Parere sullo schema di decreto ministeriale recante:

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Parere sullo schema di decreto ministeriale recante:"

Transcript

1 Parere sullo schema di decreto ministeriale recante: Regolamento concernente la valutazione del diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali ai fini della pratica forense e notarile, ai sensi dell articolo 17, comma 114, della legge 15 maggio 1997, n Il Consiglio Superiore della Magistratura, nella seduta del 7 novembre 2001, ha deliberato di approvare il seguente parere: Il regolamento in esame dà attuazione alla previsione della prima parte dell art. 17, comma 114, della legge , n. 127, laddove, prevista l istituzione di scuole di specializzazione post-universitarie per l accesso all impiego in magistratura e alle professioni forense e notarile e prefigurato il conseguimento del relativo diploma quale condizione di partecipazione al concorso per uditore giudiziario, si dispone che anche in deroga alle vigenti disposizioni relative all accesso alle professioni di avvocato e notaio, il diploma di specializzazione costituisce, nei termini che saranno definiti con decreto del Ministro di grazia e giustizia, adottato di concerto con il Ministro dell università e della ricerca scientifica e tecnologica, titolo valutabile ai fini del compimento del relativo periodo di pratica. La predetta delega è stata esercitata nel senso di prevedere che il diploma di specializzazione, conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali costituisce titolo valutabile ai fini del compimento del periodo di pratica per l accesso alle professioni di avvocato e notaio per il periodo di un anno, a prescindere dalla durata dei relativi corsi, biennale in fase transitoria, fino ad attuazione del nuovo ordinamento dei corsi universitari di laurea e di laurea specialistica, ed annuale successivamente, a regime. L oggetto del regolamento non concerne le materie di più stretta competenza consiliare ed in particolare le condizioni di ammissione al concorso per uditore giudiziario e, più in generale, il reclutamento e la formazione dei magistrati. Ciononostante, richiamate le ragioni di fondo legislativamente poste a fondamento dell introduzione delle Scuole di specializzazione per le professioni legali, che impongono una considerazione congiunta di sviluppi e riflessi dei rispettivi percorsi di accesso alle funzioni magistratuale e forense, appare doverosa in materia, anche da parte del C.S.M., una presa di posizione che non si riduca ad una mera presa d atto

2 dell approdo normativo di istanze portate avanti con forza dalle categorie professionali più direttamente coinvolte. L art. 16 del D. lgs. n. 398 / 1997, che istituisce le Scuole di specializzazione per le professioni legali, previo richiamo all autonomia didattica degli istituti universitari riconosciuta dall art. 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127, precisa che le stesse sono costituite presso le Università, anche sulla base di accordi e convenzioni tra diversi atenei. La ratio era, ed è, quella di avviare, sulla base di modelli didattici omogenei, la formazione comune dei laureati in giurisprudenza mediante l approfondimento teorico, integrato da esperienze pratiche, finalizzato all assunzione dell impiego di magistrato ordinario ovvero all esercizio delle professioni di avvocato o notaio, formazione resa possibile dalla previsione del numero chiuso dei laureati da ammettere alle Scuole e, di conseguenza, ai concorsi. L alternativa di fondo tra modello francese e tedesco in tema di reclutamento in magistratura è stata chiaramente risolta in favore di quest ultimo, considerato in grado di meglio perseguire gli obiettivi sopraindicati e più aderente dell altro al principio costituzionale della nomina dei magistrati per concorso, atteso che la devoluzione ad un istituenda scuola della magistratura dei compiti di formazione in tale settore sposterebbe la fase selettiva dei candidati dal momento concorsuale a quello dei risultati della partecipazione alla scuola. Con delibere adottate in data 9 ottobre 1997, 25 giugno 1998 e 18 novembre 1999 il Consiglio superiore della magistratura ha espresso il parere sugli schemi del decreto legislativo predisposto in attuazione della delega contenuta nel comma 113 dell art. 17 legge , n. 127, e del decreto interministeriale contemplato dal successivo comma 114, seconda parte. Nelle citate delibere il C.S.M. ha sottolineato i profili di radicale novità insiti nella riforma ed ha posto l accento sui suoi benefici effetti in tema di gestione dei concorsi per uditore giudiziario e, più in generale, sulla costruzione di una comune cultura della giurisdizione di magistrati ed avvocati. Nelle considerazioni finali dell ultimo dei menzionati pareri, in particolare, si ribadiva che << pur con i limiti posti in evidenza e pur trattandosi di un primo passaggio verso una più ampia ridefinizione dei meccanismi della formazione del magistrato, lo schema di regolamento presenta degli elementi innovativi. Su essi il giudizio è sicuramente positivo, soprattutto avuto riguardo a tre profili sostanziali. a. Il primo attiene ad un atteso cambiamento nei meccanismi dell accesso che si sposterebbe da forme del tutto privatistiche verso una organizzazione pubblica. E noto come in questi anni ci sia stato un monopolio di scuole del tutto private tenute il più delle volte da magistrati che hanno

