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1 Osservatorio su fallimenti, NOV. Trimestre

2 MILA IMPRESE FUORI DAL MERCATO NEI PRIMI 9 MESI DEL 212 Imprese in procedura concorsuale o liquidate 54MILA 47MILA CHIUSO CHIUSO 55MILA CHIUSO Superato il record dei primi nove mesi del 211 (+,8) * 28 * 211 * 212 *primi 9 mesi +2 VS 211 * 9 MILA F A L L I M E N T I Le dichiarazioni di fallimento possono riguardare solo imprese che superano determinate soglie dimensionali relative al volume di debiti accumulati, all'attivo patrimoniale o ai ricavi realizzati nei tre anni precedenti alla procedura. +7,3 VS 211 * 1,5 MILA ALTRE PROCEDURE Considerati gli accordi con i debitori per il parziale rimborso del debito e altre procedure d'insolvenza diverse dai fallimenti. Non include cancellazioni e procedure che originano da atti dell'autorità. +,3 VS 211 * Sorry WE RE CLOSED 45 MILA LIQUIDAZIONI Liquidazione volontaria: scioglimento della società decisa liberamente dal soggetto economico. Si sono considerati solo gli scioglimenti di società in bonis, senza precedenti procedure concorsuali Analisi sui bilanci delle società di capitale liquidate Numero di liquidazioni e tasso di crescita +13,4 13,4 VS 211 * $ +1,3 * VS 211 $ $ $ ,1 MILA 12 MILA 5,3 MILA RATING ND RISCHIOSE NON RISCHIOSE VS 211 * 17,2 +17,2 VS 211 * NON RISCHIOSE CON ASSET > 2 MILIONI Liquidazioni di impresa per forma giuridica 22MILA $ SOCIETA DI CAPITALE 3,4MILA SCATOLE ** VUOTE 19MILA SOCIETA DI PERSONE **senza un bilancio valido negli ultimi tre anni AUMENTANO LE IMPRESE SANE CHE DECIDONO VOLONTARIAMENTE DI LIQUIDARE LE ATTIVITA 212 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata 2

3 2 1 2 Fuori dal mercato 2 imprese al giorno... Sintesi dei risultati Gli effetti della crisi sul tessuto produttivo italiano vanno ben oltre l'ondata di fallimenti che ha colpito le imprese dalla seconda metà del 28. Allargando il campo di analisi dell'osservatorio dai soli fallimenti e concordati preventivi a tutte le procedure concorsuali e ai casi di chiusura volontaria dell'azienda (liquidazioni) da questo numero inclusi nell'osservatorio emerge un impatto molto più significativo della recessione: tra gennaio e settembre del 212 sono uscite dal mercato 55 mila aziende, un valore record nel decennio, che supera quello già molto negativo dello stesso periodo del 211 (+,8). Gli archivi di Cerved Group indicano che nei primi nove mesi del 212 sono aumentate tutte le forme di uscita dal mercato: i fallimenti, che sfiorano quota 9 mila (+2 rispetto ai primi nove mesi 211), le procedure concorsuali non fallimentari (1.5, +7,3) e le liquidazioni (45 mila, +,3). In particolare, il forte aumento di liquidazioni del 212 anche di società non rischiose dal punto di vista del bilancio (v. focus) è un segnale allarmante, perché indica che a uscire dal mercato sono non solo aziende in difficoltà, ma anche imprese con buoni fondamentali che non vedono prospettive di profitto nel mercato. Imprese non più operative per modalità di chiusura Numero di procedure e tassi di variazione sullo stesso periodo dell'anno precedente , 2, 2,7,3 13,4 7,3 Fallimenti Liquidazioni Altre procedure ,8 -,3 Imprese in procedura o liquidate numero di procedure concorsuali e di liquidazioni tassi di crescita rispetto all anno precedente 1q-3q 1,4 3,4-1,8 9,9-3,2 7,7 3,5 4,1, Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata 3

