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1 BANCA PRIVATA Investment Horizonte Pubblicazione finanziaria di Maerki Baumann & Co. AG MAGGIO 2011 Disordini nel mondo arabo: quali conseguenze per l economia mondiale? Gentili clienti, 1. - il 2011 è iniziato con toni gradevoli. I dati economici sono stati positivi e già a metà febbraio i mercati azionari avevano raggiunto i rendimenti da noi previsti del 5-10 %; dopodiché, a seguito delle vicissitudini in Nord Africa e della tragedia in Giappone, hanno perso terreno. Per il resto, il 2011 presenta un quadro eterogeneo: se da un lato la congiuntura negli USA e nei Paesi emergenti inizialmente resterà favorevole, dall altro grava la minaccia di tutta una serie di altri pericoli. La situazione in Giappone, i disordini nei Paesi arabi e l andamento del prezzo del petrolio nonché il rallentamento della crescita economica nel secondo semestre potrebbero ripercuotersi negativamente sui mercati dei capitali. Lo stesso vale per l incipiente inflazione, soprattutto nei Paesi emergenti. Con l augurio di una piacevole lettura. Dott. Andreas Homberger Chief Investment Officer L avvio del nuovo anno si presentava estremamente promettente. Azioni e materie prime avevano evidenziato un netto incremento fino al manifestarsi dei tumulti nei Paesi arabi e al verificarsi del terremoto in Giappone. Per contro, le obbligazioni di Stato avevano messo a segno rendimenti lievemente negativi e sul fronte delle valute si è potuto osservare un indebolimento del franco. Dopo lo tsunami in Giappone, il clima finanziario ha subito un giro di boa e gli utili realizzati sono stati in parte già ceduti. Dell andamento positivo delineatosi dall ultimo mese di agosto occorre ringraziare soprattutto la politica monetaria di grande espansione perseguita delle banche d emissione occidentali, prima tra tutte quella statunitense. Finora, la strategia volta a stimolare la fiducia dei consumatori attraverso quotazioni azionarie più elevate si è confermata vincente, tuttavia questo effetto generato artificialmente non potrà durare molto a lungo. I livelli minimi record a cui si trovano i tassi d interesse sono la prova lampante della preoccupazione che affligge costantemente le banche centrali, inoltre l attuale situazione economica conferma purtroppo detti timori. In Gran Bretagna, Portogallo e Giappone, già nel 4 trimestre del 2010 la crescita economica è volta al negativo. I tassi d inflazione sono saliti sensibilmente ovunque nel mondo e in alcuni Paesi emergenti hanno raggiunto quote preoccupanti, ponendo le banche centrali di fronte a un vero e proprio dilemma. Benché gran parte dell inflazione sia da addurre ai crescenti prezzi dei generi alimentari e dell energia, dopo la Banca centrale europea, anche altri istituti d emissione si vedranno presto costretti ad alzare i tassi d interesse, senza contare che le finanze pubbliche di molti Paesi sono motivo di notevole apprensione. Un grande pericolo per l economia mondiale giunge dai disordini nel mondo arabo. Il continuo aumento delle quotazioni del greggio frena sensibilmente l economia mondiale e, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe persino provocare una nuova recessione. Alla luce di quanto sopra, la nostra strategia d investimento rimane complessivamente improntata alla prudenza. La nostra quota azionaria si riconferma neutra prediligendo l Europa e la Gran Bretagna rispetto agli Stati Uniti. Per quanto riguarda i Paesi emergenti, continuiamo a puntare sulla ed ora anche sulla Cina. Sul fronte obbligazionario conserviamo una sovraponderazione di titoli societari e ad elevata remunerazione. Nel comparto delle materie prime abbiamo deciso di accrescere la quota di oro, quale bene rifugio in caso di crisi nonché protezione dall inflazione. Infine, tra le valute, prediligiamo l euro e la sterlina britannica. Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 1

