LIBERA MENTE. Il giornalino del Centro Diurno ALDA MERINI: BIOGRAFIA, LA MOSTRA, LE NOSTRE IMPRESSIONI. CULTURA,SPORT,ATTUALITA E TANTO ALTRO ANCORA.

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1 Anno II Numero 1/ Gennaio/Marzo 2011 LIBERA MENTE Il giornalino del Centro Diurno Anno IV numero 13 / gennaio, febbraio 2010 ALDA MERINI: BIOGRAFIA, LA MOSTRA, LE NOSTRE IMPRESSIONI. CULTURA,SPORT,ATTUALITA E TANTO ALTRO ANCORA. Resp. del Centro Diurno:Dott.ssa Stefania Benintende Resp. della Redazione:Dott.ssa Ornella Dragoni, Redazione: Paolo,Francesco, Clody, Luigi, Marina, Massimo, Giacomo, Carlo, ecc. Impaginazione e supporto informatico: Paolo Macchia e Dott.ssa Rinaldi Collaboratori:, Dott.ssa Conte. Gabriele Antognoni, Giuseppe

2 LE NOSTRE RUBRICHE : I L G I O R N A L I N O D E L C E N T R O D I U R N O XXALDA MERINI: BIOGRAFIA, LA MOSTRA MILANO ULTIMO ATTO D AMORE, LE NOSTRE IMPRESSIONI. PAG. 3/13 QUANDO SI CAMBIA ATTUALITA SPAZIO CULTURALE PENSIERI IN LIBERTA PERSONAGGI FAMOSI ATTIVITA CENTRO DIURNO SPORT POESIE PAG. 14 M E PAG. 15/19 N T PAG. 20/25 E PAG. 26/33 PAG.43/44 PAG. 45/46 QUESTIONARIO, EMANCIPAZIONE PAG. 47/54 CD.LIBERA.MENTE@GMAIL.COM SCRIVETECI PER CONSIGLI, OPINIONI E ALTRO. PAG. 34/39 PAG. 40/42 L I B E R A G E N N A I O / M A R Z O

3 ALDA MERINI BIOGRAFIA DI UNA PICCOLA APE FURIBONDA Sono una piccola Cresce durante gli ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura. Con queste parole amava descriversi la poetessa milanese Alda Merini. A poco più di un anno dalla sua scomparsa ed in occasione del tributo offertole dalla sua città natale, vogliamo raccontarne la storia, la cui poetica, segnata da una profonda inquietudine ed una fervida visionarietà, la colloca tra le maggiori autrici del Novecento e dei primi anni del anni della Seconda Spagnoletti Guerra Mondiale (che la costringeranno poi a trasferirsi a Vercelli a seguito della distruzione della sua casa), ed esordisce come autrice molto giovane - a soli 15 anni - scoperta da Giacinto ed ispirata da Giorgio Manganelli,che fu un vero maestro di stile per lei, oltre che suo primo grande amore. Sempre in questo Attualità (pg1) Foto Gruppo Lettura Sport Alda Giuseppina Angela Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano in viale Papiniano da una famiglia di modeste condizioni. Della sua infanzia si conosce soltanto il poco che ella stessa racconta in alcune note autobiografiche, come ad e- sempio la passione per il pianoforte e la scrittura, espressioni del suo animo malinconico e sensibile. periodo, però, si manifestano i primi sintomi di quella che sarà una lunga malattia: Alda viene internata per un mese nella clinica Villa Turro,e una volta dimessa, riceve l'aiuto nario Questio- degli amici più cari che Cosa l'aiutano a raggiungere farò da coscienza di sé, a giocarsi bene il destino della grande scrittura al di là delle ombre della sua mente incontrate durante il ricovero. 3

4 ...BIOGRAFIA DI UNA PICCOLA APE FURIBONDA Finita la Guerra, sposa Ettore Carniti, modesto panettiere milanese, perché una volta tornati a Milano, io e la mia famiglia eravamo accampati in uno stanzone in cinque, con delle reti, allora sono andata con il primo che mi è capitato perché non ce la facevo più. Avevo 18 anni, dove potevo dormire? Così poi l ho sposato, nel Ha amato profondamente quest uomo fino alla sua morte, trent'anni dopo, uomo che ha definito come geloso, un gran lavoratore, semplice e concreto, ma poco incline a capire e condividere i suoi interessi culturali e la irrinunciabile passione per la poesia. Le figlie diranno poi : anche se vivevamo in una condizione di povertà e pativamo spesso la fame, nostra madre continuava a perseguire i suoi sogni. BIOGRAFIA DI UNA PIC- COLA APE FURIBONDA Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura. Con queste parole amava descriversi la poetessa milanese Alda Merini. A poco più di un anno dalla sua scomparsa ed in occasione del tributo offertole dalla sua città natale, vogliamo raccontarne la storia, la cui poetica, segnata da una profonda inquietudine ed una fervida visionarietà, la colloca tra le maggiori autrici del Novecento e dei primi anni del Alda Giuseppina Angela Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano in viale Papiniano da una famiglia di modeste condizioni. Della sua infanzia si conosce soltanto il poco che ella stessa racconta in alcune note autobiografiche, come ad esempio la passione per il pianoforte e la scrittura, espressioni del suo animo malinconico e sensibile. Cresce durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale (che la costringeranno poi a trasferirsi a Vercelli a seguito della distruzione Questionario della sua casa), ed esordisce come autrice molto Cosa giovane - a soli 15 anni farò da - scoperta da Giacinto Spagnoletti ed ispirata grande da Giorgio Manganelli,che fu un vero maestro di stile per lei, oltre che il suo primo grande amore. 4

