PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE TECNICA INTERVENTI COMPENSATIVI

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1 RACCORDO AUTOSTRADALE BEREGUARDO - PAVIA Sostituzione barriera di sicurezza in spartitraffico PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE TECNICA INTERVENTI COMPENSATIVI 1049-AMB-001-ES_2 Relazione descrittiva generale

2 INDICE 1. PREMESSA INQUADRAMENTO VEGETAZIONALE DESCRIZIONE DEL PROGETTO PRINCIPI GENERALI LE ED ARBOREE UTILIZZATE Soggetti arbustivi Soggetti arborei INTERVENTI PROPOSTI Area Uscita N Area Uscita N.2 e Area "1" Area Uscita N.3 e Area "2" Area "3" Area Uscita N Area "4" Area Uscita N.5 e Area "6" Area "5" Area "7" Area "8" Area Uscita N Siepi arbustive MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI ESTIRPAZIONE DELLE INFESTANTI E RIMOZIONE CEPPAIE REALIZZAZIONE DELLO STRATO ERBACEO REALIZZAZIONE DELLO STRATO ARBUSTIVO REALIZZAZIONE DELLO STRATO ARBOREO INDICAZIONI PER LA MANUTENZIONE STIMA DEI COSTI... 39

3 1. PREMESSA Il progetto degli interventi compensativi in oggetto è parte integrante del Progetto esecutivo relativo all intervento di adeguamento del raccordo autostradale Bereguardo-Pavia. Tale raccordo autostradale, sempre in territorio della Provincia di Pavia e con uno sviluppo di circa 9 Km, attraversa da nord-ovest verso sud-est le aree agricole interne ai comuni di Torre d Isola e di Pavia e ricade all interno del perimetro del Parco Lombardo della Valle del Ticino; rispetto al fiume Ticino è situato ad una distanza che varia da circa 2000 m, nel tratto di innesto all autostrada A7, a circa 400 m nella parte di innesto alla Tangenziale di Pavia. Il Raccordo Autostradale, risulta essere classificato dall ANAS come Strada di tipo B extraurbana principale ai sensi dell art. 2 comma 3 lettera e) del Nuovo Codice della Strada; lungo il suo sviluppo vi sono n. 7 svincoli che consentono il collegamento: con i diversi nuclei abitati localizzati sia a sud-ovest sia a nord-est; con la S.P. 130 che si sviluppa quasi parallelamente al raccordo autostradale a sud-ovest di questo; con la S.S. 526 e la S.P. 11 che con andamento quasi parallelo al raccordo autostradale percorrono le aree agricole localizzate a nord-est di quest ultimo. Il piano viabile del raccordo autostradale, per quasi tutto il suo sviluppo, è mediamente sopraelevato dal piano campagna di circa 1.00 m; dal punto di vista planimetrico vi sono n. 7 curve a raggio costante; la piattaforma stradale costituita da un margine interno di 1.20 m, due corsie per senso di marcia di circa 3.50 m, è tuttavia priva di banchine pavimentate. La piattaforma stradale pertanto risulta essere non conforme alle norme vigenti in materia, in quanto: non presenta una banchina pavimentata laterale di 1.75 m; le piazzole di sosta sono inadeguate in numero (esse sono distanziate l una dall altra ad intervalli superiori al km) e rispetto agli standard normativi previsti; non presenta una rete di smaltimento delle acque provenienti dalla piattaforma. Gli interventi che si sono resi necessari, pertanto, hanno considerato i seguenti aspetti: l adeguamento di alcuni elementi funzionali, quali lo spartitraffico, importanti per la sicurezza della circolazione ed attualmente non a norma; la realizzazione di n. 9 piazzole di sosta per senso di marcia aventi uno sviluppo di 80 m ( ), quindi adeguate sia in numero sia per dimensioni al DM 5/11/2001; ridotta traslazione delle carreggiate e mantenimento di tutte le caratteristiche geometriche e planoaltimetriche del tracciato stradale; realizzazione di un sistema di smaltimento delle acque meteoriche. L adeguamento geometrico dello spartitraffico non implicherà la modifica complessiva della piattaforma stradale (come confermato dal DM 22/4/2004 e dalla bozza di normativa sugli interventi di messa in sicurezza delle strade esistenti), ma comporta essenzialmente una traslazione delle corsie pari a circa 1.20 m e uno spostamento del ciglio pavimentato mediamente pari a circa 2.50 m su ambedue le carreggiate. Inoltre, in ragione del fatto cha attualmente non vi sono sistemi di collettamento e gestione delle acque meteoriche, il progetto prevede l inserimento di sistemi di filtrazione delle acque di piattaforma prima del loro smaltimento definitivo. Con l attuazione di questi interventi si interessano n. 4 aree classificate bosco per una superficie totale di 1805 mq oggetto di trasformazione. Queste aree sono tutelate ai sensi del comma 1, lettera g art. 142 d.lgs. 42/2004, poiché presentano le caratteristiche di cui all art. 42, comma 1, della Legge Regionale della Lombardia n. 31 del 5 dicembre del La DGR 8/675/2005 impone in caso di trasformazione in aree con insufficiente coefficiente di boscosità il risarcimento di ogni mq di bosco trasformato con imboschimento o rimboschimento compensativo su una superficie reale variabile da 2 mq a 5 mq in relazione al valore biologico delle aree interferite. Nel caso in esame, secondo quanto riportato nell Appendice 1, il valore biologico delle aree oggetto di trasformazione è da considerarsi basso (formazioni antropogene di robinieti puri e misti). In ragione di ciò, considerando che la superficie boscata complessiva oggetto di trasformazione è pari a 1805 mq, per ottemperare ai criteri fissati dalla D.G.R. 8/675/2005 e s.m.i., sarebbe sufficiente imboschire 3610 mq. In sede di valutazione di incidenza, cui è stato sottoposto il progetto di adeguamento del raccordo autostradale Bereguardo-Pavia, l Ente Parco Ticino ha espresso parere favorevole a condizione che venga destinata a mitigazione e compensazione ambientale una superficie complessiva pari a 11,1 ha (cfr. elaborato: Corografia interventi compensativi allegato). Per quanto riguarda la definizione del progetto degli interventi compensativi oggetto della presente, oltre ai criteri fissati dalla DGR 8/675/2005 e s.m.i., sono state considerate le prescrizioni del Codice della strada,

4 nonché la presenza di sottoservizi e elettrodotti aerei, fattori che hanno condizionato le scelte progettuali relative ai nuovi impianti vegetazionali.