3 realizzato un filtro verso l accesso tutto strumentale al concorso da affrontare. Del resto questa era stata la preoccupazione cui aveva voluto rispondere la Bassanini. In termini di trasmissione del sapere e di costruzione delle figure professionali del magistrato questo ha prodotto un certo casualismo e un certo spontaneismo. La necessità già da tempo avvertita dal Consiglio Superiore della Magistratura di una solida politica della formazione, e non soltanto di meccanismi di aggiornamento tecnico dei magistrati, rientrava già nei tentativi di rimediare a inconvenienti di tal genere. Questo è ovviamente dipeso dal fatto che dalla laurea in poi non vi è stata alcuna attenzione al profilo culturale e professionale del magistrato e che tutto è stato rimesso ad una preparazione privata e libresca dei candidati al concorso. Quindi, affidare questa fase della formazione del giurista a strutture pubbliche come le Università ha l indubbio vantaggio di pensare in uno spazio culturale diverso, se non altro visibile, i temi importanti dell accesso e della cultura del reclutamento. b. Il secondo profilo positivo attiene al modello pluralista della formazione tanto dal lato dell offerta quanto dal lato della domanda. Il pluralismo riguarda non soltanto la presenza di figure diverse di docente inserito nell attività didattica, studiosi, giudici, notai, avvocati, i quali sono portatori di culture e interessi plurali, ma riguarda anche le diverse figure di discenti (magistrati, avvocati, notai) destinatari dei programmi formativi per l accesso. Si può realizzare così pluralismo culturale all interno di un modello di unitarietà della giurisdizione. La stessa compresenza nel corso del primo anno della scuola di studenti che sono destinati a carriere diverse può aiutare a costruire modelli di interazione giudiziaria meno conflittuali. Tutto questo non può avvenire in forme privatistiche di accesso come quelle esistenti, dove i tirocini rivolti alle professioni di avvocato e notaio avvengono nel chiuso e geloso spazio individuale degli studi professionali. E peraltro noto quali siano i problemi più volte denunciati della formazione a bottega degli aspiranti avvocati e notai e quanta conflittualità abbiano sempre registrato. c. Il terzo profilo ha riguardo allo specifico curriculum didattico e ai profili contenutistici dell insegnamento impartito nelle scuole di specializzazione, previsti nell All. 1 (articolo 7, comma 2) del Regolamento ministeriale in oggetto. Si tratta ovviamente di uno scheletro programmatico generale che ha il vantaggio di rendere uniforme in tutte le università il progetto didattico, ma all interno del quale modalità, contenuti e articolazioni non possono che essere lasciati all autonomia delle Scuole e alla libertà di insegnamento dei docenti. Il modello che i due anni previsti viene articolando, pur con qualche perplessità, sembra decisamente innovativo e interessante.

4 Innanzitutto positivo appare il tentativo di tenere sempre insieme il profilo teorico (forse sarebbe più appropriato parlare di profilo dogmatico-concettuale) che approfondisce la dimensione sistematica e interpretativa (law in books), e quello pratico-applicativo che vede orientare il suo sguardo sul diritto in azione (law in action) come esso prende corpo nei comportamenti giudiziari e nei singoli sottosistemi giuridici. ( ) Un auspicio da formulare è che nella concreta articolazione della didattica ci siano sempre più ibridazioni disciplinari tra materie curriculari diverse. Tali ibridazioni dovrebbero articolare soprattutto seminari applicativi e attività pratiche intorno a temi che coinvolgano preferibilmente aspetti pluridisciplinari; questo aiuterebbe la iniziale formazione a orientarsi in questo sempre più spinto processo di ridefinizione degli ambiti disciplinari interni ed esterni al sistema giuridico che vediamo progressivamente disegnarsi. ( ) Va ribadito il giudizio complessivamente positivo sulla previsione dell approfondimento tematico disciplinare nelle materie e con le modalità previste nel primo anno e sulla presenza di materie come la deontologia (il termine andrebbe sostituito con deontica, ma si tratta di nomi) e l ordinamento giudiziario troppo spesso assente dalle facoltà di giurisprudenza. ( ) Questa prospettiva sarebbe di un certo interesse nella formazione delle carriere professionali dell avvocato e del magistrato dove contano, oltre che competenze tecnico-formali, anche comportamenti concreti nell interazione processuale. Trattandosi di formazione comune alle due figure questa materia, che si potrebbe chiamare sistemi di argomentazione giuridica o, più genericamente, procedimento giudiziario, sarebbe un concreto strumento di formazione ai compiti comuni della giurisdizione. Sarebbe altresì opportuna l introduzione curriculare delle discipline comparatistiche (sia macro che microsistematiche, queste ultime specialmente in ambito privatistico), la cui mancanza rischia di risolversi in una grave carenza di prospettive culturali e metodologiche ed in un ostacolo all indispensabile formazione in senso europeo di ogni giurista (sia teorico che pratico) moderno. Queste valutazioni positive si inquadrano peraltro in un contesto che vede ancora non compiutamente risolto il problema della valenza del diploma. Per gli aspiranti magistrati il diploma della scuola forense costituirà in futuro, dopo il regime transitorio, condizione per presentarsi al concorso per uditore giudiziario. Per quanto concerne gli aspiranti avvocati l articolo 17, comma 114, della Legge n. 127 del 1997 si limita a prevedere che il diploma sia semplicemente titolo valutabile ai fini del computo del periodo di pratica. Non è quindi chiaro se la frequenza biennale con esito positivo della scuola di specializzazione dovrà essere integralmente computata ai fini del periodo di

