SABATO 17 SETTEMBRE 2011 ANNO III - N. 15 diretto da Giovanni De Cicco

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1 SABATO 17 SETTEMBRE 2011 ANNO III - N. 15 diretto da Giovanni De Cicco

2 2 17 settembre 2011 AFRAGOLA. DIRIGENTI COL SOLITO PEDIGREE CHE Scoppia il caso Pedalino: sotto inchiesta per gare truccate al Comune di Lo scorso luglio, in assenza della segretaria Baron, la vicesegretaria, nonché all Assise. Ma dopo un litigio con l opposizione, e la scoperta dei suoi guai A FRAGOLA - Lo sanno tutti, lo abbiamo scritto e ripetuto più volte atti alla mano, fatti documentati: per fare il dirigente al Comune di Afragola o il funzionario di fiducia devi avere un pedigree di tutto rispetto, altrimenti nulla da fare. E in piena estate scoppia un altro caso. Quello di Maria Pedalino, attualmente in servizio al Municipio di Afragola con un contratto a tempo determinato. Un altra prima scelta del capo dell amministrazione. Maria Pedalino, dirigente al Personale ed agli Affari generali. Luglio La segretaria Baron in ferie. C è il consiglio comunale. Tocca ovviamente alla vicesegretaria. Maria Pedalino, appunto. Convocata per la riunione dell Assise. Di pomeriggio, però, succede qualcosa nelle stanze del Palazzo. Prima del civico consesso. Il dirigente litiga con toni forti, aspri, ai limiti dell offesa personale con alcuni consiglieri comunali di opposizione: Gennaro Giustino, Pasquale Grillo e Francesco Petrellese. I nemici giurati di Nespoli. Insomma, la Pedalino vuole dimostrare di essere fedele al sindaco. Litigando con l opposizione, in merito alla metodologia di convocazione del consiglio comunale, pensa di aver appeso alla sua giacca un altra medaglia da mostrare al potere. C è, però, un imprevisto, nelle stesse ore l amministrazione comunale viene a conoscenza di carte giudiziarie che stupiscono un po tutti. Roba da farti restare senza fiato, pure perché non lo sapeva nessuno. Probabilmente nemmeno chi l ha scelta per ricoprire l incarico di dirigente al Municipio di Afragola. Ma cosa si scopre? Viene fuori che Maria Pedalino rientra nella maxiinchiesta della Procura della Repubblica su gare truccate al Comune di Avella. Ventisei tra ex amministratori, consiglieri, impiegati e funzionari dell Ente locale, nonché imprenditori, accusati a vario titolo di associazione a delinquere, falso, truffa aggravata, abuso in atti d ufficio, turbativa d asta. A queste accuse se ne aggiunge un altra: avrebbero falsificato atti pubblici per truccare gli appalti. Un festival di reati che ha portato il procuratore della repubblica a chiedere ed ottenere il rinvio a giudizio per Maria Pedalino e gli altri coindagati. Un bel bubbone. Ebbene, dopo che lo scandalo è uscito allo scoperto sapete cosa è successo? Maria Pedalino, nonostante ricoprisse la carica di vicesegretario comunale, nonostante il segretario comunale fosse in vacanza, e nonostante, sempre la Pedalino, fosse stata già convocata per fare da notaio del civico consesso, all ultimo momento è stata sostituita. Enzo Nespoli l ha sostituita. Non l ha voluta portare in aula. Tant è che in sostituzione della Baron si è presentata l ex segretaria comunale di Pollena Trocchia. C è davvero poco da aggiungere. I fatti sono chiari ed evidenti. L amministrazione, nei fatti, ha sfiduciato Maria Pedalino, l ha messa da parte ed ha evitato che il dirigente sotto inchiesta si presentasse in aula dopo lo scontro che ha avuto con l opposizione col rischio che la storia potesse essere raccontata pure ai cittadini di Afragola. Un altra pagina nera, un altra brutta storia da archiviare nel libro della vergogna che sta caratterizzando l era Nespoli. Biagio Montefusco - Leader di Fli Altra considerazione. Al di là del pedigree, come detto indispensabile per entrare nelle grazie del primo cittadino ed assumere un incarico al Municipio di Afragola, c è un altro aspetto che deve far riflettere. Maria Pedalino al Comune di Avella, che può al massimo essere un quartiere di Afragola come estensione del territorio e numero di abitanti, ha ricoperto l incarico di funzionario. Non quello di dirigente. Cosa, invece, successa ad Afragola. Qual è stata la valutazione? Su quali criteri, su quali basi, l amministrazione l ha chiamata e addirittura promossa? Che cosa ha convinto l amministrazione di Afragola ad investire su di un funzionario di un comune della provincia di Avellino di poco più di settemila abitanti? Cosa ha di speciale questa donna? Non solo. L ha promossa con la prerogativa della carta bianca. Cosa significa? Torniamo ai fatti. Maria Pedalino, l hanno vista tutti, utilizza l auto blu e l autista del sindaco per accompagnare i consulenti del Municipio. Un episodio tra tanti? La macchina col lampeggiante risulta essere stata messa a disposizione di un noto avvocato che ha una consulenza di tutto rispetto con l ente per un passaggio da e per l aeroporto. Ma come, un consulente pagato fior di quattrini dal Municipio deve utilizzare pure l auto blu per raggiungere l aeroporto? Lui viaggia, i cittadini di Afragola pagano. Uno schiaffo alla collettività, un lusso pagato dai cittadini, uno spreco di denaro pubblico, l ennesima dimostrazione di sfarzo di una pseudo classe dirigente che pensa di essere diventata padrona della città. Ancora. In pieno agosto, il dieci per la precisione, quando tutti sono sotto l ombrellone, con una determina dirigenziale, sempre lei, Maria Pedalino, provvede ad inquadrare come avvocato dell Ente la dottoressa Iroso Alessandra. Ma chi è Iroso Alessandra? Una donna arrivata al Municipio attraverso la mobilità per la copertura di un altro incarico ad agosto Invece, appena arrivata, appena un anno dopo, viene spostata ad altra mansione, ovvero nell ufficio Legale. Con prospettive di crescita e di carriera soprattutto economiche ben maggiori rispetto al posto per il quale era sta chiamata. L opposizione ha denunciato l ennesima manovra che ritiene illegittima e frutto del solito disegno articolato secondo il quale il sistema continua a piazzare uomini di fiducia nei posti di comando, dove si gestiscono soldi, affari, appalti e incarichi. Tant è che sempre Alessandra Iroso, appena arrivata al Municipio, è stata promossa a segretaria di tutte le commissioni di concorsi pubblici nonché affidataria dell incarico di responsabile unico del procedimento della gara sulla nettezza urbana. Un affare colossale, un business da 70 milioni di euro. Eppure, Iroso non ha alcuna esperienza in materia ma si è lanciata in questa avventura accettando la condizione più volte rifiutata da diversi esperti. Inoltre si è scoperto che proprio Alessandra Iroso, in qualità di segretario dei concorsi pubblici ha percepito compensi economici maggiori di quelli previsti dalla legge. Indovinate un po chi ha fatto la richiesta delle liquidazioni illegittime? Sempre lei Maria Pedalino. Ma chi recupererà queste somme indebitamente pagate, e come e soprattutto quando. Concorsi e spazzatura. Due temi che da sempre rappresentano la spina nel fianco

3 17 settembre 2011 IMBARAZZA PERSINO IL CENTRODESTRA 3 Avella. L opposizione chiede le dimissioni dalle commissioni dei concorsi dirigente al Personale, Maria Pedalino viene convocata per fare da notaio giudiziari Nespoli porta in aula al suo posto l ex segretaria di Pollena Trocchia dell amministrazione Nespoli con scandali collezionati a ripetizione e inchieste della magistratura ancora in corso. Due settori che la magistratura dovrebbe tenere sotto controllo perché le voci che girano nel palazzo e non solo, non sono per niente rassicuranti anzi, si va nel verso totalmente opposto. Nello scandalo Pedalino c è un altro nome da sottolineare: Mario Esti. I due hanno da sempre un filo diretto. Hanno lavorato insieme al Comune di Avella. Figurano entrambi nella maxi inchiesta sulle gare truccate ed entrambi, Pedalino ed Esti, sono arrivati con Nespoli al Comune di Afragola. Pedalino come dirigente mentre Esti, dopo aver ricoperto il ruolo di segretario comunale oggi ricopre l incarico di presidente del nucleo di valutazione. Cioè il presidente dell organismo che valuta i dirigenti, tra i quali Maria Pedalino. Questa è la prima parte del racconto. Basta, però, a porre un problema serio, ad aprire una questione morale scoppiata in una città da sempre sotto i riflettori della stampa e delle televisioni per fatti di cronaca nera collegati alla criminalità. L aspetto più pericoloso è quello dei dirigenti, dei burocrati del Comune che gestiscono appalti e denaro pubblico. Che hanno la macchina amministrativa nelle loro mani. Gente spesso poco attenta alle frequentazioni, come risulta anche da qualche nota informativa della questura di Napoli. Alcuni, nel migliore dei casi, sono sotto inchiesta con accuse che fanno venire la pelle d oca. Eppure il sindaco ha ancora la faccia tosta di parlare di sicurezza, legalità, trasparenza, meritocrazia. Il coordinatore di Futuro e libertà, Biagio Montefusco, continua la sua battaglia per aprire la questione morale che, in verità, con questo centrodestra si è trasformata in questione legale. Maria Pedalino dovrebbe essere rimossa dall incarico immediatamente spiega Biagio Montefusco. Per quanto si possa essere garantisti, non dobbiamo dimenticarci che qui parliamo di pubblica amministrazione ed ogni sbaglio a pagarne le conseguenze è sempre la collettività. Addirittura alla Pedalino hanno riconosciuto il ruolo di vicesegretaria e a l hanno inserita persino nelle commissioni dei concorsi finalizzati alle assunzioni al Comune. Inopportuno, ai limiti della vergogna. Un incarico che non può assolutamente svolgere per diversi motivi. Sul tema della questione morale la maggioranza non ha nulla Maria Pedalino a tavola insieme ai suoi colleghi per brindare all assunzione di Nunzio Boccia da dire, può solo continuare a nascondersi sperando che la gente non li prenda a pomodori in faccia perché quanto sta succedendo al Municipio è davvero l antitesi dei valori che lo Stato dovrebbe esprimere e diffondere in terre difficili come questa. Parliamo di merito? continua Biagio Montefusco Peggio ancora. I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Quella che ha portato Nespoli è la peggiore classe dirigente della storia a cui l amministrazione ha affidato i settori del Municipio. Gare annullate, concorsi dagli esiti scontati, gare rinviate, appalti sospetti con profili di illegittimità e illegalità all attenzione della magistratura, doppio pesismo nella gestione delle pratiche ed una serie di inadempienze che costeranno negli anni futuri molto caro alla collettività. Favoritismo, affarismo, clientelismo, familismo. Un sistema ben articolato dove i dirigenti rappresentano un ingranaggio importante, forse quello determinante affinché alcune operazioni possano andare in porto. E evidente che nel dopo Nespoli bisognerà innanzitutto bonificare la macchina amministrativa perché stiamo assistendo ad uno scenario talmente squallido che è di gran lunga più brutto e deprimente di quanto visto durante gli anni dello scioglimento per camorra degli organi elettivi. Addirittura affidano appalti ai limiti della legittimità ad imprese con note informative della prefettura cosiddette atipiche. In questo caso, però, è doveroso registrare l atteggiamento incomprensibile della Prefettura. Ad Afragola appare sempre più come una certezza. Di fronte ai potenti, la lotta all illegalità si ferma. E non è certo un bel segnale. Rincara la dose il consigliere Gennaro Giustino: la Pedalino dovrebbe dimettersi dalle commissioni dei concorsi pubblici nelle quali è componente, sarebbe un gesto di grande trasparenza; al di là di non voler condannare nessuno prima del tempo, credo che sia inopportuno per la situazione giudiziaria che la vede coinvolta che continui a presiedere i concorsi pubblici per le assunzioni. Certo pure l amministrazione non da un segnale che va nel senso della trasparenza e della garanzia ai giovani che vi hanno partecipato. Credo che ormai quest amministrazione sia al capolinea, sotto tutti i punti di vista.

