SINTESI NON TECNICA IL PROGETTO E LE POTENZIALITÀ AMBIENTALI

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1 SINTESI NON TECNICA IL PROGETTO E LE POTENZIALITÀ AMBIENTALI L opera proposta è rappresentata da un impianto di maricoltura basato sul metodo di produzione biologica, in applicazione al disciplinare dell'a.i.a.b. (Associazione Italina Agricoltura Biologica), basato sul protocollo-guida approvato dall'ifoam (International Federation of Organic Agricolture Movements), che costituisce l'organismo internazionale di riferimento per le produzioni biologiche e certificato dall I.C.E.A. (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale). Attualmente, quello proposto, è stato il primo impianto di maricoltura in Italia, che adotta un metodo certificato di produzione biologica. Il progressivo aumentare dello sforzo di pesca e la messa a punto di sistemi di cattura sempre più efficienti, oltre ai fenomeni diffusi di inquinamento, hanno notevolmente ridotto le risorse del mare. Di contro la richiesta di prodotti ittici da parte del mercato alimentare è notevolmente aumentata, per cui si richiede già da tempo un maggiore sforzo soprattutto di investimenti volti ad incrementare le risorse alimentari ittiche e diminuire lo sforzo di pesca. La Calabria, malgrado l ampio tratto costiero che possiede, è una forte importatrice di prodotti ittici, la pesca regionale infatti copre solo una parte molto ridotta del fabbisogno regionale. Come dimostrato da numerosi studi, l acquacoltura e la maricoltura nelle loro diverse articolazioni possono rappresentare un approccio corretto e moderno all'uso di risorse naturali disponibili (FAO1988). Esse possono contribuire ad incrementare l offerta di prodotti ittici nel pieno rispetto dell ambiente, purché vengano rispettati una serie di requisiti relativi al sistema di conduzione dell allevamento e, in particolare, alle quantità allevate in funzione delle caratteristiche dell ambiente. L impianto proposto presenta tutta una serie di caratteristiche (tipologia di allevamento, caratteri del sito di allevamento, biomassa allevata, basse densità di allevamento, ecc.) estremamente positive e tutte tendenti ad una riduzione degli impatti potenziali. Le scelte tecniche e produttive adottate nascono, sulla base delle nuove possibilità e delle innovazioni tecnologiche nel settore, da una attenta analisi sia delle condizioni di mercato sia dalle potenzialità ambientali della nostra Regione. Queste potenzialità sono ben conosciute dalla Nautilus che dispone di una notevole esperienza nel settore e, in particolare, nel campo della ricerca in ambito marino e nella gestione delle risorse ambientali, dove opera da più di venti anni.

2 Nella nostra regione non sono disponibili aree idonee a forme di acquacoltura estensiva (lagune stagni costieri ecc.), cosi come sono ridotti gli spazi a terra o le aree marine riparate, mentre ben diverse sono le possibilità di realizzare allevamenti ittici in gabbie lontane dalla costa, una pratica già molto diffusa nel bacino del Mediterraneo. La Calabria presenta molte aree costiere a forte vocazione per la realizzazione di impianti di maricoltura, l area di Vibo Marina è tra quelle che hanno ottenuto buone valutazioni in funzione di diversi parametri considerati negli studi svolti. Le indagini di dettaglio, condotte sul sito individuato, confermano un giudizio positivo sul sito e la sostenibilità dell'allevamento proposto. IL PROCESSO PRODUTTIVO Il processo di allevamento consiste nel fare accrescere popolazioni di pesci, sino al raggiungimento della taglia commerciale, in un volume d acqua chiuso da reti che permettono la libera circolazione dell acqua. Le strutture sono opere galleggianti (ancorate sul fondo) assimilate dalla normativa vigente a imbarcazioni pontoni ecc. Questa loro caratteristica è funzionale oltre che alla gestione ordinaria delle attività (trasporto avannotti ecc), anche a fare fronte ad eventi non sempre prevedibili quali particolari condizioni metereologiche etc. L allevamento in gabbie in mare aperto ha senza dubbio dei vantaggi alcuni dei quali sono di seguito elencati: Elevata flessibilità di sfruttamento che permette di adattare molto facilmente la produzione alle esigenze e opportunità del mercato. La possibilità di allevare specie ittiche altrimenti non allevabili in impianti a terra. La densità ottimale di popolazione, combinata ad un alimentazione energeticamente equilibrata e corretta, aumenta i tassi di produzione e di crescita, permettendo la riduzione della durata del ciclo d allevamento. La manutenzione ed i controlli sanitari dell allevamento sono semplificati riducendo così i rischi e i costi di produzione. Il protocollo produttivo dell'aiab si basa sul divieto di utilizzo di prodotti chimici di sintesi, sull'impiego di mangimi biologici ed, in generale, su una nuova filosofia produttiva incentrata sul