5 pratica, lo sostituirà soltanto in parte o se semplicemente il diploma della scuola forense costituirà il presupposto per il successivo periodo di pratica. Non è neppure allo stato precisato se l esame (anche riformato) verrà mantenuto per tutti gli aspiranti avvocati o se il diploma rilasciato dalle scuole, eventualmente integrato con l attestazione positiva di un periodo di pratica, preventivo o successivo, da svolgersi presso uno studio professionale sostituirà l esame di stato e costituirà, perciò, titolo direttamente abilitante alla professione di avvocato. Analoghe considerazioni valgono per gli aspiranti notai. In questa sede si ritiene opportuno accennare a questa problematica, poiché le diverse soluzioni che saranno adottate avranno immediato riflesso sulla frequenza delle scuole da parte dei futuri giuristi e, quindi, sulla effettiva composizione pluralistica delle stesse, quale momento di effettiva formazione comune di magistrati, avvocati, notai >>. La frequenza delle Scuole di specializzazione post lauream è dunque destinata, una volta che la riforma sarà entrata a regime, a condizionare in maniera assoluta l accesso alla magistratura. Al di là degli obiettivi di più immediato interesse per la magistratura l elevazione degli standards di preparazione culturale degli aspiranti magistrati e la razionalizzazione, sotto il profilo del dimensionamento, delle prove di ammissione l istituzione delle Scuole ha di mira, come detto, un terzo importante obiettivo: l introduzione di una fase significativa di formazione professionale comune a magistrati e avvocati. Obiettivo che viene spesso invocato in nome della necessità di perseguire una comune cultura della giurisdizione presso le due categorie, di superare loro atteggiamenti culturali di chiusura o di autoreferenzialità corporativa, di appianare diffusi atteggiamenti di antagonismo tra magistrati e avvocati. Occorre peraltro precisare che i risultati conseguibili con la frequenza di corsi professionalizzanti comuni sono legati, innanzitutto, al fatto in sé dell'innalzamento degli standards culturali delle due professioni. E, per altro verso, è fondatamente presumibile che la comunanza dei programmi, quantomeno fra aspiranti magistrati ed aspiranti avvocati, nell ambito di una didattica eminentemente rivolta agli aspetti pratico-applicativi dell attività forense, possa favorire una più approfondita comune percezione dei valori e dei principi del processo, dei diritti e delle garanzie del cittadino, del ruolo del diritto e della legalità. Questa maggiore e più diffusa consapevolezza culturale dei valori di fondo comuni delle rispettive funzioni, è forse l'unica via per accrescere e diffondere, nelle due categorie, la capacità di riconoscere e rispettare l altrui punto di vista, di misurarsi sulla cultura che esso determina, e di sentire profondamente, nella distinzione dei ruoli (ed anche nella conseguenziale diversità, in parte,

6 delle spinte e delle aspirazioni ideali di cui essi si alimentano), la loro essenziale complementarità nell ottica dell arricchimento reciproco delle diverse professionalità. Condizione essenziale per il conseguimento di quest ultimo obiettivo enunciato dal legislatore è la centralità da riconoscersi alle Scuole anche ai fini dell accesso alle professioni di avvocato e di notaio, mediante una collocazione della frequenza dei corsi di specializzazione nell iter di abilitazione professionale organica e strutturata e non soltanto compatibile con le attuali condizioni di ammissione agli esami e concorsi. Diversamente, il restringimento del target dei laureati interessati ad accedere alle Scuole non integra un fatto puramente numerico, di rilevanza logistica e finanziaria, ma implica lo snaturamento del progetto iniziale. E questo il rischio sotteso alle previsioni contenute nello schema di regolamento in commento. Il C.S.M., dapprima, sottopose all attenzione del legislatore e degli organismi forensi l opportunità di configurare il diploma di specializzazione come condizione per l accesso al praticantato e non soltanto come opzione facoltativa che consente di evitare tale praticantato, come invece previsto dall art. 17, comma 114, della L. n. 127 / 1997; successivamente, pose in rilievo, come sopra richiamato, un più ampio ventaglio di possibilità di valorizzazione della frequenza dei corsi al fine di garantire la partecipazione pluralistica agli stessi degli aspiranti magistrati, avvocati e notai. Venuta meno la prospettiva del condizionamento alla frequenza delle Scuole dell accesso alle professioni forense e notarile sia per ragioni finanziarie che per l opposizione delle categorie interessate, segnatamente l avvocatura, in relazione alla previsione di un numero chiuso di laureati da ammettere ai corsi troppo limitato rispetto agli aspiranti all esercizio delle professioni legali la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di giurisprudenza ha reiteratamente segnalato la necessità di riconoscere al diploma di specializzazione valore pienamente sostitutivo della pratica forense ed esentativo delle prove scritte dell esame di avvocato. Gli organismi rappresentativi dell avvocatura hanno tuttavia mantenuto invariato il proprio avviso circa l indefettibilità, per la corretta formazione degli aspiranti avvocati, di un periodo, quantomeno annuale, di pratica forense convenzionalmente intesa: un atteggiamento evidentemente determinato da sottovalutazione o ritenuta insufficienza delle attività praticoapplicative svolte secondo i moduli didattici full time proposti dalle Scuole di specializzazione per le professioni legali. Peraltro, in alternativa alle Scuole di specializzazione, con analogo valore e frequenza non obbligatoria, ai fini della riconosciuta necessità di una formazione teorico-pratica integrativa della preparazione universitaria, il C.N.F. ha dato impulso

