BILANCIO D ESERCIZIO ANNO CONTABILE 2013
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- Ottavio Campana
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1 BILANCIO D ESERCIZIO ANNO CONTABILE 2013
2 SOMMARIO Sommario Informazioni sociali 1 Organi Sociali 3 Relazione sulla gestione 5 Stato Patrimoniale 28 Conto Economico 29 Prospetto della redditività complessiva 30 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 31 Rendiconto finanziario 33 Nota integrativa Parte A Politiche contabili 35 Nota Integrativa - Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale - ATTIVO 52 Nota Integrativa - Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale - PASSIVO 69 Nota Integrativa Parte C Informazioni sul conto economico 78 Nota Integrativa Parte D Altre informazioni 93
3 INFORMAZIONI SOCIALI Informazioni sociali DENOMINAZIONE COGART CNA PIEMONTE Società Cooperativa per Azioni SEDE LEGALE C.so Einaudi 55, Torino CODICE FISCALE, PARTITA IVA E NUMERO ISCRIZIONE REGISTRO IMPRESE CODICE FISCALE PARTITA IVA NUMERO ISCRIZIONE REGISTRO IMPRESE TORINO CODICE ISCRIZIONE ALBO DELLE COOPERATIVE E ALTRE ISCRIZIONI ALBO DELLE COOPERATIVE A CODICE MECCANOGRAFICO ABI La società è stata iscritta nell'albo CONSORZI DI GARANZIA COLLETTIVA DEI FIDI (CONFIDI) con denominazione COGART CNA PIEMONTE SOCIETA COOPERATIVA PER AZIONI a far data dal 11/03/2010 Pagina 1
4 INFORMAZIONI SOCIALI SEDI SECONDARIE E UNITA LOCALI TORINO Via Spalato, 60/d Torino (TO) PINEROLO Via Chiappero, Pinerolo (TO) IVREA Via Dora Baltea, Ivrea (TO) CIRIÈ Via Prever, Ciriè (TO) ALESSANDRIA Via Gramsci, 59/A Alessandria (AL) ASTI Corso Alfieri, 404/ Asti (AT) NIZZA MONFERRATO Via Gervasio, Nizza Monferrato (AT) BIELLA Via della Repubblica, Biella (BI) BORGO SAN DALMAZZO Via Cuneo, 52/I Borgo San Dalmazzo (CN) NOVARA Via Dante Alighieri, Novara (NO) CANELLI Piazza Gioberti, Canelli (AT) SALUZZO Corso Roma, Saluzzo (CN) ALBA Corso Piave, Cuneo (CN) VERBANIA Via S. Bernardino, 31/C Verbania (VB) VERCELLI Via Guicciardini, Vercelli (VC) Pagina 2
5 ORGANI SOCIALI Organi Sociali CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOMINATIVO INNOCENTE ENZO FINOCCHIARO ANTONIO MARIOTTI GIANNI MAVIGLIA SANTORO MILONE MARCO PIZZIMENTI LUIGI TRABANELLI FERRUCCIO CUDIA FRANCESCO DALMASSO PATRIZIA PIRALI GIONATA PULVINO GIUSEPPE PUGLIESE NICOLA CARICA PRESIDENTE VICE PRESIDENTE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE COLLEGIO SINDACALE NOMINATIVO ORCO MAURIZIO MOINE FEDERICO PROT MAURO BRANCA STEFANIA D ELIA CARMINE CARICA PRESIDENTE SINDACO EFFETTIVO SINDACO EFFETTIVO SINDACO SUPPLENTE SINDACO SUPPLENTE Pagina 3
6 ORGANI SOCIALI DIREZIONE NOMINATIVO BOFFA ALDO CARICA DIRETTORE SOCIETA DI REVISIONE NOMINATIVO CARICA FAUSTO VITTUCCI & C SAS Revisione ai sensi dell art.14 e 16 del D Lgs 39/2010. Pagina 4
7 RELAZIONE SULLA GESTIONE Relazione sulla gestione Signori soci, l esercizio 2013 ha visto il perdurare della situazione di forte incertezza che ha caratterizzato anche l esercizio precedente: se da una parte il calo del PIL a livello nazionale è rallentato rispetto agli esercizi precedenti, dall altra la ripresa non si è materializzata, e le dinamiche di domanda ed offerta sono rimaste estremamente deboli per tutto l esercizio, pur con qualche segnale di ripresa in chiusura d anno. La nostra regione in particolare ha visto un protrarsi della fase recessiva, all interno della quale la domanda industriale è ancora calata e la produzione è ulteriormente scesa, con il positivo andamento delle esportazioni, particolarmente nei Paesi extra UE non sufficiente a compensare il calo della domanda interna. Gli indicatori industriali hanno visto tutti andamenti negativi, con gli ordinativi provenienti dal mercato interno molto deboli fino a tutto il terzo trimestre e il grado di utilizzo degli impianti, già peraltro basso in precedenza, ulteriormente sceso