Parco Regionale di Marturanum Comune di Barbarano Romano (VT)

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1 INTEGRATED LANDSCAPE PARK. A PLAN FOR AN INNOVATIVE AND RESPONSIBLE LANDSCAPE GOVERNANCE OF "MARGINAL" AREAS PROGETTO LANDSIBLE meeting del 21 ottobre 2006, Chiusa Pesio Parco Regionale di Marturanum Comune di Barbarano Romano (VT) Il Sindaco Dr. Luca Montaccini Il Direttore del parco Dr. Stefano Celletti Consulenti Arch. Antonio Correnti, Dott. Agr. Maria Lorenza Mordacchini Alfani, Arch. Elio Trusiani

2 L ambito territoriale di riferimento Sistema territoriale che si estende dalla costa settentrionale del Lazio fino all autostrada A1 Roma - Milano Si tratta di un ambito territoriale, sub-regionale e interprovinciale che, storicamente, ha visto il fiorire della civiltà etrusca, il sovrapporsi dell autorità centralistica romana, l arroccamento medioevale, ed infine una forte coesione e integrazione interna quale giurisdizione amministrativa autonoma del Patrimonium beati Petri nello Stato Pontificio

3 Il sistema delle risorse ambientali e culturali Il paesaggio naturale di riferimento è estremamente vario: costa laziale, Maremma, paesaggi collinari e lacustri di origine vulcanica, Monti della Tolfa, Monti Sabatini e Monti Cimini insediamenti antropici delle varie epoche accomunati dall uso del nenfro e del tufo quali materiali e colori dominanti che comprendono: area archeologica di Vulci Tuscania e i centri storici minori (Castro, Farnese, Canino, Montalto) necropoli etrusche di Tarquinia con le chiese e le torri medioevali di Corneto isole del lago di Bolsena riserva naturale del lago di Vico centro storico medioevale di Viterbo e i centri storici minori di Castel d Asso, San Martino, Soriano, Bagnoregio Castello di Santa Severa con l area archeologica del porto etrusco di Pyrgi necropoli di Cerveteri, gli scavi di Ostia Antica e di Porto, i castelli di Bracciano, Trevignano e Anguillara con i laghi di Bracciano, Martignano e Monterosi, dal Palazzo Farnese di Caprarola alla Rocca di Vejano

4 Il Parco di Marturanum e i comuni limitrofi

5 Riserve e Parchi Naturali istituiti dalla Regione Lazio

6 Aree protette

7 Parchi Regionali Parco urbano Antichissima Città di Sutri in provincia di Viterbo Parco Regionale di Bracciano - Martignano in provincia di Roma e Viterbo Parco suburbano Marturanum in provincia di Viterbo Parco Regionale di Veio in provincia di Roma Riserve Naturali Statali Riserva naturale Salina di Tarquinia in provincia di Virterbo Riserve Naturali Regionali Parco Naturale Regionale di Bracciano - Martignano in provincia di Roma Riserva Naturale Monterano in provincia di Roma Riserva naturale Lago di Vico in provincia di Viterbo Riserva naturale provinciale Monte Casoli di Bomarzo in provincia di Viterbo Riserva Naturale Monte Rufeno in provincia di Viterbo Riserva Naturale Selva del Lamone in provincia di Viterbo Riserva naturale Tuscania in provincia di Viterbo Aree Protette Monumento Naturale Caldara di Manziana in provincia di Roma Oasi di Vulci in provincia di Viterbo Monumento naturale Pian Sant'Angelo in provincia di Viterbo Parco suburbano Valle del Treja in provincia di Viterbo e Roma Monumento Naturale Caldara di Manziana in provincia di Roma

8 Il sistema infrastrutturale e la marginalità dell area Ambito territoriale compreso tra due direttrici nord - sud mancanza di collegamenti orizzontali est - ovest sistema viario di epoca etrusca di natura policentrica, la Dodecapoli sistema romano con viabilità radiocentrica, le strade consolari nel corso dei secoli il territorio ha rinsaldato i legami interni perdendo al contempo la permeabilità rispetto a flussi socio-economici esterni nel futuro è ipotizzabile un sistema policentrico destinato a riequilibrare le oggi sbilanciate tendenze gravitazionali della regione romana

