Il non profit e gli psicologi:

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1 Il non profit e gli psicologi: istruzioni per l uso l Barbara Rizzato dottore commercialista

2 Qualche riflessione sul perché di una normativa speciale per il non profit Nasce per agevolare coloro che svolgono attività di rilevanza sociale senza volerne realizzare un profitto

3 Somme corrisposte agli associati Le associazioni (e le APS in particolare) devono avvalersi prevalentemente delle prestazioni dei propri associati, che devono essere volontarie, libere e gratuite E data comunque facoltà di erogare: Rimborsi spese piè di lista o chilometrici Compensi per prestazioni professionali

4 Le fonti normative Ai fini IRES: art , art TUIR Ai fini IRAP: art. 10 DPR 446/97 Ai fini IVA: art. 4 DPR 633/72 Ai fini dell accertamento: art. 20 DPR 600/73 Per le ONLUS: art D.lgs 460/97 Per le a.d.v.: art. 8-9 L. 266/91 e DM 25/5/95

5 Traccia di lavoro Le tipologie di enti non commerciali Le formalità Le attività svolgibili Tassazione e agevolazioni fiscali Gli adempimenti fiscali e amministrativi

6 LE TIPOLOGIE DI ENTI NON COMMERCIALI Definizione Sono enti non commerciali i soggetti collettivi che non perseguono in via esclusiva o prevalente scopo di lucro

7 LE TIPOLOGIE DI ENTI NON COMMERCIALI Le forme possibili Associazioni riconosciute (iscritte al Registro delle persone giuridiche c/o Prefettura) dotate di personalità giuridica autonomia patrimoniale perfetta Associazioni non riconosciute (non iscritte al Registro delle persone giuridiche c/o Prefettura) prive di personalità giuridica prive di autonomia patrimoniale perfetta

8 LE TIPOLOGIE DI ENTI NON COMMERCIALI Le forme possibili Associazioni culturali, assistenziali, di formazione extra-scolastica Associazioni di promozione sociale (APS) sono tali tutte le associazioni (riconosciute e non) che svolgono attività di utilità sociale a favore di associati o di terzi, senza finalità di lucro Le APS possono (o meno) essere ONLUS Comitati Fondazioni Partiti politici, associazioni sindacali e di categoria

9 LE TIPOLOGIE DI ENTI NON COMMERCIALI Le forme possibili Quando le associazioni possono essere ONLUS? Sussistenza dei requisiti Statutari previsti dall art. 10, primo comma, D.Lgs 460/97 Punto cruciale: perseguimento in via esclusiva di finalità di solidarietà sociale (quindi a soggetti svantaggiati esterni all organizzazione) Sono ONLUS di diritto: Le a.d.v. Le cooperative sociali Le ONG

10 LE FORMALITA Modalità di costituzione Richiesta di attribuzione di un numero di codice fiscale (e di partita IVA se si prevede di svolgere anche attività commerciale) Atto costitutivo e Statuto redatti in forma scritta atto notarile (obbligatorio solo per le associazioni che intendano chiedere il riconoscimento giuridico) scrittura privata registrata (la registrazione consente di beneficiare di agevolazioni fiscali e di richiedere la qualifica di ONLUS) Trasmissione all Agenzia delle Entrate del modello EAS entro 60 giorni dalla costituzione

11 LE FORMALITA Iscrizione nei registri Iscrizione al REA c/o la CCIAA (solo per chi svolge attività commerciale) Iscrizione al Registro delle Persone giuridiche c/o la Prefettura (se associazione riconosciuta) Iscrizione ai Registri delle APS (nazionale, regionale o provinciale) (facoltativa) Iscrizione ai Registri generali delle a.d.v. c/o le Regioni o province autonome (per le a.d.v. che vogliono godere delle agevolazioni fiscali) Iscrizione all anagrafe unica delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (per chi vuole ottenere la qualifica di ONLUS)

12 LE FORMALITA Clausole dello Statuto Al fine di poter rientrare nel novero degli enti tributariamente privilegiati, l art. 148, ottavo comma, del TUIR ha previsto alcuni contenuti essenziali dello Statuto: a) Divieto di distribuzione anche indiretta di utili b) Obbligo di devolvere il patrimonio dell ente, in caso di suo scioglimento, ad altra associazione avente analoghe finalità o a fini di pubblica utilità c) Disciplina uniforme del rapporto associativo, garanzia del diritto di voto agli associati d) Obbligo di rendiconto annuale e) Eleggibilità libera degli organi amministrativi f) Intrasmissibilità della quota se non per causa di morte e non rivalutabilità della stessa

13 LE FORMALITA Gli organi dell associazione Assemblea degli associati approva il rendiconto ha i poteri e i doveri che risultano dallo Statuto Amministratori Consiglio direttivo ha i poteri gestori Organo di controllo (eventuale) revisore dei conti o collegio sindacale

