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1 Economia Provinciale - Rapporto Pubblica Amministrazione 7.1 Istruzione 7.2 Giustizia CAMERA DI COMMERCIO 497

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3 Economia Provinciale - Rapporto Pubblica Amministrazione 7.1 Istruzione CAMERA DI COMMERCIO

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5 Istruzione Istruzione La riforma scolastica Come in Europa, anche in Italia è in corso da qualche tempo una sostanziale messa in discussione dell intero sistema scolastico e formativo, per la necessità di passare da un dispositivo formativo professionale rigido ed omnicomprensivo ad uno aperto e flessibile. Si è reso necessario reimpostare i percorsi educativi e formativi dal punto di vista dei contenuti e soprattutto degli obiettivi, alla luce dei concetti di conoscenza e competenza, tenendo conto dell importanza sempre maggiore che va rivestendo la dimensione cruciale del collegamento fra il mondo della scuola e quello del lavoro. Negli ultimi anni in Italia questo processo riformatore ha dato luogo ad interventi proposti e/o realizzati per i diversi canali scolastici e formativi: ha riguardato la riforma dei cosiddetti cicli scolastici, il riassetto del sistema universitario e la riformulazione degli strumenti di formazione permanente. E stata la riforma Berlinguer De Mauro a tentare di modificare per prima i cicli scolastici; attualmente il progetto è stato rivisitato dallo schema di riforma presentato dalla Commissione presieduta da Giuseppe Bertagna incaricato dal Ministro Moratti di elaborare una proposta di riordino dei cicli stessi. L esame della proposta di Legge-delega è attualmente all ordine del giorno dei lavori parlamentari. Con riferimento ai cicli scolastici la proposta Moratti vede confermata la durata del primo ciclo con cinque anni di scuola primaria e tre anni di medie, mentre appare innovativo il secondo ciclo costituito da 2 percorsi di studio: quello dei licei e quello complementare dell istruzione - formazione professionale, all interno del quale è stata prevista la possibilità di passare da un percorso all altro e di cambiare indirizzo all interno dello stesso percorso, attraverso adeguate iniziative didattiche offerte dalla scuola. Allo studente verrà inoltre riconosciuta la facoltà di scegliere, al compimento del quindicesimo anno di età, tra diverse modalità di apprendimento: studio a tempo pieno, alternanza scuola lavoro con stage anche all estero, apprendistato. Nel corso dell ultimo anno del secondo ciclo di studi è previsto un RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

6 orientamento guidato per la scelta tra la formazione superiore (università, accademie, formazione) e l inserimento nel mercato del lavoro. L accesso alle Università sarà garantito anche per chi effettua corsi professionali di durata almeno quadriennale con un ulteriore anno di studio e l esame di Stato. Parallelamente all Università, nel progetto, è previsto un canale di Formazione tecnica superiore che dovrebbe decongestionare l Università e valorizzare un tipo di formazione più orientata al lavoro ed al conseguimento di una specifica professionalità. Dati statistici nazionali Il livello di scolarizzazione della popolazione italiana ha subìto, nel corso degli ultimi anni, un deciso innalzamento: tra i giovani in età compresa tra 25 e 34 anni, è aumentato il numero di coloro che possiedono il diploma (da 32,8% del 1995 a 37,7% del 2000) e la laurea (da 7,8% a 10,5%), mentre sono diminuiti coloro che hanno conseguito solo la licenza media ed elementare. Nell anno accademico 2000/2001 le immatricolazioni sono aumentate del 5,1% rispetto all anno precedente: come illustrato nel successivo grafico, è la prima volta, dal 1994 ad oggi, che ciò si verifica; durante tutto il periodo 502 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