5 ...BIOGRAFIA DI UNA PICCOLA APE FURIBONDA.Sempre in questo periodo, però, si manifestano i primi sintomi di quella che sarà una lunga malattia: Alda viene internata per un mese nella clinica Villa Turro e, una volta dimessa, riceve l'aiuto degli amici più cari che l'aiutano a raggiungere coscienza di sé, a giocarsi bene il destino della scrittura al di là delle ombre della sua mente incontrate durante il ricovero. Finita la Guerra, sposa Ettore Carniti, modesto panettiere milanese, perché una volta tornati a Milano, io e la mia famiglia eravamo accampati in uno stanzone in cinque, con delle reti, allora sono andata con il primo che mi è capitato perché non ce la facevo più. Avevo 18 anni, dove potevo dormire? Così poi l ho sposato, nel Ha amato profondamente quest uomo fino alla sua morte, trent'anni dopo, uomo che ha definito come geloso, un gran lavoratore, semplice e concreto, ma poco incline a capire e condividere i suoi interessi culturali e la irrinunciabile passione per la poesia. Le figlie diranno poi: anche se vivevamo in una condizione di povertà e pativamo spesso la fame, nostra madre continuava a perseguire i suoi sogni. Se la mia poesia mi abbandonasse come polvere o vento, se io non potessi più cantare come polvere o vento, io cadrei a terra sconfitta trafitta forse come la farfalla e in cerca della polvere d oro morirei sopra una lampadina accesa, se la mia poesia non fosse come una gruccia che tiene su uno scheletro tremante, cadrei a terra come un cadavere che l amore ha trafitto. Come polvere o vento ed.2009) Nel 1955 nasce la prima figlia, Emanuela, e poco dopo per la poetessa inizia un triste periodo di silenzio ed isolamento dovuto all'internamento Questionario al Paolo Pini, che dura Cosa fino al 1972 (anche farò se da intervallato da alcuni grande brevi ritorni in famiglia, durante i quali nascono le altre tre figlie (Barbara, Flavia e Simona). 5

6 ...BIOGRAFIA DI UNA PICCOLA APE FURIBONDA.Salute e malattia (alternanza che le era stata diagnosticata come sindrome bipolare) si intrecceranno poi fino al 1979, quando Alda farà definitivo ritorno a casa e riprenderà a scrivere dando vita ai suoi testi più intensi sulla drammatica e sconvolgente esperienza del manicomio, sui suoi orrori e le sue torture. Alla morte del marito, la Merini resta sola ed inizia un'amicizia a distanza con il poeta tarantino Michele Pierri. L'intesa fra i due si fa sempre più forte, malgrado i trent'anni e la distanza che li separano. I due si sposano e la poetessa si trasferisce a Taranto, per potersi occupare l'uno dell'altro stando vicini. Questi anni di apparente tranquillità vengono però deturpati dal riaffacciarsi del demone della follia e la Merini sperimenta nuovamente le torture dell'ospedale psichiatrico, questa volta tarantino. Nel 1986 fa finalmente ritorno a Milano e riprende a frequentare gli amici di un tempo. Ricomincia a scrivere con continuità, affiancando poesia e prosa e narrando di amore, oltre che di sofferenza. Di quell'amore che l'ha sempre pervasa; perché ha amato tanto, Alda, per quanto spesso non sia stata corrisposta. È questo il periodo più fertile dal punto di vista letterario, segnato da numerose pubblicazioni che consolidano il suo ritorno in scena e le consentono di riacquistare una certa serenità. Ed è questo il periodo di numerosi riconoscimenti pubblici del suo talento, come l'assegnazione, nel 1993, del P r e m i o L i b r e x - Guggenheim Eugenio Montale per la poesia, nel 1996 del Premio Viareggio e nel 1997 del Premio Procida Elsa Morante. Diviene quindi un personaggio di successo e comincia a guadagnare i primi frutti del suo straordinario lavoro, ma non per questo modifica il suo stile di vita: continua infatti a vivere come una clochard nella sua abitazione Questionario sui Navigli, in un passato sepolto da mille Cosa oggetti accumulati farò nel da tempo, in una casa grande piena di libri, quadri e fotografie che si trasforma in rifugio per artisti, barboni e squattrinati che le fanno visita. Perché per lei Milano è sempre stata questa: la sua dimora ed i suoi Navigli... non esisteva nient'altro della città. 6