stando ai dati forniti da Confindustria. In questo panorama già fosco, il settore delle costruzioni ha continuato a patire, sia per quanto riguarda le commesse private che quelle pubbliche: stando ai dati di ANCE Piemonte gli investimenti in costruzioni avrebbero raggiunto un valore di circa un quarto inferiore all esercizio 2007, con positivo andamento del comparto delle manutenzioni straordinarie insufficiente a compensare il crollo delle nuove costruzioni, né vi sono particolari aspettative di miglioramento per l esercizio 2014 tra gli addetti del settore. Il mercato del credito si è mosso di conseguenza, con i prestiti a famiglie ed imprese in calo e rischiosità in aumento. Su base nazionale, il credito alle imprese è sceso del 4,9% su base annua, e i crediti deteriorati hanno raggiunto un incidenza del 15% sul totale. La contrazione dei volumi è stata più accentuata per le piccole imprese rispetto alle imprese di maggiori dimensioni, e la componente di credito maggiormente penalizzata è stata ancora una volta il medio termine per investimenti per le imprese manifatturiere e di servizi. A contribuire a tale andamento sono stati sia il calo dell offerta, dovuto a maggiore selettività e a condizioni economiche ancora alquanto rigide, per quanto in lieve miglioramento rispetto all esercizio precedente, che una generale debolezza della Pagina 5
8 RELAZIONE SULLA GESTIONE domanda. Anche l incremento di sinistrosità ha seguito un paradigma analogo, con un incremento generalizzato su tutti i settori economici del flusso di passaggi a sofferenza, che però è stato particolarmente significativo nei settori delle costruzioni e dei servizi. Gli indici di fiducia per l esercizio 2014 sono ancora piuttosto deboli, con aspettative degli imprenditori di un graduale miglioramento della congiuntura ma ancora in un clima di generale incertezza. Elemento che può essere considerato positivo in questo contesto è il forte incremento dell esposizione sul sistema finanziario italiano da parte di alcuni investitori istituzionali, primo tra i quali BlackRock che tra la fine del 2013 e l inizio del 2014 ha investito oltre 15 MLD acquisendo partecipazioni superiori al 5% nelle principali banche italiane: la fiducia nel sistema da parte di un investitore di tale livello può essere considerata un ottimo segnale, considerando il forte carattere di commercial banking e le connotazioni di prossimità territoriale con il sistema produttivo degli intermediari italiani. Altro elemento di grande rilievo a livello regionale è stata l assegnazione da parte della Regione Piemonte ai confidi operanti sul territorio regionale di fondi POR-FESR per quasi 30 mln ( 3,5 mln la quota assegnata alla società) come contributo alla capitalizzazione degli intermediari: questo intervento pubblico è stato frutto sia della sensibilità dell operatore pubblico per il tema dell accesso al credito della PMI che della lunga attività di sensibilizzazione svolta dalle associazioni datoriali, CNA Piemonte in primis, nei confronti dell amministrazione regionale. 1. COMMENTO ALLA GESTIONE La produzione di garanzie della società dall esercizio 2011 all esercizio 2013 ha presentato l andamento seguente. 1.1 PRODUZIONE DI GARANZIE Erogato Su t-1 Su ,90% ,82% 37,61% Pagina 6
9 RELAZIONE SULLA GESTIONE Si è potuto quindi riscontrare un proseguimento del positivo andamento produttivo già rilevato nel corso del All andamento della produzione di garanzie non è però corrisposto un analogo incremento di ricavi da garanzia per cassa, come si rileva dalla tabella che segue. 1.2 RICAVI DA GARANZIA PER CASSA Delta Delta % Diritti ,42% Commissioni ,97% Totale ,16% La ragione del minor incremento di ricavi per cassa è legata al mix di forme tecniche, che per la prima volta nel corso dello svolgimento del Piano Industriale e nella storia della società ha visto una prevalenza del breve termine sul medio termine. 1.3 SUDDIVISIONE GARANZIE RILASCIATE PER FORMA TECNICA COMPONENTE Breve termine 42,62% 49,77% 57,02% Medio termine 57,38% 50,23% 42,98% Gli obiettivi di ricavo posti per l esercizio 2013 non sono quindi stati raggiunti a dispetto dell incremento di volumi, come si rileva dalla tabella che segue. 1.4 RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI DI VOLUME 2013 ex p ac t. Raggiungimento Commissioni ,66% Diritti ,88% Totale ric av i ,67% Pagina 7
