Il documento di valutazione dei rischi: l analisi e la valutazione dei rischi propri dell azienda
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1 Il documento di valutazione dei rischi: l analisi e la valutazione dei rischi propri dell azienda Lucca 24 Settembre 5 Ottobre 2010 Relatore Roberto Iacometti
2 Art. 2 comma 1 let. q) D.Lgs 81/08 valutazione dei rischi valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
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5 IL TEMA DEI RISCHI INTRODUCE UN NUOVO LINGUAGGIO PRINCIPALI ELEMENTI DEL PROGRAMMA DI RISK MANAGEMENT INTRODUZIONE COMUNICAZIONE ANALISI PRELIMINARE STIMA DEL RISCHIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO CONTROLLO DEL RISCHIO AZIONE/MONITORAGGIO RISK ANALYSIS RISK ASSESSMENT RISK MANAGEMENT
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8 Art Oggetto della Valutazione dei rischi La valutazione riguarda tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori anche all'atto: - della scelta delle attrezzature; - dell'impiego di sostanze o preparati chimici; - della situazione dei luoghi di lavoro. Il T.U. aggiunge o meglio specifica che la valutazione deve riguardare anche: - i rischi collegati allo stress-lavoro correlato; - alle lavoratrici in stato di gravidanza; - ai rischi connessi alle differenze in genere età e provenienza altri paesi.
9 Il documento della valutazione dei rischi deve avere data certa e contenere: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi i criteri adottati per la valutazione stessa b) l'indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei DPI a seguito della valutazione c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza D.Lgs. N. 81/08 9
10 D.Lgs. N. 81/08 d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri e) l'indicazione del nominativo del RSPP, del RL,o di quello territoriale e del MC che ha partecipato alla valutazione del rischio f) l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. 10
11 L'APPROCCIO ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Documento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, comprensivo di: (art DLgs81/08) rischio da movimentazione manuale dei carichi (titolo VI) rischio uso apparecchiature con videoterminali (titolo VII) rischio da agenti cancerogeni e mutageni (titolo IX capo II) rischio polveri da legno duro (titolo IX capo II) rischio da agenti chimici (titolo IX) rischio da agenti biologici (titolo X) rischio da atmosfere esplosive (titolo XI) rischio per le lavoratrici madri (DLgs 151/2001) rischio da esposizione al rumore (titolo VIII) rischio dovuto alle vibrazioni (titolo VIII) altro: 11
12 Valutazione e documento di valutazione
13 Valutazione e documento di valutazione
14 Documento di valutazione Aspetti formali? è presente un indice per facilitare la lettura? è presente un sorta di sintesi? sono stati utilizzati termini corrretti? (pericolo, rischio, esposizione, ecc.) si è proceduto secondo un ordine logico? (individuazione dei pericoli, esposti, ecc.) ecc. 14
15 Documento di valutazione? Aspetti sostanziali è presente l elenco delle misure che si intende intraprendere? sono esplicitati i criteri su cui si basa la scelta delle misure? questi sono condivisibili? si è tenuto conto del parere dei lavoratori? è presente un piano di formazione dei lavoratori? è previsto un aggiornamento ecc. 15
16 A cosa serve la valutazione? 1. evidenziazione delle aree di criticità e di potenziale miglioramento; 2. migliore specificazione degli obiettivi (performance, di qualità e di costo); 3. valutazione dei risultati conseguiti, anche ai fini di una revisione degli obiettivi; 4. miglioramento dell efficienza ed identificazione delle opportunità strategiche; 5. reporting dei risultati conseguiti
17 A valle della valutazione Un piano di miglioramento della sicurezza basato sulle evidenze della valutazione dei rischi Devono essere definite responsabilità, risorse, tempi
18 Il reale problema è la definizione del Rischio accettabile da cui far partire le azioni di miglioramento; Standard normativi molto frequenti per Agenti chimici o fisici; Standard semiqualitativi es. per rischio incendi; Standard qualitativi e quantitativi per aspetti strutturali; Ma per l organizzazione del lavoro???????? Es. quanti addetti alla gestione delle emergenze?????? I carichi di lavoro per i preposti??????
