RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 15 ottobre 2014

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1 RASSEGNASTAMPA 15 ottobre 2014

2 ANNO 14 - N e 1,20 Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, Potenza (PZ) - tel fax potenza@quotidianodelsud.it Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, Matera (MT) - tel fax matera@quotidianodelsud.it EVASIONE La Finanza mette i sigilli al capannone di San Nicola di Melfi Sequestri ai beni di Maglione e Bisceglia L accusa per i 2 imprenditori è omesso versamento Iva. Ma il patron del Melfi si difende AMATO a pagina 11 Il sindaco di Matera presiede l Anci Basilicata «Il dissesto? Potenza non va lasciata sola ma la cifra sembra mastodontica» LORUSSO a pagina 10 In un intero pomeriggio il consueto mercato dei nomi Mette fretta il limite d età per il garante dell infanzia Regione: perdono tempo per le solite nomine L unica urgenza Giuliano il compleanno di Giuliano Petrolio: emendamenti sul filo del tempo. E a Viggiano le imprese Oil&Gas danno fiducia al presidente Somma P R O T E S TA N O PER IL PETROLIO Ragazzi spediti a lezione di chimica all Arpab C O N FAG R I C O LT U R A «Come in Veneto accorpiamo subito le Camere» PROVINCIA: Potenza, nessuna scheda mancante ma è polemica SANTORO, LABANCA, LORUSSO alle pagine 6, 7, 8, 9 e 10 Studenti all Arpab ROSA a pagina 14 a pagina 18 MERCURE Sì alla compensazione, sindaci indignati a pagina 27 IL CASO «Per Simone non c è stata nessuna raccomandazione» La Juve non ha gradito Il padre dell attaccante di Bernalda smentisce la chiamata di Latronico a Berlusconi PECORARO a pagina 9 Zaza M AT E R A 2019 Palmer, il guru per l audizione «Matera, questo è il momento giusto» QUARTO alle pagine 12 e 13 I funerali di Romano e Domenico Il giorno del dolore a S. Chirico e Anzi Il rumeno trasferito in carcere La folla al funerale di San Chirico a pagina 24 Palmer L I N T E RV I S TA Maldonato: «Lo straniero e la molteplicità dell identità umana» di LUCIA SERINO a pagina M a u ro Maldonato C U LT U R A A Pisticci primo ciak di Italian race con Accorsi S P O RT AGATA a pagina 44 Accorsi sul set CALCIO SERIE D Galasso è il dg del nuovo Potenza

3 TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N 250/90 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l Africano Bari. Sede centrale di Bari (prefisso 080): Informazioni Direzione Generale Direzione Politica (direzione politica@gazzettamezzogiorno.it) - Segreteria di Redazione (segreteria.redazione@gazzettamezzogiorno.it) - Cronaca di Bari (cronaca.bari@gazzettamezzogiorno.it) - Cronache italiane (cronaca.it@gazzettamezzogiorno.it) - Economia LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE PUGLIE Quotidiano fondato nel 1887 B A S I L I C ATA ' %%#'"! (economia@gazzettamezzogiorno.it) - Esteri (esteri@gazzettamezzogiorno.it) - Interni (politica.int@gazzettamezzogiorno.it) - Regioni (cronache.regionali@gazzettamezzogiorno.it) - Spettacoli (cultura.e.spettacoli@gazzettamezzogiorni,it) - Speciali (iniziative.speciali@gazzettamezzogiorno.it) - Sport (sport@gazzettamezzogiorno.it) - Vita Culturale (cultura.e.spettacoli@gazzettamezzogiorno.it). w w w. l a g a z z e t t a d e l m e z z o g i o r n o. i t "# Abb. Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127 Numero 283 L INCHIESTA SULLA MORTE IN SALA OPERATORIA DI UNA DONNA DI 71 ANNI Potenza, caso San Carlo medici intercettati in Cardiochirurgia AMENDOLARA IN GAZZETTA DI BASILICATA A PAGINA IV >> SAN CARLO Medici intercettati [foto Tony Vece] REGIONE PUGLIA IL GOVERNATORE HA INCONTRATO I SINDACI SALENTINI Tap, c è un altro approdo ma per ora resta segreto Sanità, sì al salvataggio del Miulli di Acquaviva I commissari del Tribunale: il concordato va bene SCAGLIARINI A PAGINA 10 CON ALTRI SERVIZI ALLE PAGINE 8 E 9 >> SELFIE DELLA DISCORDIA DURA NOTA DEL LEADER PUGLIESE E IMBARAZZO IN FORZA ITALIA DOPO LE APERTURE DI BERLUSCONI SULLE UNIONI OMOSESSUALI Luxuria, Fitto contro il Cav L ex ministro: ora apprendiamo la «linea» da conoscenti e familiari Consulta, nuova fumata nera. Oggi altro voto, forse Sisto in campo l Il selfie che ritrae Francesca Pascale, Silvio Berlusconi e Vladimir Luxuria dopo una cena a Arcore, imbarazza Forza Italia. Fitto attacca: «Sogno un partito che si riunisca, discuta. Invece ogni giorno apprendiamo la linea da conoscenti». Altra fumata nera per il Csm. SERVIZI ALLE PAGINE 6 E 7 >> IL «GOLPE» DI BEPPE GRILLO UNA SFIDA ALLA DEMOCRAZIA di GIOVANNI VALENTINI M entre Matteo Renzi - piaccia o non piaccia recupe - ra consenso per sé e per il Pd, aumentando la fiducia personale dal 60 al 62% e portando il suo partito oltre il 41%, il M5S si abbandona a una deriva populista e golpista, invocando addirittura l interven - to dell esercito per fermare il presidente del Consiglio. L esercito, capite? Le forze armate contro il governo nominato dal Capo dello Stato e votato dal Parlamento: come nella Grecia dei colonnelli, nell Egit - to di Mubarak o in qualche Repubblica sudamericana. Bisogna soffermarsi a riflettere su questa ennesima «boutade» di Beppe Grillo. Proviamo a immaginare per un attimo che cosa potrebbe accadere se i Carabinieri o altri reparti militari uscissero dalle caserme in assetto da combattimento, magari con i carri armati e gli autoblindo, per irrompere armi in pugno a palazzo Chigi e sequestrare o arrestare il presidente Renzi. Sarebbe un «golpe» in piena regola, una violazione delle regole democratiche, un salto nel buio del caos e dell a narchia. Pensate anche a come reagirebbe la comunità internazionale, dagli Stati Uniti ai partner europei. SEGUE A PAGINA 21 >> L ALLUVIONE A GENOVA «Vieni a spalare», Grillo contestato nella sua città Napolitano: ora tutelare il territorio l Beppe Grillo va a visitare le zone di Genova colpite dall alluvione e viene contestato dagli «angeli del fango» che lo invitano a prendere una pala e spalare. «Ditelo a Renzi», è stata la risposta del leader del M5S, che in serata ha annunciato una mozione di sfiducia contro il presidente del Consiglio. Monito di Napolitano. «Basta inerzie» SERVIZIO A PAGINA 14 >> IL SINODO SULLA FAMIGLIA Documento sui gay i vescovi si dividono Vendola: la Chiesa apre al futuro l È tempesta tra i cardinali e vescovi riuniti nel Sinodo straordinario sulla famiglia dopo le anticipazioni sulle aperture a coppie gay e divorziati. Il prefetto di Propaganda Fide, cardinale Fernando Filoni, ha puntualizzato che si tratta di un documento provvisorio. «Noi stiamo lavorando per mettere nelle mani del Papa un risultato su cui egli stesso deciderà in vista del Sinodo del 2015». E Vendola: la Chiesa apre finestre sul futuro. SERVIZI A PAGINA 14 >> LA PROTESTA APPRODA IN CONSIGLIO REGIONALE: TAVOLO IL 27 «Il depuratore così inquina l oasi di Torre Guaceto» l Sit-in davanti al consiglio regionale per l inquinamento di Torre Guaceto: una delegazione ottiene dal Consiglio l impe gno della Regione ad intervenire sul depuratore di Carovigno. SERVIZIO A PAGINA 9 >> BARI La protesta davanti alla sede del Consiglio regionale [Foto Luca Turi] TA R A N T O E PER LA CESSIONE AD ARCELOR TEMPI LUNGHI Gnudi: all Ilva già attuato il 75% di obblighi Aia TA R A N TO Il commissario straordinario dell Ilva, Gnudi «ITALIA UNICA» Passera da Bari «Renzi ha scelto riforme sbagliate» NUZZACI A PAGINA 7 >> IL CASO DEI MARÒ L India: valutiamo una soluzione ma niente negoziati SERVIZIO A PAGINA 15 >> PALMIOTTI A PAGINA 13 >> MANOVRA GOVERNO SALVATO DA CALDEROLI E ORELLANA. OGGI IL VARO DELLA LEGGE DI STABILITÀ. GONGOLA SQUINZI Brivido Def al Senato: ok per un voto Conti e lavoro, Moody s promuove Renzi. Ma con l Ue è braccio di ferro Telefonata di Juncker al premier che domani vedrà Barroso e Van Rompuy per scongiurare una bocciatura lbrivido per il governo al Senato: il Def è stato approvato per un solo voto grazie al sì di Orellana (ex M5S) e al fatto che il presidente di turno, Calderoli, non ha votato. Per conti e Jobs act arriva l ok di Moody s. SERVIZI DA PAGINA 2 A 5 >> I FONDI EUROPEI PER RIPARTIRE F di DOMENICO CROCCO a un certo effetto sentire che il Fondo monetario internazionale si converte alla «rivoluzione keynesiana» e chiede investimenti pubblici in infrastrutture per combattere la crisi. Finora infatti l Fmi aveva prima indicato il rigore come la panacea di tutti i mali. Poi, di fronte alla persistenza della stagnazione, aveva invocato misure monetarie più forti. Ora, infine, si accorge finalmente che i tagli si effettuano meglio se i motori dell eco - nomia sono ripartiti e che per farli ripartire non bastano gli stimoli finanziari della Bce o della Federal res e r ve. SEGUE A PAGINA 21 >>

4 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 w w w. l a g a z z e t t a d e l m e z z o g i o r n o. i t Siamo presenti a: Anzi, Brienza, Calvello, Corleto Perticara, Francavilla in Sinni LA GA Z Z E T TA DI POT E N Z A - LA GA Z Z E T TA DI MAT E R A Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/ Fax: 080/ redazione.potenza@gazzettamezzogiorno.it Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/ Fax: 080/ redazione.matera@gazzettamezzogiorno.it Pubblicità-Mediterranea S.p.a. Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/ Fax: 0971/274883; Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/ Fax: 0835/ Necrologie: - Gazzetta Affari: LE ALTRE REDAZIONI Bari: 080/ Foggia: 0881/ Lecce: 0832/ Barletta: 0883/ Brindisi: 0831/ Taranto: 099/ ABBONAMENTI: tutti i giorni esclusi i festivi: ann. Euro 260,00; sem. Euro 140,00; trim. Euro 80,00. Compresi i festivi: ann. Euro 290,00; sem. Euro 160,00; trim. Euro 90,00. Sola edizione del lunedì: ann. Euro 55,00; sem Euro 30,00. Estero: stesse tariffe più spese postali, secondo destinazione. Per info: tel. 080/ , dal lunedì al venerdì, 09,30-13,30, fax 080/ , commerciale@gazzettamezzogiorno.it. Copia arretrata: Euro 2,40. Tel 080/ POTENZA IL CASO DELLA SIGNORA ELISA PRESTA, MORTA SOTTO I FERRI IN SALA OPERATORIA Morte al San Carlo Intercettazioni in Cardiochirurgia «C era un altra valvola da sostituire» Cinque medici del reparto registrati mentre commentano tra loro i retroscena della tragedia avvenuta oltre un anno fa I RAGAZZI DEL FANGO NEL PAESE CHE LI IGNORA di MIMMO SAMMARTINO N on sono «angeli» quelli che spalano il fango dalle terre delle alluvioni. Sono ragazzi generosi e in carne e ossa. Sono l Ita - lia migliore. Quella che non si rassegna al chiacchiericcio litigioso delle teste d uovo che cianciano a vuoto senza cambiare nulla. Che parlano anche di una generazione condannata a essere orfana di futuro. Blaterano, cincischiano, annunciano in tivù o sui social media. Ma non fanno. Soprattutto non oltrepassano la triste linea di confine della propria autoreferenzialità. Ignorano l alfabeto di chi è costretto ai margini. Non sanno scommettere sul Paese possibile. Ma il mondo non sta fermo. E le quotidiane zuffe sono interrotte dai disastri. Le alluvioni sono un tragico accadimento. Ma non avvengono per malasorte. Dietro ci sono decenni di illegalità tollerate: arroganze, supponenze. Occhi chiusi dinanzi alla natura violata. Ai greti dei fiumi cementificati senza che nessuno, nella società e nei Palazzi, battesse ciglio. Poi viene il giorno in cui la natura chiede il conto. Un conto salato. Ma, anche dinanzi alle tragedie, le risposte latitano. In Liguria come nella Basilicata del dissesto idrogeologico permanente. Il territorio si sbriciola. Le strade si riducono a pezzi e agli enti preposti vengono sottratti i denari necessari per prevenire o riparare. E poi: questi ragazzi a cui tutti dicono di pensare, non potrebbero essere salvati da una marginalità forzata, rendendoli protagonisti di un ope - ra di prevenzione, controllo e messa in sicurezza dei territori fragili? Macché. Restano ignorati. E loro spalano fango senza chiedere o aspettarsi niente. In mezzo a questa palude, l opera più pulita. l Parlano dell autopsia sui resti della signora Elisa Presta, la 71enne morta sotto i ferri nella sala operatoria di Cardiochirurgia dell Ospedale San Carlo di Potenza. Cinque medici sono stati intercettati mentre si raccontano i retroscena di quella tragedia avvenuta oltre un anno fa. Il caso non è ancora chiaro. La Procura di Potenza sta cercando di venirne a capo. E spunta un dettaglio inedito: «C era un altra valvola da sostituire». AMENDOLARA A PAGINA IV >> I N C H I E S TA Si indaga sulla morte della signora Elisa [foto Tony Vece] RISCHIO CRAC IERI SI È INSEDIATO IL COMMISSARIO GRECO. DE LUCA HA INCONTRATO PITTELLA PER L «AIUTO» Potenza sul precipizio Ore decisive sul dissesto. Iperattive le commissioni municipali ORE DECISIVE L incontro tra il sindaco Dario De Luca, il presidente del consiglio comunale Luigi Petrone e il governatore Marcello Pi. t t e l l a AMBIENTE E PETROLIO E L ASS. OTTATI ALL ATTACCO DI TOTAL Da Alto Bradano a Val d Agri comunità lucane in trincea PETROLIO Pozzo in Val d Agri l La Basilicata si mobilita contro il decreto «Sblocca-Italia» che darebbe il via libera a decine di richieste di autorizzazione per la ricerca di petrolio. Oggi e domani a Roma saranno tanti i lucani a far sentire la loro voce. Intanto il «no» alle estrazioni petrolifere arriva anche dalla conferenza dei sindaci del Vulture-Alto Bradano. E l as - sessore Ottati bacchetta la Total perchè rispetti il territorio. SERVIZI A PAGINA VIII >> Occorrono 25 milioni di euro per il 2014, 10 per il 2015 e altri 10 milioni per il 2016 l Stavolta le cifre ci sono e sono sempre le stesse. Per «salvare» Potenza servono 25 milioni di euro per il 2014, 10 milioni di euro per il 2015 e 10 milioni di euro per il Il sindaco Dario De Luca quei numeri li ha ufficialmente messi sul piatto del presidente della Regione, Marcello Pittella, nel pomeriggio di ieri. Nell atteso incontro che ha avuto insieme al presidente del Consiglio comunale, Luigi Petrone. SERVIZIO A PAGINA III >> STRADE DI SANGUE L AUTOMOBILISTA CHE LI HA UCCISI IN CARCERE Il giorno del dolore per Russo e Raimondi Ieri i funerali di Russo e Raimondi l Due comunità in lacrime ieri per l ultimo saluto ai due amici di caccia, Romano e MImmo, vittime domenica scorsa di un tragico incidente stradale. Un rumeno ubriaco al volante ha travolto la Panda su cui viaggiavano l avv. Romano Russo e l amico Domenico Raimondi. Ieri lutto cittadino e funerali a San Chirico Nuovo in mattinata e Anzi nel pomerig gio. SERVIZIO A PAGINA VII >> REGIONE Franconi revoca 2 incarichi al S. Carlo l La Regione, ha annunciato l assessore alla Salute Flavia Franconi, «ha formalmente invitato» il S. Carlo «a revocare gli incarichi di direttore dell area tecnico logistica e dell area risorse umane e finanziarie». Sono interessati Giuseppe Spera e Raffaele Giordano. L assessore: «Non mi sarei sottratta a ricostruire in Consiglio l iter che ha portato agli incarichi». SERVIZIO A PAGINA IV >> POLITICA Nomine Regione? In Consiglio è ancora stallo l Lo stallo del Consiglio regionale sulle nomine del garante per l infanzia e del difensore civico è totale. Nuova fumata nera nella seduta di ieri e nuove trattative che ricominciano senza uno straccio di accordo. E visto che la situazione non sembra destinata a sciogliersi per le troppe divisioni interne al Pd per evitare un nuovo buco dell acqua i prossimi giorni saranno decisivi. Per discutere di questi due punti e della legge di riordino dei Consorzi industriali il Consiglio è stato aggiornato a martedi prossimo. Ed allora la settimana sarà determinante per capire se le diverse anime dem avranno trovato la quadra. Sintesi che potrebbe trovarsi solo con un passo indietro delle due correnti: l area Pittella e l area Speranza. I primi che hanno già rinunciato alla candidatura di Antonella Amodio per il ruolo di garante per l infanzia, gli altri che, invece, dovrebbero rinunciare al posto di difensore civico per Antonia Fiordelisi Comodo. INCISO A PAGINA II >> TA S S E La Tasi a Potenza e a Matera domani la scadenza SERVIZI ALLE PAG. V E XI >> PRECARI Slc Cgil a Pittella «Subito un tavolo per il call center» SERVIZIO A PAGINA VI >>

