PIANO PER LA GESTIONE DEL CINGHIALE IN TERRITORIO NON VOCATO Stagione Venatoria
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- Giancarlo Ferraro
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1 Dec. di Medaglia d oro al V.M. Provincia di Massa-Carrara Settore Pianificazione Rurale Forestale-Protezione civile Ufficio Caccia Via Marina Vecchia Massa Tel Fax ALL B ALLA DD (PAG 1-5) PIANO PER LA GESTIONE DEL CINGHIALE IN TERRITORIO NON VOCATO Stagione Venatoria PREMESSA Il Decreto del Presidente della Giunta Regionale Toscana 12 agosto 2010 n. 48/R Modifiche al regolamento 25 febbraio 2004 n.13/r( Testo unico dei regolamenti regionali di attuazione della legge regionale 12 gennaio 1994 n.3) Recepimento della Legge 11 febbraio 1992 n.157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, all art. 81 bis, prevede che nei territori non vocati alla presenza del cinghiale e degli altri ungulati, la Provincia adotta forme di gestione non conservativa della specie ungulati tendenti all eradicazione e provvede alle necessarie azioni per la prevenzione dei danni alle coltivazioni agricole e ai boschi e alla salvaguardia della piccola selvaggina. Tali forme di gestione prevedono specifici programmi di intervento, da attuare in ogni periodo dell anno per la cui attuazione ci si avvale : dei proprietari o conduttori dei fondi, dei cacciatori di selezione, delle squadre di caccia al cinghiale e dei cacciatori abilitati dell art. 37 della l.r. 3/994 (art.81 bis, comma 2). Rispetto alla normativa precedente, in cui si poneva maggiormente l accento sul prelievo programmato della specie,avente a riferimento la stagione venatoria, la dizione della nuova normativa assume una valenza più generale che si ritiene consenta alla Provincia la possibilità di individuare diverse modalità durante l arco dell anno che congiuntamente consentano di avvicinarsi maggiormente all obiettivo della eliminazione del cinghiale nelle aree non vocate, con particolare riferimento a quelle aree dove la sua presenza risulta incompatibile con l attività agricola. In via ancora sperimentale ed in attesa di poter definire completamente il Piano di gestione degli ungulati di cui all art.28 bis della l.r.3/94 e succ, tali modalità di attuazione sono contenute in questo Piano della gestione del cinghiale nelle aree non vocate. 2.TIPOLOGIA DELL INTERVENTO NELL AREA NON VOCATA L area non vocata, nel nostro territorio, per il suo alto grado di prossimità, e per la sua permeabilità, è spesso un area rifugio del cinghiale oltre che di facile accesso al cibo trattandosi di zone a vocazione agricola, le più colpite dai danni provocati dalla specie. Appare obiettivo prioritario intervenire in queste aree, al fine del contenimento dei danni all agricoltura ed ai suoli e di un effettivo controllo della specie in termini sostenibili, secondo i 1
2 parametri di riferimento indicati nel piano di assestamento e prelievo specie cinghiale sv nonché in senso più generale nella precedente GP n.137/ LA NORMATIVA Gli interventi da parte della Provincia, rimandano, a quanto previsto dall art. 37della L.r. 3/1994 e succ. modifiche ed integrazioni. Le Province sono i soggetti che devono predisporre le indicazioni del piano e attuarlo, con margine anche interpretativo sulla natura di detti piani. Inoltre la legge stabilisce che tali interventi di prelievo siano da realizzarsi durante tutto l arco dell anno, sottraendoli quindi ai limiti previsti dal calendario venatorio. Il Comma 2 dell art. 81 bis dispone testualmente che gli stessi interventi siano attuati da parte delle Province, in ogni periodo dell anno. Pertanto, si applica per queste aree quanto stabilisce il comma 4, dell art. 28 bis, della legge l.r.3/94, come modificata dalla L.R.2/ 2010, testualmente ripreso nel citato comma 1 dell art. 81bis del citato DPGR 48/2010 da cui si evince che gli interventi sono da considerarsi rientranti nella fattispecie di cui all art.37 della L.r.3/94 e succ, tra gli interventi definiti di tutela,che possono essere attuati dalle Province. Per la specie cinghiale siamo di fronte alla casistica di cui al comma 3 dell art. 37 ( oggettiva ravvisata inefficacia degli interventi ecologici), che indica anche le modalità di realizzazione e di attuazione dei piani. Le figure coinvolte negli interventi stabiliti dalla Provincia, sono quelle previste dall art. 37 della l.r.3/94 e succ. proprietari o conduttori dei fondi, dei cacciatori di selezione, delle squadre di caccia al cinghiale e dei cacciatori abilitati dell art. 37 della l.r. 3/994 (art.81 bis, comma 2). L organizzazione nonché il coordinamento degli interventi da effettuarsi è demandato alla Polizia Provinciale, previa autorizzazione della Provincia. La norma non stabilisce limiti temporali essendo l intervento finalizzato alla eradicazione della specie, e quindi pone le condizioni per la sua attuazione da attuarsi ogniqualvolta sia necessario. Si ribadisce che, ai fini del raggiungimento e del mantenimento della DAF obiettivo come stabilita a livello locale all interno del piano di assestamento e prelievo specie cinghiale sv , i cui conseguenti piani di prelievo delle squadre che operano nei distretti di caccia, per la stagione venatoria 2011/12,con piani adeguatamente coerenti è necessario una conseguente idonea organizzazione e coordinamento anche degli interventi nelle aree non vocate di uguale intensità e incidenza. 