I CONSUMI ENERGETICI DI BIOMASSE NEL SETTORE RESIDENZIALE IN ITALIA NEL 1999

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1 IT ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGÌE, issn /1124 / 7932 L'ENERGIA E L'AMBIENTE Serie Energìa I CONSUMI ENERGETICI DI BIOMASSE NEL SETTORE RESIDENZIALE IN ITALIA NEL 1999 VINCENZO GERARD! ENEA Divisione Fonti Rinnovabili di Energia Centro Ricerche Casaccia, Roma GIOVANNI PERRELLA ENEA Divisione Promozione Usi Efficienti e Diversificazione dell'energia Centro Ricerche Casaccia, Roma RT/ERG/2001/7

2 ENEIS. ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA E L'AMBIENTE Serie Energia I CONSUMI ENERGETICI DI BIOMASSE NEL SETTORE RESIDENZIALE IN ITALIA NEL 1999 VINCENZO GERARDI ENEA Divisione Fonti Rinnovabili di Energia Centro Ricerche Casaccia, Roma GIOVANNI PERRELLA ENEA Divisione Promozione Usi Efficienti e Diversificazione dell'energia Centro Ricerche Casaccia, Roma RT/ERG/2001/7

3 La ricerca riportata nel presente Rapporto Tecnico è stata realizzata dal Dott. Giovanni Perrella, responsabile del Progetto "Statistiche dell'energia e dell'ambiente", della Divisione PROM deli'enea, in collaborazione con l'ing. Vincenzo Gerardi, responsabile dell'unità Potenzialità energetiche delle biomasse, della Divisione FORI deli'enea, nell'ambito delle attività previste dal Sistema Statistico Nazionale (SISTAN). Alla ricerca ha partecipato la società ATESIA S.p.A. che, su incarico e su specifiche tecniche deli'enea, ha effettuato operativamente alcune fasi dell'indagine statistica. I contenuti tecnicoscientifici dei rapporti tecnici deli'enea rispecchiano l'opinione degli autori e non necessariamente quella dell'ente. The technical and scientific contents of these reports express the opinion of the authors but not necessarily those of ENEA.

4 I CONSUMI ENERGETICI DI BIOMASSE NEL SETTORE RESIDENZIALE IN ITALIA NEL 1999 Riassunto II rapporto mira a descrivere la situazione dei consumi di biomassa come fonte di energia nel settore residenziale italiano nell'anno I dati presentati sono il risultato di una specifica indagine statistica sulle famiglie italiane. Con riferimento all'anno 1999, l'indagine ha permesso di stimare un consumo nazionale di combustibili vegetali pari a circa 14 milioni di tonnellate, con un consumo medio per famiglia utilizzatrice stimabile in circa 3 tonnellate. L'indagine ha permesso di evidenziare i seguenti aspetti: il consumo in Italia di biomassa è prevalentemente caratterizzato dall'impiego di legna, che rappresenta il 98,5% del consumo totale di combustibili vegetali. La sansa, la carbonella e i gusci di mandorla/nocciola risultano combustibili vegetali marginali; il canale di approvvigionamento preferenziale delle famiglie utilizzatrici di biomassa è correlato alle singole tipologie di combustibile vegetale. Nel caso della legna si osserva un sostanziale equilibrio tra F"acquisto" (42,5%) e 1'"autoproduzione/scorte" (47%); per la sansa la modalità "acquisto" costituisce il canale di approvvigionamento prevalente contrariamente, a quanto avviene per i gusci di nocciola/mandorla, ove F"autoproduzione/scorte" è la modalità di acquisizione abituale; le biomasse sono utilizzate prevalentemente nell'abitazione principale (84,8% delle famiglie facenti uso); il giudizio sull'utilizzo dei combustibili vegetali è risultato piuttosto positivo, infatti P80% delle famiglie utilizzatrici si è dichiarata soddisfatta; i sistemi energetici a combustibile vegetale hanno spesso un carattere complementare rispetto ai sistemi non alimentati da biomasse. Parole chiave Settore residenziale, biomassa, legna, consumi energetici, riscaldamento, usi cucina, acqua calda sanitaria. ENERGY CONSUMPTION OF BIOMASS IN THE RESIDENTIAL SECTOR OF ITALY IN 1999 Abstract The report aims at showing the situation in Italian residential sector in the year 1999 about the consumption ofbiomass like energy source. Data presented are the result of a statistical survey on the Italian family. Taking into account the year 1999, the survey allowed to estimate a national consumption of vegetal fuels equal to about 14 Mt, with an average value by family of 3 t. The following aspects have been put in evidence: The consumption ofbiomass in Italy is characterised mainly by the use of wood, 98.5% out of the total vegetal fuel consumption. Olive pits, charcoal and nutshells can be considered as marginal. Biomass supplying system by the families is related to the single biomass typology; in the case of wood there is a substantial equilibrium between the purchase (42.5%) and the self production/supplies (47%).In the case of olive pits the supplying system is mostly the "purchase", on the contrary for the nutshells is the "self production/supplies"; Biomass are mostly used in the principal house (84.8% of the families using biomass); The judgment on the utilisation of vegetal fuels is considered almost positive, in fact 80% of the families expressed satisfaction; The energetic systems that use vegetal fuels have a complementary character in relation to the systems not fuelled with biomass. Key words Residential sector, biomass; wood; energy consumptions, space heating, cooking, hot water.

