Prof. D. Vittore. Le scoliosi SCOLIOSI

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1 SCOLIOSI

2 Atteggiamento scoliotico La scoliosi è da distinguere dall atteggiamento scoliotico, che è una deviazione laterale del rachide del tutto riducibile in decubito prono. Può essere causato da: Dismetria degli arti inferiori Rigidità o attitudine viziata dell anca Paralisi o contratture dei muscoli del tronco o del cingolo pelvico, del cingolo scapolare

3 Attitudini scoliotiche - problema generale più che locale - educazione fisica e sports in generale per valore fisico e psico-fisico (evitare fatica) - presa di coscienza dei difetti di postura e rieducazione posturale - respirazione - educazione atto respiratorio - ricerca effetti funzionali - adattamento ai differenti esercizi

4 Scoliosi Il termine scoliosi indica una deviazione morfologica tridimensionale della colonna vertebrale, non modificabile volontariamente, e che può mostrare una evolutività durante l accrescimento

5 Essa è caratterizzata da un punto di vista a.p. da due componenti: - curva laterale (cuneizzazione vertebrale laterale-deformità dello speco vertebrale) - rotazione vertebrale (processi spinosi ruotano verso la concavità della curva; a livello toracico le coste del lato della convessità della curva vengono spinte in dietro con la conseguente formazione del gibbo costale post., mentre quelle del lato della concavità si avvicinano tra loro potendo portare al gibbo anteriore; a livello lombare le vertebre ruotate creano salienze) Prof. D. Vittore DEFINIZIONE

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11 Analisi della frequenza delle scoliosi Frequenza 160 casi / W.J. Kane Angolo

12 DEFINIZIONE Le SCOLIOSI possono essere: - non strutturate (curva elastica che compare nei movimenti di inclinazione laterale e flessione del tronco) - strutturate (curva rigida che non scompare) - transitorie (curve rigide che scompaiono quando si corregge la causa che le provoca)

13 Funzione dei muscoli paravertebrali - Assiali: azione di postero-flessione trasverso spinale, ileo-costale, lunghissimo, multifido, semispinale, interspinale, spinale - Laterali: azione di latero-flessione intertrasversari, quadrato dei lombi, lunghissimo del torace, ileo-costale - Orizzontali: azione di rotazione rotatore breve, rotatore lungo del trasverso-spinale

14 Rotatori brevi e lunghi Multifido Intertrasversari

15 Spinale Semispinale Ileocostale dorso

16 Intercostali

17 Splenio

18 Lunghissimo

19 Ileocostale lombi e capo

20 Dentato posteriore superiore Dentato posteriore inferiore

21 Romboideo

22 Trapezio Gran dorsale

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24 Rotatori brevi

25 Rotatori lunghi

26 Rotatori brevi e lunghi

27 CLASSIFICAZIONE NUMERO - singole - plurime (doppie, triple: curva primaria è quella che compare prima e/o di maggiore ampiezza; curve secondarie di compenso)

28 CLASSIFICAZIONE LOCALIZZAZIONE - s. cervicali (apice curva tra C1-C6) - s. cervico toraciche (C7-T1) - s. toraciche (T1-T11) - s. toraco-lombari (D12-L1) - s. lombari (L2-L4) - s. lombo-sacrali (L5-S1) - cifo scoliosi

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30 CLASSIFICAZIONE ANGOLAZIONE RADIOGRAFICA 1) ) ) ) gradi di COBB 5) ) ) oltre

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33 CLASSIFICAZIONE EZIOLOGIA - s. non strutturate: atteggiamento scoliotico s. secondaria a dismetria

34 CLASSIFICAZIONE - s. transitorie: s. da lombosciatalgia s. isterica s. infiammatoria (appendicite, ascesso renale)

35 CLASSIFICAZIONE - s. strutturate: idiopatica - infantile (0-3 aa) - giovanile (3-10aa) - adolescente (10aa fino a maturità scheletrica)

36 CLASSIFICAZIONE s. strutturate: congenita - difetto di sviluppo vertebrale (vertebre a cuneo, emivertebra) - difetto di segmentazione (unilaterale, barra bilaterale, blocco vertebrale) - malformazioni complesse - fusioni costali