5 Anno 91 n ,30 Giovedì 31 Luglio 2014 Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. L Unità è viva Antonio Gramsci 11 febbraio 1917

6 2 PRIMO PIANO LEGGE DI STABILITÀ LE CARTE DEL GOVERNO L agenzia di rating prevede per il 2014 l Italia in recessione dello 0,3%, ma parla anche di un «bilancio solido» Manovra da 30 miliardi Renzi: serve alla crescita Inaspettato assist di Moody s, ma il Def passa per un solo voto l ROMA. La manovra da 30 miliardi approda sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Tra risparmi e tagli di tasse avrà un impatto su cittadini e imprese. L obiettivo sarà la crescita. «Lo capisce tutto il mondo tranne qualcuno in Europa: la crescita è una priorità», si lascia sfuggire il premier Matteo Renzi. Già perché uno degli snodi, anche per la manovra italiana, rimane quello di Bruxelles. Il braccio di ferro tra le esigenze del governo italiano e quelle dei mastini dei conti europei traspare evidente dai contatti e dal lavorio diplomatico in corso. E anche dalle parole di Renzi, che disserta di crescita, G20, Europa, ma perchè parlando a suocera la nuora intenda. Il premier chiama anche il futuro presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker. Qualcuno già parla anche di possibili bocciature, tanto che il portavoce el commissario Jyrki Katainen, il falco di Bruxelles, precisa con un tweet in italiano. «Mentre alcuni media vedono av - ver timenti in ogni parola pronunciata a Bruxelles, noi aspettiamo il piano di bilancio prima di sbilanciarci». In Lussemburgo, intanto, il ministro dell Economia, Pier Carlo Padoan, ha affrontato una due giorni di colloqui e riunioni, nei quali ha spiegato le ragioni italiane. La manovra - ha detto - punta allo sviluppo ma conterrà comunque un piccolo segnale di miglioramento dei conti, una riduzione dello 0,1% del deficit strutturale, che ha un significato preciso. L Italia conta di realizzare comunque il target del pareggio di bilancio, ma c'è la recessione. «C'è solo un ritardo - spiega Padoan - dovuto al fatto che ad aprile, quando abbiamo preso gli impegni, la previsione di crescita era l 1,1% più alta di oggi per il 2015, il contesto si è altamente deteriorato». L Italia, poi, è concentrata in un impegnativo piano di riforme, dal lavoro alla P.A, fino alla giustizia civile. Su questo un assist insperato arriva anche da Moody's. L agenzia di rating prevede per quest anno l Italia in recessione dello 0,3%, ma parla anche di un «bilancio solido» che «aiuta l Ita - lia» anche ad avere «più tempo per attuare riforme a favore della crescita». Il governo, comunque, ottiene un importante ok dal parlamento sulla deroga al pareggio. Già perché mentre a Palazzo Chigi si inizia a stendere il testo della manovra, in Parlamento si vota il Def a maggioranza qualificata (al Senato approvato per un solo voto: decisivi il sì di Orellana, ex M5S, e il non voto del leghista Calderoli, presidente d Aula), per autorizzare lo sforamento al pareggio di bilancio, una norma che oramai l Italia ha inserito all articolo 81 della Costituzione. Senza questa deroga la manovra sul deficit sarebbe stata almeno di 0,9 punti (14 mld). L Europa, però, ci chiedeva un intervento minore per correggere il deficit strutturale e - secondo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - ci sarebbero 2,5 miliardi di «cuscinetto» che il governo si riserva di utilizzare in caso di richieste da parte dell U e. Il lavoro di messa a punta della manovra, che è durato fino a notte tarda, è però a buon punto. La legge di stabilità sarà di 30 miliardi: conferma il bonus di 80 euro che vale 10 miliardi e aggiunge 6,5 miliardi per sterilizzare completamente l Irap sul costo del lavoro. Ci sono poi zero contributi per le assunzioni, risorse per nuovi ammortizzatori sociali (1,5 mld) e detrazioni per le famiglie (500 A TUTTO CAMPO IERI RENZI HA SENTITO JUNCKER E DOMANI INCONTRERÀ A MILANO BARROSO E VAN ROMPUY «Carte in regola». Il premier esorcizza il rischio bocciatura l LU S S E M B U R G O. Abbiamo tutte le carte in regola. La convinzione di Matteo Renzi non viene scalfita dalle preoccupazioni di chi, alla vigilia del varo della legge di stabilità, vede imminente una bocciatura di Bruxelles. Abbiamo fatto tutti i compiti, anche con più attenzione di altri Paesi, sottolinea il premier ai suoi interlocutori. La commissione Ue, ragionano nel governo, non potrà infliggere all Italia una procedura d infrazione per uno «zero virgola» non in regola. Si dovrà tener conto del fatto che, accanto a una manovra espansiva, si va avanti decisi sul cammino delle riforme. È una realtà fotografata in serata, fanno notare, anche dal giudizio di solito non certo «amico» dell agenzia di rating Moody's, secondo la quale il bilancio «solido» dell Italia dà tempo per le riforme. Ma, vista da Bruxelles, è sempre più stretta la strada della legge di stabilità, a un esame «puramente aritmetico» di un commissario finlandese ligio alle regole e un gabinetto da sempre convinto che, sull'aggiustamento strutturale e sul debito, lo sforzo dell Italia non è sufficiente. E la conferma del ministro Pier Carlo Padoan, che la correzione strutturale prevista dal Governo resta di rispettato l impegno a stare dentro il vincolo del 3%, nello stesso momento in cui la Francia si spinge fino al 4,4%. Ma l Italia è sotto osservazione per il rientro dal debito. Roma, ha confermato ieri Padoan in Lussemburgo, ha rinviato il pareggio al 2017 perché «ad aprile, quando abbiamo preso gli impegni, la previsione di crescita era l 1,1% più alta di oggi per il 2015». Ma nel frattempo «il contesto si è altamente deteriorato» e la Commissione dovrà tenerne conto, secondo il ministro. E in effetti, spiegano a Bruxelles, tutti sono consapevoli di quanto le condizioni economiche siano peggiorate. Ma non tutti sono tornati in recessione come l Italia, sebbene la crescita sia rallentata ovunque, anche in Germania. Quindi, viene osservato, se la Commissione si attenesse strettamente alle regole del Fiscal Compact, l Italia non potrebbe ottenere «sconti» sul pareggio di bilancio perché la recessione è un «fattore rilevante» solo se colpisce tutta la zona euro. Insomma, stando alle regole, la Commissione già avrebbe sufficienti motivi per chiedere all Italia una revisione della legge. Ma il Governo di 0,1%, lontano da quello 0,7% chiesto dalla Ue, fa salire le possibilità che la Commissione bocci il progetto così come lo RENZI Con Manuel Barroso Roma, viene osservato, ha dalla sua lo sforzo sulle riforme strutturali come quella del lavoro, molto apprezzata a approverà il governo di Roma oggi in Cdm e chieda delle modifiche entro il 30 ottobre. In mattinata Renzi da Palazzo Chigi sente il nuovo presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker. Domani a Milano, al vertice Asem, dovrebbe incontrare l at - tuale presidente Manuel Barroso e il presidente dell Ue Herman Van Rompuy. A loro potrebbe ribadire quello che dice anche nel corso di un bilaterale con il governo cinese: «Tutto il mondo, tranne qualcuno in Europa, capisce che la crescita» è la priorità. Il «partito del rigore», osservano dal governo, non può pretendere ancora di imporre manovre recessive. Per questo domani Renzi tirerà dritto e varerà la legge di stabilità come annunciata. Ribadendo che viene Bruxelles, e la condizione di Paese «virtuoso» col deficit sotto il 3%. Inoltre, la Commissione aggiornerà le stime economiche i primi di novembre, destinate a dare un quadro peggiore di tutta l Eurozona. Anche in virtù di questo, Bruxelles potrebbe essere più mite nei confronti dell Italia e bocciare invece la Francia, che non rispetta nessuno dei criteri. In serata il commissario agli affari economici Jyrki Katainen in un tweet scritto in italiano smentisce che una decisione sia già stata presa: «Noi aspettiamo il piano di bilancio prima di sbilanciarci». È anche una risposta all ir - ritazione del Tesoro italiano dopo alcune interpretazioni negative date alle attese che Bruxelles avrebbe sulla manovra italiana. milioni) e il rinnovo del bonus per ristrutturare case e acquistare i mobili. Spuntano anche risorse per crediti d imposta all innova - zione (500 mln), per assumere precari nella scuola (1 mld) e bloccare la clausola di salvaguardia (3 mld) che avrebbe tagliato le agevolazioni fiscali. È questa la parte «espansiva» della manovra. Che piace a Confindustria, tanto che il presidente Giorgio Squinzi parlando di Irap e contributi sui neo-assunti saluta le scelte in arrivo: «onestamente ho sentito che si realizzava quasi un nostro sogno». Rimane critica invece la Cgil, che chiama alla piazza per il 25 ottobre. «Non è una manovra per uscire dalla recessione», dice la leader Susanna Camusso, che forse guarda all altra faccia della medaglia. Quale? le coper ture. Per finanziare bonus e tagli fiscali ci sono i tagli alla spesa per complessivi 16 miliardi. Non scappano ministeri, enti locali e le società partecipate da enti territoriali. «Nessun taglio alla Sanit», dice il sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio. Ma magari la riduzione arriva attraverso la leva dei tagli della spesa regionale per beni e servizi. Ma risorse arriveranno anche dalla flessibilità del deficit che sale al 2,9% (11,5 mld) e dalla lotta all evasione (come il reverse charge Iva esteso a nuovi settori) e una maggiore tassazione delle slot machine (in totale 3 miliardi). Al piatto si aggiunge poi la norma per il Tfr in busta paga e un riordino delle tasse sulla casa. Ma forse non subito. L iter parlamentare impegnerà tutti per oltre 2 mesi. E, anche se Renzi vorrebbe subito le norme, il tempo non manca. Queste misure potrebbero arrivare in corsa. ASSOCIAZIONI E SINDACATI DALLE ACLI ALLA CARITAS, DA «ACTION AID» A CGIL, CISL E UIL Povertà, l Alleanza propone il «reddito di inclusione sociale» Ne usufruirebbe il 4,5% delle famiglie. Costo: 7 miliardi l ROMA. Un Reddito di inclusione sociale (Reis) da garantire a tutte le famiglie che vivono in povertà assoluta. Una misura che va oltre ai meri trasferimenti in denaro e che, una volta a regime, allo Stato costerebbe circa 7 miliardi di euro l anno, «poco più dell 1% della spesa primaria corrente». La proposta arriva dall Alleanza contro la povertà in Italia e viene consegnata al Governo, «perché possa diventare riforma». «Proveremo a trovare in Parlamento risorse per un piano nazionale contro la povertà ha replicato il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Franca Biondelli c è urgenza di intervenire, la lotta alla povertà è ineludibile ed è una priorità di questo governo». E ancora: «Con il Reis il governo ha comunanze di vedute ma ci sono limiti di bilancio con cui si deve fare i conti». Alla vigilia della presentazione della legge di stabilità e di fronte a una crisi economica che non accenna ad andarsene, l Alleanza (una rete di soggetti sociali fondata tra gli altri da Acli, Action Aid, Caritas italiana, Forum nazionale del Terzo settore, Cgil, Cisl, Uil, Comunità di Sant'Egidio e Save the Children) chiede che il Reis possa partire già nel 2015, introducendolo gradualmente, attraverso un percorso quadriennale. Destinatarie di questa misura sarebbero tutte le famiglie in povertà assoluta, il 4,1% del totale nel 2013, che risiedono in Italia da almeno un anno. Ogni nucleo si legge nel documento firmato dai soggetti sociali riceverebbe mensilmente una somma pari alla differenza tra il proprio reddito e la soglia Istat della povertà assoluta. Al trasferimento monetario si accompagnerebbe poi l erogazione di servizi sociali, socio-sanitari, socio-educativi o educativi. Il Reis verrebbe gestito a livello locale dai Comuni e dal Terzo settore e tutti i membri della famiglia tra i 18 e i 65 anni, ritenuti abili al lavoro, dovrebbero attivarsi in tale direzione. Investendo 1,77 miliardi di euro nel 2015, si potrebbe garantire il Reis già al 2% delle famiglie italiane («si parte da chi è in condizioni più gravi»); nel 2016 con 3,55 miliardi si raggiungerebbe il 2,9%, nel 2017 con 5,32 miliardi il 3,7% e nel 2018 con 7,1 miliardi il 4,5%. Quest ultima cifra «colmerebbe la distanza tra la spesa pubblica italiana e quella media europea per il contrasto alla povertà» e coprirebbe le spese per i trasferimenti e l org anizzazione dei servizi. L Alleanza «è determinata a portare avanti il progetto del Reis perché - ha affermato Francesco Marsico di Caritas italiana - essa si fonda su una comune idea di diritti e di come si possa oggi costruire un percorso possibile di contrasto alla povertà». «La social card non è la risposta alla povertà in termini strutturali ha aggiunto Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli dalla crisi si esce solo con politiche sociali». Infine, Unitalsi e la Fondazione Banco farmaceutico, che aderiscono all Alleanza, hanno ricordato quanto la crisi e la povertà incidano anche sui disabili: al nord sono 33 mila i disabili vittime della povertà sanitaria, al sud oltre 17 mila. «Contrastare la povertà significa essere al fianco delle persone più deboli, quali sono malati e disabili», ha concluso il presidente nazionale dell Uni - talsi, Salvatore Pagliuca. Alice Fumis