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6 INDICE 1. PREMESSA 7 2. OBIETTIVI 8 3. DESCRIZIONE DELL'ATTIVITÀ' Universo di riferimento Disegno e numerosità campionaria Estrazione dei nominativi campione Questionario Indagine pilota Elaborazione dei dati RISULTATI Penetrazione dei combustibili vegetali in Italia Le tipologie di combustibili vegetali utilizzati I consumi di combustibile vegetale Canali di approvvigionamento e loro diffusione Tecnologie utilizzate per bruciare le biomasse Motivazione di utilizzo dei combustibili vegetali Soddisfazione delle famiglie utilizzataci Utilizzo di sistemi di riscaldamento non alimentati da biomassa LE BIOMASSE ED I BILANCI ENERGETICI NEL SETTORE RESIDENZIALE CONCLUSIONI 37

7 1. PREMESSA I combustibili vegetali (biomasse) costituiscono una fonte di energia significativa per i fabbisogni energetici delle famiglie italiane. Nonostante il sensibile decremento dei consumi registrato negli ultimi decenni, ancor oggi, infatti, si assiste ad un frequente ricorso a questi prodotti da parte della popolazione nazionale. Trattandosi di tipologie di consumi fortemente correlati alla morfologia ed al clima del territorio, l'utilizzo di combustibili vegetali per usi energetici presenta nel nostro Paese una forte differenziazione a livello geografico e regionale. Analisi comparate sull'uso delle biomasse nei sistemi energetici delle abitazioni con altri Paesi simili al nostro, indagini conoscitive ad hoc effettuate nel passato, hanno posto il problema della esatta stima del fenomeno energetico delle biomasse nel settore residenziale in Italia. Pertanto, il dimensionamento statistico dei consumi di queste fonti energetiche risulta particolarmente importante per la elaborazione del Bilancio Energetico Nazionale da parte del Ministero dell'industria e dei Bilanci Energetici Regionali da parte dell'enea. In questo quadro si inseriscono le esigenze informative dell'enea a cui è assegnato dal SISTAN il compito istituzionale di realizzare una indagine statistica finalizzata alla stima dei consumi domestici dei combustibili vegetali. II presente documento riporta il percorso tecnicometodologico prescelto e i risultati emersi nell'indagine statistica effettuata dall'enea in collaborazione con il MICA ed con il supporto operativo di una società specializzata in ricerche statistiche Atesia S.p.A..

8 2. OBIETTIVI La finalità della presente indagine è stata quella di rilevare i consumi di combustibili vegetali relativi all'anno 1999 per usi energetici da parte delle famiglie italiane, facendo tesoro di una precedente esperienza effettuata nel 1997, con cui si sono determinati gli stessi consumi a livello nazionale, ma con un maggiore margine di errore, pari al ±2,5%. Inoltre nel presente studio si è posta maggiore attenzione alla ripartizione regionale dei suddetti consumi, imponendo un margine di errore non superiore al 10% per quelle regioni meno rappresentate nella base campionaria. Più in particolare lo studio si è posto l'obiettivo di esplorare e rilevare informazioni in merito ai seguenti aspetti legati alle biomasse: utilizzo (penetrazione nelle famiglie); consumi per tipologia di combustibili vegetali; motivazione di utilizzo (riscaldamento, produrre acqua calda, cucinare); canali di approvvigionamento e loro diffusione; costi sostenuti per l'approvvigionamento; tecnologia utilizzata; livello di soddisfazione in relazione ai materiali utilizzati ed ai canali distributivi; propensione al cambiamento della fonte energetica utilizzata.