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21 Revisione dell autocertificazione e del DVR Il DVR o l autocertificazione devono essere revisionati, ai sensi dell art. 29 comma 3 del D.Lgs. 81/08 nei seguenti casi: - in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori; - in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione; - a seguito di infortuni significativi; - quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate e il documento di valutazione dei rischi o l autocertificazione devono essere rielaborati, nel termine di trenta giorni dalle rispettive causali.
22 in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori Nel caso delle ditte edili, soprattutto se non sono dotate di locali ad uso ufficio, l autocertificazione e l individuazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori avviene prendendo in esame l ipotesi lavorativa all interno di un cantiere standard di opere edili pertanto non sempre l autocertificazione potrà essere esaustiva. Qualora si verificasse, all interno di un cantiere edile specifico, l individuazione di un rischio non preso in esame in una prima stesura dell autocertificazione, come ad esempio lavoro notturno, rischio cancerogeno etc, questa dovrà essere immediatamente aggiornata in concertazione con tutti gli attori del sistema di prevenzione aziendale (medico competente, RSPP, RLS).
23 in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione Negli ultimi anni si sono fatti progressi enormi su molti fronti sia per la prevenzione che per la protezione dei rischi basti pensare all introduzione di maniglie antivibranti in attrezzature elettriche quali i martelli pneumatici e le smerigliatrici angolari o ancora i guanti antivibranti, otoprotettori con valori SNR sempre maggiori etc. Il datore di lavoro, come espressamente previsto dal comma 3 dell art. 29 del D.lgs. 81/08, tutte le volte che escono queste novità deve aggiornare in DVR o l autocertificazione modificando quindi anche il programma di miglioramento predisponendo ad esempio la sostituzione delle smerigliatici angolari attuali con smerigliatrici angolari dotate di impugnatura anti-vibrante che riescono ad emettere un valore di accelerazione media sul sistema mano braccio inferiore ai 2,5 m/sec2 etc
24 a seguito di infortuni significativi In tal caso il legislatore non ha specificato esattamente che cosa siano gli infortuni significativi per dare una linea di demarcazione, anche se non esaustiva, possono essere presi in esame diversi fattori come ad esempio: giorni di prognosi: se siamo in presenza di lesioni colpose lievi con assenza dal lavoro superiore o uguale a 20 giorni. Nel calcolo dell assenza non devono essere presi in esame solamente i primi giorni di prognosi del pronto soccorso ma bensì la somma di tutti i giorni di assenza fino alla chiusura della malattia; la tipologia di infortunio: caduta dall alto dovuta alla non predisposizione di dispositivi di protezione collettiva e dal non utilizzo da parte dell operatore dei DPI specifici, l investimento causato dalla non corretta individuazione delle procedure operative relative alla circolazione dei mezzi all interno del cantiere etc
25 quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità l autocertificazione deve inoltre essere rielaborata quando, a seguito di comunicazione da parte del medico competente si evidenzino problematiche patologiche evidenziate in fase di sorveglianza sanitaria quali ad esempio: dermatiti allergiche causate dal non corretto utilizzo di guanti protettivi o dai medesimi guanti che contengono al loro interno sostanza allergizzanti; patologia a carico della colonna vertebrale causate dalla non corretta movimentazione manuale die carichi; etc. in tal caso sarà fondamentale rianalizzare tutto il ciclo di lavoro sia ipotetico che reale cercando di evidenziare le criticità e di migliorarle nel più breve tempo possibile.