14 LE FORMALITA Lo scopo comune Individuazione dell oggetto sociale inteso come lo scopo istituzionale che l ente si propone di raggiungere Lo scopo deve essere di natura ideale, non economico. E pertanto precluso l esercizio in via prevalente di un attività commerciale. L attività commerciale può sussistere in via accessoria ed eventuale e comunque non può mai essere finalizzata alla distribuzione di utili, neppure in via indiretta

15 LE FORMALITA L elemento personale Il contratto associativo ha natura aperta: sono sempre possibili adesioni successive senza che ciò implichi modifiche dell atto costitutivo E possibile prevedere specifiche condizioni per l ammissione degli associati Il venir meno di tutti gli associati è causa di estinzione dell associazione

16 LE FORMALITA Modalità di estinzione Cause: Volontà degli associati Scadenza del termine Conseguimento dello scopo o sopravvenuta impossibilità di perseguirlo Venir meno di tutti gli associati Provvedimento dell autorità pubblica Adempimenti: Assunzione di delibera assembleare Liquidazione (eventuale) Chiusura codice fiscale e/o partita IVA Cancellazione dai vari registri

17 LE ATTIVITA SVOLGIBILI Istituzionali, commerciali, decommercializzate Attività istituzionali: volte a perseguire gli scopi statutari Attività commerciali: proprie dell attività tipica d impresa - occasionali (tassabili come redditi diversi) - abituali (tassabili come reddito d impresa) Attività decommercializzate: a pagamento, svolte esclusivamente o principalmente a favore dei soci

18 LE ATTIVITA SVOLGIBILI Il peso di fatto delle diverse attività Necessaria prevalenza dell attività istituzionale: l ente perde la qualifica di e.n.c., con efficacia retroattiva dall inizio del periodo d imposta, qualora di fatto eserciti prevalentemente attività commerciali per un intero periodo d imposta contabilità separata per l attività istituzionale rispetto a quella commerciale Redazione di bilanci sociali atti ad evidenziare dati extra-monetari (es: ore di lavoro, pratiche evase, numero di soggetti ai quali è stata resa assistenza, ecc )

19 LE ATTIVITA SVOLGIBILI Il peso di diritto delle diverse attività L eventuale prevalenza dell attività commerciale è determinabile anche tramite gli indici presuntivi di cui all art. 149 TUIR: Prevalenza delle immobilizzazioni relative all attività commerciale, al netto degli ammortamenti, rispetto alle restanti attività Prevalenza dei ricavi derivanti da attività commerciali rispetto alle entrate istituzionali Prevalenza dei costi inerenti alle attività commerciali rispetto alle restanti spese Prevalenza dei redditi derivanti da attività commerciali rispetto alle entrate istituzionali (contributi, liberalità, quote associative)

20 LE ATTIVITA SVOLGIBILI Restrizioni per le ONLUS Possibilità di svolgere solo in via prevalente attività meritevoli, individuate dall art. 10 D.lgs 460/97: assistenza sociale o socio-sanitaria assistenza sanitaria beneficenza istruzione, formazione sport dilettantistico tutela, promozione e valorizzazione dell arte, della cultura o dell ambiente tutela dei diritti civili in via sussidiaria è ammesso lo svolgimento di attività diverse (alle quali si estende il regime di detassazione degli utili) purché a queste direttamente connesse e purché ne venga data separata evidenza contabile

21 LE ATTIVITA SVOLGIBILI Il particolare regime di a.s.d. ed enti religiosi Associazioni sportive dilettantistiche ed enti religiosi sono sempre considerati e.n.c. a prescindere alla prevalenza o meno dell attività commerciale

22 TASSAZIONE E AGEVOLAZIONI FISCALI Per tutti gli e.n.c. Regola generale: Non sono soggetti ad imposte i proventi derivanti dalle entrate istituzionali e quelli derivanti dalle attività decommercializzate Sono soggetti ad imposte gli utili derivanti da attività commerciali (comunque non distribuibili)

23 TASSAZIONE E AGEVOLAZIONI FISCALI Quali sono le entrate istituzionali? Quote associative Liberalità, lasciti, donazioni Raccolte fondi occasionali Contributi pubblici

24 TASSAZIONE E AGEVOLAZIONI FISCALI Quali sono le entrate derivanti da attività decommercializzate? DECOMMERCIALIZZAZIONE GENERICA: (ex art. 143 TUIR) Corrispettivi che non eccedano i costi di diretta imputazione, percepiti per prestazioni di servizi non rientranti nell art c.c., rese in conformità agli scopi istituzionali, svolte senza specifica organizzazione DECOMMERCIALIZZAZIONE SPECIALE: (ex art. 148 TUIR) Corrispettivi per servizi rivolti agli associati o ad altre associazioni similari e ai loro associati che facciano parte di un unica organizzazione locale o nazionale Corrispettivi per cessione di proprie pubblicazioni (riservata in via prevalente ai soci) + solo per le APS: servizio bar presso le sedi istituzionali organizzazione di viaggi e soggiorni turistici (salvo applicazione dell IVA)

