PROGETTO DI RESTAURO CONSERVATIVO DELLA FACCIATA E DEL PORTICATO DI PALAZZO CAVALLI A SOAVE

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Michelangelo Lombardi
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1 VERONA 10/01/2009 OGGETTO: PROGETTO DI RESTAURO CONSERVATIVO DELLA FACCIATA E DEL PORTICATO DI PALAZZO CAVALLI A SOAVE DESCRIZIONE E STATO DI CONSERVAZIONE: Il bel palazzo gotico-veneziano, costruito Da Nicolò Cavalli, Capitano di Soave nel 1441, è sorretto da un porticato costituito di sette arcate, tre sulla facciata a semicerchio e quattro perpndicolari alla facciata stessa, ad arco semiacuto. La facciata è su due piani. Al nobile troviamo una porta finestra a trifora ripartita da colonnine con capitelli scolpiti, i quali unitamente ai capitelli delle due paraste laterali sorreggono i tre archi acuti in stile veneziano; le paraste sono lavorate e curiosi sono due piccoli bassorilievi sulle due colonne; il parapetto è costituito da due blocchi laterali in pietra recanti uno stemma in rilievo (?) e da una ringhiera centrale in colonnine di pietra; anche i davanzali del

2 parapetto sono finemente lavorati a dentelli. Unitamente a questo elemento architettonico assai raffinato troviamo quattro finestre monofore ad arco veneziano. Al secondo piano una finestra a bifora ripartita da una colonnina centrale,e quattro finestre; tutti gli stipiti e la colonnina finiscono in capitelli che sorreggono archi veneziani; i davanzali ancora lavorati a dentelli. Sopra le finestre si imposta un cornicione con mensoline in pietra scolpite. Altre finestre e una porta con poggiolino troviamo sui due lati dl palazzo visibili. Si suppone a prima vista che la pietra sia di tipo locale e ci si riserva e ripropone uno studio più approfondito con analisi petrografia. L intonaco del palazzo si presenta interamente decorato con medaglie e affreschi mitologici. Si può affermare con quasi certezza non essere coevo alla costruzione del palazzo, dal momento che i dipinti vengono attribuiti a Gian Maria Falconetto nei primi anni del 500 (Dizionario di architettura N. Pevsner.Einaudi 1981), pittore e architetto veronese ( ). Lo stile del fregio sottogronda, con putti e figure che saranno riconoscibili solo dopo un accurata pulitura e che riempiono interamente la superficie dipinta, le medaglie sotto le finestre del piano nobile,il cui soggetto non è noto, racchiuse da altre figure mitologiche( sembrano sfingi), ricordano altre opere del pittore, assai attivo anche nel veronese (sua opera più importante a Verona è sicuramente la Cappella di s.biagio presso la chiesa dei SS:Nazaro Celso, dipinta unitamente ad altri artisti dell epoca, ma da lui firmata). Anche se poco è rimasto, la decorazione ricopriva tutta la superficie intonacata con fasce geometriche in corrispondenza delle aperture delle finestre e degli arche uno stemma che si ripete; vi sono delle tracce di colore che fanno immaginare altre figure in corrispondenza degli spazi vuoti tra le finestre del piano nobile. I sott archi erano dipinti, si intravedono tracce di motivo geometrico al di sotto di molte ridipinture; nulla è dato sapere sulle superfici interne al porticato, pesantemente ridipinto. Solo qualche documentazione fotografica passata e l indagine ravvicinata possono rivelare qualcosa di più. La tecnica è sicuramente ad affresco, dipinto su intonaco molto sottile e steso direttamente sulla muratura in pietra e mattoni, il disegno è riportato con il chiodo su malta ancora fresca ( i segni del chiodo sono visibili anche dove il colore è sparito), è probabile qualche finitura a secco, tecnica tipica di questo periodo di passaggio tra la pittura del medioevo e del rinascimento. I problemi che si presentano nella presente ipotesi di intervento sono gravi, ma un restauro attento e rispettoso può riportare la facciata ad un antico splendore: APPARATO LAPIDEO rotture di alcune parti dei davanzali e delle mensoline in particolare, alcune decoesioni d esfoliazioni caduta del colore dalle mensoline del cornicione, in origine forse dipinte presenza di attacco atmosferico importante, che in alcune zone diventa una vera crosta nera( necessità di analisi chimiche)