7 all istituzione di Scuole forensi, costituite sotto l egida del Centro per la formazione e l aggiornamento professionale degli avvocati e dei Consigli provinciali dell Ordine. La valutazione del diploma di specializzazione recepita dallo schema di regolamento si allinea a quest ultima impostazione del problema della formazione post-universitaria e consente che il positivo esito del corso sostituisca, sia pure in modo non automatico, un anno di pratica. Tale disciplina non sembra tuttavia valorizzare adeguatamente il fatto che l ammissione alle Scuole, la cui frequenza implica un impegno full time, e il conseguimento del diploma finale sono soggetti a prove selettive. Inoltre, a prescindere dall intento di uniformazione della disciplina perseguito, con riferimento al periodo transitorio di durata biennale dei corsi di specializzazione, si registra la dilatazione ad un triennio, rispetto all ordinario biennio di pratica, del periodo minimo di attesa per la partecipazione all esame di avvocato ed al concorso notarile. In conclusione, il riconoscimento al diploma di specializzazione di un valore parzialmente sostitutivo della pratica professionale induce all espressione di un parere comunque favorevole allo schema di decreto ministeriale, pur non sottacendosi, nei suesposti termini, le perplessità che la disciplina proposta induce con riguardo all effettiva possibilità che le Scuole di specializzazione per le professioni legali assolvano al ruolo di formazione pluralistica che ne determinò l istituzione e non finiscano invece, in breve volgere, con l impoverimento dei contenuti culturali e delle prospettive, per costruirsi in funzione di segmento della procedura concorsuale di accesso in magistratura.

2012 REPERTORIO N 4/2012 PROT. 750 POS. II/2.2

2012 REPERTORIO N 4/2012 PROT. 750 POS. II/2.2 2012 REPERTORIO N 4/2012 PROT. 750 POS. II/2.2 ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Accordo con l Ordine di Firenze relativo al DM del 05.XI.2010 Accordo tra l Ordine dei Dottori

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F.

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. Art. 1 - Istituzione del Master in Criminologia Forense MA.CRI.F. E istituito presso l Università Carlo

Dettagli

DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA. Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni

DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA. Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni Circolare n.4/2005 8 novembre 2005 Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri A tutti i Ministeri - Gabinetto

Dettagli

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione

Dettagli

M in i s te r o d e l l a G i u s t i z i a

M in i s te r o d e l l a G i u s t i z i a M in i s te r o d e l l a G i u s t i z i a MODIFICHE AL D.M. 140/2012 Premessa Con la Riforma delle Professioni ed il Decreto Parametri si è inteso abbandonare una logica di predeterminazione amministrativa

Dettagli

Gli elenchi ex lege 110/2014. Prime riflessioni per una proposta Anai

Gli elenchi ex lege 110/2014. Prime riflessioni per una proposta Anai Gli elenchi ex lege 110/2014. Prime riflessioni per una proposta Anai 1. Una premessa: le qualifiche dei restauratori Le recenti modifiche introdotte in merito al riconoscimento della qualifica di restauratore

Dettagli

ARTICOLATO CON PROPOSTE DI EMENDAMENTI

ARTICOLATO CON PROPOSTE DI EMENDAMENTI ARTICOLATO CON PROPOSTE DI EMENDAMENTI Il presente articolato è stato depositato alla Camera dei Deputati in sede di audizione dalla dott.ssa Barbara Fabbrini.. TESTO DA EMENDARE PROPOSTA DI EMENDAMENTO

Dettagli

Come si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti

Come si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti Come si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti Il Ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, ha presentato il 10 settembre 2010 a Palazzo Chigi

Dettagli

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal

Dettagli

Il Consiglio Nazionale dell Associazione Nazionale. Forense, riunitosi in Catania nei giorni 8 e 9 ottobre 2011

Il Consiglio Nazionale dell Associazione Nazionale. Forense, riunitosi in Catania nei giorni 8 e 9 ottobre 2011 Il Consiglio Nazionale dell Associazione Nazionale Forense, riunitosi in Catania nei giorni 8 e 9 ottobre 2011 udita la relazione del Segretario Generale; esaminato l art.3 del d.l. 138/2011, convertito

Dettagli

CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI

CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI A) L accesso alla qualifica di dirigente scolastico avviene per corsoconcorso selettivo di formazione bandito annualmente dalla SNA; B) Il corso-concorso è bandito per tutti i posti vacanti e disponibili

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento

Dettagli

DIPLOMA ACCADEMICO SPERIMENTALE DI II LIVELLO IN DISCIPLINE MUSICALI

DIPLOMA ACCADEMICO SPERIMENTALE DI II LIVELLO IN DISCIPLINE MUSICALI DIPLOMA ACCADEMICO SPERIMENTALE DI II LIVELLO IN DISCIPLINE MUSICALI INDIRIZZO INTERPRETATIVO-COMPOSITIVO (Decreto M.I.U.R. dell 8 gennaio 2004 Autorizzazione A.F.A.M. prot. 4114 del 9 Settembre 2004)

Dettagli

In convenzione con DELLA TOSCANA $ $ 5 ( *2 / $ 0(172

In convenzione con DELLA TOSCANA $ $ 5 ( *2 / $ 0(172 81,9(56,7 '(*/,678',',6,(1$ ',3$57,0(172',',5,772'(// (&2120,$ )$&2/7 ',(&2120,$³5,&+$5'0*22':,1 In convenzione con UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PISA DIPARTIMENTO DI DIRITTO PUBBLICO AGENZIA DELLE ENTRATE

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA

CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA REGOLAMENTO ATTUATIVO PER LA FORMAZIONE PERMANENTE OBBLIGATORIA ART. 1 Il presente Regolamento disciplina la realizzazione della Formazione Professionale Continua

Dettagli

Camera Penale Franco Bricola di Bologna

Camera Penale Franco Bricola di Bologna Camera Penale Franco Bricola di Bologna In data 22 luglio 2010 si riunisce il Consiglio Direttivo della Camera Penale Franco Bricola di Bologna. Sono presenti gli avvocati Elisabetta d Errico, Gianluca

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 2216 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore ASCIUTTI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 18 APRILE 2003 Modifica alla legge 21 dicembre 1999, n. 508, in materia

Dettagli

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Al termine del primo trimestre ( dicembre) Alla fine del mese di marzo inizio aprile ( valutazione intermedia) Alla fine dell anno scolastico.

