Irregolarita e frodi in materia agricola

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1 CORTE DEI CONTI Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali RELAZIONE SPECIALE 3/2010 Irregolarita e frodi in materia agricola

2 Magistrato istruttore: Cons. Maria Teresa Polito Hanno collaborato: Francesca APICELLA, Vincenza CUSMAI, Domenico TOLOMEI.

3 DELIBERA

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5 Deliberazione n. 5/2010 LA SEZIONE DI CONTROLLO PER GLI AFFARI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI nell adunanza del 19 luglio 2010 e nella Camera di Consiglio del 20 luglio 2010 composta dai Magistrati: Dott. Bartolomeo MANNA Presidente Dott. Giuseppe COGLIANDRO Consigliere Dott. Ennio COLASANTI Consigliere Dott.ssa Maria Teresa POLITO Consigliere Dott. Carlo MANCINELLI I Referendario ***** Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti 12 luglio 1934, n e le successive modificazioni; vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e in particolare l art. 3 comma 4, secondo il quale la Corte dei conti determina annualmente i programmi e i criteri di riferimento del controllo sui Fondi di provenienza comunitaria; vista la deliberazione n. 14/2000 delle Sezioni riunite della Corte dei conti, adottata nell adunanza del 16 giugno 2000 concernente il regolamento per l organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti ed in particolare l art. 10 modificato dall art. 12 della delibera n. 229 del 19 giugno 2008 adottata dal Consiglio di Presidenza; vista la deliberazione di questa Sezione n. 3/2008 con la quale è stato approvato il programma di controllo per l anno 2009 in cui era ricompressa l attività di controllo su Irregolarità e frodi in materia agricola ;

6 vista la relazione in data 21 giugno 2010 con la quale il consigliere Maria Teresa Polito ha riferito sull esito dei controlli; vista l ordinanza n. 5/2010 del 25 giugno 2010, con la quale il Presidente della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali ha convocato il Collegio della Sezione per l adunanza del 19 luglio 2010 ai fini della pronuncia sull attività di gestione in argomento, ai sensi dell art. 3, co. 4 della legge 20/1994; viste le note nn. 957, 958, 945, 941, 944 e 942 del 5 luglio 2010, con le quali sono state comunicati la data e l'ora dell adunanza fissata per il 19 luglio 2010 ed è stata trasmessa la relazione al Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie; al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali - Direzione generale delle politiche comunitarie e internazionali di mercato, all AGEA Presidenza, Ufficio Coordinamento, Ufficio Monocratico e Ufficio Contenzioso comunitario, alla Regione Calabria Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria; alla Regione Lazio Direzione agricoltura e Area programmazione e sviluppo rurale; alla Regione Puglia Servizio politiche comunitarie; viste le note pervenute dalla Regione Calabria il 25 giugno 2010 prot. n. 4508; dalla Regione Lazio il 5 luglio 2010 prot. n ; dalla Regione Puglia il 02 luglio 2010 prot. n. 3849; da AGEA-Ufficio Monocratico il 01 luglio 2010 prot. n e il 16 luglio 2010 prot. n e l allegata documentazione; all adunanza del 19 luglio 2010 erano presenti: per il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali la dott.ssa Wanda Cozzi dirigente Ufficio POCOI IX; per AGEA il dott. Alberto Migliorini titolare dell Ufficio monocratico e la dott.ssa Angela Faranda (Ufficio monocratico), il dott. Francesco Martinelli dirigente dell Ufficio di coordinamento, il dott. Folco Ferretti dirigente dell Ufficio contenzioso comunitario; per la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie il gen. Gennaro Vecchione comandante del nucleo della GdF per la repressione frodi comunitarie; per la Regione Calabria il dott. Alessandro Zaffino dirigente del Settore sviluppo rurale, zootecnia, credito, riordino e trasformazione fondiaria del Dipartimento Agricoltura, foreste e forestazione e il dott. Leopoldo Leonetti; per la Regione Lazio il dott. Roberto Aleandri dirigente dell Area programmazione e sviluppo rurale; assenti i rappresentanti della Regione Puglia; udito il relatore Consigliere Maria Teresa Polito; uditi, per il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali la dott.ssa Wanda Cozzi; per AGEA il dott. Alberto Migliorini e il dott. Francesco Martinelli; per il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie il Generale della