5 2. INQUADRAMENTO VEGETAZIONALE La fascia territoriale percorsa dal Raccordo autostradale Bereguardo - Pavia si caratterizza per la presenza di specifici sistemi vegetazionali di seguito identificati. Vegetazione delle produzioni forestali e agricole Si tratta di una vegetazione mantenuta artificialmente tramite pratiche colturali, difese chimiche e concimazioni volte a favorire una copertura monospecifica. L utilizzo agricolo intensivo del territorio, in particolare nelle zone a seminativo, relega ai margini la vegetazione spontanea o para-naturale, rappresentata principalmente dalle siepi e dai filari campestri. In particolare, nell area di riferimento si rilevano le seguenti tipologie: Produzioni agricole (seminativi, in particolare risaie) Il paesaggio agricolo si caratterizza per la diffusione dei seminativi (riso, mais, frumento, ecc.). La coltura del riso, quando non è massivo l uso dei fitofarmaci, costituisce un richiamo per numerose specie (insetti, uccelli migratori, anfibi). Produzioni forestali (pioppicoltura) 1 I pioppeti rappresentano coltivazioni a rapido accrescimento. Le piante, geneticamente uniformi poiché clonate da un capostipite selezionato, sono disposte in filari con sesti d impianto predefiniti. Lo spazio tra i filari viene di solito fresato e pulito, per non consentire che piante o erbe parassite sottraggano nutrimento ai pioppi. I pioppeti artificiali invecchiati tendono ad evolvere e ad assumere l'aspetto e la struttura di un bosco seminaturale, con un vero sottobosco e una fauna non dissimile da quella dei querceti o pioppeti naturali. Elementi lineari (filari arborei) I filari, generalmente piantati e governati dall uomo, sono composti da 2-3 specie. Prevale il governo a ceduo mentre scompare il trattamento a capitozza 2, a scapito del suo ruolo ecologico (rifugio per la fauna cavicola). Alcuni accorgimenti nella gestione dei filari, o il libero sviluppo della componente rampicante e arbustiva può creare un numero maggiore di rifugi per la fauna selvatica, in particolare insetti e micromammiferi. Vegetazione infestante Boschi a predominanza di Robinia pseudoacacia, specie alloctona nordamericana, introdotta in Europa nel XVII secolo. La frugalità e le caratteristiche tecniche del legno ne hanno permesso l affermazione e la diffusione nel continente europeo, consentendone l inserimento come infestante soprattutto nelle formazioni forestali che hanno subito drastici interventi di utilizzazione nel passato e che attualmente non sono più soggette a coltura. La capacità pollonifera e l elevata velocità di crescita, le hanno permesso di sopraffare le specie arboree inizialmente presenti in queste associazioni vegetali (querce, carpino bianco), determinando così una semplificazione nella composizione e nella struttura. Nell area interessata dal progetto, la robinia rappresenta la specie arborea dominante ed in grado, a volte, anche in alcune zone del Parco, di condizionare la struttura e l ecologia delle associazioni presenti. I cedui di robinia sono generalmente impoveriti a livello floristico. Si tratta di formazioni originate su altre formazioni potenziali o preesistenti grazie all estrema facilità di rinnovamento della robinia. La robinia ha in particolare colonizzato le aree intercluse degli svincoli e le scarpate del raccordo autostradale oggetto di intervento. Si tratta di aree dove la vegetazione originale è stata in gran parte rimossa per lasciare posto ad aree terrazzate dove si sono poi sviluppate le infestanti. Boschi igrofili delle argini del fiume e dei greti (Populus spp. Salix spp.) I boschi igrofili a dominanza di Salix alba e Populus spp. (Populus alba, Populus nigra, Populus canescens) rappresentano la vegetazione naturale potenziale del tratto planiziale del fiume Ticino. Si tratta di vegetazione azonale, ovvero non legata a substrati particolari, ma a condizioni morfologiche locali. Sono boschi ed arbusteti tipici delle zone frequentemente inondate, sviluppati nella fascia compresa tra il livello delle piene normali ed il livello medio delle acque nei periodi di magra. Vegetazione naturale e paranaturale dell ambito del Parco del Ticino Associazione del querco carpineto (Quercus robur, Carpinus betulus) 1 La coltura del pioppo dura dai 10 ai 20 anni per cui ha una stabilità maggiore rispetto al campo agrario a produzione annuale. Tuttavia, l impiego di disinfestanti costituisce un freno allo sviluppo della biodiversità vegetale (creazione di sottobosco) e, di conseguenza, alla diffusione e all insediamento della fauna. 2 Trattamento a capitozza: tipo di potatura ottenuta tagliando la parte cimale del tronco per facilitare la crescita di nuovi rami.

6 Corrisponde alla tipologia della foresta tipica della Pianura Padana. Si colloca con buona continuità lungo le sponde del fiume Ticino (che scorre ad una distanza dal raccordo autostradale oggetto di intervento che varia dai 2 km a circa 400 m). La biodiversità intrinseca viene minacciata dalla presenza di Robinia pseudoacacia.