Dettagli

Nuovi percorsi abilitanti: TFA lo stato dell arte

Nuovi percorsi abilitanti: TFA lo stato dell arte Nuovi percorsi abilitanti: TFA lo stato dell arte A CHE PUNTO SIAMO Nella informativa di fine dicembre 2011 sullo stato dell'arte dei decreti applicativi del Regolamento sulla formazione iniziale (DM 249/10)

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

COORDINAMENTO DELLA CONCILIAZIONE FORENSE Pesaro 18 ottobre 2013

COORDINAMENTO DELLA CONCILIAZIONE FORENSE Pesaro 18 ottobre 2013 COORDINAMENTO DELLA CONCILIAZIONE FORENSE Pesaro 18 ottobre 2013 NUOVI STANDARD FORMATIVI PER AVVOCATI MEDIATORI ALLA LUCE DELLA RIFORMA DEL DECRETO DEL FARE L Assemblea del Coordinamento della Conciliazione

Dettagli

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività

Dettagli

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015 REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015 Codice A15030 D.D. 24 aprile 2015, n. 276 D.g.r. n. 1-157 del 14/06/2010. Aggiornamento dello standard formativo e della relativa disciplina dei corsi per "Conduttore impianti

Dettagli

Servizio Inserimento Mirato Disabili. tra

Servizio Inserimento Mirato Disabili. tra PROVINCIA DI CAGLIARI PROVINCIA DE CASTEDDU SETTORE LAVORO Servizio Inserimento Mirato Disabili CONVENZIONE N del AI SENSI DELL ART. 11 LEGGE 12.03.99 N 68 tra LA PROVINCIA DI CAGLIARI Servizio per l inserimento

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 1260 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori DE CAROLIS e DUVA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 12 SETTEMBRE 1996 Norme

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741

LA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741 Riconoscimento dell equivalenza ai diplomi universitari dell area sanitaria dei titoli del pregresso ordinamento, in attuazione dell articolo 4,

Dettagli

Politecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co.

Politecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co. 2014 Politecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co. 8, della L. n. 190/2012 ed approvato dal C.d.A. nella seduta

Dettagli

BOZZA DI CONVENZIONE. Tra. Università degli Studi di Milano, in persona del Rettore, prof. Enrico Decleva

BOZZA DI CONVENZIONE. Tra. Università degli Studi di Milano, in persona del Rettore, prof. Enrico Decleva BOZZA DI CONVENZIONE Università degli Studi di Milano, in persona del Rettore, prof. Enrico Decleva Tra e il Consiglio Provinciale dell Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano, nella persona del Presidente,

Dettagli

Liceo Scientifico Statale N. Copernico Viale Borgovalsugana n. 63 59100 Prato-tel. 0574596616-fax 0574592888 email pops02000g@istruzione.

Liceo Scientifico Statale N. Copernico Viale Borgovalsugana n. 63 59100 Prato-tel. 0574596616-fax 0574592888 email pops02000g@istruzione. Liceo Scientifico Statale N. Copernico Viale Borgovalsugana n. 63 59100 Prato-tel. 0574596616-fax 0574592888 email pops02000g@istruzione.it Prato, 17 dicembre 2007 Circolare n. Ai Docenti Agli Studenti

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE SCUOLA DI PREPARAZIONE PER L'ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI AVVOCATO

CORSO DI FORMAZIONE SCUOLA DI PREPARAZIONE PER L'ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI AVVOCATO CORSO DI FORMAZIONE SCUOLA DI PREPARAZIONE PER L'ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI AVVOCATO 1ª EDIZIONE 300 ore 12 CFU Anno Accademico 2014/2015 FORM102 Pagina 1/6 Titolo SCUOLA DI PREPARAZIONE PER L'ABILITAZIONE

Dettagli

Regolamento recante la disciplina dei professori a contratto

Regolamento recante la disciplina dei professori a contratto Regolamento recante la disciplina dei professori a contratto IL COMITATO TECNICO ORGANIZZATIVO Visto il D.P.R. 11.7.1980, n. 382; Vista la legge 9.5.1989 n. 168, concernente l istituzione del Ministero

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO E LA SELEZIONE DEL PERSONALE

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO E LA SELEZIONE DEL PERSONALE 6/02/20 REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 2/0/200, Mondo Acqua S.p.A. adotta il presente regolamento per il reclutamento e la selezione del personale da

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA REGOLAMENTO SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA REGOLAMENTO SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA REGOLAMENTO SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI ART. 1 Finalità della Scuola 1. E' istituita, presso il Dipartimento di

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

CORSO L ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO LEGALE MODULO INFORMATICA NUOVE TECNOLOGIE E PROFESSIONI LEGALI DOCENTE: GIOVANNI VAGLIO UNITA DIDATTICA N 1