7 GdF Gennaro Vecchione; per la Regione Calabria il dott. Alessandro Zaffino e il dott. Leopoldo Leonetti; per la Regione Lazio il dott. Roberto Aleandri; DELIBERA di approvare la relazione allegata integrata con le osservazioni formulate dalle Amministrazioni; ORDINA che la presente deliberazione e l unita relazione siano trasmesse: - alle Presidenze del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati; - alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie; - Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali - Direzione generale delle politiche comunitarie e internazionali di mercato; - all AGEA; - alla Regione Calabria Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria; - alla Regione Lazio Direzione agricoltura; - alla Regione Puglia Servizio politiche comunitarie; che le Amministrazioni interessate comunichino alla Corte dei conti e al Parlamento, entro sei mesi dalla data di ricevimento della presente relazione, le misure conseguenziali adottate ai sensi e per gli effetti dell articolo 3 comma 6 della l. n. 20/1994, modificato dall art. 1, co. 172 della legge 23 dicembre 2005, n Il Presidente (f.to Bartolomeo Manna) Il Consigliere relatore (f.to Maria Teresa Polito) Depositata in Segreteria il 26 luglio 2010 Il Dirigente (f.to Maria Laura Iorio)

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9 INDICE CONSIDERAZIONI DI SINTESI OBIETTIVI E METODOLOGIA DELL INDAGINE IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO IN MATERIA AGRICOLA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC) IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE RIPARTIZIONE DELLE COMPETENZE FRA I VARI ORGANISMI NEL SISTEMA NAZIONALE GLI ORGANISMI PAGATORI STRUTTURA E COMPETENZE DELL AGEA L Ufficio di coordinamento L Ufficio monocratico L Ufficio del contenzioso comunitario (UCC) L ATTIVITÀ DI CONTROLLO IL FONDO EUROPEO AGRICOLO DI ORIENTAMENTO E GARANZIA FEAOG - SEZIONE ORIENTAMENTO DISCIPLINA GIURIDICA DELLE IRREGOLARITÀ E DEI RECUPERI IN MATERIA AGRICOLA LA COMUNICAZIONE DELLE IRREGOLARITÀ LE IRREGOLARITÀ COMUNICATE LE IRREGOLARITA IN MATERIA DI FEAOG-SEZIONE GARANZIA SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI PRESSO AGEA MODALITÀ DI ACCERTAMENTO DELLE IRREGOLARITÀ ED EFFETTI DELLA COMUNICAZIONE - LA SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI LA COMPENSAZIONE LA DISCIPLINA DEI RECUPERI LE SANZIONI LE GARANZIE L ANALISI SPECIFICA RELATIVA ALLE IRREGOLARITÀ NELLE REGIONI L analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria L analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia L analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio IRREGOLARITÀ COMUNICATE NELL AMBITO DEL FEAOG-SEZIONE ORIENTAMENTO 99

10 5.1 - IL FENOMENO NELLA REGIONE CALABRIA Descrizione del fenomeno nella Regione Calabria Il programma operativo plurifondo Ambito finanziario e livello di attuazione Il Programma operativo regionale Ambito finanziario e livello di attuazione La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi comunitari L attività di controllo La gestione delle irregolarità e delle frodi L attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al ) Regione Calabria Considerazioni conclusive IL FENOMENO NELLA REGIONE PUGLIA Descrizione del fenomeno nella Regione Puglia Il DOCUP OB. 5B e il PIC LEADER II Ambito finanziario e livello di attuazione Il programma operativo regionale Ambito finanziario e livello di attuazione La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi comunitari L attività di controllo La gestione delle irregolarità e delle frodi L attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione del ) Considerazioni conclusive IL FENOMENO NELLA REGIONE LAZIO Descrizione del fenomeno nella Regione Lazio Il DOCUP OB. 5b e il PIC LEADER II Ambito finanziario e livello di attuazione Il PIC LEADER Ambito finanziario e livello di attuazione La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi comunitari L attività di controllo 170