7 3 ORE DECISIVE Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il ministro dell Economia, Pier Carlo Padoan, sono alle prese con gli ultimi dettagli della legge di Stabilità, da cui dipende il futuro dell Italia. Intanto al premier giunge l inaspettato assist di Moody s Mentre spunta un pacchetto privatizzazioni degli immobili pubblici, viene confermato un taglio drastico dell Irap Gli «80 euro» diventano stabili Ancora incerto il Tfr in busta Ecco una dopo l altra tutte le possibili misure contenute nella manovra di bilancio l ROMA. Il bonus degli 80 euro che diventa stabile, anche se non ci sarà più una voce ad hoc in busta paga perché diventerà una detrazione. E un taglio drastico dell Irap, da cui sarà cancellata la componente lavoro. Ma anche gli sgravi per i lavori in casa e efficienza energetica, con la proroga di bonus ristrutturazioni ed ecobonus. Sono alcune delle misure più «quotate» tra quelle che dovrebbero trovare posto nella legge di Stabilità da 30 miliardi che oggi pomeriggio arriverà sul tavolo del governo. E mentre molti interventi sono ancora in bilico, dal Tfr alla tassa unica sulla casa, spuntano altre ipotesi sempre orientate al rilancio e alla crescita, da un pacchetto privatizzazioni degli immobili pubblici, con la possibilità di destinare parte dei proventi destinati agli investimenti, a un intervento sulla banda larga. Confermate, poi, misure per la lotta all eva s i o n e. SPENDING TRA 13 E 16 MLD, INCOGNITA SANITÀ - L asticella dei tagli di spesa starebbe ancora oscillando tra i 13 (quelli effettivamente trovati) e i 16 (quelli indicati da Renzi). Dai ministeri dovrebbero arrivare 4,5-5 miliardi (400 milioni dalle Infrastrutture, assicura Maurizio Lupi). Dai Comuni, che in cambio avranno un allentamento del patto di stabilità interno di 1 miliardo, il contributo è tra 1,7 e 2 miliardi. Tra 500 milioni e 1 miliardo quello delle Province, in via di «dismissione». Capitolo ancora aperto quello delle Regioni, cui si potrebbe chiedere alla fine attorno ai 4 miliardi, sanità inclusa (ma non con un taglio diretto al Fondo sanitario nazionale, quanto con una nuova riduzione del 5% degli acquisti di beni e servizi che potrebbe valere fino a 1,5 miliardi). C è anche il taglio delle partecipate locali che potrebbe portare fino a 1 miliardo. In bilico anche l intervento sulle tax expenditures, che dipenderà dal saldo finale della revisione della spesa, che si sta componendo ancora in queste ore. RISORSE ANCHE DA LOTTA EVASIONE E GIOCHI - Altre risorse arriveranno da nuove misure per la lotta all evasione, puntando sull'aumento della fedeltà fiscale, con un nuovo meccanismo di decalage per il ravvedimento operoso (che prevederebbe anche L ANNUNCIO IL MINISTRO DEI TRASPORTI E INFRASTRUTTURE: CON SBLOCCA ITALIA CAMBIEREMO IL PAESE Lupi: confermati ecobonus e bonus ristrutturazioni IL MINISTRO Maurizio Lupi l ROMA. «Il nostro è proprio uno strano Paese: quando tutti chiedono una cosa, in questo caso lotta alla burocrazia, sbloccare le risorse che ci sono e non vengono spese, semplificazioni, certezza dei tempi in cui le opere devono essere realizzate, ovviamente poi alla fine ognuno ha la sua critica. Le critiche sono sempre positive, ma noi dobbiamo essere seri: abbiamo detto che con coraggio vogliamo cambiare l Italia, lo Sblocca Italia va nella direzione giusta». Così il ministro dei trasporti e infrastrutture Maurizio Lupi replica alle critiche e ai dubbi, dagli ambientalisti all Antitrust, piovute sullo Sblocca Italia. E ne difende la bontà assicurando che i tempi saranno rispettati. «Il Parlamento si è dato dei tempi: entro questa settimana la commissione Ambiente dovrebbe licenziare il provvedimento, in modo che possa andare in Aula. La conversione deve avvenire entro il 15 novembre», spiega Lupi. «Noi confidiamo molto in questo provvedimento - sottolinea il ministro -, perché da una parte libera le risorse bloccate, pensiamo alla Bari-Napoli, alla Palermo-Messina-Catania, alla possibilità di bloccare l aumento delle tariffe sulle autostrade; e dall altra va nella direzione della semplificazione edilizia. Dare la possibilità ad una famiglia che voglia ristrutturare il proprio appartamento, non aumentando le volumetrie ma semplicemente spostando una porta o una parete, di farlo senza aspettare la burocrazia non credo sia cementificare ma fare finalmente le cose che la gente chiede». Il ministro annuncia inoltre una norma in chiave Genova, per evitare che la giustizia amministrativa blocchi la realizzazione di opere per il dissesto idrogeologico e di grande interesse pubblico («la sospensiva potrà essere data solo se il ricorrente dimostrerà che la lesione al suo interesse è maggiore dell interesse pubblico per quell opera») e difende la misura sulle autostrade, su cui l Antitr ust ha sollevato dubbi di anticoncorrenzialità: «Quella norma mi sembra che forse sia stata strumen- talizzata. Noi non diciamo che non ci debbano più essere gare, anzi vogliamo perseguire le gare per le nuove concessioni. Credo che sia un interesse pubblico dire che le tariffe non possono aumentare del 13-17% e che però gli investimenti devono essere realizzati: la strada da percorrere, per non aumentare le tariffe, è quella dell allunga - mento della concessione».infine alla vigilia della legge di stabilità, che oggi arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri, Lupi conferma la proroga di una misura particolarmente utilizzata: «ci sarà la proroga sia dell ecobonus al 65% che del bonus per ristrutturazioni e per i mobili al 50%». La legge di stabilità sarà finanziata in parte dai tagli alla spesa. Per il Ministero dei trasporti «siamo riusciti a razionalizzare interventi per quasi 400 milioni. Credo che questo sia un segnale molto importante, che non va a toccare gli investimenti». «Per la prima volta - aggiunge Lupi - si usa un metodo che non è quello dall alto di calare la scure indipendentemente da dove si taglia. Ogni ministero ha fatto un lavoro di tagli e razionalizzazione della spesa». Ma il maggior risparmio «sarà quando riorganizzeremo complessivamente la macchina della pubblica amministrazione, penso al tema delle Autorità portuali, aeroporti, aziende di tpl che dovranno essere razionalizzate, lì entreremo nel cuore vivo della spesa». un ruolo attivo dell Agenzia delle Entrate) e per l estensione a nuovi settori del reverse charge sull'iva. Da queste misure potrebbero fruttare 2-2,5 miliardi. Mentre un contributo arriverebbe anche dal ritocco della tassazione su slot machine e videolotteries (stimato tra 470 milioni e 1,3 miliardi, che si potrebbe attestare a circa 1 miliardo ). BONUS DIVENTA DETRAZIO- NE, NON CAMBIA PLATEA - Gli «80 euro» diventano stabili (servono ancora 7 miliardi di coperture) ma «cambiano pelle», diventando una detrazione, non più un bonus aggiuntivo (quindi una minore entrata, non una maggiore uscita in linea con la Ue). Non cambia invece la platea, anche se per le famiglie sono in arrivo 500 milioni di detrazioni fiscali. SPINTA A IMPRESE, TRA IRAP E ZERO CONTRIBUTI -In arrivo un nuovo, sostanzioso, intervento sull'irap, da cui sarà eliminata la componente lavoro (per 6,5 miliardi), che si aggiunge al taglio del 10% già operato nel E le imprese che assumono potranno godere anche dello sgravio LA DIRETTA Segui gli aggiornamenti sul tuo telefonino. Istruzioni a pagina 21. sui contributi a loro carico, azzerati per tre anni sui neoassunti. La misura sarà finanziata con 1,5 miliardi (che potrebbero arrivare a 2,5), stessa cifra che andrà agli ammortizzatori, per sostenere il sussidio universale contenuto nel Jobs Act. SI PUNTA SU SCUOLA, E RI- STRUTTURAZIONI 'GREEN' -Nel menù della legge di stabilità ci dovrebbero essere anche risorse per la 'buona scuolà (1 miliardo), il rinnovo dell ecobonus al 65% e del bonus ristrutturazioni al 50% (1 miliardo). Circa 500 milioni dovrebbero andare al credito d im - posta per chi fa ricerca e sviluppo (per le imprese possibili anche anche il 'patent box, cioè un meccanismo di sostegno ai brevetti, con agevolazioni sui guadagni). Ma anche le forze dell o rd i n e aspettano lo sblocco degli scatti (900 milioni) mentre il ministro Poletti ha già chiesto 1 miliardo per rifinanziare il piano nazionale anti-povertà. Tra le voci ci sono poi i 3 miliardi che servono a 'sterilizzarè il taglio lineare delle detrazioni fiscali, eredità del governo Letta, e le spese indifferibili (5-6 miliardi ). PRIMO PIANO DISMISSIONI IMMOBILI -Ar - riverebbe un piano per le dismissioni e la valorizzazione degli immobili pubblici, attraverso la società Sgr. E non solo per fare cassa e ridurre il debito, ma anche per finanziare nuovi investimenti. Il piano, che riguarderebbe anche immobili degli enti territoriali, potrebbe contenere anche una norma per favorire dismissioni, anche per raccogliere le risorse che servono a valorizzare altri immobili. TFR ANCORA INCERTO -Pos - sibile, ma non ancora confermato, anche se il premier lo vorrebbe fortemente, il trasferimento del trattamento di fine rapporto, su base volontaria. 1,5 MLD A TENUTA CONTI, MA CUSCINETTO DA 2,5 - Per la correzione dei conti pubblici ci sarà 1,5 miliardi (si fermerà allo 0,1% ha confermato il ministro dell Economia Pier Carlo Padoan). Ma, ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, c è una riserva, un 'cuscinettò da 2,5 miliardi qualora dovessero servire ulteriori correzioni chieste dalla Ue.

8 4 PRIMO PIANO LEGGE DI STABILITÀ FRA POLEMICHE E GIRI DI VITE Per i collaboratori domestici italiani si registra un aumento (4.240 unità in più con un balzo del 2,8%) Un pensionato su due prende meno di mille euro Inps, bilancio in rosso per 8,7 miliardi. Spesa ammortizzatori: +4% ITALIA SESTA IN CLASSIFICA La recessione non frena la ricchezza nel Belpaese Paperoni l ROMA. Calo dei lavoratori iscritti, aumento della spesa per ammortizzatori sociali, conti in rosso per 8,7 miliardi e reddito da pensione inferiore a euro per 6,8 milioni di pensionati (il 43,5%): il bilancio sociale dell Inps per il 2013 fotografa una situazione economica ancora difficile sia sul fronte degli iscritti sia di coloro che sono già in pensione. Nella legge di stabilità comunque, ha assicurato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, non dovrebbero essere previsti nuovi interventi sulla previdenza. Ecco in sintesi i dati principali contenuti nel Bilancio. 6,8 MILIONI DI PERSONE CON MENO DI EURO - Il 43,5% dei pensionati in Italia può contare su meno di euro al mese (6,8 milioni, 2,1 dei quali con meno di 500 euro). La percentuale è in calo rispetto al 2012 quando era al 45,2% (7,2 milioni di pensioni) grazie ai nuovi assegni liquidati che sono più alti. Solo il 4,3% dei pensionati ha redditi da pensione superiori ai euro al mese ( persone) per una spesa di 38 miliardi di euro (52,4 miliardi la spesa per i 6,8 milioni di persone con meno di mille euro). CONTI IN ROSSO PER 8,7 MILIARDI -Nel 2013 l Inps ha avuto 406 miliardi di uscite, 303 dei quali per prestazioni istituzionali. Le entrate sono state pari a quota 398 miliardi (+4,1% sul 2012 compresi i 99 miliardi di trasferimenti da parte dello Stato. Il saldo è negativo per 8,7 miliardi, in miglioramento di circa un miliardo rispetto al 2012 (era a -9,7 m i l i a rd i ). ISCRITTI IN CALO, CROLLO DEI DIPEN- DENTI PUBBLICI -Dopo l'arretramento del 2012 ( dipendenti pubblici in meno) il blocco del turn over colpisce ancora causando una flessione di altre unità (-2,1%). I lavoratori pubblici iscritti a fine 2013 erano dai 3,23 milioni di fine Nel complesso a fine 2013 i lavoratori iscritti erano 21,9 milioni con un calo di lavoratori rispetto a un anno prima (-1,6%). Se si guarda alla consistenza media annua tra i dipendenti sono diminuiti soprattutto gli operai (quasi in meno pari a un -3,5%). AUMENTA LA SPESA PER AMMORTIZ- Z ATO R I -La spesa per gli ammortizzatori sociali nel 2013 al netto dei contributi figurativi, è risultata pari milioni, con un aumento di milioni (+15,8%) sul Se a tale importo si aggiunge la spesa per contributi figurativi di milioni si ha una spesa di milioni di euro (+4,1%). La spesa totale (inclusi i contributi figurativi) è finanziata per il 38,3% dai contributi a carico di imprese e lavoratori e, per il 61,7%, dagli oneri a carico dello Stato. ITALIANE TORNANO A FARE LE COLF -Nel 2013 i Lavoratori domestici iscritti all In - ps erano con una riduzione rispetto al 2012 di unità (-5,4% ma con un crollo del 18,4% tra i maschi e un calo del 2,8% per le femmine). Ma se si sconta un calo tra gli stranieri ( in meno con un -7,4%) per i collaboratori domestici italiani si registra un aumento (4.240 unità in più con un +2,8%). Solo il 21% dei domestici è italiano ma in soli due anni la crescita tra le colf nate in Italia è stata del 4%. I S TAT L INDICE DEI PREZZI È SCESO DELLO 0,2% RISPETTO ALLO STESSO MESE DEL IN AUMENTO DELLO 0,2% GLI ALIMENTARI La deflazione peggiora a settembre ad agosto il debito cala di 20 miliardi l M I L A N O. Piccoli Paperoni crescono. A dispetto della crisi la ricchezza aggregata delle famiglie, a livello globale, è aumentata nell ul - timo anno dell 8,3% a 263 mila miliardi di dollari, pari a 56 mila dollari per adulto, la cifra più alta di tutti i tempi. In cima alla piramide siedono individui (triplicati rispetto al 2000) con un patrimonio netto superiore ai 50 milioni di dollari (circa 40 milioni di euro). Metà di loro (49%) risiede negli Stati Uniti ma c'è un bel club di super ricchi anche in Italia: sono in (il 2,6% del totale) e fanno del nostro Paese il sesto nella classifica di quelli che ospitano i grandi milionari, secondo le stime del Global Wealth Report di Credit Suisse. L Europa nel suo complesso ospita il 24% dei Paperoni, mentre un altro 20% prospera in Asia Pacifico, Cina e India incluse. Due nazioni dove, a partire dalla crisi finanziaria del 2008, si è più accentuata la disuguaglianza: fenomeno peraltro generalizzato, che cresce in parallelo con la ricchezze. A guardare tutti i patrimoni e non solo quelli al top, la Svizzera è di gran lunga il paese con la più alta ricchezza pro capite (581 mila dollari), seguita da Australia e Norvegia. La classifica delle economie più ricche cambia se si guarda al reddito mediano per adulto, che rappresenta molto meglio il cittadino medio: l Au - stralia balza in testa con 225 mila dollari seguita dal Belgio e dall Italia, la quale con 142 mila dollari entra in questa top ten. E non è finita qui. Credit Suisse stima che la ricchezza globale aumenti del 40% nei prossimi cinque anni in termini nominali, raggiungendo 369 mila miliardi di dollari entro il La ricchezza media dovrebbe aumentare di 18 mila dollari per adulto a livello mondiale portandosi dagli attuali 56 mila dollari a 74 mila. I capitoli di spesa SETTEMBRE 2014 /AGO 2014 Alimentari e analcolici 0,2 Alcolici e tabacchi 0,0 Vestiti e calzature 0,2 Abitazione 0,0 Mobili, articoli per casa 0,1 Servizi sanitari 0,1 Trasporti -3,0 Comunicazioni -0,4 Ricreazione, spettacoli -0,6 Istruzione 0,6 Alberghi, ristoranti 0,6 Altri beni e servizi 0,0 VARIAZIONE MEDIA -0,4 Così i beni energetici Benzina -0,8 Gasolio per auto -0,4 Altri carburanti -0,8 Gas naturale -0,1 Fonte: Istat Variazioni % dei prezzi al consumo -8,2-11,1 SETTEMBRE 2014 /SET ,5-3,4-4,1-0,1 0,2 0,5-1,2 0,9 0,2 0,3 0,3 0,9 0,1 0,0-0,2 ANSA l ROMA. Avanza la deflazione, ma arretra il debito pubblico. I prezzi al consumo continuano a scendere, segnando a settembre un calo dello 0,2%, rispetto allo stesso mese del 2013 e dello 0,4% rispetto ad agosto, ma tornano ad aumentare quelli dei prodotti alimentari. Arrivano segnali contrastanti dai dati pubblicati in mattinata da Bankitalia e Istat. In particolare, l istituto di statistica, sottolinea che i dati definitivi sono peggiori delle stime provvisorie, che si erano fermate a -0,1%. Aumentano i prezzi dei prodotti alimentari, che dopo tre mesi di continue flessioni, a settembre hanno fatto registrare un aumento dello 0,2% su base mensile e una variazione nulla sull'anno precedente. Si contrae invece il debito pubblico che ad agosto, secondo Bankitalia, è diminuito di 20,5 miliardi di euro, fermandosi a 2.148,4 miliardi. Il calo è stato determinato dalla riduzione di 27,3 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro, che ha più che compensato il fabbisogno del mese (6,9 miliardi). Le entrate tributarie aumentano invece dell 1,3% rispetto allo scorso anno, raggiungendo quota 32,6 miliardi. Secondo quanto comunica la Banca d Ita - lia, nei primi otto mesi dell anno le entrate sono scese dello 0,2% (0,6 miliardi). Ad aumentare l andamento altalenante dei dati arrivati in giornata, alcune buone notizie arrivano dal fronte bancario. Secondo l Abi, a settembre continua a migliorare la dinamica dei prestiti il cui calo è stato del 2,3% contro il -2,5% del mese precedente e il -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. Si tratta del miglior risultato da maggio A settembre, anche i tassi sui nuovi mutui si sono ridotti, fermandosi al 3% e toccando i minimi da marzo Mentre continua l Abi il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è ridotto al 2,87%. «Grazie anche alla spinta dei finanziamenti Tltro della Bce, i prestiti delle banche in Italia al settore privato potrebbero tornare a vedere il segno positivo già a fine anno», spiega il direttore centrale dell Abi, Gianfranco Torriero.

9 . RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 Via libera allo scambio automatico di informazioni fiscali tra Paesi membri per combattere l evasione L intesa è però a 27, perché l Austria ha deciso di prendersi un anno in più per applicare l accordo L Europa dà l addio al segreto bancario All Ecofin. Padoan: è una riforma strutturale internazionale INPS Calo dei lavoratori iscritti, aumento della spesa per ammortizzatori sociali, conti in rosso per 8,7 miliardi e reddito da pensione inferiore a euro per 6,8 milioni di pensionati (il 43,5%): il bilancio sociale dell Inps per il 2013 fotografa una situazione economica ancora difficile sia sul fronte degli iscritti sia di coloro che sono già in pensione l LU S S E M B U R G O. Addio al segreto bancario in Europa, arriva la piena trasparenza fiscale: l'ecofin ha dato il via libera allo scambio automatico di informazioni fiscali tra Paesi membri per combattere l evasione e riuscire finalmente a tassare quei capitali che cercano di frodare il fisco. L intesa è però a 27, perchè l Austria ha deciso di prendersi un anno in più per applicare l accordo, che entrerà in vigore nel «L'Ue ha compiuto un passo sostanziale verso l evasione fiscale, un traguardo politico molto importante, è una riforma strutturale internazionale che cambierà il comportamento fiscale e porterà risorse addizionali ai Paesi che hanno aderito», ha detto il ministro dell Economia, Pier Carlo Padoan, presidente di turno dell Ecofin. L'accordo politico raggiunto, che deve poi passare di nuovo al Consiglio Ecofin di fine anno per l ap p rova z i o n e definitiva, «segna per sempre la fine del segreto bancario in Europa», spiegano fonti europee. In sostanza è stata approvata la «Administrative Cooperation Directive», ovvero la legge che consente alla Ue di adeguarsi agli standard Ocse in materia di trasparenza f i s c a l e. Grazie a questa direttiva, lo scambio automatico di informazioni acquista la dimensione più ampia possibile in Europa, superiore a quella che la revisione della direttiva Risparmi il tentativo Ue di abolire il segreto bancario bancario, sempre ostacolato da Austria e Lussemburgo - immaginava. «L'evasione fiscale viene ora combattuta a un livello nuovo, lo scambio automatico d informazioni verrà applicato nel modo più ampio possibile, la legislazione assicura che il recepimento dello standard Ocse sia fatto in modo allineato», ha detto il commissario alla fiscalità Algirdas Semeta. Da gennaio 2017 tutti i Paesi Ue, tranne l Austria, dovranno scambiarsi le informazioni in materia fiscale su interessi, dividendi, altre entrate e conti bancari di individui, fondi ed entità.