9 3. DESCRIZIONE DELL'ATTIVITÀ' Gli obiettivi informativi descritti sono stati perseguiti mediante una indagine campionaria attraverso l'utilizzo della tecnica telefonica C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interview). L'indagine è stata strutturata in modo da garantire elevati livelli di affidabilità statistica dei fenomeni osservati a livello nazionale ed con un margine di errore leggermente più alto a livello di regioni Universo di riferimento E' stato definito quale universo di riferimento dell'indagine l'insieme delle famiglie residenti in Italia costituito da circa unità 1. La scelta della tecnica telefonica come strumento per la raccolta delle informazioni sulle tematiche oggetto di studio ha fatto si che la "popolazione reale" di riferimento dell'indagine sia stata rappresentata dalle famiglie italiane abbonate al telefono. Attualmente tale universo di riferimento ammonta a abbonati al telefono (categoria Residenziale), così come viene illustrato nella seguente tabella riassuntiva. Regione Piemonte Valle D'Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Famiglie abbonate Popolazione di riferimento Famiglie abbonate al telefono Valori assoluti Valori % 8,2 0,3 16,6 1,6 7,7 2,3 3,7 7,6 6,7 1,5 2,5 9,6 2,2 0,5 8,2 6,2 0,9 3,0 8,1 2,6 100,0 1 Fonte ISTAT, Fonte: Seat S.p.A., Archivio Ufficiale degli Abbonati al Telefono, aggiornamento novembre 1999

10 3.2. Disegno e numerosità campionaria L'indagine è stata realizzata attraverso un campione casuale di unità (famiglie intervistate). La variabilità territoriale dei fenomeni oggetto dell'indagine nonché l'esigenza di ottenere delle stime affidabili su base regionale ha imposto la scelta di un disegno campionario che ottimizzasse la rappresentatività della popolazione di origine. È stato quindi realizzato un campione di indagine proporzionale con "minimo bloccato", cioè con una numerosità campionaria minima (pari a 100 unità) per le regioni di dimensioni più limitate (Val D'Aosta, Trentino A. A., Umbria, Molise e Basilicata). Tale campione ha garantito alle regioni italiane con una struttura demografica limitata un dimensionamento campionario adeguato agli obiettivi dell'indagine e sufficiente a restituire un quadro informativo statisticamente significativo. Per le altre regioni si è operato invece in termini proporzionali distribuendo le residue unità campione (5.500 interviste) secondo il peso relativo delle singole regioni. Nella tabella seguente è riportata la distribuzione del campione di famiglie e il relativo errore "empirico": Regione Piemonte Valle D'Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata» Calabria Sicilia «Sardegna Numero Totale "interviste effettuate" Campione proporzionale con "minimo bloccato" Valori Assoluti Valori % 7,9% 1,7% 15,9% 1,7% 7,4% 2,2% 3,6% 7,3% 6,4% 1,7% 2,4% 9,3% 2,1% 1,7% 7,9% 6,0% 1,7% 2,9% 7,8% 2,5% 100,0% Errore campionario "empirico" 3 ± 3.6% ± 9.2% ± 2.6% ± 9.8% ± 4.3% ±8.1% ± 4.7% ±3.7% ± 4.3% ± 10.0% + 7.5% ± 3.6% ± 8.8% ± 9.7% ± 4.0% ± 4.2% ± 9.2% ± 7.2% ± 2.9% ±8.1% ±1.1% ' Nell'ipotesi di P = 95.5%. 10