7 3. DESCRIZIONE DEL PROGETTO 3.1. PRINCIPI GENERALI Per la definizione degli interventi compensativi, sulla base delle prescrizioni espresse dal Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino in sede di Valutazione di incidenza del progetto definitivo, dal punto di vista metodologico si è operato attuando le seguenti fasi: l analisi degli strumenti di pianificazione e programmazione vigenti sul territorio interessato dall intervento in progetto quali il P.T.C.P. della Provincia di Pavia, il P.T.C. del Parco Lombardo della Valle del Ticino, il P.R.G. di Torre d Isola e il P.R.G. di Pavia; l analisi del Progetto definitivo dell opera in esame e del relativo Fascicolo ambientale allegato; l analisi dei pareri espressi dai diversi Enti e soggetti coinvolti in sede di Conferenza dei Servizi; l analisi del rilievo topografico dello stato di fatto delle aree individuate per la realizzazione degli interventi di mitigazione e compensazione fornito dalla Società Milano Serravalle Milano Tangenziali; l esecuzione di sopralluoghi - per verificare gli aspetti paesaggistici, vegetazionali e naturalistici e per individuare gli elementi in grado di condizionare le scelte progettuali - nei mesi di novembre 2008, marzo e giungo 2009 all interno di tutte le aree interessate dagli interventi compensativi in oggetto e, infine, nei mesi di febbraio e aprile 2011 nella sola Area 4 ; l analisi del progetto esecutivo dell adeguamento del raccordo autostradale in oggetto; la quantificazione delle aree boscate da trasformare e la determinazione delle compensazioni secondo quanto disposto dal D.Lgs. n. 227/2001 e dalla delibera di Giunta regionale Deliberazione n. 8/675/2005 e s.m.i. della Regione Lombardia; lo sviluppo di un progetto organico degli interventi compensativi (cfr. elaborati: ; ; ; ; ; ; ; ; ; , ; ) Nella definizione del progetto, nel rispetto delle prescrizioni espresse dal Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino in sede di Valutazione di incidenza del progetto definitivo, sono stati presi in considerazione: aspetti botanici e fitosociologici per la coerenza con l ambiente (caratteristiche ecologiche, esigenze pedoclimatiche) e la capacità di attecchimento e sopravvivenza delle specie scelte; aspetti ecosistemici: si è tenuto conto della potenzialità delle specie vegetali nel determinare l arricchimento della complessità biologica, anche al fine di incrementare la disponibilità di rifugio e di fonti alimentari per l avifauna e la fauna terrestre; aspetti paesaggistici: la scelta (determinata anche dallo sviluppo atteso e dal tipo di copertura esercitato) e la collocazione naturaliforme dei soggetti contribuisce significativamente alla creazione della nuova configurazione paesaggistica; fattori agronomici ed economici: in generale gli interventi sono calibrati in modo da contenere gli interventi e le spese di manutenzione (sfalci, irrigazioni, concimazioni, diserbi, ecc.) ed è stato garantito lo spazio sufficiente per consentire il passaggio dei mezzi funzionali agli interventi manutentivi; sicurezza: si è tenuto conto del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada a norma del quale per gli alberi la distanza dal confine stradale non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza e comunque non inferiore a 6 m; interferenze con sottoservizi: con l obiettivo di evitare interferenze è stata garantita una distanza adeguata (maggiore ai 2 m per gli arbusti e maggiore ai 10 m per gli alberi) tra gli elementi vegetali da impiantare, i sottoservizi esistenti nel sottosuolo e i cavi interrati previsti nel progetto per l illuminazione degli svincoli; interferenze con cavi e elettrodotti aerei: al fine di evitare interferenze, in corrispondenza delle superfici sottostanti ai cavi e agli elettrodotti aerei esistenti, si è evitata la messa a dimora di elementi arborei e arbustivi, garantendo, in ogni caso, un franco minimo di 5 m. Per gli alberi e gli arbusti con sviluppo superiore ai 5 m di altezza si prevede una distanza d impianto maggiore ai 10 metri da cavi e elettrodotti aerei LE ED ARBOREE UTILIZZATE La scelta delle specie adeguata risulta indispensabile per rendere più agevoli le manutenzioni e più efficaci i risultati delle realizzazioni. L efficacia degli interventi dipenderà infatti da una corretta messa a dimora e dalla successiva manutenzione. La riuscita dell impianto risulta essere maggiore quanto più complessa è la

8 struttura vegetazionale realizzata e quanto più è ampia l area di intervento. In questo caso si è cercato di intervenire tramite la costituzione di quinte arboreo-arbustive d impianto naturaliforme in grado di armonizzare l infrastruttura stradale con l ambiente circostante. La scelta delle piante, in considerazione di quanto proposto nel documento Il paesaggio vegetale nella valle del Ticino del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Lombardo della Valle del Ticino, è stata effettuata basandosi su fattori stazionali e sugli scopi che l impianto intende perseguire. I fattori stazionali considerati sono di tipo primario (adattabilità delle piante al clima, al substrato, ecc.) e secondario (ad. es. resistenza all inquinamento atmosferico e radicale). Tra gli scopi individuati per l impianto vegetazionale sono stati presi in considerazione la funzione eco sistemica e la funzione ornamentale. Le specie utilizzate comprendono sempreverdi o a foglie persistenti (quali ligustro, carpino bianco) e a chioma cespugliosa e folta, caratteristiche utili per le funzioni di barriere. Per favorire gli spostamenti della fauna, le associazioni proposte comprendono anche essenze eduli (nocciolo, biancospino, rosa canina, ecc.) utilizzabili come fonte di cibo Soggetti arbustivi NOCCIOLO (Corylus avellana) Arbusto che fa spesso parte dei boschi misti di latifoglie su suoli preferibilmente freschi, fertili, profondi e calcarei ma è anche specie rustica, considerata tra le pioniere e usata per consolidare scarpate su terreni nudi. SALICONE (Salix caprea) Arbusto o piccolo albero di non più di m. Specie pioniera per la sua capacità di vivere su terreni poveri e franosi, consolidandoli con l apparato radicale. Rispetto agli altri salici tollera l aridità estiva. LIGUSTRO (Ligustrum vulgare) Arbusto alto fino a 5 m con fiori piccoli, bianchi, riuniti in pannocchie terminali. Diffuso nei boschi radi, al margine dei boschi, nei gruppi di alberi e nei prati. Forma molti rizomi ed è in grado di fissare il terreno grazie all abbondante sviluppo dell apparato radicale. È pianta pioniera nei terreni calcarei relativamente secchi. SANGUINELLO (Cornus sanguinea) Arbusto di 2-5 m, caducifoglio. Fiori ermafroditi, di forma regolare, bianchi, in infiorescenze a corimbo portate all'apice dei rami. Drupe sferiche, nero bluastre a maturità. La disseminazione avviene grazie agli uccelli. Specie eliofila o da mezzombra. Si adatta a suoli variabili come tessitura ed umidità, asciutti, freschi ed umidi. PALLA DI NEVE (Viburnum opulus) Raggiunge l'altezza di 2 m. Possiede una elevata attività pollonifera. I fiori sono riuniti in infiorescenze tondeggianti larghe 5-10 centimetri; hanno una forma allungata e aperta vero l'alto, sono di colore bianco o bianco-rosato, intensamente profumati e sbocciano tra aprile e maggio. Il Viburnum opulus è una pianta di facile coltura per la rusticità, ama le esposizioni parzialmente soleggiate o a mezz'ombra e terreni freschi a reazione neutra o sub acida. BIANCOSPINO (Crataegus monogyna) Diffuso in tutta Europa, presenta portamento per lo più arbustivo, raggiungendo di rado le dimensioni di un piccolo albero. Longevo, eliofìlo, rustico, adattabile a qualsiasi condizione climatica e di terreno. ROSA CANINA (Rosa canina L.) Specie rustica, alta fino a circa 2 m con fusti legnosi glabri e spinosi (le spine sono rosse, robuste, arcuate). Le foglie sono composte da 5-7 foglioline ovali o ellittiche con margini dentati. I fiori, rosati hanno grandi petali e sono poco profumati. Fiorisce nei mesi di maggio e luglio. I frutti carnosi e colorati in modo vivace (cinorrodi) raggiungono la maturazione nel tardo autunno. GINESTRA DEI CARBONAI (Cytisus scoparius)

