CONVEGNO : APPRENDIMENTO IN ETA ADULTA E ICT -Torino

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CONVEGNO : APPRENDIMENTO IN ETA ADULTA E ICT -Torino 24.09.2013"

Transcript

1 CONVEGNO : APPRENDIMENTO IN ETA ADULTA E ICT -Torino APPRENDIMENTO IN ETÀ ADULTA, CONTESTI E RETI Sintesi della Lectio Magistralis del prof. Luciano Galliani ordinario di Pedagogia Sperimentale all Università di Padova e presidente della SIRD-Società Italiana di Ricerca Didattica 1. Apprendimento in età adulta tra contesti formali, non formali e informali Al di là della contraddittoria traduzione italiana (l apprendimento non si eroga!) delle Linee Guida del CEDEFOP, il Glossario pubblicato dalla Comunità Europea (Terminology of education and training policy: a multilingual glossary), dice chiaramente che l apprendimento è un processo con cui un individuo assimila informazioni, idee e valori e acquisisce conoscenza (knowledge, savoir), conoscenza applicata (know-how, savoir-faire), abilità, attitudini e/o competenze (skills, aptitudes and/or competences), che può aver luogo in contesti formali, non formali e informali. La ricerca psico-pedagogica sostiene la continuità dinamica del processo di apprendimento che accompagna l individuo dal context of education (istruzione scolastica e universitaria), dove acquisisce informazioni trasformandole in conoscenza teorica e procedurale, al context of work and profession (formazione professionale e continua) dove applica conoscenze nella pratica e da essa trae conoscenze tacite, fino al context of life ( contenitore educativo permanente) di tutte le esperienze di studio e di lavoro e non solo di quelle libere e self-directed, proprie della vita famigliare e sociale. Non potendo aprire in questo contributo una indagine sui nodi semantici implicati nell istruire, nell educare e nel formare e sul cambiamento di sovraordinazione concettuale avvenuta negli ultimi vent anni a favore della formazione, applicare al contesto (context) le tre caratteristiche di formale, informale, non formale significa non solo riferirsi correttamente agli ambienti di/per l apprendimento (environments), ma soprattutto entrare scientificamente nel merito delle qualità ontologiche e metodologiche dei processi di apprendimento, senza negare l evidenza empirica della possibile compresenza in ogni contesto, anche se con diverso peso, di forme distinte di apprendimento. Quando si usa il costrutto ambiente di/per l apprendimento ci si riferisce alla configurazione spazio-temporale di un luogo fisico o virtuale, intenzionalmente attrezzato (setting) per rispondere ad esigenze formative, attraverso strategie pedagogiche e dispositivi didattici mirati a promuovere, sostenere, direzionare e sviluppare processi di apprendimento. Immediatamente si è portati ad esemplificare con un aula scolastica o universitaria attrezzata tecnologicamente, ma quale differenza vi è con uno spazio/laboratorio didattico di un museo/di una mostra d arte aperto ai visitatori o con una piattaforma e-learning LCMS (Learning Content Management System) per la formazione interna del personale di una grande azienda? Probabilmente nessuna rispetto alla categorizzazione di ambiente di/per l apprendimento, ma sicuramente molte rispetto alla collocazione in tre contesti distinti (formale, informale, non formale) e dunque agli scopi perseguiti e ai metodi utilizzati. 1

2 A configurare un ambiente tecnologico di apprendimento vi sono sicuramente l affordance (Gibson 1986) come opportunità e disponibilità ad agire e la metafora della serratura per la chiave (Baron & Boudreau 1982) ovvero l ambiente per la persona-attore che crea la situazione di apprendimento. Inoltre l attore nell interazione con l ambiente sempre ritaglia una finestra (Mantovani 1995) con cui categorizza, seleziona, interpreta l informazione (apprendimento necessariamente situato ). Ancora, il processo cognitivo come interazione partecipativa tra attori e sistemi fisici e sociali si reifica in artefatti simbolici, culturali e tecnologici. Riteniamo allora più corretto scientificamente e più produttivo empiricamente entrare nel merito della tipologia e della qualità dei processi di apprendimento, considerati in relazione alle Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione (ICT - Information and Communication Technologies), che hanno innescato mutazioni profonde (molti le chiamano rivoluzioni ) nei processi di produzione, di trasmissione e di acquisizione della conoscenza e della cultura, come anticipava nel 1971, ben prima dell invenzione del PC e di Internet, Lyotard ne La condizione post-moderna. In quanto tessuto connettivo della società i nuovi media hanno messo le persone in condizione di partecipare con creatività e generosità (Shirky 2010 ) ai processi di comunicazione sociale, modificando profondamente anche gli oggetti del sapere, i soggetti dell educazione e i contesti della formazione. Dal 2000 in seguito ad un PRIN Modelli pedagogici, tecnologici e organizzativi di Open Distance Learning e indicatori di qualità, che ha visto la collaborazione delle Università di Padova, Bari, Palermo, Roma Tre, Lecce, Salerno, e a due PON-Fse, sempre con capofila il Dipartimento di Scienze dell Educazione di Padova, il primo con il CUOA di Altavilla Vicentina e l ELEA di Roma-Torino su Open Trainer e metodologie integrate di formazione in rete, e il secondo con il CUOA e il CERISDI di Palermo su Valutazione di efficacia dei processi di integrazione tra formazione, istruzione e mercato del lavoro abbiamo diffuso un modello empirico di ambiente tecnologico di apprendimento integrando nei diversi contesti (scolastico, universitario, di formazione professionale e continua) paradigmi, metodi, strumenti, propri della didattica in presenza, sul campo, on line. In relazione all apprendimento in età adulta il modello integrato di lifelong learning (Galliani, de Waal, 2005) fra contesti di formazione in presenza, nelle azioni lavorative e on line - selezionato fra i contributi scientifici più rilevanti a livello internazionale, presentati nei Convegni annuali di EDEN (European Distance and E-Learning Network) e ripubblicati per il ventennio dell Associazione (Bernarth et alii, 2009) è stato applicato nei corsi ECM della Regione Veneto, nel Master Mundis per i futuri dirigenti scolastici promosso dalla CRUI, nell Alta Formazione per i Docenti dei CTP promossa con la Direzione Regionale della Scuola, nei corsi di laurea on line attivati nella Facoltà di Scienze della Formazione dal e destinati agli insegnanti in servizio nella scuola dell infanzia e primaria (Scienze per la formazione dell infanzia e della preadolescenza) e ai formatori/docenti degli Enti di formazione professionale in collaborazione con l ISFOL (Scienze della formazione professionale). Questa esperienza, unica a livello nazionale, che si completa per molti con la laurea magistrale on line in Teorie e metodologie dell e-learning e della media education, non solo riconosce ed accredita le competenze acquisite nei contesti di lavoro e di vita professionale, ma si fonda su un percorso formativo (contesto formale) integrato tra nuove conoscenze proposte dai docenti attraverso materiali multimediali e confronto critico con tutor e docenti sulle pratiche formative e organizzative condotte nei luoghi di lavoro ( contesto non 2

