Iva - Irap. Corso di Scienza delle Finanze Cleam, classe 3 a.a Dott.ssa Simona Scabrosetti

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1 Iva - Irap Corso di Cleam, classe 3 a.a Dott.ssa Simona Scabrosetti

2 Imposte indirette Colpiscono una manifestazione indiretta (mediata) della capacità contributiva, quale lo scambio di beni o servizi. La più importante (categoria imposte sugli affari) è l imposta sul valore aggiunto (IVA): imposta generale sugli scambi plurifase non cumulativa, ad valorem, che grava sui consumi. -Iva- 2

3 Imposta generale sugli scambi Tassazione indiretta e generale del valore degli scambi di merci e delle prestazioni di servizi in un dato periodo. Tecnicamente, 3 modalità di applicazione: - imposta monofase sul valore pieno; - imposta plurifase cumulativa (o a cascata); - imposta plurifase non cumulativa (o sul VA). -Iva- 3

4 Imposta generale sugli scambi Imposta monofase sul valore pieno: colpisce il valore pieno del bene/sevizio in una sola fase del processo di produzione e di scambio. Imposta plurifase cumulativa (a cascata): colpisce tutte le fasi del processo di produzione e di scambio e ogni volta è applicata al valore pieno del bene/servizio. Imposta plurifase non cumulativa (sul VA): colpisce tutte le fasi del processo di produzione e di scambio, ma è applicata solo al valore aggiunto (incremento di valore subito dal bene/servizio in quella fase). -Iva- 4

5 Imposta generale sugli scambi e determinazione del p finale lordo p finale lordo di un bene/servizio in presenza di imposta generale sugli scambi = p finale netto + imposta monofase sul valore pieno; p finale netto + imposta plurifase cumulativa; p finale netto + imposta plurifase sul VA (come si realizza la tassazione del VA? Metodo imposta da imposta oppure base da base). -Iva- 5

6 Imposta generale sugli scambi e determinazione del p finale lordo Hp: in assenza di imposte, il valore del bene/servizio subisce questa evoluzione: produzione ingrosso a dettaglio a(1+m) a(1+m)(1+n) VA = am VA = a(1+m)n p finale netto = a(1+m)(1+n) -Iva- 6

7 Imposta monofase e determinazione del p finale lordo - imposta monofase sul valore pieno (hp tax sulla fase vendita al dettaglio): p lf p d a( 1 m)(1 n)(1 td ) con p d e t d rispettivamente p finale lordo e aliquota sul bene al dettaglio. -Iva- 7

8 Imposta plurifase cumulativa e determinazione del p finale lordo - imposta plurifase cumulativa: p lf p c p a( 1m)( 1n) t at a(1 m) t a(1 m)( 1n) t c con c e c rispettivamente p finale lordo e aliquota dell imposta plurifase cumulativa. Il p lordo finale dipende dal numero di scambi (in Italia IGE fino al 1974). Incentiva l integrazione verticale. c c -Iva- 8

9 Imposta plurifase sul VA e determinazione del p finale lordo - imposta plurifase sul VA Due metodi di tassazione del VA: 1. imposta da imposta: in ogni fase del processo di produzione/distribuzione l aliquota si applica al valore pieno delle vendite con detrazione dell imposta pagata sugli acquisti. L impresa versa all erario la differenza tra l imposta sulle vendite (IVA a debito, riscossa dal cliente) e l imposta sugli acquisti (IVA a credito, pagata sugli acquisti effettuati): IVA da versare impresa i = t v V i t a A i -Iva- 9

10 Imposta plurifase sul VA e determinazione del p finale lordo p finale lordo con imposta plurifase sul VA metodo imposta da imposta: p l ( t a(1 3 a(1 a(1 m)(1 m)(1 m)(1 n) n) n)(1 t ( t t 3 2 a(1 ) a) m)) a(1 Solo l aliquota applicata nell ultimo stadio concorre alla formazione del p finale: le imposte pagate negli stadi precedenti sono rimborsate (detrazione dell imposta sugli acquisti). Il numero degli scambi non è rilevante. 1 ( t 2 m) t 1 a) -Iva- 10

11 Imposta plurifase sul VA e determinazione del p finale lordo 2. base da base: in ogni fase del processo di produzione e di distribuzione l aliquota si applica alla differenza tra il valore delle vendite e il valore degli acquisti. Perciò: IVA da versare impresa i = ( Vi Ai ) t t Se v a i due metodi di tassazione del VA portano allo stesso risultato. -Iva- 11

12 Imposta plurifase sul VA e determinazione del p finale lordo Con imposta plurifase sul VA e metodo base da base il p finale lordo è: p l a(1 m)( 1n) 3 ( a(1 m)( 1n) a(1 m)) 1 a ( a(1 m) a) Tutte le aliquote concorrono alla formazione del p finale: non operano meccanismi di rimborso. L onere dell imposta è funzione della ripartizione del VA tra le diverse fasi. Se, come imposta da imposta Iva- 12