4 4 17 settembre 2011 AFRAGOLA. ECCO LE REFERENZE DELLA DITTA CHE HA VINTO L APPALTO SULLE STRISCE BLU Firmano il contratto senza la certificazione antimafia La Smart project si aggiudica la gara ma al Municipio arriva un informazione atipica che parla di collegamenti con la camorra. Le amministrazioni di Aversa e Calolziocorte cacciano l impresa che si rifugia da Nespoli. A FRAGOLA - Torna d attualità la Smart project, società che ha vinto la gara d appalto per la gestione dei parcheggi a pagamento in città, le cosiddette strisce blu. (vedi L informativa antimafia atipica della Prefettura sull impresa aggiudicataria traccia un quadro inquietante. Dal 2003 ad oggi scrive l ufficio territoriale di Governo diversi amministratori si sono succeduti nella gestione della società Smart project. Gli stessi sono risultati legati da rapporti di parentela con C.R. che, di fatto, si ritiene amministratore della Smart. Da un rapporto della Tenenza dei carabinieri di Sant Antimo, in data 18 ottobre 2006, risulta che, per l esecuzione dell appalto sopra richiamato (non quello di Afragola) la società Smart abbia assunto soggetti legati da rapporti di parentela con i locali clan camorristici, e segnatamente i clan Petito, Puca, Castaldo, Ranuci e Verde. Dal citato rapporto emerge,altresì, che i richiamati dipendenti, nello svolgimento di quel servizio-articolato in modo capillare su quel territorio si relazionavano quotidianamente con le FFPP, in particolare con la polizia municipale, con il prevedibile pericolo che gli stessi avrebbero potuto così garantire un controllo del territorio nell interesse del clan di riferimento. La forze dell ordine hanno ribadito con nota del 7 aprile 2011 che, nonostante l azienda in parola fosse composta dai soci suindicati, la stessa risultava di fatto gestita da C. R., gravato da numerosi precedenti penali, quali ricettazione, furto, associazione a delinquere. Soggetto ritenuto di pessima condotta civile e morale. Controllato nel 2006 con il pluripregiudicato Vincenzo Petito, appartenente al clan Petito operante nella zona di Sant Antimo. Da ultimo appare opportuno evidenziare che codesto ente in data 27 luglio 2007 ad esito di una gara informale affidava mediante contratto alla società Smart un appalto per la gestione delle aree della sosta a pagamento. Al riguardo, le forze dell ordine all epoca accertarono che 13 dipendenti su 306 unità in servizio oltre ad essere gravati da precedenti penali risultavano legati ai clan D Alessandro, Cesarano e Imparato. Preme evidenziare che dall informativa delle forze dell ordine del 16 aprile 2011 risulta dipendente della Smart anche G.R., figlio di C.R. ( ). Questo il profilo tracciato dalla Prefettura di Napoli della Smart project. L opposizione, annuncia battaglia e nel frattempo ha depositato diverse denunce alla competente procura. Intanto sapete qual è la condizione della Smart project? Basta fare un giro su google, il famoso motore di ricerca, e digitare Smart project informativa antimafia. Non crederete ai vostri occhi. Venerdì 29 luglio Un articolo di un quotidiano on line batte la notizia con tanto di titolo a caratteri cubitali: Sospesa la certificazione antimafia, la giunta rescinde il contratto della sosta a pagamento con l Ati Urbania. Il comune è quello di Aversa. Tra queste imprese c è la Smart project. E nell occhiello si arriva al dettaglio: Informativa atipica della prefettura di Napoli sulla Smart project. Insomma, la società ha perso l appalto ad Aversa perché non è in regola con la certificazione antimafia. Stessa situazione a Calolziocorte, a Lecco. Spulciando nella rassegna stampa del 23 luglio 2011 si scopre che anche in questo caso il Municipio ha scelto la strada della rescissione del contratto con la ditta Smart project a causa di un informativa antimafia atipica emessa dalla Prefettura di Napoli. Una dicitura, informativa atipica, che segnala all ente pubblico che qualcosa non è in regola in merito al pericolo di infiltrazioni camorristiche. Così il sindaco Paolo Arrigoni, non solo predispone col dirigente la rescissione del contratto, ma rilascia alla stampa, precisamente ai colleghi de Il Giorno, la seguente dichiarazione: La nota prefettizia - dice il sindaco Paolo Arrigoni - ha informato dell esistenza di un articolato quadro di interconnessioni tra i soggetti riconducibili a imprenditori di società gravate nel tempo da provvedimenti ostativi antimafia e la società Smart Project srl di Casoria, mandante dell aggiudicatario della concessione per la gestione dei posteggi su tutto il territorio della città. In tutt Italia, gli amministratori hanno preferito rescindere il contratto con la società di Casoria appena hanno capito che c era il minimo pericolo di infiltrazioni camorristiche. Ad Afragola, invece, l amministrazione ha deciso di accelerare le procedure. Ma cosa avete capito? Non per la revoca del servizio. La Smart project ha vinto l appalto e il dirigente competente ha provveduto alla sottoscrizione del contratto prima ancora di ottenere la certificazione antimafia chiesta alla Prefettura di Napoli. E l informativa antimafia atipica? E l atteggiamento preventivo delle altre amministrazioni? Ma figuriamoci quale ostacolo può rappresentare per il sindacosenatore del Pdl un informazione antimafia atipica ai danni di una ditta che ha vinto un appalto al Municipio, nel suo Municipio. Un altro motivo per andare avanti? La Smart project srl di Casoria trova le sue radici a Sant Antimo. E tra gli imprenditori c è un cognome di peso, una famiglia di Sant Antimo nota agli ambienti politici: In modo particolare due fratelli su tutti. Uno, già candidato coi Verdi e figura di spicco del partito di Pecoraro Scanio; e l altro, l architetto, negli anni passati esponente di primo piano a Sant Antimo del partito Forza Italia e uomo di Luigi Cesaro, parlamentare del Pdl e attualmente pure presidente della Provincia di Napoli. Uno ha a che fare con la Smart project mentre l altro, l architetto, figura tra i promotori del nuovo centro commerciale da realizzare ad Afragola, il Policentro-I Normanni. Il cui Pua è stato approvato in giunta agli inizi di agosto e pubblicato per le osservazioni in piena estate. Lo hanno pubblicato quando tutti sono al mare. Sempre in nome della trasparenza. Una trasparenza atipica. Dal Municipio non arrivano reazioni. Tutti si nascondono. Gli assessori competenti non rispondo al cellulare. Il doppio filo che lega la Smart a Sant Antimo arriva ancora dalla Prefettura: In data 14 dicembre 2007 la Smart con sede in Casoria acquista un ramo d azienda dalla S. srl per un valore di 72mila euro. Dalla consultazione della banca dati della camera di commercio risulta che la società di cui si tratta venta una partecipazione nel consorzio Uvc. Dal 2008 per 3 anni risulta aver ricoperto presso il consorzio Uvc la carica di consigliere C.D., legato da rapporti di parentela con R.C., amministratore unico della Smart. Tra i proprietari del citato consorzio risulta T., quest ultima riconducibile ad imprenditori di società gravate nel tempo da provvedimento ostativi antimafia. Si affrettano a firmare il contratto ma non calcolano la Tarsu che la società dovrebbe versare al Comune Alle società che gestiscono i parcheggi a pagamento deve essere imposta la Tarsu. Infatti la sentenza della Corte di Cassazione del 27 settembre 2007 n obbliga le società che vincono l appalto per la gestione delle strisce blu di un dato territorio, a versare anche la tassa per i rifiuti in base alle tariffe di quel comune, calcolate in base alla metratura dell area concessa in gestione dall ente appaltante. La sentenza dispone che, essendo i parcheggi delle aree da considerarsi operative, ed utilizzate direttamente per l esercizio diretto di un attività economica, vanno sottoposte all obbligo di pagamento della tassa sui rifiuti.

5 17 settembre 2011 AFRAGOLA LA LOGICA DI CROCETTO, CAVALIERE E CAPO GABINETTO 5 La legge non conta, l importante è l intesa col sindaco Spunta una comunicazione scritta tra la segretaria e il capo Gabinetto su una richiesta di aspettativa. Crocetto: Nespoli non vuole. Baron: Siete in contrasto con la legge. Crocetto: Decide Nespoli. Ecco i nomi dei vincitori dei concorsi A FRAGOLA Educati ed addestrati. Allineati e coperti. Non rispondono alla legge ma alla volontà del loro padrone. Nessuna paura. Non si tratta della solita critica ai consiglieri comunali del Pdl. C è altro, molto altro. Di più pericoloso perché penetra nella macchine amministrativa, è il braccio operativo, quello che conta, quello che gestisce i soldi dell Ente, che scrive i capitolati e si preoccupa delle gare d appalto. Appunto, gli appalti. Non solo. I concorsi. Dirigenti e funzionari. I burocrati. Quelli che hanno il Municipio nelle mani. Ogni nefandezza pensata dalla politica può essere possibile solo grazie alla collaborazione, alla disponibilità dei dirigenti, della classe amministrativa. Quella che Bassanini ha voluto scindere dal potere politico per evitare distorsioni. La politica detta gli indirizzi, i dirigenti li devono attuare applicando la legge. Sulla carta è così. Solo sulla carta, soprattutto ad Afragola. Partiamo da due dati di fatto. Il primo. Il sindacosenatore per attuare il sistema, quello che tutti criticano, ha dovuto prima di tutto mettere in un angolino, penalizzare, isolare, depotenziare i vecchi dirigenti e funzionari. Quelli storici. Quelli che non devono ingraziarsi il sindaco di turno per avere promozioni o per assicurarsi il posto di lavoro. Gente che deve solo rispondere alla legge ed ai risultati raggiunti. Proprio gente che non serviva a Vincenzo Nespoli. Li ha trovati sul suo percorso. Allora è passato alle vie di fatto. Spostamenti continui da ufficio ad ufficio, li ha demotivati, depotenziati, alleggeriti di ogni responsabilità; ha tolto a queste persone la dignità professionale, ai limiti del mobbing. Anzi, ci sono giudizi in corso di chi ha denunciato il sindaco proprio per questo. Mortificati senza pietà. Ne sanno qualcosa l architetto Michele Punzo, l architetto Iolanda Sepe, l ingegnere Carlo Credendino, il dott. Aniello Castaldo, l ing. Marco Deviato, l ing. Antonio Di Palo, l ing. Pietro Fico, il dott. Giuseppe Puzio, il dott. Enzo Alaia, e tanti altri, tantissimi altri. Non servono perché non sono disponibili. Non sono per esempio disponibili a firmare carte fatte da altri. Non servono perché vogliono svolgere le rispettive professioni e ricoprire l incarico di burocrate del Comune rispettando la politica, sapendo, però, che prima del potere politico c è la legge. E questo a Vincenzo Nespoli non piace. Ecco perché ha selezionato un altra classe dirigente, un altra classe di burocrati che gestisce quasi a telecomando. Si preoccupano di ciò che dice il sindaco-senatore, non della legge. Non è un accusa buttata lì, tanto per discreditare l amministrazione. Assolutamente no. Anche in questo caso ci sono gli atti. E passiamo al secondo episodio scandaloso. L ingegnere Francesco Di Palo, in servizio al Municipio di Afragola, fa parte di quella schiera di burocrati che Nespoli ha messo da parte. Ebbene, Di Palo ha un opportunità importante per la sua carriera. E richiesto al Comune di Casoria per ricoprire l incarico di dirigente. Di Palo, correttamente, chiede un aspettativa all amministrazione. Il capo di Gabinetto, Francesco Crocetto, che si fa chiamare cavaliere, scrive alla segretaria e esprime la volontà dell esecutivo di negare l autorizzazione. La segretaria municipale, Lea Baron, garante della legalità, riscrive a Crocetto, cavaliere, spiegando che l indirizzo perentorio espresso dall amministrazione oltre a non essere conforme alla legge contrasta con l articolo 19 del decreto legislativo 165 del Insomma, Baron spiega a Crocetto che al di là della volontà del sindaco nei confronti di Di Palo c è una legislazione in materia che non può essere superata o cestinata. Spalancate gli occhi perché la risposta di Francesco Crocetto, cavaliere e capo gabinetto di Nespoli, alla segretaria è la testimonianza dell esistenza e della forza di un potere politico deviato che è riuscito ad incunearsi nella gestione amministrativa dell Ente locale. Un sistema perverso che crede di essere più forte della legge. L importante scrive Crocetto alla Baron è che lei raggiunga un intesa col sindaco, al quale entrambi rispondiamo. Insomma, Crocetto, cavaliere, si fa la croce e spiega alla segretaria che può citare tutte le leggi del mondo. Se non si raggiunge un intesa, che nessuno ha capito cosa significhi e su quale base si può raggiungere, col sindaco, le leggi possono andare a farsi benedire. Una stretta di mano, al cavaliere, capo del Gabinetto di Nespoli. E torniamo al discorso iniziale. Dirigenti e funzionari storici messi da parte e depotenziati di ogni funzione di rilievo, mentre il Municipio è stato affidato a personale assunto attraverso la società pubblica del Municipio, Afragolanet. Assunzioni in odor di clientela, di personale di fiducia, incluso qualche parente acquisito del sindaco, al quale affidare il sistema. Tra questi, spicca il nome di un architetto, all epoca dell assunzione fidanzato oggi marito della nipote del sindaco e collaboratrice del settimanale del senatore, Nuova città. Un semplice esempio, l iceberg del meccanismo clientelare. Poi c è il figlio del dirigente tecnico di Frattamaggiore, già collegato in diverse situazioni al capo dell ufficio tecnico del comune di Afragola. In Afragolanet, Enzo Nespoli ha assunto di tutto: ingegneri, geometri, architetti. Li ha prorogati fino a quando ha potuto. Poi, guarda caso, ha bandito i concorsi. Scommettiamo che i fortunati selezionati n Afragolanet saranno tutti vincitori-idonei? Una bella graduatoria con tutti dentro. Man mano che la si scorre, i selezionati dal sistema si guadagneranno alcuni subito ed altri nei prossimi anni, un bel posto statale. Intanto, i giovani aspiranti già svolgono funzioni, come detto, sottratte ai legittimi proprietari. Ricevono il pubblico, istruiscono pratiche edilizie, concessioni e Dia, permessi a costruire. Hanno contratti a tempo determinato, e aspettano il concorso per essere stabilizzati. Quindi, come dice Crocetto, cavaliere e capo Gabinetto, devono avere un solo padrone. Il sindaco Vincenzo Nespoli. Ecco allora che l arch. Agnese Castaldo, assunta con un contratto cococo (con fondi inerenti esclusivamente la legge 219), insieme all architetto Daniela Ingallina, dipendente di Afragol@net si ritrova a ricevere il pubblico e, come detto, ad istruire pratiche di permessi a costruire e Dia. E come se stessero facendo praticantato in attesa che il concorso si chiuda per risultare vincitori-idonei in pectore. Scommettiamo anche su questo? I concorsi, appunto. C è quello per vigili urbani. Le puntate sono aperte, la solita sfera di cristallo ha già partorito i nomi dei sicuri idonei: innanzitutto i geometri assunti da afragolanet e prossimi al licenziamento. Poi parenti di consiglieri, mariti di segretarie particolari, uomini di partiti, parenti dei potenti di turno e finanche i prestatori di servizi artigianali a domicilio dei potenti. Oppure i concorsi per funzionari amministrativi dove il passo lo tentano professioniste che intanto sono consulenti del comune e i figli di dipendenti comunali di fiducia del sindaco naturalmente. Evviva evviva. Ha proprio ragione Francesco Crocetto, cavaliere e capo gabinetto del sindacosenatore. Ad Afragola non si risponde alla legge. L importante è che si raggiunga un intesa col sindaco. Buona intesa a tutti