2 Panoramica dei mercati Esame retrospettivo Nel 1 trimestre, dati economici favorevoli e una stagione in rassegna migliore del previsto hanno conferito nuovo slancio ai mercati azionari. Tuttavia, dopo le crescenti tensioni nel mondo arabo, in particolare in Libia, e a seguito della tragica situazione in Giappone, l incertezza è nuovamente tornata a dominare i mercati finanziari. Azioni Su scala internazionale, nel 1 trimestre, sulla base del MSCI World, le azioni hanno segnato un aumento del 4.9 %. Degni di particolare nota gli indici italiano FTSE MIB e spagnolo IBEX 35, che si sono distinti con un recupero rispettivamente del 7.7 % e del 7.9 %. Anche Euro Stoxx 50, CAC 40, DAX, SMI e S&P 500 hanno totalizzato percentuali di crescita rispettivamente del 4.5 %, 4.9 %, 1.8 %, 0.1% e del 5.9 %. L FTSE 100 ha invece registrato un calo dell 1.3 %. Influenzato dal forte terremoto e dal conseguente tsunami, nel 1 trimestre il Nikkei 225 ha perso il 3.8 %, evidenziando nella sola giornata del 15 marzo 2011 un crollo del 10.6 %. Sempre nel 1 trimestre, i mercati azionari dei Paesi emergenti hanno tenuto il passo di quelli di alcuni Paesi industrializzati: gli indici facenti capo al MSCI Emerging Markets segnalano un aumento dell 1.9 %. Obbligazioni Nell eurozona, il nuovo declassamento della Grecia ha dato adito a discussioni, facendo balzare verso l alto i rendimenti dei titoli di Stato. Il pacchetto di misure di salvataggio del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e dei Paesi dell eurozona ha calmato le acque solo provvisoriamente. Ancora una volta le obbligazioni societarie e ad elevata remunerazione hanno approfittato dei ridotti premi di rischio, come si può vedere dal grafico sottostante. Le obbligazioni statunitensi hanno realizzato un aumento del 3.8 % e quelle europee del 4.6 %. Valute Dopo che il franco svizzero è stato per mesi oggetto di pressioni rivalutative, nelle ultime settimane la maggior parte delle monete estere si è rafforzata, euro compreso, il quale, nonostante i perdurare dei problemi d indebitamento di alcune nazioni periferiche, ha potuto progredire rispetto al franco. Inoltre, le nascenti fantasie sui tassi d interesse nell eurozona hanno contribuito a conferire una relativa forza alla valuta europea. Nel 1 trimestre 2011 la sterlina britannica si è rincarata dell 1.0 % rispetto al franco e del 3.0 % rispetto al dollaro USA, mentre si è indebolita del 3.1 % rispetto all euro. Materie prime Anche nel 1 trimestre 2011, nonostante una breve correzione a metà marzo, l ampio indice CRB (Commodity Research Bureau) ha segnato un netto progresso. Principale propulsore di questo andamento è stato Azioni Performance S&P % Euro Stoxx % FTSE % SMI 0.09 % Nikkei % MSCI Emerging Markets 1.94 % Obbligazioni Performance Titoli di Stato CH % Titoli di Stato UE % Titoli di Stato UK % Titoli di Stato USA % Titoli di Stato Norvegia % USA Agg 0.29 % Titoli ad alto rendimento USA 3.79 % Europa Agg % Titoli ad alto rendimento Europa 4.57 % Titoli dei Paesi emergenti in valuta locale 1.32 % Materie prime/metalli preziosi Performance Oro 1.23 % Argento % Rame % Petrolio % Frumento % Indice delle materie prime (CRB) 8.00 % Valute Performance CHF/EUR -3.95% CHF/USD 1.98 % CHF/GBP % NOK/CHF 3.44 % EUR/USD 6.16 % NOK/EUR -0.62% USD/JPY 2.02 % AUD/USD 1.25 % Fonte: Bloomberg; periodo dal al Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 2

3 il petrolio a seguito dei tumulti nei Paesi arabi (+16.8 %). Tra i metalli industriali, rame e stagno avevano toccato valori record prima che subentrasse la correzione di marzo. Nel comparto delle materie prime l attenzione si è spostata sui prezzi del bestiame; i prezzi dei cereali aumentati lo scorso anno ora si ripercuotono infatti su questo segmento «a valle». Il chiaro incremento del prezzo del cacao è da ricondursi al perdurare delle frizioni politiche nel principale Paese d esportazione, la Costa d Avorio. Nel settore dei metalli preziosi, l argento ha proseguito il suo volo verticale, mentre le quotazioni dell oro sono rimaste per tutto il trimestre pressoché immutate. Investimenti alternativi Nel 1 trimestre i prezzi globali degli immobili hanno riconfermato la loro performance positiva, mettendo a segno un aumento del 2.6 %. Nel medesimo periodo, gli hedge fund hanno evidenziato una crescita dello 0.4 %. Prospettive Economia globale La crescita economica degli scorsi mesi ha nuovamente smentito gli economisti più pessimisti. L inverno è stato infatti caratterizzato da un chiaro miglioramento dei dati congiunturali di Stati Uniti e della zona dell euro, tanto che alcuni addetti ai lavori si sono visti costretti a correggere sensibilmente verso l alto i loro pronostici. Per una serie di Paesi emergenti, l andamento economico si è delineato talmente