7 ...BIOGRAFIA DI UNA PICCOLA APE FURIBONDA.La sola volta che ha abbandonato temporaneamente il suo rifugio, in Ripa di Porta Ticinese 47, è stata nel 1997, quando ottiene l'ultimo premio sopra citato, per trasferirsi all'hotel Certosa, dove vi rimane finché non spende tutto il denaro, in buona parte donato ai senzatetto incontrati per strada. Muore il 1 novembre 2009 a causa di un tumore osseo all'ospedale San Paolo di Milano, lasciando un grande vuoto in tutti quelli che hanno avuto l'onore di conoscerla e probabilmente l'amaro nella bocca di quelli che questa fortuna non l'hanno ottenuta. Nonostante la vita difficile, gli orrori e le sofferenze per gli internamenti ancora più che per la malattia, nonostante l'amore donato e non sempre ricambiato, questa grande poetessa non ha smesso di inseguire le sue passioni ed i suoi sogni per vederli, un giorno, realizzati. Io la vita l'ho goduta tutta, a dispetto di quello che vanno dicendo sul manicomio. Io la vita l'ho goduta perché mi piace anche l'inferno della vita, e la vita è spesso un inferno... per me la vita è stata bella perché l'ho pagata cara.. Abbiamo preferito non soffermarci sulle atrocità vissute da lei e da tanti altri in quegli anni di segregazione, anni lunghissimi, dolorosi e indicibili per questo lasciamo la parola ai suoi versi: Ho conosciuto Gerico, ho avuto anch'io la mia Pal e s t i n a, le mura del manicomio erano le mura di Gerico e una pozza di acqua infettat a ci ha battezzati tutti. Lì dentro eravamo ebrei e i Farisei erano in alto e c'era anche il Messia confuso dentro la folla: un pazzo che urlava al Cielo tutto il suo amore in Dio. Noi tutti, branco di asceti eravamo come gli uccelli e ogni tanto una rete oscura ci imprigionava ma andavamo verso le messe, le messe di nostro Signore e Cristo il Salvatore. Fummo lavati e sepolti, odoravamo di incenso. E, dopo, quando amavamo, ci facevano gli elettrochoc Questionario pazzo perché, dicevano, un non può amare nessuno. Cosa Ma un giorno da dentro farò da l'av e l grande l o anch'io mi sono ridestata e anch'io come Gesù ho avuto la mia resurrez i o n e, ma non sono salita ai cieli sono d i s c e s a a l l ' i n f e r n o d a d o v e r i g u a r d o s t u p i t a le mura di Gerico antica. (Le mura di gerico, in Terra Santa 1983) Marina e Luigi 7

8 INTERVISTA AL CURATORE DELLA MOSTRA: MILANO ULTIMO ATTO D AMORE Buongiorno Dott. Galli, recentemente lei ha allestito coi suoi collaboratori la mostra, tenutasi a Palazzo Reale, che Milano ha voluto dedicare ad Alda Merini e Mimmo Rotella. Come è nata l idea di accostare questi due artisti: la poesia della Merini e l arte figurativa di Rotella? A dire la verità da principio la mostra era stata pensata per Rotella, già dal 2007 avevamo cominciato a lavorare in tal senso. Poi la morte della Merini nel 2009 ci ha portato a pensare di poter creare un incontro tra i due sulla base di 10 serigrafie di Marilyn Monroe che Mimmo Rotella regalò alla poetessa milanese, grande ammiratrice dell attrice americana. La Merini omaggiò con altrettante poesie Marilyn ed ecco lo spunto per provare ad inventare un sodalizio artistico tra i due che nella vita a malapena si sono conosciuti. Milano ha voluto offrire un riconoscimento a chi l ha vissuta e rivelata: se la Merini ha cantato la Milano dei poveri, dei disadattati, degli ultimi; Rotella ha celebrato la Milano della moda, della pubblicità, dell effimero. La mostra è stata realizzata attraverso l ausilio di video proiezioni e supporti sonori, come mai la scelta di una mostra multimediale? L idea di fondo era quella di raccontare il personaggio Merini, di raccontarne la vita e le e- sperienze e quale modo migliore se non mediante l immagine, per cui lei aveva un vero e proprio culto. Raccontarla attraverso la scrittura sarebbe stato molto più difficile ed infinitamente più noioso credo abbiamo cercato di interpretare lo spirito di una donna che per tutta la vita è vissuta come su di un palcoscenico in attesa del suo pubblico, era quello che più di tutto le interessava, ammaliare, incantare, sedurre. Lo ha fatto in particolare con tutti gli uomini che ha incontrato, compreso Giuliano Grittini, suo amico e fotografo personale, che voleva avere sempre a disposizione, pronto Questionario più ad immortalarla nelle dissacranti situazioni, Cosa nelle sue nudità più farò im-dpudiche. Da quel patri- grande monio di ben scatti abbiamo attinto per scegliere le 40 fotografie offerte al pubblico. Gruppo Lettura Sport 8

