Terramare di Montale Rangone

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1 ò Per molto tempo si è pensato che la Ciliegia fosse giunta in Italia solo nel periodo Romano. Successivamente vi sono stati ritrovamenti risalenti al Neolitico di noccioli di Ciliegio nella Pianura Padana. Terramare di Montale Rangone

2 Questi ritrovamenti anticipano quindi la comparsa della ciliegia di 3000 anni. Si credeva infatti che fosse stata importata dai Romani dalla Turchia e dall est. Questo a causa degli scritti del Generale romano Lucullo

3 Lucullo Lucullo fu un importante comandante militare Romano. Egli era però molto conosciuto soprattutto per la sua grande passione per il cibo e i banchetti. Esisono diverse teorie riguardanti la sua fama da buongustaio che attribuiscono a Locullo l arrivo della Ciliegia in Italia, in realtà non la importò in Italia ma ne aiutò solo la diffusione e la conoscenza.

4 I manoscritti di Lucullo perla prima volta parlavano di: - varietà di ciliegie - tecniche agricole per la coltivazione del ciliegio Altri dati risalgono al periodo medievale, anche se vi fu confusione nei nomi a causa del passaggio dalla lingua latina al volgare.

5 LE NOTIZIE DAL PASSATO A OGGI Le notizie di età medioevale risalgono da cronache cittadine e manoscritti abbaziali. Una delle pergamene fondative dell Abbazia di Nonantola (datata 899 d. C.) certifica le dimensioni e le caratteristiche di un grande podere di viti e ciliegi (probabilmente maritati come spesso accadeva nella zona della Pianura Padana). (Foto Stefania Bacchilega)

6 CILIEGIE E PISELLI Tavola di Leonardo da Vinci risalente agli anni Leonardo capì che il pisello aiutava la pianta di ciliegia a crescere. Infatti se piantato vicino forniva più azoto alla pianta di ciliegia. Il pisello è una pianta azotofissatrice: arricchisce il terreno di azoto. Azoto: questo elemento aiuta le piante a crescere.

7 Storia del Ciliegio Dal medioevo al 1800 compreso la cerasicoltura non vide una grande espansione poiché non vi era la possibilità di trasportarle in maniera rapida a lunghe distanze. Per questo il ciliegio veniva utilizzato quasi esclusivamente all interno dei vari ducati o delle varie regioni sia fresco che come trasformato, oppure veniva utilizzato a livello farmaceutico o come tintura. Ristampa ottocentesca dell erbario di Pierandrea Mattioli, da Dioscoride (foto Stefania Bacchilega)

8 Veduta antica di Vignola

9 Nella metà del 1800 le coltivazioni delle valli del Panaro erano cereali e vite. Caratteristica di questo periodo era la piantata: i campi coltivati erano divisi da filari di viti maritate a tutori vivi. Il tutore vivo oltre a sostenere la vite poteva dare un reddito.

10 In una pubblicazione del 1927 della cattedra ambulante dell agricoltura è riportato: Nelle valli del Panaro venivano coltivate filari di piante di diverse specie alternate a caso, tanto che si hanno pesche soffocate da ciliegi di enorme sviluppo, peri e meli vecchissimi intramisti con susini in piena vegetazione, costituenti un ammasso inestricabile di rami che si conpenetrano. Che cos è la cattedra ambulante dell agricoltura? Si riferisce all attività svolta dai tecnici agricoli del secolo scorso, che non esistendo le scuole, andavano di piazza in piazza a raccontare agli agricoltori come si poteva migliorare la tecnica agricola

11 Dopo un periodo di stasi dovuto alla Seconda Guerra Mondiale a Vignola fiorì definitivamente la coltivazione del ciliegio.

12 Questa fase vide un grande incremento della produzione fino agli anni 80, quando iniziarono le difficoltà legate alla gestione di piante troppo grandi per le esigenze della moderna frutticoltura.

13 Ci fu un abbattimento di tantissimi ciliegi le cui dimensioni non si adattavano alle moderne forme d allevamento, per poi lasciare spazio ai moderni impianti.

14 hgjghj Questo processo di modernizzazione delle forme d allevamento e la scarsa resistenza al trasporto e alla manipolazione, fu il motivo principale che ha portato alla quasi totale estinzione della ciliegia Moretta.