OSSERVATORIO SU FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE

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1 1. 1/2 3,6k 1k 1,5k OSSERVATORIO SU FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE FEBBRAIO 215 #22 (2 a+2b) 12,5% 75,5%

2 Febbraio 215 / n 22 2 FALLIMENTI RECORD NEL OLTRE QUOTA 15 MILA SINTESI DEI RISULTATI Dall inizio della crisi persi un milione di posti di lavoro in imprese fallite; in calo liquidazioni e altre procedure Si chiude un anno tra luci e ombre per le chiusure aziendali. Nel i fallimenti hanno toccato un nuovo record negativo, che ha riguardato la maggior parte delle regioni italiane e ha avuto impatti occupazionali rilevanti. Nello stesso anno si registra però un deciso calo delle procedure concorsuali non fallimentari e, per la prima volta dal 21, una riduzione delle liquidazioni volontarie di imprese in bonis. Complessivamente, in base agli archivi Cerved, nel si contano 14 mila chiusure aziendali tra fallimenti, procedure concorsuali non fallimentari e liquidazioni volontarie, in diminuzione del 3,5% rispetto al picco toccato nel 213. Procedure e liquidazioni di imprese Dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative Totale Società capitale* (scala destra) 2 9 (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura Andamenti dei fallimenti Valori assoluti Tassi di crescita a/a ,5%,7% 7,2% 5,8% -15,8% 19,6% 8,3% 3,1% 12,9% 1,7% 1 25% 21,9% -41,1% Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

3 Febbraio 215 / n 22 3 Fallimenti per regione nell anno Valori assoluti Tasso di crescita /213 Massimo dal 21 Lombardia Lazio Veneto Campania Toscana Piemonte Emilia Romagna Sicilia Puglia Marche Liguria Calabria Abruzzo Sardegna Umbria Friuli Trentino A A Basilicata Molise Valle d'aosta 7,5% 21,5% 2,1% 41,6% -2,1% 1,5% 16,2% 2,6% -2,1% 6,9% 21,6% -15,1% 9% 4,7% 16,3% 17,2% 2,6% 3,6% 13,7% 5,3% Negli ultimi tre mesi dello scorso anno, sono state dichiarate fallite aziende, il massimo osservato in un singolo trimestre dall inizio della serie storica nel 21. Il dato ha portato il totale dei fallimenti del ben oltre quota 15 mila, cui corrisponde un incremento del 1,7% rispetto al record negativo toccato nel 213. Più di un decimo delle imprese che hanno portato i libri in tribunale nel aveva precedentemente fatto richiesta di un concordato con riserva, la procedura introdotta nel 212 per facilitare l accesso al concordato preventivo e che può aver contribuito a far emergere più precocemente casi di crisi aziendali, facendoli sfociare in fallimenti. L aumento su base annua dei fallimenti riguarda tutte le aree della Penisola, con undici regioni su venti che fanno registrare un record storico negativo dal 21. Dal punto di vista settoriale, le procedure continuano ad aumentare nel terziario e nelle costruzioni, mentre nell industria i fallimenti si attestano sui livelli dello scorso anno, grazie alla dinamica positiva osservata negli ultimi tre mesi dell anno. Un analisi sugli impatti occupazionali dei fallimenti (v. focus) evidenzia gli effetti molto rilevanti della crisi: nelle 83 mila aziende che hanno aperto una procedura tra il 28 e il erano impiegati quasi un milione di addetti. Nel solo, i posti di lavoro persi nelle oltre 15 mila aziende fallite si attesta a 175 mila, in leggero calo rispetto all anno precedente (176 mila). Imprese non più operative per modalità 1 8,5% -5,3% numero di procedure e tassi di variazione sullo stesso periodo dell anno precedente ,3% 1,7% 199,4% -16,4% Fallimenti Liquidazioni Altre procedure Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

4 Febbraio 215 / n 22 4 I dati indicano che nel sono state aperte procedure concorsuali non fallimentari, in decisa diminuzione rispetto alle oltre 3 mila del 213. Le modifiche legislative introdotte al concordato in bianco in particolare la possibilità per i tribunali di nominare un Commissario giudiziale a monitoraggio della condotta del debitore hanno determinato un brusco calo sia delle domande in bianco, sia delle procedure di concordato preventivo comprensive di un piano di risanamento (-2,5% sul 213). Dopo quattro anni, nel è tornato a diminuire il numero di società in bonis liquidate volontariamente dai soci, un segnale che può indicare un miglioramento nella fiducia degli imprenditori. Complessivamente si stimano 86 mila liquidazioni, in calo del 5,3% rispetto alle 91 mila del 213. La diminuzione è ancora più consistente (-1%) se si escludono dal conteggio le cd. scatole vuote, società iscritte al Registro delle Imprese ma che non sono mai state effettivamente attive sul mercato. Questa tendenza ha riguardato tutti i settori economici e tutte le aree geografiche, con tendenze particolarmente positive nell industria e nel Centro Sud Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