positivo che le corrispettive banche centrali hanno dovuto intraprendere massicci interventi frenanti tesi a contrastare l insorgere di timori inflazionistici. Il nuovo pacchetto di misure d incentivazione fiscale statunitense ha generato effetti particolarmente favorevoli. Con un volume di 500 miliardi di dollari USA per l anno in corso, esso ha nuovamente prodotto a breve termine un notevole incremento della domanda che, unito al crescente reddito disponibile delle economie private e alla contrazione dell onere fiscale per le aziende, incoraggia la crescita americana. Di conseguenza, gli indici di sentimento di ditte e consumatori hanno evidenziato una marcata schiarita e le prime cifre congiunturali in termini reali mostrano che nel breve termine non è previsto un rallentamento. Nonostante l incremento delle entrate pubbliche, a seguito dell enorme pacchetto fiscale, ci attendiamo un estensione del disavanzo pubblico americano dal 9 % del reddito nazionale dello scorso anno al 10 % nell anno corrente. Crescita economica prevista (in %) per il 2011 e il Prevista 2011 Prevista 2012 *secondo parità del potere d acquisto Inflazione prevista (in %) per il 2011 e il Fonte: Wellershoff & Partners USA Eurozona Germania Francia Italia Spagna Gran Bretagna Svizzera Giappone Cina Brasile India Mondo* USA Eurozona Germania Francia Italia Spagna Gran Bretagna Svizzera Giappone Cina Brasile India Mondo* Prevista 2011 Prevista 2012 *secondo parità del potere d acquisto Fonte: Wellershoff & Partners Una valutazione ancora più positiva la merita la situazione congiunturale di Eurolandia. Mentre i Paesi che entrano in linea di conto quali destinatari degli interventi di sostegno di UE e FMI si trovano, come previsto, in una situazione ancora critica, la crescita nel resto della zona dell euro si mostra vigorosa, stabile e autoportante. In prima linea, la Germania funge da locomotiva della congiuntura anche per gli impulsi positivi che offre ai Paesi limitrofi. Si deduce quindi che l Europa, nonostante il consolidamento fiscale, può crescere. Il disavanzo pubblico medio della zona dell euro, pari al 6.5 % del reddito pubblico nel 2010, dovrebbe quindi ridursi al 4.5 % nel corso di quest anno. Indiscutibilmente critica appare la situazione economica del Giappone. Se già nell ultimo trimestre dello scorso anno il Paese del sol levante aveva evidenziato un evoluzione negativa, ora, nonostante tutte le Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 3

4 Panoramica dei mercati insicurezze riguardo alle ripercussioni economiche dei recenti tragici avvenimenti, dobbiamo considerare che il Paese è al centro di una recessione. L asserzione generalmente formulata dagli economisti, secondo cui la ricostruzione porta inevitabilmente a un aumento della domanda e quindi a una crescita, ci pare poco calzante nelle circostanze attuali. Anche le condizioni fiscali del Giappone sono motivo d apprensione: basti dire che già prima del terremoto, dello tsunami e della catastrofe nucleare, il bisogno di consolidamento tributario era maggiore di quello della Grecia antecedente alla crisi finanziaria. L unica via d uscita a parer nostro consiste nella possibilità che la banca d emissione giapponese copra il fabbisogno finanziario attraverso l acquisto di titoli pubblici. Necessità di consolidamento fiscale in % del PIL 10 8 cosiddetti tassi core dell inflazione iniziano a distanziarsi dai livelli minimi. Motivo per cui la Banca centrale europea ha cominciato ad alzare i tassi guida. Urgente necessità d intervento l avrebbero soprattutto gli inglesi, il cui rincaro basato sull indice dei prezzi al consumo quest anno supererà largamente il 4 %. Poiché nel Regno Unito la situazione fiscale si presenta solo marginalmente migliore rispetto agli Stati Uniti, non si capisce come la politica monetaria possa combattere l inflazione, senza contemporaneamente impedire il finanziamento del debito pubblico. Complessivamente queste riflessioni depongono a favore di tassi di crescita positivi ancora per qualche mese per l economia mondiale. Nel contempo, tuttavia, gli interessi dovrebbero continuare a salire e sussiste pertanto il pericolo che dai problemi fiscali delle nazioni anglosassoni e del Giappone scaturisca una seconda vera e propria crisi finanziaria Eurozona Gran Bretagna USA Grecia 09 Giappone Fonte: OCSE, Wellershoff & Partners Le ripercussioni economiche immediate della crisi giapponese dovrebbero rimanere contenute. A medio termine si acuisce tuttavia la posizione contromercato del bilancio fiscale del Giappone. Anche negli USA sorgono dei dubbi sulla finanziabilità del debito pubblico. Va fatto presente che negli ultimi anni, unitamente ai cinesi, i giapponesi sono stati i principali investitori in titoli pubblici statunitensi. La banca d emissione americana sembra quindi invitata per lo meno a proseguire il suo programma di acquisto in blocco di titoli di Stato se non addirittura ad estenderlo. In che misura le banche di emissione internazionali possano riuscire a realizzare dette misure d appoggio dipende essenzialmente dall andamento dell inflazione. Finché non sussiste alcun problema d inflazione, è più probabile che le banche di emissione si concentrino sulla crisi finanziaria. Purtroppo, però, i sintomi d inflazione si fanno sempre più frequenti, tanto che negli ultimi mesi, in pressoché tutte le nazioni industrializzate, i dati relativi al rincaro hanno superato nettamente le previsioni di mercato. Azioni Attualmente i mercati azionari forniscono un duplice quadro fondamentale. Le valutazioni a lungo termine permangono elevate e, con un valore di circa 23, ora il cosiddetto rapporto corso-utile di Shiller si situa quasi il 50 % sopra la media storica (di circa 16). Occorre tuttavia tener presente che la media degli utili degli ultimi dieci anni è stata abbassata dalle due ultime grandi recessioni e dal conseguente elevato regresso degli utili aziendali, il che si riflette completamente nei dati attuali. Per contro, sul breve periodo, con rapporti corso-utile pari a 13-16, le valutazioni si presentano decisamente favorevoli. Gli interessi a livelli minimi continuano a stimolare sensibilmente i mercati azionari e i dati fondamentali delle aziende appaiono mediamente ancora molto positive. Il sopraggiungere dell inflazione per il momento non rappresenta un pericolo per le aziende, in quanto si sta mettendo in moto la spirale prezzi-salari. Attualmente, alcuni indicatori tecnici evidenziano un forte ottimismo e un mercato sovracquistato. In un ottica storica, questi indicatori preannunciano invece una correzione che, dopo la spettacolare performance degli ultimi mesi, sarebbe sana e necessaria. Dal nostro punto di vista appare sorprendente il fatto che i mercati azionari, nonostante i dati congiunturali mediocri, i tumulti nel mondo arabo e la rapida ascesa delle quotazioni del greggio, si mostrino tanto robusti. Complessivamente ci troviamo sempre in un rally generato dall elevata liquidità e non in un vero e proprio mercato rialzista. Dal grafico risulta chiaro che tutti i mercati bull in passato hanno sempre avuto inizio con rapporti corso-utile inferiori a 10. Se da un lato parte della crescita inflazionistica è da addurre all aumento dei prezzi dell energia e dei generi alimentari, dall altro anche i Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 4

5 Raffronto tra il rapporto corso-utile a lungo termine e quello attuale Rapporto corso-utile di Shiller (sulla base degli utili medi degli ultimi 10 anni) Rapporto corso-utile attuale Fonte: Robert Shiller A livello di mercati prediligiamo sempre l Europa e la Gran Bretagna, assegnando una ponderazione neutra agli Stati Uniti. Anche considerando i tassi di crescita più lenti rispetto agli USA, le valutazioni appaiono più interessanti, senza contare che l Europa approfitta in misura maggiore della rapida espansione dei Paesi emergenti. I tassi di rendimento azionario in Europa risultano infatti di oltre 1.5 punti percentuali superiori a quelli statunitensi e il rapporto tra il prezzo e il valore contabile è di circa il 40 % inferiore. A fronte della debole performance in termini relativi e dei deflussi di denaro di rapido guadagno, le azioni dei Paesi emergenti sono ancora allettanti. Dal canto nostro continuiamo a favorire la ; oltre alla bassa valutazione, le azioni russe appaiono degne di particolare interesse soprattutto nei periodi di aumenti dei prezzi dell energia (cfr. anche Consigli d investimento). Nonostante i recenti recuperi delle quotazioni, il potenziale è ben lungi dall essere esaurito. Oltre alla, la Cina attira sempre più la nostra attenzione. La politica monetaria e le misure fiscali intraprese per arginare gli