10 ECONOMIA E FINANZA 17 ECONOMIA&F I NA N Z A Finmeccanica, Moretti «Debiti preoccupanti» «Sono di 3,9 miliardi su un patrimonio di 3,6. Ora bisogna cambiare» l ROMA. L'indebitamento di Finmeccanica mette il Gruppo di Aerospazio e Difesa in una situazione di «difficoltà importante». A dirlo è l a m m i n i s t r at o re delegato Mauro Moretti, che teme che un possibile nuovo downg rade da parte delle agenzie di rating possa far peggiorare ulteriormente la situazione. E rilancia la necessità per il Gruppo di Piazza Monte Grappa di un «profondo cambiamento»: quello che nel disegno di Moretti punta a restringere il gruppo ma aumentare il fatturato, così da tornare in un paio d anni alla distribuzione del dividendo, non appena ci saranno utili su cui fondare la distribuzione della cedola. L'indebitamento di Finmeccanica al 31 dicembre è di 3,9 miliardi su un patrimonio netto di 3,6 miliardi, ma l'indebitamento medio è ancora più alto, superiore ai 5 miliardi, con picchi di 5,9 miliardi, ha spiegato Moretti sciorinando i dati finanziari degli ultimi cinque anni in audizione alla commissione Industria del Senato: dal 2008 al 2013 le cose sono andate «gradualmente degradando in maniera continua», ha spiegato Moretti, sottolineando che il dato più preoccupante è il rapporto tra capitale investito netto (7,5 miliardi) e patrimonio netto: «Siamo a meno di metà». Proprio considerato l alto indebitamento del Gruppo, se l outlook negativo su cui sono allineate tutte e tre le agenzie di rating dovesse tramutarsi in un taglio del giudizio (ora a BB+), questo «porterebbe Finmeccanica in una situazione molto pesante», ha detto l a.d., escludendo però un ritorno a breve sui mercati finanziario (forse nel 2017). Dai conti del terzo trimestre arrivano i primi segnali positivi che fanno sperare in un 2014 «tranquillo». E Moretti, che cinque mesi fa ha accettato questa la sfida Finmeccanica con il mandato di «cambiare questo trend di difficoltà», punta tutto sulla razionalizzazione per cambiare il Gruppo sul FINMECCANICA L ad Moretti modello dei competitor europei: la governance è «antiquata», le aziende sono state raggruppate senza alcun criterio razionale d impresa, ci sono «sovrapposizioni, duplicazioni e sperperi» e così non si può andare avanti. Anche perchè ci si confronta con società come Airbus che hanno tutto integrato. Quindi la chiave è: restringersi in termini di aree di business per una Finmeccanica «più grande in termini di f atturato». In questa logica non saranno più ammessi investimenti che non siano legati al criterio «costi-opportunità» (quindi basta investimenti a debito come fatto in passato), ha assicurato Moretti, spiegando che con le azioni del Piano industriale in qualche anno si dovrebbe arrivare ad una «robusta inversione». A quel punto sarà l'azionista a decidere un eve n t u a l e privatizzazione del Gruppo (controllato al 32% dal Tesoro), al momento «sconsigliabile». Intanto va avanti la procedura per la cessione del ramo ferroviario (Ansaldo Breda e Ansaldo Sts), che ha confermato Moretti «non fanno parte del core business del futuro di Finmeccanica, in continuità con il mandato dell azionista»: la giapponese Hitachi e la cinese Cnr sono interessate ad «avere una base europea in Italia» ma «non ci sono ancora offerte vincolanti. Il percorso è ancora aper to». E nella serata di ieri Finmeccanica-AgustaWestland ha siglato un contratto con il gruppo cinese Beijing Automotive Industrial Corporation (Baic) per la fornitura di 50 elicotteri di vari modelli che verranno destinati a compiti di pubblica utilità. Il contratto, siglato a Roma da Moretti e Xu Heyi, presidente di Bgac (Beijing General Aviation Co), società controllata da BAIC, ha un valore pari a circa 400 milioni. AL MINISTERO Cig, fra la Uil e Natuzzi trattativa rotta l «La posizione della Natuzzi è inaccettabile: non possiamo correre il rischio di lasciare lavoratori a zero ore e senza soldi dai sei agli otto mesi. A questo punto è bene che l azienda si assuma le proprie responsabilità di fronte alle istituzioni, al sindacato e soprattutto di fronte ai lavoratori e alle loro famiglie». Niente mezzi termini per il segretario generale della Feneal Uil Puglia, Salvatore Bevilacqua, subito dopo la rottura della trattativa romana, al ministero dello Sviluppo economico, con la Natuzzi per trovare una soluzione che potesse salvaguardare il futuro immediato dei lavoratori degli stabilimenti di Laterza, Santeramo e Matera la cui cassa integrazione è in scadenza. «È la prima volta che capita di non trovare un accordo di questo tipo - spiega Bevilacqua - ma di fronte abbiamo trovato un muro invalicabile». Meno 2,92% Luxottica, nuovo tonfo in Borsa MILANO Non è affatto serena l aria per Luxottica dopo la tempesta del week-end, causata dall inatteso addio dell a.d. Enrico Cavatorta. I consiglieri indipendenti, nel corso dell infuocato Cda che si è tenuto nella serata di lunedì, hanno deciso di non dimettersi, ma è solo una tregua a tempo, ossia fino alla seduta del prossimo 29 ottobre. Entro tale data, infatti, il presidente Leonardo Del Vecchio si sarebbe impegnato a trovare il nome del nuovo amministratore delegato, a cui si affiancherebbe il «congelato» Massimo Vian. Per ora nomi non ce ne sono, e le voci che rilanciavano quello dell a.d. di Autogrill Gianmario Tondato Da Ruos vengono smentite dall interessato: «Non ho contatti con Luxottica», afferma Tondato. Continua nel frattempo l emorragia del titolo in Piazza Affari, dove ieri ha perso il 2,92% a 36,2 euro, mandando in fumo altri 490 milioni di euro, che vanno così a sommarsi agli 1,8 miliardi persi lunedì. Dopo lo sbarco a Wall Street Fca guarda al Cda del 29 l NEW YORK. F i at Chrysler Automobiles continua ad essere volatile a Wall Street. Secondo gli esperti di Banca Imi le azioni del gruppo potrebbero restare sotto pressione fino a quando non sarà presa una decisione sulla struttura finanziaria. L amministratore delegato Sergio Marchionne lunedì ha detto che Fca di sicuro si affaccerà sul mercato del debito e che - seppure «non tecnicamente necessario» - u n emissione di titoli ci potrebbe essere giusto per «affrontare un eventuale rallentamento del mercato» dell au - to. Ma il top manager è ottimista: le prospettive «sono buone» e «nel 2015 faremo molto meglio di quanto tutti si aspettino». I fari si spostano dunque al cda del 29 o t t o b re. Intanto, è scontro tra i sindacati sulla elezione delle rsu negli stabilimenti Fca e Cnh Industrial. Al centro c'è il Testo Unico. BORSA MERCI n Nella giornata di mercato nazionale dell olio di martedì 14/10/2014 è stato rilevato il seguente andamento: quotata la nuova produzione di extra vergine di oliva. OLIO DI OLIVA: MERCE GREZZA ALLA PRODUZIONE: Extra vergine di oliva acidità fino al 0.4% (*) 4,10-4,35; Extra vergine acidità fino al 0.8% (*) 3,90-4,00; Lampante acidità base 3% max 5% (*) 2,20; Raffinato acidità fino a 0,3% (*) 2,55. Olio di sansa di oliva: n Raffinato acidità fino a 0.3% 1,52. OLIO GREZZO DI SANSA DI OLIVA: n Estratto con solvente (esano). n acidità base 5% max 10% 1,07. OLIO DI SEMI ALIM. RAFFINATI: n (prezzi da raffineria a grossista franco arrivo a Bari): di Arachide 1,35; di Soia (**) 0,74; di Girasole 0,78.; di Mais (**) 0,88; di Semi vari n.q. ( *)I prezzi minimo-massimo indicati, si riferiscono al valore qualitativo del prodotto ed alla loro provenienza. (**) Prodotti soggetti ad etichettatura ai sensi dei Regolamenti CE n e n del 2003 sugli O.G.M. Prezzi al Kg. riferiti a merce grezza alla produzione, al netto di I.V.A. e franco partenza. n Nella giornata di mercato nazionale dei cereali e legumi di martedì 14/10/2014 è stato rilevato il seguente andamento: mercato in leggero aumento per grano duro e semole, invariato grano tenero, farine e sottoprodotti di duro e tenero. Senza sostanziali variazioni di rilievo per gli altri prodotti menzionati nel seguente listino. CEREALI: GRANO DURO PROD. NAZ. FR. CAMION PART. (ZONA PUGLIA E LUCANIA) IN TONNELLATE: n fino p.s. kg 80; prot. min. 12%; umidità max 12%; buono merc. peso spec. da kg 79; prot. min. 11,50%; umidità max 12%; mercantile peso spec. da kg 77 a 78; prot. min. 11%; umidità max 12%; bianconato oltre 35% 298,00-303,00 (+3); mandorlato peso spec. 76; prot. min. 11%; umidità max 12% 293,00-298,00 (+3); slavato peso spec. 71/72; prot. min. 11%; umidità max 12% 283,00-288,00 (+3). GRANO TENERO PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO ARRIVO PUGLIA IN TONNELLATE: n Speciale n. 1 peso specif. kg. 80 e oltre; c.e. max 1% umidità max 14% prot. min. 13% s.s. 251,00-256,00 (inv.); Fino peso specif. kg 78-79; c.e. max 1% umidità max 14% prot. min. 11,50 s.s. 208,00-210,00 (inv.). GRANTURCO n produzione nazionale franco camion arrivo Bari: 188,00-190,00 (+2). ORZO: n Produzione nazionale Bari e prov. qualità media: 171,00-176,00 (inv.). AVENA: n Produzione nazionale Bari e prov. qualità media: 270,00-275,00 (inv.). FARINE: n Farina tipo 00 (W min. 300) telato franco partenza Puglia 380,00-385,00 (inv.); tipo 00 telato fr. part. Puglia 350,00-355,00 (inv.); tipo 0 telato fr. part. Puglia 350,00-355,00 (inv.); tipo 00 telato fr. arr. Bari prod. Italia centro-sett. 345,00-350,00 (inv.). CRUSCAMI DI GRANO DURO E TENERO (FRANCO CAMION PARTENZA PUGLIA): n crusca larga di tenero/cruschello di tenero in sacco di carta 137,00-142,00; cruscame di tenero cubettato rinfusa 97,00-98,00 (inv.); tritello di duro rinfusa 76,00-77,00 (-3); cruscame di duro cubettato rinfusa 97,00-98,00 (inv.); farinaccio di duro rinfusa 103,00-105,00 (-2); farinaccio di duro in sacco di carta 140,00-145,00 (-2); farinaccio di tenero in sacchi di carta 153,00-158,00 (inv.). SEMOLE: n semola telata rimacinata per panificazione fr. part. Puglia 82/84 405,00-410,00 (inv.); rinfusa fr. part. Puglia ceneri 82/84 405,00-410,00 (+10); rinfusa fr. part. Puglia ceneri 88/90 370,00-375,00 (+10); semolato rinfusa franco part. Puglia n.q. LENTICCHIE PRODUZIONE ESTERA: n «Eston» (piccole) 820,00-870,00 (+40); «Large» 890,00-940,00 (+50). FAGIOLI PRODUZIONE ESTERA: n Cannellini 1.450, ,00 (-20); Tondini 1.130, ,00 (-20.); Borlotti 1.700, ,00 (inv.); Piattelli 1.480, ,00 (-20). CECI PRODUZIONE NAZIONALE n massa bianchi 480,00-580,00 ( i nv. ). CECI PRODUZIONE ESTERA: n Provenienza Messico 1.040, ,00 (inv.); Calibro ,00-900,00 (inv.); Calibro ,00-790,00 ( i nv. ). PISELLI PRODUZIONE NAZIONALE n n.q. PISELLI PRODUZIONE ESTERA n «Marrowfats» 950, ,00 ( i nv. ) FAVE PRODUZIONE NAZIONALE n Intere (Cottoie) 1.590, ,00 (+20); Favino bianco 240,00-245,00 ( i nv. ); Favino nero 235,00-240,00 (inv.). FAVE PRODUZIONE ESTERA n Sgusciate 1.300, ,00 (+20). n Tutti i prezzi sono in Euro/tonn., ad esclusione degli ortofrutticoli (al netto di I.V.A.). I prezzi forniti sono ind i c at iv i. n Nella giornata di mercato nazionale di ortofrutta e mandorle di martedì 14/10/2014 è stato rilevato il seguente andamento relativo alla settimana trascorsa: mercato stazionario per le mandorle e il comparto ortofr utticolo. MANDORLE: n sgusciate massa dolce originaria franco magazzino Bari (tonn.) 6.900, ,00 (Impurità 0,5% max; Rottame 5% max; Umidità 6% max; Oleato occulto 1% max). Massa amara franco magazzino Bari (tonn.) 5.600, ,00 (Impurità 0,5% max; Rottame 5% max; Umidità 6% max; Oleato occulto 1% max). PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI FRESCHI FRANCO PARTENZA: n zucchine kg. netto 0,50-0,60; cetrioli lisci kg netto 0,70-1,00; funghi Cardoncelli kg netto 4,00-5,00; Prataioli kg. netto 1,80-2,00; Pleurotus kg. netto 1,40-1,80. n Uva da tavola: Apirene Sugarone/Regal kg. netto 1,70-2,00; Apirene Crimson kg. netto 1,80-2,20; «Regina della Puglia-Pizzutella» 1,00-1,30; «Italia» 0,90-1,15; «Red Globe» 0,85-1,10; «Palieri» 0,80-1,00; Tutti i prezzi sono riferiti a merce di prima categoria, confezionata a norma franco partenza (al netto di I.V.A.)