3 formale), con attivazione di comunità di apprendimento e/o di pratica costruite liberamente dai corsisti e spesso trasmigrate nei Social Software (contesto informale di Facebook e Lindekin). Si integrano così tre tipologie di apprendimento e tre metodologie formative (in presenza, sul campo, in rete). Autonomia e sviluppo personale Formazione in presenza Apprendimento autodirettoe libero individuo adulto esperienza sociale Formazione a distanza Apprendimento riflessivo sulle pratiche Apprendimento trasformativo nell organizzazione Continuità e innovazione delle competenze Formazione sul campo Cambiamento e qualità del servizio Fig. 1: Modello integrato di lifelong learning 2.Reti sociali e ICT Niklas Luhmann (1984) concepisce i sistemi sociali come autopoietici, nei quali l azione è un prodotto della comunicazione: la comunicazione è l unità elementare dell auto-costituzione dei sistemi sociali, mentre l azione ne è l unità elementare di auto-osservazione e di auto-descrizione. Dall organizzazione reticolare dei sottosistemi Pier Paolo Donati (1991) rappresentando la società come sistema che sviluppa relazioni di dipendenza e indipendenza allo stesso tempo e che fa uso simultaneo di unità e diversità e combina reciprocità e simmetria, apre totalmente al paradigma della rete come connessione di contesti formali, informali, non formali di comunicazione e di azione. Ed essendo quella educativa una attività di natura specifica della società relazionale (come quelle economica, politica, religiosa, ecc.) non vi è dubbio che la riflessione pedagogica debba considerare la comunicazione con le sue tecnologie e processuali (Galliani 1979,1989) e le reti sociali (social network) con le loro e e pratiche relazionali nei luoghi reali e virtuali (Galliani 1998, 2004) come oggetti privilegiati di ricerca, ma anche di buone pratiche per il cambiamento. Tanto più che la nuova situazione di partecipazione comunitaria virtuale dei Social Network si è determinata anche come difesa nella disgregazione dei legami sociali, assicurati prima dalle reti 3

4 politiche e istituzionali e dalle loro agenzie di solidarietà, come spiegava Touraine, quasi dieci anni fa ne La globalizzazione e la fine del sociale Ragionare di comunicazione e di reti sociali vuol dire innanzitutto uscire dal determinismo tecnologico, sia nella versione degli apocalittici sia in quella dei guru digitali, perché le ICT innescano l innovazione (Finnegan 1990), ma non ne definiscono né il senso né la direzione. Come sosteneva Carlini (2002) sono sicuramente tecnologie normalizzate quanto al loro uso in tutti i contesti sociali compresi quelli dell istruzione formale, scolastica e universitaria, e abilitanti quanto al coinvolgimento attivo e autonomo nella gestione quotidiana multischermica (Prensky 2006) nei contesti di vita degli individui, in particolare dei nativi digitali. Eppure è ancora faticoso, non solo in ambito pedagogico, entrare in una fase culturale post-informatica in cui spostare il baricentro teleologico dall oggetto-prodotto al soggetto-processo, riconquistando anche le condizioni necessarie a ricomporre le dimensioni istituzionale, relazionale, contestuale e tacita delle azioni formative (Galliani, 2003). Basti pensare ai ritardi e alle contraddizioni, rispetto a quella Europea, con cui stiamo realizzando l Agenda Digitale nel nostro Paese, che oltre tutto è uno di quelli in cui il digital divide è molto forte. Allora il ruolo delle tecnologie va contestualizzato e relazionato alle altre quattro questioni, che hanno di fronte oggi i sistemi educativi: la quantità e la qualità delle conoscenze da insegnare, il rapporto nella formazione tra teoria e pratica verso una didattica per competenze, la personalizzazione dell apprendimento tra diversità e uguaglianza, le identità culturali e l universalismo della scienza nel processo di globalizzazione. Qualcuno, a ragione, le ritiene proprie dell indagine pedagogico-didattica (Damiano), ma sicuramente non sono comprensibili e risolvibili se non ristrutturando il campo della comunicazione educativa e dei suoi processi di produzione dell informazione e delle conoscenze, di trasmissione e acquisizione della conoscenza, di partecipazione autodiretta e libera alla costruzione sociale del proprio apprendimento, di universalizzazione comunitaria delle culture identitarie attraverso la rete. Per avvicinare questo obiettivo occorre liberarsi da due illusioni di autosufficienza. La prima è che le tecnologie, con la loro forza democratica e coinvolgente, possano sostenere da sole processi autoeducativi delle persone, tali da sostituire l istruzione formale. La seconda è che le istituzioni scolastiche e universitarie possano confinare, entro le proprie mura ed i propri setting didattici tradizionali, i processi di apprendimento e le attività di trasmissione delle informazioni e di costruzione della conoscenza, magari introducendo nelle aule e addomesticando anche le tecnologie come storicamente è avvenuto. E necessario, a questo punto della nostra riflessione, togliere ogni possibile equivoco tra le reti sociali del mondo reale tra persone o comunità (Scott 2002) e le reti sociali della virtualità reale (Maldonado 1992, 1997; Levy 1997), che non funzionano in modo parallelo ma integrato, e di come il capitale sociale, inteso come insieme di relazioni e di comunicazioni familiari e comunitarie attivate, possa influire nella costruzione del capitale umano, inteso come insieme di capacità personali che mettono un soggetto in grado di dare senso alla complessità del suo percorso di socializzazione (Scanagatta, 2002). Di esso è componente determinante il capitale culturale (Bourdieu, 1994) accumulato con i risultati di apprendimento (conoscenze, abilità, competenze), acquisiti nella formazione scolastica e accademica e sviluppati nelle (eventuali) esperienze lavorative e professionali. 4