aumenti dei prezzi degli immobili e l inflazione stanno mostrando i loro effetti e la moneta cinese nel frattempo si sta rivalutando più rapidamente che in passato. L ultimo programma quinquennale, che prevede di ridurre la crescita di circa il 7 % l anno e di incrementare i consumi, sta procedendo nella giusta direzione. Con un rapporto corso-utile pari a e un rendimento azionario lievemente superiore al 2 %, questo mercato gode ora di un interessante valutazione. Per i Paesi emergenti in genere s invita ancora alla prudenza. Non tutti hanno infatti già adottato le misure necessarie per lenire i problemi d inflazione e attualmente i fondi azionari delle nazioni emergenti evidenziano esodi di capitale. Nei prossimi mesi il vento dovrebbe soffiare nuovamente a favore delle nazioni in via di sviluppo, in quanto le misure avviate mostreranno i primi risultati e anche i Paesi industrializzati saranno confrontati ad una crescente inflazione. Obbligazioni Le banche centrali di Svizzera, USA, Giappone e Gran Bretagna, nonostante l inflazione in aumento, finora non hanno alzato i tassi d interesse. Riteniamo che nel mese di maggio la Bank of England aumenterà i tassi dello 0.25 % o dello 0.5 %. La Banca centrale europea, in occasione della riunione di aprile, ha elevato i tassi guida dello 0.25 % all 1.25 %. La banca d emissione statunitense, per contro, anche nel secondo trimestre perseguirà l attuale politica di tasso zero: in questo modo, i saggi a breve in termini reali permangono chiaramente negativi, il che, sul corto periodo, funge da stimolo sensibile per l economia mondiale, mentre risulta chiaro che su un arco temporale più prolungato s imporrà un chiaro aumento dei tassi reali, per raggiungere un equilibrio teso a durare nel tempo. Anche a lungo termine, gli interessi appaiono sempre troppo bassi. Come punto di partenza si può paragonare la crescita economica in termini nominali ai rendimenti delle obbligazioni pubbliche. Da un punto di vista economico, il rendimento dei titoli di Stato deve corrispondere almeno all espansione nominale dell economia. Il grafico riportato qui sotto mostra i dati relativi alla crescita (rappresentati quali valori affidabili per i tassi di crescita) e i rendimenti attuali. Appare chiaro che i rendimenti negli USA sono troppo bassi di circa l 1 %, mentre in Europa il differenziale è approssimativamente dello %. In Svizzera, per contro, la redditività a lunga scadenza è più o meno corretta, mentre a breve risulta chiaramente troppo esigua. Anche in questo caso salta all occhio che la politica dei saggi bassi promossa dalle banche centrali non può essere sostenuta all infinito. Un ulteriore pressione sui rendimenti dei titoli pubblici statunitensi è generata dall assenza del Giappone sul fronte degli acquirenti. Si consideri che lo scorso anno il Giappone aveva acquistato ben il 25 % delle obbligazioni statali statunitensi di nuova emissione. Tassi attuali e valori ideali a raffronto Livello dei tassi in % USA Valori d equilibrio Gran Bretagna Europa Tassi attuali a 1 anno Svizzera Tassi attuali a 10 anni Fonte: Bloomberg, Maerki Baumann & Co. AG Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 5

6 Panoramica dei mercati Dopo che i premi di rischio per i titoli societari e le obbligazioni ad elevata remunerazione si sono ridotti, entrambi i segmenti vantano una valutazione abbastanza alta. Tuttavia, finché la politica dei tassi bassi delle banche centrali perdura e l economia mondiale non mostra tendenze recessive, i premi di rischio permangono bassi tanto da far apparire conveniente un investimento. Si escludono comunque elevati utili di capitale. Per quanto riguarda le obbligazioni dei Paesi emergenti, l atteggiamento delle corrispettive banche d emissione riveste un ruolo fondamentale. A fronte della rapida salita inflazionistica, da un lato dovrebbero crescere gli interessi, dall altro rivalutarsi le monete. Un aumento dei saggi si ripercuoterebbe però negativamente sui rendimenti obbligazionari, mentre una rivalutazione monetaria avrebbe effetti positivi. Presumiamo che la maggior parte di queste nazioni consentirà una rivalutazione monetaria moderata e si manterrà prudente con i tassi d interesse. Consideriamo pertanto sempre interessanti le obbligazioni dei Paesi emergenti. In presenza di un aumento dell inflazione, le cosiddette obbligazioni