3 benessere degli animali allevati, il rispetto e la tutela dell'ambiente, il monitoraggio e la sorveglianza degli aspetti del processo produttivo ritenuti critici; E' importante sottolineare come l applicazione del disciplinare A.I.A.B. - LC.E.A. per dell'allevamento biologico, comporta di per se l'utilizzo di rigide metodologie di lavoro approvate a livello internazionale (PROTOCOLLO LF.O.A.M.) inerenti l'acquacoltura sostenibile ed ecocompatibile. Le specie individuate per l allevamento sono quelle tradizionali, spigole saraghi e orate, per le quali esistono protocolli di allevamento consolidati sui quali si basa la realizzazione di un processo produttivo finalizzato all ottenimento di un prodotto di alta qualità e valore commerciale. Per l impianto in oggetto, il processo produttivo parte dall immissione d avannotti o pesci in età giovanile, acquistati da ditte specializzate e termina con la spedizione del prodotto destinato al consumo. Durante l allevamento le reti delle gabbie sono sostituite con frequenza programmata in funzione alla luce delle maglie e alla qualità delle acque e al trofismo locale, per adeguare le maglie alle crescenti dimensioni dei pesci e per effettuare le necessarie operazioni di pulizia e manutenzione che sono svolte a terra. L alimentazione è effettuata da operatori esperti mediante mangime certificato a base di farine di pesce e vegetali. Le quantità di mangime somministrate sono calcolate giornalmente in base alle condizioni ambientali e fisiologiche dei pesci. Il processo previsto per l impianto proposto prevede cicli di allevamento compresi tra 24 e 26 mesi, in modo da ottenere individui di taglia media di oltre 500 grammi. Il pesce, raccolto dopo un periodo di digiuno, è portato a terra dove è avviato alla vendita quale prodotto fresco con trasporti refrigerati. Nello specifico si prevede la messa a regime di 12 gabbie, per una potenzialità produttiva totale di 120 tonnellate/anno. Per meglio valutare le specifiche e positive caratteristiche che l impianto proposto presenta appare opportuno fare riferimento ai parametri e alle caratteristiche di un impianto di allevamento tradizionale. I vantaggi dell impianto non sono solo di maggiore efficienza economica, ma riguardano anche la differenza di impatto ambientale dei due diversi metodi produttivi. In particolare la sensibile diminuzione delle densità di allevamento porta ad miglioramento sia in termini qualitativi del prodotto sia in termini di taglie dei pesci, favorendo una situazione di