10 RELAZIONE SULLA GESTIONE Nonostante la distanza dal budget rimanga significativa, il miglioramento rispetto all esercizio precedente è piuttosto marcato, visto che il 2012 aveva visto una distanza superiore ad un terzo dall obiettivo. Per il 2013 in sede di revisione al Piano Industriale erano stati fissati obiettivi relativi al nuovo rischio senza nuova finanza ed al finanziamento del circolante a condizioni speciali. Per il primo obiettivo era stato creato il prodotto denominato Iniziativa 2013, che prevedeva di mettere a disposizione delle banche principali plafond di garanzie appositi con griglie di policy specifiche. Per quanto riguarda il finanziamento del circolante a condizioni speciali lo strumento era il cross-selling con CNA Servizi rispetto al bacino di clientela potenziale rappresentato da circa clienti delle società di servizi del sistema CNA nelle aree Torino e Piemonte Nord. Il prodotto Iniziativa 2013 ha avuto un buon risultato di mercato: se da una parte l attesa di assumere un ruolo quasi esclusivo nell erogazione di garanzie a breve termine non è stata soddisfatta, dall altra quasi il 40% delle garanzie a breve termine su nuova clientela sono state rilasciate a valere su tale prodotto. Questa situazione presenta comunque l indicatore positivo del fatto che la previsione di drastica riduzione dell operatività ordinaria è stata disattesa, con flussi di garanzie a valere su nuova finanza più sostenuti dell esercizio precedente, il che dà conto di due elementi: da una parte il fatto che permane nella società la capacità di intercettare operazioni di nuova finanza, e dall altra che questo non viene effettuato a scapito della selezione del credito, non essendo state effettuate variazioni in senso di minore selettività nella Policy del Credito nel corso del Nel dettaglio, i flussi di nuove erogazioni relative agli Istituti convenzionati negli esercizi 2012 e 2013 si presentano come riportato nella tabella seguente. Pagina 8
11 RELAZIONE SULLA GESTIONE FLUSSI DI NUOVE EROGAZIONI RELATIVE AGLI ISTITUTI CONVENZIONATI ABI INTESTAZIONE Delta 2008 UNICREDIT SPA ,07% 3069 INTESA SANPAOLO SPA ,65% 5034 BANCO POPOLARE ,52% 1005 BANCA NAZIONALE DEL LAVORO SPA ,31% 6090 BIVERBANCA SPA ,62% 6906 BANCA REGIONALE EUROPEA SPA ,16% 3268 BANCA SELLA SPA ,81% 6085 CASSA DI RISPARMIO DI ASTI SPA ,36% ALTRE ,42% TO TALE ,82% Pagina 9
12 RELAZIONE SULLA GESTIONE L andamento dell incidenza percentuale degli Istituti convenzionati negli esercizi 2012 e 2013 si presenta come segue. 1.6 INCIDENZA DEGLI ISTITUTI CONVENZIONATI ABI INTESTAZIONE Delta 2008 UNICREDIT SPA 28,48% 29,39% -3,11% 3069 INTESA SANPAOLO SPA 21,84% 20,51% 6,49% 5034 BANCO POPOLARE 8,78% 5,37% 63,49% 1005 BANCA NAZIONALE DEL LAVORO SPA 6,80% 8,95% -24,11% 6090 BIVERBANCA S.P.A. 5,36% 3,94% 36,25% 6906 BANCA REGIONALE EUROPEA SPA 4,88% 5,66% -13,79% 3268 BANCA SELLA SPA 4,67% 4,63% 0,82% 6085 CASSA DI RISPARMIO DI ASTI SPA 3,96% 4,41% -10,31% ALTRE 15,23% 17,13% -11,09% La maggiore operatività con le banche maggiori risponde anche all obiettivo di ottenere informazioni andamentali complete ed affidabili sia in sede di delibera che in sede di monitoraggio. L andamento dell incidenza percentuale degli Istituti convenzionati in grado di fornire flussi informativi negli esercizi 2012 e 2013 si presenta come segue. 1.7 FLUSSI INFORMATIVI DAGLI ISTITUTI CONVENZIONATI TIPO Delta % Flussi operativi 65,02% 59,64% 5,38% Flussi presenti in definizione 7,81% 11,03% -3,22% Senza flussi 27,17% 29,33% -2,15% Pagina 10