7 Istruzione di riferimento, infatti, il trend delle nuove iscrizioni è sempre stato decisamente decrescente. L aumento delle iscrizioni alle università, appena descritto, provocato in parte dalla difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro deriva sia dalla consapevolezza della necessità di acquisire maggiori conoscenze, per poter rispondere alla esigenze di professionalità e specializzazione, che dall ampliamento dell offerta formativa, consistente da un lato nella maggiore diffusione dei diplomi universitari, dall altro nell introduzione di nuovi corsi di laurea. Le più recenti indagini condotte sul mondo del lavoro hanno, infatti, dimostrato la stretta correlazione che esiste tra il livello di istruzione e lo stato occupazionale delle persone. In tutte le economie avanzate si è verificato un progressivo aumento dell istruzione della forza lavoro, cui si lega una maggiore specializzazione dei compiti e dunque una domanda di lavoro più istruita e competente. Per questo motivo la scelta di proseguire gli studi fino al conseguimento della laurea o di acquisire una specifica qualifica professionale si rivelano di solito determinanti. Il grafico riportato di seguito mette in relazione i laureati nel 1995 ed il loro stato occupazionale a distanza di tre anni dal conseguimento del titolo. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

8 Come si può notare il gruppo di corsi di laurea ad avere la maggior quota di laureati occupati è quello economico statistico, con l 82,7%, seguito da architettura, con l 81,5%; al contrario, gli studi che sembrano essere meno vincenti da questo punto di vista sono quello medico (50,7% di occupati) e quello giuridico (54,5%), a causa soprattutto dei lunghi periodi di tirocinio che seguono al conseguimento della laurea. Si prevede che nei prossimi anni l attuazione della riforma indirizzerà le scelte dei giovani verso corsi più brevi e più professionalizzanti, tali da anticipare l ingresso nel mondo del lavoro. Al momento i tradizionali corsi di laurea raccolgono, seppure in calo, l 80,2% delle immatricolazioni totali, contro il 7,2% delle nuove lauree. I corsi di laurea appartenenti ai gruppi giuridico ed economico - statistico registrano il maggior numero di nuovi iscritti, pari rispettivamente a e ; valori piuttosto contenuti si segnalano invece nei gruppi agrario 504 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

9 Istruzione (5.192), architettura (6.890) ed insegnamento (17.311), quest ultimo scelto in larga misura dalle donne. Per quanto riguarda le immatricolazioni ai corsi di diploma, le più alte consistenze si riscontrano nel settore medico, con iscritti, ed in quello economico statistico (8.066), seguiti dal gruppo ingegneria (3.524). Nonostante l elevato numero di immatricolazioni, solo una bassa quota di studenti conclude gli studi. Esiste nel sistema accademico italiano un alto tasso di dispersione: su 100 ragazzi che iniziano l università poco più di 40 riescono a laurearsi. Ciò nonostante nel corso degli ultimi anni il numero dei laureati ha subìto un deciso incremento, seguendo un trend diametralmente opposto rispetto a quello delle immatricolazioni; con ogni probabilità questo andamento va imputato ai molti studenti fuori corso che riescono a concludere il loro percorso di studi. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

10 Istruzione scolastica nella provincia della Spezia In base ai dati forniti dagli Istituti scolastici operanti nella nostra provincia, la popolazione scolastica ammonta nel 2001 a studenti, di cui maschi e femmine. Sono le elementari e le medie superiori a vantare la più alta concentrazione di alunni, pari rispettivamente a e 7.343, mentre è di minore entità il numero di iscritti nelle scuole materne (4.746) e nelle medie inferiori (4.983). Il 9,67% degli studenti, pari a ragazzi, frequenta scuole private, per lo più materne (35,27%) ed elementari (9,02%). (Vedi graf. n. 6/Istr nella pagina successiva). Al fine di effettuare un confronto tra i dati dell anno scolastico in corso e quelli del precedente, è necessario prendere in considerazione i soli studenti iscritti alle scuole pubbliche, non essendosi rese disponibili, per l anno 2000/2001 le informazioni inerenti gli istituti privati: emerge così come solamente le scuole materne e le medie inferiori abbiano incrementato il loro peso salendo rispettivamente di 10,5 e di 1,08 punti percentuali; praticamente invariato il valore della scuola elementare, sceso appena dello 0,15%, mentre è più marcato il calo degli istituti superiori, il cui peso è diminuito dello 0,60%. 506 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

