Azienda ULSS 20 di Verona

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Azienda ULSS 20 di Verona"

Transcript

1 Azienda ULSS 20 di Verona

2 Pagina 2 di 64 Revisione 02 del 21/06/2010 Codice Documento: Redatta da: Dott.ssa Diana Pascu Dott.ssa Tamara Zerman Direzione Medica Ospedaliera Direzione Medica Ospedaliera Autorizzata da: Gruppo di lavoro: Albanese Vito Dipartimento dei Servizi di Diagnosi e Cura Benassuti Chiara Dipartimento Chirurgico Benazzi Silvia Distretto Socio-Sanitario n. 1 Braiato Simona Dipartimento Chirurgico Calò Nicola Distretto Socio-Sanitario n. 2 Dolci Francesca Distretto Socio-Sanitario n. 2 Faccini Martina Dipartimento Medico-Internistico Fratton Rita Dipartimento Farmaceutico Gaiga Ester Direzione Medica Ospedaliera - Poliambulatori 2

3 Pagina 3 di 64 Gruppo di lavoro (continua): Lonardi Daniela Dipartimento Riabilitativo Pertile Monica Direzione Medica Ospedaliera - Poliambulatori Romanelli Gianvito Medico di Medicina Genarale Sartori Mara Direzione Medica Ospedaliera Sommaggio Roberta Dipartimento Emergenza-Urgenza Tessari Lorella Direzione Medica Ospedaliera Tositti Giulia Dipartimento Medico-Internistico Ugola Federica Direzione Medica Ospedaliera Vighini Manuel Distretto Socio-Sanitario n. 1 Zanetti Nicola Servizio Qualità e Accreditamento Zerman Tamara Direzione Medica Ospedaliera Lista di distribuzione Area dei Servizi Socio-Sanitari Dipartimento Farmaceutico Dipartimento di Salute Mentale Dipartimenti Ospedalieri Distretti Socio-Sanitari n. 1, 2, 3, 4 Servizio Qualità e Accreditamento Servizio Professioni Sanitarie 3

4 Pagina 4 di 64 INDICE PREMESSE CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE 1. PREVENZIONE 2. MEDICAZIONE 3. IMMAGINI 4. ELENCO PRODOTTI CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE 1. PREVENZIONE 2. MEDICAZIONE 3. IMMAGINI 4. ELENCO PRODOTTI CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE 1. PREVENZIONE 2. MEDICAZIONE 3. IMMAGINI 4. ELENCO PRODOTTI CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI GUIDA AL CONTENIMENTO DEL DOLORE IN SEDE DI CAMBIO DI MEDICAZIONE RESPONSABILITA E INDICATORI SCHEDA DI DIMISSIONE DI UN PAZIENTE CON LESIONI CUTANEE BIBLIOGRAFIA 4

5 Pagina 5 di 64 Edizione e Data Descrizione Redazione Approvazione Verifica revisione e/o modifica Area Qualità 1 Edizione 0 Revisione 1 Revisione 2 Revisione 3 Revisione 4 Revisione 5 Revisione 6 Revisione 7 Revisione 8 Revisione 9 Revisione Stesura procedura Diana Pascu, Tamara Zerman 5

6 Pagina 6 di 64 PREMESSE L esigenza di elaborare un protocollo aziendale per la prevenzione ed il trattamento delle lesioni cutanee nasce dalle implicazioni cliniche, organizzative ed economiche correlate sia alla loro prevenzione sia al loro trattamento. Le lesioni cutanee dal punto di vista epidemiologico sono, infatti, un fenomeno rilevante in termini di frequenza. Questo scenario è certamente determinato in parte dall incremento delle patologie croniche, degenerative e invalidanti e in parte da un parallelo aumento dell età media della popolazione. Questa patologia rappresenta anche un problema considerevole dal punto di vista clinico, poiché determina dolore, prolunga il processo di guarigione, incrementa la degenza ospedaliera. In altre parole le lesioni cutanee sono complicanze sanitarie i cui costi sono elevati sia in termini di sofferenza umana sia di impiego di risorse. I pazienti e le situazioni a rischio di sviluppo delle lesioni cutanee generalmente vengono correttamente riconosciute, ma spesso l approccio metodologico può essere inadeguato per scarsa applicazione delle strategie di educazione e prevenzione, per l utilizzo di trattamenti non scientificamente validati o perché i presidi a disposizione non sono adeguati al grado di rischio. Nell ottica, quindi, di migliorare l approccio a questo problema affrontandolo nella sua globalità era nato nel 2004, all interno dell Azienda ULSS 20, un gruppo multidisciplinare, che ha lavorato alla stesura di Linee guida per la prevenzione ed il trattamento delle lesioni cutanee, il cui obiettivo era quello di standardizzare e omogeneizzare i comportamenti attraverso strumenti validati e protocolli di prevenzione e trattamento basati su evidenze scientifiche. 6

7 Pagina 7 di 64 Le diverse figure professionali coinvolte in questo progetto provengono, inoltre, da strutture sia territoriali sia ospedaliere, e, quindi, da tutte le strutture che possono trovarsi coinvolte nel trattamento di questa patologia, seguendo la logica di garantire uniformità di approccio al problema e continuità assistenziale ai pazienti. Le linee guida sulla prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee si proponevano, quindi, di fornire a tutti gli operatori sanitari che operano nell Azienda ULSS 20 di Verona una serie di raccomandazioni, basate su evidenze scientifiche e sul consenso del gruppo di progetto, per individuare i pazienti a rischio di sviluppare lesioni cutanee, applicare adeguati comportamenti di prevenzione e di trattamento. Alla luce dei nuovi prodotti per il trattamento che sono stati introdotti nell uso dal 2004 e con l obiettivo di predisporre uno strumento di facile consultazione ed utilizzo che si adegui a tutti gli ambiti di assistenza sia ospedalieri sia territoriali, è stato creato nel 2008 un nuovo gruppo di lavoro, per la predisposizione di un Protocollo aziendale per la gestione delle ulcere cutanee. 7

8 Pagina 8 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE Esistono alcuni sistemi di classificazione per descrivere le ulcere da pressione in termini di danno tissutale osservato. L uso di uno strumento di classificazione permette una valutazione universale e una comunicazione efficace della severità del danno tissutale tra diversi professionisti sanitari (Armstrong & Bortz, 2001). Il sistema a quattro stadi del National Pressure Ulcer Advisory Panel è lo strumento più largamente accettato (Consortium for Spinal Chord Medicine, 2000; CREST, 1998; Ferguson e al, 2000; Ferrell, Josepheson, Norvid & Alcorn, 2000). E stato accettato dal gruppo AHCPR nel 1994 e da allora è divenuto uno standard clinico (Weir, 2001). Il gruppo che ha creato lo strumento, attraverso la ricerca di un consenso unanime, ha infatti riconosciuto l universalità dei criteri di definizione della patologia, così come vengono interpretati e utilizzati dai clinici operanti in numerosi e variegati setting di pratica sanitaria. Le definizioni del National Pressure Ulcer Advisory Panel (1998) includono: L ulcera da pressione è un osservabile alterazione pressione-correlata della cute intatta, i cui indicatori, confrontati con un area del corpo adiacente od opposta, possono comprendere uno o più dei seguenti parametri: temperatura cutanea (calda o fredda), consistenza del tessuto (compatto o molle), e/o sensazione (dolore, prurito). In soggetti con cute a pigmentazione chiara, l ulcera appare come un area delineata di eritema persistente; mentre in soggetti con cute a pigmentazione scura la lesione appare come chiazza persistente rossa, blu o viola. Perdita parziale di spessore cutaneo che interessa epidermide, derma o entrambi. L ulcera è solitamente superficiale e clinicamente si manifesta come abrasione, vescica o cratere superficiale. Perdita completa di spessore cutaneo con lesione o necrosi del tessuto sottocutaneo che può estendersi alla fascia sottostante, ma non oltrepassarla. L ulcera si presenta, dal punto di vista clinico, come cratere profondo con o senza tessuto adiacente sottominato. Perdita completa dello spessore cutaneo con lesione estesa, necrosi tissutale o danno a muscolo, osso o strutture di supporto (p.e. tendini, capsula articolare). Tessuto sottominato e tratti cavi possono inoltre essere associati ad ulcere da pressione di Stadio IV. 8

9 Pagina 9 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE Un efficace prevenzione unitamente al trattamento adeguato delle lesioni da decubito costituiscono un requisito essenziale di qualità dell assistenza al paziente. La lesione da decubito genera un aumento consistente dei costi generati dalle spese dirette per la cura e dall'aumento della durata delle degenze ospedaliere e domiciliari, oltre a peggiorare la qualità della vita di chi, per la sua patologia, già fatica a vivere il quotidiano ed a raggiungere dei livelli di vita accettabili. È indispensabile pertanto che gli addetti ai lavori aiutino a prevenire e a curare in modo personalizzato ed efficace le lesioni, tenendo conto del vissuto di ciascuno; come del resto è fondamentale individuare i comportamenti da consigliare al personale sanitario, con l aiuto di Linee guida internazionalmente accreditate. Il primo fattore di rischio per l insorgenza di lesioni da decubito è l immobilità, che agisce sulla cute principalmente per mezzo di una forza compressiva, ma anche di stiramento e frizione. Si deve considerare a rischio ogni paziente che è allettato, in carrozzina, o che presenti difficoltà di riposizionamento. A questa condizione si associano altri fattori di rischio intrinseci allo stato generale del paziente ed altri invece correlati ad una patologia o ad una complicanza di questa. FATTORI INTRINSECI Alterato controllo vasomotorio; Riduzione della sensibilità cutanea; Atrofia delle masse muscolari; Flaccidità muscolare; 9

10 Pagina 10 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE Scadenti condizioni generali; Stato di iponutrizione; Infezioni batteriche; Disturbi psichici. FATTORI ESTRINSECI Compressione cutanea prolungata; Sfregamento cutaneo; Condizioni igieniche del paziente; Piano d appoggio non adeguato. VALUTAZIONE DEL PAZIENTE QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO Tutti i pazienti a rischio devono essere valutati in modo sistematico ed utilizzando uno strumento standardizzato di misurazione: le scale di valutazione. Tale valutazione non sostituisce la valutazione clinica del paziente, ma rappresenta uno strumento indispensabile per la stesura di un piano assistenziale individualizzato ed un mezzo efficace per utilizzare nel modo migliore le risorse. Ogni valutazione deve essere pertanto documentata. Quando valutare il paziente? In ospedale: al momento del ricovero, giornalmente durante i quotidiani processi assistenziali ed ogniqualvolta ci siano variazioni cliniche del paziente; RSA/Case di riposo: al momento del ricovero, settimanalmente per 4 settimane, poi ogni quindici giorni ed ogni qualvolta ci siano variazioni cliniche del paziente; 10

11 Pagina 11 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE A domicilio: ad ogni accesso dell infermiere ed ogni qualvolta ci siano variazioni cliniche del paziente. Date le peculiari caratteristiche di semplicità e rapida compilazione, lo strumento utilizzato dall Azienda ULSS 20 di Verona per individuare i pazienti a rischio, è la Scala di BRADEN. INTERVENTI DI PREVENZIONE Gli interventi di prevenzione sono i seguenti: Cura della cute e norme igieniche; Stato nutrizionale; Mobilizzazione e posizionamento; Riduzione della compressione. Cura della cute e norme igieniche Il controllo della cute nei pazienti considerati a rischio deve avvenire quotidianamente. È importante sottolineare che è buona norma riconoscere e registrare anche le prime modificazioni dello stato cutaneo del paziente (cute disidratata, squamosa, ipercheratosica, eczematosa, ecc.) Particolare attenzione deve essere prestata a quelle aree che vengono statisticamente definite più a rischio: sacro, glutei, trocanteri, calcagni, scapole, spine ischiatiche posteriori ed anteriori, gomiti, ginocchia, zigomi, regione occipitale. 11

12 Pagina 12 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE COSA FARE L igiene del paziente deve essere particolarmente accurata, va effettuata giornalmente ed ogni volta che il malato evacua o viene cambiato. Mantenere la cute pulita utilizzando detergenti preferibilmente liquidi a PH debolmente acido (utilizzare possibilmente i non saponi, oppure oli da bagno). L asciugatura della cute deve avvenire per tamponamento utilizzando panni morbidi. In presenza di cute secca l applicazione di oli protettivi o creme idratanti ed emollienti può contribuire a ripristinare il mantello idrolipidico e a mantenere elastica la cute; l utilizzo di paste a base di ossido di zinco può rivelarsi utile esclusivamente se vi è rischio di macerazione da incontinenza. Qualora venissero utilizzate paste ad ossido di zinco, è importante curare particolarmente l igiene ed usare il prodotto in quantità idonea per evitare la formazione di granuli. 12

