La Forza lavoro in Provincia di Massa-Carrara

Transcript

1 La Forza lavoro in Provincia di Massa-Carrara 1

2 L idea di questa rilevazione sulle forze di lavoro provinciali è nata da una trasformazione strutturale che, a partire dal 2004 è stata introdotta nelle modalità di rilevazioni utilizzate dall Istat. Se da sempre, infatti, avevamo avuto la percezione che i dati Istat non fornissero una rappresentazione in grado di fotografare con certezza la nostra realtà provinciale questo cambiamento strutturale nelle rilevazioni ha accentuato la nostra convinzione. Ma vediamo di cosa si tratta: La nuova rilevazione ISTAT sulle forze di lavoro si caratterizza per la definizione di nuovi criteri d individuazione degli occupati e delle persone in cerca di lavoro (disoccupati), nonché per la riorganizzazione del processo di produzione dei dati. Per rendere confrontabili le nuove stime rispetto ai dati riferiti agli anni passati, l Istat ha badato a ricostruire le serie storiche, ma ciò solo relativamente ai dati nazionali, per grandi ripartizioni geografiche, per regioni, ma non ancora per province. In sostanza quindi i dati 2004 sono confrontabili con quelli 2003 solo per l Italia, le ripartizioni geografiche (Nord-ovest, Nord-est, Centro, Mezzogiorno), le regioni, ma non per le province. La nuova rilevazione pone quindi dei limiti all analisi dei dati provinciali. Ma vediamo come cambia la nuova rilevazione ISTAT sulle forze di lavoro: Ci sembra utile inoltre riportare, seppur sommariamente, le nuove definizioni d occupati e di persone in cerca d occupazione, soprattutto per i non addetti ai lavori, assai diverse dal senso comune attribuito a queste espressioni. Gli occupati comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana cui fanno riferimento le informazioni raccolte: hanno svolto almeno un ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura; hanno svolto almeno un ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia) Le persone in cerca d occupazione comprendono le persone non occupate tra i 15 ed i 74 anni che: hanno effettuato almeno un azione di ricerca attiva del lavoro nei trenta giorni che precedono l intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un attività autonoma) entro le due settimane successive all intervista; oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell intervista e sono disponibili a lavorare (o ad iniziare un attività autonoma) entro le due settimane successive all intervista, qualora fosse possibile anticipare l inizio del lavoro. Di fronte al cambiamento dello scenario, la Provincia ha deciso di intraprendere una rilevazione semestrale delle forze di lavoro che avesse il duplice scopo: 1) procedere ad una stima reale del mercato del lavoro nella Provincia di Massa-Carrara 2

3 2) qualificare maggiormente alcuni aspetti del lavoro come le tipologie di contratto, forme flessibili di lavoro orari e tempi parziali, anche al fine di fare emergere possibili valutazioni sulla componente sommersa del lavoro. Per quanto concerne il primo scopo, quello di riuscire ad ottenere una stima reale del mercato del lavoro nella provincia di Massa-Carrara possiamo affermare che il campione da noi usato, che si riferisce a 699 famiglie non solo è significamene più ampio rispetto a quello ISTAT, composto di sole 270 famiglie ma è anche significatamene più rappresentativo della realtà provinciale. Di fatti, laddove l Istat effettua interviste su 270 famiglie di due soli comuni della provincia (un comune della costa ed un comune della Lunigiana), le 699 famiglie del campione intervistato dalla Provincia e che rappresentano circa 1174 abitanti, appartengono con modalità proporzionali a tutti e 17 i comuni della Provincia di Massa-Carrara. In questo modo (per la metodologia di estrazione del campione rimando poi agli esperti dell ISR) Tutti i comuni vengono ad essere rappresentati in maniera omogenea e proporzionale al loro reale peso sul totale provinciale. Nel passare adesso ad esporre sinteticamente i risultati scaturiti dall indagine occorre precisare che i risultati che noi oggi esponiamo sono il frutto della somministrazione del questionario che si è concentrata nel mese di marzo e nella prima metà di aprile Partiremo a luglio con la seconda rilevazione semestrale, per la quale ci auspichiamo fin da ora la più ampia collaborazione da parte dei soggetti intervistati, rilevazione di natura sicuramente più congiunturale e che avrà modo di fotografare una realtà, quella apuana, caratterizzata da una forte componente di stagionalità. La Forza lavoro Le stime del campione di questo indagine individuano nella Provincia di massa-carrara una forza Lavoro complessiva pari a individui distinti in uomini e donne. Rispetto all indagine Istat emerge subito una prima differenza: per l Istat, infatti la forza lavoro in Provincia di Massa Carrara è pari a unità, ben cittadini in meno. Forze di lavoro in complesso e tasso di attività anni per sesso, classe di età, sistema territoriale - Anno 2004 Sistemi territoriali Forze di lavoro Tasso di attività anni Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Costa ,7% 64,5% 73,6% Lunigiana ,9% 70,7% 72,8% PROVINCIA ,7% 66,1% 73,4% Provincia - ISTAT ,4% 50,4% 61,4% TOSCANA - ISTAT ,4% 57,1% 66,7% 3