11 Istruzione Il numero degli Istituti scolastici è rimasto invariato rispetto al 2000: a tutt oggi le scuole operanti in provincia sono infatti 171 (cui vanno aggiunti 39 Istituti non statali), in virtù del decremento unitario verificatosi nell Area del Golfo ed in Val di Vara, del tutto equilibrato dall aumento che ha interessato la Val di Magra. Il grafico successivo consente di analizzare per l anno scolastico 2001/2002 la ripartizione degli alunni nelle varie classi: la più numerosa è la prima superiore, con iscritti, seguita dalla quarta elementare, con RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

12 alunni e dalla prima media inferiore con Notevole, come si può notare, il peso esercitato sulla numerosità degli iscritti dagli alunni degli Istituti privati nelle tre classi della scuola materna. Istruzione media superiore Il livello di scolarizzazione dei ragazzi in età compresa tra i 14 ed i 18 anni può essere misurato in modo efficace dal tasso di iscrizione, il quale mette a confronto la numerosità degli alunni iscritti alle scuole superiori con la consistenza della popolazione compresa nella suddetta fascia d età. Il valore che tale indicatore assume per la provincia spezzina, con riferimento all anno scolastico 2000/2001, è pari a 90,67, ad indicare la presenza di quasi 91 iscritti ogni 100 ragazzi residenti; tra le province liguri soltanto Savona registra un valore più elevato (92,83), nettamente superiore sia rispetto al dato regionale (86,96), sia rispetto ai dati dell Italia (81,81) e della sua ripartizione nord occidentale (79,18). 508 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

13 Istruzione Se si esamina il numero di studenti iscritti presso gli Istituti medi superiori della Spezia, possiamo notare come la maggior parte di loro, corrispondente ad oltre un quinto del totale, abbia accordato la propria preferenza al Liceo Scientifico (1.518) e circa un sesto agli Istituti Tecnici Commerciali (1.322); di rilievo anche la popolazione scolastica iscritta presso gli Istituti Industriali (1.016) e Professionali (892). Rispetto all anno scolastico 2000/2001 è l Istituto Alberghiero a registrare la più alta variazione nel numero degli iscritti, pari al 9,71%, mentre la diminuzione più evidente è quella dell Istituto Commerciale, con un calo del 6,37%. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

14 Il successivo grafico riporta la composizione per sesso degli alunni delle scuole medie superiori provinciali; si confermano Istituti spiccatamente maschili il Nautico e l I.T.I.S., fortemente femminile rimane l Istituto Magistrale, mentre si nota come in alcuni Istituti (Alberghiero, Ist.Tecn.Comm. Da Passano e i Licei Scientifici) il numero dei maschi e delle femmine siano sostanzialmente uguali; in altri Istituti (Liceo Classico, I.T.C. Arzelà, I.P. Einaudi ) la maggioranza degli studenti sia di sesso femminile, ed in altri ancora (I.P. Chiodo e Geometri), invece sia maschile. Diplomati Sono gli studenti che hanno conseguito il diploma al termine dell anno scolastico 2000/2001; questo valore, in calo rispetto al biennio 1999/2000 del 510 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

15 Istruzione 5,54%, appare nettamente superiore rispetto agli iscritti del quinto anno (1.145), poiché comprende anche i privatisti. I dati riportati in tabella evidenziano un alta presenza di diplomati presso i Licei Scientifici Pacinotti della Spezia (156) e Parentucelli di Sarzana (153), seguiti dall Istituto Professionale per il Commercio Einaudi (137). All Istituto Professionale D. Chiodo vi è la più elevata percentuale di studenti che hanno terminato gli studi superiori con il massimo dei voti, pari al 27,66% dei diplomati complessivi della scuola. A livello provinciale il valore assunto da questa percentuale denota la presenza di 11,5 studenti ogni 100 diplomati in grado di conseguire il diploma con la votazione più alta. Dispersione scolastica Il fenomeno della dispersione scolastica, costituito da abbandoni, frequenze irregolari, bocciature, si pone come un interessante indicatore della qualità del sistema formativo. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