4 2 1 2 Nell'industria, ad esempio, diminuiscono da due anni le crisi d'impresa, ma aumentano le liquidazioni: così calcolate, le chiusure di società di capitali (comprese le procedure di ristrutturazione del debito) risultano in aumento anche nella manifattura (+1,5 tra i primi nove mesi del 212 e del 211). Le tendenze sono comunque più lente rispetto a quanto osservato nel terziario (+6,3) e nelle costruzioni (+9,9). L'exit ratio che misura il numero di chiusure (o procedure) di società di capitale rispetto al totale di quelle con un attivo di bilancio positivo tre anni prima indica che a subire l'impatto maggiore della recessione sono il sistema casa (il 4,9 nei primi nove mesi del 212), il sistema moda (4,5) e, a sorpresa, il comparto dell'utility ed energia (4,5), in cui il boom di nascite di imprese è stato accompagnato anche da un elevato numero di liquidazioni. Nel Nord Est, come nell'industria, risultano in diminuzione i casi di default, ma in forte aumento le liquidazioni, con il risultato complessivo di un significativo incremento del totale delle chiusure o delle procedure di crisi: il numero di imprese fuori dal mercato nei primi nove mesi del 212 nell'area supera del 16 il dato dell'anno precedente, portando l'exit ratio a valori molto vicini a quelli delle altre aree geografiche. Tra le regioni, quelle che hanno avvertito più pesantemente la crisi nei primi 9 mesi del 212 risultano le Marche (exit ratio pari al 3,7), la Lombardia (3,7) e la Puglia (3,6). -5, 1,8 Procedure e liquidazioni di società di capitale* per area geografica Procedure e tassi di variazione sullo sullo stesso periodo dell'anno precedente Nord Ovest Centro Industria: exit ratio per settore Procedure e liquidazioni sulle imprese del settore (società di capitale*) Sistema casa Sistema moda Mezzi di trasporto Altri beni di consumo Prodotti intermedi Hi tech Meccanica Largo consumo Metalli Chimica e farmaceutica 2,5 2,5 2,4 (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 3, 3, 3,7 3,4 Nord Est Sud 4,5 4,2 4,9-1, 16,2 4,5 3,3 1,2 1, diminuiscono i casi di default, ma aumentano le liquidazioni 212 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 4

5 2 1 2 N I fallimenti el terzo trimestre del 212 sono state aperte procedure fallimentari, il 4,4 in più rispetto allo stesso periodo del 211 (+8,9 sul secondo trimestre su base destagionalizzata). Il dato porta a quasi 9 mila il totale delle procedure dichiarate nei primi nove mesi dell'anno, un valore che supera quello del 211 (+2), anno record dei fallimenti. Nei primi tre trimestri dell'anno, i fallimenti risultano in aumento tra le società di capitali (+5,6), forma giuridica in cui si concentra oltre il 7 dei casi, mentre prosegue il calo tra le società di persone (-7,1) e nelle altre forme giuridiche (-6,5). Le tendenze geografiche non sono omogenee: i fallimenti continuano ad aumentare nel Nord Ovest (+5,9 nei primi nove mesi del 212 rispetto al 211) e nel Centro (+4,4), interrompono la loro corsa nel Mezzogiorno e nelle Isole assestandosi ai livelli del 211 (-,1), risultano in calo nel Nord Est (-3,7). Dal punto di vista settoriale, continua il miglioramento dell'industria: da gennaio a settembre si contano 1.6 fallimenti, il 7,1 in meno rispetto a quanto osservato nell'anno precedente. Viceversa, aumentano i default nei servizi (+2,8) e soprattutto nell'edilizia (+6,1) q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q Andamento dei fallimenti Dati trimestrali dati grezzi destagionalizzata e corretti per i gg lavorativi Imprese non più operative per modalità Numero di procedure e tassi di variazione sullo stesso periodo dell'anno precedente 7,4-6,5 Altre forme 5,6 1,9 Società di capitale Società di persone 8,4-7,1 11,9 5,9 Fallimenti per area geografica 12,6 4,4 Nord Ovest Centro Nord Est Sud ,5-3,7 11,1 -,1 Altro Costruzioni Fallimenti per macrosettore Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente 36,6 8,1 6,9 6, Industria -2, -7,1 Servizi 12,8 2, Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata 5