11 21 VA L E N T I N I Il «golpe» di Beppe Grillo A >> CONTINUA DALLA PRIMA come reagirebbero i mercati finanziari e gli investitori stranieri. E a come reagirebbero gli stessi elettori italiani che per i due terzi non votano il Movimento 5 Stelle e non si riconoscono nella l e a d e rs h i p dell ex comico. Con ogni probabilità, sarebbe l inizio di una guerra civile che isolerebbe l Italia dal contesto mondiale, provocando una catena interminabile di danni, contraccolpi e rovine. Ma ci rendiamo ben conto di che cosa significa evocare lo spettro di un colpo di Stato, al giorno d oggi, nel cuore dell Eu - ropa e del Mediterraneo? Più che un atto di irresponsabilità, è una sfida alla democrazia. Tanto più grave e preoccupante perché proviene da una forza politica che s è presentata alle elezioni, siede in Parlamento e nelle amministrazioni locali, rappresenta l Italia a Strasburgo eabru- xelles. Figuriamoci che cosa sarebbe capace di fare, se un giorno per ipotesi dovesse guidare il governo. Può anche darsi che Grillo, quando ha istigato l esercito alla ribellione contro il capo del governo, fosse ancora sotto gli effetti dell indigestione da tartufo bianco (a 250 euro l etto) che lo ha costretto ad arrivare in ritardo al raduno dei Cinquestelle al Circo Massimo di Roma. E magari, dovesse pure smaltire i fumi dell alcol con cui probabilmente avrà innaffiato il lauto pasto. Ma ciò non toglie che la sortita golpista rimane un episodio inquietante e inammissibile da parte di un leader politico che pretenderebbe di non essere più considerato un comico. Quello che più sorprende e colpisce è finora la mancata reazione dei suoi stessi seguaci, a cominciare naturalmente dai parlamentari. Non ha proprio niente da dire in proposito il vice-presidente della Camera, il moderato Luigi Di Maio, candidato alla sua successione? E tutti gli altri deputati e senatori, sono tutti d a c c o rd o sull appello all esercito contro il governo in carica e quindi contro il Parlamento che gli ha accordato la fiducia? Su questa strada pericolosa, il M5S si pone ormai come forza anti-sistema che punta a sovvertire l ordine costituito. Non a correggerlo e riformarlo, com è legittimo volere, ma a rovesciarlo manu militari con l intervento delle forze armate. Magari con il rischio di ritrovarsi qualche generale in divisa, al posto del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio, che poi mette agli arresti tutti i parlamentari, compresi quelli a cinque stelle. Non c è protesta o rivendicazione popolare, ancorché fondata e condivisibile, che possa mai giustificare un ipotesi autoritaria ed eversiva di questo genere. Sarebbe un involuzione della nostra democrazia, non certo una crescita e un allargamento all insegna della giustizia sociale né tantomeno della libertà. E come la storia purtroppo insegna, a rimetterci sarebbero sempre i più poveri e i più deboli, i meno garantiti. Alle ultime elezioni europee, il M5S ha già perso circa tre milioni di voti fra i suoi elettori più consapevoli e responsabili, delusi dall impotenza politica del Movimento, spaventati forse anche dal suo estremismo verbale. Senza contare i parlamentari, circa una quindicina, che ne sono usciti per trasferirsi nel gruppo misto. Ora, però, Beppe Grillo ha passato definitivamente il segno. C è un limite invalicabile, proprio come quello che circonda le caserme delle forze armate, oltre il quale le parole diventano ordigni incendiari ed esplosivi. I Cinquestelle devono decidere una volta per tutte se vogliono contribuire a cambiare l Italia nella democrazia oppure se vogliono precipitarla nel baratro del disordine e della regressione civile. Giovanni Valentini CROCCO I fondi europei per ripartire O ROMA Il «proclama» al Circo Massimo >> CONTINUA DALLA PRIMA ccorrono invece investimenti pubblici in infrastrutture, che aumentano la produttività delle economie e si ripagano anche in termini di rapporto tra debito e Pil. L Fmi ha calcolato infatti che un aumento dell in - vestimento in infrastrutture di un punto percentuale di Pil genera nelle economie avanzate un incremento dello 0,4% di Pil nello stesso anno e dell 1,5% entro quattro anni. L Fmi invita anche fortemente la Germania a investire in infrastrutture. Questo è infatti l unico Paese d Europa dove sono cresciuti sia il surplus di parte corrente con l e s t e ro, sia i crediti finanziari netti con l e s t e ro mentre gli investimenti interni sono scesi rispetto al risparmio. L E u ro p a non cresce se la Germania continua a risparmiare senza investire. E le istituzioni europee non hanno avuto la forza di richiamare la Germania ai maggiori investimenti che avrebbero trainato tutta l euro zona. Questa ricetta, ovviamente, vale anche per l Italia. Per fare ripartire l Ita - lia non bastano gli aiuti della Bce e neanche gli 80 euro. Servono tagli alla pressione fiscale e investimenti pubblici in infrastrutture. Ma non solo grandi infrastrutture, che per tirare cassa hanno bisogno di tempi lunghi. Servono anche opere piccole e medie, che possono partire subito, che possono innescare la miccia per far ripartire i motori. Dove trovare le risorse per finanziarle? A ben vedere già le abbiamo. È incredibile che nell Italia del dissesto ideogeologico, delle città alluvionate, delle scuole da mettere in sicurezza, dei quartieri degradati da rigenerare, dei tanti ponti e gallerie da sistemare e dai laboratori di ricerca che chiudono per mancanza di finanziamenti, rischiamo di dover restituire a Bruxelles 17 miliardi di fondi comunitari, destinati in massima parte al Sud. La Commissione europea ce li ha messi a disposizione per progetti che abbiamo scelto noi ma condividendoli con Bruxelles. Progetti che, considerando anche i cofinanziamenti nazionali, salgono a 30 miliardi da spendere entro il 31 dicembre Se l Italia fallisce l obiettivo, questi fondi saranno affidati ad altri Paesi più capaci di utilizzarli. Si tratta di ciò che resta dei 49,5 miliardi di euro dei FONDI UE Si potrebbero utilizzare per le infrastrutture fondi strutturali europei per il destinati all Italia. L Italia ne ha speso finora il 40% ma il restante 60% resta da finalizzare. I fondi dovrebbero stimolare la crescita dell eco - nomia. Ma finora sono stati spesso utilizzati per una miriade di microinterventi territoriali del tutto svincolati da un piano di sviluppo: la «Giostra del castrato» di Longobucco, la «Festa dell uva a Catanzaro», le «Conversazioni del venerdì» a Vibo Valentia. Gli interventi che possono portare vero sviluppo, come quelli logistici e infrastrutturali, si impantanano spesso sui ritardi progettuali, sui veti autorizzativi, sui cambi di scelta politica territoriale. Così il tempo passa e Bruxelles rivuole i soldi indietro. Come se ne esce? Le azioni da fare sono due: 1) chiedere eccezionalmente a Bruxelles flessibilità sull utilizzo immediato di questi fondi, che dovrebbero poter essere impiegati, per esempio, anche per finalità di manutenzione straordinaria (ponti e viadotti stradali da mettere in sicurezza come quelli che Anas sta portando avanti con velocità o i quartieri urbani degradati da rigenerare); 2) prevedere una responsabilità anche erariale per il mancato utilizzo di questi fondi, in modo che chi rallenta o cincischia paghi. Tutto questo, peraltro, è perfettamente in linea con il patto di stabilità e crescita. Ma non ci sono solo i soldi comunitari. Quanti sono i programmi del ministero Infrastrutture e trasporti che hanno determinato prima una concorrenza agguerrita degli enti territoriali e delle Regioni per accaparrarseli salvo poi distinguersi per un inerzia irresponsabile nello spendere? Basti pensare, tanto per fare pochi esempi, ai contratti di quartiere, al piano nazionale di edilizia abitativa, al piano città. Anche in questi casi occorrerebbe prevedere una precisa responsabilità politica, dirigenziale ed erariale per punire e sconfiggere l inerzia. In questo modo si avrebbe anche un altra credibilità quando si chiedono soldi e flessibilità a Bruxelles, quando si chiede l autorizzazione a fare altri debiti mentre contemporaneamente si buttano via i soldi che già si hanno. E si avrebbe un altra credibilità di fronte alle imprese che chiudono per mancanza di investimenti, ai cervelli in fuga, ai disoccupati che non trovano lavoro. Domenico Crocco LETTERE E COMMENTI DROGA, CONTRO LA CULTURA DELLA DISINTEGRAZIONE L di NUNZIO SMACCHIA CRIMINOLOGO a criminologia non si occupa solo di analizzare azioni contrarie al diritto penale di natura delittuosa, ma si interessa anche di tutti quei comportamenti devianti, di quelle infrazioni che vanno contro le norme sociali non codificate. Tra queste condotte certamente una delle più ingiustificabili per le conseguenze deleterie che ne derivano é quella di consumare droghe che contengono principi psico-attivi. Queste sostanze, a seconda delle loro proprietà, hanno la caratteristica di creare sensazioni piacevoli, che producono modificazioni significative dello stato psichico. La loro particolare pericolosità consiste nel generare dipendenza, psicologica oltre che fisica, che si instaura quando la periodicità e l intensità dell assunzione s interrompono; i suoi effetti e u fo r i z z a n t i variano in base al soggetto e alla quantità utilizzata e il suo uso non è ammesso dalla società che ne censura l impiego, considerandolo proibito e illegale. Normalmente chi fa uso della ro b a avverte sensazioni speciali, strane percezioni deformate, è attraversato da eccitazioni inusuali, da modificazioni del tono dell umore, da sensazioni gradevoli e i nuovi stati d ani - mo che si presentano inducono a condotte dissociate. Quando si consumano con continuità questi miscugli pericolosi, se ne diventa schiavi e procurarseli diventa l unica ragione di vita, si subiscono profonde alterazioni comportamentali e si è costretti a commettere quasi sempre atti criminosi (scippi, furti, rapine e spaccio) per procurarsi danaro. La personalità e la socialità di chi è alla ricerca spasmodica della droga sono gravemente compromesse, perché non si è più in grado di liberarsene, si vive in una tale condizione di estatica ebbrezza che non ci si accorge della nuova dimensione personale e sociale in cui si è caduti, e il benessere che se ne ricava fa superare le sofferenze cui si va incontro. AC C O R D O -Ma quando è nata questa esigenza voluttuaria e perché? Psichiatri, psicologi e sociologi sono d a c c o rd o nel ritenere che uno dei momenti di maggiore diffusione di questa pratica dannosa sia da ricercarsi nelle forti contestazioni e proteste giovanili degli anni 60 e 70, che hanno avvicinato parte della generazione dell epoca dapprima alle droghe leggere (marijuana e hashish) e successivamente, con un passaggio naturale, a quelle pesanti (eroina e cocaina). Il rifiuto di un certo tipo di società e di alcuni valori culturali hanno spinto i giovani a essere trasgressivi, a non rispettare le regole giuridico-sociali, facendo nascere quella che è passata alla storia come la fase della ideologia della dro g a, che appagava il desiderio di chi la sperimentava. I movimenti studenteschi, le contraddizioni insite nella società dei consumi, l allontanamento dalle proposte culturali del tempo, il mondo della sottocultura dei fiori, della controcultura underground e dell intellettualismo radicale hanno suscitato la voglia di provare suggestioni e visioni nuove che solo gli stimolanti potevano imporre come una concezione ideologizzata della droga, diventata il simbolo della condotta anticonvenzionale e ribelle. Più la società di quel periodo proibiva l uso di sostanze eccitanti, più i giovani ne facevano uso, per sottrarsi al conformismo di dubbie imposizioni sociali e alla non condivisione di certe tendenze intellettualistiche. Specie la generazione hippy e beat cercava attraverso lo s t o rd i m e n t o da stupefacenti, diventati accessibili e disponibili, di diffondere le proprie caratteristiche basate sull irrazionalità, sulla fratellanza e sulla solidarietà umana, in contrapposizione al consumismo e al materialismo diffusi nella collettività del tempo. Ma con il passar degli anni la contestazione rabbiosa e l ideolo gizzazione dello stupefacente sono scemate in conseguenza della maggiore presa di coscienza dei risultati disastrosi che l uso della droga provoca e dell illusoria ed eversiva incidenza che ha sulla società. Il composto, che non dà solo una gratificazione edonistica, ma sconquassa il fisico e spappola il cervello, ha perso la valenza simbolica di natura comunitaria e culturale di una volta, la sua portata é ormai sterile e da una visione collettiva si è passati a un significato esclusivamente individuale. Nel ricorso alla droga oggi si possono intravedere espressioni di un disagio giovanile più che altro fondate sulla curiosità, sull imitazione dei coetanei che ne fanno già uso, sulla dimostrazione d essere adulti e indipendenti e sulla voglia di fare esperienza, e la circolazione dello spinello ne è una dimostrazione lampante. Ma accanto a queste ragioni di natura strettamente personali ci sono anche spiegazioni di ordine sociale costituite dalla continua disgregazione della famiglia, dall inesistenza di comportamenti cui far riferimento, da una competitività asfissiante in ogni settore, dall incerto futuro occupazionale e dalla crisi profonda di idee e di valori tradizionali. Bisogna battersi per fermare la cultura della disintegrazione dell anima e della mente, perché non entri nei cuori dei ragazzi, impegnarsi a risvegliare le coscienze assopite e a ricostruire l interiorità, per riprendersi la vita.

12 6 Primo piano POLITICA Riunione fiume dell assemblea regionale. Rinviata ancora la scelta del Difensore civico di SALVATORE SANTORO POTENZA - Ma si può bloccare il Consiglio regionale per diverse ore a cause delle solite nomine? Evidentemente sì. Perchè ieri questo è accaduto. Eppure delle due nomine in questione se ne parla ormai da mesi. La scelta del difensore civico e del garante dell Infanzia stanno diventando due caselle difficili da mettere al loro posto. Vicenda abbastanza incomprensibile se si considera che le due nomine - con tutto il rispetto per i numerosi aspiranti che hanno presentato domanda - non sono di primissimo piano. Insomma non spostano il destino della Basilicata. Ma tant è. Eppure ieri era annunciato come il giorno giusto. Ma poi appena finita la parte del Consiglio regionale dedicata alle interrogazioni e alle mozioni sono iniziate le titubanze. E sono partite le sospensioni. Una dietro l altra per concedere spazio alle riunioni e ai confronti. Alla fine nulla di fatto. Ennesimo rinvio. Le nomine slittano al prossimo consiglio regionale di martedì prossimo. Ma il caos è totale. Per le solite fibrillazioni interne al Partito democratico ma anche per vicende abbastanza curiose. Ad ogni modo ieri nei corridoi c era una sola urgenza: fare subito le nomine perchè il designato dall opposizione come Garante dell Infanzia ha problemi di età. Insomma ieri andava ancora bene ma la prossima settimana no, perchè il dirigente regionale dei Popolari per l Italia sta per compiere 65 anni nelle prossime ore con il superamento dei limiti di età. Per questo nei corridoi del Consiglio c era agitazione. Il primo intoppo l ha creato Michele Napoli, capogruppo di Forza Italia che sulla nomina del Garante dell Infanzia ha proposto la pittelliana Antonella Amodio (che fino a qualche giorno fa era favoritissima per la nomina mentre ora sembra destinata ad altri incarichi). Così facendo Napoli ha fatto saltare l accordo interno alla minoranza. E quindi riunioni e musi lunghi con Aurelio Pace che tentava di ricucire. E alla fine l ac - cordo era stato di nuovo trovato su Giuliano. Giusto in tempo per consentirgli la nomina prima del compleanno? Neanche per sogno perchè poi è stato il turno della maggioranza dividersi di nuovo sul Difensore civico. Due i nomi su tavolo: il socialista Biagio Costanzo e la democratica (area Luongo) Fiordelise. E suquesto èdi nuovosaltato il banco ed è saltato definitivamente anche la nomina di Giuliano che non riceverà come regalo per i suoi 65 anni la nomina a Garante dell infanzia. Si deve rifare tutto Nomine, e il Consiglio va di nuovo in tilt Perse molte ore per salvare la nomina di Giuliano a Garante per l Infanzia. A breve compie 65 anni e supera i limiti d età Revocati i due incarichi dirigenziali del San Carlo a Spera e Giordano Franconi chiarisce e difende l iter Rosa (Fdi) fa polemica sulle date In alto due immagini dei lavori del Consiglio regionale che si è svolto ieri (Foto Mattiacci) POTENZA - Una cosa è certa: l inge - gner Giuseppe Spera e il dottor Raffaele Giordano non saranno più dirigenti dell azienda ospedaliera San Carlo. Per un atto deciso dal Dipartimento regionale alla Sanità, guidato dall assessore Flavia Franconi ai due deve essere revocato l in - carico. Questo per effetto di una richiesta ufficiale presentata da Franconi alla dirigenza del San Carlo. La richiesta da quanto si è appreso ieri a margine del Consiglio regionale è stata anche inoltrata al Collegio sindacale dell Azien - da San Carlo, in qualità di organo di controllo. Ma c è polemica. La solleva il consigliere regionale di Fratelli d Ita - lia, Gianni Rosa che ha appreso della decisione della Franconi proprio prima di illustrare in aula l interro - gazione che aveva per oggetto la questione dei due dirigenti. Gianni Rosa ha tuonato : «Solo il 13 ottobre, guarda caso il giorno prima del Consiglio in cui doveva essere discussa una nostra interrogazione presentata il 7 gennaio 2014, la Regione diffida l Azienda ospedaliera San Carlo a revocare gli incarichi conferiti all ingegner Giuseppe Spera e al dottor Raffaele Giordano. E in questi 10 mesi intercorsi tra la nostra interrogazione e il Consiglio cosa è successo? Qual è il politico di turno che protegge i suoi pupilli in violazione della delibera di Giunta numero 168 dell 11 febbraio 2014? Infatti, con la nostra interrogazione chiedevamo spiegazioni di come fosse possibile che, in piena spending review, fossero stati attribuiti due incarichi dirigenziali (area tecnico-logistica e risorse umane e finanziarie) da parte del San Carlo». «La situazione - ha aggiunto Rosa - è desolante: sarebbe anche il caso di comprendere se questo atteggiamento non ha creato anche un danno erariale oltre ad evidenziare un malcostu - me presente in Basilicata mentre le istituzioni, in questo caso la Regione, si girano dall altro lato per non vedere. Speriamo almeno che il dottor Maruggi si ricordi quello che ha detto qualche tempo fa, e cioè "Se qualcuno ha sbagliato pagherà, non abbiamo nessuno da daccapo. Contestualmente a queste nomine, sempre per equilibri tra i partiti è stato rinviato anche la legge sulla riforma del Consorzio Asi. Il Consiglio ha comunque approvato alcuni provvedimenti importanti. Prima la mozione a firma di Napoli sul problema delle liste di attesa per accedere ai servizi ambulatoriali delle Asl e poi un altra di Roberto Cifarelli riguardante i lavoratori dello stabilimento petrolchimico ex Enichem di Pisticci Scalo. Poi a seguire il Consiglio ha proceduto alle nomine in alcuni organismi regionali di numerosi consiglieri regionali. In conclusione di lavori è stata approvata all unanimità una proposta di legge di Romaniello, Galante e Pietrantuono, che mira a realizzare una efficace prevenzione e riduzione del rischio legato al gioco d azzardo patologico. Approvata all unanimità una proposta di legge riguardante l Istituzione del servizio di Odontoiatria Speciale per disabili e pazienti a rischio d iniziativa di Bradascio. Da sinistra l assessore Flavia Franconi e il consigliere regionale Gianni Rosa (FdI) proteggere"». Ma non si è fatta attendere la precisazione dell assessore alla Sanità, Franconi: «La Regione Basilicata ha formalmente invitato l Azienda ospedaliera S. Carlo a revocare i due incarichi di direttore dell Area Tecnico Logistica e dell Area Risorse Umane e Finanziarie. Ad ogni modo non mi sarei sottratta a ricostruire in Consiglio regionale l iter che ha portato al conferimento dell incarico ai due professionisti». «Tale atto conclude Franconi - si è avviato e perfezionato in due date, corrispondenti ad altrettanti diversi regimi, operanti in merito al divieto di conferimento di incarichi dirigenziali nelle Aziende sanitarie».