2.2 DURANTE LA STAGIONE VENATORIA Durante la stagione venatoria, l attività è portata avanti dalle squadre in attuazione e conseguenza dei piani di prelievo/gestione. La completa attuazione pertanto è attribuita all ATC. La caccia al cinghiale nelle zone non vocate infatti, necessita di mantenere, un orientamento al prelievo programmato tendente all eradicazione della specie, che supporti cioè di fatto l attività venatoria ordinaria, attraverso analoghe azioni di rafforzamento e di accompagnamento e ai fini di efficaci azioni che tendano al concreto raggiungimento dell obiettivo sopra detto In coerenza con quanto previsto all interno del calendario venatorio provinciale sv , nelle aree non vocate,durante la stagione venatoria, la caccia al cinghiale, può essere attuata dalle seguenti tipologie di cacciatori, con priorità per coloro che abbiano effettuato l opzione di cui all art.28 lett.d) della L.R. 3/94; - Cacciatori singoli ; - Cacciatori iscritti al registro provinciale riuniti in squadre; - Sono altresì ammessi gli altri soggetti di cui all art. 81 bis, comma 2 DPGR 48/R del 12 agosto 2010( cacciatori di selezione e proprietari e conduttori di fondi abilitati ai sensi dell art.37 della L.R. 3/94 e succ.) 2
3 3. ORGANIZAZZIONE E MONITORAGGIO DEI DATI. In seguito alla realizzazione dello studio per la individuazione della DAF minima provinciale, di cui anche alla del GP 137/2010, sono conosciute le densità reali dell ungulato a livello di unità minima di gestione, lo sforzo venatorio delle singole squadre, i danni per area omogenea rapportati alla presenza dell animale. In attuazione a quanto previsto all interno del piano di assestamento e prelievo specie cinghiale sv , sono raccolti ed elaborati da ATC MS13 : - entità e localizzazione dei prelievi - entità e localizzazione danni risarciti e interventi di prevenzione attuati. Dalla localizzazione ed entità dei danni risarciti, si registrano aumenti di danni proprio nelle zone agricole di pregio o più intensamente coltivate senza peraltro evidenziare la specifica localizzazione. Si ribadisce la necessità da parte dell ATCMS13 di procedere, per una corretta gestione della materia, anche ad una puntuale verifica delle collocazioni dei danni alle colture agricole provocati dal cinghiale anche nelle aree non vocate attraverso gli strumenti già disponibili per il territorio a caccia programmata, al fine di individuare tutte le aree sensibili verso cui indirizzare gli interventi. Ciò anche al fine di programmare necessari interventi di prevenzione tecnicamente idonei a limitare il danno all agricoltura nonchè a contribuire a salvaguardare l habitat per la piccola selvaggina. 3.1 OBIETTIVI DI GESTIONE Resta dunque prioritario anche ai sensi degli art 81 bis del vigente regolamento di attuazione della LR 2/2010, l obiettivo di prevedere interventi tendenti all eradicazione del cinghiale nelle aree non vocate, attraverso una azione costante che, con modalità anche diverse, sulla base della normativa vigente, garantisca l intervento durante tutto l anno e su tutto il territorio provinciale attraverso le varie modalità attuative possibili. Nello specifico, si ritiene opportuno pertanto ribadire che permane altresì necessario effettuare azioni di verifica e controllo rispetto alle aree caratterizzate da agricoltura di pregio ricadenti in e tra il Comune di Fosdinovo e Carrara, aree limitrofe e nei paesi a monte della città di Massa, e tutte le aree limitrofe ai parchi e zone potenzialmente di rifugio dell ungulato, come ZRS, ZRC Nella ZRC fiume Magra, gli interventi per l eliminazione del cinghiale saranno realizzati in accordo con la commissione di verifica e controllo di cui all art 16, comma 3 della LR 2/2010, in coerenza con le previsioni normative regolamentari. 3.2 MODALITA E TEMPI DI ATTUAZIONE DEL PIANO ANNUALE DI GESTIONE L Attuazione del Piano di assestamento e prelievo del cinghiale in area non vocata sv si realizza durante l intero anno solare, con le seguenti modalità: - nel periodo che va dalla chiusura sino all apertura della caccia al cinghiale la Provincia realizza gli interventi attraverso l organizzazione ed il coordinamento degli stessi da parte della Polizia Provinciale, previa loro autorizzazione così come previsto all art.28 bis,c.4 ed art. 37 della LR 3/94 e smi; Nel periodo di vigenza del calendario venatorio, l attuazione del Piano di prelievo del cinghiale in area non vocata, SV è delegato all ATC MS13 che per la sua attuazione si avvale delle seguenti tipologie di cacciatori e con le seguenti modalità e tempi: Tipologia di cacciatori (con priorità per coloro che abbiano effettuato l opzione di cui all art.28 lett.d) della L.R. 3/94, - Cacciatori singoli, iscritti in apposito registro tenuto dagli ATC 3