13 Pagina 13 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE È comunque auspicabile mantenere protetta e idratata la cute, soprattutto nelle zone che si presentano particolarmente secche con prodotti barriera (es. uso di Cavilon spray, Cavilon crema). Usare lenzuola e traverse ben tese di tessuto morbido e possibilmente non sintetico. Valutazione dello stato nutrizionale Verificare la presenza di uno stato di malnutrizione (per eccesso o per difetto) monitorando i seguenti parametri: Il peso corporeo e suo andamento negli ultimi 3/6 mesi; L appetito: controllando la corretta assunzione quali-quantitativa degli alimenti; Lo stato di idratazione: stimolando il paziente ad assumere liquidi in quantità sufficienti; La situazione proteico-vitaminica: controllando lo stato delle mucose, della pelle, dei capelli, delle unghie, ecc.); Esami di laboratorio: con particolare attenzione al bilancio elettrolitico e proteico; Le eventuali patologie di base: possibili concause dello stato di malnutrizione. 13

14 Pagina 14 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE Mobilizzazione e posizionamento La mobilizzazione e il corretto posizionamento rappresentano la prima forma di prevenzione contro la compressione. È assolutamente fondamentale mantenere e stimolare le capacità residue del paziente, promuovendo la deambulazione anche con l ausilio di deambulatori, quadripode, parallele ecc. I pazienti che hanno perso la capacità di deambulare devono, ove possibile, essere sistemati in poltrona o in carrozzina. I pazienti totalmente immobilizzati o allettati devono essere mobilizzati almeno ogni 2 3 ore anche se posizionati su superfici antidecubito. L ispezione accurata della cute nelle zone a rischio definirà comunque meglio la frequenza della mobilizzazione. La postura indicata oltre a ridurre le zone di pressione, deve essere confortevole per il paziente e garantire un corretto allineamento delle articolazioni per evitare contratture, anchilosi e dolore. Cosa fare Paziente totalmente allettato: 1. stabilire un cambio posturale scritto e standardizzato; 2. utilizzare dispositivi per il sollevamento, per evitare le forze da stiramento; 3. nel decubito laterale evitare la posizione ad angolo retto, per evitare la compressione sul trocantere; 4. nei cambi di postura richiedere sempre la collaborazione del paziente; 14

15 Pagina 15 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE 5. le posture che si possono far assumere ad un paziente sono: postura supina; postura laterale sinistra o destra; postura prona (raramente utilizzabile); postura di Fowler o decubito ortopnoico. nella postura supina (1) gli arti superiori devono essere allineati o leggermente abdotti e flessi in avanti, appoggianti su un cuscino, la mano deve essere aperta; gli arti inferiori divaricati, anche e ginocchia estese, piedi ad angolo retto. Gli arti inferiori possono essere messi in leggera flessione solo per brevi periodi, in quanto tale posizione, peraltro comoda, causa retrazioni tendinee e blocchi articolari. Se si vuole mantenere il paziente in posizione semiseduta, il sollevamento della testiera del letto non deve superare i 30, al fine di evitare forze aggiuntive di taglio nei tessuti profondi causate dallo scivolamento verso il basso; se la testiera viene sollevata oltre i 30 dovranno essere sollevati anche gli arti inferiori, per contrastare lo scivolamento. 15

16 Pagina 16 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE Quando si mobilizza un paziente dalla posizione supina, si devono ispezionare i talloni e la zona sacro/glutea. Nei soggetti totalmente immobili si dovranno ispezionare anche le altre zone di appoggio, cioè le scapole, i gomiti e l occipite. nella postura laterale (2) la spalla e la scapola sottostante vanno appoggiate al letto, per poter meglio posizionare il braccio sul piano del letto, sia esteso che a gomito flesso. Il braccio che rimane sopra deve essere appoggiato su un cuscino, in modo che la spalla sia leggermente aperta. La schiena va appoggiata su un cuscino ripiegato. La gamba che rimane sul piano del letto va posta lievemente in estensione indietro, per migliorare la stabilità del paziente, il ginocchio lievemente flesso, il piede ad angolo retto. L altra gamba, che rimane sopra, va appoggiata su un cuscino, flessa all anca e al ginocchio, piede ad angolo retto. Quando il paziente viene spostato da questa posizione si devono ispezionare la zona del trocantere e quella del malleolo; nei pazienti ad alto rischio anche la zona dell orecchio. postura prona: Ove possibile insistere affinché le persone mantengano questa posizione, anche se per breve tempo, in quanto assicura un completo scarico della zona sacrale e dei calcagni e contrasta la rigidità in flessione delle anche e delle ginocchia. Allineamento: il capo va ruotato dolcemente su un lato. Gli arti superiori possono essere allineati entrambi lungo i 16

17 Pagina 17 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE fianchi, oppure uno dei due può essere flesso verso l alto. Sotto il paziente devono essere posizionati cuscini che permettano di ottenere uno spazio per i genitali maschili, o per le mammelle: i cuscini saranno lievemente distanziati, anche alle ginocchia, per permettere lo scarico delle rotule. I piedi devono essere posizionati oltre il bordo del materasso a 90. postura di Fowler o decubito ortopnoico: Questa postura viene realizzata quando la testata del letto è sollevata di e le ginocchia flesse. E' la postura che determina la maggiore compressione a livello sacrale ischiatico; è quindi opportuno che durante gli spostamenti queste zone non subiscano frizioni (utilizzare traversa o telo). Con la testata del letto sollevata di si ha un miglioramento della ventilazione, possono essere usati cuscini per sostenere braccia e mani se il paziente non li controlla volontariamente. Dovrà essere utilizzata un'adeguata protezione del piede e del tallone. Posizionare un cuscino sotto le cosce per avere la flessione delle ginocchia, ciò previene gli effetti della prolungata iperestensione, quindi una ridotta mobilità articolare. MATERIALE: cuscini, rotoli trocanterici, alzacoperte, tavola antiequinismo. 17

18 Pagina 18 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE Paziente in poltrona o in carrozzina individuare la seduta corretta: la schiena deve essere ben appoggiata ed adesa allo schienale con uno spazio laterale e sottostante le ginocchia di 2 cm al massimo; sollevare il paziente o incentivare il cambio di posizione autonomo (autosollevamento) per alcuni secondi, ogni minuti; la carrozzina deve essere possibilmente personalizzata alle esigenze del paziente. SI NO 18

19 Pagina 19 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE PREVENZIONE Tra un cambio di postura e l altro è utile l utilizzo di presidi e ausili antidecubito; questi permettono di alleviare la compressione delle zone a rischio. Tuttavia non sono in grado di ridurre la frequenza o di essere sostitutivi di una corretta mobilizzazione. COSA NON FARE Posizionamento Evitare il decubito laterale ad angolo retto sul trocantere. Non utilizzare le ciambelle poiché provocano danni da compressione e frizione. Evitare il massaggio poiché non apporta alcun beneficio al paziente, ma anzi aumento il rischio di lesioni. Non utilizzare il vello di pecora perché non modifica la compressione sui tessuti profondi e non assicura la corretta igiene. Igiene Evitare l uso di acqua calda ed evitare di frizionare la cute. Non usare disinfettanti alcolici poiché irritanti, non applicare talco. Evitare l uso di cerate e preferire affini traspiranti. Nel caso di soggetti costretti ad alimentarsi a letto fare attenzione alle briciole. Mantenere l ambiente umidificato e non soggetto a correnti d aria fredda che potrebbero disidratare la cute. Evitare la macerazione della cute lasciandola a contatto prolungato con ambiente umido. Non usare antibiotici topici. Non usare detergenti aggressivi. 19

20 Pagina 20 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE CUTE A RISCHIO Fondo: ROSSO - PRIMO STADIO Obiettivo: ripristinare la vascolarizzazione nella zona interessata, proteggere la cute con prodotti barriera. 1. Detersione: Lavare la zona con soluzione fisiologica o acqua sterile, asciugare delicatamente tamponando. 2. Medicazione o Utilizzare prodotti barriera oppure o Utilizzare film protettivi in poliuretano oppure o Utilizzare idrocolloidi sottili 3. Cambio medicazione Ogni 2 giorni in caso di utilizzo di prodotti barriera Ogni 5 7 giorni in caso di film idrocolloidi sottili e ogni qualvolta la zona appaia sporca. 20

21 Pagina 21 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA GRANULEGGIANTE Fondo: ROSSO DETERSO GRANULEGGIANTE PULITO SCARSO - MEDIO ESSUDATO II III IV STADIO Obiettivo: mantenere un ambiente umido nel letto della lesione; mantenere un buon grado di isolamento termico, prevenire la macerazione della cute perilesionale. 1. Detersione: Lavare con Ringer lattato o acqua sterile o soluzione fisiologica, asciugare delicatamente tamponando. 2. Medicazione o o Utilizzo di idrocolloidi, di film o schiume di poliuretano in placca, in caso di lesioni al II stadio; Utilizzo di poliuretano in schiuma, per lesioni cavitarie in III-IV stadio + medicazione secondaria in film di Poliuretano o idrocolloidi sottili. 3. Cambio medicazione Ogni 3 massimo 5 giorni. 21

22 Pagina 22 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA ESSUDANTE Fondo: ROSSO DETERSO ALTO ESSUDATO II III IV STADIO Obiettivo: ridurre la quantità di essudato presente sul letto della ferita, prevenire la macerazione della cute perilesionale. 1. Detersione: Lavare con Soluzione fisiologica, Ringer lattato o acqua sterile, asciugare tamponando. 2. Medicazione II Stadio Utilizzare alginato di Calcio avendo cura di proteggere la cute perilesionale con prodotti barriera; Coprire con idrocolloidi o placca in poliuretano trasparente. III-IV Stadio Rimuovere il tessuto necrotico; Pulire il letto della lesione con Ringer lattato; Applicare alginato avendo cura di proteggere la cute perilesionale con un prodotto barriera: Coprire con poliuretano in schiuma. 22

23 Pagina 23 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA ESSUDANTE (CONTINUA) 3. Cambio medicazione II Stadio 3 massimo 5 giorni in caso di utilizzo di poliuretano; Anticipare la sostituzione della medicazione in caso di viraggio della medicazione. III IV Stadio Giornalmente in prima istanza; Successivamente dopo 2 3 giorni e comunque in caso di viraggio della medicazione. 23

24 Pagina 24 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA NECROTICA Fondo: NERO ASCIUTTO O BASSO-MEDIO ESSUDATO Obiettivo: rimozione del tessuto necrotico, non vitale (debridement). 1. Detersione: lavare con soluzione fisiologica o Ringer lattato, o acqua sterile, asciugare tamponando. 2. Medicazione Utilizzare idrogel per ricoprire l escara facendo attenzione ad non applicare sulla cute perilesionale. Utilizzare un film di poliuretano per contenere il gel come medicazione secondaria. oppure Utilizzare collagenasi o proteasi aspecifiche sull escara avendo cura di evitare la cute perilesionale. Utilizzare un film di poliuretano per contenere il gel come medicazione secondaria. 3. Cambio medicazione Ogni ore, in base al grado di sbrigliamento della necrosi (debridement), nel caso di utilizzo di idrogeli. Ogni 24 ore in caso di utilizzo di enzimi autolitici (la loro azione è di circa 8 12 ore, nel caso di collagenasi e di 6 8 ore, nel caso di proteasi). 24

25 Pagina 25 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA ECCESSIVAMENTE ASCIUTTA Fondo: PALLIDO ARANCIO Obiettivo: promuovere un ambiente umido della lesione 1. Detersione: Lavare con soluzione fisiologica o Ringer lattato o acqua sterile, asciugare delicatamente tamponando. 2. Medicazione Utilizzo di idrogel, ricoprendo la medicazione con film semipermeabili (in poliuretano); Utilizzo di idrocolloidi. 3. Cambio medicazione Ogni 48 ore, in caso di utilizzo di idrogeli, a seconda del grado di idratazione del letto della lesione; controllare la macerazione della cute perilesionale. Ogni 5 7 giorni In caso di utilizzo di idrocolloidi. 25