5 Febbraio 215 / n 22 5 I FALLIMENTI Si chiude un anno record per i fallimenti. Tra ottobre e dicembre sono state dichiarate fallite imprese, il 7% in più rispetto allo stesso periodo del 213 e il massimo osservato in un singolo trimestre dall inizio della serie storica. Il dato porta il totale dei fallimenti del a quota , cui corrisponde un incremento del 1,7% sul 213 (precedente record annuale). La serie storica indica che dall inizio della crisi i fallimenti sono continuamente aumentati, più che raddoppiando rispetto alle 7.56 procedure aperte nel 28, anno in cui la crisi era solo agli inizi 1. Un numero non trascurabile di aziende fallite negli ultimi due anni (più di 3 mila) avevano presentato una domanda di concordato in bianco. Nel solo queste imprese sono 1.858, rappresentando una quota importante di tutte le aziende che hanno portato i libri in tribunale (l 11,9%). Andamento dei fallimenti 5 Dati trimestrali 4 3 Dati grezzi Destagionalizzati e corretti per i gg lavorativi Andamenti dei fallimenti Valori assoluti Tassi di crescita a/a ,5%,7% 7,2% 5,8% -15,8% 25% 19,6% 8,3% 3,1% 12,9% 1,7% 21,9% -41,1% Con la riforma delle legge fallimentare del 26 e del 27 sono state modificate le soglie di fallibilità, escludendo un numero rilevante di piccole imprese dalla disciplina fallimentare. Pertanto il confronto con il 28 risulta essere più omogeneo Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

6 Febbraio 215 / n 22 6 Fallimenti per forma giuridica nell anno sullo stesso periodo dell anno precedente ,4% 12,7% ,3% 7,8% 53,9% 2,4% Altre forme Società di capitale Società di persone Più di tre quarti dei fallimenti registrati nell anno ha riguardato società di capitale: sono poco meno di 12 mila quelle che hanno presentato istanza di fallimento nel, in aumento del 12,7% rispetto al 213. Più contenuto l aumento osservato tra le società di persone (+2,4%) e tra quelle organizzate in altre forme giuridiche (+7,8%). Il forte incremento dei fallimenti è dovuto alle dinamiche negative che si osservano nelle costruzioni e nel terziario, settori in cui il numero di default è aumentato rispettivamente del 12,1% e del 15,2% su base annua. L incremento delle procedure nei servizi è diffuso a tutti i settori del terziario, con tassi di crescita a due cifre nei servizi non finanziari, nell informazione-intrattenimento, nella distribuzione e tra le società immobiliari. Nell industria i fallimenti si attestano invece sui livelli del 213 (+,3%), grazie al calo registrato negli ultimi tre mesi dell anno (-7,9%). In ambito manifatturiero, i fallimenti e i default sono in calo nella chimica, nell hi tech, nel sistema casa, nei mezzi di trasporto, nel largo consumo e nella siderurgia, mentre aumentano nel sistema moda, nella meccanica, nei prodotti intermedi e negli altri beni di consumo. Fallimenti per macrosettore nell anno sullo stesso periodo dell anno precedente ,7% 15,2% ,9% 4,5% 12,1% 98,5% 54%,3% Altro Costruzioni Industria Servizi Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

