PROGETTO DELLE INFRASTRUTTURE DELL'IMPIANTO DI RACCOLTA E TRATTAMENTO DI INERTI E MATERIALI EDILI
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- Valeria Gentili
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1 PROGETTO DELLE INFRASTRUTTURE DELL'IMPIANTO DI RACCOLTA E TRATTAMENTO DI INERTI E MATERIALI EDILI RELAZIONE ILLUSTRATIVA PIANO PREVENTIVO DITTA MARRONE Ing. Michele Territo
2 ALLEGATO A - RELAZIONE ILLUSTRATTIVA PIANO PREVENTIVO OGGETTO : Piano preventivo della zona G servizi tecnologici zona Spiritu Santu. Il piano preventivo della zona G è previsto dall art delle norme di attuazione del Programma di Fabbricazione che prevede: Zone per impianti tecnologici (AT) e (HA). Il comparto in oggetto, avente estensione superficiale pari a mq , in Loc. Spiritu Santu in catasto al f.63 mapp. 85, è individuato nella tavola n Extraurbano zona Centro, si attua per mezzo di intervento preventivo di iniziativa privata. In detto comparto, è consentita esclusivamente l attività di impianto per il trattamento e il recupero di rifiuti non pericolosi, ai sensi del D.Lgs n. 152/2006, art. 208, alle seguenti condizioni riportate nella deliberazione di Giunta Regionale n N. 39/35 del : 1. nella realizzazione e gestione del centro dovranno essere rispettate le norme tecniche generali previste all allegato 5 del D.M. 5 febbraio 1998 e s.m.i. 2. in conformità a quanto stabilito dal D.M. 5 febbraio 1998, allegato 1, sub allegato 1, le attività di recupero costituite dall utilizzo dei materiali per la formazione di rilevati e sottofondi stradali e per recuperi ambientali dovranno essere subordinate all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale, secondo il metodo in allegato 3 al medesimo decreto. Qualora dalle analisi di caratterizzazione si evidenziasse una non conformità del materiale al riutilizzo, questo dovrà essere avviato a smaltimento nel rispetto della normativa vigente; 3. le aree di lavorazione, di stoccaggio e quelle percorse dai mezzi dovranno essere pavimentate; 4. la rete di raccolta e l impianto di trattamento acque di prima pioggia dovranno essere dimensionati e gestiti in conformità alle disposizioni di cui alla Delib.G.R. n. 69/25 del (Direttiva in materia di Disciplina regionale degli scarichi ). Lo scarico dei reflui dovrà avvenire in conformità con quanto previsto nell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. n. 152/2006; 5. si dovrà provvedere all abbattimento delle polveri sia negli impianti di frantumazione e vagliatura sia nei piazzali e nelle aree di transito dei mezzi; il sistema mobile di nebulizzazione dovrà essere mantenuto in perfetta efficienza; 6. dovrà essere assicurata la pulizia periodica delle aree di lavorazione e di transito, nonché la rimozione di eventuali depositi sulle strade di accesso; 7. al fine di verificare la conformità dei livelli sonori ai limiti di legge, dovranno essere effettuati a cura del proponente i controlli strumentali di cui al punto 6, parte IV, dell allegato alla Delib.G.R. n. 62/9 del ; gli esiti di tali controlli dovranno essere trasmessi al Comune interessato e all ARPAS. Qualora tali controlli dovessero evidenziare un
3 superamento dei limiti, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per ricondurre i livelli sonori entro i limiti associati alla classe acustica assegnata; 8. a partire dall avvio dell attività e con frequenza annuale, dovrà essere effettuato il controllo delle emissioni diffuse, determinando la quantità di polveri totali; in particolare le rilevazioni dovranno essere eseguiti nelle condizioni di lavoro più gravose e in giornate ventilate, posizionando la linea di prelievo a ridosso delle zone con maggiore polverosità (es. cumuli) e lungo il perimetro interno dell impianto, orientando il sistema di campionamento