13 Primo piano 7 SBLOCCA ITALIA Emendamenti a rischio I lavori in Commissione vanno a rilento ma oggi si deve chiudere L ATTACCO GRILLINO Perrino (M5S): «Inaccettabili rinvi sul Comitato Matera 2019» POTENZA - La polemica del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gianni Perrino a margine del Consiglio regionale di ieri: «Pittella si scusa con il M5S per non poter rispondere all interrogazione sul Comitato Matera 2019 e a quella sul nuovo Amministratore Unico dell Ater di Potenza. E chiede l'ennesimo rinvio. Giornata surreale quella in Consiglio regionale. All ordine del giorno, l attività ispettiva svolta dai consiglieri: finalmente, alcune interrogazioni da noi depositate da mesi, avrebbero trovato una risposta. Illusione svanita quasi subito: nonostante le rassicurazioni ricevute da Lacorazza e le numerose settimane trascorse, i potenti uffici regionali sono giunti, ancora una volta, completamente impreparati al tanto atteso appuntamento con le nostre interrogazioni». «Il M5S - prosegue Perrino - ha chiesto, in sostanza, di fare la massima chiarezza e trasparenza sui seguenti punti: verifica del rispetto della regola del concorso pubblico per le assunzioni ed il reclutamento del personale del Comitato; mansioni o incarichi affidati, tipologie di contratti, durata degli stessi, stipendi o compensi a qualsiasi titolo erogati per ciascuna unità di personale assunto o impiegato dal Comitato; eventuali indennità o rimborsi spese previsti per i 10 componenti del Consiglio di amministrazione». E quindi conclude il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Perrino: «Pittella, visibilmente imbarazzato, ha ammesso di non avere le risposte alle nostre domande e, scusandosi, ci ha chiesto di rimandare l interrogazione. A questo punto, un altra domanda sorge spontanea: qualcuno pensa forse che la (auspicabile, imminente) vittoria del titolo di città capitale europea della cultura 2019, da parte di Matera, possa attenuare o elidere le eventuali responsabilità nella gestione delle assunzioni e degli incarichi professionali affidati dal Comitato Matera2019?». Il decreto in aula lunedì prossimo e c è timore che il testo vada in aula non modificato POTENZA - In parlamento si va ad oltranza. Continua l esame degli emendamenti nella Commissione Ambiente della Camera dei deputati sullo Slocca Italia. E stanotte i deputati hanno discusso delle varie modifiche fino alle 2. Ma per la Basilicata la questione ancora non è entrata nel vivo. Ieri sera tardi si discuteva ancora dell ar - ticolo 32. Manca poco dunque per arrivare agli articoli 36, 37 e 38 che sono quelli che trattata la materia energetica e ambientale rispetto alle estrazioni petrolifere. Da quanto è emerso oggi si ricomincia presto per concludere tutto entro stasera. Ieri comunque i lavori sono proceduti a rilento a causa dell ostruzionismo del Movimento 5 stelle. Nella seduta pomeridiana, infatti, non è stato possibile esaminare alcun emendamento al provvedimento. Si è ripartiti solo in serata. E da quanto è emerso lamaggioranza (guidata anche dal capogruppo del Pd, il lucano Roberto Speranza), nella riunione dell ufficio di presidenza, ha quindi deciso di correre ai ripari, contingentando i tempi degli interventi dei gruppi sugli emendamenti. Questo per tentare di chiudere la partita entro oggi dato che è già stata decisa la data dell arrivo del testo definitivo del decreto: lunedì prossimo. E il presidente della Commissione Ambiente, Ermete Realacci (Pd) ha anticipato che il provvedimento potrebbe essere licenziato con il mandato al relatore ma senza l'inserimento delle novità contenute negli emendamenti. Insomma è un giallo al momento. I deputati lucani hanno presentato numerosi emendamenti per modificare il testo proprio a favore degli interessi lucani. Dovesse risultare tutto vano sarebbe un guaio. Ad ogni modo ci sono ancora 24 ore a disposizione per vedere se il pressing di Latronico e Speranza e l attacco di Folino e Liuzzi porteranno risultati. sal.san. Petrolio: Ottati duro sui danni all agricoltura «Le compagnie devono rispettare le regole» POTENZA - L assessore all Agricoltura della Regione Basilicata, Michele Ottati è entrato nel merito dei danni all agricoltura da attività petrolifere. «Le compagnie petrolifere - ha spiegato l assessore - devono rispettare chi già occupa il territorio e custodisce il paesaggio attraverso la pratica agricola». L assessore Ottati ha fatto queste dichiarazioni nel corso di una conferenza stampa sui danni al territorio provocati dalle attività petrolifere, convocata dai titolari di alcune aziende agricole, tra cui Agri Fauna Toce di Corleto Perticara. L incontro si è svolto presso il Dipartimento alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata. «La strada comunale dove opera l azienda Toce - ha detto ancora Ottati - è danneggiata dal passaggio di quasi 300 camion al giorno. Ciò provoca danni, riduce l affluenza di clienti e produce un consistente calo del fatturato aziendale. Dopo le varie comunicazioni intercorse tra la multinazionale francese, l assessorato alle Politiche Agricole e Forestali e le imprese agricole lucane, la Total ha rifiutato l invito a partecipare ad un incontro presso l assessorato per definire soluzioni da adottare per il risarcimento dei danni provocati». Perplessità sono state espresse dall assessore Ottati anche sulle modali- L assessore all Agricoltura, Ottati tà con cui Total opera sul territorio: «Non è considerata la Direttiva Comunitaria CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, secondo la quale chi inquina deve pagare. Total deve rispettare chi già occupa il territorio e custodisce il paesaggio attraverso la pratica agricola. L agricoltura in questa terra rappresenta una priorità. Vigilare sul territorio rurale è un impegno da cui non posso esimermi». Ottati poi per concludere ha riferito di altri casi di imprese agricole danneggiate: «Tra queste vi sono aziende di produzione biologica ubicate in Val D Agri, altre ancora che hanno subito espropri senza specifici accordi, altre ancora della Val Basento con terreno contaminato. Il problema verrà affrontato a livello interistituzionale con gli altri dipartimenti per effettuare un monitoraggio dell in - quinamento e per adottare soluzioni affinché le compagnie petrolifere risarciscano gli eventuali danni che provocano all ambiente, alle imprese, alle infrastrutture locali. Ciò nella consapevolezza che le imprese agricole non possono da sole sobbarcarsi le spese legali per far fronte ai danni e ai problemi causati». SULLA STAMPA NAZIONALE L autosospeso Folino anche su Corriere Mezzogiorno Ancora un altra ribalta nazionale per il deputato lucano Vincenzo Folino. La notizia della sua autospensione dal Pd per le vicende legate al petrolio è stata riportata ieri da il Corriere del Mezzogiorno in un intervista sul no delle Regioni meridionali allo Sblocca Italia. Le richieste della filiera petrolifera Oil&gas Pieno mandato a Somma a far mantenere gli accordi POTENZA - «Pieno mandato a Confindustria Basilicata e al suo presidente Michele Somma nel rappresentare e tutelare gli interessi delle aziende operanti nella filiera Oil&gas, riaffermando l importanza e la centralità dell indotto e delle sue imprese, in relazione al prezioso contributo fornito sul versante produttivo ed occupazionale regionale». È quanto hanno espresso - si legge in una nota - le imprese che operano nella filiera Oil&gas nel corso di un incontro con l'ufficio di Presidenza di Confindustria Basilicata, guidato dal presidente Michele Somma e dal direttore generale Giuseppe Carriero. «L'incontro continua la nota ufficiale di Confindustria Basilicata - si è svolto a Viggiano, nella sede di Confindustria Basilicata». «Un momento di confronto hanno aggiunto i numerosi imprenditori presenti per chiarire alcuni aspetti connessi ai contenuti del protocollo tra Regione Basilicata, la compagnia petrolifera Eni e organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sottoscritto lo scorso ottobre 2012, con particolare riferimento alle attività Il presidente di Confindustria, Somma svolte da Confindustria Basilicata in relazione alle procedure previste nei casi di cambio di appalto». Gli imprenditori presenti all'incontro di ieri hanno evidenziato la necessità «di colmare il ritardo attuativo rispetto a taluni impegni contemplati dal Protocollo che potrebbero essere suscettibili di determinare un incremento delle opportunità di business per le imprese regionali collegate alla coltivazione delle risorse fossili. A tale proposito gli imprenditori lucani durante i vari interventi hanno pure invitato «Confindustria Basilicata ad avviare ulteriori iniziative finalizzate a conseguire gli avanzamenti attuativi auspicati». Il presidente Michele Somma al termine dell in - contro ha quindi ribadito che «Confindustria Basilicata proseguirà con rinnovata energia la propria azione sul tema anche per dare concreto riscontro alle legittime aspettative delle imprese regionali dell indotto le cui grandi potenzialità e know how possono e debbono essere ulteriormente valorizzate».

14 8 Primo piano POLITICA E CALCIO Provincia, 2 consiglieri comunali contestano Ma per la commissione i numeri tornano Nessuna scheda mancante ma è polemica di MARIATERESA LABANCA Fanelli: «Non rilascio commenti Va l u t e r ò l opportunità di eventuali ricorsi» POTENZA - Elezioni che vai, presunto broglio che trovi. E anche il voto per la Provincia di Potenza, che fino a quel momento si era svolto senza contestazioni e in un clima di completa serenità (anche per la presenza di un solo candidato alla presidenza), a un certo punto si è colorato di giallo. E così, a spoglio quasi ultimato, le operazioni rese già complesse dalla farraginosità del sistema di calcolo e assegnazione del valore ponderato al voto (che un peso diverso, a seconda del dato demografico dei vari comuni), hanno subito un ulteriore rallentamento a causa di alcune contestazioni. Protagonisti due consiglieri comunali di Potenza. Le nostre schede manca - no, è stata l accusa di entrambi. E questo perché sulle schede verdi destinato al voto del Comune di Potenza (che hanno un colore diverso rispetto alle altre) e scrutinate dalle urne, i due consiglieri in questione non avrebbero riconosciuto la propria grafia. Dovevano essere in tutto 33 schede, anzi 31, visto che due consiglieri non si sono recati alle urne. Ventinove con preferenza espressa e due bianche, di cui però i consiglieri che hanno mosso la contestazione non si sono assunti la paternità. Qualcuno ha insinuato persino che le loro schede fossero state sostituite da due bianche. O addirittura che ci fosse stato un errore al momento della consegna della scheda ancora vergine: quella verde sarebbe stata sostituita dagli scrutatori da un altra di diverso colore. Insomma, un pasticcio, che ha finito per rallentare le operazioni di voto. Anche se per la commissione di seggio, le operazioni si sono svolti in assoluta regolarità. Conclusione confortata dal fatto che il numero delle schede verdi all interno delle urne corrisponde al numero di votanti. Il calcolo è reso semplice dal fatto che le schede sono colorate e quindi è possibile una sorta di controllo del voto. Allora, l altra ipotesi in campo, è che i due consiglieri, forse per errore, abbiano sbagliato a votare. E che per evitare la caccia al traditore Il voto per la Provincia. A destra i festeggiamenti di Valluzzi CASTELMEZZANO L ordinanza emessa il 3 ottobre fa cessare la pendenza del presidente «Valluzzi non era ineleggibile» Il Tribunale rigetta il ricorso di Cavuoti NESSUNA spada di Damocle pendente sulla testa del neo presidente della Provincia, Nicola Valluzzi. Il Tribunale di che ne sarebbe conseguita abbiano sostenuto di non riconoscere la propria grafia. Una cosa è certa: la contestazione non è si tradotta in un ricorso ufficiale. Almeno non per ora. Francesco Fanelli, uno dei due consiglieri in Potenza, infatti, si è già espresso sul ricorso presentato, dopo le ultime amministrative di Castelmezzano, da alcuni consiglieri comunali di minoranza, tra cui lo sfidante dell attuale sindaco, Domenico Cavuoti. Per il Tribunale, Valluzzi, al momento dell ele - zione, non si trovava in condizione di ineleggibilità. Nessuna decandenza per il primo cittadino, come aveva chiesto, invece, l opposizione. Cavuoti e i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese legali del procedimento. Si chiude così la vicenda scoppiata dopo il voto di maggio che, nel caso in cui fosse stata dichiarata la decadenza, avrebbe potuto mettere a rischio anche l elezione di Valluzzi alla presidenza della Provincia. Per i ricorrenti le cause di ineleggibilità del sindaco stavano in quell incarico che Valluzzi ha ricoperto dal 4 gennaio 2012 fino all 11 giugno scorso (giorno in cui ha protocollato le proprie dimis- Nicola Valluzzi sioni) di amministratore unico della società Volo dell An - gelo. Società partecipata dei Comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa che gestisce l omonimo attrattore turistico delle Dolomiti lucane. «Su tale società a partecipazione esclusivamente pubblica - spiegava Cavuoti nell aula consiliare - i Comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa esercitano il così detto controllo analogo previsto dalla normativa, con particolare ri- Domenico Cavuoti guardo agli aspetti gestionali e finanziari. Dunque, è evidente, che la stessa società è sottoposta ad un potere d in - gerenza e controllo da parte dei Comuni e dunque da essi è dipendente. Per questi motivi la predetta fattispecie è da inquadrare nelle cause di ineleggibilità di cui all articolo 60, comma 1 numero 11 del Tuel secondo il quale non sono eleggibili alla carica di sindaco e di consigliere comunale gli amministratori ed i dipendenti con funzioni di rappresentanza o con poteri di organizzazione o coordinamento del personale di istituto, consorzio o azienda dipendente rispettivamente dal comune o dalla provincia». Ma il Tribunale di Potenza non ha ravvisato i termini della ineleggibilità. Motivando la decisione del rigetto con la circostanza che la partecipazione del Comune di Castelmezzano all in - terno della società è pari al 33 per cento e quindi inferiore al 50 per cento, come previsto dalla interpretazione della norma sulla ineleggibilità. Così come, per i giudici che si sono espressi lo scorso 3 ottobre, la partecipazione del Comune non è tale da assicurare all ente pubblico una posizione di controllo o di influenza dominante sulla società stessa, stando a quanto previsto dallo statuto. Il Tribunale, che ha smontato anche la tesi del controllo analogo, così rigettato il ricorso. Valluzzi resta sindaco e anche presidente della Provincia di Potenza. marlab m.labanca@luedi.it RIPRODUZIONE RISERVATA questione, per ora dice di non voler lasciare dichiarazioni sul caso. E che valuterà nelle prossime ore l eventualità di un atto formale. Ma la confusione, lunedì sera, si è venuta a creare comunque. Tutto per due sole schede, penserà qualcuno. Ma le cose non stanno proprio così. Perché a ogni voto, al Comune di Potenza, corrisponde un valore ponderato di 530. A quanto pare, però, anche un ricalcolo in base alla due schede in questione non avrebbe cambiato il risultato elettorale. Prima di diffondere i dati ufficiali, pubblicati solo nella tarda serata di lunedì, si è proceduto a diversi riconteggi e ricalcoli. Fino alla proclamazione ufficiale. m.labanca@luedi.it

15 9 Nuovo centrodestra, Ppi e Udc Un successo alle urne che dà forza alla Costituente «LE elezioni provinciali appena conclusesi consegnano al quadro politico regionale un dato incontrovertibile sul quale costruire assetti e ragionamenti futuri». E quanto dichiarano i coordinatori di Ncd (nuovo centro destra), Ppi (popolari per l italia) e Udc (unione di centro), che hanno eletto il consigliere Daniele Giorgio Di Ioia alla Provincia di Potenza. «Il vero progetto politico di innovazione dell area moderata e popolare - continuano - prende corpo e forma e, in questa competizione provinciale, dimostra che ne fanno parte 100 amministratori che rappresentano il 10 per cento dei voti validi riportati in Provincia di Potenza. Un evidente successo politico continuano i coordinatori per la Costituente popolare che consolida ed alimenta aspettative politiche omogenee che l area del centro sta costruendo partendo dall esperienza consolidata di Ppi, Udc, Ncd». I coordinatori hanno espresso un ringraziamento a tutti i candidati di Potenza e Matera che si sono spesi per la competizione politica: «a Potenza con la lista Provincia dei Comuni ed a Matera con la lista Fronte Comune dove l apporto del nostro candidato è risultato significativo e determinante per l attribuzione del seggio. «Il risultato della lista Provincia dei Comuni, che è andato ben oltre il raggiungimento del seggio in una condizione in cui altri hanno dovuto mettere insieme forze diverse per poter raggiungere il proprio, deve farci riflettere sulla circostanza che in questa elezione atipica bisognerebbe focalizzare l attenzione non tanto sul contarsi ma sul progetto politico vero». La smentita del padre di Zaza sulle presunte richieste del giocatore a Berlusconi «Simone al Milan? Falso Non ci siamo rivolti a nessuno» di ALFONSO PECORARO E assolutamente evidente che se, all improvviso, su un giornale tanto prestigioso quanto Repubblica, viene fuori la storia del calciatore lucano Simone Zaza che la notte non dorme pensando al Milan, della raccomandazione del consigliere regionale di Centro Democratico Nicola Benedetto, dell in - tercessione verso La Juventus dove l attaccante è destinato a giocare non ha gradito Silvio Berlusconi del senatore lucano Cosimo Latronico, qualcuno possa quantomeno giudicare inopportuno il tenore delle frasi pronunciate. In particolare se per quel calciatore, nel prossimo mese di luglio saranno sborsati 15 milioni di euro, per il trsferimento dal Sassuolo, dove oggi gioca. La smentita di Antonio Zaza, il padre di Simone, uno dei talenti più prestigiosi del calcio italiano, originario di Metaponto, non si è fatta attendere già dalle prime ore della giornata di ieri: «Non sappiamo chi sia Benedetto, nè tantomeno conosciamo il senatore Latronico. Sappiamo che qualsiasi cosa si muova attorno al nome di Simone, in questi giorni, può fare notizia, ma di qui a raccomandarsi attraverso persone che oltretutto non conosciamo per giocare nel Milan, ce ne passa. Quindi smentisco categoricamente quello che è apparso sui giornali in questi giorni». Ci sta, sta nel modo di agire di un mondo, quello del calcio, che è del tutto particolare e nel quale si smentiscono prontamente anche le notizie di mercato più scontate. Simone Zaza I COMMENTI AL VOTO Tre eletti per Centro democratico Scaglione: «Premiato il lavoro di squadra» PARLA di «grande risultato» il coordinatore regionale di Centro democratico, Luigi Scaglione, dopo l elezione di due consiglieri (Massimo Macchia e Amedeo Cicala) alla Provincia di Potenza nella lista di centrosinistra, e uno alla Provincia di Matera (Rossana Florio). «E stato premiato un lavoro di squadra - spiega Scaglione - teso a costruire solidarietà forti e reali con l'area moderata e con il centro sinistra. Grazie a chi ha raccolto il nostro appello. Un impegno che fa giustizia dei luoghi comuni e accresce il senso di responsabilità nel guardare a politiche condivise per il bene della gente locale. Un progetto che continua partendo dai centri più grandi e guarda lontano verso la Regione». «Dai risultati ancora una dimostrazione che non siamo un partito di carta ma una realtà in crescita». «E stata premiata la nostra scelta di coerenza e di continuità con un impegno assunto insieme al Capogruppo alla Regione Nicola Benedetto ed ai dirigenti locali del partito per dare continuità, dopo la Festa nazionale di partito a Matera, raccogliendo le indicazioni del nostro leader Bruno Tabacci, al progetto politico che guardi al futuro con grande serenità, rilanciando su nuove basi riformatrici e di programma sociale la collaborazione con il Pd. Lavoriamo per unire le forze minori del centro-sinistra nella diversità». Ma in questo caso il padre di Zaza (pur dicendo di non conoscere Benedetto che è un suo concittadino) non fa altro che rafforzare un concetto che è già noto: suo figlio in estate finirà alla Juventus. Non ci saranno sogni nel cassetto che tengano o che possano far orientare differentemente un opera - zione già conclusa, anche per un talento del calcio e per uno che sarà certamente oggetto di altre grosse offerte anche dall estero e vere e proprie aste di mercato prossimamente. E non è da escludere, in questa circostanza particolare, cioè quella di una raccomandazione politica, che lo smentire categoricamente la storiella raccontata dall esponente di Forza Italia non sia stata proprio dettata dall entourage bianconero che per il ragazzo di Metaponto ha già messo da Primo piano parte il suo tesoretto per l investi - mento decisamente oneroso. Per cui solo provare a immaginare di mostrare come fiore all occhiello del mercato venturo della Vecchia Signora un attaccante che ama Van Basten (simbolo rossonero) e che non dorme la notte al solo pensiero di vestire la maglietta del Milan, una delle rivali di sempre della Juventus, darebbe un po fastidio. Basti ricordare le proteste da parte dei tifosi che hanno condito l insedia - mento di mister Allegri, pure lui ex milanista, in panchina al posto dell ama - tissimo Antonio Conte la scorsa estate, per farsi un idea di quanto - con ogni probabilità - l uscita di Latronico sulle colonne di Repubblica possa essere stata considerata di dubbio gusto dall entourage bianconero. Gli Zaza, quindi, tengono a precisare che loro sono del tutto fuori da questa storia, e non hanno fatto nulla nè per crearla, nè per montarla giornalisticamente. Le considerazioni sul fatto che, in fondo in fondo, è pur sempre un bene che si parli del talentino lucano piuttosto che il contrario, le lasciano ad altri. Simone in questo momento, anche per tornare al gol che in campionato manca dalla prima giornata, ha bisogno di serenità e di non sentire pressioni di nessun genere intorno a sè. E poi, francamente, non pensiamo sia possibile che un calciatore che è già nel grande giro, compresa la Nazionale, abbia la necessità di farsi raccomandare per una destinazione sportiva. Resta la conferma, al netto delle interrogazioni parlamentari persino frequenti negli ultimi tempi, che comunque sia la politica il suo zampino in tutte le cose del mondo, pallone compresa, lo va sempre a mettere, magari anche dimenticando questioni più urgenti. L I N T E RV E N T O La nuova Provincia è un ibrido Primo compito riavvicinarsi ai cittadini di MASSIMO MACCHIA VA in archivio la prima elezione degli organi delle province secondo la riforma Delrio: dopo mesi dichiacchiere (dibattito?) alla fine la montagna ha partorito il topolino perché le province non sono state cancellate. Per diverso tempo, ci hanno voluto far credere che l ente intermedio per antonomasia sarebbe stato cancellato, ma alla fine non è stato così. Probabilmente, l ansia daprestazione non ha giovato a qualcuno in un momento storico molto delicato per quanto riguarda il rapporto tra i cittadini e la politica: il risultato è un ibrido in cui, ad elezione avvenuta, molte cose ancora non sono chiare. Non è chiaro ad esempio, come funzionerà l ente senza esecutivo come non sono chiari i poteri e le competenze reciproche del consiglio e dell assemblea dei sindaci. Ma tant è! Rimane invece riaffermata, conchiarezza, l esigenza di un livello intermedio per il governo di processi importanti, che riguardano le strade, le scuole e l ambiente. In altre parole, pare che il Legislatore abbia dimenticato che, prima di demolire, occorre progettare il dopo: questo è evidentemente mancato e, alla fine, si è cambiato tutto per noncambiare nulla! Allo stesso modo è chiaro che questo livello intermedio di governo è stato sottratto alla democrazia: amministratori non più eletti dal popolo ma eletti da sindaci e consiglieri comunali. Ed è questo il dato più criticabile: come si può sostenere che processi politici così importanti possano essere sottratti al vaglio popolare? Come si può pretendere che i cittadini possano comprendere e condividere le scelte? Siamo sicuri che sia questa la strada per (ri)avvicinare il cittadino alla politica? La dimostrazione di questo distac - co e diffidenza nei confronti del nuovo ente è data dalla circostanza che, sebbene sia chiaro che le funzioni verranno svolte a titolo gratuito, il cittadino comune è portato a dubitarne! In conclusione, ritengo sia questa la vera sfida che spetta al neo presidente Valluzzi e al nuovo Consiglio: azzerare la distanza che questo sistema di elezione indiretta ha creato tra amministratori ed amministrati, affinché la Provincia ritorni adessere quello che è sempre stato vale a dire un sindacato dei territori e per iterritori. *neo eletto consigliere regionale

