I GIORNALISTI ITALIANI, L ETICA PROFESSIONALE, L INFORMAZIONE ON LINE
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- Silvano Ferrara
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1 I GIORNALISTI ITALIANI, L ETICA PROFESSIONALE, L INFORMAZIONE ON LINE sintesi della ricerca quantitativa realizzata da AstraRicerche per il Consiglio Nazionale dell Ordine dei Giornalisti L indagine è stata realizzata tra il 7 e il 19 gennaio 2013 tramite interviste on line somministrate a un campione di giornalisti italiani: per il 58% professionisti, per il 35% pubblicisti, per il 7% praticanti o altro. I rispondenti sono risultati per il 36% donne; per il 23% men che 40enni, per il 31% 40-49enni, per il 32% 50-59enni e per il restante 14% ultra59enni. La distribuzione geografica vede il nord-ovest al 33%, il nord-est al 17%, le regioni centrali al 32%, il sud al 18%. Lo studio si divide in due parti: la prima riguardante l etica e la deontologia professionali, la seconda focalizzata sull informazione via Internet e sulle sue conseguenze sul mondo dei media e della professione. La prima area esplorata è stata quella dei comportamenti giudicati importanti per un giornalismo definibile come etico. È emerso che tutti i sedici comportamenti testati sono reputati cruciali. La classifica è indicata nella tabella n. 1 riportata nelle due pagine che seguono. Inoltre, in tutti i casi in cui è possibile un confronto con le opinioni della popolazione rilevate nel 2012 da un indagine sempre di AstraRicerche, si osserva che la sensibilità della categoria è sempre superiore a quella - già elevata - dell insieme dei nostri connazionali. Al di là degli auspici, qual è l attuale situazione nelle testate per cui gli intervistati lavorano o hanno lavorato? Del tutto negativa, se è vero che dei sedici comportamenti analizzati nessuno è presente in misura rilevante secondo la maggioranza dei giornalisti: anzi, in 15 casi su 16 non si raggiunge il 29% e in 11 casi addirittura il 19%. Anche aggiungendo i giudizi abbastanza positivi emergono gravi criticità per quel che attiene all evitare di fornire informazioni/giudizi/consigli nel solo interesse degli editori, di un gruppo politico o sociale, degli investitori pubblicitari oltre che del dar conto di tutte le opinioni senza omissioni o censure e del tener distinte le opinioni dai fatti. Per un quadro completo si rinvia alla tabella n. 2. 1
2 Tabella n. 1 I comportamenti importanti per un giornalismo etico (segue) 2
3 (segue) 3
4 Tabella n. 2 La diffusione dei comportamenti propri del giornalismo etico nella testata in cui lavora (segue) 4
5 (segue) Dunque, a parere di gran parte della categoria in Italia il lavoro giornalistico non è messo in grado di rispettare adeguati standard etico-deontologici. Lo conferma la valutazione etica espressa tramite voto da 1/minimo a 10/massimo di diversi soggetti: essa mostra che solo la radio ottiene un voto medio di sufficienza (6.2) mentre i periodici specializzati arrivano a 5.7, i quotidiani a 5.4, Internet a 5.3, i periodici non specializzati a 5.1, la televisione pubblica a 4.8, la televisione privata a 4.1. Peraltro, problemi significativi 5
6 riguardano gli stessi giornalisti (voto medio 5.6) e drammaticamente gli addetti e le agenzie di relazioni pubbliche (4.5), le istituzioni (Stato, Regioni, Province, Comuni, ecc.: 4.3), gli editori (4.1), i pubblicitari (4.1), gli investitori pubblicitari e in generale le imprese non editoriali (meno di 4.1). Con un aggiunta: nella gran parte dei casi i giornalisti appaiono più critici della popolazione adulta (con tre sole eccezioni: la radio, i periodici specializzati e i quotidiani). È stato chiesto agli intervistati di indicare quali di 20 soggetti predefiniti difendono l etica del giornalismo oggi in Italia. La classifica, per molti versi negativa, vede indicazioni