26 Autocertificazione dell avvenuta valutazione dei rischi
27 L autocertificazione dell effettuata valutazione dei rischi E una semplificazione documentale che non esonera dal processo valutativo; Non esiste un modello ministeriale; Deve contenere espressi riferimenti a risultati di valutazione per rischi particolari quali incendio, rumore, vibrazioni, sostanze chimiche; Deve risultare evidente in azienda che sia poggiata su basi concrete (es. impianto elettrico a norma ); Deve contenere i nominativi del Medico Competente, del RSPP; Sarebbe opportuno fosse controfirmata dall RLS; Deve riportare la data certa ; Quando saranno definiti i criteri dovrà essere aggiornata secondo quanto definito da questi. 27
28 La definizione di autocertificazione che è la seguente: La Dichiarazione Sostitutiva di Certificazione o Autocertificazione è una dichiarazione firmata in foglio di carta semplice nella quale viene fatta una dichiarazione sotto propria responsabilità. Permette, a chi ne fa uso, di sostituire certificazioni amministrative relative a fatti, stati e qualità risultanti da registri pubblici. Spesso serve a dichiarare il possesso di determinati titoli e requisiti. Il dichiarante decade dai benefici qualora emerga la non veridicità dei contenuti delle dichiarazioni (fra le sanzioni, quelle del codice penale e del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, artt. 75 e 76). È stata introdotta nel 1997 con la prima legge Bassanini per semplificare le procedure della pubblica amministrazione. Dalla definizione si evidenziano alcune peculiarità tipiche dell autocertificazione tra cui le principali sono senz altro le seguenti: deve risultare da atto scritto; se risultano false attivano una procedura sanzionatoria a carattere penale a carico del dichiarante; deve sempre contenere specifico riferimento alla normativa vigente e deve avere allegato un documento di identità in corso di validità del dichiarante;
29 AUTOCERTIFICAZIONE ai sensi dell art. 29, comma 5 del D.Lgs.81/08 (Utilizzabile fino al 30 giugno 2012) Il/Lasottoscritto/a in qualità di Titolare/Legale Rappresentante Amministratore della Ditta con sede legale in (Prov. ) Via, n esercente l attività di EDILIZIA propriamente detta Codice ISTAT nella/e sede/i operativa/e: n.1 di (Prov. ) Via, n n.2 di (Prov. ) Via, n n.3 di (Prov. ) Via, n oltre che nei singoli cantieri edili in regime di appalto e\o sub-appalto PREMESSO - che la Ditta non occupa più di 10 addetti o lavoratori conteggiabili, compresi i soci lavoratori [art.29 comma 5]; - che l attività della Ditta non rientra tra quelle sottoelencate indicate nell art.31 comma 6 lettere a),b), c), d,) g): - aziende industriali di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, e successive modificazioni, soggette all'obbligo di notifica o rapporto, ai sensi degli articoli 6 e 8 del medesimo decreto ( aziende a rischio di incidente rilevante) - centrali termoelettriche; - impianti ed installazioni di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e successive modificazioni; - aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni; - strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori. che, in relazione a quanto sopra, la Ditta è esonerata dall obbligo di redazione del Documento di Valutazione dei rischi (come definito all art. 28 del D.Lgs. 81/08);[1]
30 AUTOCERTIFICA [_] di aver provveduto a formare il servizio prevenzione protezione: [_] assumendo direttamente l incarico di RSPP avendo frequentato apposito corso di formazione [_] nominando RSPP esterno della ditta [_] nominando RSPP interno della ditta [_] di aver nominato addetti antincendio (art. 46 del D.Lgs. 81/08) ed evacuazione i sig.ri che hanno frequentato il corso a medio rischio ai sensi dell All. IX del DM 10/03/1998 (vedi attestati allegati); [_] di aver nominato addetti al pronto soccorso (art. 45 del D.Lgs. 81/08) i sig.ri che hanno frequentato il corso per il gruppo A ai sensi del DM 388/03 (vedi attestati allegati); [_] di aver informato, formato ed addestrato (art del D.Lgs. 81/08) tutti i dipendenti: al momento dell assunzione; al cambio di mansione; all introduzione di nuove attrezzature; al cambio del ciclo di lavoro; come risulta dagli attestati allegati in copia alla presente [_] di aver informato, formato ed addestrato (art del D.Lgs. 81/08) i seguenti dipendenti sui rispettivi rischi specifici:...