26 Pagina 26 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA FIBRINOSA Fondo: GIALLO A MEDIO ALTO ESSUDATO Obiettivo: rimozione del coagulo di fibrina 1. Detersione: Lavare con Ringer lattato o soluzione fisiologica o acqua sterile. 2. Medicazione Essudato moderato Utilizzare idrogel, con copertura in poliuretano; Utilizzare idrocolloidi; Utilizzare collagenasi, con copertura di film di poliuretano. Essudato abbondante Utilizzare idrogel o collagenasi. Utilizzo di alginato di Calcio (o Calcio/Sodio) in caso di ferite fortemente essudanti + medicazione secondaria in film di poliuretano o idrocolloide sottile. Tale medicazione è indicata in quanto asporta il tessuto colliquato. 3. Cambio medicazione: Ogni 48 ore circa in caso di utilizzo di idrogel; Ogni 3 - massimo 5 giorni, in caso di utilizzo di idrocolloidi; Giornalmente in caso di utilizzo delle collagenasi; Giornalmente in caso di utilizzo degli alginati. 26

27 Pagina 27 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA INFETTA Obiettivo: abbattimento della carica batterica 1. Detersione: lavare con soluzione fisiologica o Ringer lattato o acqua sterile; asciugare tamponando; valutare se eseguire tampone o biopsia per antibiogramma. 2. Medicazione A B Utilizzare idrogel senza supporto per rimuovere tessuto. Utilizzo di garze d argento e/o carbone attivo (con o senza associazione di gel per ferite superficiali e cavitarie). Utilizzare gli alginati (con o senza associazione di gel), per ferite essudative. Coprire con poliuretano. Oppure Utilizzare medicazione con argento + Carbone attivo + alginato; Copertura con garza sterile. N.B. a. le garze di argento vanno inumidite con acqua sterile non usare soluzione fisiologica; b. non utilizzare garze iodoformiche, specie se in presenza di grandi lesioni, perché provocano una cessione continua di iodio; 27

28 Pagina 28 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA INFETTA (CONTINUA) c. non applicare antibiotici per uso topico; d. evitare medicazioni occlusive 3. Cambio medicazione: Ogni 24 ore in caso di utilizzo di idrogel; 2 3 giorni in caso di utilizzo di carbone attivo e arginati; Secondo l indicazione del produttore in caso di garze medicate all argento. 28

29 Pagina 29 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA SANGUINANTE Post-escarectomia o traumatica Obiettivo: arrestare il sanguinamento 1. Detersione: Lavare con Ringer lattato o soluzione fisiologica o acqua sterile. Asciugare tamponando. 2. Medicazione: Sanguinamento modesto Applicare impacco con acido tranexadico (Tranex- Ugurol) per arrestare il sanguinamento, oppure applicare spugne di gelatina emostatica (es. Ethicon Spongostan), Lavare con soluzione fisiologica, o Ringer Lattato, Applicare una medicazione non adesiva, Coprire con garza sterile. Sanguinamento abbondante Applicare alginato di Ca o Ca/Na per arrestare il sanguinamento. Se il sanguinanamento è molto abbondante utilizzare impacco con Tranex. Gli alginati vanno rimossi quando termina l azione emostatica. Coprire con garza non adesiva e completare la medicazione con garza sterile. 29

30 Pagina 30 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA SANGUINANTE (CONTINUA) Postchirurgico coprire con garze non adesive e una leggera compressione. N.B. Non utilizzare per le prime ore medicazioni avanzate. 3. Cambio medicazione: Gli impacchi con emostatico vanno rimossi al massimo entro un ora. Gli alginati vanno rimossi quando termina l azione emostatica. Nella medicazione post-chirurgica seguire le indicazioni del Chirurgo; le medicazioni vanno sostituite di norma una volta al giorno. 30

31 Pagina 31 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA RIEPITELIZZATA Fondo: Roseo Obiettivo: proteggere la cute neoformata, fragile e sottile. Promuovere un buon trofismo cutaneo. 1. Detersione: Non necessaria. 2. Ispezione: Quotidiana. 3. Medicazione: Applicazione di un film di poliuretano o idrocolloidi sottili. 4. Cambio medicazione: Ogni 2 3 giorni in caso di utilizzo di film di poliuretano o idrocolloidi. 31

32 Pagina 32 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE ELENCO PRODOTTI ULCERA GRANULEGGIANTE ULCERA ESSUDANTE II Stadio III-VI Stadio 32

33 Pagina 33 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA NECROTICA ULCERA FIBRINOSA ULCERA INFETTA 33

34 Pagina 34 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE ULCERA SANGUINANTE ULCERA RIEPITELIZZATA 34

35 Pagina 35 di 64 CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE MEDICAZIONE CODICE DESCRIZIONE NOME COMMERCIALE FILM BARRIERA FILM SPRAY BARRIERA CAVILON POMATE A BASE DI ENZIMI PROTEOLITICI CATALASI CITRIZAN 50 G TUBO GEL COLLAGENASI NORUXOL POMATA 30 G MEDICAZIONE PER DETERSIONE A BASE DI HYAFF ED ALGINATO DI SODIO HYALOGRAN CREMA 25 G GEL AUTOLITICI KATOGEL PLUS TUBO DA 30 G DUODERM IDROGEL MEDICAZIONE IPERTONICA MEDICAZIONE IPERTONICA STRISCE 1,2 CMX4,5 M CURASALT MEDICAZIONE IPERTONICA 15x17 CM CURASALT MEDICAZIONE A BASE DI ACIDO IALURONICO HYALLOFILL F HYALLOFILL R ALGINATI MEDICAZIONE ALGINATO CM 10X10 STERILE FARMACTIVE MEDICAZIONE ALGINATO CM 15X20 STERILE ALGESITE M MEDICAZIONE ALGINATO CM 2X30 TAMPONE NASTRO FARMACTIVE HYALOGRAN SCHIUMA DI POLIURETANAO ALTAMENTE ASSORBENTE LIGASANO 100 STRATI SUPPORTI 59X49X LIGASANO 50 STRATI SUPPORTI 59X49X2 IDROCOLLOIDI IN PASTA DUODERM HYDROACTIVE PASTA 30 G IDROCOLLOIDI MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM DUODERM MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM SOT CONFEEL MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 20X20 CM DUODERM FILM DI POLIURETANO MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 15X20 TEGADERM MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X10 OPSITE MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 6X7 TEGADERM MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X12 TEGADERM SCHIUME DI POLIURETANO MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 10X12 CM BIATAIN MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 15X15 CM BIATAIN MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 22,5X22,1 CONFORMATE PER IL SACRO PERMAFOAM SACRAL MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO NON ADESIVE 20X20 ALLEVYN ALTRE MEDICAZIONI IN SCHIUME DI POLIURETANO CUSCINI STERILI ALTAMENTE ASSORBENTI CON GRANULI DI POLIURETANO CM CUSCINI STERILI ALTAMENTE ASSORBENTI CON GRANULI DI POLIURETANO CM 5 CAVITARIO CONFEEL BIATAN MEDICAZIONI IN SCHIUME DI POLIURETANO PER TALLONI 10,5X13,5 CM ALLEVYN HEEL MEDICAZIONI CON ARGENTO A LENTO RILASCIO MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 7 GG 10X12,5 CM ACTICOAT 7 GG MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 3 GG 10X20 CM ACTICOAT 3 GG MEPILEX MATERIALE DI CONSUMO RINGER LATTATO FLAC 500 ML COMPRESSE GARZA 7X9 CM PIEGATE 8 STRATI COMPRESSE GARZA 9X14 CM PIEGATE 12 STRATI COMPRESSE GARZA 18X40 CM STERILI BISTURI MONOUSO 11 AXICUT BISTURI MONOUSO BISTURI MONOUSO 23 AXICUT CEROTTO A TRAZIONE 10X10 CM CEROTTO A TRAZIONE 15X10 CM CEROTTO A TRAZIONE 5X10 CM CEROTTO DI CARTA 2,5X9,14 CM CEROTTO DI CARTA 5X9,14 CM SURGIPAD 10X VASELINA BIANCA FU POMATA 30 G VULNOPUR BOMBOLA HYALOSILVER IRRICLENS RINGER LATTATO DETERGENTE ACIDO TRANEXAMICO FIALE TRANEX GELATINA SUINA 8x5x1 STANDARD CURASPON STANDARD GELATINA SUINA 8x3 ANALE CUTANPLAST 35

36 Pagina 36 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE PREVENZIONE IDENTIFICAZIONE DEI PAZIENTI A RISCHIO Le ulcere venose costituiscono un capitolo importante per la frequenza di riscontro in particolare nella popolazione anziana. Il paziente con: Nulla o ridotta mobilità; Uno o più episodi di Trombosi Venosa Profonda (TVP) o sindromi post trombotiche; Che ha già avuto ulcere venose; Eczema varicoso; Diabete o altre malattie metaboliche. ANAMNEESSI II COME VALUTARE IL PAZIENTE Rilievo di pregresse trombosi venose profonde; Rilievo di presenza di varici; Presenza di insufficienza venosa cronica; Sindrome post-trombotica (SPT); Tabagismo; Presenza di patologie quali diabete, ipertensione, insufficienza cardiaca, ipoalbuminemia, interventi chirurgici agli arti inferiori; Valutazione dei polsi periferici; Eventuale valutazione doppler arti inferiori; Valutazione ABPI; Presenza di eczema varicoso. SSEEGNI II EE SSI IINTTOMI CLLI IINI IICI Prurito; Crampi notturni; Senso di peso; 36

37 Pagina 37 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE PREVENZIONE Edema, iperpigmentazione generalmente in sede mediale e perimalleolare. COSA FARE NORME GENERALI Mantenere il peso forma, evitare il sovrappeso. Adeguato controllo metabolico, con dieta appropriata e controlli programmati in base al rischio anamnestico. Mantenersi attivi e in movimento. Tenere sollevato l arto in cui è presente l ulcera. Il bendaggio elastocompressivo, le calze contenitive e quelle a compressione graduata o lo stivaletto di Unna, applicato dall alluce al ginocchio, riducono efficacemente l edema dell arto. Indossare le calze prescritte per l intera giornata. Usare terapia eparinica solo nei casi necessari. Usare antibiotici sistemici solo in caso di accertata infezione. IGIENE Adeguata igiene della pelle con l uso di olii e saponi non aggressivi; Asciugare la pelle senza strofinare, ma tamponando; Idratazione della pelle con creme (es. Cavilon). 37

38 Pagina 38 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE PREVENZIONE COSA NON FARE NORME GENERALI Evitare il consumo di tabacco; Non assumere posizioni erette o sedute troppo prolungate; Evitare i traumi; Non usare di prodotti in gel; Non usare antibiotici topici. IGIENE Non usare disinfettanti, alcol, talco Non usare medicazioni quali cerotti o altre fatte da sé 38

39 Pagina 39 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE IMMAGINI CUTE A RISCHIO Fondo: ROSSO - PRIMO STADIO Obiettivo: ripristinare la vascolarizzazione nella zona interessata, proteggere la cute con prodotti barriera. 1. Detersione: Lavare la zona con soluzione fisiologica o acqua sterile, asciugare delicatamente tamponando. 2. Medicazione: o Utilizzare idrocolloidi sottili 3. Cambio medicazione: Ogni 3 5 giorni. 39

40 Pagina 40 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE IMMAGINI ULCERA VARICOSA CON FONDO RICCO DI FIBRINA Fondo: GIALLO A MEDIO ESSUDATO-ALTO ESSUDATO Obiettivo: rimuovere la fibrina 1. Detersione: Lavare con Ringer lattato o acqua sterile o soluzione fisiologica, asciugare delicatamente tamponando. 2. Medicazione: Essudato moderato Asportare la fibrina con l uso di idrogel o enzimi proteolitici Coprire con schiuma di poliuretano. Essudato abbondante Asportare la fibrina con l uso di idrogel Applicare arginato di Ca Coprire con schiuma di poliuretano Coprire con fasciatura leggera se trattasi di ulcera mista 3. Cambio medicazione: Essudato moderato Con l uso di enzimi proteolitici dopo 24 ore Con l uso di gel autolitici dopo 48 ore Essudato abbondante Dopo 48 ore N.B.: In caso di ulcere croniche con fondo cronicizzato si può usare per debridment: alginato di sodio + acido ialuronico (Hyalogran) 40