CORSO L ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO LEGALE MODULO INFORMATICA NUOVE TECNOLOGIE E PROFESSIONI LEGALI DOCENTE: GIOVANNI VAGLIO UNITA DIDATTICA N 1 1 MODULO INFORMATICA NUOVE TECNOLOGIE E PROFESSIONI LEGALI DOCENTE: GIOVANNI VAGLIO UNITA DIDATTICA N 1 CONTENTO: A LEZIONE B PRESENTAZIONE PP C ARTICOLO: IL LEGAL MARKETING 2 A LEZIONE 1 - Obiettivo e

Dettagli

CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI

CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI REGOLAMENTO IN MATERIA DI: CHIAMATE DI PROFESSORI DI PRIMA E DI SECONDA FASCIA; DI CHIAMATA DIRETTA DI STUDIOSI STABILMENTE IMPEGNATI ALL ESTERO O DI CHIARA FAMA; DI TRASFERIMENTO DEI RICERCATORI A TEMPO

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL

DELIBERAZIONE N. DEL Oggetto: Istituzione del Repertorio Regionale dei Profili di Qualificazione e del Sistema regionale per l individuazione, validazione e certificazione delle competenze. L Assessore del Lavoro, Formazione

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO)

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8487 - TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI TECNICO DELLA PREVENZIONE

Dettagli

SUL TIROCINIO PRESSO GLI UFFICI GIUDIZIARI DA PARTE DEI PRATICANTI AVVOCATI

SUL TIROCINIO PRESSO GLI UFFICI GIUDIZIARI DA PARTE DEI PRATICANTI AVVOCATI SUL TIROCINIO PRESSO GLI UFFICI GIUDIZIARI DA PARTE DEI PRATICANTI AVVOCATI L'art. 73 del D.L. 69/2013 (convertito con legge 9 agosto 2013, n. 98) ha introdotto la possibilità per i laureati in Giurisprudenza

Dettagli

ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO

ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO Le attività di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell offerta formativa che ogni istituzione scolastica predispone annualmente (O.M. 92/07 art.

Dettagli

EQUIVALENZA TITOLI DPCM 26 luglio 2011 (Gazzetta Ufficiale del 18 agosto 2011)

EQUIVALENZA TITOLI DPCM 26 luglio 2011 (Gazzetta Ufficiale del 18 agosto 2011) FINALITA EQUIVALENZA TITOLI DPCM 26 luglio 2011 (Gazzetta Ufficiale del 18 agosto 2011) Il Decreto di equivalenza, in applicazione a quanto preannunciato dalla Legge n 42/99 art 4 comma 2, riconosce ESCLUSIVAMENTE

Dettagli

1.1) Il presente regolamento stabilisce i requisiti essenziali, i criteri e. le modalità generali di reclutamento del personale, con contratto di

1.1) Il presente regolamento stabilisce i requisiti essenziali, i criteri e. le modalità generali di reclutamento del personale, con contratto di REGOLAMENTO PER LE ASSUNZIONI 1) AMBITO DI APPLICAZIONE 1.1) Il presente regolamento stabilisce i requisiti essenziali, i criteri e le modalità generali di reclutamento del personale, con contratto di

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 Art. 1. FINALITA Presso la Facoltà di Giurisprudenza dell Università di Trieste è istituito il Master Universitario

Dettagli

DECRETO E AUTONOMIA SCOLASTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA

DECRETO E AUTONOMIA SCOLASTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA CGIL SCUOLA DECRETO E AUTONOMIA SCOLASTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA a cura della Cgil Scuola Nazionale Via Leopoldo Serra 31 00153 Roma www.cgilscuola.it Premessa Con la Circolare Ministeriale 29/04, le scuole

Dettagli

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI MILANO

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI MILANO Confronto tra i Principi di fondo irrinunciabili per l Avvocatura italiana individuati il 17 ottobre 2009 e il testo approvato dal Senato nel novembre 2010: 1) La specialità dell ordinamento professionale

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

L Università Telematica Guglielmo Marconi (di seguito denominata UTGM),

L Università Telematica Guglielmo Marconi (di seguito denominata UTGM), UNIVERSITÀ TELEMATICA GUGLIELMO MARCONI CONVENZIONE TRA L Università Telematica Guglielmo Marconi (di seguito denominata UTGM), istituita con D.M. 1 marzo 2004, (G.U. n. 65 del 18 marzo 2004) con sede

Dettagli

ALLEGATO 4 MODALITA APPLICATIVE DELLE PROCEDURE DI STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE DEL COMUNE DI RAVENNA DI CUI AL COMMA 558 DELLA LEGGE N. 296/2006.

ALLEGATO 4 MODALITA APPLICATIVE DELLE PROCEDURE DI STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE DEL COMUNE DI RAVENNA DI CUI AL COMMA 558 DELLA LEGGE N. 296/2006. ALLEGATO 4 MODALITA APPLICATIVE DELLE PROCEDURE DI STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE DEL COMUNE DI RAVENNA DI CUI AL COMMA 558 DELLA LEGGE N. 296/2006. Art. 1 Oggetto. I percorsi di stabilizzazione del personale

Dettagli

PASSAGGI DI CORSO E RICONOSCIMENTO CREDITI

PASSAGGI DI CORSO E RICONOSCIMENTO CREDITI PASSAGGI DI CORSO E RICONOSCIMENTO CREDITI (Riconoscimento di crediti conseguiti nel Corso di laurea in Scienze giuridiche (classe 31) dell Università di Messina) 1. Gli studenti che hanno conseguito la