5 Un esempio virtuoso dell integrazione sono le Reti Territoriali di Orientamento per i Giovani (47 progetti) e per gli Adulti (24 progetti) della Regione Veneto, monitorati e valutati nel biennio 2008/09 attraverso un Progetto di ricerca affidato all Università di Padova (Galliani, Zaggia, Maniero, 2009). I 15 ricercatori, da me coordinati, hanno svolto un indagine quantitativa, con questionari e qualitativa, con focus group + visite in loco, sulle Azioni di orientamento, utilizzando indicatori e descrittori di qualità delle pratiche, messi a punto e concordati con la committenza regionale e con i coordinatori dei progetti in un seminario preliminare. Per quanto riguarda gli Adulti le Azioni previste e indagate sono state cinque: 1 Ricerca dell utenza, anche tramite la costituzione di reti di prossimità individuale; 2 Informazione e accoglienza; 3 Orientamento e bilancio e/o ricostruzione del percorso personale e professionale, con tutorato personalizzato; 4 Progetti di pre-formazione per la conoscenza dei diritti di cittadinanza e dei servizi offerti dal territorio; 5 Monitoraggio al fine di verificare l andamento dei progetti e gli esiti delle azioni. Alle 24 reti hanno partecipato 372 partner ( 213 comuni con i loro servizi sociali, 65 enti formativi, 36 sindacati/associazioni di categoria, 6 aziende sanitarie, 52 altri enti, come parrocchie, agenzie interinali, scuole secondarie, ecc.) e 32 enti associati (associazioni immigrati, cooperative, ecc.). Dalla valutazione sono emersi due profili qualitativamente diversi: reti di cooperazione ad alto grado di coordinamento e reti di informazione e collaborazione o reti di adempimento. In esse le ICT hanno giocato con più o meno intensità un ruolo connettivo nelle attività di confronto tra operatori con diverse competenze e di diversi servizi, di programmazione, di suddivisione del lavoro, di circolazione dei materiali, di condivisione di una cultura e di un etica dell orientamento con al centro i soggetti con le loro esigenze (in particolare immigrati, giovani, donne). La condizione per sostenere ambienti tecnologici integrati di apprendimento è l assicurazione di un esercizio professionale delle funzioni di mediazione culturale, di consulenza metodologica e di sostegno all azione formativa da parte di docenti/formatori appositamente preparati. Dopo le buone pratiche del PON sull Open Trainer prima citato, abbiamo attivato nell Università di Padova nel 2004 un Master, in modalità blended, con docenti ed esperti nazionali e stranieri, in cui sperimentare un modello di formazione degli e-tutor (Galliani, De Waal 2005a), 5

6 Competenze socio-comunicative modellazione leadership COMPETENZE OPEN TRAINER / E-TUTOR Competenze strategiche personalizzazione metacognizione autoregolazione coordinamento monitoraggio valutazione accesso selezione contestualizzazione moderazione negoziazione scaffolding emotivo facilitazione istruzione scaffolding cognitivo gestione di risorse multimediali gestione di ambienti interattivi gestione di network Competenze tecnologiche Fig. 2 - Modello delle competenze degli open trainer/e-tutor attraverso la costruzione di tre tipologie di competenze: tecnologiche di gestione delle risorse multimediali (content learning), degli ambienti interattivi (come MOODLE), dei network(interni e territoriali); socio-comunicative di facilitazione dei processi di apprendimento (scaffolding cognitivo), di moderazione dei processi di negoziazione sociale (scaffolding emotivo), di modellazione della funzione di e-tutor (leadership); strategiche di accesso/selezione delle risorse di rete (integrazione dei contesti), di personalizzazione dei percorsi (riflessione metacognitiva), di monitoraggio e valutazione delle azioni formative (coordinamento). Queste ultime, all interno di una strategia autoriflessiva sul percorso di apprendimento, hanno portato alla costruzione di e- Portfolio (Nadin 2008), come strumenti di autoregolazione dei processi di apprendimento e di consapevolezza dello sviluppo delle proprie capacità personali e professionali. 2. Adulti e Reti trans-contestuali Pensare secondo una pedagogia degli ambienti educativi integrati significa allora costruire una metodologia di inter-azioni tra contesti formali, non formali e informali, partendo dalle pratiche comunicativo-sociali quotidiane, che comprendono anche i Social Software secondo i nuovi paradigmi autoriali e collaborativi del Web 2.0, generati dall apprendimento esperienziale (Kolb 1990 ). In questo senso va rovesciata l impostazione metodologica, che sembra dominante anche nelle esperienze formative più avanzate a livello universitario, dove la presenza in YouTube, in itunes o in Facebook di docenti e studenti, è vista con sospetto o addirittura vietata, e nei lodevoli progetti scolastici ministeriali (es: LIM e Cl@ssi 2.0), in cui il movimento va dal formale al non 6

7 formale e all informale e non viceversa. E ancora il formale con le sue regole didattiche, linguistiche, contenutistiche, tecniche che ingloba, seleziona, organizza e orienta a fini istruttivi il non formale e l informale e non sono invece le esperienze costruite nelle relazioni sociali della vita quotidiana e soprattutto nelle pratiche comunicative e produttive di artefatti culturali e simbolici a dare senso personalizzante ed empatico a conoscenze, abilità e competenze da condividere e sviluppare insieme per un progetto educativo comune (Galliani 2010) Occorre attivare allora consapevolmente una prima tipologia di rete trans-contestuale tra scuola/università/formazione professionale e territorio nelle sue organizzazioni comunitarie lavorative/culturali/politiche, non solo per ancorare gli apprendimenti a compiti autentici e quindi motivanti, ma soprattutto per rendere palese che l uso del PC (notebook o netbook che sia!) e dei tablet nello studio, nel lavoro e nel gioco così come la frequentazione del Web e il successo degli applicativi sui mobile media, dimostra a tutti che accedere/condividere/costruire informazioni e conoscenze è una attività pratica e non teorica, così come imparare una lingua o fare ricerca scientifica (Galliani 2010). Fig. 3 Modello di competenze socializzate tra scuola e comunità E tutte le attività pratiche o savoirs d action (Barbier 1996) intervengono per risolvere problemi reali, legati alla vita delle persone e delle comunità, con l apertura mentale di chi ritiene che non siano troppo dissimili le abilità di un bravo artigiano, di un grande artista o di un campione di scacchi. La ricerca-azione, che Gruppo di ricercatori dell Università di Padova ha condotto per l IPRASE (Istituto Provinciale Ricerca Aggiornamento Sperimentazione Educativa) di Trento, Didaduezero. Un progetto formativo integrato per la scuola e le comunità del territorio, basato 7