41 Pagina 41 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE IMMAGINI ULCERA ESSUDANTE Fondo: PALLIDO MODERATO/ ABBONDANTE ESSUDATO Obiettivo: promuovere un ambiente umido per favorire la guarigione e prevenire il biofilm (matrice glicoproteica prodotta dai batteri per difendersi). 1. Detersione: Lavare con Soluzione fisiologica, Ringer lattato o acqua sterile, asciugare tamponando. 2. Medicazione: Essudato moderato Utilizzare idrogel Coprire con medicazioni con argento a lento rilascio Applicare schiume di poliuretano Usare bendaggio leggero e compressivo solo con indice di Windsor inferiore a 0.8 Proteggere con crema barriera la cute perilesionale Essudato abbondante Utilizzare idrogel Coprire con medicazioni con argento a lento rilascio Applicare arginato di Ca e schiume di poliuretano Usare bendaggio leggero e compressivo solo con indice di Windsor inferiore a 0.8 Proteggere con crema barriera la cute perilesionale 41

42 Pagina 42 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE IMMAGINI 3. Cambio medicazione: Essudato moderato Essudato abbondante 3 5 per entrambi i tipi di Dopo 3 giorni medicazione N.B.: In caso di ulcere croniche con fondo cronicizzato si può usare per debridment: alginato di sodio + acido ialuronico (Hyalogran) 42

43 Pagina 43 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE IMMAGINI ULCERA GRANULEGGIANTE Fondo: IRRORATO, BEN DETERSO, BASSO/MODERATO ABBONDANTE/ESSUDATO Obiettivo: mantenere un ambiente umido nel letto della lesione, mantenere un buon grado di isolamento termico, prevenire la macerazione della cute perilesionale in caso di essudato abbondante 1. Detersione: Lavare con Soluzione fisiologica, Ringer lattato o acqua sterile, asciugare tamponando. 2. Medicazione: Ulcera superficiale Utilizzare idrocolloidi e coprire con schiuma di poliuretano Bendaggio Oppure in caso di inefficacia e su indicazione specialistica Utilizzare collagene + argento e coprire con schiuma di poliuretano Bendaggio Ulcera profonda Su indicazione specialistica Utilizzare granuli di collagene Applicare medicazione secondaria in schiuma di poliuretano Bendaggio Cambio medicazione: Dopo 72 ore. Dopo 72 ore. N.B: Per stimolare la granulazione si può utilizzare gel idrofilico (Hyalofill) 43

44 Pagina 44 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE IMMAGINI ULCERA INFETTA Fondo: BORDO PERILESIONALE ARROSSATO, FONDO ARROSSATO; ULCERA MALEODORANTE. Obiettivo: ridurre la carica batterica 1. Detersione: Lavare con Soluzione fisiologica, Ringer lattato o acqua sterile, asciugare tamponando. Se opportuno fare tampone della ferita/biopsia. 2. Medicazione: Ulcera superficiale Utilizzare medicazioni a base di argento nanocristallino Coprire con garza sterile Bendaggio leggero Oppure Utilizzo di idrogel e alginato se l essudato è abbondante Coprire con schiuma di Ulcera profonda Utilizzare medicazione all argento e alginato se la secrezione è abbondante e comunque fino a esito del tampone. Applicare schiuma di poliuretano o garze sterili Bendaggio leggero poliuretano Bendaggio leggero 3. Cambio medicazione: Ogni ore o 24 ore se vi è molto essudato e si è utilizzato l idrogel. 44

45 Pagina 45 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE IMMAGINI ULCERA NECROTICA Fondo: NERO ASCIUTTO O BASSO-MEDIO ESSUDATO Obiettivo: rimozione del tessuto necrotico, non vitale (debridement) 1. Detersione: lavare con soluzione fisiologica o Ringer lattato, o acqua sterile, asciugare tamponando. 2. Medicazione: Fondo umido Utilizzare collagenasi Applicare schiuma di poliuretano Bendaggio leggero Fondo secco Applicare gel autolitico Utilizzare una garza grassa Bendaggio leggero 3. Cambio medicazione: Dopo 3 giorni N.B. In caso di ulcere croniche con fondo cronicizzato si può usare per debridment: alginato di sodio + acido ialuronico (Hyalogran) 45

46 Pagina 46 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE IMMAGINI CUTE A RISCHIO ULCERA VARICOSA CON FONDO RICCO DI FIBRINA MEDIO ESSUDATO 46

47 Pagina 47 di 64 CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE IMMAGINI ALTO ESSUDATO ULCERA GRANULEGGIANTE ULCERA INFETTA 47

48 Pagina 48 di 64 CAPITOLO 3. LESIONI VENOSE ELENCO PRODOTTI CODICE DESCRIZIONE NOME COMMERCIALE FILM BARRIERA FILM SPRAY BARRIERA CAVILON POMATE A BASE DI ENZIMI PROTEOLITICI CATALASI CITRIZAN 50 G TUBO GEL COLLAGENASI NORUXOL POMATA 30 G MEDICAZIONE PER DETERSIONE A BASE DI HYAFF ED ALGINATO DI SODIO HYALOGRAN CREMA 25 G GEL AUTOLITICI KATOGEL PLUS TUBO DA 30 G DUODERM IDROGEL MEDICAZIONE IPERTONICA MEDICAZIONE IPERTONICA STRISCE 1,2X 4,5 M CURASALT MEDICAZIONE IPERTONICA 15x17 CM CURASALT MEDICAZIONE A BASE DI ACIDO IALURONICO HYALLOFILL F HYALLOFILL R ALGINATI MEDICAZIONE ALGINATO CM 15X20 STERILE ALGESITE M MEDICAZIONE ALGINATO CM 2X30 TAMPONE NASTRO FARMACTIVE IDROCOLLOIDI MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10CM DUODERM MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM SOT CONFEEL MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 20X20 CM DUODERM FILM DI POLIURETANO MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 15X20 TEGADERM MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X10 OPSITE MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 6X7 TEGADERM MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X12 TEGADERM SCHIUME DI POLIURETANO MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 10X12 CM BIATAIN MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 15X15 CM BIATAIN MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO NON ADESIVE 20X20 ALLEVYN BENDAGGIO BENDA ELASTICA ADESIVA CM 10 FORTELAST PLUS KIT PER BENDAGGIO ELASTOCOMPRESSIVO CM GIALLO PROGUIDE (rich. sing. paz.) BENDAGGIO A LUNGA ESTENSIBILITA' MEDICAZIONI CON ARGENTO A LENTO RILASCIO MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 7 GG 10X12,5 CM ACTICOAT 7 GG MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 3 GG 10X20 CM ACTICOAT 3 GG MEPILEX MATERIALE DI CONSUMO RINGER LATTATO FLAC 500 ML COMPRESSE GARZA 7X9 CM PIEGATE 8 STRATI COMPRESSE GARZA 9X14 CM PIEGATE 12 STRATI COMPRESSE GARZA 18X40 CM STERILI COMPRESSE GARZA 36X40 CM STERILI VULNOPUR BOMBOLA HYALOSILVER IRRICLENS RINGER LATTATO DETERGENTE ACIDO TRANEXAMICO FIALE TRANEX GELATINA SUINA 8x5x1 STANDARD CURASPON STANDARD GELATINA SUINA 8x3 ANALE CUTANPLAST 48

49 Pagina 49 di 64 CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE PREVENZIONE IDENTIFICAZIONE DEI PAZIENTI A RISCHIO Le ulcerazioni del piede sono la maggior causa di morbosità e disabilità nelle persone affette da diabete. Per tale ragione cure immediate ed appropriate sono essenziali per prevenire danni maggiori al paziente. Il paziente con: Pazienti con scarso controllo glicemico; Pazienti con diabete di lunga durata; Presenza di neuropatia sensitivo; Arteriopatia periferica occlusiva; Pazienti con deformità/malformazioni al piede; Pazienti con ulcere pregresse, infezioni od amputazioni; Disturbi severi del visus; Appartenenza a classi sociali economicamente disagiate; Obesità. COME VALUTARE IL PAZIENTE La valutazione del paziente deve essere fatta una volta l anno e più di frequente nei soggetti maggiormente a rischio, e comprende: ANAMNESI Rilievo di pregresse ulcere od amputazioni; Valutazione del controllo metabolico ed abitudini voluttuarie (fumo, alcol); Valutare eventuali deformità ai piedi; Valutazione dei polsi periferici; Valutazione ABPI; Valutazione ecocolor Doppler arti inferiori; 49

50 Pagina 50 di 64 CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE PREVENZIONE SEGNI E SINTOMI CLINICI Claudicazione intermittente; Piedi freddi; Dolori al piede a riposo o durante la notte; Pulsazioni assenti; Perdita dei peli; Ispessimento delle unghie; Arrossamento; Pelle lucida; Pallore al sollevamento; Infezioni. COSA FARE NORME GENERALI Adeguato controllo metabolico, con dieta appropriata e controlli programmati in base al rischio anamnestico. Movimento con passeggiate quotidiane di circa 2-3 Km. Mantenere il peso forma, evitare il sovrappeso. Eseguire accertamenti ortopedici ed eventuali trattamenti fisiatrici prescritti in caso di dolore articolare con limitazione della mobilità del piede CONTROLLO Ogni giorno ispezionare meticolosamente i piedi con particolare attenzione alle zone più a rischio. Controllare il colore delle dita, l arrossamento può essere indice di problemi circolatori. 50

51 Pagina 51 di 64 CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE PREVENZIONE Controllare scarpe e calzini, la scarpe devono essere a pianta larga chiuse e comode e con tacchi bassi, fare attenzione alle cuciture delle calze od usare calze senza cuciture. Controllare la sensibilità del piede. IGIENE Lavare ogni giorno i piedi con acqua tiepida e sapone, avendo poi cura di asciugarli bene tamponando e non sfregando, soprattutto tra le dita. Controllare sempre la temperatura dell acqua, deve essere tiepida e non calda. Mantenere i piedi e le gambe sempre ben asciutti. Usare creme idratanti per evitare la pelle secca, tranne che negli spazi interdigitali. Usare calze di cotone o di lana, non in fibra sintetica. Evitare di sudare in modo che non si abbia macerazione della pelle. Le unghie vanno mantenute pulite e devono essere tagliate settimanalmente utilizzando forbici a punta smussa per non 51

52 Pagina 52 di 64 CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE PREVENZIONE provocare ferite, il margine dell unghia va tagliato diritto e mai obliquamente sui bordi per evitare unghie incarnite. Cambiare spesso calze e scarpe. Mostrare al medico ogni piccola ferita al piede o alle unghie. COSA NON FARE NORME GENERALI Non ignorare la presenza di dolore alle gambe o ai piedi; Non lasciare sul pavimento aghi od altri oggetti appuntiti; Evitare fumo ed alcolici. IGIENE Evitare l uso di forbici od oggetti taglienti per la cura delle unghie. Evitare le fonti di calore diretto. Non camminare scalzi. Evitare di usare calze o scarpe che stringono. Non usare a lungo calzature o stivali di gomma. Evitare i sandali che lasciano le dita dei piedi scoperti. Evitare l uso di medicazioni ingombranti o di cerotti che possano irritare la pelle. Evitare pediluvi, alcol per disinfettare, prodotti in gel, e non usare detergenti aggressivi. Non tentare di tagliare da soli le callosità presenti. N.B. IL TRATTAMENTO DELLE LESIONI DIABETICHE VIENE IMPOSTATO DAL MEDICO SPECIALISTA. 52

53 Pagina 53 di 64 CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE IMMAGINI ULCERA GRANULEGGIANTE ULCERA INFETTA 53

54 Pagina 54 di 64 CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE PREVENZIONE ULCERA NECROTICA ULCERA IN FASE DI RIEPITELIZZAZIONE 54

