Infant observation e approccio psicodinamico Perché «psicodinamica»?

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1 Psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari 2 o modulo 2011/2012 Prof. Diego Sarracino diego.sarracino@unimib.it Edificio U6 stanza o piano Ricevimento: Martedì h 15 su appuntamento Infant observation e approccio psicodinamico Perché «psicodinamica»? 1

2 Infant observation e approccio psicodinamico Perché «psicodinamica»? F m a In fisica, la dinamica è il ramo della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause o, in termini più concreti, delle circostanze che lo determinano e lo modificano F = ma L approccio psicodinamico allo sviluppo Definizione Le teorie e le psicoterapie psicodinamiche pongono l accento sull interazione fra i processi mentali nella genesi dei problemi riguardanti l esperienza soggettiva e il comportamento L approccio psicodinamico andrebbe considerato come un modello globale della soggettività umana mirato alla comprensione di ogni aspetto riguardante il rapporto fra l individuo e il suo ambiente interno ed esterno. Fonagy & Target,

3 L approccio psicodinamico allo sviluppo Assunti fondamentali Causalità psichica Processi inconsci Rappresentazioni interne Pervasività del conflitto Difese psichiche Complessità dei significati Relazione interpersonale Prospettiva evolutiva Sigmund Freud S. FREUD JUNG KLEIN A. FREUD «Noi non vogliamo semplicemente descrivere e classificare i fenomeni, ma concepirli come indizi di un gioco di forze che si svolge nella psiche, come l'espressione di tendenze orientate verso un fine, che operano insieme o l'una contro l'altra. Ciò che ci sforziamo di raggiungere è una concezione dinamica dei fenomeni psichici. Nella nostra concezione i fenomeni percepiti vanno posti in secondo piano rispetto alle tendenze, che pure sono soltanto ipotetiche». S. Freud (1915/17) Fino agli anni Cinquanta posizione di autosufficienza della psicoanalisi nei confronti della psicologia dello sviluppo L enfasi è sul bambino 3

4 S. FREUD JUNG KLEIN A. FREUD «L indagine di Freud sulla psiche inconscia, che sostanzialmente è la psiche del bambino piccolo, ha rivelato aspetti insospettati della vita infantile; prima della Klein, però, si erano fatti ben pochi tentativi di convalidare le scoperte di Freud con l analisi diretta dell infanzia. Spetta a lei il merito di aver portato la psicoanalisi nel cuore del bambino. Le difficoltà da superare erano enormi: occorreva elaborare tecniche speciali, eliminare pregiudizi dei genitori, vincere il timore degli effetti, ancora sconosciuti, che la psicoanalisi poteva avere sullo sviluppo del bambino» Jones (1947) Punti salienti Convalida delle ipotesi freudiane (con riferimento particolare alla pulsione di morte) attraverso l osservazione diretta e il lavoro clinico con i bambini Nuova concezione della mente + tecnica terapeutica innovativa Analizzabilità dei bambini e degli psicotici Anticipazione dell esordio dell attività mentale all inizio della vita stessa (Super-io primitivo presente quasi da subito) Concetto di fantasia inconscia (innate, preverbali, associate all esperienza infantile di piacere/dolore, legate al rapporto dell infante con i suoi oggetti) Concetto di posizione ( stadio evolutivo) 4

5 La relazione oggettuale «Nell analisi degli adulti e dei bambini io trovai, facendo risalire lo sviluppo degli impulsi, fantasie ed ansie alla loro origine, cioè ai sentimenti verso il seno materno (perfino in bambini non allattati al seno), che i rapporti con l oggetto cominciano quasi alla nascita e sorgono con le prime esperienze di nutrimento; inoltre, che tutti gli aspetti della vita mentale sono collegati con rapporti con l oggetto» Klein (1955) La tecnica del gioco: aspetti teorici Il gioco infantile è considerato l equivalente delle associazioni libere dell adulto Le interpretazioni, che sono volte a porre in luce l angoscia inconscia, la modificano visibilmente L attività del gioco è una forma di esternalizzazione nel setting psicoanalitico di preoccupazioni interne, in particolare quelle riguardanti le relazioni con gli oggetti che il bambino crede che esistano al proprio interno 5