8 sul paradigma di condivisione sociale del Web 2.0, presenta primi risultati sicuramente incoraggianti, ispirati ad un modello di integrazione tra contesti formale, non formale e informale (Petrucco 2010). Una seconda tipologia di rete trans-contestuale tra enti/agenzie di formazione, università, organizzazioni aziendali e distretti produttivi territoriali può innovare dall interno la formazione tecnico-professionale dei lavoratori. Formazione tecnicospecialistica Formazione comunicativo -relazionale PERSONA ORGANIZZAZIONE DISTRETTO Efficacia dei comportamenti professionali, sociali ed etici Formazione organizzativo -sociale Fig. 4 Modello integrato di competenze distribuite La rete può infatti favorire tre interazioni connettive: la prima nella formazione tecnicoprofessionale, fra l apprendimento individuale e autodiretto della persona, caratterizzato dalle competenze tacite, e l apprendimento organizzativo dell impresa, finalizzato alla trasformazione collettiva della conoscenza e alla gestione delle risorse umane verso l innovazione; la seconda nella formazione comunicativo-relazionale, fra lo sviluppo individuale di competenze costruite e cumulate nel processo evolutivo di ogni singola impresa, e le competenze relazionali e di responsabilità sociale, proprie dell apprendimento distrettuale, attraverso comunità di pratiche che condividono storie, valori, regole sociali sedimentate nei comportamenti famigliari e di coesione territoriale; la terza nella formazione organizzativo-sociale, fra le competenze distintive delle singole organizzazioni imprenditoriali e delle relative risorse professionali e la capacità di rapportarsi ad attori esterni alla filiera distrettuale, valorizzando le ICT sia per dinamizzare le relazioni nel contesto locale sia per inserire le conoscenze tacite ed esplicite del distretto entro reti di comunicazione interconnesse ai circuiti dell economia globale. Quello illustrato è il modello di base delle linee guida per la formazione nei Distretti industriali della Regione Veneto, da noi elaborate all interno di un Progetto Equal CRADLE: Proactive cycle for local knowledge qualification District Learning, che ha visto la collaborazione di più enti ed imprese e l indagine sul campo nei distretti turistico-termale di Abano-Montegrotto e industriale-portuale di Marghera- Venezia (Galliani, Zaggia, 2007). 8

9 Una terza tipologia di rete trans-contestuale è quella indispensabile a creare le condizioni positive per sostenere e accompagnare le persone al riconoscimento, validazione e certificazione delle competenze acquisite nei contesti non formali e informali del lavoro e della vita quotidiana. E d obbligo il riferimento alla legge 92/2012 e al successivo decreto n.13 del 16 gennaio 2013 e soprattutto all intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali per la promozione e il sostegno alla realizzazione di reti territoriali per l apprendimento permanente. Anche qui però voglio richiamare una precedente azione di sistema della Regione Veneto che negli anni ha finanziato 47 progetti di ricerca (Programma operativo FSE 2007/13 Asse Capitale Umano) per il riconoscimento e la certificazione delle competenze sia negli ambiti di apprendimento non formali e informali (linea B) che negli ambiti di apprendimento formali (linea A), che hanno coinvolto oltre destinatari finali e ai quali hanno collaborato circa operatori di oltre 700 organizzazioni del sistema istruzione, formazione, lavoro. Come Università di Padova siamo stati titolari due Progetti (e partner in altri tre): MOIRC-Modello Operativo Integrato per il Riconoscimento e la Certificazione delle Competenze (Linea B) e Progettazione e sperimentazione di strumenti per la validazione e certificazione delle competenze nei corsi di laurea universitari di secondo livello (linea A) in collaborazione con analoghi Progetti dell Università Ca Foscari di Venezia per le lauree di primo livello e dell Università di Verona per i Master. Non essendo possibile dare conto dei progetti, rinvio ai due volumi pubblicati nel 2011 (Galliani, Zaggia, Serbati). Mi interessa però evidenziare tre risultati delle ricerche condotte: la progettazione e la sperimentazione di un modello di bilancio e di portfolio delle competenze per adulti che vogliono entrare nei percorsi formali; la progettazione e sperimentazione delle procedure di accompagnamento per la validazione dei saperi esperienziali; la stesura di linee guida per l accreditamento e la certificazione delle competenze e l attivazione di Centri per l Apprendimento Permanente nelle Università. La Regione del Veneto ha emanato il 28/12/2012 le Linee guida per la validazione di competenze acquisite in contesti non formali ed informali, in cui si confermano molti dei nostri modelli e delle nostre pratiche di ricerca-azione. Come potranno queste reti territoriali e trans-contestuali funzionare senza pratiche consolidate nei servizi pubblici e associativi di uso delle ICT e in particolare dei social network autoriali e partecipativi? Allora il vero e grande piano nazionale che manca a questo Paese è un azione educativa generalizzata e coordinata di Digital Literacy (Commissione Europea 2006, Rivoltella 2008) o meglio di New Media Literacy (Jenkins, 2006) che colleghi i contesti formali, non formali e informali. Nella Raccomandazione della Commissione Europea quella digitale viene ritenuta una delle sei competenze chiave per il Life Long and Wide Learning e si manifesta nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell informazione per il lavoro, il tempo libero, la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nell ICT e nell uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni, nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. Nella prospettiva indicata da Jenkins di una cultura convergente tra vecchi e nuovi media, che interagiscono in modi imprevedibili nella produzione e nel consumo, e di una cultura partecipativa di affiliazione e cooperazione paritaria, c è una maggior enfasi sulla literacy in quanto pratica sociale e collettiva piuttosto che individuale; sull imparare a collaborare e scambiare 9

10 conoscenza con gli altri. Da qui l indicazione delle 11 nuove competenze culturali e abilità sociali che spostano il focus dall individuo alla comunità: gioco (fare esperienza ludica di ciò che circonda); simulazione ( costruire/usare modelli dinamici dei processi reali); performance (saper impersonare diverse identità); appropriazione (campionare e miscelare contenuti); multitasking (scansionare fonti multimediali di informazione); conoscenza distribuita (interagire con gli altri); intelligenza collettiva ( essere membri attivi di comunità); giudizio (riconoscere affidabilità e credibilità di fonti e persone); navigazione transmediale (muoversi nella molteplicità degli ambienti tecnologici e degli applicativi); networking (cercare e disseminare informazione in rete); negoziazione ( riconoscere e gestire la molteplicità delle prospettive). L innovazione pedagogica e metodologica che si propone non è solo quella di partire dagli apprendimenti propri dei Social Software nei contesti informali, ma di integrare i paradigmi comunicativi della multimedialità linguistica, della interattività autoriale e della virtualità sociale (Galliani 2006) mettendo in guardia i nativi digitali (Ferri 2011) dai rischi rispettivamente: di non saper più riflettere prima di scegliere, di andar perdendo nella scrittura condivisa le proprietà di linguaggi sempre più sofisticati e specialistici e di vivere Alone Togheter (Turkle 2010) presentandosi in rete con identità insostenibili. La multimedialità interattiva di Rete può diventare il nuovo ambiente di sintesi delle comunità di apprendimento, integrato tra contesti di studio, di lavoro e di vita soltanto se insegnanti, educatori, formatori, operatori culturali e sociali, così come genitori e famiglie in cui avviene la prima domesticazione dei media (Silverstone 1994), non vengono lasciati soli, senza formazione specifica. Un piano nazionale di Digital Literacy e New Media Literacy deve essere accompagnato da una politica pubblica di sostegno alle reti sociali (Social Network), con particolare attenzione agli adulti e ai gruppi di disagiati e minoritari, e non solo ai luoghi istituzionali/formali dell integrazione tra reale e virtuale. L implementazione dell Agenda Europea per l Apprendimento in età adulta può essere una occasione, con il prezioso contributo dell ISFOL, per mettere in sinergia le evidenze empiriche delle ricerche e i positivi risultati dei progetti e delle esperienze condotte nelle Regioni e nei territori provinciali, con il fine di non continuare a fare sperimentazioni parziali, ma operare scelte comuni a livello istituzionale. Un Piano nazionale di Digital Literacy deve collegare Scuola, Università, Formazione Continua ed essere inserito come priorità nell Agenda Digitale italiana. E il solo modo per uscire dagli ultimi posti delle classifiche degli adulti in formazione, ma anche dell accesso ad Internet e dell uso delle ICT nel sistema dell istruzione scolastica e superiore. Se non riusciremo anche in questo ambito a fare sistema il nostro continuerà ad essere un Paese perduto. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Barbier. J.M. (1996), Savoirs theoriques et savoirs d action. Paris: PUF Baron, R.M. & Boudreau,L.A. (1987). An ecological perspective on integratine personalità and social psychology, Journal of Personality and Social Psychology, 53,

