composta dai magistrati:

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "composta dai magistrati:"

Transcript

1 Del. n. 166/2014/VSG SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA composta dai magistrati: Gaetano D AURIA Maria Annunziata RUCIRETA Paolo PELUFFO Emilia TRISCIUOGLIO Laura D AMBROSIO Marco BONCOMPAGNI presidente consigliere, relatore consigliere, relatore consigliere consigliere consigliere nell adunanza dell 11 settembre 2014; VISTO l art. 100, comma 2, della Costituzione; VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con R.D. 12 luglio 1934, n. 1214, e successive modificazioni; VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti; VISTO il regolamento (14/2000) per l organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000, e le successive modifiche e integrazioni; VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l adeguamento dell ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; VISTO l art. 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006), che fa obbligo agli organi di revisione degli enti locali di inviare alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti apposite relazioni in ordine ai bilanci preventivi e ai rendiconti degli enti; VISTO il decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213; VISTA la propria deliberazione 28 marzo 2014, n. 9, con la quale è stato approvato il programma di attività della Sezione regionale di controllo per il 2014; VISTA la deliberazione della Sezione regionale di controllo per la Toscana 9 dicembre 2013, n. 279, con la quale sono stati approvati i criteri per l esame dei rendiconti degli enti locali relativi all esercizio finanziario 2012 ; 1

2 CONSIDERATO che la Sezione, nella seduta dell 8 maggio 2014, ha deciso di avviare una indagine conoscitiva relativa alla ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia e il gestore unico del servizio idrico integrato; CONSIDERATO che, in data 9 maggio 2014, la Sezione ha provveduto all invio, agli enti locali coinvolti, di apposito questionario per l acquisizione di informazioni relative ai singoli enti e ai rispettivi rapporti finanziari con il gestore unico del servizio idrico integrato; VISTA la documentazione pervenuta dagli enti locali, sia in relazione ai questionari sopra citati, sia in merito all ulteriore richiesta istruttoria formulata, con nota del 24 luglio 2014, nei confronti dei comuni di Carrara, Massa e Viareggio, quali soci con partecipazione rilevante; CONSIDERATO che, in data 5 agosto 2014, la Sezione ha approvato la bozza di relazione sulla ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni e il gestore unico del servizio idrico integrato e, in data 8 agosto 2014, l ha trasmessa ai soggetti coinvolti, al fine di verificarne la correttezza fattuale; ESAMINATA l ulteriore documentazione pervenuta da alcuni enti locali, dalla società Gaia S.p.a. e dall Autorità idrica toscana; UDITI i relatori, cons. Maria Annunziata Rucireta e cons. Paolo Peluffo; DELIBERA di approvare la relazione avente ad oggetto Ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia e il gestore unico del servizio idrico integrato: riflessi sugli equilibri di bilancio. DISPONE che copia della presente deliberazione sia trasmessa al Presidente del Consiglio regionale della Toscana, al Presidente della Regione Toscana, al Direttore dell Autorità idrica toscana, ai Presidenti dei consigli comunali e ai Sindaci dei comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia di cui all elenco allegato, nonché al Presidente del consiglio di amministrazione della società Gaia S.p.a. Così deciso in Firenze, nell adunanza dell 11 settembre I relatori f.to Maria Annunziata Rucireta Il presidente f.to Gaetano D Auria f.to Paolo Peluffo Depositata in segreteria il 17 settembre 2014 Il funzionario preposto al servizio di supporto f.to Claudio Felli 2

3 CORTE DEI CONTI Sezione regionale di controllo per la Toscana Ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia e il gestore unico del servizio idrico integrato: riflessi sugli equilibri di bilancio Settembre 2014

4 Hanno collaborato: per l attività istruttoria e l elaborazione dei dati, Manuela Ladu, Antonio Franco, Sara Lazzari e Franca Brilli; per l attività di supporto e di segreteria, Marco Fedini e Michela Battistini. 2

5 INDICE GENERALE DELIBERAZIONE *** RELAZIONE 1. Le ragioni dell indagine 2. Il quadro normativo nazionale e regionale 2.1. Il servizio idrico integrato nella normativa statale 2.2. Il servizio idrico integrato nella normativa regionale 2.3. La determinazione delle tariffe 3. L affidamento del servizio nell ex ATO n Gli esiti dell istruttoria 5. Le vicende relative al soggetto gestore Gaia S.p.a Le difficoltà del periodo iniziale 5.2. Il collegamento tra rimborso dei mutui e conguagli tariffari 5.3. La ricerca del finanziamento strutturato 6. Sintesi e conclusioni ALLEGATI Allegato 1: dati sintetici del conto economico e del conto del patrimonio della società Gaia nel periodo Allegato 2: schede di dettaglio per singoli comuni 3

6 Tab. INDICE DELLE TABELLE 1 Pronunce specifiche di accertamento effettuate dalla Sezione sui rendiconti di gestione Tab. 2 Composizione della compagine societaria di Gaia S.p.a. Tab. 3 Debito residuo dei comuni verso gli istituti mutuanti. Tab. 4 Debito residuo al 31 dicembre Tab. 5 Andamento dei crediti degli enti locali riferiti al rimborso rate di ammortamento mutui. Tab. 6 Andamento dei crediti riferiti ai canoni di utilizzo. Tab. 7 Andamento dei crediti riferiti al rimborso quote consortili. Tab. 8 Andamento dei crediti riferiti ad altre voci residuali. Tab. 9 Andamento complessivo dei crediti degli enti verso il soggetto gestore. Tab. Tab. Tab. 10 Andamento dei risultati di amministrazione. 11 Confronto fra i risultati di amministrazione conseguiti dagli enti e l ammontare dei residui attivi riferiti a crediti verso Gaia S.p.a. 12 Evoluzione della situazione di cassa dei singoli enti. Tab. 13 Definizione dello sbilancio da rimborsare ai comuni a fine Tab. Tab. 14 Rateizzazione dei pagamenti agli enti del debito arretrato. 15 Conguagli tariffari pregressi. Tab. 16 Rate dei mutui dei comuni maturate al 31 dicembre Tab. Tab. 17 Rapporti di debito e credito di Gaia S.p.a. nei confronti di ciascun comune al 31 dicembre Piano di rientro del debito dettagliato per comune. 4

7 DELIBERAZIONE 5

8 Del. n. 166/2014/VSG SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA composta dai magistrati: Gaetano D AURIA Maria Annunziata RUCIRETA Paolo PELUFFO Emilia TRISCIUOGLIO Laura D AMBROSIO Marco BONCOMPAGNI presidente consigliere, relatore consigliere, relatore consigliere consigliere consigliere nell adunanza dell 11 settembre 2014; VISTO l art. 100, comma 2, della Costituzione; VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con R.D. 12 luglio 1934, n. 1214, e successive modificazioni; VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti; VISTO il regolamento (14/2000) per l organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000, e le successive modifiche e integrazioni; VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l adeguamento dell ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; VISTO l art. 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006), che fa obbligo agli organi di revisione degli enti locali di inviare alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti apposite relazioni in ordine ai bilanci preventivi e ai rendiconti degli enti; VISTO il decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213; VISTA la propria deliberazione 28 marzo 2014, n. 9, con la quale è stato approvato il programma di attività della Sezione regionale di controllo per il 2014; VISTA la deliberazione della Sezione regionale di controllo per la Toscana 9 dicembre 2013, n. 279, con la quale sono stati approvati i criteri per l esame dei rendiconti degli enti locali relativi all esercizio finanziario 2012 ; 6

9 CONSIDERATO che la Sezione, nella seduta dell 8 maggio 2014, ha deciso di avviare una indagine conoscitiva relativa alla ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia e il gestore unico del servizio idrico integrato; CONSIDERATO che, in data 9 maggio 2014, la Sezione ha provveduto all invio, agli enti locali coinvolti, di apposito questionario per l acquisizione di informazioni relative ai singoli enti e ai rispettivi rapporti finanziari con il gestore unico del servizio idrico integrato; VISTA la documentazione pervenuta dagli enti locali, sia in relazione ai questionari sopra citati, sia in merito all ulteriore richiesta istruttoria formulata, con nota del 24 luglio 2014, nei confronti dei comuni di Carrara, Massa e Viareggio, quali soci con partecipazione rilevante; CONSIDERATO che, in data 5 agosto 2014, la Sezione ha approvato la bozza di relazione sulla ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni e il gestore unico del servizio idrico integrato e, in data 8 agosto 2014, l ha trasmessa ai soggetti coinvolti, al fine di verificarne la correttezza fattuale; ESAMINATA l ulteriore documentazione pervenuta da alcuni enti locali, dalla società Gaia S.p.a. e dall Autorità idrica toscana; UDITI i relatori, cons. Maria Annunziata Rucireta e cons. Paolo Peluffo; DELIBERA di approvare la relazione avente ad oggetto Ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia e il gestore unico del servizio idrico integrato: riflessi sugli equilibri di bilancio. DISPONE che copia della presente deliberazione sia trasmessa al Presidente del Consiglio regionale della Toscana, al Presidente della Regione Toscana, al Direttore dell Autorità idrica toscana, ai Presidenti dei consigli comunali e ai Sindaci dei comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia di cui all elenco allegato, nonché al Presidente del consiglio di amministrazione della società Gaia S.p.a. Così deciso in Firenze, nell adunanza dell 11 settembre I relatori f.to Maria Annunziata Rucireta Il presidente f.to Gaetano D Auria f.to Paolo Peluffo Depositata in segreteria il 17 settembre 2014 Il funzionario preposto al servizio di supporto f.to Claudio Felli 7

10 RELAZIONE 8

11 1. Le ragioni dell indagine La presente indagine conoscitiva si inserisce nel quadro dell attività di controllo sulla gestione degli enti locali prevista dall art. 7, comma 7, della l. n. 131/2003, recante Disposizioni per l adeguamento dell ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. L indagine, avente ad oggetto i rapporti tra i comuni appartenenti alle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia (situati nel territorio dell ex ATO 1, oggi Conferenza territoriale Toscana Nord) e il gestore unico del servizio idrico integrato Gaia S.p.a., costituisce seguito e sviluppo del controllo-monitoraggio svolto dalla Sezione, ai sensi dell art. 1, co. 166 e 167, della l. n. 266/2005, sulle relazioni degli organi di revisione ai rendiconti Da tale controllo-monitoraggio è infatti emersa con particolare evidenza, nei rendiconti di numerosi enti delle anzidette province, la contemporanea presenza di due gravi criticità: l aumento di residui attivi con anzianità superiore a cinque anni e il peggioramento dei flussi finanziari di cassa. Questi fenomeni hanno indotto gli enti all utilizzo, per il pagamento di spese correnti, di anticipazioni di tesoreria e di fondi a specifica destinazione che, al termine dell esercizio, gli enti non sono stati in grado di rimborsare o di ricostituire. In alcuni casi, a tali diffuse criticità si è associato il mancato accantonamento obbligatorio a fondo svalutazione crediti, ai sensi dell art. 6, comma 17, del d.l. 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla l. 7 agosto 2012, n. 135; in altri casi, l accantonamento è stato effettuato in misura non sufficiente. Nelle risposte ai rilievi della Corte, questi fenomeni sono stati ricondotti dagli enti al mancato pagamento dei debiti da parte del gestore del servizio idrico integrato Gaia S.p.a., a fronte di crediti maturati nel tempo e riferiti principalmente all obbligo di rimborso dei mutui assunti dai comuni stessi per investimenti sulla rete idrica anteriormente all affidamento del servizio alla predetta società. Peraltro, già più volte in passato la Sezione aveva rilevato l impatto di tale difficoltà sull equilibrio economico-finanziario degli enti e i rischi crescenti derivanti dal generale aggravarsi della situazione di bilancio. Nel corso degli esercizi 2011 e 2012, infatti, erano state effettuate alcune verifiche sulla gestione dei residui attivi e passivi, che avevano confermato le difficoltà nella riscossione dei crediti vantati dagli enti verso Gaia S.p.a. e avevano indotto la Sezione a chiedere agli enti l attivazione di misure prudenziali volte a salvaguardare gli equilibri di bilancio (deliberazioni nn. 29/2011/VSG, 18/2012/VSG e 41/2012/VSG). 9

