Il restauro nel XX secolo. La Carta di Atene del 1931 La Carta Italiana del 1932 e le Istruzioni del 1938

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1 Il restauro nel XX secolo La Carta di Atene del 1931 La Carta Italiana del 1932 e le Istruzioni del 1938

2 La Carta di Atene_1931 I criteri sono in gran parte ispirati a Giovannoni Tale strumento determina un metodo generale unificato per il restauro Le sue indicazioni trapassano in Italia attraverso: 1. Carta del restauro italiana (1932), ad opera del Consiglio superiore per le antichità e belle arti 2. Istruzioni per il restauro dei monumenti (1938), ad opera della Direzione generale delle antichità e belle arti 3. Leggi del 1939, n (sulla tutela delle cose di interesse storico-artistico) e n (sulla tutela delle bellezze naturali, dei parchi e giardini, e del paesaggio)

3 La Carta di Atene_1931 Rispettare l opera storica ed artistica del passato, senza privilegiare lo stile di alcuna epoca. Mantenere, quando sia possibile, l occupazione dei monumenti, che ne assicura la continuità vitale, purché la moderna destinazione sia tale da rispettarne il carattere storico ed artistico. In caso di rovine, s impone una scrupolosa conservazione e, quando le condizioni lo permettono, è auspicabile rimettere in posa gli elementi originari ritrovati (anastilosi), facendo in modo che i materiali nuovi utilizzati siano sempre riconoscibili. Qualora la conservazione delle rovine fosse impossibile, dopo aver effettuato rilievi è auspicabile seppellirle nuovamente. Stretta collaborazione tra archeologo e architetto.

4 La Carta di Atene_1931 Per tutti gli altri monumenti, prima di qualsiasi intervento di consolidamento o restauro, è opportuno effettuare scrupolose indagini circa le malattie a cui occorre portare rimedio. E consentito l uso di materiali moderni per il consolidamento degli antichi edifici e di tutte le risorse della tecnica moderna, e più specialmente del cemento armato. Nelle condizioni della vita contemporanea si riconoscono le minacce degli agenti esterni cui sono sottoposti i monumenti, e di conseguenza si raccomanda la collaborazione con esperti in scienze fisiche, chimiche, naturali, nonché la divulgazione dei risultati. Si raccomanda la conservazione in situ delle opere scultoree, suggerendo di effettuare calchi.

5 La Carta di Atene_1931 Si raccomanda di rispettare nella costruzione degli edifici il carattere e la fisionomia della città, specialmente nelle prossimità di monumenti antichi, per i quali l ambiente deve essere oggetto di cure particolari. Uguale rispetto deve aversi per talune prospettive particolarmente pittoresche. Oggetto di studio possono essere le piantagioni e le ornamentazioni vegetali, e si raccomanda la soppressione di insegne pubblicitarie, pali e fili telegrafici, industrie inquinanti, collocati in prossimità dei monumenti d arte e di storia. Ogni Stato deve pubblicare un inventario dei monumenti storici accompagnato da fotografie e notizie. Ogni Stato è esortato a creare un archivio per la conservazione dei documenti relativi ai propri monumenti storici e a studiare procedimenti e metodi di conservazione degli stessi.

6 Carta Italiana_1932 Le ragioni storiche non vogliono che sia cancellata alcuna fase attraverso cui il monumento si è composto, né falsata la sua conoscenza con aggiunte che inducano in errore. E consentito intendere l opera di restauro come intervento volto, per riportare il monumento ad una funzione d arte, ad una unità di linea (da non confondersi con l unità di stile). Ciò premesso, definisce 11 punti: 1) Massima importanza deve attribuirsi alle cure assidue di manutenzione e alla opere di consolidamento. 2) Possono contemplarsi soluzioni ripristinatorie solo nel caso in cui l operazione si basi su dati certi forniti dal monumento stesso e non su ipotesi.

7 Carta Italiana_1932 3) Per i monumenti lontani dagli usi contemporanei deve escludersi ogni operazione di completamento, mentre è da contemplarsi solo l anastilosi, ovvero la ricomposizione delle parti esistenti smembrate. 4) Nei monumenti che possono dirsi viventi siano ammesse solo utilizzazioni non troppo lontane dalle destinazioni primitive, tali da non recare negli adattamenti necessari alterazioni essenziali all edificio. 5) Conservazione di tutti gli elementi aventi carattere d arte o di storia, a qualunque tempo appartengano, senza che il desiderio dell unità stilistica intervenga ad escluderne alcuni a detrimento di altri. Possono eliminarsi, invece, quelli privi di significato, purché la scelta sia condotta in base ad un giudizio accuratamente vagliato.

8 Carta Italiana_1932 6) Rispetto per il monumento, per le sue stratificazioni, e per le sue condizioni ambientali, le quali non devono essere alterate da inopportuni isolamenti, da costruzioni di nuove fabbriche prossime invadenti per massa, per colore, per stile. 7) Le aggiunte devono avere un carattere di nuda semplicità. Possono essere in stile similare solo per continuare linee esistenti di elementi geometrici privi di individualità decorativa. 8) Per le aggiunte devono usarsi materiali diversi dal primitivo, forme per linee di inviluppo o con l apposizione di lapidi e sigle. 9) E consentito l apporto di tutti i mezzi costruttivi moderni. 10) Negli scavi si raccomanda, tra l altro, la conservazione in situ. 11) Sia negli scavi che nel restauro dei monumenti è fondamentale produrre una documentazione precisa del lavoro svolto.

9 Istruzioni per il restauro dei monumenti_1938 Redattori: G. Giovannoni, G. De Angelis d Ossat, etc. Obiettivo: Definizione di una rigorosa unità di metodo, andando al di là di aspetti peculiari, bensì affrontando le questioni inerenti il restauro per via generale. Il restauro va inteso non solo come procedimento tecnico, ma come atto scientifico legato ad interessi di cultura Novità: 1) Abolizione della distinzione tra monumenti vivi e morti 2) Opposizione al trasporto, tramite smontaggio e rimontaggio, dei monumenti 3) Necessità di eliminare ogni compromesso diretto a conciliare antico e moderno è proibita la costruzione di edifici in stili antichi

10 Istruzioni per il restauro dei monumenti_1938 1) Importanza dell intorno del monumento 2) Interesse per i complessi edilizi ampliamento dei confini del restauro 3) Divieto di costruire edifici in stile antico 4) Creazione dell ICR 5) Partecipazione, nel settore del restauro, oltre che dello Stato, di Enti pubblici e privati 6) Divieto di completamento e ripristino 7) Eventuali aggiunte semplici, distinguibili, con l apporto di tecniche moderne 8) Conservazione delle integrazioni passate

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