11 Bernarth U., Szucs A., Tait A., Vidal M.(Ed.) (2009), Distance and E-Learning in Transition, London: Iste-Willey Bourdieu, P. (1994), Raisons pratiques. Sur la théorie de l action. Paris: Seuil Carlini, F. (2002), Divergenze digitali. Conflitti, soggetti e tecnologie della terza Internet, Roma: Manifestolibri Castells M. (1996), La nascita della società in rete, Milano: Egea- Università Bocconi (2002) Donati, P. (1991), Teoria relazionale della società. Milano: F. Angeli Finnegan, R. (1990), La fine di Gutemberg. Firenze: Sansoni Ferri, P. (2011), Nativi Digitali, Milano: Bruno Mondadori Galliani L., Zaggia C., Serbati A. (2011), (a cura di), Apprendere e valutare competenze all'università. Progettazione e sperimentazione di strumenti nelle lauree magistrali. Lecce:Pensa MultiMedia Galliani L. (2009) (a cura di), Formare in rete, Napoli, Tecnodid Galliani L., Zaggia C., Serbati A. (2010), (a cura di), Adulti all'università. Bilancio, portfolio e certificazione delle competenze. Lecce: Pensa MultiMedia Galliani L., Zaggia C. (2007) (a cura di), Progetto Equal C.R.A.D.L.E - Competenze tacite, apprendimento organizzativi e comportamenti etici nei distretti veneti. Lecce: Pensa Multimedia Galliani L., Zaggia C., Maniero S., (2009) Valutare l orientamento, Lecce, Pensa MultiMedia Galliani, L. & De Waal, P. (2005), Learning Face-to-Face, In action and On-line: Integrated Model of Lifelong Learning, European Distance and E-learning Network Proceedings, Helsinky: EDEN Galliani, L. & De Waal.P. (2005a), Verso un nuovo modello didattico per la formazione degli e- tutor, Atti del 2 Congresso Nazionale della Società Italiana di e-learning (Sie-L), Firenze Galliani, L. (1979), Il processo è il messaggio. Bologna: Cappelli Galliani, L. (1989), A Pedagogic Model of Multi-Mediality, EMI-Educational Media International, Official Quartely Journal of ICEM, 26, Galliani, L. (1998), Comunicazione e didattica, Studium Educationis, vol. 4, Galliani, L. (2003), Il concetto di e-learning in ambito psico-socio-pedagogico, in P. Botta ( a cura di ), Capitale umano on line: le potenzialità dell e-learning nei processi formativi e lavorativi. Milano: Isfol-F.Angeli Galliani, L. (2004 a) La scuola in rete. BARI: Laterza, p Galliani, L. (2010). Prefazione a Petrucco C., Didattica dei social software e del web 2.0. Lecce: Pensa Multimedia Gibson, J.J. (1986). The ecological approach to visual perception, Hillsdale- New york: Erlbaum Gubitta P. (2012) Il lavoro imprenditoriale nell era dell accesso. In Economia e Società Regionale, 116 (2), Jenkins, H. (2006), Cultura convergente. Milano: Apogeo Kolb D. A. (1984) Esperiential Learning. Experience as the source of learning and development, Prentice Hall, New Jersey Levy, P. (1997), Il virtuale. Milano:Raffaello Cortina Luhmann, N. (1984), Sistemi sociali. Fondamenti di una teoria generale. Bologna: Il Mulino 1990 Lyotard, J.F. (1971), La condizione post-moderna, Milano:Feltrinelli 1981 Maldonado, T. (1997), Critica della ragione informatica. Milano:Feltrinelli Maldonado, T. (2007), Reale e virtuale. Milano:Feltrinelli (1 1992) Mantovani, G. (1995), Comunicazione e identità. Dalle situazioni quotidiane agli ambienti virtuali. Bologna: Il Mulino 11

12 Marini D. (2008), Fuori dalla media. Percorsi di sviluppo delle imprese di successo (ed.), Venezia, Marsilio Nadin, A. (2008), Autovalutazione in rete. Uso del portfolio nella formazione post-lauream, Tesi di Dottorato in Scienze Pedagogiche, Università di Padova, a.a Petrucco, C. (a cura di) (2010), Didattica dei Social Software e del Web 2.0, Padova: Cleup Prensky, M. (2006), Mamma non rompere. Sto imparando, Roma:Multiplayer 2008 Rivoltella, P.C. (Ed) (2008), Digital Literacy. Tools and Methodologies for the Information Society. Hershey Pennsylvania: Idea Group Inc. Scanagatta, S. (2002), Socializzazione e capitale umano. Padova: Cleup Scott, J. (2002), L analisi delle reti sociali, Roma: Carocci Shirky, C. (2010), Surplus cognitivo. Creatività e generosità nell era digitale, Torino: Codice edizioni Touraine A. (2008), La globalizzazione e la fine del sociale, Milano, Il Saggiatore 12

Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 2014-2015. LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi

Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 2014-2015. LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 204-205 LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi Syllabus a.a. 204-205 versione.0 BREVE INTRODUZIONE AL MODULO Il Syllabus indica

Dettagli

LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione

LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo in rete Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo

Dettagli

IL CURRICOLO PER COMPETENZE SECONDO LE NUOVE INDICAZIONI 2012

IL CURRICOLO PER COMPETENZE SECONDO LE NUOVE INDICAZIONI 2012 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE IL CURRICOLO PER COMPETENZE SECONDO LE NUOVE INDICAZIONI 2012 Franca Da Re CONFERENZA DI SERVIZIO PADOVA 03.10.2012 1 Competenze

Dettagli

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo

Dettagli

QUARTA ANNUALITA ANNO SCOLASTICO 2007/2008. Progettazione curata dai Proff. Augenti Antonella, Andrea Nicolì, Giulia Montesano, Francisca Camero

QUARTA ANNUALITA ANNO SCOLASTICO 2007/2008. Progettazione curata dai Proff. Augenti Antonella, Andrea Nicolì, Giulia Montesano, Francisca Camero QUARTA ANNUALITA ANNO SCOLASTICO 2007/2008 Intervento formativo anno scolastico 2007/2008 Alternanza Scuola - Lavoro Premessa Il percorso si prefigge l obiettivo di sperimentare una modalità di apprendimento

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata Perché la scuola si è occupata di tecnologie digitali Esperienza di didattica

Dettagli

Scuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA. Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma

Scuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA. Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma Scuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma 2 Scuola, tecnologie e innovazione didattica La tecnologia sembra trasformare

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

SEMINARIO PROVINCIALE A.SCUO.LA.