12 Le medesime criticità erano già state, inoltre, oggetto di rilievo da parte della Sezione in occasione del controllo-monitoraggio sul rendiconto Gli esiti del controllo-monitoraggio sui rendiconti 2012, appena concluso, non hanno fatto che confermare il fenomeno - aggravato peraltro dall'aumento progressivo dei crediti non riscossi e dal mantenimento degli stessi in bilancio - sia in termini di componente positiva del risultato di amministrazione (residuo attivo), sia in termini di risorsa annuale per il finanziamento del bilancio corrente di. In particolare, il controllo-monitoraggio sull esercizio 2012 ha dato luogo a 40 pronunce specifiche, riferite a gravi irregolarità relative alla vetustà dei residui (12), a difficoltà di cassa (16, con superamento in 3 casi del limite previsto dall art. 222 del Tuel), e al mancato accantonamento del fondo svalutazione crediti (12). Tali rilievi, come indicato nella tabella che segue, hanno coinvolto 24 comuni: Tabella n. 1 Pronunce specifiche di accertamento effettuate dalla Sezione sui rendiconti di gestione 2012 Comune Numero delibera Mancato Anticipazione Vetustà dei accantonamento di cassa nel residui FSC triennio Bagni di Lucca (LU) N. 6/2014 PRSP X X Borgo a mozzano (LU) N.10/2014 PRSP X Pietrasanta (LU) N. 14/2014 PRSP X X Castelnuovo di Garfagnana (LU) N. 16/2014 PRSP X X Viareggio (LU) N. 89/2014 PRSP X X Castiglione di Garfagnana (LU) N. 112/2014 PRSP X X Fosciandora (LU) N. 113/2014 PRSP X X Gallicano (LU) N. 114/2014 PRSP X Giuncugnano (LU) N. 115/2014 PRSP X X Molazzana (LU) N. 116/2014 PRSP X X X Piazza al Serchio (LU) N. 118/2014 PRSP X X Pieve Fosciana (LU) N. 119/2014 PRSP X San Romano Garfagnana (LU) N. 120/2014 PRSP X X Sillano (LU) N. 121/2014 PRSP X X Stazzema (LU) N. 122/2014 PRSP X Pontremoli (MS) N. 43/2014 PRSP X Carrara (MS) N. 44/2014 PRSP X Massa (MS) N. 132/2014 PRSP X Licciana Nardi (MS) N. 128/2014 PRSP X Mulazzo (MS) N. 129/2014 PRSP X Viallafranca in Lunigiana (MS) N. 130/2014 PRSP X X San Marcello Pisotiese (PT) N. 24/2014 PRSP X Cutigliano (PT) N. 80/2014 PRSP X X X Piteglio (PT) N. 131/2014 PRSP X X Fonte: deliberazioni assunte dalla Sezione regionale di controllo per la Toscana nel In considerazione di tali risultanze, in data 8 maggio 2014, la Sezione ha ritenuto di attivare, mediante l invio di un apposito questionario indirizzato a tutti gli enti locali coinvolti, una ricognizione dei rapporti finanziari tra questi ultimi e il soggetto gestore del servizio idrico integrato Gaia S.p.a., al fine di delineare il fenomeno nella sua dimensione complessiva e di consentire una valutazione degli effetti che esso potrebbe avere sul mantenimento degli equilibri finanziari degli enti, 10

13 nell eventualità che la massa residuale attiva non venga effettivamente realizzata, o venga realizzata tardivamente. L indagine ha interessato la totalità dei comuni il cui servizio idrico è gestito dalla società Gaia: in tutto 48 comuni compresi nel territorio dell ex ATO 1, di cui 40 sono anche soci della società affidataria del servizio. Nel corso dell istruttoria si è svolto un incontro con i rappresentanti della società, che hanno chiarito alcuni aspetti relativi alle tariffe applicate ed ai conguagli da fatturare per adeguamenti tariffari in vista del rimborso dei debiti pregressi nei confronti dei comuni. La bozza di relazione, approvata nella Camera di consiglio del 5 agosto 2014, è stata inoltrata al Presidente della Regione Toscana, al Direttore generale dell Autorità idrica toscana, ai Sindaci dei comuni delle province di Massa Carrara, Lucca e Pistoia e al Presidente del consiglio di amministrazione della società Gaia S.p.a., per eventuali osservazioni in punto di correttezza fattuale. Sono pervenute risposte da 13 enti locali, a conferma o parziale rettifica di alcuni dati contabili. La società Gaia S.p.a. ha trasmesso le proprie osservazioni con nota del 28 agosto 2014, n , fornendo precisazioni in merito alle rispettive posizioni di debito e credito nei confronti degli enti locali e alla prevista contrazione del nuovo debito. L Autorità idrica toscana, con nota del 26 agosto 2014, n , ha sostanzialmente confermato la ricostruzione dell articolata e complessa situazione in oggetto, come effettuata dalla Corte e ha fornito ulteriori elementi e precisazioni. Di tali risposte la Sezione ha tenuto conto nella redazione definitiva del documento. 2. Il quadro normativo nazionale e regionale Si ritiene opportuno premettere, all analisi dei questionari pervenuti alla Sezione, alcuni elementi informativi sul quadro normativo nazionale e regionale e sull assetto del servizio idrico in Toscana in termini di governance e di gestione Il servizio idrico integrato nella normativa statale Di servizio idrico integrato si parla per la prima volta nella l. 5 gennaio 1994, n. 36 (cd. "legge Galli"), recante Disposizioni in materia di risorse idriche, secondo la quale il servizio è costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, 11

14 adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue (art. 4). La legge imponeva che il complesso di tali servizi venisse pianificato e gestito all'interno degli Ambiti territoriali ottimali (ATO), individuati con specifiche leggi regionali. I passaggi fondamentali della predetta normativa sono così riassumibili: trasferimento della titolarità del servizio, da parte dei comuni, all Ambito territoriale ottimale; definizione, da parte dell ATO, del piano d ambito e della tariffa del servizio e affidamento della gestione ad un gestore unico di ambito; controllo, da parte dell ATO, della realizzazione del piano ad opera del gestore, e verifica dell applicazione della tariffa. L'obiettivo di tale processo era di pervenire il più rapidamente possibile all accorpamento delle precedenti gestioni comunali, largamente frammentate, e alla loro riorganizzazione in senso industriale e imprenditoriale. Era inoltre previsto che l affidamento della gestione del servizio potesse avvenire anche nei confronti di un soggetto non appartenente alla pubblica amministrazione, mediante gara pubblica, da espletarsi con il sistema della procedura aperta. Nel 2006, il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, nel confermare i contenuti del servizio pubblico integrato, sottolineava che esso dovesse essere "gestito secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie". Successivamente, l art. 23-bis del d.l. 25 giugno 2008, n. 122, convertito dalla l. 6 agosto 2008, n. 133 (poi modificato dall'art. 15 del d.l. n. 135/2009, a sua volta convertito dalla l. n. 166/2009), introdusse una "gerarchia pro-concorrenziale" delle forme di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali in generale (compreso il servizio idrico), che stabiliva come regola l affidamento mediante procedure ad evidenza pubblica (anche a società miste con socio privato operativo con partecipazione non inferiore al 40 per cento), e soltanto in via residuale, previo parere dell'agcom, l'affidamento in house senza gara 1. Tali principi furono confermati dalla sentenza n. 352/2010 della Corte costituzionale, che richiamava i principi della disciplina europea della concorrenza. 1 Per le gestioni in essere, era prevista la cessazione al 31 dicembre 2011 degli affidamenti in house ed a società miste senza selezione, e la cessazione al 31 dicembre 2010 degli affidamenti senza gara e in house privi del controllo analogo. Tuttavia, le gestioni in house e le società miste non conformi avrebbero potuto adeguarsi alle nuove regole cedendo, con procedura ad evidenza pubblica, almeno il 40 per cento ad un operatore industriale. 12

15 Nella materia in esame ha però fatto irruzione il referendum del giugno 2011, che ha abrogato l art. 23-bis, riammettendo l'affidamento in house su un piede di parità con le altre forme di affidamento, purché siano rispettati i requisiti europei 2. L assetto attuale è stato determinato dai dd.ll. nn. 70/2011 (convertito dalla l. n. 106/2011) e 201/2011 (convertito dalla l. n. 214/2011), che hanno mutato il quadro regolatorio, individuando un organismo di livello nazionale per la regolazione e il controllo dei servizi idrici integrati: funzioni che, inizialmente attribuite all'agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche, sono state poi trasferite all Autorità per l energia elettrica e il gas (AEEG), dotata di poteri più incisivi e di reale indipendenza dal Governo. Tra le funzioni attribuite figura l elaborazione della metodologia per la determinazione della tariffa, con riguardo a ciascuna delle quote in cui essa si articola, e l approvazione delle tariffe predisposte su tale base dalle autorità competenti. A seguito del d.p.c.m. 20 luglio , l'aeeg ha approvato le delibere nn. 585/2012/R/idr (metodo tariffario transitorio per il biennio 2012/2013) e 643/2013(R/idr (metodo tariffario idrico definitivo in vigore dal 2014). Infine, l art. 10, comma 14, lett. f), del d.l. n. 70/11, ha previsto che L Agenzia [oggi Autorità] verifica la corretta redazione del piano d'ambito, esprimendo osservazioni, rilievi e impartendo, a pena d'inefficacia, prescrizioni sugli elementi tecnici ed economici e sulla necessità di modificare le clausole contrattuali e gli atti che regolano il rapporto tra le Autorità d'ambito territoriale ottimale e i gestori del servizio idrico integrato Il servizio idrico integrato nella normativa regionale In Toscana, in attuazione della l. n. 36/1994, venne emanata la l.r. 21 luglio 1995, n. 81, che istituì sei Ambiti territoriali ottimali (ATO) per la gestione del servizio idrico integrato, delimitandone i confini, di dimensione sovracomunale, 2 Rileva, in proposito, la sentenza della Corte di giustizia europea sul caso Teckal (in causa C-107/98), che ha stabilito i tre requisiti dell'in house: capitale interamente pubblico; controllo analogo a quello svolto su una propria articolazione amministrativa da parte dell'amministrazione concedente; attività prevalente del concessionario (90 per cento) a favore del concedente. 3 L art. 3, comma 1, lett. f), del d.p.c.m. 20 luglio 2012 specifica che l'aeeg approva le tariffe del servizio idrico integrato, ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono compresi i servizi di captazione e adduzione a usi multipli e i servizi di depurazione ad usi misti civili e industriali, proposte dal soggetto competente sulla base del piano di ambito di cui all'art. 149 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 152, impartendo, a pena d'inefficacia prescrizioni. In caso di inadempienza, o su istanza delle amministrazioni e delle parti interessate, l'autorità [ ] intima l'osservanza degli obblighi entro trenta giorni decorsi i quali, fatto salvo l'eventuale esercizio del potere sanzionatorio, provvede in ogni caso alla determinazione in via provvisoria delle tariffe sulla base delle informazioni disponibili, comunque in un'ottica di tutela degli utenti. 13