9 .INTERVISTA AL CURATORE DELLA MOSTRA: MILANO ULTIMO ATTO D AMORE Il disordine mi sembra una nota comune ai due artisti, cosa ne pensa? Più che di un disordine parlerei di una lacerazione. Gli strappi realizzati da Rotella sulle locandine stanno a significare una rottura rispetto alla società, così come le poesie della Merini sovente raccontano di una lacerazione della coscienza è in questo che vedo una similitudine. A quali poeti la Merini si è ispirata?quali sono stati gli incontri che hanno segnato una svolta nella sua vita artistica e personale? Sono stati molti gli incontri importanti a cominciare da Giorgio Manganelli che l ha sostenuta e incoraggiata e ha scritto la prefazione di Terra Santa forse l opera più riuscita della Merini sulla drammatica e sconvolgente esperienza del manicomio, con cui poi vinse nel 1993 il premio Montale. Anche l incontro con Ennio Flaiano e l amicizia con Salvatore Quasimodo sono stati particolarmente significativi. Non ha avuto un vero e proprio punto di riferimento letterario, dei maestri ideali che l abbiano ispirata. Sa la scrittura è assai diversa rispetto alle arti figurative, voglio dire nel caso della pittura per esempio di un determinato periodo è comune e diffuso raccogliere un certo tipo di eredità, ma nella letteratura e nella poesia gli influssi sono più mediati, meno diretti, non ci sono derivazioni così nette. Questo non significa non ci siano stati dei riferimenti culturali, ma non ci sono state grandi letture lei non era molto colta; era più interessata ad avere rapporti diretti con le persone, era famelica di relazioni e anche con la sessualità aveva un rapporto o- serei dire compulsivo. Cercava di sedurre tutti coloro che incontrava, il sesso era un modo forte per sentire la vita e per raccontarla. 9

10 .INTERVISTA AL CURATORE DELLA MOSTRA: MILANO ULTIMO ATTO D AMORE Quali sono i soggetti delle sue poesie, cosa vuole trasmetterci? Secondo lei la vita della Merini e la sua produzione artistica si possono suddividere in periodi? Nella vita avventurosa che ha fatto ha sempre cercato esperienze che potessero diventare spunti per la sua poesia, fonte di ispirazione e creatività. I temi che lei scrive sono quelli che esperisce e che sono per lei sempre degli incontri. Non credo ci siano temi o periodi che la contraddistinguano, nella sua produzione c è una continuità linguistica molto forte; se si legge una poesia degli anni 50 e una degli anni 80 non si rilevano differenze stilistiche, del resto lei non è stata una cultrice della lingua. Non vedo un evoluzione nella sua scrittura, sebbene io non sia un esperto, né critico letterario. Penso, tuttavia, sia più difficile riconoscerla nella lingua rispetto alla pittura o alle arti figurative in genere. Mi viene in mente Picasso o per stare più vicini a noi Fontana in loro si evidenzia un evoluzione talmente netta e riconoscibile da ricondurne le opere a periodi ben distinti per la loro peculiare originalità. I temi affrontati dalla Merini sono stati legati alla sua vita personale, lei come un poeta classico entra nell esperienza e semplicemente la racconta. Allora ci dica qualcosa in più della donna Merini Era eccentrica, bizzarra e anticonformista, contestava ogni regola e ordine precostituito, forse una risposta alle costrizioni prolungate dell ospedale psichiatrico consumatrice vorace di rapporti, cibo, fumo che immagino facessero parte del suo disagio mentale. U- na donna animata da un gran bisogno d amore. 10

11 .INTERVISTA AL CURATORE DELLA MOSTRA: MILANO ULTIMO ATTO D AMORE Nell ultima parte della sua vita il maestro Giovanni Nuti ha messo in musica le sue poesie. Quale era il suo rapporto con la musica?suonava il piano, quali brani preferiva? Amava molto la musica e quella classica in particolare, un mio amico critico musicale la ascoltò suonare discretamente Schubert e Schumann. Nella mostra non compare alcun segno della sua famiglia né d origine, né d elezione come mai? Semplicemente perché è stata irrilevante nella sua vita. Lei è stata molto legata al padre, di cui era innamorata come tutte le figlie lo sono, secondo il famoso complesso di E- lettra, un personaggio forse un po idealizzato. Con la madre ebbe un rapporto estremamente conflittuale, non si sentì mai completamente amata. Per quanto riguarda le figlie credo non si sentì mai realmente una madre per loro; abbiamo cercato di coinvolgerle nella preparazione della mostra, ma con scarso successo. A fronte di tutto ciò che ci siamo detti crede che la mostra sia riuscita nel suo intento? Mah in realtà credo dovreste essere voi a dirmelo spero di si, anche se gli elementi di continuità tra i due artisti non risultavano forse immediatamente percepibili. Qualcosa in più certamente poteva essere fatto in tal senso, come per esempio didascalie maggiormente esplicative e particolareggiate, beh ci penseremo per il prossimo avvenimento. Francesco 11