6 2 1 2 Le procedure non fallimentari T ra luglio e settembre sono state aperte procedure concorsuali non fallimentari, il 18 in meno rispetto allo stesso periodo del 211; in termini destagionalizzati il numero di casi risulta del 15 inferiore rispetto a quelli del secondo trimestre. Il calo non compensa però le dinamiche negative dei trimestri precedenti: il totale di casi dei primi nove mesi del 212 sale a 1.54, il 7,3 in più rispetto all'anno precedente. Nell'ambito delle procedure non fallimentari è possibile distinguere tra quelle che mirano ad accordi con i debitori per un parziale rimborso del debito e una ristrutturazione dell'azienda (accordi di ristrutturazione del debito, concordati preventivi e amministrazione straordinaria, che riguarda le grandi imprese), da altre procedure di insolvenza. I dati indicano che nei primi 9 mesi dell'anno sono in forte crescita gli accordi di ristrutturazione del debito (+16,2, con un forte incremento dei concordati preventivi del 18), mentre risultano in calo le altre procedure (-3,2). Dal punto di vista settoriale, le procedure concorsuali diverse dai fallimenti risultano in forte aumento nell'edilizia (+39), su livelli leggermente superiori rispetto allo scorso anno nei servizi (+3,8) e nella manifattura (+2,2). Anche gli andamenti geografici non sono omogenei: si registra un q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 21 Andamento delle procedure concorsuali 1 non fallimentari Dati trimestrali dati grezzi destagionalizzata e corretta per i gg lavorativi Procedure non fallimentari per tipologia ,2-2,6 Procedure di ristrutturazione del debito forte aumento nel Nord Ovest (+17,7) e nel Centro (+13,5), un incremento più contenuto nel Nord Est (+3) e una diminuzione nel Sud e nelle Isole (-7,7). Altro Altre procedure 41,1-3,2 Procedure non fallimentari 1 per macrosettore Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente 66,3-15 Procedure non fallimentari per area geografica 1 Costruzioni 18,8 Nord Ovest Nord Est 39 2,5 17,7 23,4 13,5 Centro Sud -5,5 3, 48,7-7,7 Industria -8,9 2, Servizi 17,4 3,8 1 1 Esclude le procedure di cancellazione, scioglimento per atto dell'autorità e quelle che traggono origine da azioni dell'autorità giudiziaria (amministrazione giudiziaria, liquidazione giudiziaria, sequestro conservativo di quote e giudiziario) Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata 6

7 2 1 2 T Le liquidazioni ra luglio e settembre del 212 sono state liquidate poco meno di 12 mila imprese in bonis (aziende senza precedenti procedure concorsuali), il 9 in meno rispetto a quanto osservato nello stesso periodo del 211; in termini destagionalizzati, il numero di liquidazioni risulta in lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente (-1,8). Il calo degli ultimi tre mesi porta il totale dei casi osservati tra gennaio e settembre a 45 mila, lo,3 in più rispetto al 211. Un'analisi sui bilanci depositati dalle società di capitale liquidate consente di distinguere tra le liquidazioni di imprese effettivamente operative sul mercato da quelle di 'scatole vuote', società operative solo sulla carta (il 13 circa delle società di capitale liquidate nei primi 9 mesi del 212, se si considerano come scatole vuote quelle che non hanno mai depositato un bilancio nel triennio precedente alla liquidazione). Nel periodo analizzato, le liquidazioni sono cresciute a ritmi elevati tra le 'vere' società di capitale (+8,9), mentre si sono ridotte del 12,4 tra le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio e del 5,9 tra le società di persone. Se si considerano i soli casi di società di capitale in bonis che hanno depositato almeno un bilancio nei tre anni precedenti alla Andamento delle liquidazioni Dati trimestralii, destagionalizzati e corretti per le gg lavorative 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 21 1 liquidazione, le chiusure volontarie risultano in aumento in tutta l'economia: aumentano dell'1,7 nelle costruzioni, del 7,3 nell'industria (invertendo il trend dell'anno precedente) e del 7,3 nel terziario. L'aumento delle liquidazioni è un fenomeno che riguarda tutta la Penisola: in forte aumento i casi nel Nord Est (+21) e nel Nord Ovest (+13,1), mentre si registra un aumento più moderato nel Centro-Sud (+4) totale imprese società di capitale * (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura Liquidazione di impresa per forma giuridica Numero di casi e tassi di variazione sull'anno precedente -1,6 8,9 Società di capitale* Senza bilancio Società di persone Altro 75,7-12,4 -,8-5, (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura Liquidazioni di società di capitale * per macrosettore Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente -2,1 28,1 Liquidazioni di società di capitale* per area geografica Nord Ovest Nord Est Costruzioni,8 1,7-6,2 13,1-1,7 21,1 Industria -7,5 Centro Sud 7,3 2,5 4, ,2 4, Servizi,8 7,3 (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura 212 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata 7