9 Arbusto alto meno di 3 m. Pianta rustica ed eliofila, impiegata per il recupero di terreni degradati, scarpate e terreni marginali e sassosi. Presenta ramificazioni flessibili; con foglie decidue, picciolate e trifogliate; i fiori ermafroditi, di colore giallo-oro sono profumati; il frutto è un legume appiattito, nero, contenente una dozzina di semi lucidi e marroni. PRUGNOLO SELVATICO (Prunus spinosa L.) Arbusto alto fino a 4 metri. I fiori sono bianchi, con frutti tondi di colore blu; le foglie sono obovate, alterne e seghettate. La fioritura avviene in genere tra marzo e aprile, mentre la maturazione dei frutti tra settembre e ottobre Soggetti arborei SALICE BIANCO (Salix alba) Specie dioica usata negli interventi di recupero ambientale, perché facilmente propagabile per talea. Adatto nel consolidamento delle sponde dei fiumi, perché in grado di tollerare la sommersione, l umidità e i terreni fangosi. OLMO CAMPESTRE (Ulmus campestris) Longevo, con una notevole attività pollonifera. Il fogliame nei mesi autunnali assume una tonalità giallo-bruna molto decorativa. La sua elevata resistenza ai fattori climatici ne ha permesso una elevata diffusione. Specie di interesse paesaggistico, ama i terreni freschi, profondi, con buona disponibilità di acqua. CARPINO BIANCO (Carpinus betulus) In passato, insieme alla farnia, costituiva le vaste foreste che coprivano la Pianura Padana. Vegeta bene in terreni argillosi e calcarei ricchi di humus e profondi, ma si adatta anche su substrati più poveri. Specie eliofila, in montagna entra nella costituzione di boschi decidui sui versanti esposti al sole, si adatta comunque a esposizioni a mezz'ombra. Ha elevata attitudine pollonifera ed è impiegata come specie di interesse forestale. Essenza di interesse paesaggistico per la sua rusticità e adattabilità. PIOPPO TREMULO (Populus tremula) Di altezza attorno ai 20 m, ha fusto diritto e slanciato e chioma di forma globulare. Le foglie turionali sono ovali e appuntite, con picciolo a forma cilindrica, mentre le brachiblastali hanno forma tondeggiante con picciolo leggermente schiacciato ai lati che le rende particolarmente mobili al passare del vento. CARPINO NERO (Ostrya carpinifolia) Predilige terreni drenanti, adattandosi anche a quelli poco profondi in quanto ha un apparato radicale piuttosto superficiale. In montagna si sviluppa sui versanti più riparati ed esposti al sole poiché si tratta di una specie eliofila e termofila. Viene utilizzato come essenza di interesse paesaggistico, date anche le sue scarse esigenze di substrato. PADO (Prunus padus) Di dimensioni minori rispetto al ciliegio, è altrettanto appariscente, grazie alle ricche infiorescenze bianche che compaiono in primavera. I frutti sono piccole drupe nere appetite dagli uccelli. MELO SELVATICO (Malus sylvestris) Abbastanza rustico ed adattabile, produce fiori ermafroditi riuniti in corimbi, brevemente peduncolati ed eretti di colore roseo. I frutti sono pomi globosi a polpa acidula. ACERO CAMPESTRE (Acer campestre) Pianta diffusa in tutta Europa in pianura e nei boschi sino a 1000 m. Poco esigente in quanto a terreno ed esposizione, con accrescimento lento INTERVENTI PROPOSTI Gli interventi proposti sono costituiti da: - siepi arbustive, da mantenere ad un altezza massima di 2 m, previste lungo le scarpate del raccordo autostradale, tra i grass channel in progetto e il ciglio stradale (cfr. elaborato ). La peculiarità

10 di tale tipologia è senz altro la sua altezza estremamente modesta ma necessaria per una formazione collocata cosi vicina al ciglio stradale. Le specie vegetali utilizzate sono Cytisus scoparius, Prunus spinosa, Rosa canina, Viburnum opulus. - fasce arbustive medie, con altezza massima di 8 metri collocate lungo l asse stradale, laddove lo spazio a disposizione consente il loro collocamento ad una distanza sufficiente dalla strada e al di sotto del piano del rilevato stradale, quindi senza possibilità di costituire un pericolo di caduta sull asse stradale. Il progetto prevede tali fasce in alcune aree intercluse degli svincoli, dove la limitata disponibilità di spazio non consente l impianto di specie arboree e in due siti ubicati lungo il raccordo autostradale ossia nell area al contorno del bacino di infiltrazione previsto all altezza dello svincolo di San Lanfranco (cfr. elaborato ), in Comune di Pavia, e all altezza del Km carreggiata in direzione Pavia (cfr. elaborato ). Le specie vegetali utilizzate sono Crataegus monogyna, Corylus avellana, Ligustrum vulgare, Salix caprea, Cornus sanguinea, Viburnum opulus, Rosa canina. - fasce arboreo arbustive, fino a 20 metri di altezza, previste in corrispondenza delle aree intercluse degli svincoli, laddove lo spazio a disposizione lo consente, e su aree esterne all attuale sedime demaniale. In diversi casi, prima dell impianto di queste fasce, è prevista l asportazione delle specie infestanti esistenti. La parte arbustiva è costituita dalle stesse specie indicate per le fasce arbustive medie e nella restante parte da specie arboree autoctone quali Acer campestre, Salix alba, Carpinus betulus, Ulmus campestris, Ostrya carpinifolia, Prunus padus, Malus sylvestris. Tabella Specie vegetali utilizzate negli interventi di mitigazione e compensazione previsti dal progetto SIEPI ARBUSTIVE Cytisus scoparius Prunus spinosa Rosa canina Viburnum opulus FASCE ARBUSTIVE Crataegus monogyna Corylus avellana Ligustrum vulgare Salix caprea Cornus sanguinea Viburnum opulus Rosa canina FASCE ARBOREO-ARBUSTIVE Crataegus monogyna Corylus avellana Ligustrum vulgare* Salix caprea Cornus sanguinea Viburnum opulus Rosa canina* Acer campestre* Salix alba* Carpinus betulus* Populus tremula* Ulmus campestris Ostrya carpinifolia* Prunus padus* Malus sylvestris * specie vegetali resistenti all inquinamento atmosferico

11 I sesti di impianto sono ridotti (circa 5 m tra gli alberi e circa 1,5 metri tra gli arbusti); la compattezza delle formazioni, oltre a favorirne l utilizzo da parte della fauna, contribuisce alla mitigazione degli inquinamenti acustico, atmosferico e luminoso. Fasce arboreo arbustive medio-alte La Figura 1 dettaglia il sesto di impianto utilizzato nelle fasce arboreo arbustive. LEGENDA ELEMENTI ARBOREI 5 metri A.c. A.c. S.a. S.a. S.a. S.a. C.b. C.b. C.b. P.t. P.t. P.t. A.c. U.c. U.c. O.c. O.c. O.c. C.b. C.b. P.t. U.c. U.c. O.c. A.c. O.c. P.p. P.p. P.p. P.p. M.s. M.s. 2 metri... 1,5 metri 60 metri P.t. M.s. M.s. 2,5 metri 2,5 metri 2,5 metri 7,5 metri 5 metri Parte arbustiva della fascia 15 metri 15 metri A.c. Acer campestre S.a. Salix alba C.b. Carpinus betulus P.t. Populus tremula U.c. Ulmus campestris O.c. Ostrya carpinifolia P.p. Prunus padus M.s. Malus sylvestris Figura 1 Sesto di impianto della componente arborea della fascia arboreo arbustiva Fasce arbustive medie La Figura 2 illustra i sesti di impianto delle fasce arbustive medie, con altezza massima di 8 metri, che sono previste nell area al contorno del bacino di infiltrazione previsto all altezza dello svincolo di San Lanfranco, in Comune di Pavia e all altezza del Km carreggiata sud.

