Interventi di contrasto dell inquinamento atmosferico
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1 Provincia di Padova Assessorato Ambiente Protezione Civile Centro di Ecologia Umana Università degli Studi di Padova Interventi di contrasto dell inquinamento atmosferico Redazione Documento Preliminare al Piano di Azione Padova, 8 aprile 2010 Massimo Riolfatti
2 Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'atmosfera
3 Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'atmosfera - 1 Recepisce il D. Lgs. n. 351/99 che prevede, in attuazione della direttiva 96/62/CE, la stesura di una valutazione periodica dello stato di qualità dell'aria estesa a tutto il territorio regionale.
4 Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'atmosfera - 2 La Regione del Veneto, con deliberazione n. 57 del , ha approvato il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'atmosfera che assegna particolari competenze a Comuni e Province. Il D. Lgs. n. 351/99 assegnava alle Regioni il compito di effettuare la valutazione preliminare della qualità dell'aria al fine di individuare le zone a differente grado di criticità rispetto ai valori limite stabiliti per i differenti inquinanti previsti dalla normativa. Con deliberazione n. 799 del 28 marzo 2003, la Regione ha provveduto alla classificazione delle zone del territorio regionale determinando, in tal modo, l'appartenenza di ogni Comune a zone denominate A, B o C.
5 Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'atmosfera - 3 Al fine di attribuire la classificazione dei diversi inquinanti, distinta per Comune, sono state considerate le seguenti "condizioni": stato dell'inquinamento e superamento dei valori limite (specifico per i vari inquinanti); numero degli abitanti; densità abitativa; essere capoluogo di Provincia. Su queste basi il territorio della provincia di Padova, vedeva alcune aree comunali inserite in: Zona A per PM 10, IPA, NO 2 e O 3 ; Zona B per Benzene, NO 2 e O 3 ; Zona C per CO e SO 2.
6 LA ZONIZZAZIONE SECONDO IL PRTRA
7 La zonizzazione secondo il PRTRA - SO 2 ricadono in zona A le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati, per almeno 3 anni, più di 24 superamenti della soglia oraria aumentata del margine di tolleranza (440 µg/m 3 per il 2002) e/o il superamento della soglia giornaliera di 125 µg/m 3 ; ricadono in zona B le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati, per almeno 3 anni, più di 24 superamenti della soglia oraria di 350 µg/m 3 ; ricadono in zona C le restanti aree.
8 La zonizzazione secondo il PRTRA - NO 2 ricadono in zona A le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati, per almeno 3 anni, più di 18 superamenti della soglia oraria aumentata del margine di tolleranza (280 µg/m 3 ) e/o il superamento del valore limite annuale aumentato del margine di tolleranza (56 µg/m 3 ); ricadono in zona B le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati per almeno 3 anni, più di 18 superamenti della soglia oraria di 200 µg/m 3 e/o il superamento del valore limite annuale di 50 µg/m 3 ; ricadono in zona C le restanti aree.
9 Comuni del padovano appartenenti alle Zone A per l NO 2 Alla stesura del PRTRA: Padova Cittadella Este
10 La zonizzazione secondo il PRTRA - O 3 ricadono in zona A le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati, per almeno 3 anni, superamenti della soglia di allarme (240 µg/m 3 per almeno 3 ore consecutive) e più di 25 superamenti del valore bersaglio di 120 µg/m 3 ; ricadono in zona B le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati, per almeno 3 anni, più di 25 superamenti del valore bersaglio di 120 µg/m 3 ; ricadono in zona C le restanti le aree.
11 Comuni del padovano appartenenti alle Zone A per l O 3 Alla stesura del PRTRA: Cittadella
12 La zonizzazione secondo il PRTRA - CO ricadono in zona A le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati, per almeno 3 anni, il superamento del valore limite aumentato del margine di tolleranza (16 mg/m 3 per il 2002); ricadono in zona B le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati, per almeno 3 anni, il superamento del valore limite di 10 mg/m 3 ; ricadono in zona C le restanti aree.