16 Nel corso dell anno scolastico 2000/2001 gli studenti non ammessi ad accedere alle classi successive rappresentano l 11,41% di quelli complessivamente iscritti alle scuole medie superiori della provincia spezzina, mentre coloro che hanno deciso di abbandonare la propria formazione culturale sono il 6,19%. Con riferimento alle singole scuole, la percentuale di respinti è molto elevata presso l Istituto Nautico Sauro e l Istituto Professionale Chiodo, in cui rappresenta rispettivamente il 32,02% ed il 25,95% del totale. Di scarsa entità invece il valore che l aggregato di riferimento assume tra gli iscritti al Liceo Classico Costa, in cui i respinti rappresentano appena l 1,19% del totale e presso i Licei Scientifici Pacinotti della Spezia (4,11%) e Parentucelli di Sarzana (3,30%). Per quanto riguarda gli studenti ritirati, i dati riportati in tabella evidenziano una forte numerosità presso il Chiodo e al contrario una scarsa consistenza tra gli studenti dei Licei provinciali. 512 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

17 Istruzione Corsi e opportunità formative offerte agli studenti Le scuole medie superiori della nostra provincia organizzano abitualmente interessanti corsi extracurriculari, che rappresentano per i propri studenti opportunità di arricchimento personale. Come riportato nella successiva tabella, il 61,54% degli Istituti organizza corsi di orientamento universitario e professionale, consistenti per lo più in stage e tirocini presso le aziende; oltre il 46% delle scuole superiori promuove invece corsi inerenti lo svolgimento di attività sportive e l approfondimento delle lingue straniere. Notevole l importanza data all insegnamento dell informatica e delle tecnologie multimediali, in linea con le esigenze dell insegnamento attuale. Scambi culturali Ogni anno gli Istituti scolastici superiori della nostra provincia organizzano scambi culturali con Paesi esteri, volti principalmente ad arricchire la formazione personale degli studenti ed a perfezionare la loro padronanza delle lingue straniere. Nel corso dell anno scolastico 2000/2001 gli scambi hanno avuto luogo in forma individuale ed hanno interessato gli Stati Uniti e l Olanda; parallelamente alcuni studenti stranieri, provenienti, tra gli altri, da Svizzera, Stati Uniti, Brasile, Guatemala, sono stati ospitati in provincia frequentando le nostre scuole. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

18 Alunni stranieri Il 2,65% degli studenti che frequentano gli Istituti scolastici della nostra provincia sono originari di Paesi esteri. Il fenomeno appare in netto incremento rispetto all anno scolastico 2000/2001, essendo la numerosità degli stranieri salita da 408 a 663 unità, con un aumento percentuale del 62,5%. Il grafico consente di analizzare la ripartizione degli stranieri per grado di istruzione: tra le quattro tipologie di scuole tradizionali, la maggiore concentrazione va attribuita alle Elementari, pubbliche e private, in cui risulta iscritto poco meno del 47% del totale degli stranieri, seguite dalle medie inferiori con il 25,94%. 514 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

19 Istruzione Ulteriori considerazioni possono essere ottenute considerando la distribuzione degli studenti stranieri tra i sessi: la ripartizione più equilibrata si verifica nelle scuole materne, in cui maschi e femmine sono presenti nella stessa percentuale; gli Istituti scolastici superiori ed elementari si caratterizzano per le distribuzioni più difformi, essendo sbilanciate rispettivamente verso la componente femminile (presente alle superiori con un peso del 65,52%) e verso quella maschile (che rappresenta nelle elementari il 62,06% del totale). Se si esaminano i Paesi di provenienza degli alunni stranieri emerge come il gruppo più numeroso, costituito da 233 ragazzi, sia quello originario dell Europa centro orientale, il 72,53% del quale proviene dall Albania; seguono gli studenti provenienti dall America centro meridionale (149), con una forte presenza di ragazzi della Repubblica Dominicana. Segue infine il gruppo proveniente da Paesi del continente africano; tra questi i più numerosi sono quelli originari del Marocco. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