37 CLASSIFICAZIONE s. strutturate: secondarie neuromuscolare - forme neuropatiche del motoneurone primario del motoneurone secondario - forme miopatiche da neurofibromatosi da patologie del connettivo da traumi (vertebrali ed extravertebrali) da patologie osteo-condro-distrofiche e metaboliche da tumori (vertebrali - osteoma osteoide; midollari)

38 DIAGNOSI ANAMNESI - eventi patologici pre e post natali - età di comparsa dei caratteri sessuali secondari - interventi chirurgici ESAME OBIETTIVO ESAME RADIOGRAFICO - rachide in toto, in ortostasi, in 2 pr

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44 DIAGNOSTICA RADIOLOGICA

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49 COMPLICAZIONI DOLORE - alterato equilibrio osteo-muscolo-articolare - laterolistesi EVOLUZIONE DELLA CURVA - precocità di comparsa - maggiore ampiezza - scompenso cardio-polmonare (s. sup. a 60 COBB)

50 TERAPIA SCREENING SCOLASTICO TRATTAMENTO CONSERVATIVO - fkt - corsetti e busti ortopedici - gessi correttivi - trazione spinale - elettrostimolastione TRATTAMENTO CHIRURGICO - s. idiopatiche evolutive e resistenti - dolore - motivi estetici - instabilità vertebrale

51 TERAPIA

52 Angolo della curva in gradi Schema evolutività scoliosi M.me Duval - Beaupere Risser Età

53 Terapia con corsetti

54 CUSCINO ANTERIORE DI ROTAZIONE B) VUOTO ROTAZIONE LOMBARE VUOTO CUSCINO POSTERIORE DI ROTAZIONE C

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57 Milwaukee Forze esercitate dal busto Milwaukee per la correzione della deformità scoliotica Le forze F4, F5, F3 sono forze orizzontali che formano un sistema a 3 punti Le forze F1 ed F2 sono uguali forze di stiramento

58 Milwaukee Forze esercitate dal busto Milwaukee per la correzione della deformità cifotica Le forze F4, F5, F3 sono forze trasverse all asse spinale che formano un sistema a 3 punti Le forze F1 ed F2 sono uguali forze assiali

59 Milwaukee

60 Cheneau

61 Cheneau

62 Cheneau

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64 int Lionese Il corsetto è costituito da un canestro pelvico, una placca ascellare, una dorsale e una lombare, collegate da due aste di duralluminio. L'effetto ottenuto, oltre alla compressione del gibbo è anche una derotazione della colonna vertebrale. L'applicazione di questa ortesi, deve essere sempre preceduta dalla correzione chirurgica o dall'applicazione di un corsetto di gesso. Cioè, si sconsiglia l'uso di questo corsetto, senza che prima sia stata ottenuta una buona correzione della curve scoliotiche.

65 Boston

66 Michel 3 punti int Apertura dell angolo ileo-lombare

67 int Charleston È un corsetto univalva a basso profilo, ipercorrettivo, per uso, esclusivamente notturno. È indicato nelle scoliosi lombari, con curve che non superano i gradi, in pazienti che non hanno superato il 50% del loro totale accrescimento scheletrico. int Viene costruito su calco in gesso, con il paziente in flessione laterale del tronco di circa 40 / 45. La forzata flessione del tronco rende necessario l'uso del corsetto solo durante le ore notturne, in posizione sdraiata, supina o su un fianco, rendendo possibile una ipercorrezione della curva scoliotica, in assenza di carico, mettendo a riparo i corpi vertebrali da cause deformanti.

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71 Il busto Jewett funziona su un sistema a 3 punti. Ognuna delle due forze anteriori è pari a metà di quella posteriore

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73 Classificazione delle scoliosi Idiopatiche (del lattante, infantili, giovanili, dell adolescente) Congenite: da malformazioni vertebrali o extravertebrali (sinostosi costali congenite) Paralitiche: soprattutto poliomielitiche Nelle affezioni motorie generali Da neurofibromatosi Da malattie genetiche del tessuto nervoso, muscolare, connettivale o osteo-cartilagineo Da altre cause (infezioni, tumori, traumi)

74 sono definite in base alla loro convessità: una scoliosi lombare destra presenta una convessità verso destra. Le vertebre maggiormente inclinate di ogni curva sono definite vertebre LIMITANTI. La vertebra situata al centro della curva, denominata vertebra APICALE, è quella che presenta lo spostamento laterale maggiore.