13 La zonizzazione secondo il PRTRA Benzene (per il quale non si hanno serie storiche più lunghe di tre anni) ricadono in zona A le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati superamenti del valore limite annuale aumentato del margine di tolleranza (10 µg/m 3, valido fino al ); ricadono in zona B le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati superamenti del valore limite annuale di 5 µ/m 3 ; ricadono in zona C le restanti aree.
14 La zonizzazione secondo il PRTRA - PM 10 (per il quale non si hanno serie storiche più lunghe di 3 anni) ricadono in zona A le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati più di 35 superamenti del valore limite giornaliero aumentato del margine di tolleranza (65 µg/m 3 per il 2002) e/o il superamento del valore limite annuale aumentato del margine di tolleranza (44.8 µg/m 3 per il 2002); ricadono in zona B le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati più di 35 superamenti del valore limite giornaliero di 50 µg/m 3 e/o il superamento del valore limite annuale di 40 µg/m 3 ; ricadono in zona C le restanti aree.
15 Comuni del padovano appartenenti alle Zone A per il PM 10 Alla stesura del PRTRA: Padova Cadoneghe Noventa Padovana
16 LA ZONIZZAZIONE SECONDO IL PRTRA PM 10 A PARTIRE DAL 2006
17 Comuni del padovano appartenenti alle Zone A per il PM 10 dal 2006 Sulla base dei dati forniti da ARPAV sull inquinamento atmosferico da PM 10 la Regione, con DGR n del 17/10/2006, ha approvato la nuova zonizzazione del territorio regionale, inserendo tutti i Comuni del padovano in Zona A con riferimento al parametro PM 10. Ne consegue che tutti i Comuni del padovano devono dotarsi di un piano di azione, come prevede il Piano Regionale di settore.
18 La zonizzazione secondo il PRTRA - IPA (per i quali non si hanno serie storiche più lunghe di 3 anni) ricadono in zona A e B le aree in corrispondenza delle quali si sono verificati superamenti del valore limite annuale di 1 ng/m 3 ; ricadono in zona C le restanti aree.
19 Comuni del padovano appartenenti alle Zone A per gli IPA Alla stesura del PRTRA: Padova Cadoneghe Noventa Padovana
20 PIANO DI MANTENIMENTO Programmi stabiliti dalle regioni e da adottare nelle zone e negli agglomerati in cui i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite, come fissato ai sensi dell art. 9 del D.Lgs. 351/99. I Piani di Mantenimento sono adottati al fine di preservare e migliorare la qualità dell'aria ambiente in tali aree compatibilmente con lo sviluppo sostenibile.
21 PIANO DI RISANAMENTO Programmi stabiliti dalle regioni e da adottare nelle zone e negli agglomerati in cui si sono verificati dei superamenti dei valori limite e dei valori limite aumentati dei margini di tolleranza ai sensi dell art. 8 del D.Lgs. 351/99. Tali Piani sono adottati al fine del raggiungimento dei valori limite entro i termini stabiliti dal DM 60/02.
22 Sostenibilità dello sviluppo La sostenibilità, vista in un'ottica localizzata nel sistema urbano (anche dei piccoli centri), può essere ritenuta come quella situazione che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità del sistema naturale, edificato e sociale, da cui dipende la fornitura di tali servizi.
23 PIANO DI AZIONE Programmi stabiliti dalle regioni contenenti le misure da attuare nel breve periodo, affinché sia ridotto il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme, nelle zone del proprio territorio individuate ai sensi dell art. 7 del D.Lgs. 351/99. I piani possono prevedere misure di controllo e, se necessario, di sospensione delle attività, compreso il traffico veicolare, che comportano il superamento dei valori limite e delle soglie di allarme.