SEMINARIO PROVINCIALE A.SCUO.LA. SEMINARIO PROVINCIALE A.SCUO.LA. UN MODELLO UN MODELLO MARGHERITA LAI SEMINARIO PROVINCIALE A.SCUO.LA. Cosa è l Alternanza MODELLI: L alternanza scuola lavoro: UN NUOVO MODO DI FARE SCUOLA SEMINARIO PROVINCIALE

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Classe 19 delle lauree in Scienze dell'educazione e della Formazione CORSO DI LAUREA A DISTANZA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Classe 19 delle lauree in Scienze dell'educazione e della Formazione CORSO DI LAUREA A DISTANZA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE Università degli Studi di Padova Facoltà di Scienze della Formazione Classe 19 delle lauree in Scienze dell'educazione e della Formazione CORSO DI LAUREA A DISTANZA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Dettagli

I docenti di italiano L2 di «Certifica il tuo italiano». Gli esiti del monitoraggio

I docenti di italiano L2 di «Certifica il tuo italiano». Gli esiti del monitoraggio I docenti di italiano L2 di «Certifica il tuo italiano». Gli esiti del monitoraggio Mariagrazia Santagati Università Cattolica, Fondazione Ismu Mariagrazia Santagati Università Cattolica Fondazione Ismu

Dettagli

ADM Associazione Didattica Museale. Progetto Vederci Chiaro!

ADM Associazione Didattica Museale. Progetto Vederci Chiaro! ADM Associazione Didattica Museale Progetto Vederci Chiaro! Chi siamo? Dal 1994 l'adm, Associazione Didattica Museale, è responsabile del Dipartimento dei Servizi Educativi del Museo Civico di Storia Naturale

Dettagli

Following the teacher. L insegnante come nuovo mediatore culturale

Following the teacher. L insegnante come nuovo mediatore culturale Following the teacher. L insegnante come nuovo mediatore culturale Gabriella Taddeo, Simona Tirocchi Congresso SIREM Milano, 5 giugno 2012 Un nuovo significato di mediatore culturale Mediatore della cultura

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

Comunità di Sviluppo Software Libero

Comunità di Sviluppo Software Libero Comunità di Sviluppo Software Libero dott. Massimiliano Andreoletti CEP@D Università Cattolica Milano dott.ssa Manuela Pegoraro METID Politecnico Milano sono comunità che esistono in virtù di un compito

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

Percorsi di Crescita Percorsi di Ricerca

Percorsi di Crescita Percorsi di Ricerca Percorsi di Crescita Percorsi di Ricerca L educazione è la continua riorganizzazione o ricostruzione dell esperienza John Dewey SERVIZI PER LE SCUOLE Accompagnare la scuola ad essere migliore, con i docenti

Dettagli

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,

Dettagli

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI Premessa La Campagna Straordinaria rivolta alle Scuole ha previsto anche la realizzazione di interventi formativi rivolti a docenti

Dettagli

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO LO SPAZIO MAGICO DELLA RELAZIONE TM Metodo di intervento sulle dinamiche relazionali e sulla prevenzione del disagio nella Scuola dell Infanzia e nella Scuola Primaria PRIMO LIVELLO PROGETTO DI FORMAZIONE

Dettagli

PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica

PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica Scuola Secondaria di I grado Progetto realizzato con il contributo del Fondo Sociale Europeo - Programma Operativo Nazionale Competenze

Dettagli

Università per Stranieri Siena

Università per Stranieri Siena Università per Stranieri Siena per Stranieri di Siena Piazza Carlo Rosselli, 27/28-53100 Siena Tel. +39 0577.240.249-274 e-mail:fast@unistrasi.it sito:www.unistrasi.it Piazza Carlo Rosselli, 27/28-53100

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

Cartoni animati: alleati educativi?

Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori 20 gennaio 2013 Dott.ssa AlessiaRosa Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori I media pervadono oggi la

Dettagli

PIANO PIEMONTE COMPETENZISS

PIANO PIEMONTE COMPETENZISS Cos è il PIANO PIEMONTE COMPETENZISS La Buona Scuola di oggi è chiamata a promuovere la cittadinanza dei propri allievi che devono diventare, in quanto cittadini a partire dal proprio stesso ambiente di

Dettagli

DOCENTI ESPERTI IN DIDATTICA CON TECNOLOGIE DIGITALI CERTIFICARE LE PROPRIE COMPETENZE

DOCENTI ESPERTI IN DIDATTICA CON TECNOLOGIE DIGITALI CERTIFICARE LE PROPRIE COMPETENZE DOCENTI ESPERTI IN DIDATTICA CON TECNOLOGIE DIGITALI CERTIFICARE LE PROPRIE COMPETENZE Profilo - Competenze - Certificazioni Perché definire un profilo? Perché descriverne le competenze e certificarle?

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

influenzano la funzione della scuola

influenzano la funzione della scuola PROGETTO - OBIETTIVO METODO DI STUDIO e CAPACITA CRITICA PREMESSA Scenario sociale: stimoli variegati, molteplici e ambivalenti fonti di apprendimento non formale ed informale influenzano la funzione della

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per

Dettagli

Presentazione delle attività formative. Obiettivi e contenuti del Piano

Presentazione delle attività formative. Obiettivi e contenuti del Piano Piano di formazione e informazione dei Team di Valutazione alle indagini nazionali e internazionali Conferenze di servizio per i dirigenti scolastici Presentazione delle attività formative. Obiettivi e

Dettagli

TEACHMOOD Laboratorio ICT Regione Piemonte l'ufficio Scolastico Regionale open source 30 corsi on-line la piattaforma moodle Teachmood,

TEACHMOOD Laboratorio ICT Regione Piemonte l'ufficio Scolastico Regionale open source 30 corsi on-line la piattaforma moodle Teachmood, TEACHMOOD è un iniziativa formativa che il Laboratorio ICT della Regione Piemonte, in collaborazione con l'ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, propone a tutti gli insegnanti delle scuole piemontesi.