12 VISITA ALLA MOSTRA MILANO,ULTIMO ATTO D AMORE MILANO, ULTIMO ATTO D AMORE Alcune settimane fa siamo andati a visitare a Palazzo Reale la mostra che Milano ha voluto dedicare ad Alda Merini e Mimmo Rotella. Ad aspettarci per la visita guidata un narratore d eccezione: colui che l ha pensata e curata. Il percorso parte da 10 serigrafie di Marilyn Monroe realizzate da Rotella e donate ad Alda Merini, grande estimatrice del talento e della bellezza dell attrice, che omaggiò scrivendo altrettanto poesie. Questo ci è stato spiegato traccia un filo conduttore, un elemento di comunanza tra i due artisti che la mostra ha cercato di sviluppare anche in altre direzioni. Per raccontare Alda Merini è stato scelto un allestimento multimediale fatto di proiezioni di immagini e di suoni che scorrevano lungo il tragitto e che ci hanno piacevolmente consentito di cogliere l originalità del personaggio. Immersi nelle curiose narrazioni e negli aneddoti del nostro cantastorie ci siamo avventurati nella scoperta di una donna tanto particolare quale la Merini è stata. Pare abbia sempre vissuto a Milano sui navigli e non si sia mai allontanata gran che dal quartiere, al massimo arrivava in porta ticinese e dintorni. Nelle trattorie della zona incontrava Quasimodo e Raboni coi quali aveva una tenera amicizia. Si dice vivesse in una casa modesta, disordinata e sporca, coi muri imbrattati dalle sue annotazioni ed appunti, il pavimento ricolmo come un posacenere dei suoi mozziconi, l aria densa per il fumo delle oltre 100 sigarette al giorno. Il fatto che più ci ha colpiti è che ricevesse personalità illustri nella sua casa: Questionario senza politici; giornalisti; scrittori farsi alcun problema. Cosa farò da grande Negli ultimi anni della sua vita li riceveva a letto, luogo per cui pare avesse un vero culto, visto che lì mangiava, fumava, faceva l amore. Non 12

13 . MILANO, ULTIMO ATTO D AMORE disdegnava il sesso, anzi per la verità ebbe molti uomini oltre un centinaio dichiarò spesso con orgoglio. Amava molto farsi fotografare sia vestita che nuda e quindi aveva a disposizione un fotografo Non ce ne voglia Rotella, ma di questa visita ci resta forte il ritratto vivace di una Alda Merini eccentrica, appassionata, il segno di una rinascita oltre le Mura di Gerico. Annamaria e Michela giorno e notte. Proprio le fotografie ce l hanno rivelata attraverso i suoi incontri amorosi, i suoi navigli, l esperienza drammatica dei ricoveri al Paolo Pini che hanno ispirato tutta la sua poesia. La seconda parte della mostra è centrata sui lavori di Mimmo Rotella: sulle locandine teatrali e cinematografiche, che rubava nelle città, e a cui l artista apportava strappi tesi a rappresentare la rottura verso un mondo fatuo e superficiale. 13

14 QUANDO SI CAMBIA 2010,UN SIMPATICO RACCOLTO Quest anno che volge al termine, è stato per mia fortuna caratterizzato dall assenza di fattori in qualche modo traumatici. E stato un periodo in cui, senza premeditazione, sono riuscito a costruirmi una rete di rapporti interpersonali come non accadeva da tempo, e cosa non da poco, ho continuato, in forma incrementale a coltivare i miei interessi. Certamente il fatto che io abbia avuto un lungo periodo di tranquillità e serenità è stato determinante, ma come si evince dal titolo di questo articolo, il frutto che oggi mi è dato di assaporare è quello di un costante lavoro volto al fine di vivere una vita sempre migliore. Non credo affatto di avere delle qualità particolari. E nell ordine delle cose di ogni uomo o donna intraprendere e coltivare relazioni, di varia natura e specie. E alla base del vivere in comunità con gli altri, molto semplicemente. Rammaricarsi di se stessi, credere che non ci siano date altre opportunità dalla vita, aspettare che in qualche modo qualcosa accada è secondo me deleterio, comportamento che è necessario evitare, invece essere propositivi, con lo sguardo cocciutamente volto al domani, e battersi affinché questo sia migliore del nostro presente, è un comportamento auspicabile per tutti. Quest anno che sta per terminare, mi ha salutato con tantissime dimostrazioni di affetto e di stima, a volte anche un tantino imbarazzanti, perché non previste, ma comunque molto belle. Ancora più belle perché come ho detto, non sono state in q u a l c h e m o d o pilotate, ma frutto di un comportamento dettato dalla spontaneità che mi ha caratterizzato in questi ultimi tempi. La disponibilità (non all eccesso), il sapere ascoltare, capire quando è il modo e il momento giusto per esprimere ciò che vogliamo dire o fare, il rispetto reciproco, il confronto, il sapere scendere anche a qualche compromesso, sono tutti fattori, la medicina giusta per cercare di vivere una vita in relazione con l altro in maniera ottimale. Gruppo Per vivere Sport una vita Lettura piacevole occorrono più elementi, tutti necessari, tutti molto difficili da realizzare, uno di questi è comunque la stima verso se stessi e quella data da chi ci circonda. Per mia fortuna quest ultimo elemento sono certo di averlo portato a casa Grazie a tutti. Paolo 14