12 Figura 2 Sesto di impianto della fascia arbustiva Siepi arbustive basse La Figura 3 descrive una proposta di sesto di impianto per le siepi arbustive, con altezza massima 2 m, previste a tratti lungo il raccordo sulle due carreggiate. SIEPE ARBUSTIVA BASSA (2 metri di altezza massimale) LEGENDA Cytisus scoparius Prunus spinosa Viburnum opulus Rosa canina 0,5 metri 0,7 metri 0,5 metri Figura 3 Sesto di impianto delle siepi arbustive basse Nei paragrafi seguenti sono descritti puntualmente gli interventi proposti nelle diverse aree individuate Area Uscita N.1 L uscita N. 1 è situata in territorio comunale di Torre d Isola, in corrispondenza della progressiva chilometrica del raccordo autostradale Bereguardo-Pavia (cfr. elaborato ). Le aree intercluse dello svincolo, individuate per l impianto degli interventi compensativi in oggetto sono situate una a nord e l altra a sud del sedime del raccordo autostradale e hanno rispettivamente estensione pari a circa 3200 mq e 4000 mq. Attualmente dette aree intercluse dello svincolo ospitano vegetazione infestante, prevalentemente formazioni di Robinia pseudoacacia e rovi.

13 Figura 1 Area interclusa sud dell Uscita N. 1 Figura 2 Area interclusa nord dell Uscita N. 1 La sistemazione finale delle aree sarà preceduta dall estirpazione delle infestanti esistenti che attualmente occupano in totale 1975 mq di superficie. Si prevede la copertura delle scarpate oggetto di estirpazione delle infestanti (circa 915 mq) mediante idrosemina. Le parti in piano saranno oggetto di formazione di tappeto erboso (7199 mq di semina) e impianto di fasce arboreo arbustive. Le quantità delle specie da impiantare per la formazione delle fasce arboreo arbustive sono riportate nelle tabelle seguenti. SPECIE ARBOREE

14 Salix Alba 0 Ulmus Campestris 4 Ostrya Carpinifolia 6 Carpinus Betulus 2 Prunus Padus 3 Acer Campestre 6 Malus Sylvestris 16 Populus Tremula 3 Corylus Avellana 112 Cornus Sanguinea 71 Crataegus Monogyna 70 Ligustrum Vulgare 102 Salix Caprea 73 Viburnum opulus 27 Rosa canina 9 In corrispondenza dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 947 mq, si prevede la posa della pacciamatura costituita da telo in materiale biodegradabile (juta) Area Uscita N.2 e Area "1" L uscita N. 2 (cfr. elaborato ) localizzata in corrispondenza della progressiva chilometrica del raccordo autostradale e l Area 1, esterna all attuale sedime demaniale, è situata immediatamente ad est del cavalcavia di svincolo e in adiacenza al ciglio della carreggiata direzione Bereguardo del raccordo autostradale. Tutte le aree sono in territorio comunale di Torre d Isola. La presenza di elettrodotti aerei e interrati all interno delle aree intercluse dello svincolo ha condizionato le scelte progettuali. Infatti, per evitare interferenze con gli elettrodotti aerei e garantire un franco minimo di 5 m, si è considerato esclusivamente l impianto di arbusti aventi un altezza a massimo sviluppo inferiore ai 5 m. Gli alberi e gli arbusti per cui si prevede uno sviluppo maggiore ai 5 m di altezza sono stati posizionati ad una distanza superiore ai 10 m. Le interferenze con gli elettrodotti interrati sono state ridotte tramite l impianto degli arbusti ad una distanza maggiore ai 2 m e degli alberi ad una distanza maggiore ai 10 m.

15 Figura 3 Area interclusa sud dell Uscita N. 2 Figura 4 Area interclusa nord dell Uscita N. 2

16 Figura 5 Area 1 Le aree intercluse dello svincolo e l Area 1 ospitano attualmente in totale circa mq di vegetazione infestante, prevalentemente formazioni di Robinia pseudoacacia, che dovrà essere estirpata prima degli interventi di sistemazione a verde. Le superfici in pendenza delle scarpate oggetto di estirpazione delle infestanti, circa 2777 mq, dovranno essere rimodellate e coperte da vegetazione erbacea tramite la tecnica dell idrosemina. Le parti in piano saranno oggetto di formazione di tappeto erboso (7732 mq di semina) e impianto di fasce arboreo arbustive e fasce arbustive. Le quantità delle specie da impiantare per la formazione delle fasce arboreo arbustive e delle fasce arbustive sono riportate nelle tabelle seguenti. SPECIE ARBOREE Salix alba 4 Ulmus campestris 3 Ostrya carpinifolia 8 Carpinus betulus 11 Prunus padus 8 Acer campestre 0 Malus sylvestris 1 Populus tremula 3 Corylus avellana 80 Cornus sanguinea 189 Crataegus monogyna 59 Ligustrum vulgare 197 Salix caprea 117 Viburnum opulus 147 Rosa canina 74

17 Al di sotto dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 1470 mq, si prevede la posa della pacciamatura Area Uscita N.3 e Area "2" Le aree in esame sono in territorio comunale di Torre d Isola. L uscita N. 3 (cfr. elaborato ) è localizzata in corrispondenza della progressiva chilometrica del raccordo autostradale Bereguardo- Pavia; l Area 2, a seminativo ed esterna all attuale sedime demaniale, è situata ad est del cavalcavia di svincolo dell Uscita N.3 e in adiacenza al ciglio esterno della carreggiata in direzione di Pavia del raccordo autostradale. Sia all interno dell area interclusa dello svincolo posta a sud del raccordo autostradale sia all interno dell area 2 vi è la presenza di elettrodotti aerei, mentre l area interclusa a nord dello svincolo è interessata marginalmente dalla presenza di un elettrodotto interrato. Anche in questo caso, si propone l impianto di specie arboree e arbustive a distanza adeguata. Figura 6 Area interclusa sud dell Uscita N. 3