8 2 1 2 Procedure e liquidazioni Tra luglio e settembre si contano più di 14 mila imprese per cui si è aperta una procedura concorsuale o di liquidazione: si tratta di una riduzione del 7,5 rispetto allo stesso periodo del 211 e dell'1,6 sul trimestre precedente (su base destagionalizzata). Nonostante il calo osservato negli ultimi tre mesi, il numero di imprese che a vario titolo hanno cessato nell'anno in corso le attività rimane a livelli molto elevati: si contano infatti oltre 55 mila procedure e liquidazioni fino alla fine di settembre, un dato che supera quello già molto elevato dello stesso periodo del 211 (+,8). Nei primi nove mesi del 212 sono aumentate tutte le procedure o le altre forme di chiusura considerate: +2 nel caso dei fallimenti, +7,3 nel caso delle procedure non fallimentari e +,3 nel caso delle chiusure volontarie (liquidazioni). Se si restringe il campo di osservazione alle sole società di capitale che effettivamente hanno operato sul mercato (quindi escludendo le 'scatole vuote' e le forme di impresa meno strutturate come società di persone o imprese individuali), le tendenze sono anche peggiori: si contano 8 mila procedure o liquidazioni nel terzo trimestre (+1,4), che porta il totale del 212 a quasi 28 mila casi, +7,2 sul 211. Per quanto riguarda le modalità di chiusura, si registra un forte aumento delle liquidazioni (+8,9), un leggero incremento dei fallimenti (+1,1) e delle altre procedure concorsuali (+,9) q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q Andamento delle liquidazioni Dati trimestrali, destagionalizzati e corretti per le giornate lavorative totale imprese Imprese non più operative per modalità Numero di procedure e tassi di variazione sullo stesso periodo dell'anno precedente 1, 2, Fallimenti Liquidazioni Altre procedure ,7, società di capitale * ,4 7, (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura Procedure e liquidazioni di impresa per forma giuridica Numero di procedure e tassi di variazione sull'anno precedente (primi 9 mesi dell anno) Società di capitale* non più operative per modalità Numero di procedure e tassi di variazione sullo stesso periodo dell'anno precedente 3 7,2 -,2 -,4-5,9-1,6 8,9 1 61,7-2, Società capitale* Senza bilancio Società persone 17,4-4,2 Altre forme 1 4,5 1,1 9,8,9 Fallimenti Liquidazioni Altre procedure (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura 212 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata 8