4 benessere del pesce, inoltre, il più lungo ciclo produttivo elimina la necessità di forzare il ciclo alimentare dei pesci con il conseguente rischio di una qualità organolettica scadente. Un prodotto ottenuto in tali condizioni sarebbe infatti paragonabile a quello di importazione, che sul mercato spunta un prezzo di vendita molto vicino al costo di produzione. La strategia impostata dalla Nautilus prevede un protocollo di lavoro diametralmente opposto in cui le differenze più significative sono le seguenti: - densità in gabbia non superiore ai 30 individui /m3 (nelle produzioni convenzionali sono maggiori di 80 ind./m3). Tale situazione ambientale in vasca garantisce una notevole diminuzione dello stress del pesce e conseguente miglioramento del benessere degli animali in fase di allevamento; - cicli alimentari molto più blandi e più vicini ai fabbisogni fisiologici dei pesci sia in termini quantitativi che qualitativi. Questo comporta sicuramente sia una diminuzione dello stress nei pesci dovuto a sovralimentazione sia un miglioramento nelle caratteristiche organolettiche del prodotto, per contro si ha un allungamento del ciclo produttivo ad almeno 24 mesi di allevamento; - produzione finale di circa 120 t/annue, non elevata rispetto alle potenzialità degli allevamenti tradizionali a parità di spazio ma stabilita sulla base del particolare mercato cui il prodotto si rivolge. INNOVAZIONE E BENEFICI Lo sviluppo di questo settore può contribuire a creare nuove iniziative di impresa con una serie di ricadute, occupazionali, di creazione di ricchezza e aumentando l offerta di prodotti ittici, estremamente positive in una regione che produce appena il 15% del suo consumo di prodotti ittici, e con indici di occupazione e sviluppo tra i più bassi d Europa. Per un concreto sviluppo del settore occorre pensare a pratiche produttive che rientrino in un'ottica di sviluppo sostenibile ed eco-compatibile, impianti di acquacoltura a tecnologia morbida. Anche nel quadro nazionale la linea guida principale, tra quelle proposte dalle Associazioni di Categoria, supportate dal Ministero delle Politiche Agricole per lo sviluppo del settore si basa sul concetto di differenziare quanto più possibile il prodotto interno per poter avere un valore aggiunto, capitalizzabile in termini di prezzo di vendita più alto rispetto al prodotto importato indifferenziato.

5 La linea guida tracciata, visti i primi risultati, va sicuramente seguita ed incentivata, ma è indubbio che non può bastare la semplice differenziazione tra prodotto nazionale ed estero per poter risolvere il problema. Occorre, invece, una caratterizzazione molto più complessa e radicale in termini di qualità, sicurezza e tracciabilità al fine di giustificare presso il consumatore finale un prezzo superiore. L esempio giustificativo della applicabilità di questa linea di azione ci viene fornito da altri comparti agricoli dove i prodotti certificati (DOP, DOC, biologici, e così via) stanno assumendo un valore commerciale sempre più rilevante sul mercato, sia interno che estero. Il consumatore finale è ben disposto a pagare un prezzo superiore se il prodotto è seriamente garantito e certificato in termini di qualità e sicurezza alimentare. La qualità ambientale, in sostanza, non deve essere semplicemente mantenuta per ottemperare ad obblighi, ma costituire un punto di forza, contribuendo a dare immagine e identificando il prodotto. La realizzazione del progetto e più ancora l auspicabile sviluppo di questo settore, può contribuire a creare nuove iniziative di impresa con una serie di ricadute, occupazionali, di creazione di ricchezza e aumentando l offerta di prodotti ittici, estremamente positive in Calabria. L attività proposta, ha ricadute che interessano in maniera più specifica proprio il settore ittico che al presente è caratterizzato da basse redditività, da una alta età media degli addetti conseguenza della fuga dal mestiere da parte degli operatori più giovani. Lo sviluppo di una maricoltura sostenibile può sicuramente contribuire ad offrire anche possibili sbocchi occupazionali anche a giovani laureati (in particolare biologi) o altrimenti specializzati (subacquei). Inoltre può favorire l integrazione del reddito per molti pescatori, assorbire operatori espulsi dal settore utilizzandone le professionalità. L iniziativa di allevamento nella zona di Vibo Marina è quindi in grado di determinare nell immediato alcuni importanti benefici. Tra questi si segnalano i seguenti: disponibilità anche sul mercato locale di un prodotto di alta qualità, valorizzabile economicamente come prodotto fresco locale; incremento dell offerta di prodotto ittico regionale che attualmente è assolutamente insufficiente al fabbisogno; qualità intrinseca della produzione; opportunità di professionalizzazione e riqualificazione per operatori della pesca locali;

6 realizzazione di un attività innovativa in grado di offrire un punto di riferimento per la qualificazione di altre attività di maricoltura regionali già esistenti e di avvio di nuove imprese; benefici occupazionali diretti rivolti non solo a pescatori ma anche a giovani laureati (es biologi) e specializzati (es subacquei); iniziativa produttiva, caratterizzata da un alto contenuto di innovazione in un contesto ancora caratterizzato da disoccupazione e criminalità organizzata.

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