55 Pagina 55 di 64 CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE ELENCO PRODOTTI CODICE DESCRIZIONE NOME COMMERCIALE FILM BARRIERA FILM SPRAY BARRIERA CAVILON POMATE A BASE DI ENZIMI PROTEOLITICI CATALASI CITRIZAN 50 G TUBO GEL COLLAGENASI NORUXOL POMATA 30 G MEDICAZIONE PER DETERSIONE A BASE DI HYAFF ED ALGINATO DI SODIO HYALOGRAN CREMA 25 G GEL AUTOLITICI KATOGEL PLUS TUBO DA 30 G DUODERM IDROGEL MEDICAZIONE IPERTONICA MEDICAZIONE IPERTONICA 1,2 CMX4,5 M CURASALT MEDICAZIONE IPERTONICA 15x17 CM CURASALT MEDICAZIONE A BASE DI ACIDO IALURONICO HYALLOFILL F HYALLOFILL R ALGINATI MEDICAZIONE ALGINATO CM 10X10 STERILE FARMACTIVE MEDICAZIONE ALGINATO CM 15X20 STERILE ALGESITE M MEDICAZIONE ALGINATO CM 2X30 TAMPONE NASTRO FARMACTIVE SCHIUMA DI POLIURETANAO ALTAMENTE ASSORBENTE LIGASANO 100 STRATI SUPPORTI 59X49X LIGASANO 50 STRATI SUPPORTI 59X49X2 IDROCOLLOIDI IN PASTA DUODERM HYDROACTIVE PASTA 30 G IDROCOLLOIDI MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM DUODERM MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM SOT CONFEEL MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 20X20 CM DUODERM FILM DI POLIURETANO MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 15X20 TEGADERM MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X10 OPSITE MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 6X7 TEGADERM MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X12 TEGADERM SCHIUME DI POLIURETANO MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 10X12 CM BIATAIN MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 15X15 CM BIATAIN MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 22,5X22,1 CONFORMATE PER IL SACRO PERMAFOAM SACRAL MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO NON ADESIVE 20X20 ALLEVYN ALTRE MEDICAZIONI IN SCHIUME DI POLIURETANO CUSCINI STERILI ALTAMENTE ASSORBENTI CON GRANULI DI POLIURETANO CM CUSCINI STERILI ALTAMENTE ASSORBENTI CON GRANULI DI POLIURETANO CM 5 CAVITARIO CONFEEL BIATAN MEDICAZIONI IN SCHIUME DI POLIURETANO PER TALLONI ALLEVYN HEEL 10,5X13,5 CM MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 7 GG 10X12,5 CM ACTICOAT 7 GG MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 3 GG 10X20 CM ACTICOAT 3 GG MEPILEX MATERIALE DI CONSUMO RINGER LATTATO FLAC 500 ML COMPRESSE GARZA 7X9 CM PIEGATE 8 STRATI COMPRESSE GARZA 9X14 CM PIEGATE 12 STRATI COMPRESSE GARZA 18X40 CM STERILI BISTURI MONOUSO 11 AXICUT BISTURI MONOUSO BISTURI MONOUSO 23 AXICUT CEROTTO A TRAZIONE 10X10 CM CEROTTO A TRAZIONE 15X10 CM CEROTTO A TRAZIONE 5X10 CM CEROTTO DI CARTA 2,5X9,14 CM CEROTTO DI CARTA 5X9,14 CM SURGIPAD 10X VASELINA BIANCA FU POMATA 30 G VULNOPUR BOMBOLA HYALOSILVER IRRICLENS RINGER LATTATO DETERGENTE ACIDO TRANEXAMICO FIALE TRANEX GELATINA SUINA 8x5x1 STANDARD CURASPON STANDARD GELATINA SUINA 8x3 ANALE CUTANPLAST 55

56 CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI Pagina 56 di 64 PRODOTTI CATEGORIA CARATTERISTICHE E INDICAZIONI SVANTAGGI E PRECAUZIONI PELLICOLE SEMIPERMEABILI IN POLIURETANO es: BIOCLUSIVE OPSITE FLEXIGRID/ FLEXIFIX CUTIFILM MEFIL TEGADERM ASKINA - DERM HYDROFILM VISULIN CUTIFLEX SMART FILM Pellicole semi permeabili a gas e vapore acqueo Mantengono un microambiente umido a temperatura costante e proteggono la ferita da infezioni esogene. Indicate in lesioni superficiali come unica medicazione, impiegate come medicazioni secondarie nel fissaggio di prodotti per aumentarne l efficacia; impiegate anche come prevenzione dall azione di forze di taglio e di frizione e protezione di aree a rischio. Controindicate in ferite infette o iperessudanti IDROCOLLOIDI PLACCHE es: IN DUODERM CGF/FILM ALGOPLAQUE HP/FILM COMFEEL SURESKIN TEGASORB BIOFILM S CUTINOVA IDRO/ THIN HYDROCOLL SUPRASORB H EASYDERM/HB Medicazione adsorbente occlusiva Mantengono un microambiente umido favorevole alla granulazione e alla riepitelizzazione, proteggono da infezioni esogene. Adsorbendo l essudato si sviluppa un gel che impedisce lesioni al tessuto di granulazione alla rimozione e riduzione del dolore locale. Indicati su lesioni superficiali o poco profonde o come prevenzione. Possibile scollamento della medicazione in caso di lesione essudante con la possibilità del verificarsi di fenomeni di macerazione. Richiede un margine d adesione su cute sana di 2-3 cm, non offre garanzie di tenuta su aree di macerazione. Da segnalare un caratteristico odore sgradevole che compare quando l idrocolloide comincia a gelificare e spesso è scambiato con l odore della lesione infetta. IDROCOLLOIDI GRANULARI E IN PASTA es: DUODERM PASTA COMFEEL PASTA COMFEEL POLVERE ASKINA BIOFILM KATOGEL Adsorbenti Da utilizzarsi in ferite profonde con secrezioni medio abbondanti. Sviluppano un gel che impedisce l adesione al fondo della ferita, mantengono un microambiente umido favorendo i processi di detersione e di cicatrizzazione. Controindicati in presenza di fistole, controverso l uso in caso di infezioni. Sviluppano un odore poco gradevole. 56

LESIONE ROSA (in fase di riepitelizzazione)

LESIONE ROSA (in fase di riepitelizzazione) LESIONE ROSA (in fase di riepitelizzazione) OBV: favorire la ricostruzione tissutale, proteggere la cute neoformate, fragile e sottile. DETERSIONE: soluzione fisiologica e/o ringer lattato. MEDICAZIONE:

Dettagli

Prevenzione e cura Lesioni Da Decubito LESIONE DA DECUBITO. VALUTAZIONE Punto di partenza per gestire una L.d.D. ATTIVITA :

Prevenzione e cura Lesioni Da Decubito LESIONE DA DECUBITO. VALUTAZIONE Punto di partenza per gestire una L.d.D. ATTIVITA : Prevenzione e cura Lesioni Da Decubito LESIONE DA DECUBITO E definita lesione da decubito una lesione tessutale con evoluzione necrotica, che interessa la cute, il derma, gli strati sottocutanei, fino

Dettagli

OPUSCOLO INFORMATIVO PER LA PREVENZIONE E CURA DELLE LESIONI DA DECUBITO

OPUSCOLO INFORMATIVO PER LA PREVENZIONE E CURA DELLE LESIONI DA DECUBITO OPUSCOLO INFORMATIVO PER LA PREVENZIONE E CURA DELLE LESIONI DA DECUBITO A cura del personale infermieristico territoriale dell ASL VCO Caro Familiare con questo breve opuscolo speriamo di aiutarti a vivere

Dettagli

ULCERE DA PRESSIONE TERAPIA

ULCERE DA PRESSIONE TERAPIA TERAPIA 1. Eliminazione della compressione locale 2. Rimozione del tessuto necrotico 3. Disinfezione dell ulcera 4. Applicazione di presidi di medicazione idonei 5. Eliminazione o riduzione dei fattori

Dettagli

LA CUTE PERILESIONALE

LA CUTE PERILESIONALE AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA PISANA Corso di formazione: Prevenzione e trattamento delle Ulcere da Pressione in ambito ospedaliero e domiciliare LA CUTE PERILESIONALE di Francesco Uccelli Infermiere

Dettagli

OBIETTIVI E METODI DELLE VARIE POSTURE A LETTO

OBIETTIVI E METODI DELLE VARIE POSTURE A LETTO OBIETTIVI E METODI DELLE VARIE POSTURE A LETTO POSTURA SUPINA OBIETTIVO Mantenere il corretto allineamento del rachide, prevenire flessioni e contratture dei muscoli para -cervicali. Ridurre la rotazione

Dettagli

LINEE GUIDA SULLA PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLE LESIONI DA DECUBITO 1 INTEGRAZIONE 2003

LINEE GUIDA SULLA PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLE LESIONI DA DECUBITO 1 INTEGRAZIONE 2003 LINEE GUIDA SULLA PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLE LESIONI DA DECUBITO 1 INTEGRAZIONE 2003 Bologna, 24 febbraio 2003 LINEE GUIDA SULLA PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLE LDD - 24 febbraio 2003 - Pagina 2 di

Dettagli

Il piede diabetico medicazione di base

Il piede diabetico medicazione di base Il piede diabetico medicazione di base Casa della Salute Colorno Ambulatorio Piede Diabetico Infermiera Azzi Anna Infermiera Menozzi Roberta Infermiera Bellingeri Silvia Il trattamento comprende 3 aree

Dettagli

GUIDA ALL UTILIZZO DEI PRODOTTI MEDICAZIONE LDP (procedura GEN-DS-ILtrattamento-LDP) SOLUZIONE PER LA DETERSIONE DELLE FERITE ACUTE E CRONICHE

GUIDA ALL UTILIZZO DEI PRODOTTI MEDICAZIONE LDP (procedura GEN-DS-ILtrattamento-LDP) SOLUZIONE PER LA DETERSIONE DELLE FERITE ACUTE E CRONICHE SOLUZIONE PER LA DETERSIONE DELLE FERITE ACUTE E CRONICHE Soluzione salina pronta all uso in confezione spray Soluzione per la detersione di ulcere acute e croniche in tutte le fasi della cicatrizzazione

Dettagli

Piano assistenziale al paziente con artroprotesi di femore.

Piano assistenziale al paziente con artroprotesi di femore. Piano assistenziale al paziente con artroprotesi di femore Comporta la sostituzione totale delle superfici articolari danneggiate con una protesi attraverso l impianto chirurgico. Cause: Debilitazione

Dettagli

Clinica delle Lesioni

Clinica delle Lesioni Clinica delle Lesioni Ustioni Causticazioni Folgorazioni Traumatche Vascolari Neurologiche Infettive di altra natura Ipertensione Vasculiti Neoplasie --- Neuropatia Ascesso Fascite Pioderma Venose Arteriose

Dettagli

PREVENZIONE DELLE PIAGHE DA DECUBITO

PREVENZIONE DELLE PIAGHE DA DECUBITO 3 CORSO FORMATIVO/INFORMATIVO MESORACA 2-5-6- SETTEMBRE 2016 PREVENZIONE DELLE PIAGHE DA DECUBITO DOTT. EUGENIO PELUSO DOTT.SSA ANASTASIA WANDA CARCELLO PIAGHE DA DECUBITO DEFINIZIONE Le piaghe da decubito,

Dettagli

MOBILIZZAZIONI, POSTURE ED AUSILI. Dott.ssa M. Monti Bragadin Medico Fisiatra Dott.ssa E. Pardini Coordinatore Fisioterapisti

MOBILIZZAZIONI, POSTURE ED AUSILI. Dott.ssa M. Monti Bragadin Medico Fisiatra Dott.ssa E. Pardini Coordinatore Fisioterapisti MOBILIZZAZIONI, POSTURE ED AUSILI Dott.ssa M. Monti Bragadin Medico Fisiatra Dott.ssa E. Pardini Coordinatore Fisioterapisti RIDUZIONE DELLA COMPRESSIONE PRESIDI ANTIDECUBITO Gli ausili antidecubito

Dettagli

CREMA E PASTA ALL OSSIDO DI ZINCO (MUSTELA COLD CREAM - MUSTELA CREMA BALSAMO )

CREMA E PASTA ALL OSSIDO DI ZINCO (MUSTELA COLD CREAM - MUSTELA CREMA BALSAMO ) ALLEGATO N 1 DESCRIZIONE DEI DISPOSITIVI MEDICI E PRESIDI MEDICO-CHIRURGICI PER LA PREVENZIONE E LA MEDICAZIONE DELLE LdD DISPONIBILI PRESSO IL SERVIZIO FARMACEUTICO DELL A.S.L. CN2 OLIO DI MANDORLE DOLCI

Dettagli

ELENCO MEDICAZIONI AVANZATE

ELENCO MEDICAZIONI AVANZATE ELENCO MEDICAZIONI AVANZATE ALGINATI Q.TA' Annuale ASL BA 1 COMPRESSA 10 X 10CM CA 1.000 200 2 NASTRO 2,5 X 40 CM CA 1.000 3 con acido ialuronico in granuli BUSTINE DA 2 G CA 2.000 IDROCOLLOIDI 4 PIASTRA

Dettagli

Programma B.Braun Vet Care per il trattamento delle lesioni cutanee. Una linea completa per la corretta gestione delle lesioni cutanee

Programma B.Braun Vet Care per il trattamento delle lesioni cutanee. Una linea completa per la corretta gestione delle lesioni cutanee Programma B.Braun Vet Care per il trattamento delle lesioni cutanee Una linea completa per la corretta gestione delle lesioni cutanee Indice dei contenuti PROGRAMMA Programma per il trattamento delle lesioni

Dettagli

AZIENDA ULSS 20 VERONA

AZIENDA ULSS 20 VERONA AZIENDA ULSS 20 VERONA PROCEDURA OPERATIVA Approvato il Funzione 04.05.2015 (CEAS) Revisione 04 del 03/04/2015 Redazione Verifica Data Funzione Nome Data Funzione Nome 21/06/2010 Medico Diana Pascu Resp.