Dettagli

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni A cura del referente dell USR per la Campania 1 1.0) Contesto di riferimento Il ruolo centrale della valutazione

Dettagli

L Orientamento Scolastico Professionale

L Orientamento Scolastico Professionale Istituto Comprensivo di Cappella Maggiore anno scolastico 2013-2014 L Orientamento Scolastico Professionale una proposta Finalità dell incontro Condividere i modelli di Orientamento Scolastico Professionale

Dettagli

Programma Gioventù in Azione 2007-2013

Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Questionario rivolto agli Enti pubblici, Gruppi informali, Organizzazioni e Giovani partecipanti coinvolti nel Programma GiA in FVG Udine, 30 gennaio 2012 L indagine

Dettagli

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

Il master è in collaborazione con

Il master è in collaborazione con Il Master in Turismo Sostenibile e Responsabile - Imprenditorialità e Management ideato dal Centro Studi CTS, giunto alla XII edizione, in collaborazione con Scuola di Comunicazione IULM e AITR - Associazione

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

IL PORTAFOGLIO EUROPASS PER LA TRASPARENZA E LA MOBILITÀ. Luogo Presentazione: Verona Autore: Silvia Lotito Data: 27 novembre 2015

IL PORTAFOGLIO EUROPASS PER LA TRASPARENZA E LA MOBILITÀ. Luogo Presentazione: Verona Autore: Silvia Lotito Data: 27 novembre 2015 IL PORTAFOGLIO EUROPASS PER LA TRASPARENZA E LA MOBILITÀ Luogo Presentazione: Verona Autore: Silvia Lotito Data: 27 novembre 2015 Muoversi in Europa La mobilità transnazionale è considerata da oltre un

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO NICOLO DE CONTI CHIOGGIA. Formazione ForTIC 2006/2007. L'offerta formativa

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO NICOLO DE CONTI CHIOGGIA. Formazione ForTIC 2006/2007. L'offerta formativa SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO NICOLO DE CONTI CHIOGGIA Formazione ForTIC 2006/2007 L'offerta formativa Benvenuti nel percorso di formazione ForTIC2. L attività di formazione che prende avvio vuole essere

Dettagli

Team building. 2 giornate

Team building. 2 giornate Team building 2 giornate La complessità e la dinamicità del contesto organizzativo implica sempre più spesso la necessità di ricorrere al gruppo come strumento di coordinamento e come modalità di gestione

Dettagli

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2 Istituto Comprensivo C. Angiolieri Siena Centro di Alfabetizzazione Italiano L2 C. Angiolieri Scuola Secondaria di II grado Scuola Secondaria di I grado Scuola

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

La scelta del profilo da raggiungere presuppone da parte del partecipante:

La scelta del profilo da raggiungere presuppone da parte del partecipante: Attività per il sistema di formazione della PC Il sistema lombardo della Protezione Civile potrà professionalizzarsi e rendersi sempre più efficace ed efficiente quanto più la formazione degli operatori

Dettagli

IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI

IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI Osservatorio di Ateneo sulla Didattica Università di Siena Servizio Management Didattico Siena, 21 novembre 2006 D.M. sulla disciplina

Dettagli

Il Sistema Permanente di Formazione on line del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale

Il Sistema Permanente di Formazione on line del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale Il Sistema Permanente di Formazione on line del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale Il progetto SPF on line SPF on line è un progetto nazionale pubblico e gratuito di formazione continua È

Dettagli

LAUREA MAGISTRALE PSICOLOGIA DEL LAVORO, DELLE ORGANIZZAZIONI E DELLA COMUNICAZIONE

LAUREA MAGISTRALE PSICOLOGIA DEL LAVORO, DELLE ORGANIZZAZIONI E DELLA COMUNICAZIONE LAUREA MAGISTRALE PSICOLOGIA DEL LAVORO, DELLE ORGANIZZAZIONI E DELLA COMUNICAZIONE CLASSE LM-51 SECONDO CICLO: LICENZA O LAUREA MAGISTRALE IN PSICOLOGIA Il secondo ciclo di Licenza o Laurea Magistrale

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Tavola rotonda Le competenze e la didattica laboratoriale dalla Scuola di base all Università: esempi di orientamento formativo.

Tavola rotonda Le competenze e la didattica laboratoriale dalla Scuola di base all Università: esempi di orientamento formativo. SCUOLA ESTIVA DI RICERCA EDUCATIVA E DIDATTICA CHIMICA ULDERICO SEGRE Ferrara 15 luglio 2010 Riflettere sulle conoscenze per favorire un apprendimento significativo Tavola rotonda Le competenze e la didattica

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

ADM Associazione Didattica Museale. Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore

ADM Associazione Didattica Museale. Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore ADM Associazione Didattica Museale Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore Chi siamo? Dal 1994 l'adm, Associazione Didattica Museale, è responsabile dei Servizi Educativi del Museo Civico

Dettagli

FIRENZE 26 FEBBRAIO 2013

FIRENZE 26 FEBBRAIO 2013 FIRENZE 26 FEBBRAIO 2013 Dall analisi dei dati Invalsi ai piani di miglioramento Pampaloni D., dirigente scolastico I.C Mariti Fauglia ( Pi) Brogi L., funzione strumentale I.C Mariti ISTITUTO COMPRENSIVO

Dettagli

MIUR.AOODGPS.REGISTRO UFFICIALE(U).0000187.14-02-2014

MIUR.AOODGPS.REGISTRO UFFICIALE(U).0000187.14-02-2014 MIUR.AOODGPS.REGISTRO UFFICIALE(U).0000187.14-02-2014 ALLEGATO A RELAZIONE TECNICA CONFAO, in relazione alle richieste provenienti dagli istituti scolastici associati e al fine di promuovere un apprendimento

Dettagli

IMPARADIGITALE Summer school 2015

IMPARADIGITALE Summer school 2015 IMPARADIGITALE Summer school 2015 Premessa L esperienza delle precedenti Summer e il feed back delle azioni formative realizzate nelle scuole italiane di ogni ordine e grado da parte del Centro Studi ImparaDigitale,

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

Standard minimi formativi nazionali delle competenze di base del terzo e quarto anno della Istruzione e Formazione Professionale

Standard minimi formativi nazionali delle competenze di base del terzo e quarto anno della Istruzione e Formazione Professionale Allegato 4 Standard minimi formativi nazionali delle competenze di base del terzo e quarto anno della Istruzione e Formazione Professionale L articolo 18, comma 2 del D.lgs. n. 226/2005 prevede, quale

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

Gli studenti sono immersi nelle tecnologie ma sono carenti nel loro utilizzo dal punta di vista metodologico. Tocca agli insegnanti avviare un

Gli studenti sono immersi nelle tecnologie ma sono carenti nel loro utilizzo dal punta di vista metodologico. Tocca agli insegnanti avviare un AULA 2.0 La sperimentazione aula 2.0, basata sulla didattica in rete o e_learning o FAD di III generazione, implica inevitabilmente la trasformazione della didattica che passa da una tipologia comunicativa

Dettagli

SCHEDA DI PROGETTO. Regione..