maggioritarie solo per i giornalisti: la coscienza dei singoli professionisti (85%), l Ordine (63%), la FNSI e cioè il sindacato (51%). Un qualche contributo alla tutela dell etica della comunicazione giornalistica viene riconosciuto ad alcuni giornali (47%), a taluni cittadini/lettori/ascoltatori (42%), ad alcune reti o trasmissioni radio-televisive (36%), a talune associazioni/ organizzazioni della società civile (36%), ai lettori/ascoltatori/cittadini in generale (32%). Tutti gli altri sono indicati da meno del 23% con addirittura il Governo al 2%, i sindacati al 5%, il Parlamento al 5%, alcuni gruppi politici al 7%, alcuni gruppi religiosi all 8%, le forze dell ordine al 9%. Gli altri si collocano tra il 23% e il 15%: alcuni editori (23%), gli internauti (20%), le varie autorità (anti-trust, per la privacy, ecc.: 20%), la magistratura (16%), le organizzazioni consumeriste (15%), l opinione pubblica (15%). Accorpando tali 20 soggetti in cinque macro-categorie si ottiene la classifica visibile qui sotto. I soggetti che difendono l'etica del giornalismo in Italia 0% 20% 40% 60% 80% 100% Giornalisti 95.1% Società civile 68.6% Media 57.7% Politica 35.0% Istituzioni 35.0% 6
7 Alla fine della prima sezione è stato chiesto ai giornalisti di segnalare quali attività andrebbero realizzate per accrescere l etica del giornalismo in Italia: sulle 15 testate solo tre ottengono un consenso largamente maggioritario (formare meglio i futuri giornalisti 71%, sospendere le sovvenzioni alle testate che hanno comportamenti non etici 65%, applicare seriamente le norme esistenti 64%). Tutte le altre sono sostenute da meno del 46% del campione, come si può notare dando un occhiata alla tabella che segue. Le azioni per accrescere l'etica del giornalismo 7
8 Passiamo ora alla seconda parte, che inizia con l individuazione dei trends percepiti dell utilizzo da parte degli Italiani di una serie di media a seguito dell affermazione del web: il tutto con esclusivo riferimento alle informazioni, alle notizie e ai commenti su attualità, politica, economia, ambiente, società, cultura, spettacolo, sport e gossip (con esplicita esclusione dei prodotti, delle marche, dei consumi). Ebbene, tre mezzi d informazione vengono indicati in crescita, spesso fortissima: i tablets, i cellulari e gli smartphones, Internet via computer; la radio pur prevalentemente stabile è in incremento per una quota di intervistati maggiore di coloro che la percepiscono in calo; in tutti gli altri casi il decremento, a volte assai rilevante, predomina (in particolare per i quotidiani nazionali e i periodici non specializzati). Il dettaglio è riportato nella tabella qui sotto. L'utilizzo da parte degli italiani di alcuni mezzi di informazione a seguito dell'affermazione di Internet 8
9 L attenzione degli intervistati si è quindi concentrata su un lungo elenco di caratteristiche a cui - secondo l opinione dei giornalisti - la gente dà importanza quando utilizza un mezzo di comunicazione di massa per avere informazioni/notizie/commenti. Esso è riportato nella tabella riportata qui sotto e nella pagina seguente. Il confronto con le opinioni sullo stesso tema espresse l anno scorso dagli Italiani segnala che nella maggioranza dei casi i giornalisti sopravvalutano la grande importanza data dai fruitori alle caratteristiche elencate; le principali sottovalutazioni riguardano invece la domanda sociale di indipendenza da qualunque potere politico, economico, ecc., di assenza di esagerazioni, di ampiezza e approfondimento, di serietà e affidabilità, di rispetto della dignità delle persone e (moltissimo) della veridicità verificata delle news. L'importanza alle caratteristiche delle news attribuita dai giornalisti ai fruitori (segue) 9
