PROTOCOLLO DI RETE PER L INSERIMENTO E L ACCOGLIENZA DEGLI ALLIEVI STRANIERI

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1 Istituto Comprensivo di Aquileia Istituto Comprensivo di Cervignano Istituto Comprensivo di Palmanova Istituto Comprensivo di Gonars Istituto Comprensivo di Aiello ISIS Malignani di Cervignano PROTOCOLLO DI RETE PER L INSERIMENTO E L ACCOGLIENZA DEGLI ALLIEVI STRANIERI Anno Scolastico 2012/2013

2 Presentazione Il Protocollo di Rete per l accoglienza degli allievi stranieri nelle scuole dell infanzia, primarie e secondarie di 1 e 2 grado dei Comuni di Aquileia, Fiumicello, Aiello, Cervignano, Gonars e Palmanova costituisce uno strumento condiviso che ha lo scopo di supportare le singole istituzioni scolastiche nella costruzione del proprio protocollo di accoglienza e di monitorarne poi la concreta efficacia ed efficienza in ordine ad uno dei nodi critici più significativi che investono la scuola e la società chiamata a dare concretezza al diritto all educazione ed al successo formativo per tutti. Il documento dell Integrazione partecipata potrà poi costruire la base comune per progettare iniziative condivise di attività interculturali e di integrazione scolastica e sociale. Definizione Il Protocollo di Rete è stato elaborato dai docenti referenti per l educazione interculturale delle Istituzioni scolastiche di Aquileia, Aiello, Cervignano, Gonars e Palmanova con la collaborazione dei referenti dell ASS n.5 e dell Ambito Distrettuale di Cervignano del Friuli. Esso nasce dalla condivisione delle buone pratiche già sperimentate dalle singole istituzioni e costituisce il quadro di riferimento entro cui ogni istituzione scolastica è chiamata ad elaborare il proprio specifico protocollo. Il Protocollo di Accoglienza è uno strumento programmatico che contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti in particolare l iscrizione e l inserimento degli allievi stranieri. Descrive azioni e prassi che ogni istituzione scolastica ed ogni soggetto coinvolto devono mettere in atto all interno della scuola interculturale secondo una progettualità chiara e condivisa e una normativa ben precisa, senza lasciare spazio all estemporaneità o all improvvisazione. Definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici, inoltre traccia le diverse possibili fasi dell accoglienza, dell inserimento nelle classi e le attività di facilitazione per l apprendimento della lingua italiana. Il Protocollo non ha la pretesa di essere esaustivo in ogni sua parte, né è un documento statico e rigido, ma rappresenta uno strumento in progress. Il Protocollo di Rete sarà perciò integrato, aggiornato, valutato e monitorato annualmente, mediante incontri di confronto e condivisione a cui partecipano i docenti referenti delle singole istituzioni scolastiche, sulla base delle esperienze realizzate in corso d anno, delle esigenze e delle risorse disponibili alla lice del dettato del DLgs 25 Luglio 1998, n.286, che, all art.38, stabilisce: La comunità scolastica accoglie le differenze linguistiche e culturali come valore da porre a fondamento del rispetto reciproco, dello scambio tra le culture e della tolleranza. A tal fine promuove e favorisce iniziative volte all accoglienza, alla tutela della lingua d origine ed alla realizzazione di attività interculturali comuni. Soggetti coinvolti L allievo straniero La sua famiglia, risorsa fondamentale per il raggiungimento del successo scolastico Il Dirigente Scolastico La Segreteria Il personale ATA La Commissione Intercultura Gli Insegnanti e i compagni di classe Gli Operatori territoriali I mediatori linguistico-culturali I Docenti di L2