20 Istruzione universitaria in provincia I ragazzi spezzini che, una volta conseguito il diploma di scuola media superiore, decidono di proseguire gli studi si iscrivono in gran parte agli Atenei delle vicine città di Genova, Parma e Pisa. Nell anno accademico 2001/2002 si sono registrate iscrizioni: di queste una buona percentuale, pari al 53,07% (corrispondente a unità) ha riguardato l Università di Pisa, mentre il restante 46,93% ha avuto luogo presso gli Atenei di Genova e Parma, in quote pressoché identiche ( il 23,45% per l Università emiliana, il 23,47% per quella ligure). Se si prende in considerazione la ripartizione degli iscritti tra le diverse facoltà, è possibile notare come, in linea con il dato italiano, la più alta concentrazione di studenti riguardi Giurisprudenza, con il 16,65% del totale, seguita 516 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

21 Istruzione da Ingegneria, con il 15,45% e da Lettere e Filosofia, con il 14,06%. Di spessore anche il peso delle iscrizioni nel ramo economico, in cui si concentrano 626 studenti spezzini, a rappresentare il 12,25% del totale. I dati forniti dalle sole Università di Pisa e Parma ci consentono di analizzare, per gli studenti residenti nella nostra provincia, il fenomeno della irregolarità nel percorso di studi. Nell anno accademico 2000/2001 gli studenti spezzini fuori corso sono stati 309 a Pisa e 444 a Parma con, in entrambi i casi, valori particolarmente elevati tra gli iscritti alle Facoltà di Giurisprudenza ed Economia; sorprende invece il dato positivo riscontrabile tra gli studenti di Medicina e Chirurgia, pari a 8 a Pisa e 6 a Parma, così come la totale assenza di fuori corso alla Facoltà di Architettura dell Ateneo emiliano. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

22 Polo Universitario G. Marconi Il Polo universitario G.Marconi ubicato nella nostra città rappresenta dal 1997 un importante realtà per gli studenti spezzini che intendono proseguire gli studi dopo il conseguimento del diploma. In questi anni l offerta universitaria era strutturata in modo tale da consentire ai ragazzi di frequentare in loco soltanto il primo anno dei corsi di laurea, tra quelli appartenenti allla Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali (tra i quali Scienze Biologiche, Fisica, Informatica), fermo restando poi l obbligo di proseguire il proprio percorso di studi presso la sede dell Ateneo di Genova o Pisa. Nel corso dell anno accademico 2001/2002 l organizzazione del Polo 518 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

23 Istruzione universitario ha subito delle importanti modifiche, in concomitanza con la riforma universitaria di cui si è già parlato. In collaborazione, ancora una volta, con le Università di Genova e Pisa, sono stati allestiti i corsi di laurea triennale in Ingegneria Meccanica, Ingegneria Nautica ed Informatica applicata che gli studenti possono seguire nella sede universitaria spezzina per tutta la loro durata. Il maggior numero di iscrizioni (80) si è registrato ad Informatica Applicata, seguita da Ingegneria Nautica (45) e Meccanica (35). Obiettivo comune dei tre corsi è quello di garantire, accanto ad un elevato livello qualitativo della docenza, la più stretta collaborazione possibile tra gli insegnamenti e le esigenze del territorio e dell economia locale. La formazione professionale La necessità di valorizzare il locale e l esigenza di avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro hanno determinato forti mutamenti anche nella disciplina normativa e programmatica delle politiche attive del lavoro. Si è passati, infatti, da una logica centralizzata a livello regionale ad un deciso decentramento provinciale; in Liguria è stata la legge regionale 52/93 a trasferire alle Province funzioni di pianificazione e di gestione in materia di formazione professionale. Il Piano annuale di Formazione professionale 2001 adottato dall Amministrazione Provinciale della Spezia seguendo le direttive regionali indicate nel Programma Triennale dei Servizi e delle politiche del lavoro , RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