13 RELAZIONE SULLA GESTIONE Questo ha fatto sì che il sistema di monitoraggio interno, che integra tali flussi con le risultanze di Centrale dei Rischi, abbia mantenuto e leggermente incrementato la propria copertura del portafoglio, come si rileva dalla tabella seguente. 1.8 FLUSSI INFORMATIVI TIPO Delt a Rated 80,85% 80,04% 0,81% Unrated 19,15% 19,96% -0,81% Vale la pena notare come le informazioni di status rilevate dai tabulati delle banche AIRB abbia consentito in apertura del 2014 la revisione del sistema di monitoraggio interno, che attualmente incorpora la valutazione degli stati di osservazione legati, oltre alle valutazioni autonome, ai pastdue tecnici ed agli stati di osservazione delle banche AIRB con valore di override sulle valutazioni interne. 2. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE Lo scenario atteso per il 2014 si basa sull assunto che la situazione socioeconomica del 2014 non differirà in maniera significativa dall esercizio I fattori di contesto maggiormente rilevanti sono che non ci si attende né una sostanziale ripresa della produzione industriale, con le relative catene di subfornitura, né una sostanziale ripresa dei consumi, quindi né dei servizi ad essi correlati né del commercio al dettaglio; a seguito di ciò, gli investimenti rimarranno molto scarsi. Non ci si attende perciò nemmeno un aumento degli stock di credito a disposizione del mercato di riferimento, in quanto lo scenario di stagnazione dei prenditori e la necessità per molti intermediari di ridurre la leva finanziaria e migliorare i coefficienti patrimoniali per essere in linea con gli standard previsti da Basilea 3 e dalla Vigilanza europea non consentirà di incrementare l affidato. Sotto il profilo del mercato del credito, lo scenario atteso per il 2014 prevede quindi che il medio lungo termine per investimenti rimanga su valori ridotti, per quanto meno marginali di quanto ci si attendesse per il 2013, ma essenzialmente legato a sostituzione di attrezzature produttive non più utilizzabili e a start-up; che sia il medio lungo termine per scorte e rifinanziamento del circolante che Pagina 11
14 RELAZIONE SULLA GESTIONE il medio lungo termine per rinegoziazione e ristrutturazione del debito non vedano un ulteriore aumento della domanda da parte delle banche ma rimangano su livelli stabili; ed infine che il breve termine di nuova erogazione rimanga su livelli non elevati ma superiori alle attese per l esercizio La presenza di operatività relativa a nuovo rischio senza nuova finanza è prevista anche per l esercizio 2014 come un elemento di tutto rilievo, e con ulteriore possibilità di crescita numerica. Lo strumento Iniziativa 2013 si è rivelato molto efficiente sotto il profilo dell iter deliberativo e della capacità di prezzare adeguatamente il rischio, e ha contribuito a gettare le basi per la Policy del Credito del In conseguenza di questo, le griglie di pricing e le matrici decisionali del prodotto Iniziativa 2013 sono state confermate per l esercizio 2014, ed anzi sono state acquisite dalla società come linea di business permanente. Nel corso del 2013 la gestione dei rinnovi di garanzie su posizioni a breve termine a scadenza ha presentato ottimi ritorni, sia sotto il profilo della percentuale di buon fine che sotto il profilo della nuova finanza data alle controparti in concomitanza con il rinnovo. Nel corso del 2014 lo stock di breve termine da rinnovare è più elevato di 8 mln rispetto all analogo dato 2013, e questa è un area di business con buon margine di sicurezza. Un nuovo canale produttivo per la società è l offerta di nuova finanza in concomitanza con la scadenza di medio termine, attività in precedenza effettuata in misura sporadica ed incidentale più che sistematica. In presenza di