PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI

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1 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI Elaborato in rete fra gli Istituti Comprensivi di Bazzano-Monteveglio, Castello-Savigno, Crespellano e Monte S. Pietro A.S. 2006/2007 1

2 PREMESSA Poiché la scuola è il luogo privilegiato per gli apprendimenti, centro educativo e luogo di sperimentazione della convivenza sociale tra soggetti di culture diverse, è necessario che sia pronta e attrezzata in modo adeguato per rispondere al fenomeno migratorio. Bisogna, infatti, uscire da una logica dell emergenza nel momento in cui viene chiesto l inserimento a scuola di un alunno non italofono, improvvisando risposte ai bisogni di volta in volta segnalati, per avviare un percorso condiviso sulle strategie educative, per non disperdere le esperienze positive e costituire un patrimonio comune di competenze professionali e di strumenti didattici. Al momento dell arrivo di alunni stranieri, il bisogno che viene sentito come più urgente è quello di far apprendere la lingua italiana e quindi la domanda principale è quella di sostegno linguistico, ma la conoscenza della lingua va oltre alla pura necessità di comunicazione: deve diventare strumento per favorire la convivenza tra tutti gli alunni della scuola in un ottica di arricchimento culturale e di aiuto reciproco. Questo documento, nato dal confronto fra i referenti degli istituti in rete (I. C. di Castello di Serravalle - Savigno, I. C. di Bazzano - Monteveglio, I. C. di Monte San Pietro, I.C. di Crespellano), vuole essere un supporto al lavoro degli insegnanti e costituisce uno strumento rivedibile in itinere, a seconda delle esigenze che si presenteranno e intende contribuire a migliorare la qualità dell offerta formativa. Gli istituti sopra indicati adottano il presente Protocollo al fine di favorire l'accoglienza degli alunni stranieri. Attraverso il protocollo si intendono fissare le regole e le procedure per l'iscrizione e l'inserimento degli alunni stranieri negli Istituti e si definiscono i percorsi di prima accoglienza nelle classi. SCOPI DEL PROTOCOLLO definire una prassi condivisa, all interno dell istituto, in tema di accoglienza di alunni figli di immigrati; facilitare l'ingresso di soggetti appartenenti ad altre nazionalità nel nostro sistema scolastico e sociale; favorire l inserimento scolastico degli alunni di recente immigrazione nel momento di adattamento al nuovo contesto; favorire un clima di accoglienza scolastica e sociale che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione; costruire un contesto favorevole all incontro fra culture diverse; promuovere un circuito comunicativo fra scuola e territorio per trattare i temi dell integrazione e della società multietnica, nell'ottica di un sistema formativo integrato; AZIONI E SOGGETTI DEL PROTOCOLLO Il protocollo definisce prassi condivise di carattere: amministrativo (l iscrizione); comunicativo (prima conoscenza della famiglia e dell alunno); educativo - didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, intercultura, apprendimento dell italiano come seconda lingua d uso quotidiano, costruzione di percorsi personalizzati, valutazione); 2

3 sociale (rapporti con il territorio, utilizzo di mediatori culturali, stesura di un opuscolo informativo, nelle principali lingue della comunicazione internazionale o dell immigrazione, sul funzionamento della scuola e contenente indicazioni sugli uffici di interesse sociale); Il protocollo prevede l istituzione formale della Commissione Intercultura, come articolazione del Collegio dei Docenti, e auspica l istituzione di gruppi di lavoro funzionali alle esigenze dei singoli istituti. Nella definizione e gestione del protocollo il Dirigente Scolastico svolgerà il proprio ruolo di promozione e di coordinamento. Predisporrà gli strumenti attuativi della proposta formativa, assicurando, altresì, il regolare espletamento degli atti relativi alle iscrizioni, in sintonia con le previsioni normative vigenti ed, in specifico, con le indicazioni del decreto legislativo 297/94, della circolare n.205/90 e del DPR 394/99. La Commissione Intercultura, eletta all interno del Collegio docenti, sarà formata dal dirigente, dalla funzione strumentale o dal referente per l intercultura, nonché da due insegnanti di riferimento per ogni ordine di scuola 1 e si occuperà degli aspetti : progettuali; gestionali; di allestimento e aggiornamento di uno scaffale multiculturale; di raccordo con il distretto; di monitoraggio; di verifica del protocollo; di raccordo con le amministrazioni. Inoltre: terrà rapporti con le associazioni di volontariato che operano sul territorio; attiverà collaborazioni con le amministrazioni per costruire percorsi comuni di formazione, per proporre servizi ed esperienze comuni. Procedura di iscrizione e ammissione L'iscrizione dello studente L'iscrizione dell'alunno figlio d'immigrati non è da ritenersi fine a se stessa, ma già descrittiva di un percorso di accoglienza. Un addetto agli uffici di segreteria (auspicabilmente sempre lo stesso): iscrive i minori; raccoglie la documentazione relativa alla precedente scolarità (o chiede l'autocertificazione); acquisisce l opzione se avvalersi o meno della religione cattolica; avvisa tempestivamente il dirigente e gli insegnanti incaricati sulla Funzione Strumentale; fissa tra la commissione intercultura, genitori ed il bambino un incontro che si svolgerà nel giro di 3/4 giorni dalla domanda di iscrizione). L incontro/colloquio con la famiglia deve servire a raccogliere informazioni sullo studente, sul suo percorso scolastico pregresso e sulle competenze possedute. E condotto da almeno un membro della Commissione intercultura che, oltre a fornire materiali e informazioni sulla scuola italiana, 1 La commissione intercultura dovrà essere convocata ogni qualvolta si verificheranno nuove iscrizioni di alunni di recente immigrazione. In tali occasioni parteciperanno solo il dirigente, la funzione strumentale o il referente per l intercultura ed i due insegnanti di riferimento dell ordine di scuola in cui il nuovo iscritto dovrà essere inserito. Qualora il ragazzo avesse età limite fra due ordini di scuola (cioè 6 o 11 anni), si dovrà convocare un insegnante di riferimento per ciascun ordine di scuola. 3