18 Figura 7 Area interclusa nord dell Uscita N. 3 Figura 8 Area 2 Le aree intercluse dello svincolo, attualmente ospitano in totale circa 2848 mq di vegetazione infestante (prevalentemente formazioni di Robinia pseudoacacia) che verrà estirpata per consentire l esecuzione degli interventi di sistemazione a verde. Le superfici delle scarpate a seguito dell estirpazione delle infestanti (circa 1101 mq) verranno trattate tramite idrosemina. Le parti in piano delle aree intercluse dello svincolo e la totalità dell Area 2 saranno oggetto di formazione di tappeto erboso (8599 mq di semina) e impianto di fasce arboreo arbustive e fasce arbustive. Le quantità delle specie vegetali da impiantare per la formazione delle fasce arboreo arbustive e delle fasce arbustive sono riportate nelle tabelle seguenti. Dovendo garantire distanze adeguate da elettrodotti e strade, le specie arbustive sono prevalenti rispetto a quelle arboree.

19 SPECIE ARBOREE Salix alba 0 Ulmus campestris 1 Ostrya carpinifolia 6 Carpinus betulus 15 Prunus padus 12 Acer campestre 8 Malus sylvestris 8 Populus tremula 6 Corylus avellana 102 Cornus sanguinea 118 Crataegus monogyna 104 Ligustrum vulgare 156 Salix caprea 134 Viburnum opulus 102 Rosa canina 72 In corrispondenza dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 1362 mq, si prevede la posa della pacciamatura Area "3" L area in esame è esterna all attuale sedime demaniale ed è coltivata a seminativo. Ha una superficie di circa 6300 mq e si sviluppa, tra le progressive chilometriche e del raccordo autostradale, in adiacenza alla carreggiata in direzione di Pavia in territorio comunale di Torre d Isola. (cfr. elaborato ). Figura 9 Area 3

20 La totalità della superficie (circa 5501 mq) sarà sistemata con tappeto erboso e con fasce arboree arbustive; data la vicinanza alla sede del raccordo autostradale, le specie arbustive sono prevalenti rispetto a quelle arboree. La quantità delle specie arboree e arbustive da impiantare sono indicate nelle tabelle seguenti. SPECIE ARBOREE Salix alba 5 Ulmus campestris 6 Ostrya carpinifolia 11 Carpinus betulus 7 Prunus padus 4 Acer campestre 8 Malus sylvestris 4 Populus tremula 3 Corylus Avellana 92 Cornus Sanguinea 107 Crataegus Monogyna 50 Ligustrum Vulgare 75 Salix Caprea 93 Viburnum opulus 53 Rosa canina 17 Al di sotto dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 776 mq, si prevede la posa della pacciamatura Area Uscita N.4 L uscita N. 4 è situata in territorio comunale di Torre d Isola, in corrispondenza della progressiva chilometrica del raccordo autostradale Bereguardo-Pavia (cfr. elaborato ). L area interclusa dello svincolo posta a sud del sedime del raccordo autostradale ha una superficie di oltre 4700 mq, il suo lato occidentale è percorso da un cavo telefonico aereo e su una porzione di circa 546 mq della scarpata del cavalcavia di svincolo ospita vegetazione infestante.

21 Figura 10 Area interclusa sud dell Uscita N. 4 Figura 11 Area interclusa nord dell Uscita N. 4 L area interclusa dello svincolo posta a nord del raccordo autostradale ha una superficie di circa 3500 mq quasi totalmente ricoperta da vegetazione infestante (prevalentemente Robinia pseudoacacia); è percorsa da n. 2 canali irrigui ed è interessata dalla presenza di un elettrodotto aereo. La sistemazione finale delle aree comporterà l estirpazione delle infestanti esistenti che attualmente occupano in totale 3497 mq di superficie. Le superfici delle scarpate oggetto di estirpazione delle infestanti, circa 1621 mq, saranno trattate tramite idrosemina. Per le parti in piano si prevede la formazione di tappeto erboso (6447 mq di semina) e l impianto di fasce arboreo arbustive o solo arbustive. Più in particolare nell area interclusa a sud del raccordo autostradale, piuttosto ampia e libera da elementi interferenti, è stato possibile prevedere una fascia arboreo - arbustiva con prevalenza della componente arborea. Nell area interclusa dello svincolo a nord del raccordo autostradale, invece, data la presenza dell elettrodotto aereo e dai canali irrigui, è stato possibile prevedere essenzialmente delle fasce arbustive che in adiacenza all elettrodotto aereo presente saranno costituite da specie aventi altezza massima raggiungibile pari a 5 m. Le quantità delle specie da impiantare per la formazione delle fasce arboreo arbustive e delle fasce arbustive sono riportate nelle tabelle seguenti. SPECIE ARBOREE Salix alba 10 Ulmus campestris 5 Ostrya carpinifolia 8 Carpinus betulus 10 Prunus padus 4 Acer campestre 4 Malus sylvestris 7 Populus tremula 4

22 Corylus Avellana 114 Cornus Sanguinea 141 Crataegus Monogyna 65 Ligustrum Vulgare 151 Salix Caprea 140 Viburnum opulus 134 Rosa canina 76 Al di sotto dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 1409 mq, si prevede la posa della pacciamatura Area "4" L area 4 con una superficie di circa mq, è esterna all attuale sedime demaniale ed è attualmente occupata da n. 377 pioppi in fase di coltivazione (pioppicoltura). È situata in territorio comunale di Torre d Isola e si sviluppa in adiacenza alla carreggiata in direzione di Pavia del raccordo autostradale tra le progressive chilometriche e (cfr. elaborato ). I n. 377 pioppi attualmente in fase di coltivazione saranno oggetto di taglio prima della cessione dell area da parte della proprietà attuale. Per cui precedentemente alla realizzazione degli interventi compensativi in oggetto dovranno essere rimosse le relative ceppaie con cavaceppi montata su trattrice. Figura 12 Area 4 La totalità della superficie sarà sistemata con tappeto erboso (per mq) e con fasce arboree arbustive. La quantità delle specie arboree e arbustive da mettere a dimora è indicata nelle tabelle seguenti. SPECIE ARBOREE Salix alba 14 Ulmus campestris 13

23 Ostrya carpinifolia 11 Carpinus betulus 18 Prunus padus 12 Acer campestre 16 Malus sylvestris 12 Populus tremula 18 Corylus avellana 50 Cornus sanguinea 37 Crataegus monogyna 37 Ligustrum vulgare 69 Salix caprea 55 Viburnum opulus 34 Rosa canina 26 In corrispondenza dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 550 mq, si prevede la posa della pacciamatura.