7 Febbraio 215 / n 22 7 Fallimenti nei servizi nell anno ,1% sull anno precedente ,9% ,3% 8,8% 16% 7,1%,8% 22,6% Distribuzione Servizi non finanziari Immobiliari Logistica e trasporti Informazione e intrattenimento Servizi finanziari Utility ed energia Aziende agricole Fallimenti nell industria nell anno sull anno precedente ,7% 9,5% -2% -3,7% -11,9% 12,9% -2,9% 1-27% 31% -3% Sistema moda Meccanica Metalli Mezzi di trasporto Sistema casa Prodotti intermedi Largo consumo Hi tech Altri beni di consumo Chimica e farmaceutica Nel quarto trimestre del i fallimenti hanno seguito dinamiche diversificate a livello territoriale, facendo registrare un forte incremento nelle regioni del Centro (+2,9% rispetto allo stesso periodo del 213), un aumento del 7% nel Mezzogiorno, del 3,1% nel Nord Ovest e una riduzione del 4,1% nel Nord Est. In tutta la Penisola il numero di fallimenti dichiarati nel ha comunque toccato livelli record dall inizio della serie storica: quasi 5 mila default nel Nord Ovest (+1,9% sul 213), oltre 4 mila nel Mezzogiorno e nelle Isole (+12,6%), nel Centro (+16,2%) e nel Nord Est, l area del Paese in cui l incremento è minore (+1,7%). Il è stato un anno record negativo per undici delle venti regioni italiane: hanno toccato un massimo i fallimenti in Lombardia (3.379 fallimenti, +5,3% sul 213), Veneto (1.324, +4,7%), Toscana (1.29, +17,2%), Piemonte (1.175, +2,6%), Emilia Romagna (1.13, +3,6%), Sicilia (9, +7,5%), Puglia (768, +21,5%), Marche (579, +2,1%), Abruzzo (315, +1,5%), Sardegna (39, +16,2%), Umbria (263, +2,6%). Le uniche regioni in cui il fenomeno è risultato in calo sono Molise (-15%), Friuli (-2,1%) e Calabria (-2,1%) Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

8 Febbraio 215 / n 22 8 Fallimenti per area geografica nell anno sullo stesso periodo dell anno precedente ,9% 1,7% 19% 1,9% 87,4% 16,2% 12,6% 77,3% Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole Fallimenti per regione nell anno Valori assoluti Tasso di crescita /213 Massimo dal 21 Lombardia Lazio Veneto Campania Toscana Piemonte Emilia Romagna Sicilia Puglia Marche Liguria Calabria Abruzzo Sardegna Umbria Friuli Trentino A A Basilicata Molise Valle d'aosta 7,5% 21,5% 2,1% 41,6% -2,1% 1,5% 16,2% 2,6% -2,1% 6,9% 21,6% -15,1% 9% 4,7% 16,3% 17,2% 2,6% 3,6% 13,7% 5,3% Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

9 Febbraio 215 / n 22 9 LE PROCEDURE NON FALLIMENTARI Nel il numero di procedure concorsuali 2 non fallimentari si è fortemente ridotto rispetto al 213, soprattutto per il netto calo dei concordati preventivi (che però rimangono su livelli storicamente elevati). Ha inciso il minor impiego del concordato con riserva, seguito alle modifiche di legge che hanno introdotto la facoltà per i tribunali di nominare un Commissario giudiziale a monitoraggio della condotta del debitore. I dati indicano che nel quarto trimestre del sono state aperte 64 procedure concorsuali non fallimentari, più di un terzo in meno rispetto allo stesso periodo del 213. Complessivamente, le procedure aperte nel sono (-16,4% sul 213). Di queste, sono concordati preventivi comprensivi di piano di risanamento, cui corrisponde un calo di più del 2% sull anno precedente. Anche nel quarto trimestre è proseguita la riduzione dei concordati con riserva o in bianco (66 istanze, -31% rispetto allo stesso periodo del 213), le procedure che, con un contenuto minimo, consentono alle imprese di bloccare le azioni esecutive dei creditori fino alla presentazione del piano di risanamento. Andamento delle procedure concorsuali non fallimentari Dati trimestrali Dati grezzi Destagionalizzati e corretti per i giorni lavorativi Non include i concordati in bianco, le procedure in cancellazione, di scioglimento per atto dell autorità e le procedure che originano da atto dell autorità Procedure non fallimentari per tipologia nell anno sullo stesso periodo dell anno precedente % -2,5% ,1% -7,7% (*) Concordati preventivi con piano di risanamento. (**) Non include le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell autorità e le procedure che originano da atto dell autorità. 5 Concordati preventivi* Altre procedure** 2. Esclude le procedure di cancellazione, scioglimento per atto dell autorità e quelle che traggono origine da azioni dell autorità giudiziaria Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