6 6 17 settembre 2011 AFRAGOLA. STANGATA SUI CITTADINI: LA GIUNTA AUMENTA LE TASSE La finanza creativa di Nespoli met Rincari sull energia elettrica per coprire i costi della raccolta e smaltimento dei rifiuti e lievitano pu A FRAGOLA - Un libricino, ovviamente pagato coi soldi pubblici. Il titolo: Il bilancio dei primi 18 mesi di amministrazione. Strano scherzo del destino, copertina di colore nero con un albero di natale addobbato con tante palle. Per la precisione 12. Dodici palle. L ho riletto. Penna su carta le imprese di Vincenzo Nespoli, il sindaco-senatore del Pdl di Afragola. In città serve a poco. Un operazione di maquillage in una città di provincia non riesce mai a stravolgere la verità. Tutti sanno tutto di tutti. E figuriamoci di un sindaco-senatore le cui performance e di alcuni esponenti della sua famiglia sono ribaltate alle cronaca nazionale e sintetizzate in un ordinanza di arresto redatta dalla Procura della Repubblica. Se, invece, quel libretto lo legge un forestiero, il primo pensiero è comune: Magari avessimo un sindaco così. E l alberello dalle dodici palle colorate fornisce quel tocco di serenità e di pace. Dodici palle. Una delle ultime: la pressione fiscale. Chi è riuscito ad arrivare a pagina 27 vuol dire che ha avuto davvero un coraggio da leoni. Fuori dal comune. E cosa gli tocca leggere? Particolare rilievo scrive l amministrazione di Afragola ha assunto la deliberazione, frutto di una felice intuizione, con la quale, unico caso nei Comuni della provincia di Napoli, si è coperto il 100 per cento del costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani VIA DAL COMUNE AFFARISTI e FALLITI Dopo i fallimenti politici e amministrativi, dopo le offese ai principi morali, dopo gli sprechi e le clientele adesso Nespoli e la sua maggioranza METTONO LE MANI NELLE TASCHE DEGLI AFRAGOLESI La Giunta Nespoli aumenta l accisa sull ENEL (delibera G.M. 75) e le tariffe dell acqua (delibera G.M. 80) per finanziare la scellerata e fallimentare gestione della raccolta dei rifiuti. Ed è solo l inizio, previsti nuovi aumenti anche per la TARSU per il mancato ragiungimento della quota di differenziata. LORO SPRECANO E I CITTADINI PAGANO NO A NUOVE TASSE!!! L appello alle forze sane affinchè ci sia una mobilitazione civile per fermare l ennesimo stupro e varare un nuovo progetto di governo serio e alternativo al sistema Nespoli NESPOLI E CRICCA A CASA eticagrafica@inwind.it senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini, con un operazione straordinaria che un po ricorda alcune operazioni di cosiddetta finanza creativa poste in essere dal nostro ministro delle Finanze. Restiamo ai forestieri. Leggono il libricino e ripetono: Magari avessimo un sindaco come Nespoli. Unico in provincia di Napoli ad evitare l aumento delle tasse. A Frattamaggiore, a Caivano, a Cardito, a Casalnuovo, a Crispano, a Napoli, a Roma, a Milano, in Piemonte, nel Friuli Venezia Giulia, nelle Marche, in Umbria, insomma, ovunque sia arrivato quel libricino ne sono convinti: Vincenzo Nespoli non aumenta le tasse ed ha portato ad Afragola la finanza creativa, coprendo il cento per cento del servizio di raccolta dei rifiuti senza mettere le mani in tasca ai residenti. Un santo. Un esempio. C è, però un dettaglio. Piccolo, piccolo. Scovato leggendo le delibere di giunta. Deliberazione della giunta comunale numero 75 del 30 giugno Oggetto: approvazione maggiorazione dell addizionale all accisa sull energia elettrica del Vi starete chiedendo: cosa c entra l energia elettrica con la spazzatura? E quindi continuate a dare credito a quelle dodici luccicanti palle colorate del libretto. Perfetto. Sfogliamo la delibera e leggiamo l interno. Premessa: I Comuni possono deliberare un apposita maggiorazione dell addizionale all accisa sull energia elettrica. Siamo d accordo, lo consente la legge. In sostanza, i residenti pagano una somma in bolletta all Enel che poi viene restituita al Municipio. Enzo Nespoli con questa delibera l ha aumentata. Indovinate per fare cosa? Lo scrive l assessore alle Finanze sempre nella delibera, firmata dal dirigente Marco Chiauzzi: Rilevato che questa amministrazione, dovendo far fronte ai costi diretti ed indiretti del ciclo di gestione dei rifiuti, ritiene opportuno avvalersi della possibilità di aumento dell addizionale all accisa sull energia elettrica peri al cento per cento del valore medio, del gettito degli ultimi due anni, incassato dal Comune di Afragola. Decorrenza gennaio Hanno aumentato le tasse per coprire i costi di un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti pessimo, pregno di illegittimità ed affarismo. E la finanza creativa? E le promesse fatte nel libretto delle 12 palle colorate? Afragola non è l unico paese in provincia di Napoli a coprire integralmente il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti senza aver aumentato le tasse? Il bello non è ancora emerso. Leggete la versione dell amministrazione che giustifica la discrasia tra quanto scritto sul libricino

7 17 settembre te le mani nelle tasche del popolo re le tariffe dell acqua. Giustino: Si devono vergognare, loro fanno clientele ed i cittadini pagano delle dodici palle e la delibera di giunta con un discorso allucinante: Formalmente possiamo confermare che non c è stato mai un amento della Tarsu, la tassa sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Che poi si può dire che l aumento dell accisa sull energia elettrica rappresenti un aumento indiretto della Tarsu è un discorso opinabile. Confermiamo, allo stesso tempo, che da qui alla fine della consiliatura non ci saranno aumenti Tarsu. Insomma, il discorso per l amministrazione è questo. Loro dicono alla città: Non aumentiamo la Tarsu. E così sia. Con un particolare: aumentano le altre tasse sempre per coprire il costo del servizio di raccolta della spazzatura pensando di fare fessi e contenti il popolo. E come se durante una rapina, i malviventi portano via solo i soldi, lasciando il portafogli alla vittima. Sulla carta nessuno può dire che i rapinatori hanno Il libro che racconta le 12 palle di Nespoli pagato dai cittadini rubato il portafogli. Che poi dal portafogli manchino i soldi, è un discorso che per gli amministratori di Afragola diventa relativo. Anzi, opinabile. Il capogruppo del Pdl, Mario Carnevale, conferma ciò che ormai è a tutti evidente: la tassa è stata aumentata per coprire i costi della spazzatura. Siamo stati costretti ad aumentare l accisa sull Enel dichiara Carnevale - perché è aumentato il costo per lo scarico dei rifiuti in discarica. Quindi, non potevamo fare altrimenti. Le dodici palle iniziano a sgonfiarsi. A questo punto si può tranquillamente parlare di dodici palline. Le quali scoppiano se passiamo ad analizzare un altra delibera di giunta. La numero 80 del 5 luglio Sapete a cosa si riferisce? All aumento dell acqua. Proprio così. Hanno aumentato pure l acqua. E la finanza creativa delle dodici palline colorate di Nespoli? E esplosa. Resta sul tavolo l amaro in bocca per i soldi pubblici spesi inutilmente dal sindaco per pubblicizzare l attività della sua amministrazione su un libretto che non trova riscontro nella realtà. E dopo il danno anche la beffa. Hanno aumentato le tasse. Altro che discorso opinabile: fatevi quattro conti in tasca e paragonate le bollette di quest anno a quelle degli anni precedenti. Vi accorgerete di tutto, tranne che gli aumenti sono opinabili. Carnevale lo conferma: Abbiamo aumentato l acqua perché lo ha fatto la Regione e ci siamo adeguati alle nuove tariffe. Almeno il capogruppo del Pdl non si è nascosto. Pure per lui gli aumenti non sono opinabili, ma si tratta della realtà. L ennesimo provvedimento di una finanza creativa che si è distinta fino ad oggi per le dodici palle colorate raccontate alla popolazione. L opposizione è scesa sul piede di guerra. Ha affisso un manifesto al vetriolo contro un altro scellerato provvedimento dell amministrazione. Titolo diretto: Via dal Comune affaristi e falliti. Il contenuto: Dopo i fallimenti politici e amministrativi, dopo le offese ai principi morali, dopo gli sprechi e le clientele, adesso Nespoli e la sua maggioranza mettono le mani nelle tasche degli afragolesi. La giunta Nespoli aumenta l accisa sull Enel e le tariffe dell acqua per finanziare la scellerata e fallimentare gestione della raccolta dei rifiuti. Loro sprecano ed i cittadini pagano. No a nuove tasse. Nespoli e cricca a casa. Stiamo dando battaglia spiega Gennaro Giustino per mettere in evidenza la fallimentare e scellerata gestione di un amministrazione di incapaci che ha messo le mani sulla città. E assurdo che debbano aumentare le tasse per finanziare le loro clientele e i loro affari. Non possono macinare voti attraverso un sistema di potere perverso e deviato facendosi finanziare dai residenti, tassando e vessando famiglie che già con la crisi in atto non riescono ad arrivare a fine mese. Al posto di creare lavoro per i giovani di Afragola, gli amministratori sistemano figli, nipoti e parenti. Al posto di pensare all efficienza dei servizi, all economia e ad una gestione al risparmio, preferiscono spese pazze e grasse dietro le quali si celano interessi personali. La città ha capito chi ha di fronte e non vede l ora che questi affaristi lascino il Comune. I cittadini li puniranno al momento giusto. Si devono solo vergognare. Va giù duro anche il consigliere Pasquale Grillo: aumento dell accisa sull ENEL, aumento dell acqua, introduzione dei ticket per le strisce blu ma cosa ottengono in cambio i cittadini afragolesi dall indiscriminato aumento di tasse e balzelli, forse più servizi, forse una città più pulita, forse una maggiore vivibilità? Niente di tutto questo. In realtà il libro dei fatti così come battezzarono il loro programma elettorale è diventato il libro delle false promesse e degli incubi per gli afragolesi. Sissi Cantalupo le bugie di Pinochiella Da Il programma elettorale per il Buongoverno di Afragola del Sindaco Nespoli (pag. 7): Punto fondamentale su cui si misurerà la capacità del governo cittadino sarà la riduzione, entro tre anni, del 50% della TARSU attraverso una gestione virtuosa e integrata del ciclo dei rifiuti. Da Il bilancio dei primi 18 mesi di madato del Sindaco Nespoli (pag 27): Particolare rilievo ha assunto la deliberazione, frutto di una felice intuizione, con la quale, unico caso nei Comuni della provincia di Napoli, si è coperto il 100 per cento del costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini, con un operazione straordinaria che un po ricorda alcune operazioni di cosiddetta finanza creativa poste in essere dal nostro ministro delle Finanze

8 8 17 settembre 2011 AFRAGOLA. E SUI REVISORI FIGURACCIA DEL Il Pd prima litiga con l opposizione, poi fa retromarc I pizzini del sindaco a seduta in corso fanno la di dalla minoranza con due voti dei democratici no A FRAGOLA - Tre poltrone sul tavolo: la nomina dei revisori dei conti. Due alla maggioranza ed una all opposizione. In aula i consiglieri del Pdl sono arrivati, come sempre, spaesati, non sapevano nemmeno il cognome da scrivere sul fogliettino. A seduta in corso, proprio in extremis, Vincenzo Nespoli distribuisce i pizzini ai suoi uomini con i nomi da votare. Facendo fare una bruttissima figura davanti alla platea agli esponenti della maggioranza, considerati sempre di più semplici burattini. La notizia, però, sta tutta nei cognomi scelti da Vicenzo Nespoli per curare i conti del Municipio: Romolo Guerriero, ragioniere, nomina concessa dal sindaco al consigliere Raffele Falco del Pdl, e Paolo Lista. Iscritto al registro dei revisori contabili, scelto per la casella di presidente. Paolo Lista. Un nome che non è passato inosservato perché secondo indiscrezioni conduce direttamente ad uno studio associato dove lavorerebbe tra gli altri Maurizio Matacena. Vi ricordate chi è Matacena? Un altro cognome importante inserito nello scandalo della Sean immobiliare, una speculazione edilizia della famiglia Nespoli per la quale il sindaco di Afragola dovrebbe essere agli arresti domiciliari. Gira e rigira, si torna sempre a quel ristretto gruppetto individuato dalla Procura della Repubblica come registi e bracci operativi di un articolato sistema legato al malaffare. Un giro di fallimenti, assegni falsi e truffe. Di tutto di più. Maurizio Matacena. Un cognome che è rimbombato anche nel civico consesso. Due consiglieri hanno scritto provocatoriamente il suo nome sui bigliettini destinati alla votazione dei revisori dei conti. Creando un certo imbarazzo nei banchi del Pdl. Sempre lo stesso cognome. Matacena, nominato mesi fa revisore dei conti dell Asl Napoli 1. La revoca è arrivata dopo 12 ore firmata dal presidente del consiglio regionale della Campania Paolo Romano. Sempre del Pdl. Tra l altro, infatti, Matacena è pure indagato per riciclaggio. Ecco perché, probabilmente appena Romano è venuto a conoscenza delle vicende che vedono coinvolto Maurizio Matacena, esponente napoletano del Pdl, non ha esitato a rispedirlo a casa. Ma sui revisori non è tutto. C è un altra storia da raccontare che coinvolge il Partito democratico. In sostanza, tutta l opposizione, per mesi, in maniera compatta e con l avallo del capogruppo democratico Giovanni Boccellino, ha fatto un ragionamento serio che ha partorito due nomi: Giovanni Casillo e Santo Castaldo. Entrambi uscenti. Hanno svolto un ottimo lavoro, dimostrando autonomia rispetto alle deviazioni del sistema. Quindi si doveva puntare su di loro. Tutto pronto. Alla fine la scelta è caduta su Giovanni Casillo. Ebbene, pochi minuti prima che iniziasse il civico consesso, si è presentato compatto il gruppo consiliare del Pd (Boccellino, Valentino, Maiello e Izzo). Convocata la minoranza per una comunicazione urgente. Il Pd rivendica i due nomi e tenta di imporli a tutta l opposizione: Gennaro Mocerino e Siniscalchi. Un atto che spiazza tutti. Il Pd tradisce la minoranza. Gennaro Espero, coordinatore del Pd, ha forzato la mano e se n è fregato Paolo Lista presidente del collegio revisori di mandare i suoi uomini allo sbaraglio, li ha messi alla berlina senza ricavare nulla. Anzi, ha rimediato l ennesima brutta figura. Perché? Facile dirlo. In aula l opposizione ha votato Casillo, così come concordato, ed il gruppo del Pd si è spaccato. Due su quattro hanno rispettato l impegno assunto con i colleghi. Hanno votato Casillo e non i nomi di Espero. Una valutazione politica, dopo questo episodio, sulla minoranza, è obbligata. Prima domanda: a quale titolo il Pd rivendicava la leadership dell opposizione nell indicazione dei nomi dei revisori? Quattro consiglieri, come detto, due dei quali sistematicamente assenti. Il capogruppo Giovanni Boccellino e l altro consigliere Pasquale Valentino spesso, in aula, hanno votato atti in maniera diversa, segno evidente di un partito almeno senza una linea precisa e con qualche strascico di consociativismo col sistema Nespoli. Il partito di Bersani segue a traino le altre forze della minoranza, dimostrando incapacità di azione e di iniziativa. Guarda caso, hanno dimostrato determinazione e garantito la loro presenza in aula appena si dovevano spartire poltrone e stipendi. Alla prova del nove, il gruppo si è di nuovo spaccato. Ognuno ha votato come riteneva opportuno. Una figuraccia per Gennaro Espero che, dopo la seduta, è riuscito a fare di peggio. Ha chiamato Casillo e gli ha detto: Era tutto concordato, alla fine dovevi uscire tu. Si è trattato di una