24 LA QUALITÀ DELL ARIA
25 La qualità dell aria - 1 L aria, quando di buona qualità e sufficiente disponibilità, rappresenta la fonte più preziosa per mantenere la vita sul pianeta; una sua qualsiasi alterazione comporta riflessi negativi sull ambiente e sulla salute dell uomo.
26 La qualità dell aria - 2 La sua qualità può essere distrutta dal totale delle attività produttive dei settori primario, secondario e terziario. Agricoltura, sfruttamento di miniere e cave, attività produttive, trasporti e comunicazioni, attività di costruzione, produzione energetica, sono tutti fattori che contribuiscono, più o meno, con una serie di altre attività (ricreative, sanitarie, educative e turistiche) alla disponibilità e alla qualità dell aria. Non si devono, altresì, trascurare i fenomeni naturali (attività vulcaniche, incendi forestali ed emissioni di sostanze volatili naturali) che contribuiscono, in qualche misura, anch essi alla definizione della qualità dell aria. Le varie sorgenti di emissione con i loro specifici inquinanti interagiscono fra loro anche in combinazione con altri aspetti, quali le condizioni climatiche.
27 SOSTENIBILITÀ DELLO SVILUPPO E QUALITÀ DELL ARIA
28 Sostenibilità dello sviluppo e qualità dell aria - 1 Il concetto di sostenibilità è assai più vasto di quello della tutela ambientale e qualità dell'ambiente, coinvolgendo anche quadri di valutazione sociale, economica, morale e politica. Ciò non deve fuorviarci dall analisi delle azioni da attuare per la tutela della qualità dell aria, ma, è ovvio, che non dobbiamo dimenticare questi aspetti collaterali al fine di non assumere decisioni che potrebbero avere influenze negative sulla sostenibilità urbana nel suo complesso.
29 Sostenibilità dello sviluppo e qualità dell aria - 2 Non possiamo dimenticare che la produzione e il consumo di energia sono le principali cause dell inquinamento dell aria, cui sono legati altri aspetti: rifiuti e trasporti nella città. Due sono, ovviamente, gli obiettivi principali per la tutela della qualità dell aria: ridurre le fonti e l entità dell inquinamento; promuovere la rigenerazione e il filtraggio dell aria. Si deve porre l accento che la riduzione delle fonti e dell entità dell inquinamento si riflettono, tra l altro, su una diminuzione del consumo di energia, ne aumentano la produzione e spingono all uso delle fonti energetiche rinnovabili.
30 Applicazione del PRTRA Appare evidente che il preciso disegno del Piano per la Tutela della Qualità dell Aria è di significativa complessità e soprattutto, al fine della sua positiva ed effettiva attuazione, deve trovare rispondenza in tutte le forze sociali ed economiche interessate alla vita comunale. Caratterizzante è la valutazione della caratteristica della dimensione del Comune, in particolare rappresentata, in linea generale, dal numero degli abitanti.
31 Il numero di abitanti nei Comuni padovani (31/12/2005) (104) Barbona: 756 Selvazzano Dentro: (Padova: ) Media: (non compresa Padova) (compresa Padova) Popolazione totale della provincia di Padova:
32 OBIETTIVI
33 Obiettivi - 1 Il presente incontro mira ad essere propedeutico alla redazione del suddetto Piano attraverso l avvio di un dialogo e di un confronto con i diversi sindaci dei Comuni del padovano, affinché lo stesso sia il risultato non solo di un analisi tecnica, ma anche di una proposta comune e condivisa delle principali azioni da adottare fin dai prossimi mesi per migliorare la qualità dell aria e, di conseguenza, la qualità della vita e dell ambiente nella nostra provincia.
34 Obiettivi - 2 È evidente quindi la necessità che alla formulazione dei criteri, su cui esso poggerà, partecipi la comunità locale al fine possa esprimere la sua condivisione sull'elaborazione delle politiche dell energia e dei trasporti e sulla valutazione delle iniziative collettive in materia.