indicizzate all inflazione costituiscono una valida alternativa: il profitto è infatti superiore a quello delle obbligazioni analoghe di tipo classico allorché l inflazione risulti più elevata di quanto previsto attualmente dal mercato. I tassi di rincaro pronosticati dal mercato per i prossimi cinque anni si aggirano intorno al 2.2 % (Germania) e al 2.9 % (Gran Bretagna). Non escludiamo tuttavia un inflazione superiore. Valute Per le principali valute, il quadro si presenta analogo a quello del trimestre precedente. Il franco svizzero risulta sempre chiaramente sopravvalutato, anche se da inizio anno, rispetto all euro e alla sterlina, ha perso un po di terreno. La moneta elvetica continua a fungere da moneta rifugio e gode della costante domanda dall estero. Suggeriamo ancora di non garantire posizioni in euro, sterline, corone norvegesi o valute dei Paesi emergenti contro il franco. L andamento del corso di cambio euro-dollaro dipende in larga misura dalla politica monetaria. In vista dell aumento dei saggi in Europa e dell assenza del Giappone quale acquirente di obbligazioni statali statunitensi, gli USA faranno ampio ricorso alla stampa di banconote. Motivo per cui il dollaro dovrebbe rimanere tendenzialmente debole. Il Giappone è in grado di finanziare le spese pubbliche supplementari necessarie solo attraverso l emissione di nuovo denaro. Il che avrebbe l effetto collaterale auspicato di indebolire lo yen, sostenendo in tal modo le esportazioni. Suggeriamo una posizione che approfitti della svalutazione dello yen rispetto all euro e al franco. La sterlina britannica e la corona norvegese ci sembrano interessanti. La sterlina è chiaramente sottovalutata e i dati economici veramente deboli uniti a tassi d inflazione elevati non sono sufficienti a giustificare una sottovalutazione di tale entità sul medio termine. Inoltre, il rafforzamento dei tassi previsto per il mese di maggio potrebbe conferire nuovo slancio alla moneta britannica. I crescenti prezzi dell energia depongono infine a favore della corona norvegese. Le monete dei Paesi emergenti rimangono interessanti e vi sono timidi segnali che fanno supporre che le banche centrali in Asia autorizzeranno una rivalutazione controllata delle monete. Materie prime Negli ultimi mesi i prezzi delle materie prime sono cresciuti sensibilmente su vasta scala. Mentre per il petrolio sono stati determinanti dapprima la crescente eccedenza della domanda e in seguito i disordini nel mondo arabo, i capovolgimenti meteorologici e le conseguenti perdite di raccolto sono responsabili del marcato rincaro dei prezzi delle materie prime agricole. Sul fronte dei metalli industriali, la domanda da parte della Cina si è rivelata sorprendentemente robusta. Per le materie prime sussiste un grosso rischio derivante dal raffreddamento della congiuntura cinese, soprattutto a causa del regresso dell attività edile. Già oggi la Cina totalizza circa il % della domanda di metalli base. Un indebolimento della crescita cinese comporterebbe una netta compressione della domanda con corrispettiva correzione delle quotazioni, per questo al momento sconsigliamo di investire nei metalli suddetti. Nell anno in corso, la domanda di greggio aumenterà a circa 700 milioni di barili (pari a circa 2 milioni di barili al giorno). L esubero sul fronte della domanda manterrà più alto il prezzo medio del greggio rispetto al Tuttavia, la recente impennata è da ricollegarsi ai disordini nei Paesi arabi. Allorché la situazione dovesse tranquillizzarsi, si potrà osservare una correzione a un livello fondamentale giustificato di dollari USA al barile. A seguito delle riserve produttive ancora disponibili nei Paesi dell OPEC, una quotazione più elevata non si giustificherebbe con l attuale situazione. Inoltre, il mercato si trova al termine di una situazione di contango (quotazioni a termine superiori ai prezzi attuali), così che gli investitori finanziari dovranno sopportare delle perdite in termini di rollover. Il forte innalzamento dei prezzi delle materie prime agricole ci ha consentito di realizzare utili nei portafogli dei nostri clienti. Riteniamo che quest anno sarà caratterizzato da una situazione meteorologica più costante rispetto al 2010, inoltre l offerta reagisce con particolare vigore alla maggiorazione delle quotazioni, tanto che anche in questo Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 6