75 La curva MAGGIORE è la curva strutturale più importante. Sopra e sotto di essa si forma la curva di COMPENSO, che mantiene il normale allineamento del rachide Il GIBBO è il rialzo delle coste sulla convessità di una curva vertebrale, messo in evidenza con la flessione del tronco in avanti. E il riflesso della rotazione vertebrale La SALIENZA è il rilievo delle apofisi trasverse a livello lombare

76 Valutazione della scoliosi ESAME CLINICO in stazione eretta. Si valuta: Equilibrio del bacino Equilibrio della cintura scapolare Asse occipitale: corrisponde alla distanza che separa la piega interglutea da un filo a piombo teso a partire dalla spinosa C7 Curve sagittali: si valuta la distanza delle spinose dal filo a piombo tangente all apice della cifosi o al sacro Curve frontali: si valuta la distanza della spinosa della vertebra apicale dal filo a piombo, col rachide flesso a 30 Gibbi Triangolo della taglia: triangolo virtuale composto dal margine interno dell arto superiore e da quello esterno del tronco

77 Valutazione radiologica Si effettuano: Rx della colonna in toto in piedi in proiezione antero-posteriore Rx della colonna in toto in piedi in proiezione laterale Rx della colonna in toto in decubito supino Rx mano sinistra: per determinare l età scheletrica Esame del bacino: permette, attraverso la lo sviluppo delle ali iliache (test di Risser) di misurare l indice di crescita ossea

78 Tenendo in considerazione il fatto che nella scoliosi si verifica una torsione segmentaria della colonna vertebrale a più livelli, ma indolore, che rispetta l equilibrio generale del corpo e la stazione eretta, coesistente con una retrazione dei muscoli spinali, non la si può dissociare dalla fisiopatologia dei muscoli paravertebrali.

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80 gradi cm/an P 1 P P E anni crescita del rachide evoluzione della scoliosi

81 Beaupère- Duval ha mostrato che l evoluzione della scoliosi tende ad essere più rapida dopo la spinta pubertaria e fino alla maturità ossea. Su un diagramma, l evoluzione prepubertaria avviene secondo una pendenza P 1. Nella pubertà, l aggravamento avviene secondo una pendenza P E ed è da 2 a 8 volte più rapido. L inizio del periodo di aggravamento corrisponde all inizio della spinta di crescita pubertaria. Ma questa evoluzione continua fino alla maturità ossea mentre la statura seduta adulta progredisce assai poco fino alla maturità ossea. Prof. D. Vittore Evolutività di una scoliosi

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85 BIOMECCANICA La retrazione del trasverso spinale è responsabile della particolare disposizione delle apofisi spinose nelle vertebre scoliotiche. La sua retrazione da un lato inclina la vertebra dallo stesso lato (per azione del multifido) e ruota l apofisi spinosa verso la concavità (per azione dei rotatori)

86 BIOMECCANICA Il terzo spostamento della vertebra scoliotica, cioè la postero-flessione, avviene obbligatoriamente per l azione simultanea dei trasversi dei due lati: il primo esercita l azione preponderante, il secondo si mette in tensione attraverso una retrazione di difesa per mantenere l equilibrio ed evitare perdita di funzionalità e dolore

87 BIOMECCANICA A loro volta il lunghissimo del torace e l ileocostale amplificano, con la loro tensione dal lato convesso della curva, la rotazione iniziata dal trasverso spinale e dal lato concavo

88 DEFINIZIONE La SCOLIOSI definisce ogni deviazione laterale permanente del rachide

89 Angolo della curva in gradi Schema evolutivita scoliosi M.me Duval - Beaupere Risser +++ P 2 10 P Età

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