9 PD 17 settembre ia con i consiglieri che mollano il segretario fferenza per Lista e Guerriero. Casillo riconfermato nonostante il partito avesse dato indicazione diversa sceneggiata per far vedere. Nemmeno il coraggio di sostenere le proprie azioni. Povero Pd, che fine che hai fatto. La speranza è tutta nei giovani democratici. Le nuove leve sono in prima linea a dare battaglia in maniera autentica e disinteressata. Rappresentano un esempio per gli anziani, i quali dovrebbero capire che, ormai, hanno raggiunto l età della pensione. Il capogruppo del Partito democratico, Giovanni Boccellino, getta acqua sul fuoco e...riceviamo e pubblichiamo... Caro Direttore la scrivo in merito all articolo pubblicato sul vostro portale www. napolimetropoli.it titolato E sui revisori dei conti i nomi di Nespoli riportano all affaire Sean. Come dirigente dei Giovani Democratici di Afragola sento di ringraziare lei e l autore dell articolo, Felice Libertà, per le incoraggianti parole di chiusura che in qualche modo hanno ricordato che l impegno mostrato fino ad ora deve perlomeno raddoppiare se vogliamo liberare la nostra amata città dal dittatore criminale Nespoli. Abbiamo trovato le vostre parole incoraggianti in quanto, e qui parlo come Giovanni Tuberosa semplice militante del PD e non come portavoce del gruppo, questo PD afragolese ha azzerato quell entusiasmo e quella spinta iniziale che tutti abbiamo sentito alla nascita di questo bellissimo progetto riformista rimasto, ahimè, solo sulla carta. Complice di questo fallimento, come più volte ha insegnato la storia, sono l arroganza e l affarismo dei poteri forti, o come io li definisco, dei generali senza esercito. Generali autoreferenziali che con lunghe liste telefoniche di nomi e con il libretto degli assegni hanno sostituito gli uomini di partito con tessere. E le tessere non hanno ideologie e/o contenuti. Non hanno idee, non hanno anima. Queste tipo di tessere almeno. Le tessere non hanno sentimenti e certamente non riescono ad amare le classi più deboli che il politico ha come missione quasi sacra di rappresentare. La guerra del tesseramento che questi signorotti locali hanno importato dalle peggiori tradizioni democristiane e in cui si sono laureati con il massimo dei voti ha distrutto il concetto di partito ed umiliato chi ha sempre cobattuto e creduto in quei valori ed ideali che col sangue e col sudore custodisce gelosamente e che si riassumono in quella che dai tempi del grande PCI veniva definita una prova tangibile del valore di chi la possedeva: la tessera di partito. Nel 2009 si è abbattuta una violente guerra tra le pareti della sezione ed arrivammo a tesserare duemila anime, duemila militanti apparenti. Allora il PD sembrava una promessa, la luce di questo ulteriore ventennio italiano buio e distruttivo ed invece si è dimostrato una grande delusione. Sfiduciati i cittadini ed evitate intromissioni esterne si è potuto scendere con i numeri, arrivare a seicento, ed organizzarsi attorno ad un tavolino per nominare cooptati e per dividersi il partito. Sembrava una partita di poker in cui ogni signore seduto al tavolo bleffava di numeri e risorse che ormai non aveva più. Da fuori osservavo e a fatica tolleravo tutto questo ma pensavo alle conseguenze di un ulteriore guerra di tessere e ad un altro anno di assenza come lo si ebbe nel tesseramento precedente e perciò forse era meglio così. Risultato: tutto è peggiorato e credo di essere anche eccessivamente buono in questo giudizio. Oggi mi sento complice silenzioso di questo fallimento perchè potevo e dovevo almeno provare ad ostacolare queste logiche fallimentari. Citando Gramsci se avessi fatto anch io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?. Sento di chiedere scusa a tutti gli elettrori che i signorotti del partito continuano ad offendere e deludere. Chiedo scusa per l arroganza del mio partito che sputa in faccia al buon operato dei revisori dei conti che l opposizione saggiamente voleva riconfermare. Chiedo scusa rinvia tra le quattro mura del partito una resa dei conti che a questo punto appare necessaria. Non si è spaccato il gruppo consiliare spiega Boccellino ma semmai è stato il gruppo consiliare che ha deciso la strada da intraprendere in controtendenza rispetto a quanto stabilito dal coordinatore del partito. Abbiamo preferito garantire a Casillo i numeri per essere eletto perché si tratta di un professionista che ha svolto un ottimo lavoro, dimostrando competenza, autorevolezza ed autonomia rispetto al potere politico. Quei due voti sono espressione di una volontà precisa di tutto il gruppo consiliare. Il problema è nel partito. Al consigliere Giovanni Boccellino va comunque riconosciuto un impegno costante in consiglio comunale di sana opposizione. Intanto i giovani del partito annunciano che la storia non finisce qui. Felice Esposito a quei veri militanti che in tasca custodiscono la tessera del PD e che hanno riposto in noi giovani la speranza di un riscatto, dello slancio famoso di Giorgio Gaber in cui ognuno era come più di se stesso. Pensa che in sezione conserviamo ancora tutte le tessere mai ritirate di questa rete clientelare mantenuta viva da politicanti da quattro soldi. Non è il PD quello che ha boigottato l opposizione nella nomina dei revisori dei conti. Non è il PD quello che spesso ha dato l impressione di essere stampella del sindaco ed interlocutore nascosto come per portare avanti il famoso gioco delle tre carte. Non è il PD perchè la scelta non è stata partecipata dai militanti, nè dagli elettori e nè dalla stessa assemblea diventata organo inutile e scomodo ma da statuto necessario, riempita per quasi la sua totalità da cooptati e lacchè. Il vero PD, i veri riformisti, il vero partito sta fuori e forse ci sta osservando in attesa che i giovani si organizzano, impadronendosi di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, per togliere scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull ingiustizia. E questo Berlinguer lo diceva trenta anni fa. Prima ancora della questione dei revisore dei conti pensavo timoroso alla proposta di una larga coalizione che tempo fa era apparsa sul giornale che curo, 12pagine, col PD protagonista, ed avevo paura di quello che poteva succedere se alle logiche partitiche distorte si fosse accostato il potere dell amministrare. Avevo timore di ritrovarmi un Nespoli di sinistra interpretazione del clan dei poteri forti pronti a svendere e mangiare la mia amata città. Visto l ultima arroganza del mio partito che per logiche clientelari, uguali a quelle adottate da Nespoli, stava sostituendo e mortificando persone competenti con cooptati da ripagare o chissà cosa, credo che il lavare i panni sporchi in famiglia non funziona più e serve coraggio e forza per denunciare quello che non funziona. Il mio invito è quello di aiutare a liberare la politica da questi poteri forti che mortificano il lavoro di chi davvero fa qualcosa, con sacrificio e passione per migliorare la nostra società. Poteri forti che non compaiono e riservano le brutte figure a chi ci mette il nome, a cui imputo solo la mancanza di una presa di posizione coraggiosa, netta, precisa e coerente nel dire no agli affaristi della politica. Ognuno deve fare la sua parte per contribuire ad una società migliore: lei continua con le bacchettate a questo partito fantasma ed io come giovane prendo l impegno con la città che questa volta non sarò complice silenzioso della svendita del partito e urlerò ancora più forte di fronte all arroganza di certe persone che hanno preso la politica come l azienda di famiglia attraverso cui attingere nelle tasche degli afragolesi. Anche non condividendo la mia stessa ideologia mi viene da augurarle al lavoro ed alla lotta perchè di lavoro da fare ce ne è tanto e per questo, come lei ben sa per il suo giornale, non si deve mai smettere di lottare. Giovanni Tuberosa Responsabile organizzazione GD Afragola