7 caso si può prevedere un rilassamento della situazione. A medio termine, le materie agricole permangono tuttavia interessanti a fronte dello sviluppo demografico e dell aumento dei redditi nei Paesi emergenti. Suggeriamo di rientrare dopo che si sarà verificata una correzione. Il panorama dei metalli preziosi è caratterizzato dall insorgere dell inflazione e dell insicurezza geopolitica, entrambi fattori positivi, soprattutto per l oro. Consigliamo pertanto di conservare le posizioni attuali ed eventualmente di contemplare la possibilità di rafforzarle nelle fasi di debolezza. Dopo l impennata fulminea delle quotazioni suggeriamo agli investitori in argento di realizzare i profitti. Situazione geopolitica L attenzione geopolitica attualmente si concentra sul mondo arabo. Alle proteste in Tunisia, Egitto e Libia si sono aggiunte nel frattempo quelle di Paesi quali lo Yemen, Bahrain e la Siria. Presso i maggiori produttori di greggio, ossia in Arabia saudita e in Iran, la situazione sinora sembra invece tranquilla. Attraverso il Bahrain si sta invece surriscaldando il conflitto tra sunniti (Arabia saudita, monarchia locale del Bahrain) e sciiti (Iran), che mira tra l altro a rafforzare l influenza politica dell Iran. Oltre ai problemi politici e umanitari, questi disordini mettono a grave rischio soprattutto il prezzo del greggio e di conseguenza la crescita dell economia mondiale. Anche per quanto riguarda le obbligazioni rimaniamo fedeli alla strategia adottata sinora. Nonostante l aumento degli interessi, i titoli di Stato sono molto cari e i tassi continueranno a salire. Conserviamo per il momento la nostra sovraponderazione in titoli societari e ad elevata remunerazione, benché nel frattempo i premi di rischio non siano più tanto contenuti. Anche la nostra strategia valutaria permane immutata. Nonostante la correzione, il franco è sempre oltremodo sopravvalutato. Non dovrebbe più essere necessario garantire posizioni contro l euro. Sia l euro sia il dollaro USA sono infatti due monete problematiche. Prevediamo invece che la coppia valutaria si muoverà entro un margine compreso tra 1.30 e La sterlina britannica e alcune monete dei Paesi emergenti appaiono chiaramente sottovalutate e a medio termine vantano una certa attrattiva. Per le materie prime abbiamo apportato alcune modifiche alla nostra strategia. A fronte della momentanea insicurezza nonché dell insorgere dell inflazione abbiamo rafforzato i nostri impegni in oro. Inoltre abbiamo venduto la nostra posizione in materie prime agricole, in quanto dopo la ripida ascesa, presto o tardi ci si deve aspettare una correzione. Nei confronti dei metalli industriali ci comportiamo tendenzialmente con prudenza e per quanto riguarda il greggio riteniamo che prossimamente il prezzo verrà determinato dalle turbolenze che affliggono il mondo arabo. Un ulteriore repentino aumento delle quotazioni petrolifere frenerebbe rovinosamente l espansione economica e porterebbe a una rapida salita dei tassi d inflazione. Una regola d oro suggerisce che ogni 10 dollari d aumento del prezzo del greggio, la crescita economica rallenta dello %. Non si esclude pertanto un sensibile raffreddamento della congiuntura con un incremento delle quotazioni sopra i 150 dollari USA al barile. Si aggiunga inoltre che le conseguenze della catastrofe naturale in Giappone a medio termine graveranno altresì sull economia internazionale. Complessivamente, per ora, i premi di rischio permangono elevati. Strategia d investimento Per il momento, con una quota azionaria neutra, la nostra strategia d investimento permane molto conservativa. La catastrofe nucleare in Giappone, i disordini politici nei Paesi arabi e la chiara avanzata dei mercati azionari e delle materie prime da inizio anno ci dissuadono dall aumentare ulteriormente la nostra percentuale di azioni. Redazione: Dott. Andreas Homberger Dott. Alexander Ising Alessandro Pezzani Dott. Klaus Wellershoff, Wellershoff & Partners Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 7