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Capo I - PARTE GENERALE

Capo I - PARTE GENERALE Regolamento delle procedure di trasferimento e di mobilità interna dei professori ordinari, dei professori associati e dei ricercatori, ai sensi degli artt. 1, comma II, e 3 della legge 3 luglio 1998,

Dettagli

Facoltà: SCIENZE STATISTICHE Corso: 8053 - FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA (L) Ordinamento: DM270 Titolo: FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Regolamento

Dettagli

Corso di Laurea Quadriennale in Giurisprudenza Nuovo Ordinamento didattico

Corso di Laurea Quadriennale in Giurisprudenza Nuovo Ordinamento didattico Corso di Laurea Quadriennale in Giurisprudenza Nuovo Ordinamento didattico La Facoltà di Giurisprudenza di Foggia conferisce la laurea in Giurisprudenza in conformità alle vigenti disposizioni. Il corso

Dettagli

Scuola di Lettere e Beni culturali

Scuola di Lettere e Beni culturali Scuola di Lettere e Beni culturali LAUREA IN CULTURE E TECNICHE DELLA MODA CLASSE L- 3 REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA Art. 1 Requisiti per l'accesso al corso Requisiti di accesso

Dettagli

Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015

Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015 Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015 AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA ATTI ALBO OGGETTO: ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dettagli

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L)

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Titolo: IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE

Dettagli

PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000

PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 SEDUTA DEL GIORNO 21/12/2007 Commissario: Segretario Generale: SPAGNUL dott.

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR 2012-2014 1 1. PREMESSA L art. 2, comma 138, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre

Dettagli

REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI SULLE MODALITÀ DI ACCESSO DALL ESTERNO AI POSTI DI PERSONALE TECNICO E AMMINISTRATIVO 22 2007, 1027) INDICE

REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI SULLE MODALITÀ DI ACCESSO DALL ESTERNO AI POSTI DI PERSONALE TECNICO E AMMINISTRATIVO 22 2007, 1027) INDICE REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI SULLE MODALITÀ DI ACCESSO DALL ESTERNO AI POSTI DI PERSONALE TECNICO E AMMINISTRATIVO (modificato con decreto rettorale 22 ottobre 2007, n. 1027) INDICE Articolo 1 (Criteri

Dettagli

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 21 dicembre 2012 In vigore dal 22 dicembre 2012

Dettagli

FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA, CLASSE LMG/01 REGOLAMENTO DIDATTICO. Art. 1 Definizioni

FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA, CLASSE LMG/01 REGOLAMENTO DIDATTICO. Art. 1 Definizioni FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA, CLASSE LMG/01 1. Ai sensi del presente Regolamento si intende: REGOLAMENTO DIDATTICO Art. 1 Definizioni a) per Facoltà: la Facoltà

Dettagli

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013 Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011; Oggetto: Percorsi triennali di IeFP Sistema di finanziamento e piano di riparto delle risorse finanziarie da erogare alle Province per l anno scolastico e formativo 2011-2012. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria Direzione Generale Ufficio III

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria Direzione Generale Ufficio III Prot. n. AOODRCAL17520 Catanzaro,17/10/2013 Ai Dirigenti degli Ambiti Territoriali Provinciali della Calabria Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti Statali di Istruzione Secondaria di II grado della Calabria

Dettagli

Accordo tra l Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Brescia e l Università degli Studi di Brescia

Accordo tra l Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Brescia e l Università degli Studi di Brescia Allegato al Verbale del Consiglio di Facoltà del 13 luglio 2011. Accordo tra l Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Brescia e l Università degli Studi di Brescia visto - l articolo

Dettagli

RISOLUZIONE N. 301/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 301/E QUESITO RISOLUZIONE N. 301/E Roma, 15 luglio 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Istanza di Interpello n. 954-787/2007 - Articolo 11 della legge n. 212 del 2000 INPS D.lgs. 21 aprile 1993,

Dettagli

DECRETA. ART. 1 (Posti a concorso) ART. 2 (Compiti e funzione dei distaccati)

DECRETA. ART. 1 (Posti a concorso) ART. 2 (Compiti e funzione dei distaccati) c) BANDO DI CONCORSO PER IL RECLUTAMENTO DI N. 6 DOCENTI IN POSIZIONE DI SEMIESONERO, DI CUI DUE UNITA IN SERVIZIO PRESSO LA SCUOLA MATERNA E QUATTRO UNITA IN SERVIZIO PRESSO LA SCUOLA ELEMENTARE, DA UTILIZZARE

Dettagli

EQUIVALENZA TITOLI DPCM 26 luglio 2011 (Gazzetta Ufficiale del 18 agosto 2011)

EQUIVALENZA TITOLI DPCM 26 luglio 2011 (Gazzetta Ufficiale del 18 agosto 2011) FINALITA EQUIVALENZA TITOLI DPCM 26 luglio 2011 (Gazzetta Ufficiale del 18 agosto 2011) Il Decreto di equivalenza, in applicazione a quanto preannunciato dalla Legge n 42/99 art 4 comma 2, riconosce ESCLUSIVAMENTE

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO. Politecnico di Bari

REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO. Politecnico di Bari REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO Politecnico di Bari Decreto di emanazione D.R. n. 307 del 24/05/2002 D.R. n. 307 IL RETTORE VISTO VISTO lo Statuto di questo Politecnico; il Regolamento

Dettagli

SCHEDA DI LETTURA Regolamento per lo svolgimento del tirocinio mediante frequenza di corsi di formazione professionale Roma, aprile 2016 Indice Aspetti generali Descrizione del contenuto 3 5 2 Aspetti