10 10 AFRAGOLA ERAVAMO QUATTRO AMICI AL BAR 17 settembre 2011 Sentono odor di elezioni e i trombati riscoprono la società civile L alternativa a Nespoli? Il suo assessore Roberto Russo, Gennaro Espero, Cosimo Boemio e Claudio Grillo. All Arancia blu inaugurato il caffè letterario. Politicamente amaro quasi come quello di Nespoli A FRAGOLA - Afragola medaglia d oro tra i Comuni ricicloni. Nulla a che vedere con la raccolta differenziata. In questo caso si parla di riciclaggio politico. Insomma, soggetti che fanno politica direttamente e/o indirettamente da una vita, qualcuno ha spremuto il limone fino all ultima goccia ricoprendo in nome e per conto dei partiti ogni carica possibile e in diverse epoche, e adesso cosa fanno? Si riuniscono in un bar, parlano dei massimi sistemi e vogliono presentarsi come società civile. Come se fino a ieri fossero stati degli incivili. E così tra pezzi del centro sinistra come Cosimo Boemio, una storia da Prima repubblica alle spalle nel Partito socialista; Gennaro Espero, una storia da Prima repubblica alle spalle nella Democrazia cristiana ed attuale coordinatore del Partito democratico, e pezzi del centro destra come Roberto Russo, fino a ieri pilastro della giunta passata alla storia come governo espressione del sistema Nespoli, assessore di Nespoli in nome e per conto dell Udc e oggi con il ruolo di vicecapo della protezione civile di Afragola, (ovviamente nomina concessa dal sindaco-senatore Vincenzo Nespoli) e con la partecipazione di Claudio Grillo che si è distinto in città per l ottimo successo registrato nella vendita dell abbigliamento: il famoso negozio Grillo sport, si è inaugurato un nuovo circolo letterario. Da indiscrezioni raccolte sembra che Claudio Grillo è pronto a scendere in campo solo se gli verrà concessa la candidatura a sindaco. Ma non si comprende il perché, il per cosa e il per quando. Presenza di spicco di questo gruppo che si rivede in una sorta di caffè letterario inaugurato nel prestigioso bar dei fratelli Migliore, l Arancia blu, è quella dell avv. Marco Corcione, giudice di pace, molto stimato in città. Presente qualche altro giovane stimato professionista e molta altra roba nota. Quello che non si comprende di questi movimenti è che sono soliti aspettare le disgrazie dei potenti di turno per affacciarsi sulla scena politica e rivendicare ruoli e primogeniture, magari dopo essere stati anche parte del sistema che condannano. Un esempio su tutti: la proloco di Afragola (oggi presidente Claudio Grillo e suo vice Roberto Russo) dopo essere stata finanziata dal comune di Afragola per organizzare feste e festicciole prende le distanze da Nespoli e dall amministrazione per bocca del suo vicepresidente perché non è stato finanziato dal comune lo spettacolo pirotecnico del 15 agosto. Assurdo. Increduli gli assessori Aniello Baia e Antonio Pannone alle parole del loro ex collega di giunta Roberto Russo nel giorno dell SS. Assunzione. Intanto nel Popolo delle libertà la storia è sempre la stessa. Il coordinatore locale, il deputato Pina Castiello, non si vede e non si sente. Colpevole, tuttavia, agli occhi degli afragolesi, di quanto sta succedendo sul territorio insieme al sindaco-senatore di cui è sodale. Il partito è allo sbando, nessun confronto democratico, nessuna intervista, nessuna manifestazione, quello che appare è solo uno squallido e spregiudicato mercato delle vacche per assicurare di volta in volta i voti all amministrazione in aula. Ma il sistema comincia a scricchiolare e in tanti sono pronti a mollare il sindaco-senatore che anche a livello regionale non se la passa bene. Ecco, allora, che il consigliere Raffaele Iazzetta ha mostrato chiaramente e pubblicamente i suoi malumori per una barca che sta affondando. Non c è condivisione, non c è vita di partito, non c è programmazione. Iazzetta si è accorto che i suoi colleghi assumono posizioni diverse per ricattare il primo cittadino ed incassare prebende personali. Raffaele Iazzetta sembra sempre più legato al consigliere comunale Raffaele Falco, entrambi legati al consigliere regionale Massimo Ianniciello che ha abbandonato insieme all altro consigliere regionale Pasquale Giacobbe la corrente del sindaco Nespoli, rappresentato ora in consiglio regionale solo dal consigliere Gennaro Nocera. Insomma, l isolamento di Nespoli a livello regionale avrà delle ripercussioni a livello locale. Ma nel PDL non si può parlare di vere e proprie componenti, si tratta in realtà di singoli che pur impotenti di fronte alle nefandezze del sistema, all arroganza di un accentratore che fa il padrepadrone mortificando la città, la sua storia, le sue tradizioni, il popolo e la locale classe dirigente, tentano di assicurarsi un posto al sole. Giacca, cravatta, vestiti griffati, macchine di lusso, borse e borselli di Vuitton, originali e false. Scimmiottano i potenti nel modo di vestire e pensano di stare in una favola. Arroganti e presuntuosi al comune taluni consiglieri del PDL non danno confidenza ai colleghi del loro stesso partito, cullati nel loro immaginario da un rapporto privilegiato con il senatore-sindaco. Pensano di essere come lui. E così, i malumori nel centrodestra crescono sempre più, proprio per questi atteggiamenti tenuti da alcuni consiglieri comunali. Di fronte a scandali e deviazioni, qualche consigliere, di vecchia data, riesce a pronunciare sempre le stesse parole: Toglietemi da mezzo a queste cose. Non ne voglio sapere nulla. Se parlo Nespoli si arrabbia. Italiano zoppicante e concetto chiaro. Oppure la storia del consigliere comunale che ha cantato per anni peste e corna del sindaco, del sistema e della sua perversione. Ha cantato peste e corna dei suoi attuali colleghi. Adesso si è allineato. Ha capito come funziona e rappresenta una delle colonne inamovibili del sistema. Sarà stata la promessa di farlo diventare parlamentare. Altri fanno finta di non vedere e magari si accontentano di godere dello status di consigliere comunale. Qualcuno tace per opportunità qualcun altro tace perché si è accontentato di promesse. Le solite false promesse dei politicanti. Caso a parte il consigliere Vincenzo De Stefano. Quel cognome che mette in imbarazzo il sindaco ed il locale PdL a causa della storia giudiziaria che ha colpito il padre. Lo vogliono far dimettere, lo stanno pressando, ma lui giustamente replica: Se mi devo dimettere perché mio padre ha qualche problema, perché il sindaco deve restare in carica se dovrebbe essere ai domiciliari?. Come dargli torto. E poi, la ciliegina sulla torta, Biagio Castaldo. Presidente del civico consesso. Per adesso si tiene la poltrona di presidente dell Assise e lo stipendio. Per il futuro se Nespoli gli garantisce la candidatura a sindaco, bene, altrimenti è pronto passare sul carro del vincitore. Ad abbandonare il centrodestra ed aderire al nuovo progetto politico di centro. Quello stesso centro che sta chiedendo la sua testa da presidente del consiglio comunale. Che dire poi degli assessori, c è chi ormai sfida apertamente il sindaco come l assessore Angelo Capone, c è chi sta soffrendo la situazione in maniera impressionante, fino quasi ad ammalarsi come il buon Antonio Pannone, e c è chi continua a star attaccato alla poltrona solo per lo stipendio. Intanto l area di centro moderato diventa sempre più popolata e rappresenta la reale novità di questi mesi. Gente che ci ha messo e ci sta mettendo la faccia per contrastare il sistema- Nespoli. L unica e reale alternativa. Gennaro Giustino, Pasquale Grillo, Antonio Cuccurese, Francesco Petrellese, Biagio Montefusco, Vincenzo Zucchini, Ciro Silvestro, Nicola Perrino. Movimento per Afragola, Rinascita, Futuro e libertà, Udc, e forse con l Api di Aniello Silvestro che trovando riscontro in città in una serie di professionisti e imprenditori come il dottore Camillo Manna e Gennaro Salzano per fare un esempio su tutti, sono chiamati ad una grande prova di maturità: organizzare l alternativa al sistema Nespoli. Organizzare il dopo Nespoli. Unico ostacolo a questo gruppo sono le ambizioni che legittimamente ognuno di loro coltiva. Un laboratorio politico che punta ad affermare legalità, trasparenza, sviluppo, vivibilità ed a rimettere al centro dell agenda politica l interesse collettivo. Un progetto nato in città, nelle strade, tra la gente, con la gente, per la gente. A loro questa prova di responsabilità e maturità politica. Grande contraddizione nel centro sinistra, che con il rinvio continuo dei chiarimenti al proprio interno corre il serio rischio di farsi trovare ancora una volta impreparato al prossimo fondamentale appuntamento elettorale. E così mentre l IDV di Salvatore Iavarone e Gennaro Di Lena strizza gli occhi al laboratorio che si sta creando al centro (banco di prova è stato l elezione del collegio dei revisori dei conti a lugl io) il PD di Gennaro Espero e compagni è alle prese con contraddizioni interne ormai di tipo strutturale che, probabilmente, da indiscrezioni, porteranno ad una spaccatura del partito in più tronconi, con gli agguerriti giovani democratici ormai determinati a dire come la pensano. Ma la partita è appena iniziata. Staremo a vedere.

11 17 settembre AFRAGOLA ALTRO ATTO SQUALLIDO Nespoli vuole cacciare le Serve di Maria Il primo settembre gli uomini dell amministrazione ed i vigili si sono presentati davanti ai cancelli della scuola Addolorata con una determina per mettere alla porta le suore. La mobilitazione dell opposizione A FRAGOLA - Ci sono voluti dieci minuti per cancellare centocinquant anni di storia. Un record assoluto. Li dove si è formata la gran parte del mondo politico ed imprenditoriale di Afragola, la scuola che per decenni è stata un punto di riferimento per le famiglie e per i giovani di Afragola ha subito un duro colpo. Il primo settembre, alcuni funzionari del Comune di Afragola, insieme alla polizia municipale, si sono presentati fuori al portone del castello angioino di Afragola dove all interno, da più di un secolo e mezzo, ci sono le suore compassioniste serve di Maria che gestiscono la scuola elementare e materna. A riceverli, suor Pierangela Mainardi responsabile locale della comunità serve di Maria. I dirigenti del Municipio, con una determina tra le mani, hanno chiesto le chiavi della struttura ed intimato alle sorelle di liberare la stessa da chiunque non facesse parte del Comune. Proprio così. Nespoli chiude la scuola e caccia le suore. Una richiesta maturata, secondo l amministrazione, a causa della declaratoria di nullità della convenzione tra le suore ed il comune di Afragola. Una vecchia storia che dura da ventisette anni da quando fu stipulata la convenzione per la gestione della scuola ma mai presa seriamente in considerazione. Convenzione che da quando è giunta l amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Nespoli è subito tornata alla ribalta come una questione da sistemare. E il primo cittadino l ha voluta sistemare a modo suo, quasi come una rivincita personale nei confronti delle suuore per chissà quale sgarro commesso. Qualsiasi altra amministrazione si sarebbe seduta al tavolo ed avrebbe trovatouna soluzione. Invece no., In questo momento storico, nella città di Ruggiero il Normanno sono ammesse illegalità di ogni tipo. Alle suore, invece, a quelle suore, non si fanno sconti. Anzi, si tenta di trovare il pelo nell uovo per cacciarle, mortificarle, denigrarle. Quella scuola, per Nespoli, doveva chiudere i battenti e così dev essere. Un accanimento ingiusto ed ingiustificato. Una vergogna che ha lasciato tutto il paese a bocca aperta. Un accanimento immotivato. Almeno sulla carta. Se, però, si scava nella storia il motivo esce allo scoperto. Si tratta di una leggenda metropolitana, quelle storie che tutti sanno in paese ma non ci sono prove per dimostrarlo. Insomma, l accanimento sarebbe dovuto al sogno di un familiare del sindacosenatore di insegnare in quella scuola. Qualche decennio fa. Il sogno non si è mai avverato, ed il primo cittadino ha giurato guerra a quelle suore. Così, appena ha potuto, si è messo all opera togliendosi un sassolino dalla scarpa. Ma questo al momento è solo una legenda metropolitana. L assalto al fortino di piazza Castello è partito, in verità, già due anni fa. Poi si è deciso di rimandare. Due mesi è uscito un bando di concorso per l assegnazione dell appalto. Le suore sono intenzionate a partecipare. A bloccarle, la lungaggine per la produzione dei requisiti richiesti. E così dopo un mese e mezzo di pubblicazione, il bando scade e le suore non riescono a fare in tempo a parteciparvi. Ma al tempo stesso, nessuno riesce a partecipare. La gara è deserta. E come tale, per salvare il tutto, si poteva (come prevede la legge) concedere il servizio direttamente alle serve di Maria. Invece no. Niente da fare. L amministrazione comunale, il primo settembre ha mandato i suoi predoni negli uffici delle monache. Vuole liberare quella struttura che nel 1984 fu donata dalle suore insieme ad altri beni in cambio di gestire una scuola che è diventata un fiore all occhiello locale ma soprattutto ha formato ex sindaci di Afragola, e tutta la gran parte della classe dirigente imprenditoriale e politica afragolese. L indignazione e tanta. In città non si fa altro che parlare di questo increscioso episodio. Centocinquant anni di storia non possono essere cancellati in dieci minuti- racconta una madre che voleva alcune informazioni sulla riapertura della scuola Addolorata. La notizia che il comune di Afragola vuole sfrattare le suore che da un secolo e mezzo risiedono nel castello angioino gestendo tra l altro una scuola elementare e materna da più di mezzo secolo, ha indignato un intera comunità. E sull indignazione generale, ecco spuntare una bella contraddizione targata Antonio Pannone vice sindaco del comune di Afragola. Nessuno vuole cacciare le monache dalla struttura. Rifaremo nuovamente la gara. Il documento non era altro che la declaratoria di nullità della convenzione. Le chiavi servivano per garantire la funzionalità della scuola. Pannone ci è o ci fa? Come può continuare a prnedere in giro le suore e la popolazione? Ma ha letto la determina? Sa di cosa parla? In quell atto c è la richiesta di liberare l edificio da chi non è dipendente comunale. E, se Pannone non dovesse saperlo, le suore non sono dipendenti del Municipio. Un oltraggio alla cultura, alla tradizione ed alla sotria cittadina senza precedenti. Un altra domanda: e la chiesa locale? Tutto tace. Aberrante è il silenzio da parte delle altre comunità parrocchiali davanti a questa decisione. Nessuno parla. Omertà assoluta. Perché? E possibile che le suore devono essere lasciate sole di fronte ad un abuso, ad una violenza politica, amministrativa e morale di una classe dirigente che sta annullando la cultura per affermar eil principio del più forte, il principio dell illegalità e dell immoralità? Nespoli non si ferma neanche di fronte a Dio e, da quanto risulta, nemmeno chi deve diffondere la parola del vangelo ha la forza ed il coraggio di contrapporsi con decisione. Gennaro Giustino, leader del Movimento per Afragola scende sul piede di guerra: In quella scuola mi sono formato dichiara Giustino -, ho passato i migliori anni della mia vita, quelel suore mi hanno trasmesso valori importanti che ancora oggi rappresnetano il faro della mia vita come uomo e amministratore pubblico. Tuti ne parlano ma nessuno fa niente per salvare un baluardo della storia afragolese. Tutti fanno buon viso a cattivo gioco. Faremo una battaglia di valori e di dignità. Le suore da quell edificio non si toccano e se l amministrazione dovesse ripetere con arroganza e prepotenza i suoi atteggiamenti vergognosi, mobiliteremo la società civile a difesa della nostra storie e delle <serve di Maria>. Giù le mani dalla struttura di via Castello. Vincenzo Nespoli confonde ancora una volta le sue storie personali con l amministrazioen del Municipio. Alzeremo le barricate e non faremo sconti. E arrivata l ora che questi soggetti belligeranti e con logiche perverse e deviate se ne vadano dal Municipio. I cittadini di Afragola devono riappropriarsi della loro città e dl loro destino. Non si può più essere alla mercè di un soggetto che dovrebbe essere agli arresti domiciliari e invece continua a girovagare per il Municipio nascondendosi dietrol immunità parlamentare. Anche i Popolari, da sempre attenti alle istanze del mondo cattolico, scendono sul piede di guerra. L ennesimo attacco alla più antica e gloriosa istituzione scolastica cittadina dichiara il segretario regionale del <Gonfalone> Gennaro Salzano - lascia davvero sconcertati. Non si capisce per quale motivo l amministrazione comunale voglia così caparbiamente cancellare una presenza che costituisce un cardine fondamentale della identità collettiva cittadina e che ancora oggi, tra una marea di difficoltà ed un dilagare di anonimato sociale e culturale consente alla citta di Afragola come riconoscersi come comunità e sfuggire così all amaro destino di diventare desolata periferia della metropoli.