6 Gioco e sogno «Nel gioco i bambini riproducono simbolicamente fantasie, desideri, esperienze. Nel farlo si servono dello stesso linguaggio, della stessa forma di espressione arcaica e filogeneticamente acquisita dei sogni. Il simbolismo entra però soltanto in parte nel gioco; se vogliamo comprendere giustamente il gioco dei bambini in rapporto a tutto il comportamento nell ora di analisi, dobbiamo tenere conto non solo del simbolismo che di solito si rivela chiaramente nei loro giochi, ma di tutti i mezzi di rappresentazione e di tutti i meccanismi utilizzati nel lavoro onirico; e dobbiamo tenere sempre presente la necessità di prendere in esame tutta l interconnessione dei fenomeni» Klein (1926) La tecnica del gioco: aspetti pratici Lo spazio per il lavoro analitico è arredata in modo che il bambino possa muoversi liberamente e, se occorre, esprimere aggressività senza farsi male; vi si trovano materiali adatti ai giochi (soprattutto di finzione ): divano con piccoli cuscini; lavandino con acqua corrente, recipienti, stracci per pulire; «su un tavolo basso sono disposti giocattolini piuttosto semplici: ometti e donnine di legno, carrozzine, automobiline, treni, animali» «Anche un bambino inibito al gioco darà almeno un occhiata ai giocattoli e li toccherà; il modo con cui comincerà a giocare con essi o li metterà da parte, il suo atteggiamento generale verso di essi, mi consentiranno ben presto di gettare un primo sguardo sulla sua vita psichica» Nel gioco il bambino agisce invece di parlare. L azione, che è più primitiva del pensiero e della parola, costituisce la parte prevalente del suo comportamento. 6

7 La tecnica del gioco: implicazioni L esortazione al gioco provoca angoscia che si rivela nel gioco Il modo di utilizzare i giocattoli mette a fuoco i rapporti tra gli oggetti e con gli oggetti ed è dimostrativo delle fantasie inconsce attive nella mente del bambino Le vicissitudini dei personaggi sono collegate alle preoccupazioni del bambino per le vicende reali con le persone importanti della sua vita Le interpretazioni corrette del significato del gioco alleggeriscono l ansia del bambino «Ero convinta che stavo lavorando nella direzione giusta, perché potevo notare la diminuzione dell angoscia in seguito alle mie interpretazioni» Klein (1955) Un esempio clinico «Proprio all inizio della prima ora di analisi, Peter prese le carrozze e le automobili e le dispose, prima in fila indiana e poi una accanto all altra, alternando varie volte tale disposizione. Scelse poi due cavalli con carrozza e, facendoli urtare tra loro, in modo che le zampe dei cavalli battessero insieme, disse: Ho un nuovo fratellino che si chiama Fritz. Gli domandai che cosa facessero le carrozze. Mi rispose: Non è bello, e smise di farle urtare una contro l altra, ricominciando però ben presto. Quindi sbatté insieme come prima due cavallini. Allora gli dissi: Senti, i cavalli sono due persone che si scontrano. Dapprima disse: No, non è bello, ma poi ammise: Sì, sono due persone che si scontrano e adesso vanno a dormire. Coprì quindi i cavalli con i cubi dicendo: Ora sono proprio morti, li ho sepolti» Klein (1932) 7

8 La tecnica del gioco: processo terapeutico Nel gioco emergono le preoccupazioni del bambino: queste preoccupazioni non sono realistiche ma per il bambino hanno una loro validità L angoscia che emerge nel gioco è collegata ad un contenuto inconscio estremamente significativo Le interpretazioni del gioco mirano a mettere in luce la «logica» stabilendo un legame fra il gioco stesso e i significati inconsci della mente infantile Il processo terapeutico prende avvio dal gioco del bambino e procede con interpretazioni dirette ed esplicite che hanno come risultato una reazione nel gioco successivo (risoluzione della precedente inibizione/resistenza) angoscia interpretazione reazione La controversia fra Anna Freud e Critiche di Anna Freud Necessità di una fase preparatoria nell analisi con i bambini (attaccamento affettuoso all analista) Necessità di educare (atteggiamento di presenza della personalità dell analista). Bisogna evitare il transfert negativo. Impossibilità del transfert vero e proprio con i genitori ancora presenti nella vita del bambino Il gioco non equivale alle libere associazioni (interpretazioni selvagge ) Risposte di Il bambino capisce subito i benefici dell analisi. La spinta motivante è il sentimento inconscio di essere compreso. L interpretazione del transfert negativo dà immediatamente sollievo al bambino. Nessuna necessità di cambiare l approccio classico. Il transfert c è e la sua analisi porta sollievo nel rapporto coi genitori Il collegamento tra gioco e rapporto con l oggetto primario è evidente 8