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione

Dettagli

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE CONVENZIONE FRA L ORDINE DEI MEDICI DI FIRENZE E L'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI FIRENZE - FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA PER L'ATTUAZIONE DI A)..ATTIVITA' DI TIROCINIO CLINICO PRELAUREA NELL'AMBITO DEL

Dettagli

Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE

Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE DIRETTORE Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE VISTO VISTA CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA RITENUTA l Art. 3, comma 8 del D.M. 509/99 attraverso il quale le Università possono attivare, disciplinandoli

Dettagli

REGISTRO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

REGISTRO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE Romsch UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA FACOLTÀ DI. Anno Accademico.. REGISTRO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE Prof. PROFESSORE DI I FASCIA TEMPO PIENO PROFESSORE DI II FASCIA TEMPO DEFINITO SETTORE SCIENTIFICO

Dettagli

Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) Criteri generali

Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) Criteri generali Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) MODALITA PER IL RICONOSCIMENTO CREDITI Dopo le fasi dell immatricolazione riportate nel Bando (http://www.univaq.it/section.php?id=1670&idcorso=574)

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

CAPO III PROFESSIONI SANITARIE NON CONVENZIONALI ESERCITATE DAI LAUREATI IN CHIROPRATICA E DAI LAUREATI IN OSTEOPATIA ART. 14.

CAPO III PROFESSIONI SANITARIE NON CONVENZIONALI ESERCITATE DAI LAUREATI IN CHIROPRATICA E DAI LAUREATI IN OSTEOPATIA ART. 14. CAPO III PROFESSIONI SANITARIE NON CONVENZIONALI ESERCITATE DAI LAUREATI IN CHIROPRATICA E DAI LAUREATI IN OSTEOPATIA ART. 14. (Istituzione delle professioni sanitarie non convenzionali di chiropratico

Dettagli

IL MINISTRO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA

IL MINISTRO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Testo aggiornato al 21 novembre 2005 Decreto ministeriale 9 luglio 2004 Gazzetta Ufficiale 20 luglio 2004, n. 168 Definizione delle modalità e contenuti della prova di ammissione ai corsi di laurea specialistica

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica Classe di laurea magistrale n. LM-33 Ingegneria meccanica DM 270/2004,

Dettagli

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005; Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca D.M. n. 40 del 16 aprile 2003 Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca VISTO VISTA RITENUTO SENTITO RITENUTO RITENUTO il D.M. n. 11 del 12 febbraio 2002 di approvazione della tabella

Dettagli

Regolamento del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche (1) classe n. 31 delle Lauree in SCIENZE GIURIDICHE. I - Disposizioni generali

Regolamento del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche (1) classe n. 31 delle Lauree in SCIENZE GIURIDICHE. I - Disposizioni generali 1 Regolamento del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche (1) classe n. 31 delle Lauree in SCIENZE GIURIDICHE I - Disposizioni generali Art. 1 Oggetto e finalità del Regolamento 1. Il presente

Dettagli

LINEE GUIDA TFA FISICA

LINEE GUIDA TFA FISICA LINEE GUIDA TFA FISICA PREMESSA La macchina dei TFA si è ormai messa in moto in molte Università italiane e la Commissione Didattica della SIF ha ritenuto opportuno individuare delle linee guida da proporre

Dettagli

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA Bando per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti

Dettagli

REGOLAMENTO INDICE. Art.1 Scopo e ambito di applicazione dell associazione..pag.2. Art.2 Formazione e aggiornamento pag.2

REGOLAMENTO INDICE. Art.1 Scopo e ambito di applicazione dell associazione..pag.2. Art.2 Formazione e aggiornamento pag.2 IL REGOLAMENTO REGOLAMENTO INDICE Art.1 Scopo e ambito di applicazione dell associazione..pag.2 Art.2 Formazione e aggiornamento pag.2 Art.3 Requisiti formatori.pag.5 Art.4 Requisiti di accesso per gli

Dettagli

FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1

FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1 SEZIONE QUATTORDICESIMA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1 Alla Facoltà di Sociologia afferisce il seguente corso di diploma universitario: a) corso di diploma universitario triennale in Servizio sociale ART.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO, CORSI DI PERFEZIONAMENTO E CORSI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE Art. 1 Definizione 1. L Università promuove, ai sensi della normativa

Dettagli

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO UNICO. per la Pratica Forense e l esercizio del Patrocinio. Titolo I. La Pratica Forense.

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO UNICO. per la Pratica Forense e l esercizio del Patrocinio. Titolo I. La Pratica Forense. ORDINE DEGLI AVVOCATI DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO UNICO per la Pratica Forense e l esercizio del Patrocinio Titolo I La Pratica Forense Articolo 1 Il praticante Avvocato regolarmente iscritto nell apposito

Dettagli

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione

Dettagli

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO REGOLAMENTO SULLE MODALITA' DI ASSEGNAZIONE E UTILIZZO DEI FONDI PER LA RICERCA (Emanato con D.D. n. 45 del 23.01.2002, modificato con i D.D. n. 618 del 2003, n. 103 del 2005, n. 99 e n. 552 del 2006,

Dettagli

L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei

L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei Convegno Nazionale RUIAP Riconoscimento degli apprendimenti e certificazione delle competenze: sfide per l Università e per il Paese

Dettagli

QUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE

QUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE RISOLUZIONE N. 169/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 1 luglio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - Trattamento IVA applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare. Art. 4, primo comma,

Dettagli