15 ATTUALITA PER UNA CORRETTA NAVIGAZIONE Chi è abituato a navigare nel web sicuramente conosce Wikipedia, l enciclopedia multimediale per eccellenza. Fattore molto importante è che è un sito completamente aperto, dove chiunque, e nel pieno rispetto delle regole, previa registrazione può aiutare ad incrementare il già enorme bagaglio di informazioni. Lo spirito della rete è proprio questo, una grande struttura, alla portata di tutti, aperta e che mette in contatto e in relazione milioni di internauti che hanno dei dubbi o semplicemente la curiosità di nuove conoscenze. E senz altro vero che lo stesso sistema nasconde tantissime insidie, pericolose trappole da cui bisogna difendersi, ma non si può assolutamente negare che internet ha contribuito f o r t e m e n t e all abbattimento di tante barriere. Oggi senza muoversi dalla nostra postazione è possibile praticamente fare di tutto, in qualche modo è possibile accedere ad ogni parte del mondo. Non bisogna comunque pensare che ogni cosa sia giusta farla in modo virtuale. Il contatto umano è assolutamente necessario, ma certo è che la rete ci aiuta tantissimo. Detto questo, vorrei parlare di un altro sito, che risponde in questo stesso modo alle richieste di chi naviga: Wikileaks. Questo sito, oggi al centro di controverse azioni legali, si è sempre occupato di mettere in rete documenti altrimenti riservati. La politica adottata da Assange, il fondatore è molto semplice e chiara: Non ci sono fonti conosciute, non ci sono commenti di a l c u n t i p o, i l t u t t o è all insindacabile giudizio della persona che legge. C è da dire che una parte di questi potrebbe essere falsa o diffusa con scopi strategici, ma questa è una cosa,per libertà di stampa e di informazione, che dovrebbe essere valutata da chi legge, visto che mai nessun documento è stato commentato dal sito o propagandato per certamente vero. Viene da chiedersi come mai che spesso gli interessati più che fornire le prove dell inattendibilità delle notizie, puntino sulla criminalizzazione del fondatore e dei suoi collaboratori. In un mondo, web compreso, traboccante di stupidità, cattivo gusto, pornografia, penso che accanirsi contro un sito che non fa altro che informazione, sia alquanto difficile da comprendere. A prescindere da questo sito, io credo che il cittadino abbia il diritto di essere informato, che sia giusto che gli intrallazzi del palazzo di turno, le azioni poco chiare militari, gli accordi fatti nell ombra, siano invece resi noti e trasparenti. E chiaro che potrebbero esserci delle informazioni che possono essere coperte dal segreto di stato, ma il grosso del materiale divulgato da WIKILEAKS riguarda accordi e fatti che hanno il netto sapore del poco chiaro. 15

16 .PER UNA CORRETTA NAVIGAZIONE Informazioni che quasi sempre sono negate al cittadino comune, ma visto che viviamo in un se pur discutibile stato di diritto, queste ci dovrebbero essere dovute. Assange è già stato arrestato alcuni anni fa con la stessa imputazione di questi giorni, la diffusione in rete di materiale riservato. Uscito poi per buona condotta. Oggi è agli arresti domiciliari in Inghilterra, accusato di un improbabile stupro. Su di lui pende anche una richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti. Purtroppo combattere i poteri forti, scardinare le maglie delle forze militari e altro è oltre che difficile, soprattutto pericoloso. Julian Assange, per la cultura occidentale per lo meno, dovrebbe essere solo un uomo che fa informazione, salvo poi di essere eventualmente smentito non, arrestato. Paolo Viene da pensare che a dispetto di ogni giusta regola, diffondere presunte informazioni, al solo scopo informativo, appunto, quindi poi tutte da verificare, sia un reato più grave che quello per esempio di mettere in rete, quindi anche alla portata di bambini, materiale pornografico o peggio. Chi naviga sul web, conosce quanto siano probabili le occasioni di vedere o addirittura scaricare file o foto di cattivo gusto. 16

17 IL CATTIVO SOLDATINO Chi conosce Bradley Manning? Bradley, militare, soldato semplice dell esercito degli stati Uniti, ventitre anni appena compiuti, vive in regime di totale isolamento da duecento giorni circa in una cella della base dei Marines di Quantico, Virginia. Una cella piccola, con solo le cose di primaria necessità: branda, wc, lavandino, un piccolo tavolo. Nessun lenzuolo, niente cuscino, sveglia alle cinque, riposo alle venti, guai a cercare di appisolarsi durante la giornata: è vietato. Nessuna visita, solo l Avvocato, lo Psichiatra, oppure due parole alle guardie. Durante il giorno una guardia, ogni cinque minuti si rivolge al detenuto, attende una risposta, poi ancora dopo cinque minuti e poi ancora Una sola ora al giorno per camminare in una stanza adiacente alla cella, si cammina formando un otto, niente flessioni o ginnastica, è permesso solo camminare. Una piccola tv,per tre ore al giorno, senza canali nazionali, solo notizie locali e un libro la settimana. Più di duecento giorni ad oggi, fine 2010, senza un processo, senza prove certe. Di cosa è imputato Bradley? Omicidio? Strage? Terrorismo? NO!! E accusato di avere passato a Wikileaks file considerati riservati. A prescindere dal fatto che una simile detenzione potrebbe ledere i diritti civili di chiunque, a prescindere da come può avere accesso un soldatino a file così sensibili, a prescindere da ogni cosa, si può tenere in regime di carcere duro per duecento e più giorni un uomo senza prove certe, ma solo indizi di colpevolezza? Qualcuno afferma che Washington avrebbe messo in atto un piano per convincere il giovane militare a cooperare, una detenzione pesante per convincerlo ad ammettere la colpa e patteggiare uno sconto di pena. Insomma, indurlo a credere che anche ammettere un reato non perpetrato e scontare una pena sia meglio dell inferno che sta da tempo patendo. Io non ho modo di conoscere la verità su questo caso, dico però che questo tipo di detenzione non è legale, è roba da Guantanamo, ma si sa, gli Americani possono tutto, d'altronde sono i paladini della DEMOCRAZIA. Paolo 17