35 Obiettivi - 3 Gli obiettivi che l incontro intende perseguire, anche a medio termine, sono: indicare possibili integrazioni e modifiche alle linee guida proposte dal Piano sulla qualità dell aria; approfondire gli aspetti tecnici relativi all utilizzo di nuove tecnologie; individuare e condividere le azioni prioritarie per il miglioramento della qualità dell aria; favorire lo scambio di conoscenze, opinioni, idee fra esperti di diversi settori (tecnologi, amministratori, imprenditori, cittadini, ); sviluppare nuove idee e linee guida per azioni, politiche, iniziative da realizzare in futuro a livello locale.
36 Costruzione del Piano Fasi operative
37 Fasi operative Censimento, sulla base dei dati disponibili, e articolato per aree (centro storico, zone periferiche, tangenziali, zone industriali e artigianali, aree agricole, ecc.), delle fonti di emissione delle PM 10 (disaggregando i dati sulla base di classi di potenzialità emittente di sorgenti) quali: Trasporti (classificazione secondo le norme EURO); Impianti termici (classificazione secondo tipologia di combustibile e potenzialità); Insediamenti industriali (classificazione per tipologia); Agricoltura (classificazione per attività specifiche); Altre fonti. Parametrizzazione delle fonti, per aree di riferimento e di cui al sopracitato censimento, finalizzata alla valutazione del grado di impatto di ciascuna fonte, nell inquinamento globale, per specie di inquinante; Definizione di interventi specifici per la riduzione delle PM 10 sulla base della parametrizzazione sopra citata; Stima degli effetti sullo stato della qualità dell atmosfera a seguito dell applicazione degli interventi; Confronto con gli Assessori e i Responsabili dei settori di competenza di altri Comuni dell area di interesse, per la condivisione dei programmi e delle attività finalizzate al contenimento degli inquinanti dell aria; Stesura del Piano.
38 Fonti di inquinamento su cui agire Trasporti e traffico; Impianti termici (classificazione secondo tipologia di combustibile e potenzialità); Insediamenti industriali (classificazione per tipologia); Agricoltura (classificazione per attività specifiche); Altre fonti.
39 LINEE GENERALI D AZIONE
40 Trasporti e traffico Blocco del traffico (Effetto diretto o solo di sensibilizzazione?) Controllo emissioni veicoli Installazione filtri antiparticolato Controllo rispetto limiti di velocità Gestione orari Integrazione trasporto pubblico Incentivazione uso bicicletta Distribuzione delle merci Uso combustibili alternativi Fluidificazione del traffico Pulizia strade
41 Riscaldamento Riduzione periodi e temperature Controllo emissioni caldaie Sostituzione caldaie Combustibili alternativi Favorire uso energie rinnovabili Certificazione edifici Teleriscaldamento
42 Industria Depurazione aria Sensibilizzazione ed Educazione della popolazione Industria Riduzione emissioni PM 10 Emanazione nuovi limiti di emissione per PM 10 Certificazione ambientale Depurazione aria Istituzione Ufficio Tutela dell Aria Promuovere verde pubblico e piantumazione Valutazione emissioni CO 2 Sensibilizzazione ed Educazione della popolazione
43 LE PROPOSTE (Settore Ambiente Ecologia)
44 PROPOSTE Settore Ambiente - Ecologia 1. Limitazione alla circolazione dei veicoli più inquinanti, compresi i veicoli commerciali. Si sa che i veicoli Euro 0- Euro 1 - Euro 2 sono i più vetusti e anche i più inquinanti. 2. Adozione di un Piano comunale per la sostituzione di tutti i veicoli di proprietà comunale più inquinanti. Si pensa che il buon esempio possa indurre comportamenti virtuosi nei cittadini. 3. Suggerire l'installazione dei dispositivi FAP anche nei veicoli diesel Euro 2, oggi sprovvisti. 4. Prevedere interventi sulla mobilità (parcheggi scambiatori, fluidificazione del traffico, ecc.). 5. Creare Zone Low Emissions a livello di singolo quartiere, singola zona urbana, a orari e tempi diversi. 6. Risparmio energetico: promuovere l'informazione ai cittadini sulle opportunità e vantaggi offerti dalle norme in vigore. Segnalare le ESCO operanti in provincia e disponibili a proporre, interventi di risparmio energetico. 