24 Area Uscita N.5 e Area "6" Le aree in esame sono situate in territorio comunale di Torre d Isola. L uscita N. 5 (cfr. elaborato ) è localizzata in corrispondenza della progressiva chilometrica del raccordo autostradale. L Area 6, esterna all attuale sedime demaniale e attualmente coltivata a seminativo, si colloca immediatamente ad est dello svincolo, in adiacenza al ciglio della carreggiata in direzione di Bereguardo. Le aree intercluse dello svincolo ospitano per buona parte della loro superficie, in totale circa 4745 mq, vegetazione infestante, che verrà rimossa, al fine di consentire gli interventi compensativi. Figura 13 Area interclusa nord dell Uscita N. 5 Figura 14 Area interclusa sud dell Uscita N. 5

25 Figura 15 Area 6 Le superfici in pendenza delle scarpate interessate dall estirpazione delle infestanti, in totale circa 2564 mq, saranno sistemate tramite idrosemina L Area 6 e le parti in piano delle aree intercluse dello svincolo, ad eccezione di una porzione di quella posta sud del raccordo autostradale, dove è prevista la realizzazione di un bacino di infiltrazione per lo smaltimento delle acque di piattaforma stradale, saranno sistemate con tappeto erboso (in totale 6607 mq di semina) e fasce arboreo arbustive. Più in particolare, all interno delle aree intercluse dello svincolo, data la limitata disponibilità di spazio e allo scopo di far fronte alle prescrizioni del Codice della strada, sono prevalenti le specie arbustive. Sull Area 6 è stato possibile prevedere una formazione con prevalenza di specie arboree. Le quantità delle specie vegetali da impiantare per la formazione delle fasce arboreo arbustive sono riportate nelle tabelle seguenti. SPECIE ARBOREE Salix alba 14 Ulmus campestris 3 Ostrya carpinifolia 15 Carpinus betulus 13 Prunus padus 7 Acer campestre 4 Malus sylvestris 6 Populus tremula 2 Corylus Avellana 131 Cornus Sanguinea 128 Crataegus Monogyna 102 Ligustrum Vulgare 171 Salix Caprea 118 Viburnum opulus 79 Rosa canina 44

26 In corrispondenza dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 1405 mq, si prevede la posa della pacciamatura Area "5" L area 5 è situata in territorio comunale di Pavia, attualmente è incolta e esterna al sedime demaniale; ha una superficie di circa 3800 mq e si sviluppa tra le progressive chilometriche e del raccordo autostradale, ad una distanza di circa 110 m dal ciglio della carreggiata in direzione di Pavia (cfr. elaborato ). In questa area, data la distanza dalla sede stradale e l assenza di altre interferenze, è stato possibile prevedere l impianto di specie arboree. Figura 16 Area 5 Le quantità delle specie arboree e arbustive da impiantare vengono indicate nelle tabelle seguenti. SPECIE ARBOREE Salix alba 12 Ulmus campestris 4 Ostrya carpinifolia 12 Carpinus betulus 15 Prunus padus 2 Acer campestre 11 Malus sylvestris 3 Populus tremula 11 Corylus avellana 76 Cornus sanguinea 45 Crataegus monogyna 41 Ligustrum vulgare 41 Salix caprea 74 Viburnum opulus 36

27 Rosa canina 29 In corrispondenza dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 688 mq, si prevede la posa della pacciamatura, mentre la restante parte della superficie sarà sistemata con tappeto erboso (2700 mq). Lungo il ciglio esterno della carreggiata in direzione di Pavia del raccordo autostradale, tra le progressive chilometriche e 7+250, in territorio comunale di Pavia, per la realizzazione degli interventi compensativi in oggetto, è stata individuata un altra area, attualmente a seminativo e avente una superficie pari a circa 2090 mq, che con l attuazione del progetto di adeguamento del raccordo autostradale sarà interclusa fra due strade di servizio. Figura 17 Area compresa tra le pk e Questa area è interessata dalla presenza di un elettrodotto aereo. Elemento questo che insieme alla vicinanza dell area al raccordo autostradale ha condizionato le scelte progettuali. Infatti, per limitare il pericolo di caduta degli elementi vegetati sulla sede stradale e per evitare interferenze con i cavi elettrici, le fasce arbustive sono state previste alle distanze atte a garantire sia quanto prescritto dal Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada sia il franco minimo di 5 m tra gli elementi vegetali e l elettrodotto. E inoltre, data la scarsa disponibilità di spazio, è stato previsto esclusivamente l impianto di fasce arbustive costituite da specie con altezza massima raggiungibile pari a 5 m. Le quantità delle specie arbustive da impiantare sono indicate nella tabella seguente. Corylus avellana 0 Cornus sanguinea 134 Crataegus monogyna 0 Ligustrum vulgare 85 Salix caprea 0 Viburnum opulus 95 Rosa canina 58 In corrispondenza dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 668 mq, si prevede la posa della pacciamatura, mentre la restante parte della superficie sarà sistemata con tappeto erboso (1423 mq).

28 Area "7" Situata in territorio comunale di Pavia ed esterna al sedime demaniale, ha una superficie di circa 7400 mq e si sviluppa tra le progressive chilometriche e del raccordo autostradale lungo il ciglio della carreggiata in direzione di Pavia (cfr. elaborato ). L area ha un andamento in declivio in quanto il margine opposto al raccordo autostradale situato ad una quota di circa 80 s.l.m, è costituito da una roggia situata ad una quota di circa 75 s.l.m. L area è percorsa lungo tutto il suo sviluppo da un elettrodotto aereo e da una strada interpoderale nei pressi della quale è prevalente lo strato erbaceo; procedendo verso la roggia, subentra lo strato arbustivo sostituito lungo le sponde da esemplari a portamento arboreo. Più in dettaglio, l intera superficie è caratterizzata dalla presenza di vegetazione igrofila nelle vicinanze della roggia (in prevalenza ontano, Salix alba, robinia) ad habitus arboreo-arbustivo; nella fascia confinante con la strada sterrata prevale la vegetazione arbustiva e rampicante (Humulus lupulus e Rubus sp.) ed erbacea (avena selvatica, Solidago sp., ecc.). Diffuso in tutta l area il Sambucus nigra, con alcuni esemplari più sviluppati con seccume in quota. Figura 18 Area 7 (in evidenza l elettrodotto)

29 Figura 19 -Vegetazione igrofila (ontani) lungo le sponde con esemplare di sambuco in primo piano Spostandosi verso nord sia lungo la roggia che nei pressi della strada, si rileva la predominanza di Robinia pseudoacacia associata a rovo e a vegetazione erbacea alloctona infestante (fitolacca e solidago). Diversi i soggetti di robinia con seccume diffuso in quota e ceppaie con segni di decadimento. Figura 20- Robinia nello strato arboreo associata a rovo L intervento di rimozione della vegetazione presente (pari a circa 7429 mq), in ragione delle limitazioni rinvenute (presenza di elettrodotto, vicinanza alla roggia), verrà seguito dalla messa a dimora di specie autoctone arbustive, con sviluppo massimo inferiore ai 5 m, rispettando una distanza d impianto non inferiore ai 5 m rispetto all elettrodotto stesso.