13 Imposta generale sugli scambi Meglio imposta da imposta rispetto a base da base perché: - il processo di formazione dei p è trasparente ; - l aliquota effettiva coincide con quella prefissata; - detrazione dell imposta sugli acquisti: utile ad es. in contesto internazionale (caso delle esportazioni, operazioni non imponibili con rimborso dell IVA sugli acquisti: vedi seguito). -Iva- 13

14 IVA e obbligo di rivalsa Obbligo di rivalsa (del venditore sull acquirente): obbligo per il venditore di aggiungere l imposta al p di vendita e di emettere fattura con indicazione dell IVA fatta pagare all acquirente. Se l acquirente, a sua volta, è soggetto passivo IVA (imprese o esercenti arti e professioni), l imposta pagata sugli acquisti (regolarmente fatturata) diventa IVA a credito da detrarre dall IVA a debito (sulle vendite). Se l acquirente è un consumatore finale non c è possibilità di detrarre l imposta pagata sugli acquisti. IVA: imposta sui consumi, posta a carico dei consumatori finali. Produttori e distributori: agenti di riscossione. -Iva- 14

15 IVA: classificazione delle operazioni Metodo imposta da imposta (rimborso) dell IVA sugli acquisti. e detraibilità Si distingue tra: operazioni imponibili: dall IVA a debito si detrae (rimborso) l IVA a credito, cioè l IVA sugli acquisti; operazioni non imponibili: effettuate senza il pagamento dell IVA (no IVA a debito), ma con rimborso IVA a credito, cioè dell IVA sugli acquisti; operazioni esenti: effettuate senza il pagamento dell IVA (no IVA a debito), e senza rimborso IVA a credito, cioè dell IVA sugli acquisti. -Iva- 15

16 IVA: base imponibile (1) Metodo imposta da imposta e detraibilità (rimborso) dell IVA sugli acquisti. Acquisto relativo a beni di investimento, 3 diverse tipologie d imposta: - IVA tipo reddito lordo: non è consentito detrarre l IVA pagata sugli acquisti di beni di investimento; - IVA tipo reddito netto: è consentito detrarre l IVA pagata sugli acquisti di beni di investimento, ma solo in proporzione alla quota di ammortamento del periodo; - IVA tipo consumo: è consentito detrarre l IVA pagata sugli acquisti di beni di investimento. -Iva- 16

17 IVA: base imponibile (2) Base finanziaria: imponibili solo le operazioni che danno luogo a manifestazioni monetarie nel periodo d imposta. Compatibile con metodo imposta da imposta; Base reale: imponibili anche beni che non sono stati oggetto di scambio (no manifestazioni monetarie), ma che sono VA (es. rimanenze e prodotti in corso di lavorazione). Compatibile con metodo base da base. -Iva- 17

18 IVA italiana Introdotta nel 1973 in sostituzione di diverse imposte indirette tra cui l IGE (imposta generale sull entrata, plurifase cumulativa) Metodo imposta da imposta. 3 aliquote: 20% (normale), 10% (ridotta) e 4% (super-ridotta). Base imponibile: finanziaria, di tipo consumo. Operazioni non imponibili: esportazioni (vedi principio di destinazione, vedi seguito). Operazioni esenti: servizi creditizi, assicurativi, trasporto pubblico, servizi sanitari e previdenziali, istruzione. Gettito: una quota è destinata al finanziamento della Comunità Europea. Al netto di tale quota, il gettito è, per una certa percentuale, oggetto di compartecipazione a favore delle Regioni. Dal 2014: fondo perequativo alimentato da compartecipazione IVA per garantire in ogni regione il finanziamento integrale di sanità, istruzione, assistenza sociale e trasporto pubblico locale. -Iva- 18

19 Imposta generale sugli scambi: coordinamento europeo Dal 1993 mkt unico europeo: libera circolazione delle merci e abolizione barriere doganali. Necessarie nuove soluzioni per la tax delle merci che circolano nel mkt unico. Obiettivo: evitare doppia tax (paese di produzione e paese di consumo). Due principi fondamentali: - principio di destinazione: le merci oggetto di scambio internazionale sono tassate nel paese in cui avviene il consumo (non importa dove sono prodotte); - principio di origine: le merci oggetto di scambio internazionale sono tassate nel paese in cui avviene la produzione (non importa dove sono consumate). -Iva- 19

20 Imposta generale sugli scambi: coordinamento europeo Con il principio di destinazione: - esportazioni non imponibili nel paese d origine; - importazioni colpite da imposta secondo l aliquota del paese di destinazione. Con il principio di origine: - esportazioni imponibili nel paese d origine; - importazioni imponibili nel paese di destinazione solo limitatamente all eventuale incremento di valore del bene. -Iva- 20