medio termine in scadenza è possibile effettuare interventi di copertura di linee a breve termine preesistenti non garantite utilizzando il capitale sociale libero: questa attività permette al cliente di accedere a tassi di convenzione particolarmente concorrenziali senza affrontare l uscita di cassa upfront del capitale sociale, il che rende l offerta commerciale particolarmente conveniente. Per l esercizio 2014 si è ritenuto che un incremento produttivo sufficiente da solo a raggiungere il break-even mediante i ricavi sia difficilmente compatibile con una selettività del credito adeguata al contesto economico. E stata quindi eseguita una revisione del pricing relativo all operatività ordinaria improntata ad un lieve incremento delle componenti legate al conto economico entro un Pagina 12
15 RELAZIONE SULLA GESTIONE range che va da un minimo incremento del 6% ad un massimo incremento del 15% a seconda della forma tecnica dell affidamento sottostante. Sulla revisione del pricing è stata effettuata una valutazione preliminare per stabilire quanto un incremento del listino rischi può incidere sulla creazione del portafoglio clienti innescando meccanismi di selezione avversa, particolarmente confrontando il nuovo pricing con quello dei principali players del mercato geografico di riferimento: applicando i prezzi medi ad operazioni standard sono stati stabiliti adeguati benchmark di prezzo, è stato rilevato come rispetto al mercato nel suo complesso, la società possa mantenere un ampio margine di convenienza rispetto ai competitors relativamente alle componenti di costo. E presente un lieve svantaggio rispetto all esborso totale nei casi in cui i competitor non acquisiscono capitale sociale proporzionalmente alla garanzie ricevuta, ma tale svantaggio è di entità alquanto contenuta. Si può quindi desumente dal benchmarking sopra esposto come il rischio di selezione avversa connesso con il repricing sia sufficientemente contenuto da ritenere il bilanciamento costi/benefici della sua adozione sbilanciato sul lato benefici. Pagina 13
16 RELAZIONE SULLA GESTIONE 3. INDICATORI FONDAMENTALI Sotto il profilo del patrimonio di Vigilanza, la situazione a chiusura 2013 si presenta come riportato nella tabella sottostante. 3.1 PATRIMONIO DI VIGILANZA COMP OS IZIONE Tier 1 elementi positivi Capitale Riserve Utile del periodo 0 0 Tier 1 elementi negativi (1.442) (250) Perdita del periodo (1.442) (242) Immobilizzazioni immateriali 0 (8) Tier 1 filtri prudenziali - deduzioni (3.702) (3.372) Riserva negativa AFS (330) 0 Riserva FTA (3.372) (3.372) Tier 1 al lordo degli elementi da dedurre Tier 1 elementi da dedurre (1) (1) Interessenze >10% cap. soc. 0 0 Interessenze <10% cap. soc. 0 0 Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni (50%) (1) (1) Tier 1 totale Tier 2 elementi positivi Riserva da valutazione AFS Strumenti ibridi di patrimonializzazione Tier 2 elementi negativi 0 (59) Quota non computabile riserva da valutazione AFS 0 (59) Tier 2 al lordo degli elementi da dedurre Tier 2 elementi da dedurre (1) (1) Interessenze >10% cap. soc. 0 0 Interessenze <10% cap. soc. 0 0 Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni (50%) (1) (1) Tier 2 totale Patr imonio di v igilanz a Pagina 14
17 RELAZIONE SULLA GESTIONE Il capitale interno ed i principali coefficienti di vigilanza si presentano come segue. 3.2 RATIOS E INDICATORI Ris c hio operativ o Margine di intermediazione Ris c hio di c redito RWA Capitale interno di primo pilas tro Ec c edenz a patrimoniale s u primo pilas tro Rischio di concentrazione Rischio di tasso di interesse Rischio residuo Capitale interno di s ec ondo pilas tro Capitale interno c omples s iv o Free capital Free capital % 55,92% 57,98% Tier 1 ratio 15,62% 16,52% Total c apital ratio 16,01% 16,57% Pur a fronte di dati economici ancora non pienamente soddisfacenti è quindi possibile rilevare come anche in questo esercizio la società abbia incrementato i propri indicatori patrimoniali, già peraltro in precedenza di buon livello, migliorando sia i ratios che il free capital. Il total capital ratio del 16,57% rilevato a chiusura esercizio in particolare è elemento estremamente confortante sulla solidità della società, che dall ammissione sotto Vigilanza, nel pieno della crisi economica, in poi ha costantemente migliorato il proprio coefficiente patrimoniale. Pagina 15