9 Implicazioni per lo sviluppo psichico Le fantasie primitive che emergono nei giochi del bambino dimostrano l esistenza di una vita ricca ed elaborata nei primissimi periodi dello sviluppo psicologico Nel gioco del bambino si manifestano fantasie estremamente violente che riguardano i genitori. Queste fantasie edipiche pregenitali rappresentano i genitori come uniti tra loro, come ostili e minacciosi sia reciprocamente che nei confronti del bambino Queste fantasie si discostano dalla realtà dei genitori ed esprimono una rozza ostilità. I genitori reali non sono percepiti in modo corretto ma attraverso il filtro di queste fantasie Queste fantasie, complesse e primitive, rappresentano un complesso gioco di equilibrio tra quello che si crede succeda all interno e all esterno del soggetto. Le fantasie inconsce di rapporti con oggetti interni ed esterni rappresentano una componente essenziale della psiche umana Il concetto di posizione Lo sviluppo psicologico del bambino è concettualizzato in termini di posizioni (instabili) invece che di stadi evolutivi. La Klein non le chiama fasi, poiché esse determinano strutture di fondo che persisteranno per tutta la vita Posizione: «una costellazione particolare di relazioni d oggetto, interne e esterne, fantasie, angosce e difese, alle quali è probabile che l individuo torni lungo il corso della vita» (Fonagy e Target, 2003) Il mondo interno e quello esterno interagiscono continuamente e creano angoscia, il soggetto assume specifiche posizioni nei confronti dell oggetto che comportano soddisfazioni, ricorso a specifiche difese e specifici sentimenti 9

10 La posizione schizoparanoide Tentativi di organizzazione delle fantasie e delle percezioni interne ed esterne (scissione buono/cattivo) Bontà, amore, piacere oggetto buono Cattiveria, angoscia, dolore oggetto cattivo La mente è dominata da fantasie in cui l individuo è minacciato dalla propria aggressività (angosce persecutorie e di frammentazione) La maggioranza dei bambini alterna momenti di beatitudine a momenti di terrore che evolveranno negli stati più modulati della posizione depressiva Tendenza a possedere, portare dentro (introiezione), essere la stessa cosa con l oggetto buono (identificazione), espellere l oggetto cattivo che attacca dall interno (proiezione) Possibile proiezione dell intero Sé in un oggetto (identificazione proiettiva) La posizione depressiva Rappresenta un progresso rispetto ai cicli paranoidi dei primi sei mesi di vita. Le fantasie riguardano la paura che la propria aggressività attacchi e danneggi gli oggetti; lo stato degli oggetti è fonte di preoccupazione. L evoluzione verso la sollecitudine nei confronti degli oggetti e verso sentimenti più modulati dipende dal processo di interiorizzazione dell oggetto buono, che fornisce fiducia ed è all origine del benessere interiore Capacità di concepire la madre come un oggetto intero Possibilità della perdita: «Finché l oggetto non è amato come oggetto totale, non se ne può sentire la perdita come perdita totale» Fantasie di distruzione dell oggetto legate ai propri attacchi senso di colpa (angoscia depressiva) desiderio di riparazione 10

11 Posizione schizoparanoide vs. depressiva Posizione schizoparanoide Io Frammentato / confuso con l oggetto Posizione depressiva Più integrato / Ambivalenza Difese Oggetto Scissione, idealizzazione, identificazione proiettiva Parziale (parti anatomiche) Diniego (controllo, fuga) Intero (persone) Angoscia specifica Perdita del Sé Perdita dell oggetto Donald W. Winnicott S. FREUD KLEIN A. FREUD WINNICOTT Esponente di spicco della corrente teorica delle «relazioni oggettuali» Pediatra e psicoanalista. Lavora per 40 anni con bambini gravemente disturbati Formazione psicoanalitica kleniana Rispetto alla controversia A. Freud vs. M. Klein, aderisce al middle group (indipendenti della psicoanalisi britannica) 11