12 12 17 settembre 2011 FRATTAMINORE. E CASO INIZIA AD AVERE PA Il 30 settembre il nome del candidat I Popolari hanno lanciato Sossio Liguori, una perso entusiasmo in città. Ma si attende il lavoro dei vertici F RATTAMINORE Il Forum delle opposizioni sta lavorando con impegno e costanza per individuare la figura del candidato a sindaco che possa rappresentare la migliore sintesi tra le forze politiche che si oppongono al sistema Caso (Popolari, Pd, Udeur, Socialisti e Rifondazione comunista). I Popolari hanno lanciato Sossio Liguori, persona perbene, senza ombre e senza macchie. Una persona la cui storia parla da sola. Rappresenta il biglietto da visita più pericoloso per la compagine che attualmente gestisce il Comune. Il nome di Sossio ha creato entusiasmo in città ed è stato giudicato positivamente dagli altri partiti che lavorano ad un alternativa seria e credibile. La prossima riunione si terrà il 30 settembre dove pure il Pd e gli altri partiti metteranno altri nomi sul tavolo: poi si deciderà. Poche ore e il candidato a sindaco della coalizione che va oltre il centrosinistra sarà presentato in pompa magna alla città. Poi, spazio agli stand, al programma partecipato ed alla proposta politica di governo. I vertici del centrosinistra hanno anche spiegato che non accetteranno provocazioni dagli avversari. C è il rischio, infatti, che di fronte ad una macchina da guerra come il Forum, in termini elettorali e di classe dirigente, la coalizione di Enzo Caso, ancora da definire, e le famiglie che lo stanno supportando, da quella dei Luongo fino ai Saviano, vogliano tentare di spostare il confronto sulle problematiche del paese ad una rissa frontale tra le opposte fazioni. E questo che i vertici del Forum vogliono evitare in quanto ci sarebbe il rischio di confondere chi ha governato con chi ha lavorato per l alternativa. Caso vorrebbe far passare tutti, maggioranza e opposizione, come componenti di un carrozzone pregno di affarismo e di clientelismo. In modo da coprire i suoi fallimenti ed il familismo esasperato che regna al Municipio. Invece no. Le provocazioni che stanno già arrivando, non saranno accolte. Respinte al mittente. La campagna elettorale non si trasformerà nella guerra del fango, coinvolgendo anche amministrazioni vecchie, passate alla storia e che, tra l altro, hanno visto i Caso in prima fila. Con episodi sicuramente non edificanti. L inciucio non interessa a nessuno. La campagna elettorale non si deve svolgere sul passato, ma sul presente e sul futuro. Cosa ha fatto l amministrazione Caso? Siete contenti del familismo che regna al Municipio? Volete un paese pregno di clientelismo, dove i consiglieri cambiano partito e passano dalla maggioranza all opposizione rispetto all andamento del mercato delle vacche? Se la risposta è si, allora continuate a votare Enzo Caso. Se, invece, non vi piace il sistema degli ultimi cinque anni e volete cambiare pagina sapete cosa fare. Bisogna votare il Andrea Perrotta - coordinatore del Pd Forum. Che sia Sossio Liguori o un altra autorevole personalità. Enzo Caso appena ha capito che si stava facendo sul serio con Sossio Liguori è andato in fibrillazione perché l entusiasmo che si è scatenato in città dopo che l ndiscrezione è trapelata sul portale it rappresenta il termometro più reale che dovrebbe far ragionare tutti coloro deputati alla scelta. E le parole di Liguori sono emblematiche. Non si sente il candidato a sindaco dei Popolari ma vuole rappresentare il candidato a sindaco di tutti e vuole fare il sindaco di tutti, non solo dei suoi elettori ma di tutta la città. Sono felice dell investitura dei Popolari spiega Liguori -, adesso tocca al mio partito lavorare sul piano politico nel Forum perché voglio essere non il candidato dei Popolari, ma il sindaco di tutti. Chiudiamo il centrosinistra ed apriamo la coalizione a Dc e Giovani per Frattaminore. Insieme vinceremo per governare la città e garantire esclusivamente l interesse collettivo. Penso che la mia persona e la mia storia possa rappresentare una garanzia per i cittadini. Non mi interessa il loro colore politico. Farò una campagna elettorale rivolta al popolo: vinciamo insieme per riaffermare l interesse collettivo nel nostro paese. Poche chiacchiere e tanti fatti. A me non piace parlare, sono l uomo della concretezza. Sono figlio di quel popolo che spero un giorno di rappresentare con tanto orgoglio. Dopo quanto successo in questi anni, c è bisogno di riaffermare valori positivi, di portare pace e serenità nelle case, di normalizzare il paese e far capire a tutti che tutti i cittadini sono uguali, che il sindaco e l amministrazione non sono a disposizione di chi li ha votati, ma rappresentano tutta la città, tutta la collettività. Sarò io oppure un altro il candidato a sindaco non fa differenza. La pensiamo tutti allo stesso modo, ma spero che la scelta cada su di me in quanto mi sento la persona giusta per guidare il riscatto di Frattaminore. Non lascerò nulla di intentato. Girerò casa per casa, associazione per associazione, negozio per negozio, per spiegare la proposta politica e far capire ai cittadini che per il bene della collettività serve una svolta radicale, per il bene dei nostri figli serve un cambio di rotta. I valori cattolici devono rappresentare oggi più che mai la guida anche per un buon amministratore. Adesso facciamo lavorare i partiti del Forum in pace e il 30 settembre, in un clima di serenità, scegliamo insieme il candidato a sindaco giusto in questo momento storico. Dal Partito democratico arriva una reazione pacata, responsabile, di grande spessore. Al Pd - spiega Andrea Perrotta interessa stare insieme con un programma Sossio Liguori - candidato a sindaco dai Popolari condiviso e vincere le elezioni per riaffermare il principio dell interesse collettivo. Senza nulla togliere a Sossio Liguori, persona autorevole e stimata, anche il Pd ha un nome o addirittura una rosa di nomi da esprimere. Ne parleremo con gli alleati ed alla fine si punterà sulla persona che aggrega di più. Può

13 17 settembre 2011 URA DEL FORUM 13 o a sindaco che guiderà la rinascita nalità senza ombre e senza macchie che ha suscitato del centrosinistra: Sceglieremo il nome più giusto essere Sossio come può essere un uomo espressione del nostro partito o di un altra forza politica che siede al tavolo del Forum. Andrea Perrotta parla anche dell ipotesi ventilata in città di un ritorno di Massimo Del Prete. Non si leggano le mie parole come una bocciatura continua Perrotta -, assolutamente. Del Prete ha rappresentato nel bene e nel male la storia di questa città e l amministrazione ha lasciato una serie di opere programmate che si stanno ancora realizzando. Segno che si è lavorato bene. Del Prete però deve capire che negli ultimi anni c è stata gente che ha lavorato bene, si è sacrificata con tanta umiltà rimettendoci salute e tempo. Sono queste le persone da valorizzare in questo momento storico. Consapevole che accetteremo ben volentieri un contributo dell ex sindaco diessino. Lui può rimettersi in carreggiata, rimettersi in gioco, lavorare e tra cinque anni avrà tutte le carte in regola per riprovarci. Adesso, ripeto, in pole c è un altra classe dirigente che ha lavorato bene sul campo e si è guadagnata i galloni. Se, invece, il tavolo del Forum dovesse decidere che la scelta del candidato a sindaco debba passare attraverso meccanismi che coinvolgano pure il popolo e non solo la dirigenza dei partiti, se Del Prete vuole, potrà presentarsi alle primarie e giocarsi le sue carte. Ripeto, il Pd ragiona nell interesse collettivo e del centrosinistra. Non vincere a tutti costi, ma intendiamo restare uniti per riaffermare l interesse collettivo al Municipio. Se Sossio Liguori rappresenterà la sintesi per tutti, non c è problema. Sarebbe un candidato autorevole. Adesso, però, è meglio che le indiscrezioni finissero in modo da consentire ai partiti di lavorare con serenità e scegliere il meglio per Frattaminore. Il éd ha organizzato una serie di assemblee per presentarsiall appuntamento del 30 settembre con un nome condiviso. Ci sono divrse posizioni in campo. Anche quella di rompere l alleanza. Vedremo quale prevarrà. il corsivo Anticorpi contro il malaffare e i parenti dei boss. La priorità di Giovanni De Cicco FRATTAMINORE Lo scrissi mesi fa: non lasciatevi trascinare nella rissa. E fango che non sporca. La profezia, purtroppo, ha trovato riscontro nella realtà. Appena si è diffuso il nome di Sossio Liguori ed appena la compagni di Enzo Caso ha capito che il Forum non si sarebbe spaccato, sono andati in fibrillazione ed hanno iniziato la loro campagna elettorale. Non parlando dei problemi, di quanto hanno fatto e di quanto non sono riusciti a fare. Per coprire i loro fallimenti, stanno utilizzando una tecnica antica come il mondo: demonizzare l avversario, provocare, fare dietrologia. Dietro Sossio Liguori, secondo Enzo Caso, ci sarebbe il presidente dei Popolari Salvatore Barbato. Ammettiamo per un secondo che davvero Sossio sia il candidato del centrosinistra allargato. E vero. Dietro Liguori ci sarebbe Salvatore Barbato, Michele Pellino, Andrea Perrotta, Enzo Fausto, Geppino Firmani, Mazzoccolo, tutta la classe dirigente del Pd, dei Popolari, dei socialisti, di Rifondazione e dell Udeur. E allora? Si tratta di uno schieramento politico che ha deciso di fare squadra, di restituire la centralità ai partiti con un sindaco che sia da sintesi rispetto alle indicazioni che arrivano dalle forze politiche. Non un accentratore, non un arrogante, non un interessato con parenti da sistemare e da utilizzare come braccio armato nel settore dell edilizia o in altri settori strategici del Municipio dove gira denaro. Niente di tutto questo. E finitela con la storiella di quanto accaduto con Massimo Del Prete. Tutti sanno che non è stato consumato nessun reato e speriamo che il processo, in atto, fino al terzo grado riesca a dimostarre quello che ormai tutti conoscono. Storia vecchia, fa parte del passato. Da quel momento è passata tanta acqua sotto i ponti. Si pensi al presente (fallimento di Enzo Caso) e al futuro (possibilità di rinascita col Forum). Anche perché se proprio si vuol parlare del passato in termini negativissimi, si può anche fare: ma siete sicuri che Caso e famiglia possano essere immuni da qualsiasi peccato e scagliare la prima pietra? Chi conosce la storia di quegli anni, può rispondere in maniera obiettiva. Ma su, via, siamo seri. Il paese è piccolo e conosce vita, morte e miracoli di ogni singola persona. Figuriamoci di soggetti legati alla vita pubblica. Capisco il nervosismo del sindaco che dopo 5 anni di fallimenti, dopo 5 anni di assenza dalle piazze e dalla città, dopo 5 anni che al Municipio ha fatto il bello ed il cattivo tempo, presentandosi in tarda mattinata, se non nel primo pomeriggio, adesso deve presentarsi davanti al popolo e sottostare al suo giudizio sovrano. Ma il fango e la rissa non sono elementi capaci di invertire l andamento del trend elettorale. Così come le offese, le calunnie. Armi per deboli. Segnali evidenti che la barca affonda e si è mossi dall istinto di distruggere tutto quanto di buono è stato costruito. Ecco perché i cittadini ora più che mai sono chiamati ad una scelta consapevole. E finito il momento dei lamenti. Adesso si può scegliere in libertà. Nel seggio, col voto, potete dire la vostra, bocciare un governo che non vi è piaciuto o premiarlo. Tocca a voi. Siete i principali attori del vostro destino. Se volete cambiare pagina e sperare in un futuro migliore sapete cosa fare. E attenzione: non accontentatevi della busta della spesa o di qualche bigliettone da 50 euro per barattare il voto. Queste distorsioni esistono soprattutto nei rioni più difficili, come la 219. Cacciateli dalle case, al di là della necessaria opera degli investigatori, prendeteli a calci in culo. Sono loro i responsabili del degrado civile, sociale, morale, culturale di Frattaminore. Sono loro che tolgono i sogni ai vostri figli, sono loro che saccheggiano la città fregandosene del bene collettivo e comune. Chi usa i galoppini dei clan, chi usa i familiari di potenti boss in campagna elettorale devono essere smascherati, denunciati, annichiliti, neutralizzati, depotenziati. Fuori dalle istituzioni i collusi, i parenti di esponenti della criminalità organizzata. Queste terre hanno bisogno di anticorpi, di gente senza macchie e senza ombre, di gente che può rappresentare lo Stato, quello vero, che combatte l illegalità, che combatte le clientele, che combatte l affarismo, che combatte la camorra non a chiacchiere ma coi fatti. Lo Stato e l Antistato in questi territori difficili spesso tendono a mescolarsi. Invece no. E ora di tracciare una linea netta, decisa, intransigente, con dei limiti invalicabili. Chi è dall altra parte ci resti. Le istituzioni sono dello Stato, appartengono allo Stato, il quale anche a Frattaminore mostrerà i giusti anticorpi. E si dimostrerà più forte dell Antistato e di settori che viaggiano sulla linea di confine, con un piede di qua ed uno di là.