Dettagli

PRONTUARIO MEDICAZIONI AVANZATE ASL 12

PRONTUARIO MEDICAZIONI AVANZATE ASL 12 PRONTUARIO AVANZAT 12 Dott.ssa Stefania Bertoli (U.O.S. Diabetologia e Matattie Metaboliche) Coordinatore Infermieristico Maria Pina Bertucelli - (U.O. Assistenza Infermieristica Territoriale - Distretto

Dettagli

La pelle è l'abito più prezioso che hai

La pelle è l'abito più prezioso che hai La pelle è l'abito più prezioso che hai Federico Illesi Nel corpo umano ci sono zone in cui la cute viene maggiormente sottoposta alla pressione del corpo, in particolare in corrispondenza delle sporgenze

Dettagli

ANATOMIA E FISIO-PATOLOGIA LE LESIONI DA PRESSIONE

ANATOMIA E FISIO-PATOLOGIA LE LESIONI DA PRESSIONE ANATOMIA E FISIO-PATOLOGIA LE LESIONI DA PRESSIONE CORSO CORSO OSS DISCIPLINA: OSS DISCIPLINA: ANATOMIA PRIMO E FISIO-PATOLOGIA SOCCORSO MASSIMO MASSIMO FRANZIN FRANZIN LESIONI DA PRESSIONE SI DEFINISCONO

Dettagli

IL DIABETE E LE SUE COMPLICANZE: IL PIEDE DIABETICO

IL DIABETE E LE SUE COMPLICANZE: IL PIEDE DIABETICO IL DIABETE E LE SUE COMPLICANZE: IL PIEDE DIABETICO I piedi sono tra le parti del corpo più vulnerabili per le complicanze diabetiche. Inoltre è una delle parti del corpo più esposta a colpi e sofferenze

Dettagli

PROSPETTO FABBISOGNI

PROSPETTO FABBISOGNI allegato n. 1 al capitolato speciale d'appalto CND UNITA' DI MISURA PROSPETTO FABBISOGNI SACCO FATEBENE FRATELLI GAETANO PINI QUANTITA' ANNUA NIGUARDA POLICLINICO PIO ALBERGO TRIVULZIO SAN CARLO BORROMEO

Dettagli

L ulcera neuropatica Valutazione dell appoggio plantare Lo scarico della lesione

L ulcera neuropatica Valutazione dell appoggio plantare Lo scarico della lesione La Lesione pre-ulcerativa L ulcera neuropatica Valutazione dell appoggio plantare Lo scarico della lesione Dott.ssa Mattei Paola Responsabile Centro Diabetologico C5 ASL Na-1 DEFINIZIONE Piede Diabetico

Dettagli

Ulcere venose: Medicazioni avanzate ed elastocompressione

Ulcere venose: Medicazioni avanzate ed elastocompressione Ulcere venose: Medicazioni avanzate ed elastocompressione Dott. Giuseppe Nebbioso Ambulatorio Chirurgia e Diagnostica Vascolare Trattamento Lesioni Croniche Cutanee A.S.L. Napoli 1 - D.S.B. 53 INSUFFICIENZA

Dettagli

PUCCIO A.M. PUCE R. OLTREMARINI G. REBECCHI I. GIORDANO G. ISTITUTO PALAZZOLO FONDAZIONE DON GNOCCHI-MILANO PREMESSA:

PUCCIO A.M. PUCE R. OLTREMARINI G. REBECCHI I. GIORDANO G. ISTITUTO PALAZZOLO FONDAZIONE DON GNOCCHI-MILANO PREMESSA: PUCCIO A.M. PUCE R. OLTREMARINI G. REBECCHI I. GIORDANO G. ISTITUTO PALAZZOLO FONDAZIONE DON GNOCCHI-MILANO PREMESSA: Le correnti elettriche, i campi elettrici ed elettromagnetici sono forme di energia

Dettagli

Dr. R.Faccini Dr. A.F.Cervini COME PREPARARSI ALL INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO.

Dr. R.Faccini Dr. A.F.Cervini COME PREPARARSI ALL INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO. Dr. R.Faccini Dr. A.F.Cervini COME PREPARARSI ALL INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO. Prima dell intervento chirurgico vengono eseguiti degli esami di laboratorio, e strumentali (ECG, Rx Torace ecc.)

Dettagli

Il piede diabetico Gennaro Saldalamacchia Centro per la prevenzione e cura del piede diabetico Area funzionale di diabetologia DIPARTIMENTO

Il piede diabetico Gennaro Saldalamacchia Centro per la prevenzione e cura del piede diabetico Area funzionale di diabetologia DIPARTIMENTO Il piede diabetico Gennaro Saldalamacchia Centro per la prevenzione e cura del piede diabetico Area funzionale di diabetologia DIPARTIMENTO ASSSTENZIALE DI CLINICA MEDICA 1 Il piede diabetico è una sindrome

Dettagli

E TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA PRESSIONE PA.GRC.27 E TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA PRESSIONE

E TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA PRESSIONE PA.GRC.27 E TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA PRESSIONE Pag.: 1 di 5 Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 0 30/05/2011 Firme Redatto Verificato Approvato UO Assicurazione Qualità Referente Sistema Qualità Direttore Sanitario Resp

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE ASSISTENTI FAMILIARI

CORSO DI FORMAZIONE ASSISTENTI FAMILIARI Assistenza Domiciliare 2012 CORSO DI FORMAZIONE ASSISTENTI FAMILIARI L ATTIVITA FISICA E IMPORTANTE PERCHE Migliora globalmente la salute fisica e psicologica Aiuta a conservare l autosufficienza Riduce

Dettagli

Idrogel idratante ed assorbente 15/20 g 1000 totale annuo lotto 1 iva/e ( in cifre e lettere)

Idrogel idratante ed assorbente 15/20 g 1000 totale annuo lotto 1 iva/e ( in cifre e lettere) MODULO OFFERTA MEDICAZIONI SPECIALI Lotto 1 - IDROGELI Idrogel idratante assorbente M040405 1 13521 essudato, autolitico 15/20 g 1000 totale annuo lotto 1 iva/e ( in cifre e lettere) Lotto 2 - IDROCOLLOIDI

Dettagli

Nuove opportunità per la professione

Nuove opportunità per la professione La Consulenza Infermieristica nella gestione del paziente con piede diabetico Nuove opportunità per la professione Inf.Annalisa Mattuzzi Ambulatorio Diabetologico Ospedale di Rovereto Aree di Competenza

Dettagli

PROTOCOLLI DI TRATTAMENTO DELLE LDD

PROTOCOLLI DI TRATTAMENTO DELLE LDD PROTOCOLLI DI TRATTAMENTO DELLE LDD Modulo 2 lezione 2 Le indicazioni al trattamento che seguono sono state tratte da: Indicazioni fornite da esperti nella gestione delle lesioni croniche (organizzazione

Dettagli

Responsabilità: Direttore U.O. e Caposala U.O.

Responsabilità: Direttore U.O. e Caposala U.O. Prevenzione le Lesioni da Pressione Tipo di Documento Procedura assistenziale Elaborazione GOIO Gruppo di Lavoro: S. Salvati, E. Fenicia, A. ispo, V. Crivaro Contenuti: Compiti e esponsabilità Definizione

Dettagli

INFORMAZIONI PER IL PAZIENTE. La gestione e la pulizia. delle viti ossee INNOVAZIONE CONTINUA

INFORMAZIONI PER IL PAZIENTE. La gestione e la pulizia. delle viti ossee INNOVAZIONE CONTINUA INFORMAZIONI PER IL PAZIENTE La gestione e la pulizia delle viti ossee INNOVAZIONE CONTINUA FISSAZIONE ESTERNA Cos è la fissazione esterna? Quando un osso necessita di intervento medico per la correzione

Dettagli

SINDROME POST-FLEBITICA (SPF) CASI CLINICI

SINDROME POST-FLEBITICA (SPF) CASI CLINICI SINDROME POST-FLEBITICA (SPF) CASI CLINICI DOTT. GIANFRANCO BOCCOLI Clinica Chirurgica I - U.O.S Chirurgia Vascolare I.N.R.C.A. I.R.C.S.S. Ancona Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare Università

Dettagli

LE PROBLEMATICHE DEL POST-OPERATO. OPERATO Ruolo dell I.P.

LE PROBLEMATICHE DEL POST-OPERATO. OPERATO Ruolo dell I.P. LE PROBLEMATICHE DEL POST-OPERATO OPERATO Ruolo dell I.P. www.fisiokinesiterapia.biz LA MEDICINA RIABILITATIVA Riconosce la centralità della persona Necessita di un approccio globale al paziente inteso

Dettagli

INFERMIERI E WOUND CARE: MEDICAZIONI AVANZATE PER LA RIPARAZIONE DELLE LESIONI DIFFICILI

INFERMIERI E WOUND CARE: MEDICAZIONI AVANZATE PER LA RIPARAZIONE DELLE LESIONI DIFFICILI INFERMIERI E WOUND CARE: MEDICAZIONI AVANZATE PER LA RIPARAZIONE DELLE LESIONI DIFFICILI Massa 20 Novembre 2015 INFERMIERI E WOUND CARE PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA PRESSIONE Dott.ssa Cinzia

Dettagli

daser Linea Ospedaliera Daser S.r.l. POSIZIONATORI GEL

daser Linea Ospedaliera Daser S.r.l. POSIZIONATORI GEL daser Linea Ospedaliera POSIZIONATORI GEL Daser S.r.l. Società Unipersonale via Trentino, 4 - Fraz. Padernello - 31038 Paese (TV) Telefono: +39 0422 951339 - Telefax: +39 0422 453912 www.daser.it - daser@daser.it

Dettagli

AUTORITA REGIONALE Stazione Unica Appaltante Sezione Tecnica

AUTORITA REGIONALE Stazione Unica Appaltante Sezione Tecnica Procedura aperta con modalità telematica per la fornitura triennale di Medicazioni Generali alle aziende sanitarie ed ospedaliere della Calabria Allegato F tecnica per la fornitura triennale di Medicazioni

Dettagli

ESERCITAZIONE PRATICA: IL POSIZIONAMENTO DELLE CALZE ELASTICHE CONFEZIONARE UN BENDAGGIO. INFERMIERA Nadia Tessarin

ESERCITAZIONE PRATICA: IL POSIZIONAMENTO DELLE CALZE ELASTICHE CONFEZIONARE UN BENDAGGIO. INFERMIERA Nadia Tessarin ESERCITAZIONE PRATICA: IL POSIZIONAMENTO DELLE CALZE ELASTICHE CONFEZIONARE UN BENDAGGIO INFERMIERA Nadia Tessarin La sottoscritta Nadia Tessarin ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag.

Dettagli

Crema lipidizzante. Una formula scientificamente testata contro la secchezza dei piedi anche i più problematici. Università degli Studi di Pavia

Crema lipidizzante. Una formula scientificamente testata contro la secchezza dei piedi anche i più problematici. Università degli Studi di Pavia Crema lipidizzante Una formula scientificamente testata contro la secchezza dei piedi anche i più problematici Università degli Studi di Pavia Il benessere dei piedi è il benessere di tutto il corpo Sensibili,

Dettagli

ULCERE DIABETICHE : O.T.I. E MEDICAZIONI AVANZATE.