24 prevede tre fonti di finanziamento nella gestione dei corsi professionali: il Fondo Sociale europeo Obiettivo3/2001, il Fondo Nazionale del Ministero del Lavoro ed il Bilancio regionale. Le priorità di intervento adottate dalla Regione Liguria per la realizzazione del Programma Operativo Fondo Sociale europeo Ob.3 si concentrano sul raggiungimento di specifici obiettivi: Sviluppo e promozione di politiche attive del lavoro per combattere e prevenire la disoccupazione, evitare quella di lunga durata, agevolare il reinserimento e sostenere l inserimento dei giovani nel mercato del lavoro (Asse A. Misure A1-A2-A3); Promozione di pari opportunità per tutti nell accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione a coloro che rischiano l esclusione sociale (Asse B. Misure B1); Promozione e miglioramento della formazione professionale, dell istruzione e dell orientamento (Asse C, Misure C1-C2-C3-C4); Promozione di una forza lavoro competente, qualificata ed adattabile, sviluppo dello spirito imprenditoriale, creazione di condizioni che agevolino la creazione di posti di lavoro, ricerca nella scienza e nella tecnologia (Asse D, Misure D1-D2-D3-D4); Azioni specifiche intese a migliorare l accesso e partecipazione delle donne al mercato del lavoro (Asse E, Misura E1). Per realizzare gli obiettivi di cui sopra, l Amministrazione Provinciale della Spezia, nel corso del 2001 ha autorizzato ore di formazione per complessivi ,29 come dalle tabelle sotto indicate. 520 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

25 Istruzione Il Fondo Sociale Europeo Obiettivo 3/01 ha finanziato con ,82, la maggior parte (181 su 219) dei corsi ai quali sono stati iscritti allievi, di questi, 754 iscritti ai corsi facenti capo alla Misura D1 (formazione continua). Con i fondi del bilancio regionale sono stati invece organizzati 33 corsi di attività di 1 formazione destinata ai giovani tra 18 e 25 anni. Il Fondo nazionale ha infine finanziato 5 corsi appositamente organizzatiai sensi dell art. 1 della legge n. 9 per fare conseguire una qualifica professionale a coloro i quali, adempiuto l obbligo di istruzione o prosciolti dal medesimo, non abbiano voluto proseguire gli studi nell istruzione secondaria superiore. Dai dati sopra esposti, emerge come l Amministrazione Provinciale, nella sua attività di formazione, abbia riconosciuto la necessità di una maggiore RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

26 integrazione tra formazione e lavoro attraverso la crescita dell istituto della formazione continua e si sia fatta carico della sua diffusione permanente. Questa stessa esigenza formativa si afferma anche nel recente Libro Bianco sul Mercato del Lavoro in Italia, redatto nell ottobre 2001, da un gruppo di studio coordinato dal Prof. Marco Biagi, nel quale si sostiene la realizzazione di una società della conoscenza, che si fondi su un sistema formativo che accompagni il lavoratore, in un economia che richiede continui adattamenti delle competenze, durante tutto l arco della vita. Assunzioni previste nel 2002 per livello di istruzione I risultati dell indagine Excelsior realizzata annualmente da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e recentemente pubblicati mettono in evidenza che, nel corso del 2002, nella nostra provincia saranno assunte unità lavorative. Di queste (50,5%) dovranno essere in possesso del titolo della scuola dell obbligo, 464 (21%) del titolo di scuola media superiore, 299 ( 13,5%) di un grado di istruzione professionale, 194 (8,8%) di una formazione professionale breve mentre i restanti 137 (6,2%) dovranno possedere un titolo universitario. Nella tabella riprodotta nella pagina seguente vengono indicate, secondo le previsioni dell indagine in argomento, le richieste di assunzioni per livello di istruzione e indirizzo formativo. Dall esame dei dati si evince che tra i vari tipi di titoli di studio sono particolarmente richieste le preparazioni nell indirizzo tecnico- industriale; i diplomi più richiesti sono invece quelli ad indirizzo amministrativocommerciale, delle telecomunicazioni e quelli ad indirizzo elettrotecnico. Dei 137 laureati che, secondo le previsioni, dovranno essere assunti 49 appartengono al gruppo tecnico-ingegneristico, 48 a quello economicogiuridico-sociale, 24 a quello medico e paramedico, 15 al gruppo pedagogico. Da notare che in media, per tutti i gradi di istruzione, è alta la percentuale di coloro che dovranno conoscere una lingua straniera ed avere una adeguata conoscenza informatica. 522 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

27 Istruzione RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

28 524 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

29 Istruzione RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

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