11 La gestione delle irregolarità e delle frodi L attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al ) Considerazioni conclusive CONTROLLI ESEGUITI DALLE ALTRE SEZIONI REGIONELI DI CONTROLLO 189 SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO LOMBARDIA 189 SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO BASILICATA 205 SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO SICILIA 221 SINTESI DELLA RELAZIONE DELLA SEZIONE DI CONTROLLO CAMPANIA 235 SINTETICA PROSPETTAZIONE FINANZIARIA DELLA SEZIONE DI CONTROLLO SARDEGNA 245 APPENDICE 249

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13 CONSIDERAZIONI DI SINTESI L indagine ha avuto ad oggetto le irregolarità e le frodi riscontrate nel settore agricolo sia con riguardo agli aiuti concessi con la PAC che a quelli a carico del Fondo strutturale FEAOG- Orientamento. Proprio la differenza sostanziale fra i due fondi, le diverse modalità di gestione, la competenza attribuita a soggetti differenziati, hanno reso l attività di controllo particolarmente complessa. Ulteriori elementi di complicazione vanno poi ascritti, in particolare per la PAC, alla grande parcellizzazione degli aiuti che accresce il rischio di irregolarità e rende difficili i controlli, in molte delle fattispecie segnalate solo un accurata istruttoria preventiva, anche attraverso tecniche avanzate (aereofotogrammetria, analisi computerizzate, incroci con banche dati catastali) può incidere positivamente riducendo il rischio di irregolarità. Va positivamente segnalata la presenza di diverse banche dati che consentono un miglior monitoraggio delle irregolarità e della situazione debitoria dei soggetti, per una più rapida azione di recupero. Così pure va positivamente rilevata la presenza, presso alcune Regioni, del registro informatico della irregolarità. Il controllo della Corte dei conti a cui ha fatto seguito il riscontro delle amministrazioni interessate, si è potuto giovare della banca dati delle irregolarità, presente presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, e di quella dei debitori organizzata presso AGEA. Il confronto ha consentito di segnalare alcune incongruenze ed errori rilevati grazie all incrocio delle informazioni, elementi che hanno consentito ad AGEA di riconoscere le anomalie, ponendo in essere i necessari provvedimenti correttivi. In tal modo il controllo ha potuto esprimere la sua funzione collaborativa che ha condotto all autocorrezione da parte dell Amministrazione. Con riguardo poi alle modalità di organizzazione del sistema informatico che privilegia la residenza e/o la sede legale dei soggetti beneficiari rispetto al territorio di destinazione degli aiuti, si osserva che, seppure tale pratica è in linea con i regolamenti comunitari, che in materia di politica agricola richiamano l attenzione sul produttore più che sul prodotto, sarebbe opportuno accreditare le potenzialità conoscitive consentendo ricerche informative anche per ambiti territoriali. Si osserva infatti che, a fronte di alcuni casi nei quali la residenza può coincidere con il territorio sovvenzionato, in moltissimi altri non si riesce a collocare l entità delle somme da recuperare nell ambito territoriale, situazione che si presenta ancora più 1

14 problematica quando l aiuto è indirizzato a diversi soggetti di differenti ambiti territoriali. La possibilità, invece, di una ricerca per territorio nel quale l aiuto ricade serve a stabilire l entità degli aiuti di cui ogni Regione può beneficiare, costituendo elemento di estremo interesse anche alla luce della riforma sul federalismo, ed esprime altresì la sua utilità per una più efficace politica di prevenzione, facilitando l analisi dei rischi e riducendo gli effetti elusivi connessi ad eventuali minori controlli. Inoltre per le Regioni dell Ob. 1 per le quali non è ancora operativo l Organismo pagatore (Campania, Sicilia, Sardegna) diverse da quelle espressamente esaminate nella presente indagine (Puglia e Calabria), l attività di controllo posta in essere dalle Sezioni regionali di controllo in contraddittorio con le Regioni, ha evidenziato l assenza di notizie sulla gestione degli aiuti e quindi dei relativi fenomeni di irregolarità e frodi nel Fondo FEAGA-Garanzia, per la cui gestione resta ancora piena la competenza dell AGEA. Sotto il profilo organizzativo, si è consolidata la positiva tendenza, anche nel settore agricolo, ad individuare un ufficio unico che segnali le irregolarità (riguardo al FEAOG-Orientamento dalle Regioni è stato individuato un ufficio unico che provvede a trasmettere le segnalazioni al Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie per l invio ad OLAF), ciò ha migliorato il regime delle comunicazioni e dello scambio di informazioni con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che cura la trasmissione informatica all OLAF, va però rilevato che le schede trasmesse all OLAF, soprattutto con riguardo al FEAOG- Garanzia, risultano carenti di elementi conoscitivi di grande rilievo quali, ad esempio, le modalità di commissione delle irregolarità e l analitica descrizione dello stato dei contenziosi. Con riguardo al primo degli elementi indicati, l esame delle fenomenologie si rivela particolarmente utile per la definizione dell analisi dei rischi, analisi che deve spingere l Amministrazione a modificare gli elementi di criticità rilevati. Va poi evidenziato che la modalità organizzativa unitaria non è stata estesa al sistema dei recuperi; infatti, eccezion fatta per l Organismo pagatore AGEA e quindi per il FEAGA, che dal 2006 ha concentrato tali funzioni nell Ufficio del Contenzioso Comunitario, presso le Amministrazioni regionali, invece, le attività di recupero sono svolte dai diversi responsabili di Misura. L esame della gestione ha messo altresì in evidenza, soprattutto nei primi anni esaminati, la carenza delle attività di controllo e l affidamento diffuso del controllo di secondo livello a strutture esterne, che, seppure consentito dalla normativa comunitaria, andrebbe disciplinato da ogni Amministrazione attraverso 2