12 Donald W. Winnicott Il rapporto fra madre e bambino «Il neonato non esiste»: ogni volta che si trova un neonato c è una cura materna, e senza la cura materna non ci sarebbe nessun neonato Handling (manipolazione fisica) e holding (tenere in braccio), uno spazio fisico e psichico all interno del quale il bambino è protetto senza sapere di essere protetto. L holding, in altre parole la capacità di contenere gli stati mentali del bambino, è fondamentale per l intimità e l integrazione Più che il nutrimento o la gratificazione dei bisogni, è importante la sensibilità della madre verso gli aspetti «personali» dell'esperienza del bambino. È la mancanza di (riconoscimento dell ) amore tra madre e bambino, e non una forma di distruttività primaria, che alimenta nel bambino la convinzione che il suo odio abbia distrutto la madre/oggetto Donald W. Winnicott La preoccupazione materna primaria Stato psichico che permette alla «madre sufficientemente buona» di fornire al bambino il tipo di ambiente necessario alla valorizzazione del potenziale psichico del suo bambino Consente alla donna di iniziarsi a vedere come madre e di costruirsi un immagine mentale del figlio, la cui presenza psichica e fisica diviene sempre più evidente Stato di ritiro quasi patologico (paragonato a uno stato dissociativo o schizoide), indispensabile perché la donna possa adattarsi ai primi bisogni del bambino e averne cura in maniera esclusiva, tralasciando temporaneamente qualsiasi altro interesse (bassa PMP depressione post-partum; eccessiva PMP stati ossessivo-compulsivi; Leckman et al., 2004) Coincide con la gravidanza e con il periodo immediatamente successivo al parto, e può scomparire dopo qualche settimana dalla nascita. Influenzato dalla sequenza di trasformazioni neurobiologiche e ormonali che caratterizzano la gravidanza e il parto 12

13 Donald W. Winnicott Le due fasi necessarie del sostegno materno Madre 1 Sostegno totale dei desideri e dei gesti spontanei del bambino ( follia temporanea ) Bambino Illusione di onnipotenza: il bambino si vive come dotato di ogni potere, al centro di tutto, i suoi desideri fanno sì che le cose accadano 2 Sostegno relativo - Superamento dell onnipotenza - Riconoscimento della dipendenza - Esperienza di una realtà oggettiva Donald W. Winnicott L oggetto transizionale Media tra realtà interna e esterna, tra Sé e non-sé, tra onnipotenza soggettiva e realtà oggettiva Viene vissuto come qualcosa che non è creato e controllato soggettivamente e neppure separato e trovato, ma che in qualche modo si trova nel mezzo Lo status dell oggetto transizionale è, per definizione, ambiguo e paradossale: il paradosso del laccio che lega e separa, dell essere solo in presenza della madre Esempi: orsacchiotto, coperta. Nell uso popolare l orsacchiotto rappresenta la madre, e permette al bambino di separarsi gradualmente da lei 13

14 Donald W. Winnicott L oggetto transizionale Donald W. Winnicott L area transizionale Estensione del concetto di oggetto transizionale Più che il passaggio lineare da dipendenza a autonomia, rappresenta un area di transizione tra due modi diversi di organizzare l esperienza e relazionarsi agli altri Area transizionale come zona protetta in cui il Sé può agire e giocare, area dell esperienza in cui sorgono il gioco, l arte e la cultura 14

15 Donald W. Winnicott Vero sé e falso sé Vero Sé Dialettica costruttiva tra creazione onnipotente soggettiva e esperienza di una realtà oggettiva. Il soggetto si rapporta al mondo e agli altri, ma senza ignorare le proprie esigenze profonde e la propria creatività Falso Sé Deficit cure materne nella prima fase, madre non sufficientemente buona - Il bambino si scontra troppo presto con gli ostacoli che presenta il mondo esterno - Scissione radicale tra vero Sé (fonti autentiche del desiderio e del significato) e falso Sé compiacente Donald W. Winnicott Falso Sé e patologie correlate In casi estremi: «l individuo si sviluppa come estensione dell involucro, piuttosto che del nucleo, come un estensione dell ambiente che preme. L individuo allora esiste per il fatto di non essere trovato» La persona vive completamente nella realtà oggettiva, priva di un centro soggettivo, totalmente orientata verso le aspettative degli altri, verso gli stimoli esterni. Apparentemente normale, accusa un senso di inutilità, estraneità Il falso Sé da un lato affronta un mondo esterno che deve essere tenuto sotto controllo e dall'altro protegge come una corazza il vero Sé, finché non sia possibile trovare un ambiente di holding più adeguato che permetta l'emergere di un'esperienza soggettiva più spontanea, autentica Disturbo da deficit ambientale (carenze genitoriali): il sintomo è un tentativo di autocura, un sos all ambiente che avrebbe dovuto prendersi cura dell individuo 15