SCHEDA DI PROGETTO. Regione.. Ministero Pubblica Istruzione Titolo sintetico del progetto: I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca SCHEDA DI PROGETTO Regione.. Scuola Capofila

Dettagli

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane.

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane. www.beon-dp.com Operiamo in ambito di: Sviluppo Assessment e development Center Valutazione e feedback a 360 Formazione Coaching CHI SIAMO BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione

Dettagli

Media e tecnologie nella didattica e nella ricerca universitaria

Media e tecnologie nella didattica e nella ricerca universitaria Media e tecnologie nella didattica e nella ricerca universitaria Convegno nazionale Università degli Studi Padova 4-5/05/2006 dr. Antonio Cartelli cartan@unicas.it Laboratorio di Tecnologie dell istruzione

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il primo biennio

Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il primo biennio Allegato A) Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il primo biennio A.1 Settore economico A.2 Settore tecnologico Il presente allegato è stato redatto con riferimento alle

Dettagli

SCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA

SCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA PROGETTO TRASFERIMENTO BORSA CONTINUA NAZIONALE DEL LAVORO SCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA Piano di attività integrate fra i progetti: Ministero Pubblica Istruzione - Impresa Formativa Simulata e Ministero

Dettagli

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto,

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto, ! "#$%&'()(&&*&"+" Il progetto prevedeva la formazione dei job coach, operatori che svolgono la funzione di mediazione e accompagnamento dei soggetti svantaggiati nel percorso di integrazione lavorativa.

Dettagli

Fattorie Didattiche, processi di costruzione delle qualità e sistemi di indicatori. Giovanni Borgarello Consorzio Pracatinat

Fattorie Didattiche, processi di costruzione delle qualità e sistemi di indicatori. Giovanni Borgarello Consorzio Pracatinat Fattorie Didattiche, processi di costruzione delle qualità e sistemi di indicatori Giovanni Borgarello Consorzio Pracatinat Perché un processo di qualità? Perché un SIQ? Uno strumento in mano alle FD per

Dettagli

Piano Nazionale Scuola Digitale visione e strategie

Piano Nazionale Scuola Digitale visione e strategie Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Piano Nazionale Scuola Digitale visione e strategie Direttore Generale della DGSSSI MIUR Maria Letizia Melina Il P.N.S.D. e l Agenda l Digitale

Dettagli

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello

Dettagli

COOPERATIVA SOCIALE EDI ONLUS EDUCAZIONE AI DIRITTI DELL INFANZIA E DELL ADOLESCENZA PORTFOLIO

COOPERATIVA SOCIALE EDI ONLUS EDUCAZIONE AI DIRITTI DELL INFANZIA E DELL ADOLESCENZA PORTFOLIO COOPERATIVA SOCIALE EDI ONLUS EDUCAZIONE AI DIRITTI DELL INFANZIA E DELL ADOLESCENZA PORTFOLIO PERCHÉ UN PORTFOLIO DELLE COMPETENZE La Cooperativa Sociale E.D.I. Onlus, al secondo anno di attività e raggiunto

Dettagli

Sottogruppo progetto pedagogico

Sottogruppo progetto pedagogico COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Sottogruppo progetto pedagogico Macro punti di riflessione del gruppo a partire dal 2004 ad oggi Principali tematiche: A) Il progetto pedagogico analizzato nei suoi

Dettagli

ATTIVITA DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DOCENTI

ATTIVITA DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DOCENTI ATTIVITA DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DOCENTI RESPONSABILITÀ EDUCATIVA Perseguire l innovazione didattica con efficacia, praticando sperimentazioni e attivando corsi di formazione che consentano alla

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento

Dettagli

Portale Didattico Social Learning Environment

Portale Didattico Social Learning Environment Portale Didattico Social Learning Environment Presentazione 11 dicembre 2015 Guastini Andrea Referente Tecnico Piattaforma Uibi Cosè UiBi Social Learning Environment Quindi Ambiente Sociale di Apprendimento

Dettagli

Progetti a.s. 2015-2016

Progetti a.s. 2015-2016 Progetti a.s. 2015-2016 TITOLO SETTORE/CLASSI COINVOLTE Potenziamento Arte e Immagine Un settore di scuola : secondaria 1 grado e obiettivi di progetto 1. Potenziamento delle competenze nella pratica e

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te Da richiedere on line sul sito del fondo For.Te il giorno lunedì 21 gennaio 2013 secondo la procedura dell avviso 3/2012 SETTORE SCUOLA Titolo Progettare e valutare:

Dettagli

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

Costruire le competenze chiave di cittadinanza

Costruire le competenze chiave di cittadinanza Costruire le competenze chiave di cittadinanza Incontri di formazione per gli insegnanti dell ICS Silvio Pellico di Arluno a.s. 2014/2015 Periplo s.n.c. Via Appiani 5-20121 Milano - Tel. + 39 02 36551556

Dettagli

Anno accademico 2015/2016. Livello: 1 Crediti: 60 Lingua: italiano Durata: annuale

Anno accademico 2015/2016. Livello: 1 Crediti: 60 Lingua: italiano Durata: annuale Esperto nell accompagnamento al riconoscimento delle competenze e alla validazione degli apprendimenti pregressi Master promosso in convenzione dalla RUIAP e da UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA UNIVERSITA

Dettagli

Attività di stage in azienda per docenti e alunni

Attività di stage in azienda per docenti e alunni Premessa Attività di stage in azienda per docenti e alunni Progetto di stage Docenti in Azienda - collaborazione con Ufficio Regionale per la Liguria e Confindustria di Genova fa parte delle iniziative

Dettagli

the TECNICO GRAFICO-MULTIMEDIA

the TECNICO GRAFICO-MULTIMEDIA the TECNICO GRAFICO-MULTIMEDIA . Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) Con la Legge n. 5/0, l Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) entra a far parte del sistema educativo con pari dignità

Dettagli

GENER@ZIONE WEB LOMBARDIA. 1/3 Lo scenario e l azione regionale. Valentina Aprea

GENER@ZIONE WEB LOMBARDIA. 1/3 Lo scenario e l azione regionale. Valentina Aprea GENER@ZIONE WEB LOMBARDIA 1/3 Lo scenario e l azione regionale Valentina Aprea 1 La competenza digitale 1. Dimensione tecnologica esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile 2. Dimensione cognitiva

Dettagli

Quale relazione efficace tra Università e Scuola?

Quale relazione efficace tra Università e Scuola? Quale relazione efficace tra Università e Scuola? Licia Cianfriglia Vicepresidente ANP Intervento al Convegno «Integrare la ricerca scientifica con la sapienza della pratica. L'Evidence Based Education

Dettagli