21 Imposta generale sugli scambi: coordinamento europeo Come valutare i due principi? - Neutralità ed efficienza: no alterazioni della competitività tra beni importati e beni prodotti all interno del paese; - Ripartizione del gettito: le imposte generali sugli scambi sono imposte sui consumi, perciò il gettito dovrebbe essere attribuito al paese in cui il consumo è localizzato. -Iva- 21

22 Destinazione vs origine Il paese B produce beni all interno e importa da A - Principio di destinazione p no tax Produz. interna B p cum tax p pb ( 1 t B ) Import da A (principio destinazione) p relativi p p 1t ) p p B A A A( B p p B A Neutralità: i p relativi non si modificano ok Gettito: va al paese B in cui avviene il consumo ok -Iva- 22

23 - Principio di origine Produz. interna Import da A (principio origine) p relativi p no tax B p cum tax p pb( 1t B) p p 1t ) p p A B A A( A p p B A (1 t (1 t B A ) ) Neutralità: i p relativi si modificano no neutralità (a meno di aliquote uguali in A e B). Gettito: si ripartisce in base alla localizzazione della produzione. -Iva- 23

24 Imposta generale sugli scambi: coordinamento europeo Principio di destinazione: preferibile al principio di origine in termini di neutralità e di ripartizione del gettito. Tuttavia, la sua applicazione richiede l esistenza di barriere doganali. Perciò: adottato per gli scambi extra UE (per gli scambi intra UE adottato solo fino al 1993). -Iva- 24

25 Imposte generali sugli scambi: coordinamento europeo Dal 1993, per gli scambi intra UE il regime definitivo di tassazione doveva essere basato sul principio d origine abbinato a: - armonizzazione delle aliquote: per evitare gli effetti distorsivi, anti-competitivi; - stanza di compensazione: per raccogliere il gettito sulle export e destinarlo al paese importatore (in cui il bene è consumato). Difficoltà applicative regime transitorio -Iva- 25

26 Imposta generale sugli scambi: coordinamento europeo Regime transitorio (ancora vigente): 1. principio di destinazione (senza dogana) se l acquirente è un impresa o soggetto passivo IVA; 2. principio di origine se l acquirente è un consumatore finale (possibili distorsioni); 3. regimi speciali per alcune categorie di scambi che potrebbero incentivare comportamenti speculativi (es. auto, vendite per corrispondenza: principio di destinazione); 4. controlli per individuare eventuali frodi (es: obbligo per il venditore di dichiarare P.IVA acquirente). -Iva- 26

27 IVA italiana Si applica a: - cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate in Italia nell esercizio di imprese o arti e professioni; - importazioni da paesi extra UE effettuate da imprese o consumatori finali (vedi principio di destinazione); - acquisti intracomunitari nell esercizio di imprese (vedi principio di destinazione), vendite per corrispondenza e acquisti automobili. [Esportazioni: operazioni non imponibili] -Iva- 27

28 IVA e IRAP IVA Imposta da imposta VA di tipo consumo BI finanziaria PA esente Export no tax Import tax Aliquote differenti IRAP Base da base VA di tipo reddito netto BI reale PA tassata Expo tax Import no tax Aliquota uniforme Iva-Irap 28

29 IRAP Imposta regionale sulle attività produttive, introdotta nel Reale e indiretta (contabilità nazionale). Da tributo proprio derivato (legge statale) a tributo proprio regionale (dal 1 gennaio 2010). Presupposto: esercizio abituale di un attività diretta alla produzione, allo scambio di beni o alla prestazione di servizi. Tassa i redditi nella fase di formazione. Soggetti passivi: imprenditori individuali, società di persone, società di capitali, enti commerciali e non commerciali, esercenti arti e professioni, organi e amministrazioni dello Stato, enti e società non residenti (per il VA prodotto in Italia). Esentati i contribuenti minimi. Aliquota: 3,9%. Possibili modifiche (dal 2014 possibile anche azzeramento) e differenziazioni per attività e soggetti passivi. -Irap- 29

30 IRAP BI: VA netto, prodotto nel territorio regionale (ripartito se sono coinvolte più regioni). Modalità diverse di definizione a seconda dell attività svolta (banche ed enti finanziari, assicurazioni, imprese agricole, ). VA netto = valore della produzione costi della produzione (ma indeducibili gli IP e i costi per il personale) BI IRAP = R M - A ± S VA netto = somma remunerazioni fattori produttivi BI IRAP = Profitti (R-L-M-A+IA-IP ± S) + IP-IA + L -Irap- 30

31 IRAP Deduzioni dalla BI: - a favore delle piccole e medie imprese (decrescente in base al reddito); - per assunzione di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (contributi previdenziali e assistenziali; n di lavoratori dipendenti). Deducibilità 10% Irap dalla base imponibile Irpef e Ires: rimborso forfetario Irap pagata su IP e spese per il personale dipendente. -Irap- 31

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