30 I lavori non dovrebbero interessare la vegetazione a ridosso delle sponde, a meno che non se ne ravvisi la necessità in fase di realizzazione per garantire la messa in sicurezza e la stabilità delle stesse. Le quantità delle specie arbustive da impiantare sono indicate nella tabella seguente. Corylus avellana 0 Cornus sanguinea 355 Crataegus monogyna 0 Ligustrum vulgare 233 Salix caprea 0 Viburnum opulus 253 Rosa canina 133 In corrispondenza dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 1871 mq, si prevede la posa della pacciamatura, mentre la restante parte della superficie sarà sistemata con tappeto erboso (5545 mq) Area "8" L area 8 con una superficie di circa mq, è esterna all attuale sedime demaniale ed in prevalenza coltivata a mais. È situata in territorio comunale di Pavia e si sviluppa in adiacenza alla carreggiata in direzione del capoluogo del raccordo autostradale tra le progressive chilometriche e (cfr. elaborato ). Figura 21 Area 8 La vicinanza alla sede stradale e la presenza di un elettrodotto aereo, anche in questo caso hanno condizionato le scelte progettuali. Infatti, per limitare il pericolo di caduta degli elementi vegetati sulla sede stradale e per evitare interferenze con i cavi elettrici, le fasce arbustive sono state previste alle distanze atte a garantire sia quanto prescritto dal Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada sia il franco minimo di 5 m tra gli elementi vegetali e l elettrodotto. E inoltre, in adiacenza all elettrodotto, è stato previsto esclusivamente l impianto di fasce arbustive costituite da specie con altezza massima raggiungibile pari a 5 m.

31 La totalità della superficie sarà sistemata con tappeto erboso (per mq) e con fasce arboree arbustive. La quantità delle specie arboree e arbustive da impiantare è indicata nelle tabelle seguenti. SPECIE ARBOREE Salix alba 20 Ulmus campestris 14 Ostrya carpinifolia 21 Carpinus betulus 31 Prunus padus 21 Acer campestre 15 Malus sylvestris 10 Populus tremula 20 Corylus Avellana 10 Cornus Sanguinea 136 Crataegus Monogyna 4 Ligustrum Vulgare 98 Salix Caprea 9 Viburnum opulus 102 Rosa canina 55 In corrispondenza dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 768 mq, si prevede la posa della pacciamatura Area Uscita N.7 L uscita N. 7 è situata in territorio comunale di Pavia, in corrispondenza della progressiva chilometrica del raccordo autostradale Bereguardo-Pavia (cfr. elaborato ). Le superfici individuate per la realizzazione delle opere a verde in oggetto sono: l area interclusa dello svincolo situata oltre il ciglio esterno della carreggiata in direzione di Bereguardo del raccordo autostradale; l area al contorno del bacino di infiltrazione previsto immediatamente a sud dell innesto al raccordo autostradale della rampa di svincolo da S. Lanfranco verso Pavia. L area interclusa dello svincolo posta oltre il ciglio della carreggiata in direzione di Bereguardo, nella sua parte occidentale, oltre ad essere percorsa da un metanodotto, ospita resti di un edificio storico considerato come elemento di valore storico testimoniale. Al fine di non ostacolare la vista di questo elemento, il progetto prevede di lasciare completamente libera tale parte, non considerando l impianto di specie arboreo-arbustive. La parte orientale dello svincolo, occupata per 1316 mq da Robinia pseudoacacia verrà sistemata mediante la realizzazione di una fascia arboreo arbustiva, previa estirpazione della vegetazione infestante.

32 Figura 22 Area interclusa dell Uscita N. 7 La superficie della scarpate oggetto di estirpazione delle infestanti, circa 353 mq, sarà sistemata tramite idrosemina. Figura 23 Area a sud dell Uscita N. 7 L area che ospiterà il bacino di infiltrazione è attualmente occupata da orti urbani ed è percorsa da un elettrodotto aereo. Questo elettrodotto ha condizionato le scelte progettuali, poiché, per evitare interferenze, nell area sono state previste fasce arbustive costituite da specie aventi altezza al massimo dello sviluppo, inferiore a 5 m. Tale scelta, peraltro, consente di non ostruire la vista dal raccordo autostradale del complesso monumentale di San Lanfranco.

33 Dovendo evitare le interferenze con gli elementi preesistenti (strade, elettrodotto, metanodotto e elementi di interesse storico), anche in questo caso, le specie arbustive sono prevalenti rispetto a quelle arboree. Le quantità delle specie da impiantare per la formazione delle fasce arboreo arbustive e delle fasce arbustive sono riportate nelle tabelle seguenti. SPECIE ARBOREE Salix alba 4 Ulmus campestris 3 Ostrya carpinifolia 2 Carpinus betulus 0 Prunus padus 3 Acer campestre 0 Malus sylvestris 3 Populus tremula 5 Corylus Avellana 25 Cornus Sanguinea 104 Crataegus Monogyna 24 Ligustrum Vulgare 103 Salix Caprea 30 Viburnum opulus 103 Rosa canina 46 Al di sotto dei gruppi arbustivi, per una superficie totale pari a 807 mq, si prevede la posa della pacciamatura. La restante parte delle superfici, in totale 5243 mq, sarà sistemata con tappeto erboso Siepi arbustive Le siepi arbustive, aventi uno sviluppo lineare complessivo pari a circa 3223 m (cfr. elaborato ), sono state previste lungo le scarpate del raccordo autostradale, laddove lo spazio tra i grass channel in progetto e il ciglio stradale lo consente. Data la vicinanza al ciglio stradale, l altezza massima cui devono essere mantenute le siepi è pari a 2 m quando la distanza fra queste e il ciglio stradale è superiore a 2. Nei casi in cui la distanza tra il ciglio stradale e le siepi previste è inferiore a 2 m queste devono essere mantenute ad un altezza massima pari a 1 m. Le specie vegetali utilizzate sono Cytisus scoparius, Prunus spinosa, Rosa canina, Viburnum opulus. Al di sotto degli arbusti si prevede la posa della pacciamatura. Di seguito vengono riportate le quantità relative ai diversi tratti di siepi previste. SIEPI da Pk a Pk Viburnum opulus 152 Prunus spinosa 151 Cytisus scoparius 152 Rosa canina 152

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