31 [_] di aver valutato tutti i rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro in particolare: Lavoratrici madri Sono presenti all interno dell unità produttiva lavoratrici in età fertile? [_] NO [_] SI, è stata eseguita la valutazione del rischio specifico, allegata la presente documento Stress lavoro correlato È presente il rischio stress lavoro correlato? [_] NO, oppure è irrilevante, come previsto dalla seguente fonte normativa o di letteratura: [_] Si, vedere valutazione del rischio specifico allegata al presente documento Differenze di genere Sono presenti in azienda differenze di genere? [_] NO [_] Si, vedere valutazione del rischio specifico allegata al presente documento Lavoratori provenienti da latri paesi Sono presenti lavoratori provenienti da altri paesi? [_] NO [_] SI. Tali lavoratori hanno una buona comprensione linguistica della lingua italiana? [_] NO, prevedere piani di formazione e informazione con mediatore culturale [_] SI
32 TITOLO III - Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale Capo I - Sono presenti attrezzature di lavoro mobili o fisse? [_] NO [_] Si, Tutte le attrezzature sono marchiate CE e comunque rispondono ai requisiti minimi di sicurezza. Capo II - Sono utilizzati DPI dai lavoratori? [_] NO [_] Si, quelli elencati qui di seguito: [_] scarpe antinfortunistiche S1 S2 S3 [_] guanti tipo: [_] [_] Come risulta dalle schede di consegna dei DPI e dall attestato di informazione e formazione-addetsramento (solo per DPI di terza categoria) allegati alla presente. Capo III Sono presenti impianti o apparecchiature elettriche? [_] NO [_] Si, in allegato alla presente: [_] dichiarazione di conformità dell impianto elettrico redatta da idonea ditta autorizzata; [_] disegni esecutivi dell impianto corrispondenti allo stato dei luoghi [_] progetto dell impianto elettrico in quanto: [_] potenza impiegata maggiore di 6 KW [_] superficie superiore a 200 mq [_] luogo classificato a maggior rischio in caso di incendio [_] deposito della dichiarazione di conformità dell impianto elettrico presso lo sportello SUAP del Comune competente per territorio [_] verifica di terra ai sensi del DPR 462/01 con cadenza: [_] biennale (luoghi a maggior rischio in caso di incendio o soggetti a CPI) [_] quinquennale (luoghi ordinari) [_] dichiarazioni di conformità e di collaudo (ove previsto) di tutte le attrezzature elettriche presenti in azienda, nonché dei singoli libretti di uso e manutenzione
33 TITOLO V - Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro [_] la segnaletica di sicurezza è installata e ben visibile in tutto il luogo di lavoro TITOLO VI - Movimentazione manuale dei carichi È presente il rischio di movimentazione manuale dei carchi? [_] NO [_] SI è presente, vedere la valutazione specifica allegata al presente TITOLO VII Attrezzature munite di video terminale Sono presenti video terminali? [_] NO [_] SI sono presenti. Vedere la valutazione del rischio specifica secondo linee guida OHSAS delle singole postazioni di lavoro Gli addetti al video terminale utilizzano il medesimo per più di 20 ore settimanali? [_] NO [_] SI, vedere il protocollo sanitario
34 TITOLO VIII - Agenti fisici Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro Sono utilizzate attrezzature rumorose? [_] NO [_] SI sono presenti. Il rumore ai quali è esposto il personale durante l orario di lavoro è palesemente al di sotto del valore inferiore di azione di 80 db(a)? [_] SI, indicare la fonte normativa o di letteratura: [_] NO, vedere valutazione del rischio specifica redatta da tecnico abilitato ed allegata al presente documento i quali risultati si riportano qui di seguito:. Capo III Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni Sono presenti vibrazioni trasmesse al sistema mano braccio? [_] NO [_] SI sono presenti. Il valore al quale sono esposti i lavoratori è palesemente inferiore ai 2,5 m/sec2? [_] SI, indicare la fonte normativa o di letteratura: [_] NO, vedere valutazione del rischio specifica redatta da tecnico abilitato ed allegata al presente documento i quali risultati si riportano qui di seguito: Sono presenti vibrazioni trasmesse al sistema corpo intero? [_] NO [_] SI sono presenti. Il valore al quale sono esposti i lavoratori è palesemente inferiore a 0,5 m/sec2? [_] SI, indicare la fonte normativa o di letteratura: [_] NO, vedere valutazione del rischio specifica redatta da tecnico abilitato ed allegata al presente documento i quali risultati si riportano qui di seguito:..
