Organi collegiali istituiti con DPR 416/74 Modificati con DL 297/94

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1 Organi collegiali istituiti con DPR 416/74 Modificati con DL 297/94 1. Consiglio d'istituto (Istituti Comprensivi, Istituti Superiori) Composto da rappresentanti (eletti ogni 3 anni) di: genitori insegnanti personale non docente Dirigente Scolastico Studenti (solo negli Ist. Sup. e rinnovati annualmente) Presidente: eletto tra i rappresentanti dei genitori (durante la seduta d'insediamento). Può essere eletto anche un vicepresidente (genitore) Segretario: redige i verbali, nominato dal Presidente fra i membri del Consiglio Orario di convocazione: extrascolastico compatibilmente con impegni lavorativi dei componenti Commissioni: può costituire o proporre di costituire commissioni di studio su temi di particolare interesse o complessità. Giunta: Segretario Amministrativo + Dirigente + 1 docente + 1 ATA + 2 genitori (nelle Superiori 1 genitore + 1studente), eletti tra i membri del Consiglio di Istituto Carica: 3 anni, come il Consiglio di Istituto Presidente: il Dirigente Scolastico Segretario: il Segretario Amministrativo Compiti del Consiglio di Istituto: a) Delibera il PROGRAMMA ANNUALE, ex bilancio, entro il 15 dicembre (come impiegare i mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico in base a obiettivi e a priorità stabiliti in stretta relazione con il POF: tutto dovrebbe essere scritto nella relazione accompagnatoria predisposta dal dirigente). Entro il 30 giugno è prevista una fase di verifica del programma in base all andamento didattico, educativo generale e dei progetti in particolare: possono essere introdotti aggiustamenti anche in base alla definizione di nuove priorità. Su proposta della giunta o del Dirigente. b) approva la RELAZIONE CONCLUSIVA con il conto consuntivo (verificato dai Revisori dei Conti che non danno un giudizio di qualità ma di correttezza formale dei conti); la relazione viene inviata all Ufficio Scolastico Provinciale (USP); nella relazione, predisposta dalla giunta, sono illustrati i risultati raggiunti confrontati con gli obiettivi previsti in fase di programmazione. In questa fase è possibile una valutazione complessiva (sentendo anche referenti Qualità, POF, ) e un rilancio su nuove diverse priorità che l istituto si deve dare nell anno successivo. Da approvare entro il 30 aprile. c) Delibera in merito all adozione e alle modifiche del REGOLAMENTO INTERNO; può regolamentare anche il proprio funzionamento d) Delibera in merito a acquisto, rinnovo, conservazione delle attrezzature tecnicoscientifiche, dei sussidi e) Stabilisce i criteri generali in merito a: - attività negoziale del Dirigente Scolastico (contratti, convenzioni, utilizzo locali scolastici da parte di Enti o Associazioni esterne, assegnazione di borse di studio ); - partecipazione dell'istituto ad attività culturali, sportive e ricreative, nonché allo svolgimento di iniziative assistenziali;