3 dilavamenti soprattutto riguardanti la zona del cornicione, che hanno portato ad una perdita della finitura superficiale attacco biologico localizzato INTONACI

4 scarsa adesione dell intonaco al supporto murario, viste le zone pericolanti o cadute decoesione della superficie e perdita di compattezza della pellicola pittorica, in molte zone perduta, e anche dell intonaco stesso che si presenta con moltissime microfratture presenza di rifacimenti in materiali inadeguati presenza di attacco atmosferico importante, in modo particolar nel sottogronda e nelle piovana zone protette dai dilavamenti di acqua INTERVENTO DI RESTAURO: Di fronte a questa situazione di degrado, che comporta una difficile lettura dell opera, ci sentiamo di proporre come prima cosa una indagine approfondita della materia nelle sue stratificazioni e nella sua composizione. Inoltre è necessaria un indagine sulla chimica e biologia del degrado. Interessante sarebbe anche un indagine storiografica. In seguito sarà possibile un progetto più accurato dell intervento di restauro, con una mappatura precisa del degrado e delle problematiche da risolvere, che permetteranno anche scelta di materiali più accurata. Con certezza possiamo però già abbozzare l intervento: APPARATO LAPIDEO:

5 Trattamento biocida, eseguito su gran parte delle superfici, e poi ripetuto localmete e ripetutamente dove necessario, eseguito con biocidi a largo spettro. Preconsolidamento, localizzato, eseguito nelle zone particolarmente erose e decoese, mediante impregnazione con prodotti consolidanti, per fermare la decoesione e permettere ulteriori interventi. Consolidamento profondo di frammenti distaccati o in pericolo, eseguito con iniezioni di calci premiscelate e/o resine epossidiche, con l inserimento ove necessario di perni in vetroresina. Pulitura, meccanica, inizialmente con spazzole e bisturi a rimuovere la patina biologica, poi con impacchi di soluzioni sature di carbonato di ammonio e/o nebulizzazione, rimozione delle pitture degli stipiti interni delle spalle delle porte e finestre Ricostruzione ( conservativa, quindi limitata alle zone in cui si può depositare acqua piovana) delle grandi mancanze, eseguita con l inserimento di microtasselli di pietra e perni in vetroresina, o piccole ricostruzioni di malta composta di calce bianca tipo lafarge (priva di sali), sabbie, polveri di marmo e tufo di adeguati colore e granulometria, con stesura delle strato finale ad imitazione della pietra risanata e pulita. Stuccatura finale, a scopo conservativo, di tutte le microfatture, con malta della stessa composizione delle ricostruzioni. Intervento protettivo. INTONACI DIPINTI Pulitura, meccanica, inizialmente con pennellini a rimuovere la polvere superficiale. Preconsolidamento, localizzato, eseguito nelle zone particolarmente erose e decoese, mediante impregnazione con ( ad una osservazione superficiale può essere sufficiente un preconsolidamento esguito con acqua di calce o nanocalci, prodotti assolutamente compatibili con la materia e che hanno la funzione di ridare legante ad un intonaco che con gli anni l ha perduto), lavorazione che permette poi nuovi interventi senza ulteriori perdite perdite. Consolidamento profondo di frammenti distaccati o in pericolo, eseguito con iniezioni di calce. Demolizione rifacimenti con materiali inadguati Pulitura definitiva, eseguita mediante soluzioni sature di solventi idonei, stessi attraverso carta giapponese o impacchi di argille e polpa di carta, successivo risciacquo.

6 La pulitura dei sottarchi e delle superfici del porticato richiede la rimozione a bisturi degli scialbi colorati che li ricoprono completamente Ricostruzione estetica delle grandi lacune, in base ad un criterio conservativo e riconoscibile, eseguita con malta composta di calce bianca, sabbie, polveri di marmo di adeguati colore e granulometria, con stesura dello strato finale di colore neutro. Stuccatura finale, a scopo conservativo, di tutte le microfratture, con malta della stessa composizione delle ricostruzioni, più fine e adatta ad accogliere il ritocco pittorico. Ritocco pittorico estetico, eseguito ad acquerello, delle piccole mancanze stuccate e delle cadute di colore. Intervento protettivo? Grazie

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