16 Donald W. Winnicott Schema riassuntivo Madre Bambino Oggetto Sé sostegno assoluto dipendenza assoluta psichico (onnipotenza) psicosi, egocentrismo sostegno simbolico dipendenza relativa transizionale vero Sé nessun sostegno indipendenza assoluta reale (costanza) falso Sé Donald W. Winnicott Confronto con Klein enfasi sul mondo interno oggetti immaginari pulsione aggressiva come istinto di morte (negativa) fantasie orientate verso l interno (pulsionali) gioco: espressione del mondo interno Winnicott enfasi sull ambiente oggetti reali aggressività come vitalità e motilità (positiva) fantasie orientate verso l esterno (onnipotenza) gioco: espressione dell area transizionale 16

17 John Bowlby S. FREUD KLEIN WINNICOTT BOWLBY Mentre era in supervisione con la Klein, Bowlby trattò un bambino di tre anni ansioso, agitato e iperattivo; egli fu sorpreso nell osservare che non solo il bambino, ma anche la madre appariva estremamente ansiosa e angosciata. La Klein gli proibì persino di parlarle. Circa tre mesi dopo, la donna venne ricoverata in manicomio, e quando Bowlby lo riferì alla Klein, questa gli rispose: «Che seccatura, dovrai occuparti di un nuovo caso». Teoria delle relazioni oggettuali (Fairbairn, Winnicott, Bowlby): la madre inizia a diventare oggetto di indagine John Bowlby S. FREUD KLEIN WINNICOTT BOWLBY Bowlby pensava che l esaurimento nervoso della donna non fosse di alcun interesse clinico per la Klein, e questo lo sgomentava. Inoltre, Bowlby si allontanò dallo stile teorico della Klein, dalla sua enfasi sulle fantasie e ipotetici processi interni. Divenne determinato a dimostrare che le esperienze reali del bambino hanno effetti molto importanti su diversi aspetti dello sviluppo. Allo stesso modo, si interessò allo studio dei comportamenti, del bambino e della madre, che potevano essere osservati direttamente e con procedure affidabili. S. Coates (2004) Con la teoria dell attaccamento, importanza integrazione livello osservativo e livello delle rappresentazioni 17

18 John Bowlby Le origini della teoria dell attaccamento Cibernetica Psicologia dello sviluppo Teoria dell attaccamento Psicoanalisi Etologia John Bowlby Le origini della teoria dell attaccamento Attaccamento: oggi definibile come un processo attivo di adattamento basato sulla messa a punto di strategie di soddisfazione di bisogni di sicurezza, formulate in relazione alle caratteristiche dell'ambiente e alle accresciute capacità d'elaborazione del pensiero e di organizzazione del comportamento Si discosta dal modello kleiniano (importanza delle esperienze reali con il caregiver), ma mantiene alcune idee (per es., fantasie violente al ricongiungimento) Teoria della sicurezza (Blatz) e concetto di base sicura (Ainsworth) Studi etologici (Harlow) Per crescere sano mentalmente il bambino deve vivere una relazione affettuosa, intima e continua con la madre, o comunque il caregiver principale, in cui possa trovare sia soddisfazione che piacere 18