16 sulla base della configurazione fisica dei bacini idrografici 4 : il bacino dell'arno, essendo il più esteso della Regione fu suddiviso a sua volta in tre Ambiti (Alto, Medio e Basso Valdarno). La formazione delle Autorità di ambito avvenne, a partire dal 1998, mediante la costituzione di consorzi obbligatori tra i comuni rientranti nell'area di riferimento. Le Autorità di ambito erano dotate di personalità giuridica pubblica e di autonomia organizzativa. Tra le funzioni principali rientravano: la scelta della forma di gestione del servizio ed il suo affidamento, l approvazione degli strumenti di programmazione (piano d ambito, programma degli interventi e piano tecnico economico finanziario), nonché la determinazione della tariffa. I contenuti dello statuto consortile erano basati su uno statuto-tipo approvato dalla Regione, che definiva quali organi dell'autorità di ambito: l'assemblea dei rappresentanti; il consiglio di amministrazione; il presidente; il collegio dei revisori. L assemblea, titolare della funzione d'indirizzo generale dell'attività dell'autorità, era composta dai rappresentanti degli enti consorziati nella persona del Sindaco o di un suo delegato. A ciascun comune era riconosciuta rappresentatività assembleare pari alla rispettiva quota di partecipazione al consorzio, a sua volta determinata in rapporto all'entità della popolazione residente nel proprio territorio. Ai sensi della l.r. n. 81/1995, la Regione disponeva di poteri di programmazione e controllo sull'attività delle Autorità di ambito. In particolare, le funzioni di programmazione venivano esercitate in base agli indirizzi stabiliti dal Piano regionale di sviluppo, mentre le funzioni di controllo riguardavano la verifica della conformità del programma degli interventi e del piano economico-finanziario con gli obiettivi e le priorità stabiliti dalla Regione; la ricognizione dello stato d'attuazione del programma degli interventi (con particolare riferimento al rispetto dei termini di esecuzione degli interventi programmati e al raggiungimento degli obiettivi attesi); il controllo comparativo delle prestazioni dei vari gestori in materia di livelli qualitativi e quantitativi dei servizi, costo dei servizi e spesa per investimenti. Successivamente la l.r. 28 dicembre 2011, n. 69, recante Istituzione dell'autorità idrica toscana e delle autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, ha modificato la struttura organizzativa del servizio idrico a livello regionale, senza però mutarne il quadro programmatico e l assetto operativo. Sono rimasti in vigore, pertanto, il piano d ambito e le preesistenti gestioni del servizio. L Autorità idrica toscana, la cui insiste sull intero territorio regionale 5 (ambito unico regionale), ha sostituito le sei precedenti Autorità di ambito. 4 I 6 ATO erano i seguenti: ATO 1 - Toscana Nord; ATO 2 Basso Valdarno; ATO 3 Medio Valdarno; ATO 4 Alto Valdarno; ATO 5 Toscana Costa; ATO 6 Ombrone. 14

17 L Autorità esercita le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull'attività di gestione del servizio idrico integrato precedentemente svolte dalle sei Autorità e dispone, per l esecuzione delle proprie attività tecniche ed operative, di una struttura centrale di livello regionale e di un articolazione in strutture periferiche, corrispondenti agli Ambiti territoriali ottimali preesistenti. A partire dal 1 gennaio 2012, essa è subentrata nelle convenzioni di affidamento in essere con i diversi soggetti gestori. Pur essendo dotata di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia amministrativa, organizzativa, patrimoniale e contabile, l Autorità è ente rappresentativo di tutti i comuni appartenenti all area di riferimento. La titolarità delle funzioni che essa esercita resta pertanto in capo ai comuni. Sono organi dell Autorità: l'assemblea, il direttore generale e il revisore unico dei conti. La rappresentanza dei comuni all interno dell assemblea è assicurata attraverso un sistema di grandi elettori. L assemblea è infatti composta dai sindaci (o dagli assessori delegati) di cinquanta comuni, individuati in base ad un elezione che avviene all interno delle sei Conferenze territoriali (che riproducono la suddivisione territoriale dei sei precedenti ATO) 6. Il direttore generale è l'organo di amministrazione dell'autorità idrica ed è nominato dall'assemblea, d'intesa con il Presidente della Giunta regionale; ha la rappresentanza legale dell'ente e provvede, tra l altro, all'affidamento del servizio, alla gestione della convenzione per l'affidamento del servizio, al controllo sull'attività del soggetto gestore e alla revisione tariffaria. L assemblea nomina tra i propri componenti un consiglio direttivo, composto da tredici membri, con funzioni consultive e di controllo. Con la l.r. n. 69/2011 il ruolo della Regione in termini di programmazione e controllo si conferma e si rafforza. L atto di riferimento per l esercizio delle funzioni di programmazione diventa ora il Piano ambientale ed energetico regionale (PAER), nel cui ambito la Regione individua: a) gli interventi strategici di interesse regionale [ ]; b) gli ulteriori interventi necessari alla sostenibilità del sistema [ ]; c) le risorse, i criteri, le modalità e le priorità per la concessione dei contributi per la 5 Con esclusione dei territori dei comuni di Marradi, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio. 6 I sindaci di ciascuna conferenza territoriale (o i loro delegati) sono competenti, in particolare, a: stabilire l'elenco degli interventi e le relative priorità da inserire nel piano di ambito e nel piano operativo di emergenza per la crisi idropotabile, da proporre all'assemblea; definire la tariffa del servizio e relativi aggiornamenti per il territorio di, da proporre all'assemblea; formulare proposte e indirizzi per il miglioramento dell'organizzazione del servizio, sulla carta della qualità del servizio e sul regolamento d'utenza. 15

18 realizzazione degli interventi di cui alle lettere a) e b), al fine di ottenere effetti calmieranti sulla tariffa del servizio (art. 25, co. 1). È poi previsto che la Giunta regionale promuova azioni volte ad assicurare sostegno finanziario alle società di gestione del servizio idrico integrato operanti in Toscana, per la realizzazione delle opere e degli interventi infrastrutturali contenuti nei piani di ambito, assicurando priorità a quelli necessari al rispetto degli adempimenti comunitari in materia di qualità delle acque ed al soddisfacimento dei bisogni dell'utenza (art. 25, co. 2). Alla Regione sono infine attribuiti poteri sostitutivi, ai sensi della l.r. 1 agosto 2011, n. 35, per gli interventi strategici di interesse regionale nel settore idrico e, più in generale, ai sensi dell art. 152, co. 3, del d.lgs. n. 152/2006 nei casi di inerzia dell Autorità idrica di fronte a inadempienze del gestore in materia di obblighi che gli derivano dalla legge o dalla convenzione e che compromettano la risorsa o l'ambiente, ovvero non consentano il raggiungimento dei livelli minimi del servizio idrico La determinazione della tariffa In conformità alla normativa europea, la tariffa del servizio idrico deve consentire il recupero integrale dei costi di esercizio e di investimento e l applicazione del principio chi inquina paga 8. Fino al 2011, la tariffa (media) è stata determinata, secondo il metodo normalizzato, come rapporto tra l ammontare complessivo riconosciuto al gestore a copertura dei costi operativi, di ammortamento e di remunerazione del capitale (ricavi riconosciuti) e il volume di consumi previsti 9. Il calcolo, effettuato sulla base di proiezioni ex ante relative sia ai costi che ai volumi da fatturare, prevedeva una revisione periodica su base triennale, per il caso che la tariffa applicata non si fosse rivelata in grado di generare i ricavi riconosciuti. Ai sensi dell'art. 153 del d.lgs. n. 152/2006, la tariffa doveva coprire anche la quota dei mutui contratti dagli enti locali per gli investimenti in 7 Sono stati istituiti presso la giunta regionale l Osservatorio per il servizio idrico integrato (e di gestione integrata dei rifiuti urbani) e il Comitato regionale per la qualità del servizio. Dei Comitati locali per la qualità del servizio sono istituiti invece presso ciascuna Conferenza territoriale. 8 Cfr. in proposito l'art. 9 della Direttiva quadro acque (n. 2000/60/CE), che riconosce alla tariffa idrica la funzione di corrispettivo economico del servizio fornito. 9 In base al principio di determinazione ex ante delle voci che compongono la tariffa, il costo operativo veniva determinato a partire dai costi operativi ottimali relativi alla gestione del servizio in un territorio specifico; l ammontare degli ammortamenti riconosciuti in tariffa era il risultato di una stima che teneva conto della spesa, dell entrata in esercizio dell opera a cui la spesa si riferiva e dell aliquota di ammortamento dei vari cespiti che componevano l investimento; la remunerazione del capitale si otteneva applicando una percentuale (7 per cento) al valore della previsione di capitale investito medio. 16