15 specifiche linee di indirizzo e precise direttive da parte dei soggetti attuatori, al fine di definire la predeterminazione di metodologie e di criteri oggettivi. Ciò eviterebbe di attribuire un peso preponderante alle azioni intraprese dalla struttura esterna riconducendo e assegnando al soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la supervisione e la diretta responsabilità del processo avviato. Va infatti rilevato che le funzioni di controllo sono senz altro qualificanti della missione dell Ente e qualora il loro svolgimento sia disancorato da precise linee di indirizzo, l affidabilità ed attendibilità delle risultanze ne potrebbero risultare inficiate rischiando di essere fortemente influenzate dai soggetti terzi, con conseguenze negative sull obiettività ed imparzialità dei risultati conseguiti. In tali casi andrebbero esplicitate sia le tipologie di controlli da porre in essere che le connesse responsabilità, e le modalità di selezione del campione, al fine di evitare che il terzo possa trovarsi in posizione di potenziale conflitto di interesse rispetto all eventuale individuazione di irregolarità a carico di particolari beneficiari. Va poi evidenziato che i casi di irregolarità segnalati ed ancora aperti, comunicati da AGEA e, per il FEAOG-Orientamento dalle Regioni, al Ministero delle politiche agricole, ambientali e forestali per l invio all OLAF, sono stati accertati, in via prevalente, da controlli ispettivi della Guardia di finanza, dell Arma dei Carabinieri e del Corpo forestale, piuttosto che dagli ordinari controlli di I e II livello. Le irregolarità segnalate riguardano, per una percentuale rilevante (80% per il FEAOG-Garanzia), quattro regioni del Sud (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania) con importi da recuperare, su entrambi i Fondi, molto elevati. Ciò sottolinea la viva attenzione che l Organismo pagatore AGEA deve prestare a tale materia anche rispetto agli altri Organismi pagatori regionali. Con riguardo alle azioni cautelari e di garanzia si osserva che scarso rilievo è stato riservato alle fideiussioni tenuto conto che, nelle ipotesi di irregolarità, molto limitati, per diverse ragioni, sono i casi di escussione mentre la black-list predisposta da AGEA per i soggetti che violano gli obblighi contrattuali e non rispettano gli impegni assunti ha una limitata diffusione all interno all Organismo pagatore AGEA. Sotto il profilo dei recuperi, sia con riguardo al FEAOG-Garanzia che al FEAOG-Orientamento, si può riscontrare un basso livello di attuazione ed ancora elevate sono le somme da reintegrare all Erario comunitario e nazionale. Complessivamente, la situazione del recupero è ancora particolarmente critica sia per una certa complessità dell iter in via amministrativa, che per una diffusa inerzia delle Amministrazioni che ritardano o non attivano procedure amministrative di autotutela o azioni cautelari prima della conclusione dei 3