9 Gli strumenti di pianificazione vigenti Piano Territoriale Paesistico n.1 Viterbo Norme di approvazione: LR 24/98 Piano Territoriale Paesistico n.2 Litorale Nord Norme di approvazione: LR 24/98 Piano Territoriale Paesistico n.3 Laghi di Bracciano e Vico Norme di approvazione: LR 24/98 Piano Territoriale Generale Provinciale Viterbo Norma di adozione: Delibera del Consiglio Provinciale 45/2006 Piani di settore

10 Il Prusst della Tuscia e gli altri del Lazio

11 PRUSST "Patrimonio di San Pietro in Tuscia ovvero il Territorio degli Etruschi" Obiettivi valorizzazione del patrimonio storico-ambientale; valorizzazione dei centri storici, recupero e riqualificazione urbana; completamento e valorizzazione del sistema della viabilità e degli accessi attraverso la realizzazione della Trasversale Nord e della Civitavecchia Livorno; l'area di Civitavecchia come incrocio dei sistemi nazionali di trasporto (Polo Aeroportuale di Fiumicino, sistema portuale di Civitavecchia, la Sardegna, sistema trasversale Tirreno - Adriatico, accesso dal sistema litoraneo Nord all'area romana; individuazione degli elementi infrastrutturali, del servizio e del sistema metropolitano dell'alto Lazio; sistema di trasporto e scambio merci in collegamento con i P.R.U.S.S.T. di Olbia e Terni.

12 MON TELEONE FABRO FICULLE A LLERONA MONTEGABBIONE PARRANO Sistema Ambientale CASTELL'AZZARA PROCENO ACQUAPENDENTE CASTEL VISCARDO Legenda ORVIETO CASTEL GIORGIO ONANO SORANO GRADOLI NUOVO GROTTE DI CASTRO SAN LORENZO BOLSENA PORANO LUBRIANO B ASCHI C ASTIGLIONE IN TEVERINA CIVITELLA D'AGLIANO MONTECCHIO esistenti interventi previsti PITIG LIANO L ATERA BAGNOREGIO G UARDEA AREE DI INTERESSE PAESISTICO ALVIANO V ALEN TANO CELLENO GRAFFIGNANO PARCHI FARNESE CAPODIMONTE ISCHIA DI CASTRO CELLERE PIANSANO MARTA MONTEFIASCONE LAGHI TESSENNANO VITORCHIANO BOMARZO CENTRI STORICI C ANINO ARLENA DI CA STRO BASSAN O IN TEVERINA ORTE PORTI STORICI TUSC ANIA SORIANO NEL CIMINO VASANELLO VITERBO V IGNANELLO RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO CANEPINA G ALLESE VALLERANO MONTALTO DI CASTRO CORCHIANO RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO VETRALLA CAPRAROLA C ARBOGNANO FABRICA DI ROMA RECUPERO DI MONUMENTI D'INTERESSE STORICO-ARTISTICO RONCIGL IONE V ILLA S. GIOV ANNI CIVITA CASTELLANA TARQUINIA MON TEROMANO BLERA BARBARANO ROMANO C APRANICA CASTEL SAN T'ELIA PERCORSI TURISTICI,STORICI,STRADE PARCHI, PISTE CICLABILI VEIANO B ASSA NO ROMANO SUTRI N EPI FALERIA PARCHI URBANI TEMATICI ATTREZZATI (strutture tempo libero) MONTEROSI CALCATA VALORIZZAZIONE E RECUPERO DI AREE D'INTERESSE PAESISTICO ALLUMIERE TOLFA VEIANO ORIOLO CANALE MONTERANO TREV IGN ANO ROMANO BONIFICA DI AREE ALTERATE DA CAVE,RIMBOSCHIMENTO C IVITAVECCHIA MANZIANA BRACCIANO ANGUILLARA SACROFANO AREE D'INTERESSE ARCHEOLOGICO F ORMELLO SANTA MARINELLA IMPIANTI TERMALI INFRASTRUTTURE E STRUTTURE RICETTIVE CIRCUMLACUALI C ERVETERI LADISPOLI VIABILITA' PRIMARIA LINEE FERROVIARIE