4 Se poi andiamo a vedere quanto pesano le persone in cerca di occupazione sulle forze di lavoro e quindi andiamo a calcolare i tassi di disoccupazione, scopriamo che i tassi sostanzialmente corrispondono (ISTAT 7,8% e ISR 7,9%). Ciò, a fronte di un aumento delle forze di lavoro del 18% rilevato dalla nostra indagine significa che non solo è aumentato il numero di coloro che cercano occupazione ma anche il tasso di occupazione. Persone in cerca di occupazione e tasso di disoccupazione per sesso, classe di età, sistema territoriale - Anno 2004 Sistemi territoriali Persone in cerca di occupazione Tasso di disoccupazione Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Costa ,2% 11,8% 7,5% Lunigiana ,4% 15,2% 9,0% PROVINCIA ,0% 12,7% 7,9% Provincia ISTAT ,8% 10,8% 7,8% TOSCANA ISTAT ,6% 7,3% 5,2% Ma come leggere questi dati: se sicuramente i dati rilevati ci fanno dire che è alto il tasso di dissipazione ancora più preoccupante è la percezione di coloro che non avendo dichiarato che sono alla ricerca del lavoro (magari perché non hanno speranza di trovarlo) o perché delusi da precedenti tentativi hanno rinunciato a provarvi si autoescludono dalla dizione di disoccupato. Inoltre la sostanziale uguaglianza tra tasso di disoccupazione rilevato dall ISTAT e quello da noi individuato, significa soltanto che nell aumento della forza lavoro da noi riscontrata, si è nascosto uno stesso incremento di coloro in cerca di lavoro e, per induzione, anche di quelli occupati. Difatti ciò che si evince dalla nostra analisi è che a fronte di un tasso di occupazione che l Istat stima per la nostra provincia pari al 56,6%, il tasso di occupazione da noi individuato è di ben 11 punti percentuali superiore e pari al 67,6%. 4

5 Occupati in complesso e tasso di occupazione anni per sesso, classe di età, sistema territoriale - Anno 2004 Sistemi territoriali Occupati Tasso di occupazione anni Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Costa ,2% 56,9% 68,1% Lunigiana ,3% 59,9% 66,3% PROVINCIA ,4% 57,7% 67,6% Provincia ISTAT ,1% 44,9% 56,6% TOSCANA ISTAT ,6% 52,9% 63,2% Altro dato importante riguarda la composizione in termini di genere dei tassi di disoccupazione e di occupazione. Se per quanto concerne i tassi di disoccupazione si può notare che il tasso di disoccupazione femminile da noi rilevato è del 12,7% rispetto al 10,8% di quello ISTAT e che il tasso di disoccupazione maschile è del 4% rispetto al 5,8% ISTAT, per quanto concerne i tassi di occupazione la situazione è la seguente: sono occupati il 57,7% delle donne intervistate a fronte del 44,9% rilevato dall IStat e sono occupati il 77,4% degli uomini a fronte del 68,1% rilevato dall ISTAT. Ma come sono composte, realmente, le forze di lavoro provinciali? Ad esclusione di coloro che sono permanentemente inabili (2,2%) o assenti dal luogo di lavoro (2,2%), le forze di lavoro si possono distinguere in occupati (48%) e non occupati (46,9%).A sua volta il 46,9% dei non occupati si distingue in un 22,6% di persone che non sono in età lavorativa e in un 24,3% di persone che pur trovandosi in età lavorativa non lavorano. Esaminiamo dapprima gli occupati: il 66,9% di questi è un lavoratore alle dipendenze, il 10,1% è un libero professionista, il 9,5% è un lavoratore in proprio, il 3,5% svolge prestazioni d opera occasionale ed il 1,3% ha una collaborazione coordinata e continuativa. A tal proposito occorre rilevare che: solo al 27% dei lavori con prestazione d opera occasionale è regolarmente pagata la ritenuta d acconto, quota che stima in un contributo del 2,5% degli occupati totali a forme di lavoro che non rientrano neanche nella nuova normativa che regola il mercato del lavoro da due anni a questa quota si aggiunge un ulteriore 0,7% di occupati con collaborazione coordinata e continuativa cui non vengono versati i contributi INPS, il 50% degli occupati con questa tipologia di contratto 5