9 Dal punto di vista settoriale, i dati indicano nei primi nove mesi del 212 un aumento dei casi di crisi o di chiusura volontaria delle società in tutta l'economia. L'incremento è particolarmente consistente nelle costruzioni (+9,9), del 6,4 nel terziario e minore nell'industria (+1,8), che però inverte il trend positivo dell'anno precedente. È proprio l'edilizia il comparto in cui è relativamente maggiore l'uscita di imprese: nei primi nove mesi del 212 hanno chiuso il 3,6 delle società edili (con attivo di bilancio maggiore di ), un dato che supera di poco quello dell'industria (3,5) e di qualche decimo percentuale quello del terziario (3,1). In ambito industriale, soffrono soprattutto i settori del Made in Italy: l'exit ratio si attesta al 4,9 nel sistema casa, al 4,5 nel sistema moda (ma in miglioramento rispetto all'anno precedente), al 4,2 nei mezzi di trasporto. Viceversa i settori in cui la quota di uscite è minore risultano la chimica e farmaceutica (2,4), la siderurgia (2,5), il largo consumo (2,6). Al di fuori della manifattura, risulta molto elevato l'exit ratio del ramo utility ed energia, settore caratterizzato da un boom di nuove imprese nel campo delle nuove energie: il 4,5 delle società con un attivo di bilancio positivo ha una procedura o ha aperto una liquidazione nei primi nove mesi dell'anno. Segue il settore della logistica e dei trasporti, con un exit ratio del 4,1, la filiera infor- mazione-comunicazione- intrattenimento e della distribuzione con il 3,8. Viceversa, i segmenti del terziario con il minor exit ratio risultano le agenzie immobiliari (2), le aziende agricole (2,4), le imprese che offrono servizi finanziari o assicurativi (3,1). 4,9 4,5 4,2 3,7 3,4 3, 3, Costruzioni Procedure e liquidazioni di società di capitale*per macrosettore Industria Servizi Altro Industria Servizi e altri settori Procedure e liquidazioni sulle imprese del settore (società di capitale*) 2,5 2,5 2,4 Sistema casa Sistema moda Mezzi di trasporto Altri beni di consumo Prodotti intermedi Hi tech Meccanica Largo consumo Metalli Chimica e farmaceutica (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura Exit ratio per macrosettore Chiusure sulle operative nel macrosettore (società di capitale*) -17,4 25,8 EXIT RATIO 3,5 9,9-6,9 1,8 Costruzioni Industria Servizi 6 3,6 3,7 3,3 3,4 3,5 3,2 8 Utility ed energia Logistica e trasporti Informazione e intrattenimento Distribuzione Servizi non finanziari Servizi finanziari e assicurativi Aziende agricole Immobiliari 1 2,9 3, 3,1 2,4 2, 4,7 4,7 3,9 3,2 3,1 Altro 4,5 4,1 3,8 3,8 2,3 (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura; l indice è calcolato sulle operative con attivo maggiore di tre anni prima della chiusura ,4 212 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata 9

10 2 1 2 Dal punto di vista geografico, le crisi o le chiusure volontarie di società sono aumentate con tassi a due cifre nel Nord, e più moderati nel Centro-Sud. Nel Nord Est si contano poco meno di 5.6 chiusure di società di capitale nei primi nove mesi dell'anno (+16,2 sull'anno precedente), mentre nel Nord Ovest i casi sono più di 8 mila (+1,8). Nel Centro si registra un aumento del 3,3, nel Mezzogiorno e nelle Isole dell'1. Gli exit ratio risultano piuttosto allineati tra le aree geografiche, con una punta del 3,4 nel Centro e un minimo del 3,1 nel Nord Est. Maggiori le differenze a livello regionale: con un exit ratio del 3,7 Lombardia e Marche sono le regioni in cui le chiusure aziendali hanno fatto registrare il maggiore impatto, seguite dalla Puglia (3,6) e dalla Sicilia (3,5). All'estremo opposto vi sono Valle d'aosta (1,8), Basilicata (2,3) e Calabria (2,4). Dal punto di vista dimensionale, la maggior parte delle società in procedura o liquidate sono imprese con un attivo di bilancio compreso tra e 2 milioni di euro (tre anni prima della procedura), per cui i casi di chiusura risultano in aumento del 7,3 tra gennaio e settembre; le chiusure crescono anche tra le piccole società con attivo tra 2 e 1 milioni (+11,6), tra le medie aziende nella classe 1-5 milioni (+2,8) e tra le grandi imprese con attivo oltre i 5 milioni (+42,5). Liquidazioni di società di capitale* per area geografica -5, 1,8 4,5 3,3 8 (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura Exit ratio per area geografica Procedure e liquidazioni sulle imprese dell area (società di capitale*) 2,7 Nord Ovest 6 2,7 Centro 3,1 Nord Est Nord Ovest Centro 3,2 3, 3,3 Nord Est Sud 3,4 3,2 3,2 3,4 Sud e Isole 3,2 3,2 (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura; l indice è calcolato sulle operative con attivo maggiore di tre anni prima della chiusura -1, 16,2 6 1,2 1, Exit ratio per regione Procedure e liquidazioni sulle imprese della regione (società di capitale*) 2,4 1,8 3,4 3,7 2,9 3,2 3,3 3,1 3,4 3,7 3,2 3,3 3, 3,4 3,2 (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura; l indice è calcolato sulle operative con attivo maggiore di tre anni prima della chiusura 2,7 3,5 3,6 2,3 3,4 Procedure e liquidazioni per dimensione delle società di capitale* Procedure e tassi di variazione sullo stesso periodo dell anno precedente (per attivo del bilancio di tre anni prima rispetto procedura) no bilancio -2 milioni 2-1 milioni 1-5 milioni >5 milioni ,9 7,3 11,6 2,8 42,5 (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti la chiusura 212 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata 1