18 RELAZIONE SULLA GESTIONE 4. ULTERIORI INFORMAZIONI RISPETTO A QUELLE FORNITE NELLA NOTA INTEGRATIVA SUGLI OBIETTIVI E SULLE POLITICHE DELL IMPRESA IN MATERIA DI ASSUNZIONE, GESTIONE ECOPERTURA DEI RISCHI Nel corso dell esercizio 2013 sono stati revisionati il Modello di valutazione e monitoraggio del rischio di portafoglio e il sistema di monitoraggio interno. Il Sistema di Monitoraggio Interno è stato sottoposto ad un profondo aggiornamento al fine di individuare e definire degli status in osservazione e in preincaglio a partire sia dagli status comunicati dalle quattro banche che inviano flussi periodici, sia dai flussi di ritorno di CR e dalle informazioni relative allo stato di ammortamento dei mutui garantiti per rilevare situazioni di past due oggettivo. L obiettivo di questa revisione era di stabilire livelli differenziati di deterioramento sui quali fosse poi possibile effettuare l appostamento di appositi fondi rettificativi. In coerenza con questo il Modello di valutazione e monitoraggio del rischio di portafoglio è stato revisionato per consentire il calcolo di tali fondi rettificativi. Questi due adeguamenti, insieme all allineamento delle classificazioni a quanto previsto dalla comunicazione di Banca d Italia Confidi 107. Garanzie deteriorate: chiarimenti del 08/05/2013, hanno portato i precedenti tre principali portafogli connessi con l attività core di rilascio di garanzia consortile, vale a dire i crediti di firma in bonis, i crediti di firma deteriorati e i crediti per cassa in sofferenza, a suddividersi in 5 portafogli: i crediti di firma in bonis, i crediti di firma in osservazione, i crediti di firma in preincaglio, i crediti di firma in incaglio, i crediti di firma in sofferenza ed i crediti per cassa in sofferenza. A ciascuno di questi portafogli è associato un fondo rettificativo con criteri di calcolo individuali esposti nel Modello di valutazione e monitoraggio del rischio di portafoglio. Nella tabella seguente si riporta la classificazione delle posizioni per portafogli e score al 31 dicembre (flussi del 31 ottobre). Pagina 16
19 RELAZIONE SULLA GESTIONE 4.1 CLASSIFICAZIONE DELLE POSIZIONI PER PORTAFOGLI E SCORE Portafoglio Sc ore Inc idenz a lorda In bonis B1 25,19% B2 15,34% B3 12,60% B4 11,75% B5 1,94% In osservazione M1 1,22% M2 0,86% M3 4,26% In preincaglio R1 1,46% R2 0,22% In incaglio R3 Incaglio revocato 5,46% R3 Sofferenza 19,70% Pagina 17
20 RELAZIONE SULLA GESTIONE In coerenza con tale classificazione e con la conseguente introduzione di nuovi fondi rettificativi relativi alle posizioni in osservazione e in preincaglio, i coverage ratios a chiusura 2013 si presentano come segue. 4.2 COVERAGE RATIOS CLASSIFICAZIONE Esposizione lorda Rettifica ante CRM Rettifica post CRM Rettifica ante CRM Rettifica post CRM In bonis ,55% 0,65% In osservazione ,00% 4,63% In preincaglio ,98% 6,91% In incaglio ,79% 13,64% Affidamenti R3 (*) ,83% 11,25% Affidamenti risolti ,14% 14,29% Sofferenze di firma ,68% 32,54% Totale esposizioni fuori bilancio ,22% 6,59% Sofferenze di cassa ,17% 68,17% Totale esposizioni per cassa ,17% 68,17% (*) Posizioni in bonis con controparte incagliata Totale ,63% 11,44% Pagina 18
