Giustizia & Sentenze Il commento alle principali sentenze

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1 Giustizia & Sentenze Il commento alle principali sentenze N Cartella non opposta: dieci anni per l insinuazione al passivo fallimentare Una sentenza della CTP di Caltanissetta che rigetta il ricorso dell organo fallimentare Categoria: Contenzioso Sottocategoria: Varie In tema di crediti erariali, Equitalia può insinuarsi al passivo del fallimento oltre il termine di cinque anni dalla notifica della cartella di pagamento se questa non è stata opposta. In mancanza di impugnazione, il credito portato dalla cartella diviene certo, liquidito ed esigibile con conseguente applicabilità della prescrizione decennale ex art Cod.civ. È quanto emerge dalla sentenza n. 842/01/15 della Commissione Tributaria Provinciale di Caltanissetta. Premessa In tema di crediti erariali, Equitalia può insinuarsi al passivo del fallimento oltre il termine di cinque anni dalla notifica della cartella di pagamento se questa non è stata opposta. In mancanza di impugnazione, il credito portato dalla cartella diviene certo, liquidito ed esigibile con conseguente applicabilità della prescrizione decennale ex art Cod.civ. È quanto emerge dalla sentenza n. 842/01/15 della Commissione Tributaria Provinciale di Caltanissetta. 1

2 Il caso Il curatore di un fallimento ha impugnato presso la competente CTP di Caltanissetta una cartella di pagamento per IVA e Irap 2007 sostenendo l estinzione del credito erariale per prescrizione, poiché azionato a mezzo di istanza di insinuazione al passivo soltanto nel 2013, quindi ben oltre i cinque anni previsti dall articolo 2948, n. 4, del Codice civile (secondo cui si prescrivono in cinque anni gli interessi e, in generale, tutto ciò che deve pagarsi periodicamente ad anno o in termini più brevi ). Ebbene, l adito Collegio nisseno ha rigettato il ricorso prodotto dall organo fallimentare ritenendo applicabile alla fattispecie non già il termine di prescrizione quinquennale di cui all art. 2948, n. 4, Cod.civ., bensì quello decennale di cui all art Cod.civ. Codice Civile Libro VI - Della tutela dei diritti Titolo V - Della prescrizione e della decadenza Capo I - Della prescrizione Sezione IV - Del termine della prescrizione Art (Prescrizione ordinaria) Salvi i casi in cui la legge dispone diversamente, i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni. Art (Prescrizione di cinque anni) Si prescrivono in cinque anni: 1) le annualità delle rendite perpetue o vitalizie; 1bis) il capitale nominale dei titoli del debito pubblico emessi al portatore; 2) le annualità delle pensioni alimentari; 3) le pigioni delle case, i fitti dei beni rustici e ogni altro corrispettivo di locazioni; 4) gli interessi e, in generale, tutto ciò che deve pagarsi periodicamente ad anno o in termini più brevi; 5) le indennità spettanti per la cessazione del rapporto di lavoro. Cartella recante crediti tributari Notificata nell aprile del 2007 Declaratoria di fallimento nel

3 Tesi della curatela Domanda di insunuazione al passivo effettuata dal concessionario della riscossione nel settembre 2013, quindi ben oltre il quinquennio dalla notifica dell atto riscossivo (aprile 2007). Credito prescritto ex art n. 4 C.c. Osservazioni della CTP La Commissione non ha aderito alla tesi della curatela. I giudici nisseni, infatti, hanno ritenuto applicabile alla fattispecie la norma generale dell art Cod.civ. in quanto, benché l azione accertatrice ha di per sé natura di atto amministrativo, non v è dubbio scrivono i giudici che una volta emanato il relativo atto (sia esso accertamento o ruolo diretto) e divenuto lo stesso definitivo per mancata impugnazione, il credito erariale diviene, giuridicamente, certo, liquido ed esigibile proprio in virtù della sua definitività ed inoppugnabilità nel merito. Ciò essendo non v è dubbio che la certezza, liquidità ed esigibilità del credito erariale comporti l applicabilità al credito stesso della prescrizione decennale ex art. art c.c. in quanto la relativa prestazione, strutturalmente diviene eseguibile in quanto prestazione unitaria, con la conseguenza della applicabilità della prescrizione quinquennale dal sopra riportato art c.c. solo alle prestazioni periodoche ad anno o in termni più brevi e giammai a quelle unitarie, quale appunto quella consacrata nel ruolo e nella cartella notificata al debitore-contribuente. Il ricorso della curatela è stato pertanto rigettato. Prescrizione quinquennale/decennale in materia tributaria Massime giurisprudenziali In tema di riscossione delle imposte e delle sanzioni amministrative per la violazione di norme tributarie, non si applica il termine di prescrizione di dieci anni di Cass. Sez. Trib. cui all'art Cod.civ. ove la definitività Sent. n. 842/2014 dell'accertamento derivi non da una sentenza passata in giudicato, ma dalla dichiarazione di estinzione del processo tributario per inattività delle parti. CTP Cagliari Nel caso in cui la definitività della pretesa non derivi Sent. n. da sentenza passata in giudicato ma da definitività 3