10 Febbraio 215 / n 22 1 I concordati in bianco 2 Numero di istanze per trimestre 15 Introdotta la possibilità per il giudice di nominare un Commissario giudiziale 1 Nota: il concordato in bianco è stato introdotto a settembre del q3 q4 q1 q2 q3 q4 q1 q q3 q4 Procedure non fallimentari per macrosettore nell anno sullo stesso periodo dell anno precedente ,8% -13,8% Non include le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell autorità e le procedure che originano da atto dell autorità ,6% Altro -19,8% 79,4% 74,6% -11,8% -25,5% Costruzioni Industria Servizi È un fenomeno in atto dall introduzione delle modifiche legislative per limitarne gli abusi (nello specifico, la possibilità di nominare un Commissario giudiziale a monitoraggio della condotta del debitore): complessivamente, nel si contano 2.98 concordati in bianco, contro i del 213 (-37,2%). Il calo delle procedure concorsuali non fallimentari ha riguardato tutta l economia ed è stato maggiore nell industria: nel, si contano 577 procedure, un quarto in meno di quelle osservate nel 213. Più contenuta, ma comunque con tassi a due cifre, la riduzione osservata nelle costruzioni (-11,8%) e nei servizi (-13,8%). In tutti i settori il numero di procedure concorsuali non fallimentari rimane comunque su livelli storicamente molto elevati, superiori a quelli del 212. Anche i dati territoriali indicano una generale riduzione del fenomeno, insufficiente però a tornare sotto i livelli di due anni fa. Nel Nord Est si contano 617 procedure, pari ad un calo del 22,9%, la riduzione maggiore osservata in tutta la Penisola. Nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno il calo è del 16%, mentre nelle regioni del Centro Italia la riduzione è più contenuta (-1,5%) Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

11 Febbraio 215 / n Procedure non fallimentari per area geografica nell anno sullo stesso periodo dell anno precedente Non include le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell autorità e le procedure che originano da atto dell autorità ,5% Nord Est -22,9% 66,5% Nord Ovest -16,5% 43,2% Centro -1,5% 49,5% -16% Sud e Isole Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

12 Febbraio 215 / n LE LIQUIDAZIONI Dopo quattro anni torna a diminuire il numero di società in bonis liquidate volontariamente dai soci. Si stima 3 che nell ultimo trimestre del 41,2 mila imprenditori hanno liquidato volontariamente la propria azienda, in aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Con questo dato, il numero totale di liquidazioni del tocca quota 86 mila, il 5,3% in meno rispetto alle quasi 91 mila del 213. È il primo calo del fenomeno osservato dal 21. La tendenza è ancora più positiva se si escludono dal conteggio le c.d. scatole vuote, società iscritte ai registri ma di fatto non operative. Infatti, se si considerano le società di capitale, la riduzione è con tassi a due cifre tra le vere imprese (-1,6% tra le aziende che hanno depositato almeno un bilancio valido nei tre anni precedenti alla chiusura), mentre si osserva un aumento vicino al 4% per le società dormienti, imprese che non hanno depositato bilanci nei tre anni precedenti la procedura. In calo anche le liquidazioni di società di persone (-6,8%). Andamento delle liquidazioni Dati trimestrali, destagionalizzati e corretti per le giornate lavorative Totale imprese Società di capitale (scala di destra) Andamento delle liquidazioni Valori assoluti, tassi di crescita a/a ,2% 5,1% 8,4% 1,6% 7,7% 9% -7,7% -,3% -,1% 6,1%,7% 2% -5,3% Per via dei ritardi nell aggiornamento degli archivi camerali, il numero di liquidazioni dell ultimo trimestre è stimato e poi corretto ed aggiornato nel successivo numero dell Osservatorio. Il numero effettivo di procedure del terzo trimestre (13,5 mila) è inferiore rispetto alla stima di 14,5 mila fornita nell ultimo Osservatorio Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

13 Febbraio 215 / n Liquidazioni di impresa per forma giuridica nell anno Numeri di casi e tassi di variazione sullo stesso periodo dell anno precedente % -1,6% -12,8% -6,8% (*) esclude le società senza bilancio, quelle che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 1 Società capitale* 114,3% Senza bilancio 39,7% Società persone Il calo delle vere società di capitale liquidate riguarda tutti i settori economici. La riduzione è maggiore nell industria, settore in cui si contano poco meno di 4 mila liquidazioni nel, il 17,1% in meno del livello del 213. Diminuisce anche il numero di imprese edili chiuse volontariamente, -8,9% nell ultimo anno a quota 5,7 mila. Il terziario si conferma settore con il maggior numero di liquidazioni: nel sono 27,5 mila, in calo del 9,3%. Dal punto di vista geografico, il calo delle liquidazioni di vere società di capitale è particolarmente pronunciato nel Centro-Sud: nelle regioni del Mezzogiorno le società liquidate nel diminuiscono del 16,1%, superando di poco quota 1 mila, mentre al Centro il calo è del 12%. Nel Nord Ovest si contano 11,4 mila liquidazione di vere società di capitale in bonis, il 7,2% in meno rispetto al 213. Nel Nord Est, l area della Penisola con il minor numero di liquidazioni, le chiusure volontarie sono 7,7 mila, il 5,9% in meno rispetto all anno precedente. Liquidazioni di società di capitale* per macrosettore nell anno % -9,3% sullo stesso periodo dell anno precedente (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 1 5 6,4% -18,4% Altro 34,9% -8,9% Costruzioni 14,5% -17,1% Industria Servizi Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