13 Sistema Infrastrutturale Legenda esistente di progetto AU TO STRADA VIABILITA' PRIMARIA RETE FERROVIARIA NODO INFRASTRUTTURALE CENTRO MERCI AEROPORTO FIERA PORTO COMMERCIALE/PASSEGGERI PORTO TURISTICO Descrizione degli interventi 1. Completamento dell'autostrada tirrenica sul tracciato dell'attuale S.S. Aurelia 2. Completamento della Trasversale nord Civitavecchia-Viterbo-Orte 3. Raddoppio della S.S. Cassia (Centeno - Monterosi) 4. Completamento e adeguamento della S.S. Nepesina 5. Potenziamento della direttrice stradale "Acquesiana" 6. Infrastrutture turistico-ricettive lacuali 7. Raddoppio ed elettrificazione del tratto ferroviario Cesano - Viterbo 8. Ripristino della ferrovia Civitavecchia - Capranica

14 IL PARCO SUBURBANO DI MARTURANUM

15 PARCO MARTURANUM Il Parco Regionale di Marturanum si estende su una superficie di ettari ed è stato istituito con la legge regionale n 41 del Il territorio protetto è costituito dal un ambiente tipico delle forre fluviali, da un paesaggio collinare sedimentario, in parte ricoperto da boschi di querce (il quarto). All'interno dello splendido scenario naturalistico delle profonde forre fluviali, dalla ricca vegetazione, si trovano le testimonianze archeologiche più rilevanti: la Necropoli etrusca di San Giuliano e la rocca medievale omonima.

16 La Forra PARCO MARTURANUM Il parco degli Etruschi Il quarto

17 LE FORRE: l origine Si sono formate con l'accumulo ed il successivo compattamento dei detriti vulcanici del vicino complesso vicano, l'odierno lago di Vico. Questi strati di roccia tufacea sono stati profondamente incisi dall'azione erosiva dei corsi d'acqua, di portata decisamente maggiore nel periodo post-glaciale, che hanno creato queste profonde e suggestive forre, dalle pareti scoscese alte sino a settanta metri. Lo scavo millenario dei torrenti ha inoltre portato nuovamente alla luce lo strato di roccia calcarea presente prima delle eruzioni vicane, assai meno erodibile del tufo

18 LA FORRA: la vegetazione Sul fondo: carpino nero e quello bianco (Ostrya carpinifolia e Carpinus betulus), il nocciolo (Corylus avellana), l'ontano (Alnus glutinosa), e persino il faggio (Fagus sylvatica), sebbene ci si trovi ben al di sotto del limite altimetrico della specie. Felci di diverse specie, tra cui la rara lonchite (Blechnum spicans), verdi muschi, azzurre pervinche, gialle primule, Le pareti tufacee: ospitano invece una vegetazione più legata al clima mediterraneo: sulle rossastre falesie prosperano, esemplari secolari di leccio (Quercus ilex), bianche fioriture di erica (Erica arborea), vaste formazioni di licheni dal colore arancione acceso La sommità delle alture tufacee: è caratterizzata dalla coltivazione dell olivo boschetti di roverella (Quercus pubescens) frammisti ad altre piante tipiche della vegetazione mediterranea, tra cui la ginestra (Spartium junceum), il corbezzolo (Arbutus unedo), la fillirea (Phillyrea latypholia), il nespolo nostrano (Mespilus germanica), il biancospino (Crataegus monogyna) e la rosa canina

19 LE FORRE: la fauna Le pareti delle forre ospitano nidi e posatoi di diversi rapaci tra cui la poiana (Buteo buteo) ed il gheppio (Falco tinnumculus); Tra gli altri rappresentanti dell'avifauna ricordiamo il picchio verde (Picus viridis), il gufo (Asio otus), la civetta (Athene noctua), il barbagianni (Tyto alba), la ghiandaia marina (Coracias garrulus) e la gazza (Pica pica). mammiferi tra cui il cinghiale (Sus scrofa), il gatto selvatico (Felis silvestris), il tasso (Meles meles), la volpe (Vulpes vulpes) e l'istrice (Istrix cristata). Tra gli anfibi importante la presenza della salamandrina dagli occhiali (Salamandra terdigitata), del tritone (Triturus cristatus, T. italicus, T. vulgaris) e della raganella verde (Hyla italica). Tra i rettili troviamo la biscia dal collare (Natrix natrix), il cervone (Elaphe longissima quatuorlineata) e la luscengola (Anguis fragilis). Presenti esemplari di tartaruga terrestre (Testudo hermanni)

