prezzi più che sufficienti per assicurare una gestione economicamente corretta e, per taluni, attraverso i corrispettivi per le cosiddette funzioni, può diventare molto generosa e discriminatoria. Quindi, anche grazie alla buona reputazione del San Raffaele, non sarà molto difficile rimettere ordine ed equilibrio nella macchina produttiva. Resterà da sistemare il debito pregresso frutto della mala gestione, che è alto ma che è certo possibile sistemare con l'uso intelligente e integrato dei vari strumenti che l'ordinamento mette a disposizione. Grosso modo, per la via maestra, è necessario un aumento di capitale di circa 200 milioni, disinvestire tutte le attività estranee all'istituto, fare un concordato con i creditori che hanno interesse a contribuire al risanamento, perché ciò assicura la continuità delle attività. Le vie alternative: commissariamento straordinario o fallimento, sono anche possibili, però sono assai più dolorose e dispersive del patrimonio aziendale. Va da sé, dunque, che la città ha un grande interesse a che si segua la via maestra. Delle tre attività fondamentali necessarie per questo, due (disinvestire e fare un onesto concordato) sono relativamente facili; la terza: identificare un socio serio che metta almeno 200 milioni veri, è la più difficile e aleatoria. Personalmente, sulla base dell'esperienza storica, nutro molti dubbi sull'asserito impegno del Vaticano a svolgere questo ruolo, ma mi auguro fortemente di sbagliare, anche se analoghi dubbi sembrava nutrire il suicida Mario Cal. Restano due punti importanti da discutere. L'opinione pubblica e la stampa hanno incominciato a interrogarsi su chi siano i responsabili della bancarotta. In particolare ci si chiede se responsabili siano le banche o la Regione, cioè gli enti che, per i loro compiti ed il loro potere negoziale, potevano, se non evitare, almeno contrastare la mala gestio. Questo è un modo sbagliato di guardare la questione. La eventuale corresponsabilità per omissione di chi poteva e doveva vigilare, non deve nascondere il fatto che, in questi casi, il responsabile primo è l'imprenditore. In questo caso, quindi, il responsabile è don Verzé, che oltre tutto, era un dominus assoluto e autoritario dell'ente. Né deve sorprendere che un uomo certamente di straordinario valore alla cui volontà, visione, fede, capacità è dovuta SANITÀ NAZIONALE 19

20 27/07/2011 Corriere della Sera - Ed. Nazionale Pag. 40 (diffusione:619980, tiratura:779916) la creazione del San Raffaele sia anche responsabile della sua insolvenza finanziaria. È successo tante volte nelle storie aziendali. Henry Ford, probabilmente il più grande imprenditore di tutti i tempi, negli anni 20 e 30 del Novecento creò la più grande e di maggior successo impresa del mondo. Ma negli anni 40, invecchiando, la stava portando al fallimento e dovette essere rimosso, con grande decisione, dal nipote con la benedizione della nonna, pur legatissima al marito Henry. Né i meriti passati escludono la responsabilità né la responsabilità cancella i meriti passati. Che ci sia una verifica delle responsabilità è importante, perché anche la responsabilità è importante, perché anche la responsabilità e la buona gestione fanno parte del patrimonio cittadino, così come un buon ospedale. Ma la verifica della responsabilità che, ormai, soprattutto dopo il suicidio di Mario Cal, spetta soprattutto alla magistratura (sarebbe appropriata anche una indagine amministrativa, ma l'idea mi sembra velleitaria sino a che la sanità lombarda coincide con Cl) non deve prevalere sull'esigenza di una soluzione rapida, affinché non vada disperso il patrimonio di competenze, metodi scientifici, motivazione, orgoglio, identità che fanno del San Raffaele una eccellenza cittadina. Salvaguardare tutto ciò, pur nel rispetto delle inevitabili e rigorose procedure legali, è ciò che più interessa Milano. RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: CONC SANITÀ NAZIONALE 20

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