controvento; 9. nel perimetro del lotto, lungo la recinzione, dovrà essere realizzata una barriera verde con specie arboree ed arbustive autoctone, utilizzando esemplari accresciuti di altezza non inferiore a 1,5 metri disposte, ove possibile, su due o più file; 10. alla dismissione dell impianto si dovrà provvedere al ripristino ambientale dell area previo accertamento di eventuali contaminazioni del suolo/sottosuolo. in assenza di piano preventivo l indice di Fabbricabilità fondiaria è stabilito in If = 0,001 mc/mq; Tale norme è stata introdotta dalla variante al Programma di Fabbricazione approvata con deliberazione di Consiglio Comunale n 44 del 28/06/2013 che modificava la destinazione agricola dell area in loc.spirito Santo da E a zona G Servizi tecnologici, in quanto sulla stessa era stato presentato il progetto di impianto per il trattamento e il recupero di rifiuti non pericolosi, ai sensi del D.Lgs n. 152/2006, art La necessità della preventiva pianificazione risulta però esclusivamente riferita al superamento dell indice di fabbricabilità territoriale in quanto l intervento previsto, che di fatto non prevede diverse fase temporali o il subordino alla preventiva urbanizzazione primaria, o la cessione di aree o opere di urbanizzazione a favore del Comune, si definisce con un unico intervento che comprende urbanizzazione primarie e strutture edilizie che rimarranno in proprietà e in gestione al privato; dati dimensionali (come da progetto approvato in Conferenza dei Servizi del 10/12/2013 e del 18/12/2013 ) area mq volume in progetto mc indice territoriale mc 0,66 mc/mq altezza max m 12,50 Il piano preventivo si compone, oltre che della presente relazione illustrativa, anche degli elaborati sotto elencati già facenti parte del progetto approvato nelle citate Conferenze d i Servizio:
4 elenco elaborati: allegato A Relazione Piano Preventivo Allegato 1) Relazione descrittiva delle opere da realizzare Allegato 1a) Relazione tecnica di conduzione dell impianto Allegato 1b) Relazione integrativa Allegato 1c) Relazione recepimento descrizioni Allegato 1d) Piano di controllo delle emissioni diffuse Allegato 1e) Relazione tecnica autorizzazione emissioni in atmosfera Allegato 2) Relazione paesaggistica Allegato 3) Documento preliminare di valutazione dei rischi Allegato 4) Schema a blocchi del processo di trattamento Allegato 5) Simulazione fotografica dell intervento Allegato 6) Piano di dismissione e recupero ambientale Allegato 7) Relazione impianto fotovoltaico Allegato 8) Relazione di previsione impatto acustico TAVOLE: Tavola 1) Inquadramento territoriale (scale varie) Tavola 2) Planimetria degli interventi (scala 1:2.000) Tavola 2a) Sezioni di progetto (scale varie) Tavola 3) Capannone in c.a. - piante prospetti e sezioni (scala 1:200) Tavola 3a) Capannone in c.a.- planimetria rete drenaggio interna e particolari costruttivi (scala 1:200) Tavola 4a) Uffici controllo pesata - piante prospetti e sezioni (scale varie) Tavola 4b) Abitazione custode - piante prospetti e sezioni (scale varie) Tavola 5) Cancelli ingressi - muri di sostegno recinzione perimetrale (scala 1:50) Tavola 6a) Planimetria rete di raccolta acque meteoriche (scale varie) Tavola 6b) Planimetria rete idrica (scala 1:1.000)
5 Tavola 6c) Planimetria rete elettrica e telefonica (scala 1:1.000) Tavola 6d) Planimetria illuminazione esterna (scala 1:1.000) Tavola 7) Serbatoio di accumulo idrico (scale varie) Tavola 8a) Planimetria-percorsi mezzi d'opera-ingombri cumuli e mezzi operatori-suddivisione aree su base c.e.r. (scala 1:1.000) Tavola 8b) Planimetria pavimentazioni e sistemazioni a verde sezioni tipo (scale varie) Tavola 9) Piano quotato con curve di livello e sezioni di scavo e rilevato (scala 1:1.000
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