19 infrastrutture idriche da questi precedentemente realizzate e poi affidate in concessione d uso gratuita ai gestori del servizio. Il ricordato esito referendario del 2011 ha intaccato anche le modalità di determinazione della tariffa per quanto riguarda la remunerazione del capitale investito, senza tuttavia far venir meno, in conformità ai principi comunitari, la necessità di incorporare in tariffa tutti i costi, compresi quelli finanziari necessari a procurarsi il capitale di investimento. Oggi, l AEEG ha proceduto alla definizione di un nuovo metodo tariffario, destinato a conciliare l esito del referendum con la normativa europea e nazionale (d. lgs. 152/2006). Il 28 dicembre 2012 è stato pertanto varato un metodo transitorio di costruzione delle tariffe per il biennio (deliberazione n. 585/2012/R/idr), che ha introdotto un percorso di adeguamento graduale dal vecchio sistema al nuovo (per evitare un impatto eccessivo sugli utenti e sui gestori) 10. La nuova metodologia è contenuta nella deliberazione n. 643/2013/R/idr (metodo tariffario idrico definitivo in vigore dal 2014). Essa sopprime la remunerazione del capitale, sostituendola con il costo della risorsa finanziaria (che si basa su riferimenti standard per gli oneri finanziari e fiscali); prevede l adeguamento delle tariffe all inflazione reale, e non più a quella programmata; introduce una componente tariffaria per il finanziamento di nuovi investimenti, soggetta a vincolo di destinazione; sostituisce il metodo dell ammortamento tecnico a quello dell ammortamento finanziario; ma soprattutto adotta un meccanismo di garanzia dei ricavi ex post, basato sul riconoscimento di costi a consuntivo, in luogo del meccanismo di determinazione ex ante del vecchio metodo normalizzato. Sia il metodo transitorio che quello definitivo incorporano nelle tariffe la voce del rimborso dei mutui ai proprietari. Sulla base della metodologia indicata dalla AEEG vengono determinate le tariffe locali ad opera dei vari enti di ambito, per la Toscana l AIT. Le proposte tariffarie da questi elaborate vengono approvate dall AEEG entro i successivi 90 giorni. L analisi normativa nazionale e regionale fin qui svolta evidenzia la complessità della materia e la natura fortemente regolata del servizio, con responsabilità distribuite tra soggetti mutati ripetutamente nel tempo. Essa manifesta anche una conflittuale sovrapposizione di ruoli in capo agli stessi enti locali, che si trovano ad essere al contempo azionisti, creditori e decisori (attraverso la partecipazione obbligatoria alle Autorità d ambito 10 In pratica, le tariffe del periodo transitorio sono determinate attraverso un moltiplicatore da applicare alle componenti dei costi operativi e dei costi di capitale delle strutture tariffarie già esistenti. 17

20 prima, all AIT poi) su questioni fondamentali, come il piano degli interventi o le tariffe. 3. L affidamento del servizio nell ex ATO 1 Nel territorio che interessa la presente indagine (ex ATO 1, oggi Conferenza territoriale Toscana Nord, che copre le province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia), il servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura, depurazione) e la gestione delle reti sono stati affidati, con diritto esclusivo, a Gaia S.p.a., società a composizione totalmente pubblica, costituita nel 2004 attraverso l'acquisizione dei rami d'impresa delle preesistenti società pubbliche e miste o delle gestioni in economia diretta da parte dei comuni dell area. I comuni gestiti sono 48 (su 51 comuni dell area 11 ), per un totale di circa 433 mila abitanti su un territorio di km. L elenco dei comuni gestiti, suddivisi per province, è il seguente: - Provincia di Massa-Carrara: Aulla (passato in gestione a Gaia dal 1 aprile 2012), Bagnone, Carrara, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Massa (servizio acquedotto gestito dal 1 ottobre 2012), Montignoso, Mulazzo, Podenzana (passato in gestione a Gaia solo dal 1 aprile 2012), Pontremoli (passato in gestione a Gaia dal 1 luglio 2013), Tresana (passato in gestione a Gaia solo dal 1 aprile 2012), Villafranca in Lunigiana; - Provincia di Lucca: Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vallico (dal 1 gennaio 2014 confluito nel comune di Fabbriche di Vergemoli), Forte dei Marmi, Fosciandora, Gallicano, Giuncugnano, Massarosa, Minucciano, Molazzana, Pescaglia, Piazza al Serchio, Pietrasanta, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Seravezza, Sillano, Stazzema, Vagli di sotto, Vergemoli (dal 1 gennaio 2014 confluito nel comune di Fabbriche di Vergemoli), Viareggio, Villa Collemandina; - Provincia di Pistoia: Cutigliano, Piteglio, San Marcello Pistoiese. 11 Fanno eccezione i Comuni di Lucca, Abetone e Zeri, i quali, per effetto di sentenze del giudice amministrativo, conservano la gestione in economia o l affidamento del servizio idrico in capo a soggetti diversi, comunque individuati nel rispetto delle regole comunitarie. L Autorità idrica toscana ha precisato che il Comune di Zeri è stato diffidato nel 2005 per mancata consegna degli impianti ed è ancora sotto diffida. 18

21 I comuni azionisti, invece, sono 40. La maggioranza del capitale (oltre il 60 per cento) è detenuta dai comuni di Carrara (20,22 per cento), Massa (18,85 per cento) e Viareggio (21,36 per cento). Tabella n. 2 Composizione della compagine societaria di Gaia S.p.a. Comune Prov. Partecipazioni al 31/12/2013 Aulla MS 0,0920 Bagni di Lucca LU 0,2020 Bagnone MS 0,6630 Camaiore LU 10,8040 Careggine LU 0,0170 Carrara MS 20,2210 Casola in Lunigiana MS 0,0390 Castelnuovo di Garfagnana LU 1,8340 Castiglione di Garfagnana LU 0,0380 Comano MS 0,0330 Coreglia Antelminelli LU 0,1360 Fabbriche di Vallico LU 0,0160 Filattiera MS 0,0730 Fivizzano MS 0,3030 Forte dei marmi LU 4,6450 Fosciandora LU 0,0170 Fosdinovo MS 0,1070 Gallicano LU 0,1190 Giuncugnano LU 0,0210 Licciana Nardi MS 1,4230 Massa MS 18,8490 Massarosa LU 5,3660 Minucciano LU 0,0850 Molazzana LU 0,0340 Montignoso MS 2,7670 Mulazzo MS 0,9540 Pescaglia LU 0,0910 Piazza al Serchio LU 0,0730 Pietrasanta LU 8,7560 Pieve Fosciana LU 0,0670 Piteglio PT 0,0700 Podenzana MS 0,0160 San Romano in Garfagnana LU 0,0420 Seravezza LU 0,3420 Stazzema LU 0,0800 Tresana MS 0,0480 Vergemoli LU 0,0160 Viareggio LU 21,364 Villa Collemandina LU 0,0340 Villafranca in Lunigiana MS 0,1430 TOTALE 100,0000 Fonte: bilancio d esercizio della società. Le regole del governo societario trovano una prima definizione nelle norme del codice civile. È sulla base di tali disposizioni, infatti, che nello statuto vengono stabiliti l oggetto sociale e la sua relazione con il servizio idrico integrato, le norme che regolano la composizione del capitale sociale e i trasferimenti della proprietà fra i soci, i quorum e le maggioranze per le deliberazioni dell assemblea, le norme e le procedure per la nomina degli organi, i quorum e le maggioranze per le 19

22 deliberazioni e i poteri del Consiglio di amministrazione e, infine, i poteri del Presidente e dell Amministratore delegato della società. Lo statuto di Gaia S.p.a. è stato modificato nel 2009 dall assemblea dei soci per recepire le osservazioni che erano state fatte dall ATO e dall Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture principalmente in tema di struttura di governance. In particolare, in ossequio ai principi della giurisprudenza comunitaria, sono state introdotte procedure e organismi (Organismo di coordinamento intercomunale, commissione di controllo) per consentire l esercizio del controllo analogo da parte dei soci. La gestione associata del servizio non può infatti pregiudicare la cura degli interessi dei singoli enti locali partecipanti, a prescindere dalla misura della partecipazione da ciascuno detenuta nella società. La convenzione di affidamento ha immesso il gestore nel possesso dei beni e delle opere pubbliche afferenti il servizio, sia complete che da completare, attribuendogli la responsabilità della gestione degli impianti e delle opere. Per quanto riguarda i mutui già contratti dai comuni per investimenti effettuati prima dell affidamento del servizio alla società, la convenzione ha previsto che la copertura economico-finanziaria venga assicurata, all interno del piano d ambito, mediante la riscossione delle somme derivanti dall applicazione della tariffa da parte del gestore. Applicando le tariffe determinate dal piano d ambito, approvato nel 2004 e più volte modificato, la società Gaia non è riuscita a generare i ricavi riconosciuti. Ciò è dovuto, da un lato, al rilevante scostamento medio annuo dei volumi fatturati rispetto ai volumi previsti (anche in conseguenza delle politiche di contenimento dei consumi); dall altro, ai mancati adeguamenti tariffari. Fino al 2009, infatti, le tariffe sono rimaste ferme agli importi del Come si vedrà meglio più avanti, la società risulta aver maturato conguagli tariffari per circa 42 milioni fra il 2005 e il In proposito, l Autorità idrica toscana ha precisato che il fenomeno è essenzialmente legato al contenzioso promosso nel 2005 dal Comune di Lucca e da Geal S.p.a. contro l'affidamento a Gaia S.p.a. compiuto dall'ex ATO1, Toscana Nord e congelato nel merito dall'ordinanza cautelare n. 80/2005 del TAR della Toscana che ha estromesso il Comune di Lucca dal perimetro di servizio gestito dalla Società, invalidando e rendendo così inutilizzabile il Piano di Ambito di prima attivazione. Ciò ha condotto l'ex AATO1 Toscana Nord ad avviare nell'autunno 2005 la revisione straordinaria del Piano d'ambito che si è conclusa nella primavera del Nell'agosto 2007, l'ex ATO1 - Toscana Nord ha approvato la nuova articolazione tariffaria che è stata applicata dalla Società Gaia S.p.a. a partire dall autunno

23 Per tali ragioni si sono generati conguagli sul periodo per circa 30 milioni di euro. Per quanto riguarda il periodo , l Autorità idrica toscana ha inoltre segnalato il mancato adeguamento [ ] delle tariffe di fognatura e depurazione nel Comune di Massa da parte di Enel Rete Gas S.p.a., gestore del servizio di acquedotto nel Comune medesimo e titolare, per legge (d.lgs. 152/2006 smi) e per contratto stipulato tra GAIA S.p.A. e Enel Rete Gas S.p.A., della fatturazione anche per conto di GAIA S.p.A. dei servizi di fognatura e depurazione gestiti nel Comune di Massa. Il fenomeno ha generato conguagli sul periodo per circa 13,5 milioni di euro. 4. Gli esiti dell istruttoria L istruttoria condotta dalla Sezione è stata avviata con la trasmissione agli enti di un questionario orientato alla ricognizione dei rapporti finanziari con il soggetto gestore del servizio idrico integrato. Tale questionario, oltre ad una serie di domande di carattere ricognitivo, conteneva una prima sezione relativa alla spesa, tendente a conoscere, in particolare, l entità delle spese rimaste in capo agli enti locali dopo l affidamento della gestione del servizio a Gaia S.p.a. e a quantificare l ammontare del costo dei debiti originariamente assunti per le infrastrutture del servizio idrico integrato, e che sono oggetto di rimborso da parte della società. La sezione seconda del questionario era volta, invece, ad acquisire elementi informativi riferiti all entrata degli enti locali. Veniva richiesta in particolare la quantificazione dei crediti attualmente iscritti in bilancio e riferiti alla società Gaia S.p.a., al fine di consentire una valutazione della loro incidenza sulla quantificazione del risultato di amministrazione al termine degli esercizi 2012 e La sezione terza del questionario mirava all acquisizione di ulteriori elementi di informazione relativi all esercizio 2013 (elementi non in possesso della Sezione al termine del controllo monitoraggio sul rendiconto 2012), in particolare circa gli accantonamenti effettuati dagli enti per la svalutazione dei crediti Gaia S.p.a., al termine dell'esercizio. Nell ultima sezione del questionario si chiedeva infine agli enti di riferire sullo stato del contenzioso da taluni avviato contro il gestore per il recupero dei crediti e sugli eventuali esiti dello stesso. In un momento successivo, è stata rivolta una ulteriore richiesta istruttoria ai tre enti che costituiscono la partecipazione maggioritaria (Comuni di Carrara, Massa e Viareggio), per acquisire informazioni circa le azioni eventualmente poste in essere 21