18 IL CARNEVALE,UNA FESTA SCACCIA-PENSIERI L 8 marzo, data ormai nota per la festa della donna, ha coinciso quest anno con il martedì grasso ovvero ultimo giorno di carnevale secondo il rito romano. Abbiamo deciso di onorare tale festività(e come potevamo tirarci indietro) anche al Centro Diurno dove tra lauti banchetti, danze e travestimenti si è mantenuta la tradizionale baldoria propria di questa celebrazione. Ma in fondo cos è il carnevale se non il momento in cui l ambiguità può vivere, in cui realtà e apparenza si confondono? Mi è venuta la curiosità di saperne di più su origini e significato e spulciando qua e là ho scoperto alcune cose piuttosto interessanti. Il carnevale pare sia nata come festa contadina risalente ai riti della stagione invernale. L'esplosione di gioia e l'uso della maschera a- vevano la funzione di allontanare gli spiriti malefici. La maschera, infatti, rendendo l'uomo simile agli animali, gli dava un potere simbolico e temporaneo sugli animali sacri. Le prime testimonianze documentarie in merito risalgono al medioevo e parlano di una festa caratterizzata da uno sregolato godimento di cibi, bevande e piaceri sensuali. Per tutto il periodo si sovvertiva l'ordine sociale vigente e si scambiavano i ruoli soliti, nascondendo la vecchia identità dietro delle maschere. I festeggiamenti culminavano solitamente con il processo, la condanna, la morte e il funerale di un fantoccio, che rappresentava allo stesso tempo sia il sovrano di un auspicato e mai pago mondo di "cuccagna", sia il capro espiatorio dei mali dell'anno passato. La fine violenta del fantoccio poneva termine al periodo degli sfrenati festeggiamenti e costituiva un augurio per il nuovo anno in corso. Nelle varie manifestazioni carnevalesche è possibile individuare un denominatore comune: la propiziazione e il rinnovamento della fecondità, in particolare della terra, attraverso l'esorcismo della morte. Il periodo carnevalesco coincide più o meno con l'inizio dell'anno agricolo, un chiaro Il periodo carnevalesco coincide più o meno con l'inizio dell'anno agricolo, un chiaro indizio che permetterebbe di collegare direttamente il carnevale alle feste greche in onore di Dionisio, dio greco del vino, caratterizzate dal raggiungimento di uno stato di ebbrezza ed esaltazione entusiastica, fino a sfociare in vere e proprie orge, e a quelle romane dei Saturnali: solenne festa religiosa, che si celebrava in onore del dio Saturno e durante la quale si tenevano cerimonie religiose di carattere sfrenato e orgiastico, che prevedevano tra l'altro la temporanea sospensione del rapporto servopadrone, gli schiavi venivano, ad esempio, serviti dai liberti o dai padroni e potevano concedersi o- gni libertà! 18