4 - Cacciatori iscritti al registro provinciale riuniti in squadre Sono altresì ammessi altri soggetti di cui all art. 81 bis, comma 2 DPGR 48/R del 12 agosto 2010 ( proprietari e conduttori di fondi e cacciatori di selezione abilitati ai sensi dell art.37 della L.R. 3/94 e succ.) Modalità e tempi : -nella forma della caccia singola esercitata dai cacciatori iscritti al registro dei cacciatori in forma singola sottosezione caccia singola, tre giorni a scelta tra le giornate di lunedì, giovedì, sabato e domenica; -con le squadre operanti e iscritte al registro provinciale, nei giorni di mercoledì e domenica previa prenotazione nei modi e nei tempi stabiliti dall ATC; - nella forma dell aspetto dai cacciatori di selezione iscritti al registro dei cacciatori in forma singola, sottosezione caccia da appostamento. Nell esecuzione delle battute di caccia al cinghiale in area non vocata, non è previsto il numero minimo di partecipanti alla battuta, mentre sono ammessi a partecipare i cacciatori in forma singola ed i cacciatori di selezione ( iscritti all apposito registro) nonché i proprietari o conduttori di fondi che ne facciano richiesta. 3.3.ATTRIBUZIONE DEGLI INTERVENTI L attribuzione da parte dell ATC delle zone di intervento in area non vocata a ciascun Distretto per la caccia al cinghiale, prevede che le squadre del distretto garantiscano la propria fattiva azione sia per quanto riguarda le battute sia per quanto riguarda l esecuzione di opere di prevenzione. Ciò infatti potrà costituire elemento di premialità da valutarsi da parte di ATC. L ATC nella attribuzione di cui sopra dovrà tener conto dei risultati conseguiti nelle precedenti gestioni, anche ai fini di attuare opportune forme di rotazione o alternanza,utili a garantire un maggior incidenza del prelievo, Ai cacciatori in forma singola e ai cacciatori di selezione che richiedano di partecipare al Piano, dovrà essere attribuita l area non vocata per le attività di prelievo e di prevenzione. Ciascun richiedente potrà partecipare all attività di prelievo in più aree non vocate, previa disponibilità a prestare opera su ciascuna di esse. A ciascun operatore a singolo che prenderà parte all attività del Piano di Intervento, verrà rilasciato un libretto su cui registrare i giorni di attività ed i risultati della stessa. Il libretto personale dovrà essere riconsegnato all ATC al termine della stagione venatoria. Per le squadre sarà consegnata dall ATC una scheda di intervento giornaliero per squadra. La scheda dovrà essere riconsegnata all ATC al termine della stagione venatoria. Per ovviare ai problemi riguardanti la sicurezza è fatto obbligo alle squadre che cacciano in area non vocata di segnalare comunque Attenzione! Battuta al cinghiale in corso e ai cacciatori in forma singola nei giorni di sabato e domenica è consentita la caccia a partire dalle ore 9,00 se è in vigore l ora legale, e dalle ore 8,00 se è in vigore l ora solare, laddove non sia stata segnalata una battuta in corso da parte della squadra autorizzata. 3.4 SCADENZE DI VERIFICA Sono a carico della Provincia la raccolta e l elaborazione dei dati relativi al periodo di gestione Diretta del Piano,mentre l ATC provvederà alla raccolta ed elaborazione dei dati relativi al periodo di vigenza del calendario venatorio. Per verificare l efficacia del Piano 2010/11, sono stabilite le date del 10 febbraio e del 30 Marzo Entro tale data 4
5 saranno verificati e confrontati i dati unificati dei danni all agricoltura da parte della specie cinghiale. 4. OPERAZIONI DI PREVENZIONE Per quanto riguarda le modalità di svolgimento delle operazioni di prevenzione mediante posa in opera di difese passive, si conferma quanto previsto nel piano di prevenzione 2011, salvo diversa determinazione da parte di ATC, determinata da specifiche contingenze. operazioni di prevenzione, si conferma quanto già previsto sulla dgp 201/2010, ovvero la posa in opera di difesa passive, salvo diversa urgente determinazione da parte di ATC, determinata da oggettive specifiche contingenze. 5
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