14 14 ARDITO Il sindaco Giuseppe Barra traccia l itinerario da seguire sul piano politico e amministrativo. Indica la strada ai partiti della maggioranza di governo, Pd, Api e Idv, dando consigli e sgombrando il campo da qualsiasi equivoco: Sono famoso per essere un politico che non accetta diktat. Il Pd ha l autorevolezza di esprimere un candidato a sindaco. Legittimo. Ma penso che ciò non sia possibile a setteotto mesi dalle elezioni. Soprattutto per la presenza di un sindaco forte come il sottoscritto. Non si farebbe una buona cosa al candidato individuato, alla coalizione, né al paese. Se, diversamente, il Pd ha la forza entro la fine di ottobre di trovare una sintesi con l Italia dei valori e l Alleanza per l Italia, per carità, non sarò certo io a rappresentare un ostacolo. L importante è che ci sia l accordo di tutti. Personalmente non sarò l arbitro di una disputa tra partiti. Darò il mio contributo, cercherò di far fare meno errori possibili, consapevole che il Pd ha l autorevolezza di esprimere il candidato a sindaco al pari dell Api e dell Idv. Entro la fine di ottobre, al massimo possiamo arrivare all individuazione di una rosa di nomi che possa aspirare alla mia successione. Ma il candidato lo sceglieremo insieme più avanti. Fornisce consigli e, come detto, traccia l itinerario da seguire. Con una sfumatura che fa la differenza rispetto al recente passato. Giuseppe Barra lascia carta bianca ai partiti. Insomma, dopo il congresso del Partito democratico (previsto il 24 e 25 settembre) e l elezione del nuovo coordinatore, le forze politiche di maggioranza saranno libere di trovare una sintesi entro la fine di ottobre così come vuole il partito di Bersani. Peppe Barra vuole essere il valore aggiunto. Vedremo come finirà. La partita della successione è aperta, consapevoli che fino a questo momento non c è nulla di scontato. Tutto può ancora succedere. Sul piano politico Giuseppe Barra apre alle forze di sinistra e centriste in vista della prossima tornata elettorale. Sinceramente dichiara il sindaco oltre questa maggioranza vedo il nulla, non vedo progetti diversi da quello messo in campo dalla coalizione che rappresento. Sul piano politico, dobbiamo aprirci a tutti i partiti di centro e pure alle forze di sinistra come Rifondazione e Sinistra e libertà. Oltre noi non vedo altro, la maggioranza è compatta, nonostante le fibrillazioni interne e le difficoltà del Partito democratico. Dico di più. Anche oltre i candidati espressi dalla mia coalizione, in giro non vedo alternative. Prima di capire chi è il sindaco, sarebbe opportuno capire chi è la squadra. Si mettono i nomi sul tavolo, ci confrontiamo e si sceglie chi aggrega di più. Senza fretta e senza fibrillazioni. Poi Giuseppe Barra traccia un identikit del suo candidato ideale: Deve essere un politico e di questa maggioranza spiega Barra in quanto punteremo molto sul gioco di squadra e daremo spazio ai giovani. Quella che io ho creato è la classe dirigente più giovane della storia. I più anziani, siamo io e Rocco Saviano. L età media è di 40 anni, ecco perché sono convinto che la mia classe dirigente resterà a lungo a guidare le sorti del paese. A me interessa che i partiti trovino la sintesi, anche se non condivido chi punta a tempi ristretti. Il primo cittadino parla anche della causa pendente davanti al Tar in relazione alla manovra edificabile, in sigla B1, annullata dalla Regione. Se a novembre il Tar dovesse confermare l annullamento, tutte le case realizzate con licenza diventerebbero abusive. Un bel problema per una classe dirigente che su quell atto ha costruito la sua storia e la sua fortuna. Giuseppe Barra predica ottimismo. Il problema della B1 è superato continua il capo dell amministrazione -. Non siamo più in regime di Prg e chi parla ancora di vani non è più attuale. Il pool di tecnici incaricati ha già protocollato la bozza del nuovo Puc. La B1 è un problema archiviato, in qualsiasi sede i titolari di concessioni potranno far rivalere il proprio diritto. C è una diversa visione sulla procedura adottata, ma abbiamo semplicemente dato la possibilità di costruire ai proprietari di un suolo edificabile. E questo diritto nessuno lo può mettere in discussione. In nessuna sede. Se il Tar dovesse confermare l annullamento della delibera, si creerebbe solo lavoro per tanti avvocati. Nella sostanza non cambia nulla. Questo è il parere del primo cittadino, poi sarà il tempo a dimostrare come stanno e come andranno veramente le cose. Per 17 settembre 2011 CARDITO IL SINDACO A 360 GRADI La successione va gestita senza fret Protocollata al Municipio la bozza del Puc. Sulla B1 : Problema superato, diktat. Entro la fine di ottobre al massimo una rosa di nomi, è sbagliato C Piazza Garibaldi - Cardito Giuseppe Barra - sindaco di Cardito adesso quella causa pendente al Tar è solo una spada di Damocle puntata sul collo dell amministrazione e della classe dirigente del decennio. Tolta la manovra edificabile, Giuseppe Barra mostra con orgoglio i risultati della sua amministrazione: Partiamo dalla raccolta differenziata spiega Barra -. Abbiamo raggiunto cifre record nonostante i problemi relativi ad imprevisti come la rottura di mezzi meccanici o altre problematiche di questo tipo. Questioni che stiamo limando, affrontando e migliorando col prossimo capitolato d appalto. La nuova ditta dovrà avere mezzi nuovi di zecca ed organizzeremo meglio la raccolta su sei giorni. Un meccanismo da perfezionare ma che sta dando ottime soddisfazioni. Sul Puc: La bozza dei tecnici è stata protocollata spiega il sindaco -, adesso ne parleremo in consiglio comunale, organizzeremo un altro convegno pubblico e poi procederemo all adozione. Pure sulle lottizzazioni abbiamo avuto ragione. La Provincia ci ha dato delle osservazioni da rispettare, ma non c è nulla, non c è nessuna eccezione avanzata sulla legittimità o conformità urbanistica dell atto. I sedicenti urbanisti che hanno alzato un polverone in fase di approvazione dei Pua in giunta possono stare tranquilli. Si tratta di osservazioni facilmente recepibili. Tra qualche mese inaugureremo l orfanotrofio Loffredo ed inviterò la città all ennesimo taglio del nastro di una struttura pubblica. I risultati conseguiti dalla mia amministrazione sono sotto gli occhi di tutti. I cittadini possono giudicare. Sicuro di sé, consapevole che l ultimo anno sarà quello più importante. Il giudizio complessivo sul decennio Barra

15 17 settembre ta e senza divisioni. Oltre noi il nulla solo lavoro per avvocati. Sul nuovo candidato a sindaco: Non accetto affrettare i tempi. Decideranno i partiti. Non sarò l arbitro della loro contesa sarà influenzato moltissimo da cosa l amministrazione e la maggioranza faranno nell ultimo anno e come lo faranno. Il Piano urbanistico comunale, da solo capace di condizionare lo sviluppo di un paese per decenni. I concorsi, la trasparenza, la capacità di programmare opere e quindi di iniziare un lavoro che poi la nuova amministrazione avrà in eredità. Poi c è il sogno nel cassetto. Non del sindaco, ma di tutti i residenti: Gollandia. Il parco che dovrà sorgere nella zona cerniera, valorizzando il Parco taglia e garantendo sviluppo e slancio all economia locale. Un progetto che deve unire tutti, una battaglia che Cardito deve vincere a tutti i costi. Un sogno. Che, però, può diventare realtà. Perché? Semplice. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, unità Tecnica, guidata da Marco Tranquilli, ha chiesto ufficialmente un incontro al sindaco Giuseppe Barrra. L ordine del giorno? Il parco Gollandia da realizzare a Cardito. Insomma, se Barra riuscirà a strappare l ok, si entrerebbe davvero nella fase cruciale, insomma, il sogno, come detto, potrebbe diventare realtà. Il progetto è in fase di decollo - spiega il sindaco - e porterà benefici economici e sociali non solo al nostro territorio ma all intera area a nord di Napoli. Un progetto nel quale ho sempre creduto e se dovesse andare in porto, come io credo, sarebbe un altro importante obiettivo che la mia amministrazione porta a compimento. Un obiettivo storico, capace di lasciare il segno e volano di sviluppo e di crescita economica. Tante buone intenzioni, un anno ricco di impegni e di appuntamenti importanti. Nessuno, però, dimentica che si tratta dell anno delle elezioni e la fibrillazione in merito alla successione rappresenta una insidia davvero pericolosa che, se non gestita bene, potrebbe addirittura mettere a repentaglio la tenuta della maggioranza. Una sfida nella sfida. Sul suo futuro personale, il sindaco promette che dopo questi dieci lunghi anni passati sulla poltrona più importante della città, resterà comunque a Cardito. Non lascerà il paese, nemmeno se dovesse scalare la vetta. I miei amici spingono per una candidatura alla Camera dichiara Peppe Barra e sarei orgoglioso di rappresentare non solo Cardito ma tutta la provincia di Napoli in un istituzione così importante. Sarei l uomo dei territori. Ci tengo a precisare che se questo sogno dovesse materializzarsi, non andrò via da Cardito. Non andrò a vivere, come hanno fatto tanti altri miei colleghi, lontano dalla mia terra, dal mio paese, dalla mia gente. E chiaro che un mio impegno alla Camera in prima persona ci sarà solo ed esclusivamente se ci saranno possibilità di elezione. Altrimenti darò il mio contributo come ho sempre fatto senza candidarmi. E per raggiungere l obiettivo, Peppe Barra sa bene che con l attuale legge elettorale è più difficile perché non contano i voti, non prevale la meritocrazia, ma i seggi al Parlamento sono delle nomination regalate dai leader di partito a loro piacimento. Lo so bene conclude Barra ecco perché ho sempre parlato di dittatura democratica. Firmerò il referendum che punta alla modifica della legge elettorale anche se il presidente dell Api Francesco Rutelli non è d accordo. Oltre a firmare, vorrei farmi promotore di una raccolta di firme, ammesso che i moduli arrivino. Alla fine torna su Cardito. Non ce la fa a restare lontano. Nemmeno nei ragionamenti. Si sposta, ma poi gira e rigira torna sempre allo stesso punto, al suo pallino, alla sua comunità. Dovremmo amare di più il nostro paese e rispettarci maggiormente continua Barra -. Se diamo uno sguardo pure ai comuni limitrofi, ci rendiamo conto che abbiamo la migliore classe dirigente: politici, amministratori, giornalisti, avvocati, architetti. Insomma, vantiamo un livello di gran lunga superiore agli altri. Se ci uniamo, se uniamo le forze per raggiungere importanti obiettivi, sono convinto che ce la possiamo fare, sono convinto che riusciremo a fare la differenza. In verità, l esternazione del sindaco è giusta e dovrebbe far riflettere tutti gli addetti ai lavori. Uno sguardo nelle altre realtà. Crispano, paese sciolto per infiltrazione della camorra, rielegge il sindaco sciolto (Carlo Esposito, ndr) che attualmente è in crisi. A Caivano, a pochi mesi dal voto, il nuovo sindaco Tonino Falco è senza maggioranza e con un piede nella fossa. Si è già dimesso e se non vuole andare a casa deve chiedere aiuto all opposizione e comprarsi qualche consigliere. Ad Afragola Vincenzo Nespoli dovrebbe essere agli arresti domiciliari, in un contesto caratterizzato da scandali, arresti, inchieste e collusioni. A Farttamaggiore il sindaco Russo, al suo secondo mandato, è ostaggio dei consiglieri comunali, ha già cambiato diversi assessori e cominciano a Uno scorcio del Parco Taglia, una struttura che sarà valorizzata con la realizzazione di Gollandia venir fuori affari e business consumati sulla pelle della città che richiamano l interesse della Procura della Repubblica. Ad Arzano il sindaco Fuschino è in crisi e si parla di mozione di sfiducia; a Frattaminore se non c erano le elezioni alle porte, Enzo Caso sarebbe già a casa dopo il fallimento politico e amministrativo collezionato. A Casoria Enzo Carfora, eletto a furor di popolo, non riesce a far decollare la sua amministrazione ed in aula i numeri sono contati e risicati. Giuseppe Barra è in sella da dieci anni. E non è poco. Si riparte da questo record. E da una visione chiara: valorizzare quanto di positivo è emerso e correggere aspetti negativi che hanno macchiato una esperienza che poteva avere tutto un altro sapore. E il momento di guardare avanti. Almeno una cosa positiva la si può affermare: la vecchia nomenclatura è sepolta per sempre. Adesso serve far prevalere i migliori sui mediocri. Le persone perbene devono prevalere sugli affaristi e su chi ha approfittato del momento per mettere le mani sull Utc, sul comando vigili e sull ufficio Assitenza. Questi sono i valori deviati che devono essere cancellati da Cardito.