21 RELAZIONE SULLA GESTIONE Il confronto puntuale con l esercizio precedente non è possibile per via della differente ripartizione in portafogli; raggruppando i portafogli 2013 per riprodurre i criteri di distribuzione del 2012 la situazione di presenta come segue. 4.3 CONFRONTO CON DATI 2012 RIAGGREGATI Credit o 2013 ante CRM 2013 post CRM 2012 ante CRM 2012 post CRM In bonis 1,55% 0,65% In osservazione 10,00% 4,63% In preincaglio 14,98% 6,91% Totale CF non a default 2,32% 1,01% 1,26% 0,51% In incaglio 37,79% 13,64% Affidamenti R3 (*) 32,83% 11,25% Affidamenti risolti 39,14% 14,29% Sofferenze di firma 54,68% 32,54% Totale CF a default 51,01% 28,44% 57,24% 28,07% Sofferenz e di c as s a 68,17% 68,17% 67,75% 68,96% (*) Posizioni in bonis con controparte incagliata Totale generale 16,63% 11,44% 14,35% 10,10% I coverage ratios al lordo della CRM sono quindi stabili per quanto riguarda le sofferenze, in lieve calo per quanto riguarda i crediti di firma su controparti a default e quasi raddoppiati per i crediti di firma su controparti non a default, mentre i coverage ratios al netto della CRM sono stabili per quanto riguarda sia le sofferenze che i crediti di firma su controparti a default e quasi raddoppiati per i crediti di firma su controparti non a default. La società utilizza in modo massiccio strumenti pubblici di CRM, sia eligible che non eligible, e l orientamento della società nell utilizzo di tali strumenti non è tanto nella direzione della riduzione del requisito patrimoniale, quanto del contenimento degli impatti netti a conto economico legati alle rettifiche di valore sulle poste deteriorate. Pagina 19
22 RELAZIONE SULLA GESTIONE La situazione degli strumenti di CRM operativi a chiusura 2013 è quella riportata nella seguente tabella 4.4 STRUMENTI DI CRM CF non deteriorato CF deteriorati Totale Artigiancassa Fondo Fondo LR Finpiemonte Fondo LR FEI Contratto Contratto Fondo Centrale PMI Sezione ordinaria Sezione autotrasporti Fondo in gestione Antiusura Totale La copertura globale rispetto alla chiusura del 2012 è aumentata di 5 mln circa, con una variazione della copertura globale dal 37,81% del 2012 al 42,29%. Il rischio operativo si manifesta sostanzialmente nella possibilità di errato utilizzo o funzionamento irregolare del sistema informativo e nell indisponibilità di informazioni rilevanti, ed è contenuto mediante presidi informatici e controlli interni effettuati in coerenza con la Policy del Rischio Operativo. Il rischio di concentrazione non ha carattere single-name per via del limite massimo di credito di firma concedibile ad una singola controparte o gruppo di controparti collegate previsto dal Regolamento del Credito e pari ad 0,5 mln, ma ha carattere geosettoriale e pare connaturato con il carattere regionale della società e il suo bacino di clientela tra le PMI principalmente del segmento Pagina 20
23 RELAZIONE SULLA GESTIONE retail. La preponderanza del segmento retail garantisce comunque un elevata granularità di portafoglio. Per quanto attiene al rischio di concentrazione geografica il ridotto impatto assoluto della quota di mercato della società sul complesso del mercato del credito relativo al settore di riferimento permette di considerare tale rischio presente ma di profilo non particolarmente significativo: la quota di mercato intercettata è abbastanza ridotta per cui variazioni anche significative dei valori quantitativi o qualitativi del mercato possono essere assorbiti dalla società mediante attività di selezione specifica senza correre eccessivi rischi strategici. Per quanto riguarda la concentrazione settoriale, il rischio pare connaturato con l attività aziendale: il bacino di utenza dei confidi da una parte esclude il mercato dei privati e delle famiglie consumatrici, dall altra è sempre stato rappresentato da imprese con caratteristiche dimensionali tali da essere più compatibili con i settori di attività che non richiedessero strutture aziendali particolarmente complesse o consistenze di organico particolarmente significative. Di seguito la distribuzione per classificazione ATECO Pagina 21