3 Finalità Al fine di favorire l inserimento e l integrazione degli alunni stranieri, il Collegio dei Docenti, con il Protocollo di Accoglienza, si propone di: creare con varie iniziative un clima positivo di accoglienza; definire pratiche condivise dalle diverse componenti dell Istituzione; facilitare le relazioni e la comunicazione con la famiglia immigrata; migliorare le competenze linguistiche degli allievi stranieri (lingua della comunicazione e lingua dello studio); promuovere approcci didattici interculturali; diminuire l insuccesso scolastico degli studenti stranieri; promuovere la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell accoglienza e dell educazione interculturale; favorire i rapporti fra Istituzione scolastica, Famiglie e Territorio. Commissione Intercultura La Commissione può essere formata da: - Dirigente o suo delegato - Funzione Strumentale e/o Referente di Istituto per l area intercultura/alunni stranieri - Docenti Referenti di plesso per l area intercultura/alunni stranieri - Docente operativo nei corsi di italiano L2 I compiti della Commissione comprendono: monitoraggio delle modalità di accoglienza attuate in precedenza nell Istituzione, dei problemi e dei bisogni emersi nel corso degli anni; raccolta materiale Buone Prassi ; presa in visione della normativa esistente; stesura/revisione del Protocollo di Accoglienza; predisposizione di documenti informativi relativi alla scuola e al territorio in lingua d origine. Compiti degli Operatori: - amministrativo - comunicativo/relazionale - educativo/didattico Livello amministrativo Tra il personale di Segreteria è individuata una persona incaricata dell iscrizione degli alunni. Dirigente: stabilisce relazioni e convenzioni con Enti Locali, associazioni, accoglie la famiglia o il tutore legale dell alunno straniero, rimanda la famiglia alla Segreteria per iniziare l iter burocratico per l iscrizione, propone e mette a disposizione le risorse professionali, economiche e strumentali dell Istituzione. Personale amministrativo: iscrive il minore, raccoglie la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente).

4 Livello comunicativo/relazionale Dirigente:stabilisce una possibile data per un primo colloquio tra gli insegnanti e la famiglia, avvisa il Delegato di Plesso/Coordinatore di classe dell iscrizione di un nuovo alunno straniero e concorda il primo incontro con la famiglia. Contatta la Funzione Strumentale affinché attivi l iter necessario per ottenere il mediatore linguistico, informa dell incontro con la famiglia gli insegnanti di una o più classi o la Commissione per gli stranieri istituita all inizio di ogni anno scolastico. Funzione Strumentale: si accorda con un mediatore linguistico, se possibile della stessa nazionalità dell alunno, per iniziare il processo di accoglienza- inserimento. Insegnanti della classe : effettuano tempestivamente (con l aiuto del mediatore se necessario) un colloquio con la famiglia per la ricostruzione della biografia dell alunno che ne evidenzi la storia personale e scolastica, la situazione familiare, gli interessi e le eventuali difficoltà; facilitano l accoglienza-integrazione del minore e della famiglia fornendo la Brochure di Accoglienza in lingua d origine (se esistente nella lingua interessata); accertano le reali competenze e le eventuali difficoltà dell alunno; assegnano l alunno alla classe definitiva. Mediatore linguistico: facilita la comunicazione scuola-famiglia in occasione del primo colloquio; fornisce informazioni sul Paese d origine e sul probabile percorso scolastico intrapreso dal minore; collabora con gli insegnanti nella rilevazione delle abilità in possesso dell alunno; svolge il ruolo di traduttore. Al termine del colloquio gli insegnanti comunicano alla famiglia che l assegnazione alla classe, stabilita provvisoriamente dal Dirigente al momento del colloquio, sarà resa definitiva nell arco di un mese e che tale periodo è reso necessario dall importanza di creare le migliori condizioni per accogliere l alunno straniero nella nuova scuola. Livello educativo/didattico Gli insegnanti della classe di assegnazione provvisoria: stabiliscono sulla base delle indicazioni fornite dalla Commissione per gli stranieri le modalità di inserimento, la preparazione della classe prescelta, l organizzazione del primo giorno di scuola; individuano un insegnante o un alunno che svolga la funzione di tutor per i primi tempi. Gli Insegnanti della classe di assegnazione definitiva: rilevano i bisogni formativi e costruiscono un Percorso Educativo Personalizzato, selezionando gli obiettivi dell area trasversale e gli obiettivi relativi ai nuclei tematici fondamentali di ciascuna disciplina; avviano il processo di sostegno linguistico; mettono in atto STRATEGIE FACILITANTI: percorsi di facilitazione della comunicazione iniziale, anche mediante l utilizzo di codici non verbali ( come il disegno, la gestualità, la fotografia etc.) e mediante il ricorso ad attività sportive che privilegino in particolare il gioco di squadra; reperimento sui vari siti del materiale facilitato (p.es. mettono in atto strategie di cooperative learning, prevedendo l insegnamento individualizzato o per gruppi, basato sulla semplificazione dei contenuti disciplinari, in modo da renderli più facilmente e rapidamente comprensibili, nonché forme di tutoraggio, di mediazione educativa, di aiuto e di supporto; l insegnamento individualizzato o per piccoli gruppi. Il Mediatore linguistico-culturale:collabora, se necessario, con gli insegnanti sia nella formazione linguistica sia nella sensibilizzazione della classe che accoglie. Funzione Strumentale: fornisce il materiale linguistico a disposizione della scuola per agevolare l insegnamento dell italiano.