35 Capo IV Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici Sono presenti campi elettromagnetici? [_] NO [_] SI sono presenti. Il valore al quale sono esposti i lavoratori è palesemente inferiore a quanto previsto dall allegato XXXVI tabella I lettera a)? [_] SI, indicare la fonte normativa o di letteratura: [_] NO, vedere valutazione del rischio specifica redatta da tecnico abilitato ed allegata al presente documento i quali risultati si riportano qui di seguito:.. Capo V Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali Sono presenti radiazioni ottiche artificiali? [_] NO [_] SI sono presenti. Il valore al quale sono esposti i lavoratori è palesemente inferiore a quanto previsto dall allegato XXXVII parte I e parte II? [_] SI, indicare la fonte normativa o di letteratura: [_] NO, vedere valutazione del rischio specifica redatta da tecnico abilitato ed allegata al presente documento i quali risultati si riportano qui di seguito:.
36 TITOLO IX - Sostanze pericolose Capo I Protezione da agenti chimici Sono utilizzati all interno del ciclo di lavoro agenti chimici pericolosi? [_] NO [_] SI sono presenti. Il valore al quale sono esposti i lavoratori è palesemente inferiore a quanto previsto dall allegato XXXVIII e XXXIX? [_] SI, indicare la fonte normativa o di letteratura: [_] NO, vedere valutazione del rischio specifica redatta da tecnico abilitato ed allegata al presente documento i quali risultati si riportano qui di seguito: Capo II Protezione da agenti cancerogeni e mutageni Sono presenti e\o utilizzati agenti cancerogeni e\o mutageni all interno del ciclo di lavoro? [_] NO [_] SI sono presenti. Il valore al quale sono esposti i lavoratori è palesemente inferiore a quanto previsto dall allegato XLIII? [_] SI, indicare la fonte normativa o di letteratura: [_] NO, vedere valutazione del rischio specifica redatta da tecnico abilitato ed allegata al presente documento i quali risultati si riportano qui di seguito:.
37 [_] di aver adempiuto agli obblighi che derivano dalla valutazione effettuata: individuando le conseguenti misure di prevenzione e protezione; programmando la loro esecuzione, nei tempi consentiti (vedere allegato) elaborando, quando necessario, le procedure richieste per svolgere in sicurezza le varie attività aziendali (vedere allegato) procedendo alla manutenzione programmata delle attrezzature di lavoro e degli ambienti (vedere allegato) programmando gli interventi di informazione e formazione per: - lavoratori - preposti (capiturno, capisquadra, capocantiere ) - incaricati della prevenzione incendi/evacuazione, - incaricati del pronto soccorso, -Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) -Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (altro)
38 PRECISA INOLTRE (barrando la casella corrispondente): che la valutazione è stata effettuata dal Datore di Lavoro in collaborazione con [_] servizio di prevenzione e protezione interno [_] servizio di prevenzione e protezione esterno [_] medico competente [_] altra consulenza tecnica (specificare ) [_] il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: [_] RLS Aziendale [_] RLS Territoriale (nominativo) [_] i Lavoratori [_]Altri (indicare) [_] che sono stati considerati tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori (compresi quelli legati allo stress lavoro-correlato, quelli per le lavoratrici in stato di gravidanza, nonché i rischi connessi alle differenze di genere, all età ed alla provenienza da altri Paesi, come da art. 28 c. 1) [_] che sono state identificate: - le misure di prevenzione attuate ed i DPI adottati - le misure che garantiscono il miglioramento nel tempo della sicurezza raggiunta - le procedure per l attuazione delle misure da realizzare ed i ruoli aziendali che vi devono provvedere [_] che sono state individuate le mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione ed addestramento (come da art. 28 c. 2 lett.f) [_] di aver dato informazione della presente autocertificazione al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS o RLST) ed in mancanza di questo a tutti i lavoratori
39 Obiettivo Soggetto referente Tempi di attuazione Stanziamento economico e posizione del capitolo di spesa Aggiornamento attrezzature rumorose Datore di lavoro sig Mario Rossi 12 mesi Capitolo attrezzature di lavoro 5.000,00