16 10 Primo piano di SARA LORUSSO POTENZA - Prima di sbilanciarsi Marcello Pittella vuole incontrare il commissario ad acta nominato dal prefetto di Potenza. Vincenzo Greco, il tecnico che il Viminale ha mandato nel capoluogo per redigere il bilancio di previsione, potrebbe elaborare cifre diverse, rispetto a quelle indicate dalla task force comunale. Il sindaco De Luca ha proposto al governatore quanto emerso dal lavoro di analisi dei conti portato avanti dalla squadra di tecnici chiamata a fare chiarezza sulle casse della città (nel frattempo, ha revocato la delega all assessore al Bilancio, Maria Martoccia). Il disavanzo con cui Potenza deve fare i conti è di 25 milioni di euro per il «Più dieci milioni per ciascuno dei due anni successivi». All incontro tra il governatore Pittella e il sindaco De Luca, ieri pomeriggio, ha partecipato anche il presidente del consiglio, Luigi Petrone. Il primo cittadino ha così fatto capire che la vicenda potentina non riguarda solo l esecutivo, né l ammini - strazione vuole agire senza condivisione con le forze politiche. «Il consiglio comunale sarà costantemente informato». «Attendo di incontrare il commissario - ha spiegato più tardi Pittella - C è attenzione al bilancio di Potenza, ma siamo preoccupati. Se le cifre del disavanzo dovessero essere confermate, la situazione è davvero complessa». Difficile pensare che il sostegno della Regione possa andare oltre un importo di dieci milioni di euro, più o meno gli stessi già ottenuti negli anni passati dal capoluogo. Greco ha nel frattempo cominciato a lavorare tra Palazzo di Città e le stanze di Sant Anto - nio La Macchia. Il prefetto gli ha dato 20 giorni di tempo per provare a stilare lo schema di bilancio di previsione: la scadenza del lavoro è fissata così al 2 novembre. Nel frattempo il difficile è gestire una città «praticamente senza un euro». Da ieri il Comune di Potenza è anche fuori dalla gestione provvisoria del bilancio. Il che significa che ogni azione passa attraverso incassi man mano in arrivo, come l ul - tima rata del Salva Potenza definito da viale Verrastro lo scorso anno e un primo gettito Tasi, pari a circa un milione e quattrocento mila euro. In questo contesto la politica - dice - è ferma, almeno rispetto al tentativo di larghe intese che il consiglio comunale si era assegnato in virtù dell emergen - info@quotidianodelsud.it ENTI LOCALI Il Comune di Potenza alle prese con il rischio dissesto Tutti a via Verrastro sul disavanzo: mancano 25 milioni Default, data limite il 2 novembre De Luca da Pittella, in attesa dei conti del commissario. Dalla Regione al massimo 10 milioni Vi n c e n z o Gr eco ha 20 giorni di tempo per redigere un bilancio di previsione POTENZA - «Ho detto la mia in tempi non sospetti, e, sia chiaro, l ho detto nel consiglio comunale di Matera». Quella volta Salvatore Adduce, sindaco della Città dei Sassi, è andato in via Aldo Moro a spiegare che «no, Potenza non poteva essere abbandonata». Poi, certo, bisogna fissare regole e stare molto attenti quando si affronta la vicenda dei conti di un ente locale. Da ieri Adduce è anche presidente re- Salvator e Adduce guiderà l ANCI Basilicata Da sinistra Luigi Petrone, Dario De luca e Marcello Pittella LA NOMINA «Non lasciare sola la città Ma capire la cifra utile» gionale dell Anci: succede a Vito Santarsiero, ex sindaco dell altro capoluogo, Potenza, quello che chiede salvezza. Mentre affronta le ultime ore della corsa alla candidatura di Matera a capitale europea della cultura, Adduce si ritrova a far le veci della truppa di amministratori locali. «Non avete idea di quanto entusiasmo ci sia nella fatica che questo ruolo impone». «Gli enti locali oggi sono uno spazio delicato, stretti tra i tagli drammatici alla spesa pubblica e il dover essere ancora un front office importante per i cittadini». Sa bene, un po come tutti quelli che si trovano a indossare la fascia tricolore, che le due cose sono in contraddizione. «Vorremmo avere più strumenti per rispondere alle necessità di fasce sempre più larghe di cittadini». Fare il sindaco è un duro lavoro. Di questi tempi, tempi di crisi, tempi difficili e complessi, lo è ancora di più. «Devo dire, però, che a me è capitato in questi quattro anni e mezzo di mandato di capire che la comunità dei sindaci è fatta quasi completamente da servitori entusiastici. Non li vedo abbassare la guardia, nonostante tutto». Un elemento di cui, aggiunge, dovrebbero tenere più in conto sia il governo nazionale, sia il governo regionale. «Un presidio I sindaci lucani a Matera; nel tondo Salvatore Adduce, sindaco di Matera e, da ieri, presidente Anci Basilicata za cittadina. Con una situazione politica instabile (governo sostenuto dal centrodestra e maggioranza allo schieramento opposto) e casse in deficit, l unica via è sembrato fare appello «al buon senso comune». Ma in queste ore ogni tentativo di dialogo tra le forze politiche è «bloccato», spiega De Luca. «Del resto, la vicenda amministrativa è talmente grande, esorbitante direi, da mettere in secondo piano ogni altro pensiero». di questo tipo è irripetibile, e a volte davvero è una missione volontaria, con indennità che neanche coprono le spese necessarie a svolgere il mandato». A Potenza le difficoltà economiche del Comune riguardano l impossibilità di garantire i servizi, anche quelli minimi. Il bilancio di previsione non è stato presentato, ci penserà il commissario ad acta nominato dal prefetto Cicala. Il disavanzo da recuperare è di 25 milioni di euro. «Il problema va guardato con attenzione, si tratta di cifre mastodontiche, non alla portata della situazione economica generale. Credo che anche l Anci dovrà dire la sua, ma in generale sono convinto che bisogna prestare attenzione alla situazione del capoluogo. Certo, il consiglio comunale dovrà affrontare il problema con misure che necessariamente saranno dolorose». Altri enti locali già si sono detti contrari a un sostegno regionale per Potenza: le difficoltà sono diffuse su tutto il territorio, mandano a dire altre sindaci. «Credo che la Regione debba prestare più attenzione a questa situazione, i Comuni hanno necessità stringenti, ma piuttosto che ragionare su uno scenario generale, facendo di tutta l erba un fascio, con il rischio forte di strumentalizzazioni, credo abbia senso studiare le situazioni più gravi, capire dove servono interventi più urgenti e circoscrivere le necessità». «I sindaci front office per tutti vanno sostenuti»

17 Primo piano 11 EVASIONE La Finanza sequestra 1milione e 200mila euro di beni ai due imprenditori per omesso versamento Iva Sigilli ai beni di Maglione e Bisceglia Il presidente del Melfi calcio si difende: «Debito già in parte saldato. Le mie aziende operative» POTENZA - A luglio era toccato ai conti correnti del patron del Melfi Calcio Giuseppe Maglione, per un vecchio debito Iva da un milione e 200mila euro della Automotive srl. Ora è arrivato il turno della Maglione srl, e i sigilli sono finiti su una parte del capannone nell area industriale di San Nicola. Assieme ai beni di un altro noto imprenditore del Vulture: Mario Bisceglia. Sono stati eseguiti lunedì mattina dagli agenti del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Potenza gli ultimi decreti di sequestro preventivo emessi dal gip del capoluogo nell ambito di una serie di accertamenti avviati negli scorsi mesi sulla fedeltà fiscale di diversi imprenditori del capoluogo e provincia. Lo ha reso noto un comunicato diffuso ieri in mattinata dal procuratore capo Luigi Gay, per cui «il sequestro per equivalente si sta confermando uno strumento di particolare efficacia nel contrastro all eva - sione fiscale». Per Gay si tratta «di un ragguardevole risultato che testimonia l impegno di questa Procura della Repubblica e della Guardia di finanza in tutto il territorio di propria competenza nel contrastare e nel reprimere fenomeni I legali: «C è già una rateizzazione con l Agenzia delle entrate» di illiceità economica nei confronti dei quali viene costantemente assicurato e profuso un rilevante sforzo investigativo e viene mantenuta elevata la soglia di attenzione alle varie dinamiche di evasione». Ma la reazione del presidente gialloverde non si è fatta attendere e al telefono con il Quotidiano ha tenuto a rassicurare sullo stato delle sue attività: «Il sequestro ha riguardato solo una parte del nostro capannone a San Nicola di Melfi. Ma proprio su quel debito Iva, che risale al 2009 e al 2010, nel 2011 abbiamo avviato una rateizzazione con l Agenzia delle entrate garantita da una polizza di un milione di euro. In più abbiamo già versato circa 700mila euro, per questo conto che il magistrato rimuova i sigilli nel giro di qualche giorno. Intanto le nostre aziende restano operative al 100%. Non c è niente di cui preoccuparsi». I legali di Maglione, gli avvocati Carmine Ruggi e Fabio Di Ciommo, hanno diffuso anche un documento datato 10 ottobre e intestato Agenzia delle entrate, in cui si attesta che i due «avvisi di irregolarità» contestati alla Maglione srl, uno da 430mila euro per il 2009 e uno da 780mila per il 2010, (totale di 1milione 210mila) «sono state rateizzati», e «i pagamenti alla data odierna sono regolari». Quindi per conto del loro assistito negano ogni addebito e ribadiscono che «l intera documentazione comprovante quanto sostenuto dall indagato è stata già fornita all Autorità procedente, con la certezza che fin dalle prossime ore si chiarisca definitivamente l estra - neità del Maglione alla vicenda de qua e si proceda al dissequestro dei beni immobili». Maglione e Bisceglia risultano indagati per omesso versamento dell Iva che è un reato previsto dalla legge di riforma della materia, che risale al 2000, e punito con condanne da 6 mesi a 2 anni, ma solo nel caso in cui la somma superi la soglia dei 50mila euro. Da tempo è in corso anche un acceso dibattito sulla sua depenalizzazione per legare le sanzioni previste dal codice di procedura penale solo ai «comportamenti fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e all utilizzo di documentazione falsa». Mentre l omesso versamento viene considerato sempre più un reato di ne- cessità per tanti imprenditori alle prese con i soldi che mancano e costretti a scegliere se onorare i debiti col fisco che loro stessi hanno segnalato, compilando correttamente bilanci e dichiarazioni varie, o pagare fornitori e gli stipendi ai lavoratori. l.amato@luedi.it IL GENERALE LUCANO NEL MIRINO DEL PM «Ha svelato il contenuto di un anonimo» Bardi indagato per rivelazione di segreto Nuove accuse di Woodcock all ex numero delle Fiamme gialle POTENZA - Rivelazione di segreto d ufficio: e quanto ipotizzano i pm di Napoli Henry John Woodcock e Celeste Carrano, con il procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, a carico del generale potentino Vito Bardi, ex vicecomandante generale della Guardia di Finanza, in pensione da pochi mesi, coinvolto nell inchiesta su alcuni presunti episodi corruttivi che ieri ha portato alla notifica di tre misure cautelari. Secondo la procura partenopea, Bardi avrebbe rivelato al colonello Fabio Massimo Mendella, già in carcere e destinatario di una nuova ordinanza, il contenuto di una lettera anonima nella quale si faceva riferimento ai suoi rapporti con l imprendi - tore farmaceutico Nazario Matacchione, arrestato a sua volta con l accusa di corruzione assieme al colonnello Fabrizio Giaccone, ex comandante della Finanza a Fiumicino. L arresto del colonnello Giaccone è stato effettuato dai suoi stessi colleghi che hanno collaborato con gli investigatori dei carabinieri. L inchiesta è uno sviluppo dell indagine che a luglio ha portato all arresto del colonnello Fabio Massimo Mendella per presunte irregolarità nelle verifiche fiscali. Dalle indagini coordinate dalla seconda sezione della Procura di Napoli è emerso che gli ufficiali della Gdf coinvolti avrebbero chiuso un occhio sugli accertamenti fiscali nelle aziende di Matacchione, titolare di una catena di farmacie nel napoletano, in cambio di corrispettivi costituiti da viaggi in business class e soggiorni all estero in alberghi di lusso. Per questo l ipotesi di reato Il generale Bardi per la quale si procede è quella della corruzione in concorso tra loro e con altre persone non ancora individuate. Gli episodi oggetto dell indagi - ne risalgono al periodo in cui Mendella era al Nucleo di Polizia tributaria di Napoli e Giaccone comandava la Compagnia di Torre Annunziata. In alcuni casi, gli accertamenti compiacenti sa - rebbero stati contraccambiati con assunzioni presso le farmacie di Matacchione. Anche a luglio dalle carte dell in - chiesta a carico del Arr estati per corruzione un colonnello e un imprenditore napoletano colonnello Mendella era emerso il nome di Bardi, iscritto a sua volta nel registro degli indagati con l accusa di corruzione. Tant è che i suoi uffici erano stati perquisiti da cima a fondo. Ma il pm Henry John Woodcock l aveva preso di mira anche L i n g re s s o del Palazzo di giustizia di Potenza. A destra il patron del Melfi calcio Giuseppe Maglione nel 2011 per le accuse di favoreggiamento e rivelazione di segreto nell ambi - to dell inchiesta sulla cosiddetta P4. L anno successivo, tuttavia, la sua posizione fu archiviata dal gip su richiesta dello stesso magistrato. «A seguito della vicenda giudiziaria che mi vede raggiunto da ipotesi di reato a cui gli organi di informazione hanno dato vistosa e comprensibile evidenza, avverto il dovere verso l opinione pubblica, l Istituzione di cui faccio parte e per la mia famiglia di proclamare la mia totale estraneità alle ipotesi che sono state formulate». Così si era difeso a luglio il generale attraverso una nota dei suoi legali. «Nei miei 47 anni di servizio - aveva aggiunto - che rappresentano un intera vita trascorsa a presidio della legalità, non sono mai venuto meno ai più saldi principi di lealtà, trasparenza e rettitudine. Sono consapevole che le superiori esigenze della Giustizia richiedono rispetto assoluto ed a questo principio mi attengo fermamente con una sofferta serenità in attesa che l accertamento della verità abbia il proprio corso, con fiducia nell attività degli inquirenti».