11 3.3. Estrazione dei nominativi campione I nominativi delle famiglie intervistate sono stati estratti dall'archivio Ufficiale degli Abbonati al telefono della Seat S.p.A.. Per ciascuna delle 20 regioni, l'archivio degli abbonati al telefono è stato ordinato attraverso i seguenti parametri: ampiezza demografica comuni; zona altimetrica; Comune; C.A.P.; indirizzo dell'abbonato (toponimo e numero civico); abbonato al telefono (cognome). In ciascuno dei 20 subuniversi/archivi regionali così ordinati, è stata realizzata una estrazione sistematica attraverso passi di campionamento costanti K ; dati da: dove N t = Numerosità famiglie abbonate al telefono nella regione i esima n ; = Numerosità campione della regione i esima i = 1,2,...,20 = regione italiana Sono stati estratti 4 nominativi campione per ogni K; osservato in modo che: il primo nominativo estratto ^'^costituisse il nominativo "base" del campione regionale; i 3 nominativi successivi al primo ^U' +1 ' U ' +2 ' U ' +3 ''costituissero i nominativi di del campione regionale. riserva" Inoltre, ciascun campione "regionale" considerato è "autoponderante" rispetto ai parametri territoriali (ampiezza demografica, zona altimetrica e comune) ed ha assicurato omogeneità tra i nominativi "base" e quelli "riserva". In sintesi, complessivamente sono state estratte famiglie campione (6.000 unità "base" e " unità "riserva") che hanno consentito di effettuare interviste. 11

12 3.4. Questionario La raccolta delle informazioni è avvenuta attraverso un questionario strutturato suddiviso nelle aree di interesse precedentemente descritte 4. Il questionario d'indagine prevedeva una domanda "filtro" iniziale al fine di verificare l'utilizzo delle biomasse nel nucleo familiare contattato; solo in caso di utilizzo per uso domestico di tali materie si è proceduto a completare l'intervista. Il questionario nella sua versione completa è stato articolato nelle aree tematiche di interesse unitamente ad una sezione rivolta a rilevare "informazioni strutturali" della famiglia intervistata (componenti, reddito del nucleo familiare, tipologia dell'unità abitativa, ecc). Il questionario è stato somministrato al capo famiglia o al responsabile degli acquisti di combustibile vegetale all'interno del nucleo familiare. In allegato è riportato il questionario utilizzato nel corso dell'indagine. Il questionario di indagine è stato sviluppato sul sistema C.A.T.I. Il sistema è stato programmato in modo da garantire il rispetto di compatibilita e coerenze (logiche e formali) appositamente definite. Il modulo A.C.S. (Automatic Call Scheduling) del C.A.T.I. per la gestione dei nominativi campione è stato programmato per garantire la proposizione delle singola unità campione almeno due volte (successiva alla prima) in caso di esito non definitivo del contatto telefonico (segnale di "libero senza risposta", "occupato" e segreteria telefonica). In tal modo è stato possibile ridurre gli effetti distorsivi dovuti al manifestarsi di un elevato tasso di "mancate risposte totali" Indagine pilota Prima della realizzazione della fase estensiva è stata realizzata una fase pilota su un campione di 30 famiglie con tecnica P.A.P.I. (Paper And Pencil Interview). Il test ha consentito di verificare la somministrabilità del questionario di indagine e ha permesso il miglioramento di alcune domande del questionario stesso. ' Cfr. Paragrafo 2 "Obiettivi" 12

13 La rilevazione è stata realizzata dall'i 1 al 21 dicembre 2000 e si è svolta nei seguenti orari: 18,30 21,30, nei giorni feriali; 10,0019,30, al sabato Elaborazione dei dati Trattandosi di una indagine realizzata attraverso un campione di tipo non proporzionale, i dati rilevati sono stati oggetto di ponderazione per consentire una lettura aggregata a livello nazionale. La ponderazione dei dati è stata effettuata sulla base di coefficienti regionali di ponderazione (20 coefficienti) C ; così determinati: dove Nj = Numerosità famiglie residenti nella regione i esima n ; = Numerosità campione della regione i esima i = 1,2,...,20 = regione italiana Al termine della fase di ponderazione, i dati rilevati sono stati sottoposti ad elaborazione statistica per la produzione delle stime di consumo e delle tabelle statistiche funzionali all'analisi dei fenomeni osservati per le seguenti variabili: regione; zona altimetrica; tipologia di abitazione; localizzazione dell'abitazione; numero di componenti in famiglia; reddito mensile netto della famiglia. 13