ULCERE DIABETICHE : O.T.I. E MEDICAZIONI AVANZATE. ULCERE DIABETICHE : O.T.I. E MEDICAZIONI AVANZATE. D.Barile - M. Trapanese Centro Regionale di Medicina Subacquea ed Iperbarica A.O. Santobono-Pausilipon dir. R. M. Infascelli I problemi principali per

Dettagli

ESERCIZI DA EFFETTUARSI DAL 15 GIORNO DOPO L INTERVENTO

ESERCIZI DA EFFETTUARSI DAL 15 GIORNO DOPO L INTERVENTO Dipartimento Neuro-Motorio Medicina Fisica e Riabilitativa Dott. Giovanni B. Camurri - Direttore ESERCIZI DA EFFETTUARSI DAL 15 GIORNO DOPO L INTERVENTO Chirurgia e Riabilitazione del Rachide - Agosto

Dettagli

RACCOMANDAZIONI PER IL TRATTAMENTO DELLE LdD

RACCOMANDAZIONI PER IL TRATTAMENTO DELLE LdD RACCOMANDAZIONI PER IL TRATTAMENTO DELLE LdD Modulo 2 Lezione 1 Le indicazioni al trattamento sono state adattate utilizzando le seguenti fonti: Le linee guida AHRQ 1994 Le linee guida del CDC sulla prevenzione

Dettagli

FORNITURA DI MEDICAZIONI SPECIALI IN FABBISOGNO ALLE AZIENDE SANITARIE E ALL IRCCS IOV DELLA REGIONE VENETO. Bozza CAPITOLATO TECNICO

FORNITURA DI MEDICAZIONI SPECIALI IN FABBISOGNO ALLE AZIENDE SANITARIE E ALL IRCCS IOV DELLA REGIONE VENETO. Bozza CAPITOLATO TECNICO FORNITURA DI MEDICAZIONI SPECIALI IN FABBISOGNO ALLE AZIENDE SANITARIE E ALL IRCCS IOV DELLA REGIONE VENETO Bozza CAPITOLATO TECNICO L indicazione della CND è orientativa e non vincolante ai fini della

Dettagli

Valutazione delle complicanze:

Valutazione delle complicanze: CONFEZIONAMENTO BENDAGGIO Prima di confezionare un bendaggio sarebbe meglio fare opportune valutazioni: Compliance del paziente Deambulazione Tipo di medicazione in presenza di lesioni cutanee Tipo di

Dettagli

INFERMIERI E WOUND CARE: MEDICAZIONI AVANZATE PER LA RIPARAZIONE DELLE LESIONI DIFFICILI

INFERMIERI E WOUND CARE: MEDICAZIONI AVANZATE PER LA RIPARAZIONE DELLE LESIONI DIFFICILI INFERMIERI E WOUND CARE: MEDICAZIONI AVANZATE PER LA RIPARAZIONE DELLE LESIONI DIFFICILI Massa 20 Novembre 2015 LE ULCERE VASCOLARI: TRATTAMENTO APPROPRIATO IL PIEDE DIABETICO Dott.ssa Cinzia Datteri Dott.ssa

Dettagli

DESCRIZIONE Solvente per adesivi in fiale da 0,5 ml circa fino a 2 ml circa 1, ,75 937,50

DESCRIZIONE Solvente per adesivi in fiale da 0,5 ml circa fino a 2 ml circa 1, ,75 937,50 PAG.1 ALLEGATO A6 - Procedura aperta per l affidamento della fornitura biennale in somministrazione di medicazioni non aggiudicate da SO.RE.SA. - Importo biennale a base di gara 694.928,64 + IVA LOTTO

Dettagli

Schededisupporto. Pomata enzimatica a base di collagenasi DESCRIZIONE FUNZIONE ISTRUZIONI CONTROINDICAZIONI FORNITURA

Schededisupporto. Pomata enzimatica a base di collagenasi DESCRIZIONE FUNZIONE ISTRUZIONI CONTROINDICAZIONI FORNITURA Pomata enzimatica a base di collagenasi Tubo in alluminio contenente 10 g o 30 g di pomata Effettuare una detersione enzimatica delle ulcere necrotiche come, per esempio, le ulcere da decubito e le ulcere

Dettagli

DOSSIER TECNICO DOSSIER TECNICO DRAWTEX GARZA IDROCONDUTTIVA PER MEDICAZIONI AVANZATE DISPOSITIVO MEDICO DI CLASSE CE II B

DOSSIER TECNICO DOSSIER TECNICO DRAWTEX GARZA IDROCONDUTTIVA PER MEDICAZIONI AVANZATE DISPOSITIVO MEDICO DI CLASSE CE II B DRAWTEX GARZA IDROCONDUTTIVA PER MEDICAZIONI AVANZATE DISPOSITIVO MEDICO DI CLASSE CE II B DOSSIER TECNICO DESTINAZIONE D USO E MISURE CLASSE DI APPARTENENZA COMPOSIZIONE E CARATTERISTICHE MODALITA D USO

Dettagli

ASPETTI PRATICI DI CURA E IGIENE DELLA CUTE

ASPETTI PRATICI DI CURA E IGIENE DELLA CUTE ASPETTI PRATICI DI CURA E IGIENE DELLA CUTE Medolla 30/09/2014 07/10/2014 Mary Guerzoni Coordinatore infermieristico C.I.S.A./ASP Mirandola OBIETTIVI Impedire l insorgenza di danni all integrità cutanea

Dettagli

L E S I O N I C U T A N E E B O O K

L E S I O N I C U T A N E E B O O K L E S I O N I C U T A N E E B O O K g agli, ferite, abrasioni e ulcere: le lesioni cutanee di tutti i giorni Le lesioni cutanee possono essere di vario genere e intensità e decorso: si va dai tagli alle

Dettagli

A cura della commissione multidisciplinare prevenzione e trattamento lesioni da pressione

A cura della commissione multidisciplinare prevenzione e trattamento lesioni da pressione E.O. OSPEDALI GALLIERA GENOVA PROTOCOLLO DI PREVENZIONE DELLE LESIONI DA PRESSIONE A cura della commissione multidisciplinare prevenzione e trattamento lesioni da pressione rev. del 26/05/2009 1/22 PROTOCOLLO

Dettagli

FAST-TRACK PROTOCOLLO DI RECUPERO RAPIDO

FAST-TRACK PROTOCOLLO DI RECUPERO RAPIDO FAST-TRACK PROTOCOLLO DI RECUPERO RAPIDO Staff Medico Dr. Erich Larcher Dr. Martin Kinigadner Dr. Marco Bombelli (ortopedici) Dr. Roberto Pittini (anestesista) Staff Riabilitativo Christian Platzer Marzia

Dettagli

La terapia compressiva nelle malattie venose

La terapia compressiva nelle malattie venose Controindicazioni a profilassi farmacologica od in associazione ad essa. Allettamento prolungato cronico Trombosi venosa profonda. Arto inferiore tumefatto rispetto al controlaterale La terapia compressiva

Dettagli

Gestione della digiunostomia nutrizionale

Gestione della digiunostomia nutrizionale Gestione della digiunostomia nutrizionale Lo IEO pubblica una collana di Booklets al fine di aiutare il paziente a gestire eventuali problematiche (quali ad esempio le terapie svolte, l alimentazione da

Dettagli

ELENCO PRESIDI SANITARI PER LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO E SEGNALETICA

ELENCO PRESIDI SANITARI PER LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO E SEGNALETICA ELENCO PRESIDI SANITARI PER LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO E SEGNALETICA L elenco dei presidi è quello previsto dall allegato 1 del D.Lgs. 388/2003, "REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI SUL PRONTO SOCCORSO

Dettagli

LOTTO 1 OVATTA DI COTONE IDROFILO Conforme alle caratteristiche della monografia F.U.

LOTTO 1 OVATTA DI COTONE IDROFILO Conforme alle caratteristiche della monografia F.U. LOTTO 1 OVATTA DI COTONE IDROFILO CND: M010101 Conforme alle caratteristiche della monografia F.U. Non sterile Falda unica di spessore uniforme Detersione e disinfezione della cute come supporto di disinfettanti

Dettagli

Elenco dei mezzi e degli apparecchi (EMAp) tenore dell

Elenco dei mezzi e degli apparecchi (EMAp) tenore dell MATERIALE 34. PER MATERIALE MEDICAZIONE PER MATERIALE MEDICAZIONE PER MEDICAZIONE Questo materiale per medicazione può essere messo in conto soltanto se non risulta già incluso nella tariffa delle prestazioni

Dettagli

CAPITOLATO TECNICO ELENCO LOTTI MEDICAZIONI SPECIALI GARA N

CAPITOLATO TECNICO ELENCO LOTTI MEDICAZIONI SPECIALI GARA N Elenco fabbisogno annuo ASL N 7 Carbonia CAPITOLATO TECNICO ELENCO LOTTI MEDICAZIONI SPECIALI GARA N.3792667 CIG 3799046FEB LOTTO 1 MEDICAZIONI NON ADESIVE IN TNT E TAMPONE Tampone assorbente centrale

Dettagli

Doccia a letto domiciliare

Doccia a letto domiciliare Doccia a letto domiciliare Sommario Che Le cure igieniche personali L igiene personale è costituita da tutte quelle norme che devono essere applicate giornalmente per la pulizia personale, la prevenzione

Dettagli

Sulla cute di ogni individuo si trovano due tipi di microrganismi: residenti e transitori.

Sulla cute di ogni individuo si trovano due tipi di microrganismi: residenti e transitori. IGIENE delle MANI Le mani sono un ricettacolo di germi, circa il 20% è rappresentato da microrganismi non patogeni, che risiedono normalmente sulla cute senza creare danni. A questi, però, possono aggiungersi

Dettagli

VERBALE N. 1 DELLA GARA A PROCEDURA NEGOZIATA PER L AFFIDAMENTO DELLA FORNITURA DI MEDICAZIONI AVANZATE LOTTI IN ESCLUSIVA (ID.

VERBALE N. 1 DELLA GARA A PROCEDURA NEGOZIATA PER L AFFIDAMENTO DELLA FORNITURA DI MEDICAZIONI AVANZATE LOTTI IN ESCLUSIVA (ID. Allegato A.1 alla Determinazione VERBALE N. 1 DELLA GARA A PROCEDURA NEGOZIATA PER L AFFIDAMENTO DELLA FORNITURA DI MEDICAZIONI AVANZATE LOTTI IN ESCLUSIVA (ID.10PRE019) L anno duemiladieci, il giorno

Dettagli

Medicazioni in espanso Askina

Medicazioni in espanso Askina Medicazioni in espanso Askina le chiavi per una gestione sicura dell essudato n eccellente gestione dell essudato in tutte le fasi n non aderiscono alla superficie della ferita n semplici e sicure da applicare

Dettagli

RIALLINEAMENTO E IMMOBILIZZAZIONE DEGLI ARTI

RIALLINEAMENTO E IMMOBILIZZAZIONE DEGLI ARTI RIALLINEAMENTO E IMMOBILIZZAZIONE DEGLI ARTI INDICE 1. OBIETTIVO 2. INDICAZIONI 3. CONTROINDICAZIONI 4. ATTREZZATURE 5. DEFINIZIONI 6. PROCEDIMENTO 7. CASI PARTICOLARI 06_Riallineamento e immobilizzazione

Dettagli

Principi fondamentali del Wound Care:

Principi fondamentali del Wound Care: Principi fondamentali del Wound Care: LA MEDICAZIONE Il ruolo della medicazione, che gli anglosassoni definiscono più correttamente dressing, cioè rivestimento, è quello di promuovere e mantenere le migliori

Dettagli

Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme

Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme OBIETTIVI Anatomia della cute Fisiologia della cute Patologie della cute LA CUTE ANATOMIA DELLA CUTE Organo molto esteso che riveste il nostro corpo.

Dettagli

TRATTAMENTO CHIRURGICO DELL ULCERA DIABETICA E L ORTESIL.