7. Promuovere l'informazione su tutto quanto riguarda l'ambiente, quali i dati di qualità dell'aria, le opportunità offerte dalle norme, le iniziative dei Comuni, le ESCO, le iniziative strutturali di ogni Comune. Promuovere il divieto di azioni ritenute non più compatibili come la combustione di sterpaglie o altro di simile (regolamento dì Polizia Rurale). 8. Mettere in rete tutte le iniziative di carattere strutturale promosse o realizzate da ogni Comune. La Provincia si offre come soggetto in grado di creare e gestire un sito web dedicato. 9. Procedere a qualche controllo sulle emissioni dei veicoli da parte dei Vigili Urbani. 10. Richiedere il sostegno economico della Regione nelle iniziative quali: 1. sostituzioni auto Euro sostituzione caldaie inquinanti; 3. interventi strutturali sugli edifici e sulla viabilità ordinaria, piste ciclabili.
45 MOBILITÀ breve periodo Blocco circolazione Blocco dei veicoli non catalizzati, anche se muniti di bollino blu, e targhe alterne per i veicoli catalizzati con classificazione, rispettivamente, inferiore a: gli autoveicoli ad alimentazione a benzina, diesel conformi alla norma EURO IV i veicoli industriali e commerciali leggeri classificati EURO III i veicoli industriali e commerciali pesanti, autoarticolati, bus e pullman ad alimentazione diesel conformi alla norma EURO III i ciclomotori conformi alla Direttiva 97/24/EC-Stage II i motoveicoli conformi alla Direttiva 97/24/EC nei giorni di giovedì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00; tali misure non si applicano per tutti i veicoli alimentati a GPL o metano, per i veicoli con classificazione pari o superiore di cui ai punti a), b), c), d) ed e) e per specifiche categorie di utenti sensibili (disabili, ecc.); realizzazione di più domeniche ecologiche con blocco totale del traffico veicolare dalle ore alle ore con deroghe. [Esempio costruito sulla realtà del traffico e trasporto urbano nel Comune di Padova anni ]
46 MOBILITÀ breve/medio periodo - 1 Frequente lavaggio delle polveri depositate lungo le strade a maggior traffico; Istituzione di controlli giornalieri sistematici per il rispetto dei divieti e controlli periodici delle emissioni dei veicoli in strada, con particolare riguardo ai mezzi pesanti e commerciali, con strumentazione portatile; a tal fine si ritiene utile coinvolgere tutte le forze di polizia, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale, ecc.; Installazione di "autovelox" fissi: almeno uno per ogni principale arteria di adduzione al centro delle città con funzione di far rispettare i limiti di velocità, contenere, in linea generale, i consumi di carburante, accrescere la sicurezza sulle strade e miglioramento del clima acustico; Istituzione del Piano degli orari per eliminare l'ora di punta e quindi le code, desincronizzazione degli orari delle scuole medie superiori (esercizi pubblici, pubblica amministrazione, giornata unica del cittadino); Integrazione tariffaria per il trasporto pubblico; Istituire autobus e taxi senza fermata predeterminata; Incentivare l'uso del trasporto pubblico urbano attraverso la riduzione del costo dei biglietti dei bus nei periodi di applicazione dei provvedimenti dei veicoli "no kat" e "targhe alterne": protocolli d'intesa con le associazione dei commercianti per finanziare il "ticket ecologico"; Intensificare le frequenze degli autobus collegati con i parcheggi e istituzione di biglietti cumulativi (parcheggio + bus); Blocco della circolazione in Centro storico dei motorini a due tempi; Incentivare la realizzazione del trasporto scolastico urbano;