24 dagli stessi in vista di una maggiore efficienza dell azione amministrativa e finanziaria della società, anche in relazione agli obblighi di questa verso gli azionisti. A tale richiesta il Comune di Massa ha risposto con nota del 28 luglio; il Comune di Carrara con nota del 29 luglio L analisi dei questionari ha evidenziato, in primo luogo, che gli enti partecipanti non hanno proceduto ad operazioni di aumento di capitale o di ripiano delle perdite nel periodo Tale circostanza trova conferma negli atti della società, dai quali è emerso un solo aumento consistente di capitale disposto fra il 2008 e il In riferimento alle spese del servizio idrico integrato, risultano gravare sui bilanci degli enti spese correnti per complessivi ,90 euro e spese di investimento per ,38 euro, riferite queste ultime non solo al periodo precedente all affidamento del servizio (per ,21 euro), ma anche ai successivi esercizi (per ,17 euro). La parte di spesa riferita al servizio idrico che continua a incidere maggiormente sui bilanci degli enti locali è però ovviamente quella relativa al rimborso dei mutui e prestiti che gli enti locali hanno contratto, prima dell affidamento del servizio, per la realizzazione di interventi sulle reti, poi date in uso al soggetto gestore. Di seguito si riporta il dettaglio dell'ammontare residuo di debito dei comuni verso gli istituti mutuanti che resta da pagare al 31 dicembre 2013, secondo quanto attestato da ogni singolo ente (tabella n. 3). Nella tabella si segnalano altresì le quote pagate dai singoli comuni nel corso del

25 Tabella n. 3 Comune Pr Debito residuo dei comuni verso gli istituti mutuanti Ammontare residuo al 31/12/2013 dei mutui assunti dall'ente per le spese di investimento Quota capitale rata 2013 dei mutui assunti dall'ente per le spese di investimento Quota interessi rata 2013 dei mutui assunti dall'ente per le spese di investimento Totale rata 2013 dei mutui assunti dall'ente per le spese di investimento 1 Abetone PT 2 Aulla MS , , , ,54 3 Bagni di Lucca LU , , , ,68 4 Bagnone MS , , , ,40 5 Barga LU , , , ,93 6 Borgo a mozzano LU , , , ,08 7 Camaiore LU , , , ,61 8 Camporgiano LU , , , ,46 9 Careggine LU , , , ,46 10 Carrara MS , , , ,66 11 Casola in lunigiana MS , , , ,95 Castelnuovo di 12 Garfagnana LU , , , ,82 Castiglione di 13 Garfagnana LU , , , ,50 14 Comano MS , , , ,98 15 Coreglia Antelminelli LU , , , ,46 16 Cutigliano PT , , , ,43 Fabbriche di 17 Vallico LU , , , ,10 18 Filattiera MS , , , ,66 19 Fivizzano MS , , , ,95 20 Forte dei marmi LU , , , ,29 21 Fosciandora LU , , , ,61 22 Fosdinovo MS , , , ,08 23 Gallicano LU , , , ,80 24 Giuncugnano LU , , , ,93 25 Licciana nardi MS , , , ,01 26 Lucca LU - 27 Massa MS , ,97 28 Massarosa LU , , , ,47 29 Minucciano LU , , , ,92 30 Molazzana LU , , , ,07 31 Montignoso MS , ,55 32 Mulazzo MS , , , ,69 33 Pescaglia LU , , , ,48 34 Piazza al Serchio LU , , , ,26 35 Pietrasanta LU , ,00 36 Pieve Fosciana LU , , , ,14 37 Piteglio PT , , , ,96 38 Podenzana MS , , , ,68 39 Pontremoli MS , , , ,69 San Marcello 40 pistoiese PT , ,05 San Romano in 41 Garfagnana LU , , , ,26 42 Seravezza LU , , , ,15 43 Sillano LU , , , ,23 44 Stazzema LU - 45 Tresana MS , , , ,58 46 Vagli sotto LU , , , ,92 47 Vergemoli LU , , , ,97 48 Viareggio LU , , , ,00 49 Villa Collemandina LU , , , ,00 Villafranca in 50 Lunigiana MS , , , ,98 51 Zeri MS - TOTALE , , , ,43 Fonte: questionari trasmessi dagli enti. 23

Volontariato Lucca - modulo revisione

Volontariato Lucca - modulo revisione 1 di 9 17/06/2009 10.12 Volontariato Lucca - modulo revisione RISERVATO ALL'UFFICIO n progressivo archivio (intestazione dell Associazione) Data, Oggetto: Trasmissione moduli per la revisione annuale del

Dettagli

Deliberazione n. 57/2009/PRSP

Deliberazione n. 57/2009/PRSP Deliberazione n. 57/2009/PRSP CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE nell adunanza dell 11 maggio 2009 composta dai magistrati: Pres. Sez. Giuseppe Ranucci Primo Ref. Fabio G. Galeffi

Dettagli

La raccolta dei rifiuti urbani è condotta soprattutto con modalità mista stradale - domiciliare, come evidenziato nella seguente tabella.

La raccolta dei rifiuti urbani è condotta soprattutto con modalità mista stradale - domiciliare, come evidenziato nella seguente tabella. La raccolta dei rifiuti urbani è condotta soprattutto con modalità mista stradale - domiciliare, come evidenziato nella seguente tabella. Modalità di esecuzione dei principali servizi di raccolta rifiuti

Dettagli

Sezione regionale di controllo per la Toscana. Maria Annunziata RUCIRETA

Sezione regionale di controllo per la Toscana. Maria Annunziata RUCIRETA Del. n. 114/2015/PAR Sezione regionale di controllo per la Toscana composta dai signori magistrati Roberto TABBITA Maria Annunziata RUCIRETA Paolo PELUFFO Nicola BONTEMPO Emilia TRISCIUOGLIO Laura D AMBROSIO

Dettagli

CORTE DEI CONTI Sezione regionale di controllo per la Toscana

CORTE DEI CONTI Sezione regionale di controllo per la Toscana CORTE DEI CONTI Sezione regionale di controllo per la Toscana Ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia e il gestore unico del servizio idrico integrato:

Dettagli

Deliberazione n. 10/III C./2007

Deliberazione n. 10/III C./2007 Deliberazione n. 10/III C./2007 REPUBBLICA ITALIANA la CORTE DEI CONTI Sezione di controllo della regione Friuli Venezia Giulia III Collegio composto dai seguenti magistrati: PRESIDENTE: CONSIGLIERE: REFERENDARIO:

Dettagli

PREAMBOLO. Il Consiglio regionale

PREAMBOLO. Il Consiglio regionale Proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale Istituzione del Comune di Abetone Cutigliano, per fusione dei Comuni di Abetone e di Cutigliano. Visti gli articoli 117 e 133, della Costituzione;

Dettagli

Sezione Regionale di Controllo per la Toscana composta dai magistrati:

Sezione Regionale di Controllo per la Toscana composta dai magistrati: Del. n. 183/2014/PAR Sezione Regionale di Controllo per la Toscana composta dai magistrati: Maria Annunziata RUCIRETA Paolo PELUFFO Nicola BONTEMPO Emilia TRISCIUOGLIO Marco BONCOMPAGNI presidente f.f.,

Dettagli

Deliberazione n. 107 /I C./2007

Deliberazione n. 107 /I C./2007 Deliberazione n. 107 /I C./2007 REPUBBLICA ITALIANA la CORTE DEI CONTI Sezione di controllo della regione Friuli Venezia Giulia I Collegio composto dai seguenti magistrati: PRESIDENTE: CONSIGLIERE: CONSIGLIERE:

Dettagli

ACQUA E SVILUPPO SOSTENIBILE

ACQUA E SVILUPPO SOSTENIBILE ACQUA E SVILUPPO SOSTENIBILE LE SCELTE PER UNA GESTIONE PUBBLICA DELLA RISORSA Pavia 19/3/2015 P.Fazzini Pres. Com. Contr. Analogo Pavia Acque 1994 legge GALLI Disposizioni in materia di Risorse Idriche

Dettagli

1) DETERMINAZIONE DEGLI IMPORTI RELATIVI AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO FATTURATI DA CIASCUN GESTORE

1) DETERMINAZIONE DEGLI IMPORTI RELATIVI AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO FATTURATI DA CIASCUN GESTORE RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO AL FILE DI CALCOLO DELLA RESTITUZIONE DELLA REMUNERAZIONE DI CAPITALE RELATIVA AL PERIODO 21/07/2011-31/12/2011 (DELIBERAZIONE AEEG N.273/2013/R/IDR DEL 25/06/2013). GESTORE

Dettagli

Repubblica italiana La Corte dei Conti in Sezione Regionale di Controllo per l Abruzzo. Nell adunanza del 18 marzo 2008 composta dai magistrati:

Repubblica italiana La Corte dei Conti in Sezione Regionale di Controllo per l Abruzzo. Nell adunanza del 18 marzo 2008 composta dai magistrati: del. n. 17/2008 Repubblica italiana La Corte dei Conti in Sezione Regionale di Controllo per l Abruzzo Nell adunanza del 18 marzo 2008 composta dai magistrati: Presidente Mario GIAQUINTO Consigliere Lucilla

Dettagli

Pronuncia n. 7 / 2008

Pronuncia n. 7 / 2008 CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CAMPANIA nell adunanza del 18 giugno 2008 Pronuncia n. 7 / 2008 Composta dai seguenti magistrati: Cons. Francesco Amabile Presidente f.f. relatore

Dettagli

Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio DIVISIONE GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE

Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio DIVISIONE GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio DIVISIONE GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE Struttura istituzionale e organizzativa per la gestione delle acque in Italia Workshop Gli obblighi

Dettagli

RISOLUZIONE N. 104/E

RISOLUZIONE N. 104/E RISOLUZIONE N. 104/E Direzione Centrale Normativa Roma, 11 ottobre 2010 OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 IVA Rimborso da parte del gestore del servizio idrico delle

Dettagli

Atti Parlamentari 288 Camera dei Deputati. ART. 43. (Razionalizzazione delle società partecipate locali) Identico.