19 John Bowlby Primi scritti (British Psychoanalytic Society) The nature of the child s tie to his mother. Il comportamento d'attaccamento di 12 mesi è composto da un insieme di risposte istintive che hanno la funzione di legare il bambino alla madre e viceversa. Importanza dell aggrapparsi e il seguire rispetto al succhiare e al piangere. Stimoli esterni oltre che interni Separation anxiety. I neonati ed i bambini piccoli conoscono l angoscia di separazione quando una situazione attiva sia i comportamenti di fuga sia quelli d'attaccamento senza che alcuna figura di attaccamento sia accessibile Grief and mourning in infancy and early childhood. I processi di dolore e di lutto si manifestano ogni volta che vengono attivati i comportamenti di attaccamento in assenza di una figura d'attaccamento John Bowlby Reazioni alla separazione Fase della protesta: inizia quando il bambino percepisce una minaccia di separazione. Questa fase è caratterizzata da pianto, rabbia, tentativi di fuga e ricerca del genitore. Dura all incirca una settimana e si intensifica durante la notte. Fase della disperazione: riduzione attività fisica, il pianto diventa intermittente, il bambino appare triste e si ritira in se stesso; è inoltre probabile che diventi ostile nei confronti di un altro bambino o di un giocattolo e dà l impressione di entrare in una fase di lutto, quasi come per richiamare l attenzione sulla perdita della figura di attaccamento Fase del distacco: maggiore interesse per l ambiente e graduale ritorno alla socialità. Da questo momento i tentativi da parte di altri adulti di offrire cure non vengono più respinti, ma il bambino che raggiunge questo stadio rifiuterà il caregiver al suo ritorno. Separazione prolungata Possibilità di problemi per il bambino Riorganizzazione dei reparti pediatrici 19

20 John Bowlby et al. Sviluppi della teoria dell attaccamento Trilogia dell attaccamento (Bowlby). Nei volumi L attaccamento alla madre, La separazione dalla madre e La perdita della madre, Bowlby sistematizza le basi concettuali della teoria dell attaccamento, integrandole con i risultati degli studi contemporanei nel campo dell etologia, della cibernetica e della psicologia dello sviluppo Studio in Uganda (Ainsworth). Primo studio empirico-osservativo sullo sviluppo dell attaccamento del bambino. Studiò 26 famiglie con bambini da 1 a 24 mesi per un periodo di 9 mesi, osservando che l attaccamento era correlato con la sensibilità materna. Studio Baltimora (Ainsworth). Osservazione naturalistica su 26 famiglie americane: differenze individuali consistenti riguardo alla sensibilità, l'appropriatezza e la prontezza con cui la madre rispondeva ai segnali del figlio Strange Situation. La sensibilità materna aiuta il bambino a sviluppare un senso di fiducia nei propri mezzi Adult Attachment Interview (Main). Dal comportamento alla rappresentazione: l attaccamento nel ciclo di vita Margaret Mahler S. FREUD HARTMANN MAHLER STERN Come in psicoanalisi clinica, il nostro metodo di lavoro è stato caratterizzato dall inizio alla fine da un «attenzione libera e fluttuante». Osserviamo con «occhio psicoanalitico»... lasciando che la nostra attenzione segua le vie suggerite dai fenomeni che ci stanno di fronte. Abbiamo organizzato il lavoro in modo da poter avere approcci ripetuti con il fenomeno in una situazione in qualche modo standardizzata, e soggetta a un certo grado di convalidazione consensuale. Mahler, Pine, Bergman (1975) Psicologia psicoanalitica dell Io (Hartmann, A. Freud, Mahler): crescente importanza dell osservazione diretta del bambino nel suo ambiente naturale L enfasi è sul bambino 20

21 Margaret Mahler Concezione dello sviluppo Basata sull osservazione diretta di bambini dai sei mesi ai tre anni Sé e relazioni oggettuali come elaborazioni delle vicissitudini istintuali Il suo interesse è rivolto, in particolare, al passaggio dall unione fra Io e non Io alla separazione e individuazione finale termine separazione, nel modello mahleriano, si riferisce al distacco del bambino dalla fusione simbiotica con la madre, mentre l individuazione consiste in quelle conquiste che denotano l assunzione da parte del bambino delle proprie caratteristiche individuali (Mahler et al. 1975). Si riferisce sia allo sviluppo normale sia alla psicopatologia La nascita psicologica non coincide con quella fisica, ma è un processo le cui tappe fondamentali si svolgono nelle prime fasi di vita, ma proseguono anche oltre. La nascita psicologica segue diverse «fasi» Margaret Mahler Fasi dello sviluppo Prime 5 settimane Autismo normale 5 a sett./4 o mese Fase simbiotica 4 o mese/3 o anno Separazione/ individuazione 4 o -8 o mese Differenziazione e sviluppo della immagine corporea 8 o -14 o mese Sperimentazione 14 o -24 o mese Riavvicinamento 3 o anno Costanza dell oggetto 21