47 MOBILITÀ breve/medio periodo - 2 Incentivare l'uso della bicicletta in ambito urbano per mezzo di: incentivi all'acquisto, realizzazione di parcheggi per biciclette, percorsi ciclabili, istituzione dell"'ufficio Biciclette", progetto Nolo&Bike, attività di promozione (comunicazione, educazione, pubblicità, noleggio, parcheggio, forme assicurative), pianificazione dell obbligo di inserimento di itinerari ciclabili all interno delle opere di urbanizzazione dei Piani di Lottizzazione; Piano di informazione delle iniziative volte al miglioramento delle qualità dell'aria (giornata senz auto, bicicliamo la città, scopriamo i monumenti", ecc.); Razionalizzazione della distribuzione delle merci nei centri urbani con la realizzazione della piattaforma logistica Progetto metano per autotrazione; Incentivare l'impiego dei filtri "antiparticolato" nei veicoli alimentati a gasolio; Ulteriore promozione del Mobility management ; Incentivare la sostituzione del parco autoveicoli no kat; Incentivare la sostituzione del parco moto veicoli no kat; Incentivare la sostituzione del parco veicoli commerciali (categorie L2, L5, N); Incentivare la sostituzione di mezzi pesanti no kat; Incentivare la sostituzione del parco mezzi pubblici no kat.
48 MOBILITÀ breve/medio periodo - 3 Predisposizione di un piano di interventi per favorire lo svecchiamento dei veicoli commerciali e la messa in esercizio di piattaforme per la gestione organizzata delle merci; divieto di transito nel centro urbano dei mezzi di trasporto pubblico non conformi alla normativa EURO III o non alimentati con carburanti ecocompatibili (es. biodiesel, GPL, metano, ecc.); realizzazione di corridoi blu (corsie percorribili solo da auto con almeno due viaggiatori a bordo) e semafori blu nei tratti a maggior congestione veicolare (impianti semaforici con indicatori del tempo medio di attesa per consentire lo spegnimento dei motori delle auto in attesa); erogazione di incentivi per l acquisto e/o conversione dei mezzi più inquinanti con mezzi alimentati a metano e GPL; mantenere obbligatorio il bollino blu (controllo delle emissioni) per tutti i veicoli, compresi i commerciali, circolanti nel territorio del Comune di interesse; utilizzo di parcheggi scambiatori opportunamente collegati al trasporto pubblico.
49 MOBILITÀ breve/medio periodo - 4 Azioni di Informazione e promozione Promuovere almeno un Piedibus per ogni scuola e una rete mamme solidali (si tratta di genitori che si impegnano, in caso di maltempo, di accompagnare a scuola i bambini che di solito usano il Piedibus ) Campagna informativa e campagna di sensibilizzazione della popolazione sui temi dell inquinamento atmosferico e sui sistemi della sua prevenzione Maggiore incentivazione e pubblicizzazione dei veicoli funzionanti a GPL e Metano (o ibridi) Progettazione ed esecuzione di percorsi di educazione alla mobilità nelle scuole
50 MOBILITÀ - lungo periodo - 1 Piano Urbano della Mobilità (PUM: riduzione del livello di congestione della viabilità), Piano Generale del Traffico urbano (PGTU: organizzazione delle strade affinché siano più sicure e accessibili miglioramento della circolazione sulla viabilità principale realizzazione di percorsi sicuri per gli spostamenti dei bambini aggiornamento piano rete ciclabile): Piani Particolareggiati del Traffico Urbano (PPTU: interventi specifici sull assetto delle singole strade urbane traducendo le indicazioni generali del PGTU, in particolare con i Piani di Quartiere); Piano del Trasporto Pubblico Urbano, Piano Parcheggi-Viabilità: Realizzazione di nuovi parcheggi scambiatori;
51 MOBILITÀ - lungo periodo - 2 Fluidificazione del traffico dei veicoli a motore mediante interventi sulla viabilità (ad. es. rotatorie sperimentali e definitive); Classificazione delle strade Sostituzione del parco circolante con propulsori a metano o ibridi In prossimità zona centro utilizzo di veicoli con propulsori elettrici o elettro/ibridi Sistemi di abbattimento delle emissioni negli autobus; Incremento del trasporto pubblico (corse e fermate). Rinnovo parco mezzi pubblici e autobus Istituzione del servizio pubblico di mobilità urbana (auto, moto, veicoli commerciali, metropolitana di superficie, car sharing; Definizione corsie preferenziali; Razionalizzazione dei servizi di trasporto pubblico, con integrazione di quelli urbani con gli extraurbani; Istituzione del "Road Pricing" per la gestione delle Zone a Traffico Limitato.