16 contenziosi, mentre i ritardi nei procedimenti possono causare pregiudizio alla reintegrazione del danno subito, essendo frequenti i casi di provvedimenti di recupero emessi dopo l intervenuta dichiarazione di fallimento delle società beneficiarie. Un interesse particolare meritano i casi di intervenuta insolvenza utili per stabilire, ai sensi dell art. 32, co. 6, lett. b) del reg. 1290/2005 del Consiglio, l applicazione del regime della non recuperabilità delle somme. L AGEA individua in più di 70 milioni di euro l entità degli importi irrecuperabili nel periodo in cui è stata effettuata la rilevazione, Tale somma, rapportata ai 155 milioni di euro complessivamente da recuperare, costituisce quasi il 46% delle entità finanziarie totalmente sottratte a qualunque iniziativa di sostegno e sviluppo. Va positivamente rilevato che nell ultimo periodo, quantomeno per il FEAOG- Garanzia, l Amministrazione ha fatto ricorso in modo massiccio all applicazione dell istituto della compensazione legale, istituto non specificamente previsto per i Fondi strutturali e quindi per il FEAOG-Orientamento. Va altresì evidenziato, che nell ultimo biennio, non solo l AGEA, ma anche le Amministrazioni regionali hanno fatto più frequentemente ricorso a procedimenti di sospensione cautelare delle erogazioni in corso, anche al fine di limitare, nei casi nei quali l intera erogazione non sia dovuta, l entità del danno all erario. Con riguardo, poi, ai recuperi coattivi, nel rilevare l estrema difficoltà della disciplina vigente che in caso di contenzioso può coinvolgere ben quattro diverse giurisdizioni, si sottolinea per alcune Amministrazioni lo scarso interesse per le iscrizioni a ruolo alle quali solo di recente (legge regionale Calabria n. 19/2009) ha fatto seguito una rinnovata e proficua attività. Va poi con preoccupazione segnalato che molti sono i casi penalmente rilevanti che in alcuni ambiti regionali raggiungono anche il 70% delle irregolarità comunicate. In alcuni di essi va evidenziata la gravità delle modalità attuative, realizzate con falsità documentale e con artifizi e raggiri, casi per i quali l attività si è resa possibile grazie al concorso ed alla relativa responsabilità di funzionari, ovvero di incaricati che hanno omesso l attività istruttoria o il controllo o hanno falsamente attestato la conformità delle domande, dei progetti, o la regolare esecuzione dei lavori. O in altri in cui la gestione è stata posta in essere da una vera e propria organizzazione criminale, finalizzata all elusione di norme e all ottenimento delle sovvenzioni attraverso la creazione di un associazione di agricoltori e commercianti tramite la quale si documentava l acquisto e la successiva rivendita di prodotti totalmente fittizia o di gran lunga superiore a quella reale, emettendo false fatture fiscali e consentendo a numerosi produttori di 4

17 presentare false domande di aiuto alla produzione per beneficiare di indebito contributo. Alcune particolari modalità attuative, caratterizzate da dolo o da negligenza grave 1, dovrebbero comportare, sulla base della disciplina comunitaria, così come previsto dal Regolamento finanziario del bilancio delle Comunità 2, sanzioni di decadenza, con l esclusione di tali soggetti dai benefici per un determinato arco temporale. Si riscontra invece, in qualche caso, la reiterazione di irregolarità con modalità fraudolente, da parte dei medesimi soggetti, a qualche anno di distanza per elevati importi da recuperare. Nella specie è necessario sottolineare che la disciplina comunitaria spinge per l effettività delle sanzioni richiamando l attenzione sulla necessità che le stesse siano efficaci e dissuasive, costituendo in tal modo una reale misura di deterrenza (art. 325 del Trattato di TRUF di Lisbona, art. 5 reg. Consiglio 2988/1995). Al riguardo potrebbe rivelarsi utile, almeno nei casi nei quali l aiuto è stato concesso sulla base di specifici bandi, inserire una clausola di automatica esclusione quando i fatti si siano svolti con modalità truffaldine o con negligenza grave. Ulteriore utilità potrebbe rivestire, in via generale,la predisposizione di una lista degli imprenditori inaffidabili da diffondere tra le Autorità nazionali e regionali che gestiscono Fondi comunitari. Ciò potrebbe contribuire a rafforzare la cultura della legalità e indurre a pratiche dissuasive. Sarebbe altresì auspicabile, sotto il profilo dei pagamenti, anche con finalità di deterrenza, prevedere normativamente la medesima disciplina già tracciata in materia di sanzioni dall art. 3, co. 5 legge 23 dicembre 1986 n. 898 secondo cui fino al versamento delle somme dovute a titolo di recupero resta sospeso il pagamento di qualsiasi aiuto, premio, indennità, restituzione, contributo o altre erogazioni, per qualunque importo richiesto dal debitore, anche per periodi temporali successivi a quelli a cui si riferisce l infrazione. 1 Si veda per lo Sviluppo rurale l art. 73 del regolamento Commissione 817/ Artt. 114 e 94 del reg. 1605/2002, così come modificato dal reg. 1995/