2 - organizzazione e programmazione della vita e dell'attività della scuola, comprese le attività para/inter/extrascolatiche (calendario scolastico, programmazione educativa, corsi di recupero, visite e viaggi di istruzione, ecc.), nei limiti delle disponibilità di bilancio; f) Definisce gli INDIRIZZI GENERALI DEL POF elaborato dal Collegio Docenti. ( i percorsi didattici e la flessibilità, la valutazione, le modalità organizzative, l orario, la progettazione, l integrazione, le reti fra scuole tutto ciò che consente alla scuola una coerente autonomia didattica, educativa e organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo g) ADOTTA il P.O.F. h) Indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all'assegnazione dei singoli docenti alle classi (D.Lgs. 59/03 Art. 7 comma 7) e al coordinamento organizzativo dei consigli di classe i) Delibera le forme di AUTOFINANZIAMENTO della scuola j) Stabilisce i criteri per l'espletamento dei servizi amministrativi (orari di sportello, tempi di risposta per documenti, ecc.) ed esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici. Compiti della Giunta Esecutiva: a) prepara i lavori del Consiglio (proposta di temi, preparazione documentazioni ) b) predispone l Ordine del Giorno (Il Presidente del C. d I. può accettarlo, ma anche modificarlo. Buona norma è regolamentare esplicitamente questo delicato tema all interno del Regolamento di funzionamento) c) elabora la Relazione conclusiva (vedi sopra). d) verifica l esecuzione delle delibere del Consiglio 2. Collegio dei Docenti Presenza di Tutti i docenti dell'istituto (unificato o per gradi scolastici), presieduto dal Dirigente Scolastico Compiti: analizza andamento educativo-didattico Elabora il POF Fa proposte a Consiglio di Istituto Adotta e promuove iniziative di sperimentazione, aggiornamento.. Approva i Piani di Diritto allo Studio Adotta i libri di testo Può articolarsi in Commissioni (autonomamente decise: ad esempio, POF, Qualità, Orientamento, Viaggi,.) 3. Consigli di Classe (Scuola Secondaria di Primo Grado e di Secondo Grado), di Sezione (Scuola dell'infanzia), di Interclasse (Scuola Primaria), Componenti: i docenti rappresentanti dei genitori eletti fra tutti i genitori rappresentanti degli Studenti (solo Ist. Di Scuola Secondaria di II Grado) Presiede: Dirigente Scolastico o un docente delegato (coordinatore o tutor di classe)

3 Segretario: redige il verbale, è un docente Convocazione: in orario extrascolastico Compiti: valutazione dell'andamento educativo-didattico e proposta di eventuali opportuni cambiamenti. proposte in ordine all'azione educativo-didattica nel rispetto delle competenze strettamente spettanti alla scuola agevolazione rapporti scuola famiglia. Condivisione di patti proposte e approvazione in merito al P.d.S. (Piano di Diritto allo Studio) segnalazione al Dirigente delle necessità del plesso parere sul programma di sperimentazioni metodologiche-didattiche proposte dai docenti proposta progetti e attività finalizzate all'interazione tra scuola ed extrascuola proposte e approvazione viaggi e visite di Istruzione e libri di testo Prevede momenti "tecnici" in cui il Consiglio è composto solo dai docenti (realizzazione del coordinamento didattico, definizione dei rapporti interdisciplinari, valutazione degli alunni) ALTRE MODALITÀ D'INCONTRO TRA SCUOLA E FAMIGLIA 1. ASSEMBLEE DI CLASSE Componenti: docenti della classe genitori degli alunni della classe Convocazione: - ordinaria: stabilita a livello di Istituto - straordinaria: su richiesta dei genitori o degli insegnanti secondo il Regolamento di Istituto Argomenti in discussione: -andamento educativo-didattico della classe (definizione, monitoraggio, valutazione dei risultati -presentazione programmazioni annuali e bimestrali/quadrimestrali -presentazione progetti specifici per la classe -proposte e richieste da parte dei genitori relativamente ad aspetti educativi didattici, nel rispetto delle competenze reciproche della scuola e della famiglia 2. COLLOQUI INDIVIDUALI GENITORI/INSEGNANTI Convocazione: - ordinaria: settimanale, mensile o bimestrale stabilita a livello di Istituto - straordinaria: su richiesta del genitore o dell'insegnante secondo il Regolamento di Istituto Argomenti in discussione: andamento e confronto educativo didattico relativo al/alla bambino/a ragazzo/a (ASSEMBLEE STUDENTESCHE)