25 TASSAZIONE E AGEVOLAZIONI FISCALI Quali sono le entrate derivanti da attività commerciali? Quelle tipiche dell attività d impresa Quelle rivolte agli associati, per le quali l art. 148 del TUIR ha previsto una presunzione assoluta di commercialità: Commercio di beni Servizio di mensa e ristorante Servizio di albergo e alloggio Trasporto Pubblicità commerciale Prestazioni di servizi al pubblico

26 TASSAZIONE E AGEVOLAZIONI FISCALI I regimi fiscali agevolati (su opzione) Regime forfettario ex art. 145 del TUIR Regime forfettario ex L. 398/91

27 TASSAZIONE E AGEVOLAZIONI FISCALI Regime forfettario ex art. 145 del TUIR Regime opzionale (riservato solo alle associazioni con ricavi < ,90 per le cessioni di beni o < ,14 per le prestazioni di servizi) Adempimenti contabili inalterati Versamento dell IVA secondo le regole ordinarie Determinazione forfettaria del reddito d impresa mediante l applicazione di alcuni coefficienti

28 TASSAZIONE E AGEVOLAZIONI FISCALI Regime forfettario ex art. 145 del TUIR Coefficienti da applicare ai ricavi: a) Attività di prestazione di servizi: Ricavi fino a ,71 => 15% Ricavi fino a ,14 => 25% b) Altre attività: Ricavi fino a ,84 => 10% Ricavi fino a ,90 => 15% NB: al reddito così determinato vanno sempre aggiunti nella loro interezza i proventi (se relativi all attività commerciale) derivanti da plusvalenze, sopravvenienze attive, dividendi e interessi attivi, proventi immobiliari

29 TASSAZIONE E AGEVOLAZIONI FISCALI Regime forfettario ex L.398/91 Regime opzionale (solo per le associazioni che abbiano ricavi commerciali < annui) Semplificazioni contabili Versamento di una percentuale forfettaria dell IVA incassata: 90% per sponsorizzazioni, 50% per altre attività commerciali Pagamento dell IRES: su un reddito calcolato in misura pari al 3% dei ricavi (+ eventuali plusvalenze per intero) Esonero dalla dichiarazione IVA e dalla comunicazione IVA annuali

30 TASSAZIONE E AGEVOLAZIONI FISCALI Per le ONLUS Detassazione totale degli utili realizzati: Nell ambito dell attività istituzionale Nell ambito dell attività accessoria

31 GLI ADEMPIMENTI FISCALI E AMMINISTRATIVI relativi all attività istituzionale e a quella decommercializzata Nessun obbligo di tenuta delle scritture contabili Nessuna tassazione Eventuali redditi patrimoniali soggetti ad IRES (affitti, proprietà immobiliari, ecc ) Permangono gli adempimenti in qualità sostituto d imposta Assoggettamento ad IRAP con il criterio retributivo di

32 GLI ADEMPIMENTI FISCALI E AMMINISTRATIVI relativi all attività commerciale Documentazione delle operazioni effettuate (emissione di fatture/ricevute) Liquidazione dell IVA dovuta Tenuta delle scritture contabili (contabilità ordinaria o semplificata) Presentazione delle dichiarazioni fiscali Tassazione IRES ordinaria (salvo adesione a speciali regimi agevolati) Assoggettamento ad IRAP con il criterio ordinario

33 GLI ADEMPIMENTI FISCALI E AMMINISTRATIVI Il rendiconto gestionale Il rendiconto economico-finanziario (consuntivo) ha forma libera, ma è sempre obbligatorio per le associazioni che vogliano godere delle agevolazioni fiscali Lo stesso deve essere approvato dall assemblea Deve evidenziare separatamente i costi/ricavi relativi all attività istituzionale rispetto a quelli derivanti dall attività commerciale E possibile, nello Statuto, disciplinare anche l obbligo di redigere un rendiconto preventivo

34 GLI ADEMPIMENTI FISCALI E AMMINISTRATIVI I libri sociali Le associazioni non hanno l obbligo civilistico di tenere particolari libri sociali, è tuttavia buona norma istituire: - il libro soci - il libro delle adunanze e deliberazioni del CDA o del Consiglio direttivo - il libro delle adunanze e deliberazioni dell Assemblea - il libro delle adunanze e deliberazioni dell organo di controllo (ove presente)

35 GLI ADEMPIMENTI FISCALI E AMMINISTRATIVI Il modello EAS Cos è: un modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi (salvo alcune specifiche esclusioni) Quando va fatto: 15/12/2009: prima scadenza per gli enti già costituiti a tale data entro 60 giorni dalla costituzione dell associazione entro il 31 marzo dell anno successivo se i dati comunicati hanno subito variazioni Finalità: controllo

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