40 Articolo 30 D.Lgs 81/08 Caratteristiche dei sistemi aziendali Relatore Roberto Iacometti
41 Premessa L applicazione dell art. 30 è una parte dei modelli esimenti ex D.Lgs 231/01 in quanto questa si riferisce anche a altri reati che non riguardano l igiene e sicurezza del lavoro; Il rispetto della normativa d igiene e sicurezza è un prerequisito in particolar modo la corretta valutazione dei rischi e l adeguata rappresentazione degli stessi; I riferimenti all applicazione degli standard OHSAS 1881 e UNI-INAIL sono validi in prima applicazione ma dovranno essere integrati da un sistema disciplinare e da un sistema di controllo sull attuazione del modello; Non è sufficiente l adozione (vedi politica della sicurezza/codice etico) ma occorre una efficace attuazione del modello per dimostrare una diligenza organizzativa che abbia validità esimente per l ente.
42 ORDINANDO I PUNTI DEL TITOLO I ART. 30 Modelli di organizzazione e di gestione c.1 b) attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti; c.1 a) rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; c.1 g) acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; c.1 c) attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti per la sicurezza; c.1 d) attività di sorveglianza sanitaria; c.1 e) attività di informazione e formazione dei lavoratori; c. 2) sistemi di registrazione; c. 3) articolazione di funzioni c.1 f) attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; c.1 h) periodiche verifiche dell applicazione e dell efficacia delle procedure adottate. c.4) idoneo sistema di controllo c.4) riesame del modello organizzativo
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44 Confronto
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53 Documento di Valutazione dei rischi base per la redazione di POS specifici di cantiere
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58 Alcune specifiche dai modelli di gestione e controllo di Confindustria e ANCE
59 Definizione di Piccola impresa (facoltà dell organo dirigente di svolgere direttamente i compiti dell OdV ) Per le linee guida Confindustria va ricercata più che in parametri quantitativi, nell essenzialità della struttura interna gerarchica e funzionale; Per il codice di comportamento ANCE la piccola impresa è quella sotto i dieci dipendenti.
60 Le modalità di adeguamento al D.Lgs. 231/01 La realizzazione di un sistema di controllo interno ex D.Lgs. 231/01 consta di sei fasi operative: 1. Individuazione delle aree di rischio Predisposizione Predisposizione di di un un codice codice etico etico Realizzazione Realizzazione dei dei protocolli protocolli organizzativi organizzativi Previsione Previsione di di un un sistema sistema disciplinare disciplinare Istituzione Istituzione Organismo Organismo di di Vigilanza Vigilanza Diffusione Diffusione del del modello modello organizzativo organizzativo
61 Modello di organizzazione, gestione e controllo deve riportare almeno: 1. la mappa delle aree aziendali a rischio ovvero sia le attività nel cui ambito possono essere direttamente commessi i reati previsti dal decreto (D.Lgs. 231/01, di seguito anche Decreto, art. 6, co. 2, lett. a), sia le attività c.d. strumentali alla commissione dei reati previsti dal decreto (es. assunzione, gestione omaggi, sponsorizzazioni etc.); 2. la mappa documentata delle potenziali modalità attuative degli illeciti nelle aree a rischio individuate al punto precedente che evidenzi (secondo un approccio di identificazione dei fattori di rischi già descritto) dettagliatamente: cosa può essere commesso (il tipo di reato), da chi (persona o funzione), come (in che modo) e quando (in che occasione). 3. la descrizione documentata delle singole componenti del sistema, descrivendo: - il sistema dei controlli preventivi esistente (as is); - il sistema dei controlli preventivi da attuare (to be) quelle che il Decreto all art. 7, co. 3 chiama misure idonee a garantire lo svolgimento delle attività nel rispetto della legge ); - gli eventuali adeguamenti necessari (risultato del confronto tra situazione as is e situazione to be).