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19 1. - OBIETTIVI E METODOLOGIA DELL INDAGINE Il Referto speciale sulle irregolarità e frodi nella materia agricola, inserito nel programma della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali per il , fa seguito ai precedenti referti di controllo sulle irregolarità e frodi sul Fondo di sviluppo regionale (FESR), approvato dalla Sezione con deliberazione n. 2/2007 e sul Fondo sociale europeo (FSE), approvata dalla Sezione con deliberazione n. 1/2009 ed integra un approfondita azione di analisi e costante monitoraggio che la Sezione riserva, da diversi anni (fin dall anno 2003), al fenomeno delle irregolarità e delle frodi anche nell ambito dell annuale referto finanziario 4. La Sezione si è data carico di completare l esame del fenomeno delle irregolarità e delle frodi, con una particolare attenzione per quelle in materia agricola, in quanto nell ultimo triennio si è potuto riscontrare un progressivo incremento delle stesse, sia sotto il profilo quantitativo, che qualitativo, tale da determinare un più alto fattore di rischio che incide sulla buona riuscita delle iniziative di sostegno all agricoltura, promosse attraverso la gestione delle politiche finanziarie dell Unione. Con la presente relazione il controllo è stato indirizzato all esame delle situazioni evidenziate in materia di FEAOG Garanzia e Orientamento, quest ultimo inserito fra i Fondi strutturali, indirizzando una particolare attenzione alle Regioni meridionali, nonché ad un campione significativo delle altre Regioni italiane con specifica attenzione per una regione del Nord (Lombardia) ed una del Centro (Lazio). Per quel che concerne la verifica sull andamento della gestione dei Fondi agricoli, va preliminarmente osservato che il nuovo ciclo di programmazione comunitaria non è oggetto della presente indagine perché le verifiche sulla gestione delle irregolarità e dei recuperi ed i fenomeni patologici conseguenti si riferiscono al periodo di programmazione e a programmazioni precedenti (per i Programmi di sviluppo rurale). La Programmazione , per altro, ha prorogato la fase di chiusura per la rendicontazione al 30 giugno 2009, nel settore dei Fondi strutturali. 3 L indagine è stata approvata dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali con deliberazione n. 3/ L ultimo referto è stato approvato con deliberazione n. 5/2009. Si rammenta, altresì, che la Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali sul tema delle irregolarità ha approvato nel 2002 due relazioni di controllo, una con deliberazione n. 2/2002 sulle irregolarità e frodi nell utilizzo del FSE e un altra con deliberazione n. 4/2002 sullo stato di applicazione in Italia del reg. (CE) 1681/1994 e nel 2007 una relazione sulle irregolarità e frodi nell utilizzo del FESR nelle regioni dell Obiettivo 1 con deliberazione n. 2/2007, e nel 2009, una relazione sulle irregolarità e frodi nell utilizzo del FSE, con deliberazione n. 1/