4 pone le basi per l instaurazione di un positivo rapporto di fiducia reciproco. Se necessario si richiederà la presenza di un mediatore linguistico - culturale. Durante lo stesso incontro, i membri della commissione intercultura consegnano ed illustrano ai genitori ed al ragazzo l eventuale opuscolo informativo sulla scuola e sui servizi sociali del territorio. In mancanza di esso, forniscono verbalmente le medesime informazioni. Procedura di assegnazione alla classe Il Dirigente scolastico, dopo il colloquio, sentito il parere della commissione intercultura e dei coordinatori/referenti delle probabili classi di inserimento, procederà all assegnazione dell alunno ad una classe e/o sezione tenendo conto dei seguenti criteri: età anagrafica; ordinamento degli studi del Paese di provenienza e del titolo di studio eventualmente già posseduto dall'alunno; accertamento di competenze e abilità; disposizioni normative (DPR 394/99, articolo 45): gli alunni vanno inseriti nella classe corrispondente alla loro età, o al massimo in una classe indietro di un anno nel caso abbiano una scolarizzazione pregressa limitata o nulla. ripartizione degli alunni nelle classi, per evitare la costituzione di gruppi con predominanza di alunni stranieri; numero degli alunni per classe; presenza di alunni certificati; ultima data di inserimento di alunni stranieri. Inserimento nella classe e apprendimento Uno dei docenti della commissione intercultura o del gruppo di lavoro di plesso nei primi giorni facilita l inserimento scolastico dell alunno straniero, predisponendo in tal senso anche la classe di accoglienza, individuando alunni o gruppi di alunni con funzioni di collaborazioni e di aiuto nei confronti del nuovo arrivato. Più nello specifico si consiglia, di: 1. preparare un momento di presentazione sia degli spazi della scuola (se possibile con indicazioni bilingue per favorire l orientamento) che dei nuovi compagni e delle principali regole di convivenza; 2. prestare attenzione al clima relazionale per prevenire situazioni di rifiuto, non accettazione e chiusura ( e per questo sarebbe opportuno approntare lo spazio per il nuovo alunno con il relativo banco ed eventuale messaggio di benvenuto nella sua lingua d origine prima dell inserimento); 3. organizzare le procedure per un inserimento dolce e graduale, che può prevedere anche riduzioni orarie, in relazione all età dello studente e al suo grado di scolarizzazione; 4. progettare momenti di osservazione in situazione; 5. strutturare percorsi adeguati per la rilevazione delle competenze, abilità e livello di preparazione dell alunno; 6. non obbligare l alunno non italofono ad iniziare lo studio una seconda lingua straniera, in modo da potenziare e velocizzare i tempi di apprendimento della lingua italiana come lingua della comunicazione; 7. in particolare per la scuola secondaria di primo grado, individuare per ogni nuovo alunno straniero un ragazzo italiano immigrato di vecchia data o nato da genitori stranieri che svolga la funzione di tutor, di compagno di viaggio soprattutto nei primi tempi. 4