62 Confindustria identifica come singole componenti del sistema : a. il Codice Etico; b. il sistema organizzativo; c. le procedure manuali ed informatiche; d. i poteri autorizzativi e di firma; e. il sistema di controllo di gestione; f. la comunicazione al personale e sua formazione. Questo elenco deve tuttavia essere integrato con gli elementi indicati dal Decreto: g. poteri, compiti e composizione dell organismo di vigilanza, di seguito OdV (Decreto, art. 6, co. 1, lett. b); h. flussi informativi verso l OdV (Decreto, art. 6, co. 2, lett. d); i. un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello (Decreto, art. 6, co. 2, lett. e); j. misure idonee a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio (Decreto, art. 7, co. 3).
63 Descrizione delle attività secondo il codice di comportamento ANCE Le principali attività del processo fanno riferimento a: P.08.A01 - Definizione delle responsabilità per la sicurezza P.08.A02 Valutazione dei rischi salute e sicurezza P.08.A03 Oneri per la sicurezza P.08.A04 Controllo operativo per la sicurezza P.08.A05 Controllo degli adeguamenti legislativi Tutte le attività, compatibilmente con le dimensioni dell'impresa, devono prevedere un sistema d'autorizzazioni, deleghe e separazione dei compiti, per ciascuna delle attività dei singoli processi. Le imprese devono porre particolare attenzione affinché nelle procedure riguardanti il processo di gestione per la sicurezza, e tutte le attività ad esso collegate, siano ben definite e controllate le responsabilità delle funzioni preposte allo sviluppo delle singole attività e che tali responsabilità siano coerenti con il quadro dei controllo specifico ai fini del d.lgs. 231/01
64 IL DECALOGO 231 DEL GIP MI, Dott.ssa Secchi Ordinanza cautelare del Il m.o.g. deve prevedere 1. mappatura dei rischi di reato specifica ed esaustiva e non meramente descrittiva o ripetitiva del dettato normativo; 2. l Odv possegga capacità specifiche in tema di attività ispettiva e consulenziale; 3. l Odv privo di sentenza di condanna o di patteggiamento, causa di ineleggibilità; 4. differ. tra formazione rivolta ai dipendenti nella loro generalità, ai dipendenti che operino in specifiche aree di rischio, all Odv e ai preposti al controllo interno; 5. contenuto dei corsi di formazione, la loro frequenza, l obbligatorietà della partecipazione ai corsi, controlli di frequenza e di qualità sul contenuto; 6. la comminazione di sanzione disciplinare nei confronti degli amministratori, direttori generali che per negligenza ovvero imperizia, non abbiano saputo individuare e eliminare violazioni del mog e perpetrazione di reati; 7. sistematiche procedure di ricerca ed identificazione dei rischi in circostanze particolari (emersione di precedenti violazioni, elevato turn-over del personale); 8. controlli di routine e controlli a sorpresa, comunque periodici, nei confronti delle attività aziendali sensibili; 9. disciplinare un obbligo per tutti, di riferire all Odv notizie rilevanti e relative alla vita dell ente, a violazioni del mog o alla consumazione di reati. In particolare si deve fornire concrete indicazioni sulle modalità attraverso le quali coloro che vengano a conoscenza di comportamenti illeciti possano riferire all Odv; 10. contenere protocolli e procedure specifici e concreti.
Seminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
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