24 RELAZIONE SULLA GESTIONE 4.5 CLASSIFICAZIONE ATECO 2007 ATECO - MACRO CLASSIFICAZIONE C ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 29,09% 29,19% F COSTRUZIONI 20,11% 21,04% G COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO RIP.AUTOVEICOLI 19,51% 18,98% I ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 8,70% 8,28% H TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO 5,80% 6,02% S ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 4,40% 5,11% A AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 2,83% 2,79% N NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI SUPPORTO 2,50% 2,28% M ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 2,40% 2,27% J SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 1,18% 1,18% L ATTIVITA' IMMOBILIARI 1,16% 1,26% Q SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 0,83% 0,41% E FORNITURA DI ACQUA RETI FOGNARIE 0,48% 0,35% R ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO 0,37% 0,39% P ISTRUZIONE 0,25% 0,14% B ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 0,18% 0,10% K ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE 0,15% 0,11% D FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA 0,05% 0,08% U ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI 0,01% 0,02% Il rischio di tasso di interesse è di esclusiva pertinenza del portafoglio titoli, e non è tanto riferibile ad un mismatch tra fonti e impieghi quanto ad uno sfavorevole andamento del fair value legato alla curva dei tassi. Nel corso del 2013 la società ha visto la riserva AFS passare in positivo per via dell ulteriore miglioramento dei corsi del debito pubblico italiano. Pagina 22
25 RELAZIONE SULLA GESTIONE Il rischio di liquidità inteso come rischio di non adempiere alle obbligazioni a scadenza è sostanzialmente nullo in quanto le fonti a scadenza sono rappresentate da un fondo rischi concesso dalla CCIAA di Torino a titolo oneroso, oltre che da mutui per l acquisto di immobili strumentali il cui rimborso viene affrontato mediante la gestione corrente. Il reale rischio di liquidità viene rinvenuto nella possibilità teorica di indisponibilità di fondi per il pagamento delle obbligazioni legate ai crediti di firma in escussione, scenario però estremamente remoto e presidiato dai buffer di liquidità previsto dalla Policy della Gestione Finanziaria. Il rischio residuo, che è il rischio che le forme di copertura del rischio di credito si rivelino inefficaci, rappresenta un profilo rilevante ed oggetto di attento monitoraggio e viene mitigato mediante il sistema dei controlli interni. In particolare, al fine del contenimento del rischio residuo nel corso del 2013 è stata proseguita l attività di riduzione dell esposizione verso il Fondo Centrale di Garanzie avviata nel 2012: l esposizione è scesa ad 5,7 mln, contro i 10,4 mln del PRINCIPALI FATTORI E CONDIZIONI CHE INCIDONO SULLA REDDITIVITÀ, INCLUSI I CAMBIAMENTI DEL CONTESTO AMBIENTALE NEL QUALE L'IMPRESA OPERA, LE INIZIATIVE INTRAPRESE A FRONTE DEI CAMBIAMENTI E I RELATIVI RISULTATI NONCHÉ LE POLITICHE DI INVESTIMENTO ADOTTATE DALL'IMPRESA PER MANTENERE E MIGLIORARE I RISULTATI ECONOMICI. Nel corso del triennio la società ha pagato escussioni per 11,25 mln ed effettuato svalutazioni e rettifiche lorde per 13,5 mln. Sempre nel triennio il patrimonio di vigilanza della società è rimasto stabile dagli 19,1 mln del 2011 agli 19,4 del 2013, ma il total capital ratio è passato dal 13,10% del 2011 al 16,57% del Sempre nel corso del triennio la società è passata dalla svalutazione collettiva degli incagli revocati e individuale delle sofferenze escusse all appostamento di fondi rettificativi per posizioni in osservazione, in preincaglio, in incaglio revocato, in sofferenza di firma ed in sofferenza di cassa, con attività di monitoraggio totalmente Pagina 23
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