10 (segue) Ma qual è il profilo d immagine dei vari mezzi di comunicazione, in relazione a ciascuna delle caratteristiche sopra indicate? A questa domanda gli intervistati hanno risposto prendendo in considerazione la stampa quotidiana, quella periodica, la televisione, la radio, Internet. Vediamole separatamente. La stampa quotidiana risulta vincente per quel che attiene ai commenti autorevoli e qualificati (69%), alla veridicità garantita delle notizie (65%), alla competenza/professionalità dei giornalisti (64%), alla qualità della scrittura (64%), alla serietà/affidabilità (58%), alla 10
11 coerenza con i valori del lettore (55%), alla capacità di selezionare le informazioni sulla base della loro importanza (53%), alla capacità di rappresentare la comunità locale (50%), alla precisione e alla documentazione (50%), alla chiarezza e alla comprensibilità (49%), all utilità e alla concretezza (47%), alla pluralità di voci e tesi a confronto (47%), alla coerenza con le convinzioni del fruitore (45%), al rispetto della dignità della persona (43%). La stampa periodica nel suo insieme si posiziona al primo posto per l ampiezza e l approfondimento delle informazioni e dei commenti (59% superando i quotidiani), collocandosi in generale al secondo posto dopo i quotidiani per le caratteristiche in cui questi ultimi appaiono vincenti (con le eccezioni negative della capacità di rappresentazione della comunità locale, della chiarezza/comprensibilità, del rispetto della dignità delle persone). All opposto, Internet risulta all ultimo o al penultimo posto per tutte le caratteristiche di eccellenza dei quotidiani (salvo l essere espressione della comunità locale, la chiarezza e la comprensibilità, l utilità e la concretezza, la coerenza con le convinzioni del fruitore). Invece, risulta fortemente leader per la reperibilità in ogni momento (84%), la facilità (83%) e la rapidità di reperimento delle informazioni e dei commenti (83%), il continuo aggiornamento (77%), la facilità di archiviazione (72%), la brevità sintetica (65%), la comodità di fruizione (65%), la simpatia e il divertimento (56%), la vivacità e l aggressività (47%), l assenza di censure o manipolazioni (43%), l indipendenza da qualunque potere (43%), il non provincialismo (42%), l originalità non banale (37%). La radio si colloca in genere a metà classifica, con punte per quel che attiene alla capacità di rappresentare la propria comunità locale (dopo i quotidiani), la chiarezza e la comprensibilità (idem), il rispetto della dignità delle persone (idem), il continuo aggiornamento (stavolta dopo Internet), la brevità e la sinteticità (idem), la simpatia e il divertimento (idem); ma in due casi risulta leader (l assenza di esagerazioni e lo stile sereno e pacato). Problemi maggiori d immagine riguardano la televisione, in genere all ultimo o al penultimo posto salvo che per la chiarezza e la comprensibilità (al terzo posto), la pluralità di voci e tesi a confronto (idem), il continuo aggiornamento (idem), la sintetica brevità (idem), il divertimento e la simpatia (idem); in effetti, pur non risultando mai leader, si colloca al secondo posto solo per le immagini belle ed efficaci (dopo la stampa periodica) e la vivacità aggressiva (dopo Internet). 11
12 Interessante è la mappa di posizionamento dei cinque macro-media in relazione alle varie caratteristiche attribuite: mappa che si può vedere qui sotto. Il profilo di immagine delle informazioni su vari mezzi BREVI, SINTETICHE RADIO SENZA ESAGERAZIONI PRESENTATE IN MODO SERENO SEMPRE AGGIORNATE DIVERTENTI ESPRESSIONE DELLA RISPETTOSE COMUNITÀ LOCALE DELLA DIGNITÀ DELLE PERSONE COMPRENSIBILI VELOCI DA TROVARE INDIPENDENTI DAI POTERI SENZA CENSURE INTERNET FACILI DA TROVARE VIVACI TELEVISIONE UTILI NON BANALI CON PIÙ VOCI A CONFRONTO SELEZIONATE PER IMPORTANZA VERIFICATE SERIE PROFESSIONALI NON RISTRETTE, STAMPA QUOTIDIANA NON PROVINCIALI COMMENTI AUTOREVOLI COERENTI COERENTI CON