18 12 Primo Piano Matera2019 Quattro chiacchiere con il guru dell Ecoc «E il momento giusto per la città» Sta allenando la delegazione che sosterrà la prova venerdì Fondamentali la tattica e le tre parole chiave della sfida di ANTONELLA CIERVO La Bawer offre il maxischermo in piazza Cotugno critico contro politica e teatrini «UNA sfida oltre il risultato è la frase che sintetizza una delle ultime riflessioni che ci trasmette un politico ed amministratore di lungo corso quale è Vincenzo Viti. Le ultime settimane sono state attraversate da una comunicazione istituzionale che ha solo in parte coperto il fermo biologico di un dibattito che non è ancora decollato, in attesa del fatidico venerdì 17 prossimo alle 17». Lo scrive in una nota il consigliere del Pd, Angelo Cotugno: «Solo la intensa e trasgressiva ironia di Antonio Andrisani ha dato respiro, con i suoi cortometraggi, ad una lunga apnea che rischia di soffocarci e ad un copione che il più delle volte rispecchia la parte scenografica dei lungometraggi biblici con presenza di numerose comparse. La intelligente intuizione, guarda caso non istituzionale, di candidare Matera a Capitale europea della Cultura ci permette di riconnettere la nostra straordinaria storia ad una rinnovata visione della città. Matera è per la sua straordinaria bellezza e per la sua storia un riferimento per una nuova Europa ed allo stesso tempo ponte per il mediterraneo. L orologio della storia ci impegna però ad adottare un nuovo modello che vede nella partecipazione, nella condivisione e nella valorizzazione della critica il suo paradigma. Non ci sarà alcun carro su cui saltare, ma uno spazio aperto nel quale rileggere e ridefinire i progetti per la città e le nostre legittime ambizioni. La classe dirigente della nostra città deve innovarsi certo nello stile e nei metodi ma anche nel rispetto delle regole, dei principi di solidarietà, di inclusione sociale e di equità». Sulla sfida di Matera interviene anche il consigliere Giovanni Angelino: «Consentitemi di ricordare a chi sale oggi sul carro dei vincitori, in attesa ovviamente del verdetto finale previsto il prossimo 17 ottobre, che nel ristretto gruppo di persone che sin dall inizio ha creduto in questa sfida ambiziosa c è sempre stato il sottoscritto, spesso anche deriso da presunti intellettuali che in questa città hanno provato a remare persino contro questo progetto. Noi abbiamo dimostrato con i fatti che Matera ce la può fare anche perché diventare capitale europea della cultura nel 2019 vuol dire dare la svolta dal punto di vista economico e sociale al territorio materano e a tutta la regione». Infine la Bawer che metterà a disposizione della città un maxischermo, collocato in piazza San Giovanni, per seguire la diretta della proclamazione della città Capitale Europea della Cultura 2019, venerdi 17 ottobre, a partire dalle 16. «La nostra azienda ha spiegato Pasquale Lorusso, presidente di Bawer spa ha inteso offrire alla città di Matera l'opportunità di vivere in modo comunitario questo intenso momento, auspicando che la scelta finale sorrida alle attese della nostra città. Bawer - insieme al contributo di un'altra realtà imprenditoriale del territorio, l'azienda Sinus sosterrà i costi di produzione della diretta dell'evento». matera@luedi.it RIPRODUZIONE RISERVATA MATERA - Uno scozzese doc alla guida di una squadra del tutto speciale. Accade a Matera dove Robert Palmer sta seguendo i componenti del Comitato Matera 2019 che domani verranno ascoltati dalla commissione chiamata a scegliere la Capitale europea della cultura nel Il mister ha trascorso ieri una mattinata a passeggio tra i Sassi e nel centro storico, accompagnato dalla guida Emilia Loscalzo, per compendere meglio l atmosfera della città e trasformarla in tattica vincente. Per lui, già consulente di enti governativi come la Fondazione culturale europea e l Unesco, Matera ha già vinto. Come ogni allenatore che si rispetti sta trascorrendo le ore che ci dividono dall audizione di giovedì, motivando la squadra, lavorando sulla tattica, sui muscoli e sul cervello di chi entrerà in quella stanza per dimostrare che Matera merita di rappresentare la cultura europea nel «Ogni team è composto da tante individualità - spiega - tutti con lo stesso obiettivo: fare gol. Al gruppo di Matera ho consigliato di pensare proprio come una squadra di calcio. Fino ad ora hanno raggiunto molti obiettivi, tra cui quello di entrare nella short list, di realizzare un dossier che io considero molto forte e di ospitare una visita di grande successo come quella dei commissari la settimana scorsa. Ora tocca all obiettivo finale per vincere la partita». Venerdì Palmer non sarà a Roma, ad attendere il verdetto perchè si sta occupando della candidatura di Dubrovnik a capitale europea della cultura nel 2020 per cui è in gara con l Ir - landa (suo paese d origine). Per quella sfida si guarda con interesse a ciò che accadrà in Italia nelle prossime ore. «Osserveranno con attenzione la città che vincerà, la sua tattica - aggiunge il mister Palmer mentre guarda il panorama alle sue spalle, uno dei must della città con sfondo sulla Cattedrale (ancora chiusa). Per la delegazione materana ci sarà a disposizione mezz ora per l illustrazione del dossier e un ora per le domande dei commissari. «La giuria è organizzata molto bene, preparata, in grado di comprendere il livello della sfida». Robert Palmer sotto l Affaccio Guerricchio a pochi metri da piazza Vittorio Veneto. «Le candidate del 2020 guarderanno con attenzione la sfida italiana di venerdì» (foto Cosimo Martemucci) Le tre parole chiave, secondo Bob Palmer stanno innanzitutto nella dimensione europea del programma che consentirà di giungere alla scelta finale, c è poi l abilità di trasformare in concretezza i programmi che sono ambiziosi ma in grado di raggiungere lo scopo». La sfida titanica con le altre cinque candidate potrebbe vedere vittoriosa una piccola realtà come Matera? «In confronto con le altre città, l ap - proccio di Matera è ambizioso e la combinazione fra storia e futuro, crea un binomio molto interessante. Matera sta usando molte idee, creando molte colla borazioni con un ponte verso il futuro». Palmer, considerato un vero e proprio guru dei meccanismi legati alle capitali europee della cultura, è stato più volte membro della commissione giudicatrice. Fa effetto quando, alla fine della chiacchierata dice: «E il momento giusto per Matera che ha una straordinaria, positiva, energia». E oggi gli allenamenti continuano. a.ciervo@luedi.it RIPRODUZIONE RISERVATA

19 Primo Piano 13 L IDEA Comunque vada sarà party Dieci gruppi in musica Parla il direttore dell associazione, Vincenzo Paolino «E la candidatura di tutti anche Vulcanica sostiene la sfida» Robert Palmer e in basso in senso orario le immagini dell audizione del novembre 2013 e la gioia alla notizia dell ingresso di Matera tra le città della short list. La sfida torna di nuovo nelle prossime ore con la seconda audizione, giovedì 16, e la scelta fra le candidate, venerdì 17 in piazza S. Giovanni RIONERO - Il 17 ottobre si avvicina ed è iniziato il countdown che porterà alla decisione finale sulla città che diventerà Capitale della Cultura nel Anche l associazione culturale Vulcanica so - stiene questo percorso. Lo spiega il direttore artistico dell Associazione culturale Vulcanica, Vincenzo Paolino che ha parlato di una candidatura che «Appartiene a tutta la Basilicata e non a un unico territorio». Vulcanica, dice Paolino, «E partner sostenitore di Matera 2019». In che cosa consiste il vostro progetto radiofonico e quali sono gli obiettivi dell Associazione culturale? «Radio Vulcanica, come l associazione, nasce da un gruppo di amici, musicisti, letterati, artisti che cercano luoghi dove manifestare e proporre la propria creatività, dando vita a iniziative che da 16 anni, contemplano la valorizzazione del territorio. Iniziative che si coniugano, oggi, con Matera Abbiamo un pubblico di ascoltatori molto trasversale che va dai 15 ai 60 anni tra Campania, Puglia e Calabria. Siamo un laboratorio in continua evoluzione e, attualmente, sosteniamo, come unici partner, la candidatura di Matera a Capitale della Cultura 2019 perché riteniamo che, attualmente, questa sia l unica speranza per la Basilicata. Questa candidatura, infatti, non appartiene solo alla città di Matera ma all inte - ra Basilicata. Se si riuscisse ad ottenere questo risultato sarebbe un vanto per le città limitrofe, per tutti i territori». Qual è stato, quest anno, l evento che ha destato maggiore interesse? «Quest an - no è stato un successo inaspettato, abbiamo trasformato la musica live nel teatro canzone, con l aggiunta del cinema. Una novità proposta al Vulcanica live Festival è stata lo spettacolo di Andrea Scanzi, unica data al Sud, che ha posto una piccola ma importante luce su Vulcanica, incuriosendo il pubblico. Nel frattempo continuiamo a sperimentare nuove situazioni artistiche». Aspettative e progetti in cantiere? «Siamo in attesa di luoghi dove poter realizzare i nostri spettacoli. Auspichiamo che riapra a Rionero il teatro La Piccola che sarebbe la lo- Uno dei live di Vu l c a n i c a 2014 cation perfetta. Dal prossimo gennaio inizieremo a pensare alla nuova edizione del festival live. Ma, ribadisco, auspichiamo tutti, che Matera diventi Capitale Europea della Cultura. Siamo in trepidante attesa del risultato che potrebbe essere strepitoso per tutta la regione. Ed è per questo che ne siamo convinti partner e sostenitori». Oltre a Rionero, quali potrebbero essere i prossimi lidi verso cui approdare. Monticchio è una vostra meta? «E una chiave, un nodo irrisolto delle nostre amministrazioni. Quando il luogo sarà logisticamente fruibile, si potrà tornare a svolgere attività culturale». Marianna Gianna Ferrenti Alla ricerca di 10 gruppi per venerdì AIUTACI a costruire la colonna sonora dal vivo del Comunque vada party. E la richiesta che viene fatta in queste ore dal Comitato Matera 2019 e che simboleggia di fatto la richiesta di partecipazione attraverso la musica alla serata di venerdì in piazza San Francesco. «Se sei un musicista e vuoi salire sul palco di Matera 2019 dalle 16 alle 22,30, da solo o con il tuo gruppo, invia una mail a info@matera-basilicata2019.it con oggetto: comunque vada party". Matera 2019 selezionerà dieci soggetti che si alterneranno sul palco di piazza san giovanni. E necessario indicare: genere musicale, numero componenti del gruppo, musica originale o cover, esigenze e tecniche di base è previsto un rimborso spese a base chilometrica. Saranno considerate valide le manifestazioni di interesse che arriveranno entro le ore 13 di giovedì 16 ottobre». Nel frattempo sin da questa mattina si partirà con le audizioni a Roma delle sei candidate, la prima giornata sarà dedicata a Cagliari e Lecce mentre domani toccherà prima a Matera in mattinata e poi a Perugia nel pomeriggio. Chiuderanno Ravenna e Siena nella giornata di venerdì. Il tempo previsto per ciascuna audizione e di 90 minuti e di questi 30 dovrebbero essere dedicati alla presentazione e gli altri 60 a rispondere alle domande dei giurati. Matera ha già annunciato di voler lasciare più spazio per le domande e meno per la presentazione. Si alterneranno a parlare tutti coloro che hanno collaborato «al percorso di candidatura» e sono previste anche esibizioni di band musicali lucane, «per ringraziare i cittadini - aveva spiegato Verri - e per chiedere loro di restituire le cinquemila bandiere distribuite tempo fa e variamente arricchite, che a novembre saranno esposte in una mostra tematica». Al centro ovviamente della serata e dell attesa di venerdì vi sarà la musica e da qui l ini - ziativa Comunque vada party che attrende entro domani le proposte dei gruppi che vorranno partecipare.

20 14 Primo piano ISTRUZIONE Ieri la delegazione della Rete accolta negli uffici di via della Fisica Alcune immagini della visita degli studenti all Arpab Ambiente: studenti a lezione all Arpab Dopo lo sciopero dello scorso venerdì, il governatore aveva invitato i ragazzi a studiar e la problematica direttamente nell agenzia di GIOVANNI ROSA FOCUS ATTENTI, scrupolosi e informati. Chiedono una cosa e una soltanto: trasparenza. E così un gruppo di 11 studenti provenienti da diversi istituti del Capoluogo, nella mattinata di ieri si sono trovati nella sede Arpab su mandato del governatore Pittella. Il presidente della giunta regionale, infatti, lo scorso venerdì aveva invitato una delegazione a recarsi presso gli uffici dell azienda regionale per toccare con mano i processi che regolano il monitoraggio ambientale in Basilicata. L esigenza era nata a seguito delle domande poste al governatore dagli stessi studenti. Pittella, infatti, aveva voluto incontrare una delegazione di ragazzi - che venerdì hanno scioperato - proprio per ascoltare a voce le loro rivendicazioni. Tra le più importanti c era quella relativa all am - biente. Per questo, anche un po pro - vocatoriamente, aveva invitato gli studenti ad andare all Arpab. E ieri Il portavoce degli studenti della rete Massimo Pernozzoli Dall incontro con Pittella è emersa l esigenza di confrontarsi sul futuro Un filo diretto aperto con la Regione L INCONTRO di ieri in Arpab è il segno tangibile che tra la Rete degli studenti e la Regione si è aperto un confronto e un dialogo. E ancora presto per dire se questo percorso porterà frutti, ma certamente è il primo tentativo di aprirsi da parte delle istituzioni a quelle che sono le istanze presentate dagli studenti. Lo si era capito già venerdì scorso quando il governatore ha voluto ricevere la delegazione. Un incontro franco e schietto in cui gli studenti hanno spiegato le ragioni profonde della loro protesta. In quella occasione si era posto l accento sui principali temi legati al futuro della scuola lucana e alla riforma sul diritto allo studio a cui gli uffici regionali competenti si stanno dedicando. Buona parte di quel confronto è servito per far chiarezza sul petrolio. «Si sta lavorando su più fronti, non dipende tutto da noi. - aveva affermato Pittella - Siamo in attesa di leggere il testo definitivo. Ci aspettiamo che vengano rispettate le prerogative della Regione, altrimenti siamo pronti a impugnare la legge per evidente incostituzionalità perché anticiperebbe in modo irrituale la riforma del titolo V della Costituzione e dell art. 117». «Il petrolio in Basilicata ha tenuto ad evidenziare Pittella va bene, ma solo se non varca la soglia di sostenibilità. All industria estrattiva chiediamo risorse per sicurezza, investimenti infrastrutturali e occupazione. Quanto al raddoppio delle estrazioni, avverrà solo in virtù del rispetto degli accordi già sottoscritti mattina i ragazzi hanno assistito a una vera e propria lezione tra dati, chimica e tecniche di monitoraggio ambientale. Ad accoglierli il direttore Aldo Schiassi che insieme al team dirigenziale hanno illustrato l operato dell Ente-laboratorio pubblico di diagnostica ambientale - non sottraendosi alle perplessità e agli interrogativi dei ragazzi. I dirigenti Arpab hanno spiegato le procedure di acquisizione e validazione del dato relativo a ciascuna matrice ambientale nonché il verificarsi di fenomeni più contingenti come le fiammate al Centro Olio Val d Agri. In particolare, il direttore Schiassi ha posto l accento su una virtuosità avviata di recente dall Arpab: la gara di preselezione per accreditare i propri laboratori di diagnostica di monitoraggio per assicurarne la certificazione in conformità alla normativa nazionale ed europea sulla qualità dei laboratori. Proposta all avanguardia per l Agenzia in cui attualmente vi è solo un esempio, il Centro Regionale Amianto. Gli studenti, dal canto loro, sono stati autorizzati a riprendere quanto discusso e i laboratori visitati in un documentario- testimonianza che divulgheranno nelle scuole lucane. A conclusione dell incontro è stata acanzata la proposta di calendarizzare con gli studenti degli incontri mensili di approfondimento sulle tematiche di interesse. «Abbiamo preso alla lettera l invito del governatore - ha detto Massimo Pernozzoli, tra i resposnabili della Rete studen- nel 1998». L incontro tenuto in Regione è stato il primo passo. Quello di ieri in Arpab il secondo. Ce ne saranno altri in futuro, ma i ragazzi - c è da scommettere - terranno sempre alta l attenzione su questi temi. Lo si è capito dalle domande che hanno posto ai tecnici dell Arpab. Domande che denotavano da una parte una preparazione sui temi ambientali, dall altra la loro voglia di partecipare ai processi che regolano e soprattutto regoleranno, la vita, anche politica della regione. tesca - E certamente un ottimo risultato il fatto di poter vedere con i nostri occhi, il lavoro che si fa all Arpab. Stiamo facendo delle riprese e faremo delle interviste per poi creare un cortometraggio da proiettare all interno delle scuole. L obiettivo è quello di informare tutti gli studenti su quanto si sta facendo in tema di tutela e monitoraggio ambientale»

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