8 Consigli d investimento In linea di principio possiamo asserire che la reagisce con un certo ritardo agli sviluppi economici mondiali e che il mercato azionario russo dipende in larga misura dai prezzi delle materie prime. La ripresa economica in questo Paese è stata quindi procrastinata. Dal 4 trimestre 2010 questo mercato si è nuovamente ripreso evidenziando un espansione superiore alla media rispetto agli altri Paesi emergenti. Con l attuale rapporto corso-utile di circa 9, la vanta una chiara differenza valutativa rispetto all indice MSCI Emerging Markets (rapporto corso-utile di circa 14). Valutazione della a raffronto con gli altri mercati azionari Rapporto corso-utile per i prossimi 12 mesi 15x 14x India Giappone Polonia 13x Asia emergente 12x USA Cina 11x Israele Mondo Sudafrica Repubblica ceca Europa 10x Egitto 9x Turchia Ungheria Brasile 8x (senza materie prime) Emirati arabi uniti 7x 6x 5x 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50% Crescita degli utili prevista per il 2011 Fonte: Goldman Sachs A fronte del basso livello di indebitamento, il governo russo ha la possibilità di ridurre le imposte e quindi di stimolare l economia attraverso il mercato interno. Inoltre, in vista di numerosi eventi di spicco, quali i giochi olimpici invernali del 2014 a Sotschi e la coppa del mondo di calcio nel 2018, si prevedono investimenti nell infrastruttura del Paese. L ampliamento di strade, stadi, mezzi di trasporto pubblici, ecc., nonché il consolidamento dell offerta turistica saranno maggiormente sotto i riflettori, motivo per cui ci si aspetta un espansione di lunga durata. Nel 2010 la performance del mercato azionario russo è stata caratterizzata principalmente dal settore industriale e non, come si potrebbe pensare, dal settore energetico. La situazione è mutata unicamente a seguito dell aumento del prezzo del greggio. Infatti, poiché a fronte dei disordini nei Paesi arabi le quotazioni petrolifere potrebbero continuare a rafforzarsi, consigliamo un fondo passivo sul DJ RusIndex Titans 10. Questo indice (con una ponderazione del 74 % nel settore petrolifero/del gas naturale) riflette l evoluzione dei 10 maggiori titoli azionari russi con la più elevata quota di liquidità, negoziati sul London Stock Exchange. Lyxor ETF (DJ RusIndex Titans 10) Valore: Costi (total expense ratio): 0.65 % Performance (stato: ) Anno corrente: 16.9 % 1 anno: 33.7 % 3 anni: -6.0 % Importante avvertenza giuridica: la presente pubblicazione vanta uno scopo puramente informativo e non vuole essere né un invito né un offerta o, laddove non indicato espressamente in altro modo, un suggerimento ad acquistare o a vendere strumenti finanziari o ad effettuare altre transazioni. La presente pubblicazione non è il risultato di un analisi finanziaria. Le «direttive per la salvaguardia dell indipendenza dell analisi finanziaria» dell Associazione svizzera dei banchieri non vi trovano applicazione alcuna. La presente pubblicazione contiene dati e informazioni provenienti da fonti reputate affidabili da Maerki Baumann & Co. AG. Benché Maerki Baumann & Co. AG abbia prestato la massima attenzione affinché le informazioni qui contenute, al momento in cui sono state raccolte, fossero corrette, essa non può, esplicitamente o implicitamente, fornire garanzie in merito alla correttezza, all affidabilità o alla completezza delle stesse. Eventuali punti di vista espressi in queste pagine riflettono esclusivamente quelli di Maerki Baumann & Co. AG al momento della pubblicazione (con riserva di modifiche). Maerki Baumann & Co. AG declina pertanto ogni responsabilità per il contenuto della presente pubblicazione e soprattutto non risponde in caso di perdite o danni di qualunque natura, incluse le conseguenze dirette o indirette, derivanti dalle informazioni qui contenute e/o dai rischi insiti nei mercati finanziari. Gli investitori devono essere consapevoli del fatto che la performance degli investimenti non può essere desunta dall andamento passato delle quotazioni, ossia che il valore dell investimento può crescere come pure ridursi. Inoltre, gli investimenti in valute estere sottostanno alle oscillazioni dei corsi di cambio. I dati qui presentati sono stati nel limite del possibile già utilizzati prima della loro pubblicazione da Maerki Baumann & Co. AG e dai suoi organi o collaboratori. Inoltre, detti organi o collaboratori hanno o hanno avuto un rapporto di qualunque tipo con le aziende menzionate nella presente pubblicazione. BANCA PRIVATA Zurigo Dreikönigstrasse 6 Telefono Lugano Contrada di Sassello 2 Telefono info@maerki-baumann.ch

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