52 SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO - breve/medio periodo - 1 Verifica della possibilità di riduzione del periodo di riscaldamento, orario di riscaldamento, riduzione della temperatura (1-2 C); Istituzione del "Bollino Verde" per le caldaie (Bollino Calore Pulito); Limitazione della temperatura interna degli edifici residenziali al valore massimo di 18 C per gli impianti termici non alimentati a metano o GPL; Aumentare i controlli degli impianti termici; Processo di metanizzazione: trasformazione di caldaie di proprietà dell amministrazione pubblica da gasolio a gas; Sperimentazione di combustibile a minore inquinamento: biodiesel.
53 SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO - breve/medio periodo - 2 Incentivare la rottamazione delle caldaie obsolete (a olio combustibile e gasolio) e contemporanea sostituzione con quelle a gas metano ad alto rendimento e/o condensazione, mediante la stipula di convenzioni con aziende di distribuzione del gas, banche, associazioni di categoria (pagamento delle rate del mutuo/prestito con le bollette del gas); Politiche tariffarie atte ad incentivare l'utilizzo del metano al fine di evitare il ritorno spontaneo all'impiego di gasolio combustibile; Incentivare l'installazione di pannelli solari collegati agli impianti di riscaldamento; Incentivare l'installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica (ai sensi del D. Min. Att. Prod. 28 luglio 2005; Promuovere ed incentivare l'utilizzo di composizioni cementizie speciali per pavimentazioni ed ecopitture/ecorivestimenti costituite da cemento "fotocatalitico" autopulente a base di biossido di titanio; Verifica della possibilità di filtri antiparticolato per impianti termici a olio, gasolio e stufe a legna.
54 SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO -lungo periodo Adeguamento del regolamento edilizio con l'introduzione del "certificato energetico degli edifici" (la Direttiva 2002/91 CE renderà obbligatoria in tutta la UE, a partire dal 2008, la certificazione energetica degli edifici, tale iniziativa è già una realtà nel Comune di Bolzano, dove il progetto 'Casaclima" obbliga, per le nuove costruzioni e ristrutturazioni, un consumo massimo di 160 kwh/mq all'anno, contro la media nazionale che va dai 200 ai 300); incentivazione dell isolamento termico degli edifici, ecc. Verificare la possibilità di modificare il regolamento edilizio, limitatamente ad alcune aree, con l'introduzione dell'obbligo di installazione degli impianti termici a metano/gpl (e pannelli solari/fotovoltaici) per ogni nuovo edificio o ristrutturazione; Promozione ed incentivazione di impianti per il teleriscaldamento e il telecondizionamento associati a centrali di cogenerazione (produzione combinata di calore ed energia elettrica).