11 2 1 2 Lo strano caso delle liquidazioni La serie storica delle liquidazioni di società in procedura concorsuale? I punteggi di rischio calcolati sui bilanci di Cerved Group consentono bonis (società che nell'anno precedente alla liquidazione non hanno aperto alcuna procedura di rispondere a questa domanda. I dati indicano concorsuale) denota un trend in aumento nel che le liquidazioni non riguardano esclusivamente imprese rischiose da un punto di vista corso del decennio. Se si considera il periodo gennaio-settembre, si passa dai 12 mila casi economico-finanziario e che la percentuale di del 21 agli oltre 2 mila del 212. quelle solide si è aggirata nel corso del decennio intorno al 3 del complesso delle liquidate. L'incremento di liquidazioni è confermato anche escludendo dal computo le cd scatole vuote In particolare, negli ultimi nove mesi sono state liquidate più di 5 mila società affidabili se- imprese operative sulla carta ma di fatto fuori dal mercato (sono state considerate 'scatole condo i punteggi di Cerved Group, un aumento vuote' tutte le società che negli ultimi tre anni del 7 rispetto al dato dell'anno precedente. non hanno depositato alcun bilancio valido) e Le imprese con asset superiori a 2 milioni di anche eliminando le microimprese che un anno euro che hanno deciso di liquidare volontariamente le attività sono circa 1.7 nei primi prima della liquidazione avevano un attivo di bilancio inferiore a 2 milioni di euro. nove mesi del 212 e, di queste, 285 (+17 Il 212, in particolare, è un anno di forte aumento per le liquidazioni: aumentano dell'8,9 lancio considerato non rischioso. rispetto all'anno precedente) avevano un bi- considerando l'intera platea di società di capitali, del 1,1 escludendo le società senza aumento dei casi di default, un brusco aumento La crisi ha quindi prodotto, oltre a un forte bilancio valido e addirittura del 27 tra le di chiusure di aziende sane, caratterizzate da aziende con un attivo di bilancio di almeno 2 ottimi fondamentali ma probabilmente da milioni di euro. I dati indicano quindi che un aspettative pessimistiche sulle profittabilità numero crescente di imprese, anche strutturate, dell'azienda. Data l'entità del fenomeno, capirne sta uscendo volontariamente dal mercato: si le ragioni e il destino di queste società (chiudono tratta di aziende con conti in disordine, magari in Italia e aprono all'estero? Escono semplicemente dal mercato?) diventa fondamentale per che risentono della pesante eredità della crisi e che liquidano i propri creditori per evitare una invertire le tendenze in atto. 16 Società con attivo di bilancio: liquidazioni di imprese in bonis Valori assoluti e tassi di crescita sull anno precedente società di capitale con attivo maggiore di zero nell anno precedente alla liquidazione 1,1-3,7 16 Società con asset > 2 milioni: liquidazioni di imprese in bonis Valori assoluti e tassi di crescita sull anno precedente società di capitale con attivo maggiore di 2 milioni nell anno precedente alla liquidazione -1, ,2 7, 8 4-2,4 17,2 Tutte le liquidate Liquidate non rischiose, stime per il 212. Liquidazioni di società di capitale senza procedure concorsuali nei precedenti anni. La rischiosità è calcolata con una procedura statistica che misura la vicinanza del bilancio dell anno precedente alla liquidazione con quello di società normali o in stato di difficoltà. 212 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata 11

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