4 1035/06/2015 dell'accertamento (poco rilevando che tale intangibilità provenga da giudizio estinto o da mancata impugnazione), il termine prescrizionale deve essere determinato in quello quinquennale e non decennale. Il concessioanrio della riscossione ha sostenuto, ma senza successo, che la prescrizione dei crediti azionati con le cartelle era stata impedita dalla notificazione delle stesse, che non essendo mai state impugnate nei termini e nelle forme di legge, erano divenute definitive ed incontestabili per l'ordinario termine decennale indicato dall'art Cod.cod. La notificazione di una cartella di pagamento conseguente a un accertamento divenuto definitivo Cass. Sez. Trib. ed effettuata in esecuzione di un diritto di credito di Sent. n. cui il contribuente ha avuto piena conoscenza, in 19607/2015 assenza di una specifica norma applicabile alla fattispecie concreta, soggiace all'ordinario termine prescrizionale (dieci anni). In tema di TIA/TARSU, si applica la prescrizione Cass. Sez. VI-T quinquennale e non quella decennale ai crediti ord. n /15 portati dalle cartelle di pagamento che non sono state precedute da un atto d accertamento divenuto definitivo. Nel caso di specie il contribuente ha impugnato gli avvisi di mora, sul presupposto che fosse intervenuta la prescrizione quinquennale del potere esattivo dell imposta, posto che i ruoli risultavano consegnati tardivamente all esattore, per quanto poi fossero state regolarmente notificate le cartelle. Equitalia, nel giudizio di legittimità, ha sostenuto l applicabilità del termine di prescrizione ordinaria; ma questo, secondo la S.C., è riferibile a titoli di accertamento-condanna (amministrativi o giudiziari) divenuti definitivi, non già invece a cartelle esattive che se adottate in virtù di procedure che consentono di prescindere dal previo accertamento dell irretrattabilità e definitività dell esistenza del titolo non possono per questo considerarsi rette dall irretrattabilità e definitività del titolo di accertamento e ripetono la loro legittimità (sotto il profilo della tempestività della procedura di notifica alla parte destinataria) dalla legge che le regola. E allora, per poter postulare l applicabilità alla specie di causa del termine di prescrizione decennale, Equitalia avrebbe dovuto indicare l esistenza di un titolo definitivo a pretendere, antecedente all emissione delle cartelle, di cui non è stata fatta menzione alcuna. 4

5 Cass. Sez. Trib. Sent. n. 8083/2013 Cass. Sez. V, n /2015 In tema di imposta di registro, la cartella di pagamento conseguente a una sentenza passata in giudicato, avendo a oggetto un credito definitivamente accertato, va emessa entro il termine decennale di prescrizione previsto dall art. 78 del D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, non trovando applicazione, in questo caso, il termine triennale di decadenza di cui all art. 76 del medesimo D.P.R. che concerne, invece, l esercizio del potere di imposizione. Il titolo della pretesa tributaria non è più l atto, ma la sentenza che ne ha confermato la legittimità pronunciando sul rapporto. Per cui è il provvedimento giurisdizionale, e non l atto, che necessita di esecuzione, con conseguente applicazione del termine decennale di prescrizione. In tema d'imposta di registro e di INVIM, il credito erariale può essere riscosso nel termine decennale di prescrizione, decorrente dal passaggio in giudicato della sentenza, ai sensi del D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, art. 78, ove non sia necessaria alcuna ulteriore attività di determinazione dell'imposta per avere il giudice rigettato integralmente il ricorso del contribuente o, in caso di accoglimento parziale, provveduto alla relativa quantificazione, in quanto, da un lato, il D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, art. 17 (ora 25), si riferisce ai soli crediti derivanti da atti divenuti definitivi per omessa impugnazione e, dall'altro, dello stesso D.P.R. n. 131 del 1986, art. 76, nel prevedere il termine triennale di decadenza dal passaggio in giudicato della sentenza, tende ad accelerare non l'attività di riscossione, ma quella ulteriore di determinazione dell'imposta e ha, perciò, carattere residuale, concernendo la sola ipotesi (che non ricorre nel caso di specie) in cui l'amministrazione Finanziaria debba procedere ad un ulteriore accertamento. - Riproduzione riservata - 5