22 Margaret Mahler Fasi evolutive Autismo normale (0-5 settimane): relativa mancanza di investimento in stimoli esterni. I periodi di sonno, sonnolenza e semiveglia sono prevalenti rispetto alla veglia attiva. Il bambino non ha consapevolezza del suo caregiver, ma ciò che regola il suo ritmo sonno/veglia sono lo stimolo della fame e l alternanza bisognosoddisfazione Fase simbiotica (5 settimana/4 mese): vaga consapevolezza del caregiver. Stato di non- differenziazione (definito «fusione somatopsichica allucinatoria») in cui il bambino si comporta come se lui e la madre fossero una sorta di unità onnipotente, racchiusa dentro uno stesso confine. È una simbiosi impropriamente detta, perché il rapporto non è alla pari, ma il bambino è estremamente dipendente. Margaret Mahler Fasi evolutive Processo di separazione-individuazione Differenziazione e sviluppo dell immagine corporea (4/8 mese): Grazie alla coordinazione motoria, il bambino apprende il proprio schema corporeo (con le mani e la bocca esplora tutto il suo corpo). Verso i 6 mesi, esplora gli oggetti che si trovano alla sua portata ed il viso di sua madre. A 7-8 mesi, il bambino distingue la madre dalle altre persone e si angoscia quando la madre si allontana. Reagisce inoltre in modo diverso in base alle persone presenti. Il bambino comincia a differenziarsi dalla madre. Sperimentazione (8-14 mese): I progressi dell'attività motoria del bambino gli consentono di allontanarsi o di avvicinarsi a sua madre. Egli crea una «distanza ottimale» dalla mamma, e giocando riesce a controllare la sua paura della separazione. Il bambino familiarizza progressivamente con il suo ambiente, che esplora attivamente. Scelta dell oggetto transizionale. 22

23 Margaret Mahler Fasi evolutive Processo di separazione-individuazione Riavvicinamento (14/24 mese): Estrema attenzione a fatti e gesti della madre. Successione di movimenti di avvicinamento e di allontanamento del bambino nei confronti della madre. Il bambino è capace di trovare una distanza ideale dalla madre. Importanza progressi del linguaggio, per sopportare attese e frustrazioni. Costanza dell oggetto libidico (3 anno): - Rappresentazione stabile, permanente e distinta di sé e della madre. - Percezione delle proprie caratteristiche sessuali come tipiche della propria identità sessuale - Affermazione dell individualità, uso dei pronomi personali per distinguersi dagli altri, piena conoscenza del proprio nome - Socializzazione con altri bambini, prima all asilo, poi a scuola Il processo di separazione e di individuazione non è mai del tutto completo, e frustrazioni o angosce troppo intense possono far regredire il bambino a fasi precedenti. Margaret Mahler Implicazioni cliniche All opera della Mahler hanno diffusamente attinto i clinici che hanno lavorato con adulti con disturbi di personalità I disturbi narcisistici di personalità sono ricondotti a difficoltà della madre nel calmare e tranquillizzare il bambino durante la fase simbiotica e a un inadeguato rifornimento durante la fase di separazione-individuazione. Pertanto, l onnipotenza che caratterizza il bambino durante la sottofase di sperimentazione non viene mai completamente abbandonata Gli individui con disturbo borderline di personalità sperimentano i residui dei conflitti legati alla sottofase di riavvicinamento con desideri persistenti e paure di fusione con l oggetto, associati all aggressività o al ritiro da parte della madre 23

24 Margaret Mahler Eredità dell approccio mahleriano Nonostante la grande influenza del modello mahleriano, gli studi sistematici condotti sui bambini nelle prime fasi di vita hanno sollevato seri dubbi sui concetti di autismo normale e di fusione Sé-oggetto Resta aperta la possibilità che il modello evolutivo della Mahler si applichi al mondo psicologico del bambino: pur essendo consapevole di se stesso e dell oggetto come separati nella sfera fisica (corporea), egli potrebbe presumere che gli stati psicologici si estendano oltre i confini fisici (Fonagy et al. 2002) Analogamente, sebbene sia improbabile che vengano confermate le teorie mahleriane sulla schizofrenia infantile basate sul concetto di fissazione evolutiva alla fase simbiotica, i suoi contributi più originali alla comprensione del disturbo borderline di personalità hanno avuto un influenza duratura 24

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