5 Inoltre, per favorire l adattamento al nuovo contesto scolastico e l apprendimento, potrà essere opportuno o necessario: all atto della progettazione e programmazione di classe tenere in considerazione la presenza di alunni stranieri; promuovere esperienze che valorizzino la cultura e la lingua d origine degli studenti immigrati; promuovere attività di piccolo gruppo (anche utilizzando strategie di apprendimento cooperativo e di aiuto reciproco); individuare modalità di semplificazione e di facilitazione linguistica per ogni disciplina; rilevare bisogni specifici di apprendimento; raccordarsi fra docenti alfabetizzatori e consiglio di classe o di modulo per la programmazione specifica e la valutazione degli studenti. NOTA BENE [Poiché si attribuisce un ruolo fondamentale al momento dell accoglienza e dell inserimento in classe, gli insegnanti e la classe stessa dovranno essere preavvertiti dell arrivo del nuovo alunno con un congruo anticipo, proprio allo scopo di preparare l accoglienza. Nel rispetto della normativa e nell interesse del nuovo alunno la frequenza alle lezioni potrà essere posticipata di alcuni giorni] Il nuovo arrivato sarà inserito nell ordinarietà della vita scolastica (CM 73/94) e parteciperà alle attività della classe. Si progetteranno parallelamente percorsi individualizzati mirati ad avvicinare sempre più lo studente alla conoscenza dell italiano come seconda lingua d uso quotidiano. Gli alunni, al momento del loro arrivo, si devono confrontare con diversi usi e registri: l italiano per comunicare nella vita quotidiana e quello della scuola e dello studio. L apprendimento richiede tempi molto diversi: se la lingua per comunicare viene appresa in un tempo che varia da qualche mese ad un anno, la lingua dello studio richiede più anni e interventi didattici mirati. Non va inoltre dimenticato che anche il bambino proveniente da un altro paese, possiede già un patrimonio di conoscenze, è già alfabetizzato e sul piano cognitivo elabora concetti e pensieri che sottendono l uso di una lingua: il codice di origine è una ricchezza, una componente importante e fondamentale per un positivo bilinguismo al quale tendere. Tra le modalità organizzative per attuare il supporto educativo e didattico all inserimento degli alunni stranieri ricordiamo: utilizzo progettuale della contemporaneità dei docenti e delle ore a disposizione; progetti di prima alfabetizzazione secondo i modelli di full immersion (frequenza intensiva degli alunni in determinati periodi dell anno), a scalare (gli alunni frequentano il laboratorio linguistico per un numero di ore settimanali che si riduce progressivamente nel corso dell anno scolastico) o costante (stesso numero di ore settimanali per tutto il primo anno di alfabetizzazione) con l utilizzo di una didattica comunicativa e situazionale con obiettivi linguistici precisi; in una seconda fase, interventi mirati di consolidamento linguistico per l approccio alla lingua dello studio e per facilitare l apprendimento di ogni disciplina. Procedure di valutazione Gli insegnanti della classe, valutando caso per caso: progettano percorsi personalizzati; si avvalgono, se necessario, della figura del mediatore culturale; adeguano, in caso di recente immigrazione, la compilazione della scheda di valutazione; 5

6 adottano una valutazione di percorso, sulla base della progettazione personalizzata e dell'impegno personale. Il ruolo del territorio Per promuovere la piena integrazione dei ragazzi nel più vasto contesto sociale e per realizzare un progetto educativo che coniughi pari opportunità con il rispetto delle differenze, la scuola ha bisogno delle risorse del territorio, della collaborazione dei servizi, associazioni, luoghi di aggregazione, biblioteche e, in primo luogo, delle amministrazioni locali. Si continuerà il dialogo iniziato con il territorio per costruire una rete d intervento che rimuova eventuali ostacoli e favorisca una cultura dell accoglienza e dello scambio culturale. Fondamentale sarà il raccordo con il CDI intercomunale che in una ottica di collaborazione con le istituzioni scolastiche, avrà cura di monitorare le problematiche emergenti, ricercare strumenti di risposta adeguati e condivisi e fornire occasioni di formazione e aggiornamento per gli insegnanti. ALLEGATI Sitografia ( siti interessanti che forniscono materiali, esperienze, indicazioni varie) / / / / / provvbo.scuole.bo.it/intercultura/index.htm / ( Sovrintendenza Scolastica Provinciale della Provincia Autonoma di Trento) / / (commissione pari opportunità Mosaico) Altri indirizzi e riferimenti utili Istituto Comprensivo di Bazzano - Monteveglio, via E. De Amicis, 6, Bazzano, tel. 051/ Istituto Comprensivo di Castello di Serravalle - Savigno, via Marconi, 70, Castelletto di Castello di Serravalle, tel. 051/ Istituto Comprensivo di Crespellano, via IV Novembre, 23, Crespellano, tel. 051/ Istituto Comprensivo di Monte San Pietro, via IV Novembre, 4, Calderino di Monte San Pietro, tel. 051/ Servizi Sociali del Comune di Bazzano, Piazza Garibaldi 1, tel. 051/ Servizi Sociali del Comune di Castello di Serravalle, via S. Apollinare 1346, tel. 051/ Servizi Sociali del Comune di Crespellano, via G. Verdi 051/ Servizi Sociali del Comune di Monte San Pietro, Piazza della Pace, 2, tel. 051/ Servizi Sociali del Comune di Monteveglio, Piazza della Libertà, 2, tel. 051/ Servizi Sociali del Comune di Savigno, via Marconi, 29, tel. 051/ oppure CDI: Centro Documentazione Integrazione, via Marconi, 47 Crespellano, tel. 051/ Commissione Pari Opportunità Mosaico, c/o Comune di Monteveglio, P.zza Libertà,2 051/ CD-Lei via Cà Selvatica, Bologna 051/

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