19 .IL CARNEVALE UNA FESTA SCACCIA-PENSIERI Con l'avvento del cristianesimo, il carnevale continuò ad essere celebrato, ma perse il suo contenuto magico e rituale. Sebbene durante i secoli XV e XVI si diffusero le mascherate pubbliche, e si rinnovarono alcune tradizioni, ormai questi divertimenti erano stati così profondamente ridimensionati, da aver perso il loro antico splendore. In Italia il carnevale è stato sontuosamente celebrato per secoli. Ancora oggi sono visibili alcuni tratti di quest'antica festa popolare, nel Carnevale di Venezia o nel Carnevale di Viareggio. Noi pertanto non abbiamo voluto essere da meno molti si sono mascherati e hanno dato vita ad una divertentissima sfilata con tanto di voto da parte di un apposita giuria composta dagli smascherati del gruppo per eleggere il travestimento più simpatico e originale. Ognuno ha interpretato il personaggio che vestiva: Giovanna la gatta sensuale ; Cinzia la gattina elegante, Luigi il faraone egizio, Massimo il generale prussiano, Giuseppe lo zorro spavaldo e Rinaldo lo zorro comune, Michela la damigella ultramoderna, Antonella la coniglietta confettiera, Giacomo lo stregone, Michele il pirata ed Io pierot disperata.alla fine Giovanna la gatta con le sue sensuali movenze ha conquistato i giurati e si è aggiudicata la vittoria e la targa premio. Sono stata molto felice di essere parte dei festeggiamenti e che anche il mio medico curante il Dottor. Cisima (che purtroppo sarà trasferito in reparto)vi abbia partecipato. Da principio il suo sguardo mi metteva un po in imbarazzo, ma poi mi sono distesa e la sua presenza mi ha dato la carica per essere ancora più esuberante. Mi dispiace vada via, nonostante all inizio del rapporto di cura fossi molto intimidita da lui, dai suoi modi burberi e poco accoglienti, devo riconoscere che ha fatto con me un lavoro positivo, mi ha fatta stare bene. Spero si ricorderà di me come io mi ricorderò di lui. A testimoniare il gran divertimento di quella giornata vi lascio le nostre foto Marina Sapete perchè a Milano, e nella sua diocesi, il carnevale dura fino al sabato, mentre nel resto del mondo finisce al martedì? E' una bella storia: si dice che questa abitudine cominciò quando Sant' Ambrogio era il vescovo di Milano. La spiegazione dei milanesi era che siccome Gesù aveva fatto solo 40 giorni nel deserto, la quaresima doveva avere quasi la stessa durata... 6 settimane... da domenica a domenica. Il digiuno cominciava con la prima domenica di quaresima, e quindi bisognava far festa fino al sabato prima, invece di fermarsi al martedì; i milanesi facevano solo una piccola pausa il mercoledì delle ceneri, per poi ricominciare al giovedì... Poi però, benché l'abitudine fosse tollerata, c'erano tanti che si lamentavano di questo privilegio di Milano. Poi un anno vi fu una tremenda epidemia di peste, davvero tremenda, e Milano restò chiusa, in quarantena, per tantissimo tempo. La gente, anche quelli che non erano ammalati, pativa la fame, perché era proibito u- scire dalla città, e all'interno delle mura non si riusciva a produrre abbastanza cibo per tutti. Pian piano la situazione migliorò e, finalmente, le autorità diedero il permesso di riaprire la città, proprio il mercoledì delle ceneri. I poveri milanesi si ritrovarono a dover cominciare il digiuno di Quaresima, proprio appena finito il digiuno causato dalla peste... Naturalmente, i milanesi avevano voglia di fare carnevale, almeno gli ultimi tre giorni rimasti prima della Quaresima, così il vescovo di Milano andò dal Papa, raccontò la storia della Peste, di come era stata brutta, e di come la gente avesse sofferto. Il papa allora, commosso dal racconto del vescovo Carlo, cedette, e firmò una bolla, cioè un documento, in cui si dava alla Diocesi di Milano il diritto di festeggiare il carnevale ambrosiano fino al sabato che precede la 1 domenica di quaresima, per sempre. 19

20 SPAZIO CULTURALE JACOPO DELLA QUERCIA (PARTE SECONDA) Il suo primo grande capolavoro fu il monumento sepolcrale di Ilaria del Carretto a Lucca. Ilaria del Carretto, seconda moglie del Signore di Lucca Paolo Guinigi, fu seppellita presso la Chiesa di San Francesco cattedrale di Lucca. Questa scultura è probabilmente contemporanea alla Madonna della Melagrana per via delle affinità stilistiche nell esecuzione dell opera. Il Signore di Lucca volle costruire per la sua amata una tomba isolata come usavano i prìncipi d Oltralpe. Tentò di trasformare, così, sull esempio di quanto fecero altri Signori italiani, la Cattedrale di Lucca in una sorta di Mausoleo familiare. Fin dal 1408 fu affidato a Jacopo l incarico di ricostruire e decorare la grande porta civica al centro della Piazza del Campo a Siena, nota come fonte Gaia. Le raffigurazioni dei temi politici e civici dei Palazzi vengono estesi alla pubblica piazza prospiciente qui vi siedono: La Vergine col Figlio e una serie virtù; due rilievi con storie della Genesi; alcune serie di lupe coi gemelli, con le statue di Rea Silvia e Acca Lorentia che avevano il compito di celebrare la mitica discendenza di Siena da Roma. Siccome, poco dopo la metà del 1800, ci si accorse che la Fonte si trovava in un pessimo stato di conservazione la si sostituì con la copia di Tito Sarrocchi, mentre i resti dell originale vennero sistemati nel museo di Santa Maria della Scala. Poco più tardi fu coinvolto a Lucca nella fabbrica della cattedrale guidata da Antonio Pardini, per la quale Questionario ad scolpì alcune teste destinate ornare gli esterni Cosa delle navate e soprattutto farò da l imponente statua grande di Apostolo per uno dei contrafforti: elementi architettonici con la funzione di sostenere la parete laterale della chiesa. Foto Gruppo Lettura Sport Questa scultura si inserisce nello svolgimento dell arte di Jacopo dal sepolcro di Ilaria del Carretto alla Fonte Gaia, per la scelta di innestare un moderno piglio classico su di un sostrato ancora gotico. La fontana senese fu finalmente inaugurata nel 1419, furono coinvolti nel cantiere delle costruzioni anche due scultori: Francesco Valdambrino e Domenico Di Niccolò, tra i più all avanguardia del tempo... 20

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