Atti Parlamentari 288 Camera dei Deputati. ART. 43. (Razionalizzazione delle società partecipate locali) Identico. Atti Parlamentari 288 Camera dei Deputati ART. 43. (Razionalizzazione delle società partecipate locali). 1. Al fine di promuovere processi di aggregazione e di rafforzare la gestione industriale dei servizi

Dettagli

CONFERENZA DEI SINDACI E DEI PRESIDENTI DELLE PROVINCE

CONFERENZA DEI SINDACI E DEI PRESIDENTI DELLE PROVINCE E DEI PRESIDENTI DELLE PROVINCE Delibera n. punto 6 O.d.G. tariffa OGGETTO: approvazione - della tariffa per il periodo di regolazione 2012 2013; - del piano tariffario e del piano finanziario per il periodo

Dettagli

Consiglio regionale della Toscana

Consiglio regionale della Toscana Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 35/2016 (Atti del Consiglio) Istituzione del Comune di San Marcello Piteglio, per fusione dei Comuni di San Marcello Pistoiese e di Piteglio. ***************

Dettagli

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA DELIBERA APPROVATIVA DEL "PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ PER L'ANNO 2016"

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA DELIBERA APPROVATIVA DEL PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ PER L'ANNO 2016 SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA DELIBERA APPROVATIVA DEL "PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ PER L'ANNO 2016" Deliberazione 2 febbraio, n.3/2016/srclig Deliberazione n. 3/2016 CORTE DEI CONTI SEZIONE

Dettagli

7. Piano economico tecnico area SII Triennio 2007/2009

7. Piano economico tecnico area SII Triennio 2007/2009 Allegato Sub B) alla deliberazione della Conferenza dell'autorità d'ambito n. 2" n 234 del 13 maggio 2008 IL SEGRETARIO DELLA CONFERENZA (Dott. Piero Gaetano VANTAGGIATO) 7. Piano economico tecnico area

Dettagli

Deliberazione n. 4/2010/CCR. Repubblica italiana. Corte dei Conti. La Sezione del controllo per la Regione Sardegna

Deliberazione n. 4/2010/CCR. Repubblica italiana. Corte dei Conti. La Sezione del controllo per la Regione Sardegna Deliberazione n. 4/2010/CCR Repubblica italiana Corte dei Conti La Sezione del controllo per la Regione Sardegna composta dai magistrati: Dott. Mario Scano Dott. Nicola Leone Dott. ssa Maria Paola Marcia

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA. Nella adunanza del 14 gennaio 2016

REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA. Nella adunanza del 14 gennaio 2016 Deliberazione n. 4/2016 REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA dott. Giuseppe Ginestra dott. Michela Muti dott. Raffaele Maienza dott. Elisabetta Usai Presidente

Dettagli

Deliberazione n. 29 /III C./2008

Deliberazione n. 29 /III C./2008 Deliberazione n. 29 /III C./2008 REPUBBLICA ITALIANA la CORTE DEI CONTI Sezione di controllo della regione Friuli Venezia Giulia III Collegio composto dai seguenti magistrati: PRESIDENTE: CONSIGLIERE:

Dettagli

ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE

ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE R E G I O N E P U G L I A ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE Regolamento Disposizioni regolamentari per la disciplina delle Aziende Ospedaliero Universitarie della Regione Puglia ai sensi del D.L.gs

Dettagli

COMUNE DI VILLAFRANCA D ASTI

COMUNE DI VILLAFRANCA D ASTI COMUNE DI VILLAFRANCA D ASTI PROVINCIA DI ASTI OGGETTO: Piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dal comune ( articolo

Dettagli

IL REVISORE DEGLI ENTI LOCALI E IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI. Torino, 23 aprile 2013 IL BILANCIO CONSOLIDATO DEGLI ENTI LOCALI.

IL REVISORE DEGLI ENTI LOCALI E IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI. Torino, 23 aprile 2013 IL BILANCIO CONSOLIDATO DEGLI ENTI LOCALI. IL REVISORE DEGLI ENTI LOCALI E IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Torino, 23 aprile 2013 IL BILANCIO CONSOLIDATO DEGLI ENTI LOCALI Maurizio TONINI 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO L. 5 maggio 2009, n. 42 D. Lgs.

Dettagli

Determina degli adempimenti per l assoggettamento al controllo di Studiare Sviluppo s.r.l.

Determina degli adempimenti per l assoggettamento al controllo di Studiare Sviluppo s.r.l. SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI Determina degli adempimenti per l assoggettamento al controllo di Studiare Sviluppo s.r.l. 2016 Determinazione del 19 luglio 2016, n. 94 1 Determinazione n. 94/2016 nell'adunanza

Dettagli

COMUNE DI COMO PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DA SOTTOPORRE ALL ESAME DEL CONSIGLIO COMUNALE, PRESENTATA DAL SETTORE SERVIZI FINANZIARI.

COMUNE DI COMO PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DA SOTTOPORRE ALL ESAME DEL CONSIGLIO COMUNALE, PRESENTATA DAL SETTORE SERVIZI FINANZIARI. COMUNE DI COMO Rif. P.G. n. 150467 PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DA SOTTOPORRE ALL ESAME DEL CONSIGLIO COMUNALE, PRESENTATA DAL SETTORE SERVIZI FINANZIARI. OGGETTO: BILANCIO DI PREVISIONE 2012. STATO DI ATTUAZIONE

Dettagli

REGIONE TOSCANAGIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANAGIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANAGIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE SETTORE SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE, SERVIZI

Dettagli

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2010

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2010 REGIONE AGRARIA N : 1 REGIONE AGRARIA N : 2 GARFAGNANA ZONA NORD OVEST Comuni di: CAREGGINE, GIUNCUGNANO, MINUCCIANO, VAGLI SOTTO CARFAGNANA ZONA CENTRO NORD Comuni di: CAMPORGIANO, CASTELNUOVO GARFAGNANA,

Dettagli

- in particolare con D.G.R. n del 30 gennaio 2006 è stata accantonata la somma di euro ,00 sul bilancio 2006;

- in particolare con D.G.R. n del 30 gennaio 2006 è stata accantonata la somma di euro ,00 sul bilancio 2006; REGIONE PIEMONTE BU36 05/09/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 2 agosto 2013, n. 52-6255 Misure per la copertura dei programmi di finanziamento di opere igienico-sanitarie in territorio montano,

Dettagli

L'AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L'AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 12 MAGGIO 2016 219/2016/A DETERMINAZIONE DELLE ALIQUOTE DEL CONTRIBUTO PER IL FUNZIONAMENTO DELL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DOVUTE, PER L ANNO 2016, DAI SOGGETTI

Dettagli

Deliberazione n. 5/pareri/2005

Deliberazione n. 5/pareri/2005 Deliberazione n. 5/pareri/2005 REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI IN SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LOMBARDIA composta dai magistrati: dott. Enrico Gustapane dott. Mario Donno dott. Donato Maria

Dettagli

DELIBERA N. 640/12/CONS APPROVAZIONE DELLA MANOVRA TARIFFARIA DI POSTE ITALIANE DI CUI AL PROCEDIMENTO AVVIATO CON DELIBERA 286/12/CONS

DELIBERA N. 640/12/CONS APPROVAZIONE DELLA MANOVRA TARIFFARIA DI POSTE ITALIANE DI CUI AL PROCEDIMENTO AVVIATO CON DELIBERA 286/12/CONS DELIBERA N. 640/12/CONS APPROVAZIONE DELLA MANOVRA TARIFFARIA DI POSTE ITALIANE DI CUI AL PROCEDIMENTO AVVIATO CON DELIBERA 286/12/CONS L'AUTORITÀ NELLA sua riunione di Consiglio del 20 dicembre 2012;

Dettagli

/D /10/2013

/D /10/2013 DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE DIR. GEN. PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE 7102 7102.2013/D.02238 30/10/2013 L.R. 35/2012. Art. 12, comma 1 - Avviso pubblico per l istituzione del Collegio

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 14 OTTOBRE 2016 566/2016/S/RHT IRROGAZIONE DI UNA SANZIONE AMMINISTRATIVA PECUNIARIA PER VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI INFORMATIVI IN MATERIA DI VIGILANZA SUL DIVIETO DI TRASLAZIONE DELLA MAGGIORAZIONE

Dettagli

PROVINCIA DI VITERBO Autorità d Ambito dell A.T.O. n. 1 - Lazio Nord - Viterbo

PROVINCIA DI VITERBO Autorità d Ambito dell A.T.O. n. 1 - Lazio Nord - Viterbo PROVINCIA DI VITERBO Autorità d Ambito dell A.T.O. n. 1 - Lazio Nord - Viterbo La legge 5 Gennaio 1994 n 36, nota anche come legge Galli, avente ad oggetto disposizioni in materia di risorse idriche, ha

Dettagli

Bilancio consolidato. Relatore: Dott. Paolo Tarantino Dottore Commercialista, Revisore enti locali Componente ARCONET

Bilancio consolidato. Relatore: Dott. Paolo Tarantino Dottore Commercialista, Revisore enti locali Componente ARCONET Bilancio consolidato Relatore: Dott. Paolo Tarantino Dottore Commercialista, Revisore enti locali Componente ARCONET IL BILANCIO CONSOLIDATO Il principio prevede: 1. Obbligatorio dal 2015 (dal 2016 a regime).

Dettagli

Deliberazione n. 179/2008

Deliberazione n. 179/2008 Deliberazione n. 179/2008 REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LOMBARDIA composta dai magistrati: dott. Nicola Mastropasqua dott. Giancarlo Penco dott. Giuliano

Dettagli

Del. n. FVG/ 40../2011/FRG

Del. n. FVG/ 40../2011/FRG Del. n. FVG/ 40../2011/FRG REPUBBLICA ITALIANA la CORTE DEI CONTI Sezione di controllo della Regione Friuli Venezia Giulia V Collegio composto dai seguenti magistrati: PRESIDENTE: CONSIGLIERE: REFERENDARIO:

Dettagli

1. Il Comune di Colfelice ha autonomia finanziaria fondata su risorse proprie e risorse trasferite, nell'ambito delle leggi sulla finanza pubblica

1. Il Comune di Colfelice ha autonomia finanziaria fondata su risorse proprie e risorse trasferite, nell'ambito delle leggi sulla finanza pubblica TITOLO VI ORDINAMENTO FINANZIARIO E CONTABILE Capo I Finanza comunale Articolo 50 (Autonomia finanziaria) 1. Il Comune di Colfelice ha autonomia finanziaria fondata su risorse proprie e risorse trasferite,

Dettagli

CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE

CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE Del. n. 28/2016/INPR CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE Nella camera di consiglio del 12 febbraio 2016 composta dai magistrati: Cons. Andrea LIBERATI - Presidente f.f. relatore

Dettagli

COMUNE DI VALLI DEL PASUBIO. RELAZIONE DI INIZIO MANDATO Sindaco CUNEGATO Armando

COMUNE DI VALLI DEL PASUBIO. RELAZIONE DI INIZIO MANDATO Sindaco CUNEGATO Armando COMUNE DI VALLI DEL PASUBIO PROVINCIA DI VICENZA RELAZIONE DI INIZIO MANDATO Sindaco CUNEGATO Armando Proclamazione 26 maggio 2014 (art. 4 bis Decreto Legislativo n. 149/2011) La presente relazione viene

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 478 del O G G E T T O

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 478 del O G G E T T O REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE n. 478 del 16-7-2015 O G G E T T O Approvazione del Conto Giudiziale dell Agente Contabile Tesoriere relativo all esercizio

Dettagli

COMUNE DI SESTU SETTORE : Edilizia Pubblica, Infrastrutture, Strade, Ambiente e Servizi Tecnologici Carboni Alida. Responsabile: DETERMINAZIONE N.