6 Passando alle persone in cerca di occupazione, possiamo affermare che se coloro che cercano lavoro sono in percentuale pari al 7,9% così come stimato da Istat, in volumi essi corrispondono a unità. Oltre a questa fascia di disoccupazione, si registra anche una quota significativa di persone, che sta cercando un altra occupazione, tale da portare la quota in cerca di lavoro al 14% del totale intervistati, che corrisponde circa al 12,4% della popolazione totale ma soprattutto al 19% della popolazione attiva, per una stima di ulteriori persone, oltre i disoccupati in senso stretto, non soddisfatte della propria condizione lavorativa. Quali le motivazioni? Nel 42% dei casi la ricerca di un nuovo lavoro è dettata dalla necessità di guadagnare di più e si è disposti ad accettare un lavoro che preveda un numero maggiore di ore. Nel 35% dei casi invece, si cerca un nuovo lavoro ma si richiede lo stesso numero di ore, è consentito presumere che si tratti di una scelta relativa al miglioramento della qualità del lavoro stesso. Va ricordato inoltre che per l 8% di quelli in cerca di altro lavoro, emerge la volontà di contrarre l orario. Andando ancora ad indagare sulle ragioni per cui non si è ricercato lavoro nelle ultime 4 settimane e, quindi, secondo le nuove definizioni ISTAT si risulta disoccupati, si ottengono i seguenti risultati: Motivo principale per cui non ha cercato lavoro nelle 4 settimane % Per prendersi cura dei figli e/o di altri familiari 36,4 Studia o segue corsi di formazione professionale 22,1 Non gli interessa, non ne ha bisogno (anche per motivi di età) 21,4 Pensione da lavoro (anzianità, vecchiaia) 7,9 Malattia, problemi di salute personali 3,6 Ha già un lavoro che inizierà in futuro 0,7 Ritiene di non riuscire a trovare lavoro 0,7 Inabile al lavoro 1,4 Altri motivi specificare 2,9 Non sa 2,9 Totale 100 Dalla tabella di cui sopra si evince che sono pochi quelli realmente scoraggiati dalla difficoltà nel trovare un lavoro. 6

7 La ricerca di lavoro attiva e coincidente con la disoccupazione reale è pari quindi al 6,6% degli intervistati, cui si aggiunge una stessa quota di persone che già lavorano e che chiedono necessariamente un miglioramento lavorativo tramite una diversa occupazione. Ma quale tipo di lavoro richiedono coloro che sono alla ricerca di lavoro? Ciò che viene richiesto è un lavoro come dipendente (43,7%) piuttosto che un lavoro in proprio (9,8%) mentre una fascia prioritaria del 46,4% senza preferenze non inverte comunque la prevalenza della subalternità. Nel 38,7% dei casi è richiesto un lavoro a tempo pieno ma non mancano le aspirazioni per il tempo parziale (28,8%). Molti quelli non fortemente inclini allo spostamento per raggiungere il potenziale lavoro. Ben 3 su 4 di coloro che cercano lavoro non vorrebbe allontanarsi dalla città di residenza per iniziare a lavorare, quota che, al netto degli indecisi, supera l 80%. 7