14 Febbraio 215 / n Liquidazioni di società di capitale* per area geografica nell anno % -7,2% 23% 42,1% -12% -16,1% sullo stesso periodo dell anno precedente ,3% -5,9% Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

15 Febbraio 215 / n QUASI UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO PERSI IN IMPRESE FALLITE La corsa senza sosta dei fallimenti, che ha riguardato le imprese italiane dall avvio della lunga crisi dalla quale l economia italiana stenta ad uscire, ha prodotto impatti molto consistenti sui livelli occupazionali. Complessivamente, tra 28 e sono fallite imprese, prevalentemente di piccole dimensioni. In base alle stime fatte sugli archivi di Cerved, in queste aziende lavoravano 959 mila addetti. La serie storica indica che con la crescita del numero di default sono aumentati i costi occupazionali, con un picco raggiunto nel 213, anno in cui il numero di addetti in imprese fallite ha toccato quota 176 mila. Nel, nonostante il forte aumento dei fallimenti, il numero di posti di lavoro persi è leggermente diminuito (175 mila, -,5%), in quanto si è ridotta la dimensione media delle imprese che hanno portato i libri in tribunale. Rispetto all inizio della crisi, il numero rimane comunque molto consistente: i posti di lavoro persi sono più che raddoppiati rispetto ai 74 mila del 28 (+136%). Lavori impiegati nelle imprese in fallimento Valori assoluti I dati indicano che più di un terzo dei posti di lavoro persi nel (circa 59 mila) riguarda imprese del Nord Ovest, su cui pesa l elevato numero della Lombardia (più di 4 mila posti di lavoro persi). Sono 42 mila gli addetti impiegati nelle società fallite che avevano sede nel Centro Italia (22 mila nel Lazio), 41 mila nel Mezzogiorno (quasi 13 mila in Campania) e 33 mila nel Nord Est (15 mila in Veneto). Se si amplia l analisi al totale dei fallimenti aperti dall inizio del 28, le regioni che hanno pagato un dazio più pesante ai fallimenti risultano essere la Lombardia (22 mila posti di lavoro persi in aziende in procedura fallimentare tra 28 e ), il Lazio (17 mila), il Veneto (89 mila) e il Piemonte (75 mila). Dal punto di vista settoriale, le stime costruite indicano che quasi la metà dei posti di lavoro persi in imprese fallite nel riguardava aziende che operavano nel terziario, con un forte contributo dei servizi non finanziari (29 mila) e della distribuzione (27 mila). Nella manifattura si sono persi circa 43 mila addetti (l emorragia si osserva soprattutto nel sistema moda, 9 mila posti di lavoro persi, e nella meccanica, più di 7 mila), mentre nell edilizia sono circa 39 mila. Tra 28 e sono 46 mila i posti di lavoro persi nel terziario, 278 mila perso nell industria e 28 mila nelle costruzioni. 4. Si considera il numero di addetti impiegati nelle imprese fallite tre anni prima rispetto all apertura della procedura. Il dato è stimato solamente per le società per cui l informazione è mancante Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

16 Febbraio 215 / n POSTI DI LAVORO PERSI PER SETTORE Totale POSTI DI LAVORO PERSI PER REGIONE Totale Industria Nord Est Largo Consumo Emilia Romagna Sistema Moda Friuli Sistema Casa Trentino A.A Altri Beni di Consumo Veneto Mezzi di Trasporto Nord Ovest Chimica e Farmaceutica Liguria Metalli Lombardia Meccanica Piemonte Hi Tech Valle D'Aosta Prodotti Intermedi Centro Servizi Lazio Informazione e Intrattenimento Marche Distribuzione Toscana Logistica e Trasporti Umbria Servizi non Finanziari Sud e Isole Servizi Finanziari e Assicurativi Abruzzo Immobiliari Basilicata Costruzioni Calabria Altro Campania Aziende Agricole Molise Utility ed Energia Puglia Altre Attività Sardegna Totale Sicilia Totale Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

17 Consulta i grafici interattivi su regioni e settori su know.cerved.com Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

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