COMUNE DI SESTU SETTORE : Edilizia Pubblica, Infrastrutture, Strade, Ambiente e Servizi Tecnologici Carboni Alida. Responsabile: DETERMINAZIONE N. COMUNE DI SESTU SETTORE : Responsabile: Edilizia Pubblica, Infrastrutture, Strade, Ambiente e Servizi Tecnologici Carboni Alida DETERMINAZIONE N. in data 2065 30/12/2016 OGGETTO: Servizio di manutenzione

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 14 GENNAIO 2016 10/2016/R/GAS AGGIORNAMENTO DEL TASSO DI INTERESSE AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DEL RIMBORSO, AI GESTORI USCENTI, DEGLI IMPORTI RELATIVI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA

Dettagli

COMUNE DI CASTELNOVO NÉ MONTI (R.E.) BILANCIO DI PREVISIONE NOTA INTEGRATIVA ED ALLEGATI

COMUNE DI CASTELNOVO NÉ MONTI (R.E.) BILANCIO DI PREVISIONE NOTA INTEGRATIVA ED ALLEGATI COMUNE DI CASTELVO NÉ MONTI (R.E.) BILANCIO DI PREVISIONE 2016 2018 TA INTEGRATIVA ED ALLEGATI Per gli enti che adottano la contabilità finanziaria potenziata, ai sensi del D. Lgs. n. 118/2011, la nota

Dettagli

Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Cremona e Mantova

Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Cremona e Mantova Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Cremona e Mantova DETERMINAZIONE n. 2016/7 del 17/05/2016 Oggetto: contratto di servizio TPL interurbano Cremona rimborso a Provincia Cremona rata

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 12 APRILE 2012 140/2012/R/EEL DETERMINAZIONE A CONSUNTIVO DEL CORRISPETTIVO A COPERTURA DEI COSTI RICONOSCIUTI PER IL FUNZIONAMENTO DEL GESTORE DEI SERVIZI ENERGETICI - GSE S.P.A., PER L

Dettagli

DELIBERA N. 254/14/CONS

DELIBERA N. 254/14/CONS DELIBERA N. VERIFICA AI SENSI DELL ARTICOLO 43 DEL DECRETO LEGISLATIVO 31 LUGLIO 2005, N. 177 IN MERITO ALL OPERAZIONE DI CONCENTRAZIONE CONCERNENTE L ACQUISIZIONE DA PARTE DELLA SOCIETÀ ELEMEDIA S.P.A.

Dettagli

COMUNE DI MASSA DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE

COMUNE DI MASSA DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE COMUNE DI MASSA DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE Dirigente Responsabile: Settore : Servizio : FABIO MAURO MERCADANTE SETTORE 6 AMBIENTE, ATTIVITA PRODUTTIVE, MOBILITA, SPORT, TURISMO Viabilita' Mobilita Traffico

Dettagli

Provincia Autonoma di Trento

Provincia Autonoma di Trento 139 82739 Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2012 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 26 ottobre 2012, n. 2324 Approvazione dei criteri e modalità per dare attuazione alle

Dettagli

ARTICOLO 1. (Esercizio delle funzioni ex ERSAP)

ARTICOLO 1. (Esercizio delle funzioni ex ERSAP) Legge Vigente Anno 1997 Numero 18 Data 04/07/1997 Materia Enti strumentali dipendenti Titolo Procedure di attuazione del piano di liquidazione del soppresso Ente regionale di sviluppo agricolo della Puglia

Dettagli

REGIONE CALABRIA LEGGE REGIONALE BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO DELLA REGIONE CALABRIA PER GLI ANNI

REGIONE CALABRIA LEGGE REGIONALE BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO DELLA REGIONE CALABRIA PER GLI ANNI REGIONE CALABRIA LEGGE REGIONALE BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO DELLA REGIONE CALABRIA PER GLI ANNI 2016-2018 Approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 28 dicembre 2015 Si assegna il numero

Dettagli

Bilancio di previsione 2010, Bilancio pluriennale , Relazione previsionale e programmatica Approvazione

Bilancio di previsione 2010, Bilancio pluriennale , Relazione previsionale e programmatica Approvazione Oggetto: Bilancio di previsione 2010, Bilancio pluriennale 2010-2012, Relazione previsionale e programmatica 2010-2012 Approvazione IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che: l art. 151, comma 1, del Testo unico

Dettagli

ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL LAZIO E DELLATOSCANA M. ALEANDRI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL LAZIO E DELLATOSCANA M. ALEANDRI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL LAZIO E DELLATOSCANA M. ALEANDRI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 106 del 17/03/2015 OGGETTO: Bilancio Economico di Previsione Pluriennale per l esercizio

Dettagli

COMUNE DI CASALE SUL SILE

COMUNE DI CASALE SUL SILE COMUNE DI CASALE SUL SILE Provincia di Treviso COPIA Delibera nr. 6 Verbale di deliberazione della Giunta Comunale Oggetto: AGGIORNAMENTO PIANO ANTICORRUZIONE L anno duemilaquattordici, il giorno trenta

Dettagli

C O M U N E D I I G L E S I A S

C O M U N E D I I G L E S I A S C O M U N E D I I G L E S I A S Provincia Carbonia - Iglesias D E T E R M I N A Z I O N E D I R I G E N Z I A L E Numero 709 del 31/03/2016 - Settore - Tecnico - Manutentivo Oggetto ORIGINALE Servizio

Dettagli

BILANCIO DI BANCA ADRIA. CREDITO COOPERATIVO DEL DELTA Soc.Coop.

BILANCIO DI BANCA ADRIA. CREDITO COOPERATIVO DEL DELTA Soc.Coop. BILANCIO DI BANCA ADRIA CREDITO COOPERATIVO DEL DELTA Soc.Coop. BILANCIO D ESERCIZIO 2010 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE Signori soci, PARTE PRIMA: Relazione ai sensi dell art. 14 del Decreto Legislativo

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA SPECIALE STAZIONE SPERIMENTALE PER L INDUSTRIA DELLE CONSERVE ALIMENTARI

STATUTO DELL AZIENDA SPECIALE STAZIONE SPERIMENTALE PER L INDUSTRIA DELLE CONSERVE ALIMENTARI STATUTO DELL AZIENDA SPECIALE STAZIONE SPERIMENTALE PER L INDUSTRIA DELLE CONSERVE ALIMENTARI Articolo 1 Denominazione e sede E costituita dalla Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 11/ 6 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 11/ 6 DEL DELIBERAZIONE N. 11/ 6 Oggetto: Legge regionale n. 14/ 1995, articoli 3 e 4. Controllo preventivo atti degli enti, istituti o aziende regionali - Istituto Autonomo Case Popolari della Provincia di Sassari.

Dettagli

CONSORZIO DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI TRENTO B.I.M. DELL ADIGE

CONSORZIO DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI TRENTO B.I.M. DELL ADIGE CONSORZIO DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI TRENTO B.I.M. DELL ADIGE Provincia di Trento PARERE sul BILANCIO di PREVISIONE dell ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 * * * * Il revisore dei conti DOTT. CARLO DELLADIO

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA PROV.LE INCENTIVAZIONE ATTIVITÀ ECONOMICHE Prot. n. PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL AGENZIA N. 943 DI DATA 22 Dicembre 2015 O G G E T T O: Adozione del Piano di attività

Dettagli

I L C O N S I G L I O C O M U N A L E

I L C O N S I G L I O C O M U N A L E OGGETTO: Bilancio di previsione 2011. 3 a variazione. I L C O N S I G L I O C O M U N A L E RICHIAMATA la Deliberazione del C.C. n. 79 del 22.12.2010, immediatamente esecutiva, con la quale è stato approvato

Dettagli

Avv. Maurizio Zoppolato. Éupolis Lombardia Milano, 16 giugno 2016

Avv. Maurizio Zoppolato. Éupolis Lombardia Milano, 16 giugno 2016 Avv. Maurizio Zoppolato Éupolis Lombardia Milano, 16 giugno 2016 Le imprese pubbliche Art. 3 comma 1 lettera t) del nuovo codice dei contratti pubblici: Imprese sottoposte ad influenza dominante delle

Dettagli

ALLEGATO A COMUNI IL CUI TERRITORIO E CLASSIFICATO INTERAMENTE O PARZIALMENTE MONTANO (Fonte: sistema informativo regionale)

ALLEGATO A COMUNI IL CUI TERRITORIO E CLASSIFICATO INTERAMENTE O PARZIALMENTE MONTANO (Fonte: sistema informativo regionale) ALLEGATO A COMUNI IL CUI TERRITORIO E CLASSIFICATO INTERAMENTE O PARZIALMENTE MONTANO (Fonte: sistema informativo regionale) La classificazione del territorio ai fini regionali, di seguito rappresentata

Dettagli

Caltagirone Editore: il Consiglio di Amministrazione approva i risultati dell esercizio 2010

Caltagirone Editore: il Consiglio di Amministrazione approva i risultati dell esercizio 2010 Caltagirone Editore: il Consiglio di Amministrazione approva i risultati dell esercizio 2010 Ricavi a 248,3 milioni di euro (256,9 milioni di euro nel 2009) Margine operativo lordo a 27,4 milioni di euro

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 53/3 DEL

DELIBERAZIONE N. 53/3 DEL Oggetto: Rapporto sullo stato di attuazione della Delib.G.R. n. 33/27 dell 8 agosto 2013 concernente Art. 2 D.L. n. 158/2012 convertito con modificazioni nella legge n. 189/2012. Approvazione linee guida

Dettagli

COMITATO PROVINCIALE 2 SÌ ACQUA BENE COMUNE PADOVA CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE

COMITATO PROVINCIALE 2 SÌ ACQUA BENE COMUNE PADOVA CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE COMITATO PROVINCIALE 2 SÌ ACQUA BENE COMUNE PADOVA CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE 1 L Aeeg delibera 585-28/12/2012 L Aeeg a cui il d.l. 6 dicembre 2011, n. 201 (convertito nella l. 22 dicembre 2011, n.