20 Il controllo ha analizzato, solo per grandi linee, la nuova impostazione programmatoria per il settennio e la relativa disciplina comunitaria quale emerge dai più recenti regolamenti con cui si è dato impulso alla Politica agricola comune. L attività di controllo è stata svolta con la collaborazione di 5 Sezioni regionali: Lombardia, Basilicata, Sardegna, Sicilia e Campania; le prime quattro hanno inserito l attività di controllo nel programma annuale, seppure con diversa modalità (la Sezione Lombardia ha svolto una indagine sulla gestione del Fondo sociale europeo, sui Fondi in agricoltura e sulle relative irregolarità comprendendo la gestione dell Organismo pagatore regionale della Lombardia OPLO; la Sezione Sardegna ha esaminato il fenomeno nel referto sui Fondi in agricoltura; le Sezioni Sicilia e Basilicata hanno, invece, svolto specifico controllo sulle irregolarità nel settore dell agricoltura, quest ultima poi ha dato conto della gestione dell Organismo pagatore regionale ARBEA, mentre la Sezione Campania ha svolto un istruttoria che rifluirà nell esame del rendiconto regionale. La Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali, alla luce di quanto disposto dal regolamento di organizzazione delle funzioni della Corte 5 ha curato l istruttoria nei confronti sia di Amministrazioni ed Enti centrali quali il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) come Organismo pagatore, che delle altre Regioni meridionali, inserite nell Obiettivo 1, Puglia e Calabria e, per offrire uno spaccato territoriale più ampio ha altresì esaminato la situazione rappresentata dalle irregolarità riscontrate nella Regione Lazio. La base informativa di partenza è stata costituita, per il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG) Sezione Orientamento, dai dati sulle irregolarità in materia di Fondi strutturali, presenti nella banca dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, struttura preposta dalla legge a ricevere da tutte le Amministrazioni italiane, le comunicazioni sui Fondi strutturali, secondo le modalità indicate dai regg. nn. (CE) 1681/1994 e 2035/2005, per il successivo invio alla Commissione-OLAF 6, mentre per il FEAOG-Garanzia i dati sono stati forniti dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, da AGEA, dall Agenzia delle dogane, Servizio autonomo interventi nel settore agricolo-saisa. 5 Art. 10 del. 14/2000 delle Sezioni Riunite, così come modificato dal regolamento approvato dal Consiglio di Presidenza l 11 giugno L OLAF, istituito nel 1999, è l Ufficio europeo per la lotta antifrode ed ha come compito quello di proteggere gli interessi finanziari dell Unione europea nella lotta contro la frode, la corruzione ed ogni altra forma di attività illegale, comprese quelle perpetrate in seno alle istituzioni europee. 8

21 I dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di contraddittorio con le Amministrazioni interessate che hanno con disponibilità corrisposto alle richieste istruttorie della Sezione. L indagine ha avuto carattere comparativo utilizzando una metodologia espressamente prevista come modalità di controllo dalla deliberazione n. 4/2004 di questa Sezione, con la consapevolezza che il raffronto fra i modelli organizzativi ed i procedimenti seguiti nelle diverse realtà amministrative potesse offrire elementi di valutazione e di approfondimento complessivi, indirizzati sia a stimolare le amministrazioni ad interventi correttivi che a valorizzare le buone pratiche evidenziate. Presso la Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali è stato costituito un gruppo di lavoro composto da magistrati sia della Sezione centrale che delle Sezioni regionali di controllo per la Campania, la Sardegna, la Sicilia, la Lombardia e la Basilicata, relatori dei referti di rispettiva competenza. Il gruppo ha individuato gli obiettivi e gli indicatori e ha definito, pur con le particolarità che ogni situazione territoriale riveste, gli elementi conoscitivi sui quali indirizzare l istruttoria, ha predisposto due questionari distinti, uno con riguardo al FEAOG-Orientamento e l altro al FEAOG-Garanzia con domande a risposta multipla e di tipo descrittivo, trasmessi il primo alle Amministrazioni regionali e l altro ad AGEA. In tal modo l istruttoria per l acquisizione dei dati e la loro successiva elaborazione è stata effettuata, oltre che da questa Sezione, anche dalle Sezioni regionali di controllo menzionate. Le richieste istruttorie hanno altresì riguardato gli atti di indirizzo e di programmazione in tema di sviluppo rurale e FEAOG nell ambito di entrambi i periodi di programmazione ( e ) e segnatamente: - Programmazione : disamina delle Misure relative agli investimenti nelle aziende agricole, con particolare riferimento a: grado di realizzazione degli investimenti (avanzamento fisico e finanziario); organizzazione dei controlli di I e II livello e loro esiti; - Programmazione : le novità introdotte rispetto al precedente ciclo di programmazione; avanzamento fisico e finanziario; esiti dei controlli rapporti periodici alla Commissione e valutazioni in itinere sullo stato di attuazione; In modo specifico i quesiti formulati hanno riguardato richieste di notizie concernenti: - l attuazione finanziaria; 9

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