TRATTAMENTO CHIRURGICO DELL ULCERA DIABETICA E L ORTESIL. TRATTAMENTO CHIRURGICO DELL ULCERA DIABETICA E L ORTESIL www.fisiokinesiterapia.biz DEFINIZIONE PIEDE DIABETICO è quella condizione clinica rappresentata da LESIONI CUTANEE che si manifesta in pazienti

Dettagli

STOMA CARE E AUTOCURA. Relatore:Inf. ET C. Papa FondazioneIRCCS S. Matteo Pavia

STOMA CARE E AUTOCURA. Relatore:Inf. ET C. Papa FondazioneIRCCS S. Matteo Pavia STOMA CARE E AUTOCURA Relatore:Inf. ET C. Papa FondazioneIRCCS S. Matteo Pavia STOMA CARE CURA DELLA STOMIA. AUTOCURA LA GESTIONE IN AUTONOMIA DELLA STOMIA STOMA CARE + AUTOGESTIONE Percorso formativo

Dettagli

Il piede diabetico. Graziano Santantonio Elena Pellini. UOS Diabetologia P.O. San Paolo Civitavecchia

Il piede diabetico. Graziano Santantonio Elena Pellini. UOS Diabetologia P.O. San Paolo Civitavecchia Il piede diabetico Graziano Santantonio Elena Pellini UOS Diabetologia P.O. San Paolo Civitavecchia Conferenza dei Servizi Sanitari Aziendali Bracciano, 30 novembre 1 dicembre 2015 Definizione Presenza

Dettagli

Liberamente adattato da Burns Dr. R Forehand.Univ. Health Center University of Georgia E da: Ustioni Prof.ssa Marina Molinino Università di Genova

Liberamente adattato da Burns Dr. R Forehand.Univ. Health Center University of Georgia E da: Ustioni Prof.ssa Marina Molinino Università di Genova Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Liberamente adattato da Burns Dr. R Forehand.Univ. Health Center University

Dettagli

CORSO DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA. Caviglia e Piede.

CORSO DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA. Caviglia e Piede. CORSO DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA Caviglia e Piede Traumi: triage e accertamenti Condizioni cliniche generali e funzioni vitali Condizioni locali Polsi Cute Fr. esposta Deficit neurologici Anamnesi Accertamenti

Dettagli

dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario

dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario La sottoscritta Melania Porzio ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni NON ha

Dettagli

LA SODDISFAZIONE DEI BISOGNI PRIMARI DELLA PERSONA, NELL AMBITO DELLE PROPRIE AREE DI COMPETENZA, IN UN CONTESTO SANITARIO

LA SODDISFAZIONE DEI BISOGNI PRIMARI DELLA PERSONA, NELL AMBITO DELLE PROPRIE AREE DI COMPETENZA, IN UN CONTESTO SANITARIO LA SODDISFAZIONE DEI BISOGNI PRIMARI DELLA PERSONA, NELL AMBITO DELLE PROPRIE AREE DI COMPETENZA, IN UN CONTESTO SANITARIO Antonia Marchese Anno 2007 Classificazione dei bisogni Bisogno fisico Bisogno

Dettagli

PROCEDURA MEDICAZIONE PICC

PROCEDURA MEDICAZIONE PICC PROCEDURA MEDICAZIONE PICC Il Picc è un accesso venoso centrale ad inserzione periferica a medio/lungo termine, inserito a livello di vena basilica o cefalica e ancorato alla cute attraverso un dispositivo.

Dettagli

MEDICAZIONE AVANZATA

MEDICAZIONE AVANZATA MEDICAZIONE AVANZATA La tua medicazione in ogni momento di ogni lesione Medicazione multifunzionale autonoma a base vegetale A base di Neem e Iperico coadiuva la cura delle lesioni in ogni ambito possibile

Dettagli

Prevenzione e Gestione delle PIAGHE DA DECUBITO. Trattamento e riabilitazione nutrizionale nelle patologie neurologiche

Prevenzione e Gestione delle PIAGHE DA DECUBITO. Trattamento e riabilitazione nutrizionale nelle patologie neurologiche Prevenzione e Gestione delle PIAGHE DA DECUBITO Trattamento e riabilitazione nutrizionale nelle patologie neurologiche M. Parkinson emiplegia paraplegia mielolesione paziente neurologico demenza vascolare

Dettagli

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE CON LESIONI DA DECUBITO: PREVENZIONE E TRATTAMENTO ASL 7 (TO) 2004

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE CON LESIONI DA DECUBITO: PREVENZIONE E TRATTAMENTO ASL 7 (TO) 2004 INTRODUZIONE Il ruolo della medicazione, intesa come rivestimento e protezione, è quello di promuovere e mantenere le migliori condizioni affinché il complesso processo della riparazione tissutale possa

Dettagli

Cure a domicilio in caso di pericolo di contagio

Cure a domicilio in caso di pericolo di contagio Lavarsi le mani Disinfezione delle mani Mettersi la maschera protettiva Utensili ausiliari Cambio della biancheria da letto con il letto occupato Togliersi i guanti Fasciatura delle gambe di un paziente

Dettagli

Lesioni da pressione: Il ruolo dell Infermiere Professionale. Ivan Santoro I.P. Coordinatore di Struttura Centro di Riabilitazione Srl

Lesioni da pressione: Il ruolo dell Infermiere Professionale. Ivan Santoro I.P. Coordinatore di Struttura Centro di Riabilitazione Srl Lesioni da pressione: Il ruolo dell Infermiere Professionale Ivan Santoro I.P. Coordinatore di Struttura Centro di Riabilitazione Srl Uno degli indicatori di V.Q. americani (Verifica e Qualità) prevede

Dettagli

LA SINDROME IPOCINETICA

LA SINDROME IPOCINETICA LA SINDROME IPOCINETICA L Immobilità o Sindrome Ipocinetica è una condizione caratterizzata da ridotta o assente autonomia nel movimento, ad insorgenza acuta o cronicamente progressiva. Se non riconosciuta,

Dettagli

APPUNTI PER I PROFESSIONISTI ANT

APPUNTI PER I PROFESSIONISTI ANT APPUNTI PER I PROFESSIONISTI ANT n. 2 Marzo 2013 1 TRATTAMENTO DELLE LESIONI DA DECUBITO A cura di: Inf Barbara Boin Inf Lucia Campullu Inf Melissa Mazzetti Inf Elena Piccinelli Inf Angela Tenace 2 LESIONI

Dettagli

L'assistenza infermieristica del paziente amputato

L'assistenza infermieristica del paziente amputato L'assistenza infermieristica del paziente amputato E. Arcangeli, E. Gibaldi, R. Falcinella, E. Ventura, M. Verna Il processo di assistenza infermieristica prevede quattro fasi: Accertamento (raccolta dati,

Dettagli

CARATTERISTICHE TECNICHE DEI MATERIALI

CARATTERISTICHE TECNICHE DEI MATERIALI I BENDAGGI DEGLI ARTI INFERIORI NELLA PATOLOGIA VENOSA CARATTERISTICHE TECNICHE DEI MATERIALI SOC CHIRURGIA Ospedale S.Spirito Casale M.to Direttore Dr.R. Durando CPSI M. G. Mezzasalma 26/04/2012 I bendaggi

Dettagli

Burc n. 52 del 2 Maggio AUTORITA REGIONALE Stazione Unica Appaltante Sezione Tecnica A L L E G A T O "A"

Burc n. 52 del 2 Maggio AUTORITA REGIONALE Stazione Unica Appaltante Sezione Tecnica A L L E G A T O A AUTORITA REGIONALE Stazione Unica Appaltante Sezione Tecnica LOTTO N. D E S C R I Z I O N E CODICE CND GARZE IN COTONE PIEGATA SENZA FILO RX - GARZE IDROFILE A L L E G A T O "A" PROCEDURA APERTA, CON MODALITA'

Dettagli

CHE COSA SONO LE LESIONI DA PRESSIONE?

CHE COSA SONO LE LESIONI DA PRESSIONE? CHE COSA SONO LE LESIONI DA PRESSIONE? DEFINIZIONE Lesione da pressione: La lesione da pressione, chiamata anche piaga o ulcera da decubito, è una evoluzione necrotica che interessa la cute dovuta a una

Dettagli

Azienda Sanitaria Provinciale Di Ragusa

Azienda Sanitaria Provinciale Di Ragusa Pagina 1 REGIONE SICILIANA Azienda Sanitaria Provinciale Di Ragusa TIMBRO DI REPARTO CARTELLA INFERMIERISTICA Cartella n. Cognome... Nome... Sesso: M F Nato il / / a.. Cittadinanza Residenza / Domicilio..

Dettagli

La prevenzione e il trattamento delle lesioni cutanee

La prevenzione e il trattamento delle lesioni cutanee Corso di base per Assistenti familiari 29 novembre 2014 Cascina Brandezzata La prevenzione e il trattamento delle lesioni cutanee Adele Calori Coordinatrice Infermieristica Argomenti della lezione v Competenze

Dettagli

> Ortesi caviglia-piede AFO Push ortho NUOVO! PUSH FOR FREEDOM. > push.eu

> Ortesi caviglia-piede AFO Push ortho NUOVO! PUSH FOR FREEDOM. > push.eu > Ortesi caviglia-piede AFO Push ortho NUOVO! PUSH FOR FREEDOM > push.eu > Ortesi caviglia-piede AFO Push ortho L ORTESI PUSH AFO offre un eccellente sostegno in caso di disturbo al sollevamento del piede

Dettagli

SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA

SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA Pagina 2/6 SOMMARIO 1. SCOPO/OBIETTIVO...3 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...3 3. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI...3 4.

Dettagli

PROCEDURA PER LA MEDICAZIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE.

PROCEDURA PER LA MEDICAZIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE. PROCEDURA PER LA MEDICAZIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE. Definizione e scopo: La procedura è finalizzata a uniformare il comportamento di tutti gli operatori per quanto riguarda la medicazione dei C.V.C.,

Dettagli

RICHIESTA MATERASSO ANTIDECUBITO. DITTA SANACILIA FAX n SAIO FAX n.

RICHIESTA MATERASSO ANTIDECUBITO. DITTA SANACILIA FAX n SAIO FAX n. RICHIESTA MATERASSO ANTIDECUBITO DITTA SANACILIA FAX n 06.5245 3918 SAIO FAX n. U.O. richiedente P. Ospedaliero Centro di costo Dati identificativi paziente Cognome e Nome (sigla) data di nascita Sesso

Dettagli

Saper interpretare lo schema del passo dell amputato

Saper interpretare lo schema del passo dell amputato «Approfondimenti riabilitativi e tecnologici per il recupero della persona Amputata d arto inferiore» San Maurizio Canavese (To) 10 11 ottobre 2014 Saper interpretare lo schema del passo dell amputato

Dettagli

SEQUENZA SBLOCCHI Stiramento delle cervicali Trazione del collo Stiramento delle braccia Movimento circolare delle gambe Ripiegamento delle gambe:

SEQUENZA SBLOCCHI Stiramento delle cervicali Trazione del collo Stiramento delle braccia Movimento circolare delle gambe Ripiegamento delle gambe: SEQUENZA SBLOCCHI Dopo il solito tempo necessario all ascolto 1 per prendere contatto con uke, tori sì posizione in seiza dietro la testa di uke, che é in posizione supina, fa ruotare la testa di uke da

Dettagli

Come gestire il trattamento quotidiano con il sistema di infusione intestinale continua di levodopa/carbidopa in gel (Duodopa )

Come gestire il trattamento quotidiano con il sistema di infusione intestinale continua di levodopa/carbidopa in gel (Duodopa ) Come gestire il trattamento quotidiano con il sistema di infusione intestinale continua di levodopa/carbidopa in gel (Duodopa ) Cosa fare una volta tornati a casa e nei mesi successivi all impianto? Il

Dettagli

Artrite: gli esercizi fisici che riducono il dolore

Artrite: gli esercizi fisici che riducono il dolore Artrite: gli esercizi fisici che riducono il dolore L'artrite è una condizione che si manifesta in età avanzata principalmente nella zona del ginocchio. Le articolazioni diventano gonfie, calde, e spesso

Dettagli

perchè vengono, quali sono, come possiamo evitarle Lingua Italiana

perchè vengono, quali sono, come possiamo evitarle Lingua Italiana Le complicanze perchè vengono, quali sono, come possiamo evitarle Lilly Le cause delle complicanze Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da elevati valori di zucchero nel sangue, elevata glicemia,

Dettagli

ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CONTROPULSATO

ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CONTROPULSATO ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CONTROPULSATO CPS infermiera AIROLDI BARBARA CPS infermiera MONICA ZANI CARDIOCHIRURGIA TERAPIA INTENSIVA AOU NOVARA NURSING DEL PZ CONTROPULSATO ASSISTENZA INFERMIERISTICA

Dettagli

TRAUMA NELL APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO. Modulo 3 Lezione E Croce Rossa Italiana Emilia Romagna

TRAUMA NELL APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO. Modulo 3 Lezione E Croce Rossa Italiana Emilia Romagna TRAUMA NELL APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO Modulo 3 Lezione E Croce Rossa Italiana Emilia Romagna OBIETTIVI Garantire un corretto trattamento delle lesioni muscolo scheletriche identificare la tipologia

Dettagli