Dettagli

C O M U N E D I V I C E N Z A

C O M U N E D I V I C E N Z A C O M U N E D I V I C E N Z A DETERMINA N. 118 DEL 31/01/2014 PROTOCOLLO GENERALE N. CLASSIFICAZIONE: ECONOMATO INCARICATO ALLA REDAZIONE: PRETTO ALESSANDRA RESPONSABILE DEL SERVIZIO: PRETTO ALESSANDRA

Dettagli

6. Terme di Santa Cesarea s.p.a., partecipata al 50,49% dalla Regione Puglia.

6. Terme di Santa Cesarea s.p.a., partecipata al 50,49% dalla Regione Puglia. 6. Terme di Santa Cesarea s.p.a., partecipata al 50,49% dalla Regione Puglia. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 5 maggio 2014, n. 812 Legge Regionale n. 26/2013, art. 25 Norme in materia di controlli.

Dettagli

C O M U N E D I V I C E N Z A

C O M U N E D I V I C E N Z A C O M U N E D I V I C E N Z A DETERMINA N. 351 DEL 07/03/2014 PROTOCOLLO GENERALE N. CLASSIFICAZIONE: INCARICATO ALLA REDAZIONE: PRETTO ALESSANDRA RESPONSABILE DEL SERVIZIO: PRETTO ALESSANDRA DA INSERIRE

Dettagli

STUDI DI FATTIBILITA E LORO SVILUPPO PROGETTUALE IL CIPE

STUDI DI FATTIBILITA E LORO SVILUPPO PROGETTUALE IL CIPE STUDI DI FATTIBILITA E LORO SVILUPPO PROGETTUALE IL CIPE VISTA la legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche ed integrazioni (legge quadro in materia di lavori pubblici) che, all art. 14, dispone

Dettagli

Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003

Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003 Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003 PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE LOMBARDIA E LE AUTORITA D AMBITO LOMBARDE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA DI REDAZIONE DEL PIANO D AMBITO E AGGIORNAMENTO

Dettagli

Consiglio. Regionale

Consiglio. Regionale 4 Consiglio Regionale Bilancio di previsione finanziario 2017-2019 Art. 1 (Stato di previsione delle Entrate) 1. Sono approvati i totali generali dell'entrata del bilancio di competenza 2017-2019 per l'importo

Dettagli

AUDIZIONE COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO FISCALE

AUDIZIONE COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO FISCALE AUDIZIONE COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO FISCALE Roma, Palazzo San Macuto 27 luglio 2016 La relazione che la Commissione parlamentare per l attuazione del federalismo fiscale

Dettagli

Banca di Teramo di Credito Cooperativo S.C. Bilancio dell esercizio 2009 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Banca di Teramo di Credito Cooperativo S.C. Bilancio dell esercizio 2009 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE Signori soci della Banca di Teramo Credito Cooperativo, il Collegio Sindacale, interamente costituito da Revisori Contabili iscritti nel

Dettagli

AUTORITA D AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N 6 ALESSANDRINO Associazione degli Enti Locali per l organizzazione del Servizio Idrico Integrato

AUTORITA D AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N 6 ALESSANDRINO Associazione degli Enti Locali per l organizzazione del Servizio Idrico Integrato AUTORITA D AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N 6 ALESSANDRINO Associazione degli Enti Locali per l organizzazione del Servizio Idrico Integrato Prot. Gen. n 1198 Data 17/11/2011 Prot. Det. n 176/11 OGGETTO:

Dettagli

Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana

Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana Legge Regionale 26 luglio 2002, n. 32 e ss.mm. PROVVEDIMENTO DEL DIRETTORE N 7/14 del 14/01/2014 Oggetto: GRADUAZIONE DELLE AREE

Dettagli

OGGETTO: Assestamento del bilancio di previsione 2016/2018 e controllo della salvaguardia degli equilibri di bilancio.

OGGETTO: Assestamento del bilancio di previsione 2016/2018 e controllo della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Delib. n. 74-27.7.2016 OGGETTO: Assestamento del bilancio di previsione 2016/2018 e controllo della salvaguardia degli equilibri di bilancio. La Giunta comunale propone al Consiglio l adozione della sotto

Dettagli

Deliberazione n. 2/2006/Progr.

Deliberazione n. 2/2006/Progr. Deliberazione n. 2/2006/Progr. REPUBBLICA ITALIANA la Corte dei conti in Sezione regionale del controllo per l Emilia - Romagna composta dai Magistrati Dott. Mario Donno Dott. Carlo Coscioni Dott.ssa Rosa

Dettagli

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 87 del

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 87 del 36316 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 87 del 28-7-2016 DETERMINAZIONE DELL AUTORITA DI GESTIONE DEL PSR PUGLIA 22 luglio 2016, n. 247 Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Misura 16 Cooperazione.

Dettagli

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni DELIBERA N. 126/16/CONS AUTORIZZAZIONE ALL AVVIO DI UNA PROCEDURA DI GARA SUL MERCATO ELETTRONICO MEDIANTE RICHIESTA D OFFERTA (RDO) PER L ACQUISIZIONE DEI SERVIZI DI HOSTING DEL SITO WEB DELL AUTORITÀ

Dettagli

Relazione. Il presente disegno di legge è composto da otto articoli che, di seguito, vengono singolarmente illustrati.

Relazione. Il presente disegno di legge è composto da otto articoli che, di seguito, vengono singolarmente illustrati. Disegno di legge concernente Approvazione del Rendiconto generale della Regione Sardegna per l esercizio finanziario 2015 e del Rendiconto Consolidato della Regione Sardegna per l esercizio finanziario

Dettagli

REGIONE TRENTINO ALTOADIGE LEGGE REGIONALE 5 FEBBRAIO 2013, N. 1

REGIONE TRENTINO ALTOADIGE LEGGE REGIONALE 5 FEBBRAIO 2013, N. 1 REGIONE TRENTINO ALTOADIGE LEGGE REGIONALE 5 FEBBRAIO 2013, N. 1 Modifiche alle disposizioni regionali in materia di ordinamento ed elezione degli organi dei comuni 1 CAPO I ULTERIORI MODIFICHE ALLE LEGGI

Dettagli

PARTE SECONDA. le procedure di gestione del Programma;

PARTE SECONDA. le procedure di gestione del Programma; Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 104 del 21 07 2015 31267 PARTE SECONDA Deliberazioni del Consiglio e della Giunta DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 12 giugno 2015, n. 1393 Restituzione

Dettagli

DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO E PROTEZIONE CIVILE SETTORE PROTEZIONE CIVILE E RIDUZIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI

DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO E PROTEZIONE CIVILE SETTORE PROTEZIONE CIVILE E RIDUZIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI REGIONE TOSCANA DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO E PROTEZIONE CIVILE SETTORE PROTEZIONE CIVILE E RIDUZIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI Responsabile di settore: GADDI RICCARDO Decreto soggetto a controllo di regolarità

Dettagli

COMUNE di VEDANO AL LAMBRO Provincia di Monza e Brianza

COMUNE di VEDANO AL LAMBRO Provincia di Monza e Brianza COMUNE di VEDANO AL LAMBRO Provincia di Monza e Brianza Servizio ECONOMICO FINANZIARIO DETERMINAZIONE N. 139 DEL 19/03/2015 Oggetto: QUANTIFICAZIONE INCASSI VINCOLATI AL 1 GENNAIO 2015 AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

RELAZIONE TECNICO FINANZIARIA

RELAZIONE TECNICO FINANZIARIA CONTRATTO COLLETTIVO DECENTRATO INTEGRATIVO DEL PERSONALE DELL I.R.P.E.T. APPARTENENTE AL COMPARTO PER IL QUADRIENNIO 2006 2009 IPOTESI DI ACCORDO IN MATERIA DI INTEGRAZIONE DELLE RISORSE DECENTRATE PER

Dettagli

AUDIZIONE GORI S.p.A.

AUDIZIONE GORI S.p.A. Terza Conferenza Nazionale sulla Regolazione dei Servizi Idrici Autorità per l Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico AUDIZIONE GORI S.p.A. Milano, 26 novembre 2014 Claudio Cosentino 0 La nuova

Dettagli

COMUNE DI CERVA (Provincia di Catanzaro)

COMUNE DI CERVA (Provincia di Catanzaro) COMUNE DI CERVA (Provincia di Catanzaro) A R E A F I N A N Z I A R I A D E T E R M I N A Z I O N E N. 25 OGGETTO GESTIONE CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE. IMPEGNO DÌ SPESA PER ACQUISTO SOFTWARE, ELABORAZIONE,

Dettagli

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI. VERBALE n. 14 DEL 26/07/2016

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI. VERBALE n. 14 DEL 26/07/2016 CITTÀ di CASTIGLIONE delle STIVIERE Provincia di Mantova *** COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI VERBALE n. 14 DEL 26/07/2016 SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO E VARIAZIONE DI ASSESTAMENTO AL BILANCIO

Dettagli

Comune di Settimo Milanese Provincia di Milano

Comune di Settimo Milanese Provincia di Milano Comune di Settimo Milanese Provincia di Milano OGGETTO : APPROVAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA TRA LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI ARESE, CORNAREDO, LAINATE, PERO, POGLIANO,PREGNANA, RHO, SETTIMO, VANZAGO IL

Dettagli

- il D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del d. lgs. 163/2006 ;

- il D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del d. lgs. 163/2006 ; OGGETTO: Servizio Idro-Meteo-Clima. Indizione di una procedura aperta in ambito comunitario per l'affidamento del servizio di manutenzione e assistenza della rete regionale di monitoraggio idrometeorologica

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri DECRETO N. 119/2014 Prot. n. 0022703 /1.2.2 del 03/09/2014 VISTA la Legge 23 agosto 1988, n. 400, recante Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e

Dettagli

Corte dei Conti. visto il testo unico delle leggi sull ordinamento della Corte dei conti

Corte dei Conti. visto il testo unico delle leggi sull ordinamento della Corte dei conti Deliberazione n. 67/2010/PAR Repubblica italiana Corte dei Conti La Sezione del controllo per la Regione Sardegna composta dai Signori: dott. Mario Scano dott. Nicola Leone dott.ssa Valeria Mistretta dott.ssa

Dettagli

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA. per l anno 2008, delle misure di compensazione territoriale

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA. per l anno 2008, delle misure di compensazione territoriale Prescrive che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in occasione della richiesta di parere da parte di questo Comitato sul successivo Contratto di programma ANAS, trasmetta un quadro complessivo

Dettagli

SETTORE SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE MELARA ANTONINO MARIO

SETTORE SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE MELARA ANTONINO MARIO REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE PRESIDENZA SETTORE SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE Il Dirigente Responsabile: MELARA ANTONINO MARIO Decreto soggetto a controllo di regolarità contabile ai sensi

Dettagli

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DECRETO 24 ottobre 2014. Procedure e schemi-tipo per la redazione e la pubblicazione del programma triennale, dei suoi aggiornamenti annuali e dell elenco

Dettagli

C o m u n e d i P a l m i

C o m u n e d i P a l m i C o m u n e d i P a l m i 89015 Provincia di Reggio Calabria ORIGINALE DI DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO N 108 Del 19/04/2012 Oggetto: ESAME ED APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2012,

Dettagli