14 4. RISULTATI 4.1 Penetrazione dei combustibili vegetali in Italia L'utilizzo delle biomasse in Italia relativo all'anno 1999 è risultato pari al 22,3% (percentuale delle famiglie italiane che fanno uso di combustibili vegetali a scopo energetico). L'utilizzo di combustibili vegetali delle diverse fonti energetiche, essendo caratterizzato da una elevata correlazione con la morfologia e il clima del territorio, presenta una forte differenziazione a livello geografico e regionale. L'Umbria, la Sardegna, l'abruzzo e il Trentino Alto Adige sono le regioni contraddistinte da una percentuale elevata di nuclei familiari che utilizzano combustibili vegetali nelle loro abitazioni: tale percentuale ha una consistenza superiore al 35%. Al contrario, la Sicilia e la Liguria sono le regioni nelle quali il fenomeno indagato assume una dimensione minore con una penetrazione inferiore al 15%. Tabella 1: Utilizzo dei combustibili vegetali nelle famiglie italiane Regione di residenza Piemonte Val d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Famiglie utilizzatrici Valore %

15 L'indagine ha evidenziato un utilizzo prevalente delle biomasse nell'ambito dell'abitazione principale (84,8% delle famiglie utilizzatrici), un più contenuto impiego nella seconda casa (11,7%) e una esigua percentuale di famiglie utilizzatrici in entrambe le dimore (3,5%). Tutto ciò è confermato dalla distribuzione del consumo di biomasse tra l'abitazione principale e seconda casa, infatti si è rilevato che il 93,1% della quantità complessiva annua consumata si concentra nelle abitazioni principali. Grafico 1: Consumo di combustibili vegetali (valori percentuali) Distribuzione delle famiglie utilizzatrici per tipologia abitativa: Seconda casa: 11,7% Entrambe: 3,5% Utilizzatori: 22,3% Abitazione principale: 84,8% Totale: famiglie utilizzatrici Non Utilizzatori: 77,7% Distribuzione della quantità complessiva annua consumata per tipologia abitativa: Totale: famiglie Seconda casa: 6,9% Abitazione principale: 93,1% Totale: famiglie utilizzatrici 15

16 4.2 Le tipologie di combustibili vegetali utilizzati II grafico seguente riporta nel dettaglio la distribuzione percentuale dei combustibili vegetali utilizzati dal campione di indagine. Come si può notare la somma dei valori percentuali è superiore a 100 poiché era prevista la possibilità di uso per ogni famiglia utilizzatrice di una o più diverse tipologie di biomassa. Grafico 2: Tipologie di combustibili vegetali utilizzati nel 1999 (valori percentuali) Sansa Gusci mandorle/nocciole Carbonella Numero medio di combustibili vegetali utilizzati: 1.10 Legna J Totale: famiglie utilizzatrici Nell'anno 1999, tra le biomasse esaminate, la legna rappresenta il combustibile vegetale prevalentemente utilizzato per scopi energetici: il 95% delle famiglie utilizzatrici di biomassa consuma legna (tale percentuale, come detto, contempla le famiglie che utilizzano solamente la legna oppure combinano l'utilizzo della legna con l'impiego di altre biomasse). 16

17 4.3 I consumi di combustibile vegetale Sempre con riferimento all'anno 1999, l'indagine ha permesso di stimare un consumo nazionale di combustibili vegetali pari a circa t, equivalente ad un consumo medio per famiglia utilizzatrice stimabile in 3,07 t. Il consumo in Italia di biomasse è prevalentemente caratterizzato dall'impiego di legna, che rappresenta il 98,5% della quantità complessiva di combustibili vegetali consumati. La sansa, la carbonella e i gusci di mandorla/nocciola risultano combustibili vegetali marginali anche analizzando le rispettive quantità consumate. Nella tabella 2 sono riportati i consumi delle famiglie utilizzatrici ripartiti tra "abitazione principale" e "seconda casa" a livello regionale e nazionale. Tabella 2: Consumi di combustibili vegetali delle famiglie utilizzatrici ripartiti tra "abitazione principale" e "seconda casa" (consumi espressi in tonnellate) Consumi Regione Piemonte Abitazione principale (t) Seconda casa (t) Totale (t) Val D'Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia

18 L'analisi delle quantità utilizzate dei singoli combustibili vegetali a livello regionale ha evidenziato un consumo generalizzato di legna e carbonella a livello territoriale, mentre i consumi di sansa e gusci di mandorla/nocciole si concentrano nelle relative zone di produzione: l'abruzzo è caratterizzato da consumi elevati di sansa e gusci di mandorla/nocciola, in Puglia si individuano impieghi di quantità ingenti di sansa e nel Lazio di gusci di mandorla/nocciola. Nella tabella 3 sono riportati i consumi delle singole biomasse a livello regionale e nazionale, espressi in tonnellate. Tabella 3: Consumi di combustibili vegetali a livello regionale e nazionale (consumi espressi in tonnellate) Consumi Regione Piemonte Val D'Aosta Legna (t) Carbonella (t) Gusci di mandorla/nocciola (0 21 Sansa (t) Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia

19 Inoltre, analizzando la distribuzione dei consumi di legna, sansa e gusci di mandorla tra i singoli nuclei familiari sono state individuate quattro tipologie di utilizzo di tali biomasse. Nella tabella 4 si illustrano le distinte tipologie di utilizzo considerate. Tabella 4: Tipologie di utilizzo dei combustibili vegetali (legna, gusci di mandorla/nocciola e sansa) Tipologia di utilizzo: Consumi annuali per famiglia utilizzatrice (kg) Utilizzazione residuale Bassa utilizzazione Media utilizzazione Utilizzazione intensiva < > Per la carbonella sono state identificate solamente due tipologie di utilizzo in funzione di un consumo basso o medioalto del suddetto combustibile vegetale: Tabella 5: Tipologie di utilizzo della carbonella Tipologia di utilizzo: Consumi annuali per famiglia utilizzatrice (kg) Bassa utilizzazione Medioalta utilizzazione <20 >20 I quattro grafici successivi, relativi alle singole biomasse indagate, rappresentano la distribuzione a livello regionale delle famiglie utilizzatrici classificate in funzione dei loro consumi sulla base dei criteri analizzati in precedenza. 19

20 Grafico 3: Distribuzione percentuale delle quattro tipologie di utilizzatori di legno PIEMONTE 15,0 41,6 1 19,7 23,7 VAL D'AOSTA 10,3 48,3 24,1 1 17,2 LOMBARDIA 46,1 1 32,7 15,5 5,7! TRENTINO ALTO ADIGE 18,4 57, ,2 10,5 VENETO 19,8 46,3 1 22,2 1 11,7 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 21,6 39,7 1 25,3 1 13,4 LIGURIA 29,2 I 36,5 1 28,7 5,6 EMILIA ROMAGNA 34,5 1 27,7 1 22,9 1 14,9 TOSCANA 29,8 1 37, ,4 UMBRIA 19,3 46,2 1 20,4 I ua 1 MARCHE 25,6 44,5 1 14,7 1 15,1 1 LAZIO 24,7 37,2 1 28,7 1 9,4 ABRUZZO 9,5 39,6 39,7 i 113 i MOLISE 7,7 42,8 27,5 22,0 CAMPANIA 18,4 1 47,0 1 23,2 1 1M I PUGLIA 27,2 1 54,8 1 13,2 4,«BASILICATA 22,8 48, CALABRIA 15,6 37,1 1 21,1 I 26,2 SICILIA 43,4 1 34,4 13,6 8,6 SARDEGNA 14,8 53,6 1 25,8 5, utilizzazione residuale D utilizzazione bassa utilizzazione media H utilizzazione intensiva 20

21 Grafico 4: Distribuzione percentuale delle due tipologie di utilizzatori di carbonella PIEMONTE "h ,8 VAL D'AOSTA 66,7. ' i 33,3 LOMBARDIA 84,5 1 15,5 TRENTINO ALTO ADIGE 50, VENETO 78,4 21,6 FRIULI VENEZIA GIULIA ,7! LIGURIA 62,0.1 38,0 EMILIA ROMAGNA 64,1 1 35,9 TOSCANA 763 ' 1 23,7 UMBRIA 100,0 1 MARCHE #4,9 1 15,1 LAZIO :?4,i \! 25,9 ABRUZZO ,9 MOLISE 74,2 1 25,8 I CAMPANIA 78,6 1 21,4 PUGLIA 33,2 j 66,8 BASILICATA 100,0 CALABRIA 28,8 71,2 SICILIA ,4 SARDEGNA 54,7 45, IO Bassa utilizzazione DMedioalta utilizzazione 21

22 Grafico 5: Distribuzione percentuale delle quattro tipologie di utilizzatoli di gusci di mandorla/nocciola PIEMONTE VENETO 100,0 \ROMAGNA 100,0 LAZIO 58,1 41,9 ABRUZZO 50,0 50,0 PUGLIA 85,9 14,1 BASILICATA 100,0 SICILIA 1 (10.11 SARDEGNA 100, Utilizzazione residuale Bassa utilizzazione D Media utilizzazione 22