20 AMBIENTE COLLINARE: il Quarto La seconda situazione ambientale è quella del rilievo collinare in gran parte costituito da terreni calcareo-marnosoarenacei e conosciuta come "Quarto". Qui predominano i querceti con cerro e roverella, i vasti pascoli inframmezzati da formazioni arbustive con piante spinose come il biancospino, il pero mandorlino, la marruca, il prugnolo e la rosa canina, frequentati da equini e bovini al pascolo brado.

21 IL QUARTO: la fauna Nell'area del Quarto prosperano solo le piante che non sono appetite dagli erbivori questi grandi animali, con l'alimentazione quotidiana, hanno inconsciamente operato una forte selezione che ha favorito le piante spinose o velenose. Tra le prime segnaliamo prugnolo (Prunus spinosa), il pero mandorlino (Pyrus pyraster), il rovo (Rubus sp.), il biancospino (Crataegus sp.), il melo selvatico (Malus sylvestris) e l'asparago (Asparagus acutifolia). Tra le piante velenose o sgradevoli ricordiamo l'asfodelo (Asphodelus ramosus) e la parte aerea del gigaro (Arum maculatum). Diverse orchidee impreziosiscono il brullo pascolo.

22 IL PARCO DEGLI ETRUSCHI" La necropoli etrusca di San Giuliano è sita a circa 2 Km dall'abitato di Barbarano Romano, all'interno del Parco Suburbano Marturanum. Sembra si identifichi con la città di Marturanum, che dopo la caduta dell impero Romano di occidente, per cause sconosciute si trasferì in una vicina località mutando il proprio nome in quello attuale di Barbarano. L importanza di Marturanum è documentata dal fatto che essa fu sede vescovile fino al X sec.d.c.

23 IL COLLE DI SAN GIULIANO Il colle di S. Guiliano presenta tuttora i resti delle mura di cinta etrusco-romane. Il punto più elevato del pianoro (350m s.l.m.) ancor oggi chiamato la Rocca doveva probabilmente ospitare la cittadella fortificata Unici documenti rimasti dell area urbana sono, le opere di idraulica in cui gli Etruschi eccellevano, gli sbocchi di tre cunicoli sono ancora oggi visibili La zona interessata è relativamente estesa ed è resa alquanto suggestiva dalla fitta macchia mediterranea e dai costoni di tufo rosso all'interno del Parco Naturale Suburbano Marturanum. Nei pressi si trovano anche i ruderi di un antico insediamento medievale e la Chiesetta di San Giuliano.

24 per un approccio metodologico al piano di gestione...

25 DEFINIZIONE DI PIANO DI GESTIONE Dall UNESCO non viene proposto un modello unico né viene fornita una definizione di piano di gestione. Ogni realtà nazionale e locale deve individuare la configurazione più idonea per tale strumento, alla luce della normativa vigente e delle specifiche situazioni Il piano di gestione è un elaborato tecnico che costituisce lo strumento necessario per definire e rendere operativo un processo di tutela e di sviluppo, condiviso da più soggetti e formalizzato attraverso un accordo di programma o altro strumento di concertazione Un piano che, basandosi sull individuazione dei valori culturali, ne garantisce la salvaguardia applicando metodi e strumenti di tipo legale, amministrativo, finanziario e tecnico e prevedendo adeguate strategie e specifiche azioni

26 FASI PROPEDEUTICHE AI PIANI DI GESTIONE 1. Riconoscimento del valore 2. Attivazione di un soggetto promotore 3. Esigenza di un piano di gestione 4. Analisi sintetica del sistema di gestione 5. Accordo tra i soggetti istituzionalmente competenti o portatori di interessi

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