16 17 settembre 2011

17 17 settembre 2011 CRISPANO ENZO CENNAMO mette il dito nella piaga 17 Rivolta contro gli assessori imparentati e i burocrati condannati Il leader del Pd, dimessosi dalla giunta e da capogruppo consiliare, apre ufficialmente la questione legale e morale: Voliamo alto. Non possiamo essere ostaggio di massoni e di dirigenti lobbisti C RISPANO Amministrazione bloccata, coalizione dilaniata dai conflitti interni e da una questione morale e legale che si è fatta imponente a causa dei numerosi scandali e dell affarismo che hanno coinvolto i rappresentanti del centrosinistra. Enzo Cennamo, l assessore dimissionario, torna dalle vacanze ancora più carico e lancia l ennesimo messaggio per tentare di rimettere il treno sui giusti binari. Consigliere Cennamo, lei si è dimesso dalla giunta ponendo dei problemi seri sul tappeto: questione morale e questione legale. Niente da fare. Il sindaco nicchia. Ognuno è responsabile delle proprie azioni e il fallimento dell amministrazione è sotto gli occhi di tutti. I cittadini possono tranquillamente giudicare cosa è stato fatto e cosa non è stato fatto. Ho la coscienza a posto, al primo cittadino ho sempre detto la verità, sono sempre stato leale e trasparente perché se credi in un progetto e capisci che si è su binari sbagliati devi avere il coraggio di dirlo, di spiegare che quella intrapresa è una strada senza uscita, un vicolo cieco che fa male al paese. Hanno preferito far finta di nulla. Il Partito democratico è sparito dalla circolazione E sparito il Pd, sono spariti i legalisti dell Italia dei valori, sono spariti i moralisti della lumaca. Nel Pd c è molta confusione, il gruppo dirigente è paralizzato, il segretario dice una cosa e ne fa un altra. Ho la sensazione che in molti non facciano nulla perché aspettano la fine politica e traumatica di Carlo Esposito. Ufficialmente fanno finta che non stia succedendo nulla e forniscono supporto al sindaco, in verità, anche da quanto ripetono in privato, stanno solo aspettando che il treno deragli irreparabilmente. Ognuno si cura il proprio orticello di potere e se ne frega del resto. E come se fossero alla finestra aspettando che crolli tutto. Proprio quello che voglio evitare perché mi sono candidato con Carlo Esposito, l ho votato e ci ho messo la faccia. E pretendo che in 5 anni cambiamo il paese in positivo. A chi si riferisce? Eppure dicono che c è una regia occulta che lavora per lo scioglimento La questione della regia occulta mi fa ridere. Chi lo dice? Nunzio Cennamo? Ma è lo stesso che dopo l ultimo scioglimento per camorra era quello che si candidò dicendo: <Con noi nessun amministratore sciolto>? E quello che con la lumaca teorizzava la morale applicata alla politica? E quello che diceva che lo scioglimento per camorra era un atto giusto e doveroso? Il problema è un altro. Sparano nel mucchio perché non vogliono assumersi le rispettive responsabilità. E gente che non vuole perdere poltrona, potere e stipendio. Tutto qui. Nunzio Cennamo mi fa tenerezza. Ha fatto un gran baccano quando era fuori dal giro per cosa? Per entrarci. Poteva dirlo prima. Gli risparmiavamo tutto il lavoro che ha fatto, carico di demagogia ed un populismo di bassa qualità. Altro che regia occulta. In questi mesi abbiamo fatto tutto noi, da soli. L opposizione è morbida, a tratti consociativa. Ci ha sempre garantito una stampella. Quindi, di cosa ci lamentiamo? Si dovrebbe avere il coraggio di affrontare i temi scottanti in maniera seria. Se non c è coraggio non possiamo prendercela con i fantasmi. Vogliono teorizzare l accerchiamento, in vecchio stile comunista e sovietico per giustificare le proprie incapacità. Come si esce da questo tunnel? In un modo semplice. Azzerare la giunta e depotenziare i dirigenti responsabili del precedente scioglimento per camorra, condannati in primo grado e con dei processi in corso. Aprire un dibattito serio nel centrosinistra su cosa vogliamo fare e come lo vogliamo fare, serrare le fila, scrivere un programma di consiliatura su quello che vogliamo realizzare sul serio a Crispano; pochi punti ma sostanziali e ripartire col piede giusto e con gli uomini giusti, senza mettere in discussione il sindaco. Nel programma di Carlo Esposito, quello che abbiamo presentato alla città in continuità col programma presentato da Raffaele Galante, c è scritto che avremmo modificato lo statuto e varato una riforma storica: gli assessori esterni. In modo da impegnare al Municipio persone con competenze specifiche nei settori della pubblica amministrazione. Un modo per garantire competenza, efficienza e mettere il punto al mercato delle vacche in Consiglio. Senza dimenticare le quote rose in amministrazione. L impegno femminile. Una battaglia che caratterizza la proposta politica del segretario nazionale Bersani e che qualifica il centrosinistra locale con una presenza femminile che garantisce qualità e competenza. Tra l altro, è gente non chiacchierata. Un modo per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio. Invece si preferisce non modificare lo status quo. I motivi li conoscono tutti e li ha ben evidenziati qualche mese fa il coordinatore del Pd in un intervista a Mosaico. Senza essere poi conseguenziale. Insomma, le cose le dicono tutti, manca il coraggio delle azioni e delle scelte. Siamo di fronte al conservatorismo degno della vecchia e peggiore destra. Gli assessori esterni li hanno promessi e mai applicati. Il sindaco teme che se a qualche consigliere-assessore toglie lo stipendio perde il voto in aula. Non penso che sia una questione di stipendio e basta. Lungi da me questa ipotesi. Non voglio pensare che il livello sia così basso e degradante. Non lo voglio pensare perché ho ancora una speranza che si possa rilanciare la coalizione e l amministrazione. Ripeto, serve coraggio per invertire una rotta devastante, che non ci porterà da nessuna parte. La gente per quanto ci vuole bene e ci ha sempre votato, percepisce che al Municipio c è qualcosa che non va, percepisce che è tutto fermo, che ci sono gli uomini sbagliati ai posti sbagliati. Il sindaco dev essere il primo ad avere interesse in tal senso. Invece resta fermo, assiste al castello che crolla senza muovere un dito. In queste condizioni a cosa serve nominare un altro assessore senza affrontare i nodi più spinosi? Le mie dimissioni dovevano servire ad aprire un dibattito franco, chiaro, senza timori, sia nel Pd che nella maggioranza. Purtroppo non ho trovato nessuno al mio fianco. Nemmeno i sedicenti moralisti della lumaca e i legalisti dell Idv. Mi sono dimesso dimostrando che non sono interessato alle poltrone né allo stipendio. Sono scappati tutti. Il paese non può essere ostaggio di gente interessata e di massoni. Quindi, resta in maggioranza? E chiaro. Chi lo ha mai messo in dubbio? Resto in maggioranza seppur in una posizione critica. Ho il dovere di fare qualcosa affinché questa esperienza si possa salvare. In ogni occasione tenterò di far sentire la mia voce, di porre all attenzione dei miei compagni di viaggio i problemi che bloccano il rilancio. Spero che il sindaco si ravveda in quanto ci sono le condizioni per voltare pagina, ci sono le condizioni per rispettare le premesse, per mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale con gli elettori. Siamo ancora in tempo per salvare la consiliatura. Bisogna, però, come detto, voltare pagina, cambiare registro, affrontare il nuovo anno con una nuova mentalità, un nuovo spirito. C è la necessità di volare alto, uscire da un localismo puerile, esasperato e negativo. E inutile arroccarsi su posizioni precostituite di potere e personali che non hanno nulla a che vedere con gli interessi collettivi. E poi i dirigenti devono eseguire gli indirizzi che arrivano dalla politica e dell amministrazione. Non è possibile che in alcuni settori troviamo dirigenti che fanno politica, che lavorano pure in studi privati, e non devono rispondere a nessuno né del loro operato né dei loro sbagli. Operano al Municipio seguendo i propri interessi e le lobby che rappresentano. Un aspetto aberrante. Loro sbagliano ed a pagarne le conseguenze è il buon nome della città. Abbiamo bisogno di gente che tuteli l interesse collettivo mettendo da parte quello personale. La politica si sta dimostrando debole di fronte a logiche perverse di potere. Lei ripete le stesse cose che scrivono i giornali. E siamo stati querelati La querela ai giornalisti locali e nazionali rappresenta un autogol. L ho detto più volte ed ho cercato di far ragionare il sindaco. Ma niente da fare. I giornalisti hanno fatto il loro lavoro, hanno messo in evidenza scandali e situazioni imbarazzanti per gli stessi componenti del centrosinistra. A cosa è servito querelare? A chi hanno diffamato? Quali sono le cose non vere scritte? Adesso si pronuncerà la giustizia. E se i giornalisti dovessero avere ragione in un aula di tribunale? Cosa dovrebbe succedere a Crispano dopo la sentenza di archiviazione? Se non c è stata diffamazione significa che è tutto vero. Se è tutto vero, significa che qualcuno se ne deve andare. Chi ha sbagliato deve avere la dignità di farsi da parte. Sono i responsabili del fallimento. Quella querela servirà solamente a certificare la questione morale e legale che coinvolge il centrosinistra. Hanno pensato che fossi io a scrivere certe cose sui giornali. Hanno tentato di infangare le persone al posto di discutere nel merito delle gravissime questioni sollevate. Il risultato? Vittime di loro stessi e dei loro fallimenti..

18 Nella sede dei Popolari L alternativa al sistema Caso 18 affollata iniziativa: prende sempre più corpo. ecco la democrazia partecipata La Dc e i GpF chiamano l Udc 17 settembre 2011 Il presidente del gonfalone Michele Pellino: Alleanza ampia e condivisa, ma senza giochetti di Palazzo CARDITO UNO immobiliare COMPRAVENDITA APPARTAMENTI AFFITTI - MUTUI - CONSULENZA Salvatore Marino MINIMO INVESTIMENTO MASSIMO RENDIMENTO EFFETTUIAMO VALUTAZIONI GRATUITE GRAZIE CARDITO ALLA NOSTRA CONOSCENZA DEL CARDITO MERCATO LOCALE SIAMO IN GRADO CARDITO STILARE VENDESI UNA PRECISA VALUTAZIONE. UNOVENDESI immobiliare COMPRAVENDITA IN PARCO, APPARTAMENTI MONOLOCALE AFFITTI 2 - VANI MUTUI - CONSULENZA + ACC + GIARDI- + ACC Salvatore Marino NO DI ESCLUSIVA + P. AUTO PROPRIETA EFFETTUIAMO VALUTAZIONI GRATUITE GRAZIE ALLA NOSTRA CONOSCENZA DEL MERCATO LOCALE SIAMO IN GRADO DI STILARE UNA PRECISA VALUTAZIONE. CARDITO ,00 VENDESI CAIVANO ,00 VENDESI CRISPANO IN PARCO, 4 VANI + 2 ACC + CANTINOLA + P. AUTO ,00 CARDITO BILOCALE + ACC + TERRAZZO + P. AUTO ,00 VENDESI FITTASI b our b our società partecipata da il mutuo di famiglia società partecipata da il mutuo di famiglia SOLUZIONE INDIPENDENTE ,00 Via C. Daniele, 81 - Tel Via C. Daniele, 81 - Tel Iscrizione Albo Ruolo Mediatori n 684/92 Iscrizione Albo Ruolo Mediatori n 684/92 MONOLOCALE + ACC. + P. AUTO. 300,00

19 17 settembre CAIVANO COLPO DI SCENA Il sindaco si dimette ma si tratta di una sceneggiata Tonino Falco ha fallito e per non perdere la poltrona è costretto a chiedere aiuto al Pd. C è l accordo per una nuova maggioranza. Bervicato (Pd): Governo di centrosinistra senza assessori tecnici C AIVANO La sceneggiata caivanese, atto ultimo. Primo attore: il sindaco Tonino Falco. La coalizione che ha vinto le elezioni è fallita. Il centro naufraga dopo pochi mesi caratterizzati da scandali che hanno abbattuto la credibilità degli assessori. Ecco perché il sindaco Falco ha rassegnato le dimissioni. La legge gli consente 20 giorni per ripensarci. Altrimenti si va dritti allo scioglimento anticipato. La maggioranza, come detto, battezzata dal popolo è fallita. Logica e coerenza vorrebbero che si tornasse a votare. Nessuno potrebbe scavalcare la sovranità degli elettori. Il condizionale è d obbligo, perché la telenovela Falco, o meglio, la sceneggiata caivanese impone logiche diverse. Le dimissioni sono una farsa. L accordo politico già c è: Api, Udc, Pd, i cani sciolti dei Popolari e i Repubblicani. Una coalizione imbottita di consiglieri comunali eletti nelle fila dell opposizione. Bocciati dal popolo, si ritrovano al governo del paese con un ribaltone in piena regola. Il coordinatore del Partito democratico, Iuri Bervicato, tenta di politicizzare il quadro e lancia l ennesimo segnale al sindaco. Sperando che il Pd abbia la forza, il coraggio e l autorevolezza per sostenere la sua proposta. Senza ridursi a semplice stampella che ha salvato gli affari della giunta di centro, che ha savato il sistema delle speculazioni e del cemento, che ha salvato gli assessori finiti al centro di una serie di scandali consumati sulla pelle della città. La prima tappa è quella di verificare se ci sono le condizioni per varare una nuova maggioranza nettamente politicizzata di Comune di Caivano centrosinistra spiega Bervicato -. Con Pd, Api, Udc, Popolari, Repubblicani e consiglieri del gruppo misto. Il dato politico è evidente: a Caivano ha fallito sia il centrodestra che il centro. L ultima amministrazione capace di fornire risposte alla città è stata quella di centrosinistra, con Mimmo Semplice sindaco. Ed è anche acclarato che il centrosinistra senza il Pd non esiste. Una volta appurato che esiste una maggioranza di centrosinistra in aula, passeremo alla formazione della giunta. L indirizzo è altrettanto chiaro. Assessori politici espresisone dei partiti. L ultima frase non è da sottovalutare. Anzi, è un messaggio politico chiaro, diretto, capace di influire sulla composizione del nuovo esecutivo. Assessori politici e non tecnici significa salvare Raffaele Del Gaudio, leader dei socialisti di centrosinistra, ma bocciare De Rosa. E stato presentato come tecnico dal primo cittadino nella giunta di centro, estraneo al tessuto politico e sociale caivanese; una presenza ingombrante e non politica. Un cognome che ha per diversi motivi contribuito a spaccare la coalizione che ha vinto le eleizoni. In molti chiedevano le sue dimissioni in quanto più volte ha invaso il campo di altri assessori senza che il sindaco gli dicesse nulla. A tratti il vero leader della vecchia maggioranza sembrava De Rosa e non Tonino Falco. Per Del Gaudio non ci sono problemi spiega Bervicato -, rappresenta la tradizione socialista del centrosinistra caivanese. Ma non è una questione di nomi. Tonino Falco - sindaco di Caivano Il ragionamento è politico. I partiti e la locale classe dirigente di centrosinistra devono assumersi la responsabilità del governo della città. Di assessori tecnici come De Rosa non ne abbiamo più bisogno. Non è un bocciatura della persona, ripeto, il discorso è puramente politico. Non c è necessità di ricorrere ad assessori tecnici. E questo è un altro punto da chiarire. Bervicato ha ragione. Il problema è un altro. La sceneggiata caivanese del sindaco Tonino Falco. La fascia tricolore si è dimessa con la soluzione in tasca ed un accordo chiaro con i suoi alleati di sempre: i sette assessori uscenti saranno riconfermati con la nomina dell ottavo, espressione del Pd. Insomma, cambia la sigla, da centro a centrosinistra, ma la giunta, il governo resta lo stesso. Una grande presa per il culo. La dichiarazione di Bervicato mette a rischio la sceneggiata perché tutti sono convinti che il primo cittadino sia legato da un cordone ombelicale a De Rosa, il quale ha gestito diverse operazioni importanti in nome e per conto del Municipio. Almeno su questo, il Pd avrà la forza di incidere oppure è pronto a sacrificarsi solo in nome delle poltrone? La nascita del nuovo esecutivo dirà la verità. Si riparte da un dato certo: gli assessori che il Pd ha bollato come incapaci adesso saranno presentati dal Pd come i salvatori della patria. La nuova classe dirigente di centrosinistra. Anche se i concetti si possono fondere: si tratta della nuova classe dirigente di centrosinistra. Una classe dirigente di incapaci. Se lo hanno detto loro, c è da crederci.

20 17 settembre 2011

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