5 Criteri per l assegnazione alla classe Si ritiene che per l alunno straniero l inserimento scolastico sia più proficuo se avviene in una classe di coetanei con i quali può instaurare rapporti alla pari. In merito all assegnazione alla classe la Commissione dovrebbe valutare con attenzione i seguenti elementi: 1. il corso di studi seguito dall alunno nel Paese di provenienza; 2. le informazioni raccolte tramite la scheda di iscrizione e il colloquio con l alunno e la famiglia; 3. le competenze, le abilità e i livelli di preparazione dell'alunno; 4. le eventuali informazioni sul sistema scolastico del paesi di provenienza e, in particolare, sulla tipologia dei curricoli; 5. l età anagrafica. Valutazione Gli insegnanti, per poter valutare l alunno straniero non alfabetizzato in lingua italiana, programmano interventi di educazione linguistica e percorsi disciplinari appropriati, anche avvalendosi delle competenze del mediatore linguistico e di insegnanti specializzati nell insegnamento di L2. Il Consiglio di Classe prende in considerazione diversi indicatori per la stesura del documento di valutazione: il lavoro svolto dall alunno nei corsi di alfabetizzazione o nelle attività di sostegno linguistico; i progressi ottenuti nei percorsi disciplinari programmati; la partecipazione e l impegno nelle diverse attività. Alla fine del primo quadrimestre, soprattutto se l inserimento dell alunno è prossimo alla stesura dei documenti di valutazione, il Consiglio di Classe dopo aver preso in esame gli elementi sopra indicati, potrà esprimere una valutazione di questo tipo: La valutazione non viene espressa in quanto l alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana. Oppure: La valutazione espressa fa riferimento al P.E.P. (Piano Educativo Personalizzato), programmato per gli apprendimenti, in quanto l alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana (anche nel caso in cui l alunno partecipi parzialmente alle attività didattiche). Per quanto riguarda la valutazione di fine anno scolastico, il Consiglio di Classe può ricorrere alla seconda formulazione in riferimento alle indicazioni espresse dal MIUR in Linee Guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri, Circ. min. n.24 del 01/03/2006, che sono orientate ad una valutazione più comprensiva e diluita in un arco di tempo più lungo, per rispettare i tempi di apprendimento/acquisizione della lingua italiana. La lingua per comunicare può essere appresa in un arco di tempo che può oscillare da un mese a un anno, in relazione all età, alla lingua d origine, all utilizzo in ambiente extrascolastico. Per apprendere la lingua dello studio, invece, possono essere necessari alcuni anni, considerato che si tratta a di competenze specifiche.. E necessaria, pertanto, una programmazione mirata sui bisogni reali e sul monitoraggio dei progressi di apprendimento nella lingua italiana, acquisita via via dall alunno straniero. Una volta superata questa fase (capacità di sviluppare la lingua per comunicare), va prestata particolare attenzione all apprendimento della lingua per lo studio perché rappresenta il principale ostacolo per l apprendimento delle varie discipline.

6 Normativa di riferimento Costituzione della Repubblica Italiana Dichiarazione Universale dei Diritti dell Uomo (ONU, 10 Dicembre 1948) Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali, ratificata dallo Stato Italiano con legge n.848, Agosto 1955 Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo (ONU, 20 Novembre 1959) Convenzione Internazionale sui Diritti dell Infanzia, New York, 20 Novembre 1989, recepita dalla L.176 del 27 Maggio 1991 C.M. n 301, 8 Settembre 1989 (inserimento degli alunni stranieri nella scuola dell obbligo) C.M. n 205, 2 Luglio 1990 (l educazione interculturale) C.M. n.5, 12 Gennaio 1994 (iscrizione degli alunni stranieri anche sprovvisti di permesso di soggiorno) C.M. n 73, 2 Marzo 1994 ( Il dialogo interculturale e la convivenza democratica ) L. n 40, 6 Marzo 1998 (Turco-Napolitano) DLsg n 286, 25 Luglio 1998 (Testo Unico) Legge sul Diritto dell Immigrazione n.40 del 6 Marzo 1998 Art.7 DPR 275/99 (autonomia e reti) permette protocolli d intesa tra Enti Locali e scuole DPR n 394, 31 Agosto 1999, art.45, intitolato Iscrizione scolastica L. n 189, 30 Luglio 2002 (Bossi-Fini) L.R.2005 Piano Regionale Integrato per l Immigrazione C.M. n 24C.M. n 24, Febbraio 2006 ( Linee guida per l inserimento e l integrazione degli alunni stranieri ) La via italiana per la scuola interculturale e l integrazione degli alunni stranieri

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