4 Comitato genitori: cosa è? Non è un Organo Collegiale, ma è previsto dalla normativa Ha compiti di rappresentanza. Infatti l Art.15 comma 2 del DL 297/94 dice: " I rappresentanti dei genitori nei consigli di intersezione, di interclasse o di classe possono esprimere un comitato dei genitori del circolo o dell'istituto" Può esprimere proposte e pareri sul POF e sui progetti di sperimentazione. Infatti il Decreto sull Autonomia Scolastica DPR 275/99 art. 3 comma 3 stabilisce "Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori..." Il Comitato Genitori non è un organo collegiale ma un organismo di partecipazione, come le assemblee, e possiamo qualificarlo come elettivo di secondo grado perchè "possono" costituirlo i rappresentanti eletti. Questo, e il fatto che è fondato su base volontaristica e privo di alcuna disciplina predefinita (quindi "autonomo") costituisce il suo punto di debolezza e contemporaneamente di forza. Il comitato non ha funzioni regolate dalla legge e quindi può esprimersi secondo obiettivi, iniziative, priorità che meglio interpretano la partecipazione in quel dato contesto scolastico, purchè non interferisca con quanto disciplinato normativamente riguardo ad altri.. ******* Decreto legislativo 233/99 Riforma degli organi collegiali territoriali della scuola rinviando quindi la riforma di quelli di Istituto. 1. Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (in sostituzione del Consiglio Nazionale) Rappresentanza ridotta di Regioni ed enti locali, visti i compiti e le funzioni ad essi trasferiti in materia scolastica. NO rappresentanze dei genitori 18 componenti su 36 nominati "arbitrio suo" dal Ministro 2. Consiglio Regionale d'istruzione (Direzione Scolastica Regionale) Istituiti presso gli Uffici Periferici regionali dell'amministrazione della P.l. Compiti e pareri relativamente a: Autonomia scolastica attivazione delle innovazioni ordinamentali reclutamento e mobilità del personale attuazione degli organici di Istituto distribuzione dell'offerta Formativa II Consiglio è costituito da Dirigenti dei Consigli Scolastici Locali (Uffici Scolastici) mèmbri eletti fra il personale della scuola già nei Consigli Scolastici Locali

5 NO rappresentanza genitori NO rappresentanza del mondo del Sociale 3. Consigli Scolastici Locali (in sostituzione dei Distretti) Compiti: competenze consultive e propositive in merito a edilizia scolastica reti di scuola integrazione alunni offerta formativa censimento delle opportunità culturali 30 mèmbri: 18 eletti da e tra il personale scolastico, 3 genitori, 3 studenti, 2 Provincia, 3 dei Comuni interessati + 1 funzionario dell'ufficio Periferico. ***** AMBITI TERRITORIALI PER L OFFERTA FORMATIVA La provincia di Bergamo ha recentemente individuato 6 AMBITI territoriali, luoghi in cui le attività per il miglioramento dell'offerta formativa territoriale sono coordinate da un Comitato di Ambito che: 1. propone temi di azione al Coordinamento Provinciale degli Ambiti 2. realizza le azioni di ambito su indicazione del Coordinamento Provinciale degli Ambiti e restituisce il feed-back 3. progetta e realizza azioni autonome di singolo ambito ( politiche per il successo scolastico e formativo, promozione di reti di scuole, sviluppo di politiche e servizi a favore delle fasce svantaggiate, educazione degli adulti...) Il Comitato di Ambito può sviluppare sinergie e collaborazioni tra i soggetti del territorio, essendo costituito da: un rappresentante della Provincia un rappresentante dell USP un Dirigente Scolastico per gli istituti di istruzione secondaria statali, uno per gli altri ordini, uno per gli istituti di istruzione paritari un rappresentante dell ABF e uno degli enti gestori di corsi triennali di formazione (ove presenti) un D.S.G.A. per gli istituti secondari statali e uno per gli altri ordini un Presidente di consiglio di istituto per gli istituti secondari statali e uno per gli altri ordini uno studente della consulta provinciale un docente del consiglio di istituto per gli istituti secondari statali e uno per gli altri ordini i sindaci dei comuni sede di istituti secondari statali e uno per gli altri comuni un rappresentante di ciascuna comunità montana dell ambito