55 INDUSTRIA medio/lungo periodo Commissionare lo studio per le possibilità tecniche di riduzione del PM 10 e stimare il contributo reale alla produzione di PM 10 delle attività industriali; (medio periodo) Aggiornamento in modo tematico dell'elenco delle industrie ed attività insalubri su quantità di produzione di PM 10 ; (medio periodo) Verificare con la Provincia la possibilità di inserire nel Decreto di Autorizzazione alle emissioni in atmosfera, delle prescrizioni sui limiti di emissione di PM 10 ; (lungo periodo) Incaricare ARPAV nella creazione di un data base ed elaborazione dati (emissioni industriali); (lungo periodo)
56 DEPURAZIONE DELL'ARIA Istituzione dell'ufficio Tutela Aria (in analogia all'ufficio Tutela Acque) e istituzione dell'autorizzazione comunale allo scarico per tutti gli edifici; [Incentivare progetti di accorpamento del verde pubblico] [Progetti di piantumazione alberi e di vegetazione con caratteristiche depurative (vetiver, ecc.)] [Valutazione quantitativa delle emissioni di CO 2 in abitanti equivalenti]
57 VIABILITÀ - 1 Bollino blu annuale obbligatorio su tutto il territorio comunale per i veicoli dei residenti nel Comune: Rete autofficine autorizzate: Individuazione del centro abitato da sottoporre a divieto di circolazione per i veicoli sprovvisti di bollino blu, e di un percorso alternativo che consenta il superamento dei centri medesimi da escludere dall'applicazione del divieto. Emanazione di ordinanza e collocazione della segnaletica. Nuovi acquisii, bandi di gare, contratti di servizio Acquisto di veicoli a motore: Assegnazione di servizi di pubblica utilità: Interventi tecnologici sul parco mezzi Rinnovo del parco mezzi: trasformazione a metano/gpl dei veicoli di enti/aziende pubbliche, taxi, mezzi commerciali; alimentazione dei veicoli con biodiesel o gasolio a basso tenore di zolfo; sostituzione dei ciclomotori a due tempi non catalizzati con ciclomotori a 4 tempi a GPL ed elettrici.
58 VIABILITÀ - 2 Verifiche in strada sulle emissioni dei veicoli Intensificazione delle verifiche in strada dei livelli di opacità dei veicoli, con particolare riguardo a mezzi pesanti e commerciali e ciclomotori a due tempi ("cinquantini"). Lavaggio delle strade Esecuzione delle operazioni di lavaggio frequenti delle strade soprattutto durante i periodi di stabilità atmosferica delle stagioni autunnali, invernali e primaverili, Divieti di combustione all'aperto l Comuni devono redigere un'apposita ordinanza di divieto di combustione all'aperto di ramaglie e altri residui vegetali e rifiuti agricoli (anche allo scopo di favorirne il conferimento a centri di riutilizzo) e verificarne il rispetto. Incremento delle piste ciclabili
59 VIABILITÀ - 3 Realizzazione di un coordinamento dei Mobillty Manager (DM 27/03/98) II Comune aderisce all'ufficio del Mobility Manager d'area istituito dalla Provincia, aderendo in proprio e per i propri dipendenti alle iniziative di mobilità sostenibile elaborate dallo stesso, individuando un proprio referente interno (Mobility Manager Aziendale). Il Comune collabora con l'ufficio del Mobility Manager d'area individuando sul proprio territorio tutte le realtà previste dai decreti ministeriali in materia che sono tenute a dotarsi di Mobility Manager Aziendale (singole unità locali o aree industriali, artigianali e commerciaìi, di servizi, poli scolastici e sanitari o aree che ospitano, in modo temporaneo o permanente, manifestazioni ad alta affluenza di pubblico) e a introdurre politiche di mobilità sostenibile per gli spostamenti casalavoro dei propri dipendenti. Favorire l applicazione del "car-sharing" e del car-pooling" Car-sharìng aziendale Il Comune si impegna a individuare agevolazioni e facilitazioni di circolazione e sosta per favorire l'applicazione del car-pooling, prioritariamente per gli spostamenti sistematici.
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