LE CONVINZIONI CON I PROPRI VALORI DOCUMENTATE REPERIBILI IN OGNI MOMENTO CON IMMAGINI BELLE STAMPA PERIODICA FACILI DA ARCHIVIARE COMODE DA LEGGERE APPROFONDITE BEN SCRITTE È stato quindi affrontato il tema della crescita percepita dai giornalisti di numerose fonti d informazione che si trovano su Internet. La tabella riportata nelle due pagine seguenti segnala i vissuti della categoria, che penalizzano solo i blogs (salvo quelli di esperti, opinionisti, politici, personaggi noti) e le edizioni on line dei telegiornali off line. In tutti gli altri casi si registra una percezione di netto incremento, particolarmente forte per quel che attiene alle edizioni on line di quotidiani tradizionali, a YouTube e simili, ai social networks con informazioni di attualità segnalate da amici e conoscenti. 12
13 La crescita dell'utilizzo di alcune fonti di informazioni on line (segue) 13
14 (segue) Il campione è stato quindi sollecitato ad esprimersi circa i media che a sua opinione sono stati più penalizzati in Italia dal crescente utilizzo del web per avere informazioni, notizie e commenti. Solo il 3% reputa che il boom di Internet non abbia avuto alcun effetto e una percentuale assai bassa (11%) segnala le difficoltà crescenti della radio. Il 30% giudica penalizzate le tv locali, il 31% quelle nazionali, il 36% la stampa specializzata (sia quotidiana sia periodica), il 43% i quotidiani locali/regionali, il 48% i periodici non specializzati e addirittura l 82% i quotidiani nazionali. Infine, è stato chiesto agli intervistati di immaginare il futuro più probabile a cinque anni prendendo in considerazione 19 fenomeni 14
15 pre-definiti. Come appare chiaro dalla lettura della tabella che segue, è indubbio (per il 74%) che molti mezzi e molte testate tradizionali andranno in crisi o chiuderanno ma - nell insieme - l impatto del web sull informazione sarà prevalentemente positivo, anche se i pessimisti circa gli effetti negativi di Internet sull occupazione dei giornalisti (39%) superano lievemente gli ottimisti (34%). Le previsioni per il futuro dell'informazione on line (segue) 15
16 (segue) Tale clima complessivamente favorevole a Internet viene sintetizzato dall indice apposito che è stato costruito alla luce delle previsioni suddette, rappresentato dalla torta che riportiamo di seguito: essa mette in luce, con ogni evidenza, che l ottimismo (68%: per più della metà intenso) prevale sul pessimismo (6%) e sull ambivalenza (26%). 16
17 Con un aggiunta interessante: la propensione positiva a medio termine è maggiore della media nel centro-nord (specie nel Triveneto e nelle regioni rosse ), tra le donne, tra i praticanti e - un po meno - i pubblicisti, sorprendentemente tra i giornalisti di età superiore ai 49 anni (con un picco tra gli ultra59enni). Indice di futuro positivo del web a 5 anni negativo/nullo 5.8% alto 35.9% basso 26.0% medio 32.2% A conferma, possiamo esaminare i sentimenti, gli atteggiamenti che gli intervistati dichiarano di provare quando pensano alla crescita dell utilizzo del web anche in Italia per avere informazioni, notizie, commenti. La sintesi è espressa dall indice illustrato nella torta che segue (il 68% è positivo o - meno - entusiasta, il 18% risulta ambivalente, solo il 14% appare angosciato). Indice di favore per la crescita dell'utilizzo di Internet per le informazioni molto positivo 28.5% negativo 14.2% nullo/ ambivalente 17.8% positivo 39.5% Il dettaglio è ricavabile da una rapida scorsa all ultima tabella, riportata nella pagina che segue. 17
18 I sentimenti provati per la crescita dell'utilizzo di Internet per le informazioni L immensa mole di informazioni ricavabili da questo ampio studio (più di 500 tabelle, grafici, torte ) è consultabile presso il Consiglio Nazionale dell Ordine dei Giornalisti. 18
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