23 Grafico 6: Distribuzione percentuale delle quattro tipologie di utilizzatori di sansa FRIULI VENEZIA GIULIA 10U.lt ABRUZZO 100,0 CAMPANIA 100,0 PUGLIA 60,3 39,7 BASILICATA 47,1 52,9 CALABRIA 100,0 SICILIA 100,0 SARDEGNA MUtilizzazione residuale Bassa utilizzazione Media utilizzazione Utilizzazione intensiva 23

24 Infine, si riporta la cartina geografica rappresentante i consumi medi regionali di biomassa classificati sulla base degli intervalli indicati nella legenda. I suddetti consumi sono stati calcolati rispetto alle famiglie residenti nelle singole regioni. Grafico 7: Consumo totale di combustibile vegetale per famiglia residente TRKNTINOALTO ADIGE rx. ^""^ FRIULIVENEZIA GIULIA SARDEGNA CALABRIA r n Consumi in Kg oltre da a da 500 a inferiore a 500 (4) (5) (7) (4) 24

25 Nella tabella 6 sono stati indicati i consumi di combustibili vegetali delle famiglie utilizzatrici rispetto alle seguenti stratificazioni: zona altimetrica dell'abitazione; localizzazione dell'abitazione; tipologia di abitazione. Tabella 6: Consumi di combustibili vegetali per zona altimetrica, localizzazione e tipologia dell'abitazione (consumi espressi in tonnellate) Zona altimetrica Totale Montagna interna Montagna litoranea Collina interna Collina litoranea Pianura Consumi (t) Localizzazione dell'abitazione Centro Periferia Extraurbano Totale Tipologia abitazione Totale Appartamento Bi/trifamiliare Villa

26 4.4 Canali di approvvigionamento e loro diffusione II canale di approvvigionamento preferenziale delle famiglie utilizzatrici di biomassa è correlato alle singole tipologie di combustibile vegetale. Nel caso della legna si osserva un sostanziale equilibrio tra l'"acquisto" (42,5%) e 1 '"autoproduzione/scorte" (47,0%). Per la sansa la modalità "acquisto" costituisce il canale di approvvigionamento prevalente contrariamente, a quanto avviene per i gusci di nocciola/mandorla, ove 1'"autoproduzione/scorte" è la modalità di acquisizione abituale 5. Grafico 8: Canali di approvvigionamento per singolo combustibile vegetale (valori percentuali) Legna Carbonella Gusci di mandorla/nocciola Sansa Acquisto I Autoproduzione/Scorte Acquista/Autoproduzione Totale: famiglie utilizzatrici Nel corso del 1999, la spesa totale per l'acquisto di biomasse è risultata pari a circa miliardi. Nella tabella 7 si riportano la '"spesa totale" e la "spesa media''' sostenuta dalle famiglie che hanno acquistato i combustibili vegetali osservati. Tabella 7: "Spesa Totale" e "Spesa Media" sostenuta per l'acquisto di combustibili vegetali Combustibile Vegetale Legna Carbonella Gusci di mandorle/nocciola Sansa Totale "Spesa Totale" (in milioni di lire) "Spesa Media" famiglia utilizzatrice (in lire) Per la carbonella non è stata considerata la modalità "autoproduzione", ovviamente per tale combustibile vegetale la modalità "acquisto" è risultata essere la modalità di approvvigionamento prevalente. 26

27 4.5 Tecnologie utilizzate per bruciare le biomasse II "camino tradizionale" (Grafico 9) costituisce la tecnologia più diffusa per l'utilizzo di combustibili vegetali, esclusa la sansa, in quanto presenta una penetrazione del 55,2% nell'ambito delle famiglie utilizzatrici. La sansa è principalmente bruciata mediante impiego di una "caldaia con termosifone" (45,5%) o di una "stufa innovativa" (23,1%). Altra tecnologia caratterizzata da una percentuale di utilizzatori rilevante è la "stufa tradizionale" con un valore pari al 22,5% del totale degli utilizzatori. Grafico 9: Tecnologie utilizzate a livello nazionale (valori percentuali) Camino innovativo: 11,8 Stufa tradizionale: 22,5 Camino tradizionale: 55,2 Totale: famiglie utilizzatrici Caldaia con termisofoni: 4,! Stufa innovativa: 5,2 La tabella 8 riporta le tecnologie utilizzate dalle famiglie campione per singolo combustibile vegetale consumato. 27

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