Il nuovo apprendistato: cosa sapere, cosa fare
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- Romeo Mazza
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1 Il nuovo apprendistato: cosa sapere, cosa fare
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3 Il nuovo apprendistato: cosa sapere, cosa fare
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5 Il nuovo apprendistato: un sistema attivo di opportunità per l occupazione dei giovani Cosa L'apprendistato, grazie alle sue peculiarità, ha assunto un ruolo centrale nelle politiche occupazionali e nel quadro degli interventi formativi, rappresentando non solo uno strumento di promozione dell'occupazione giovanile ma anche un mezzo per l'integrazione tra i sistemi scuola, lavoro e formazione. Regolamentato per la prima volta con la Legge 19 gennaio 1955 n. 25, e indicato poi dalla Legge Treu del 1997 come strumento per favorire l occupazione giovanile, il contratto di apprendistato rappresenta inoltre la modalità per assolvere al dirittodovere di istruzione. Si tratta di una disciplina regolata dal Decreto Legislativo 14 settembre 2011 numero 167, il Testo Unico dell'apprendistato. L'articolo 1 del Decreto Legislativo lo definisce "un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e alla occupazione dei giovani" e individua tre differenti tipologie: 1. Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale 2. Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere 3. Apprendistato di alta formazione e ricerca. Nella Legge di stabilità 2012 sono state introdotte alcune novità che riguardano sgravi contributivi e formazione. Per i contratti di apprendistato stipulati a decorrere dal 1º gennaio 2012 ed entro il 31 dicembre 2016 (come stabilito dall articolo 22 comma 1 della Legge), è riconosciuto ai datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove uno sgravio contributivo del 100 per cento per i periodi contributivi maturati nei primi tre anni di contratto, - 3 -
6 restando fermo il livello di aliquota del 10 per cento per i periodi contributivi maturati. Chi Il Testo Unico prevede 1. Il contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, disciplinato dall'articolo 3, può essere stipulato con soggetti dai 15 fino ai 25 anni di età; 2. L'apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, disciplinato dall'articolo 4, può essere stipulato con soggetti tra i 18 e i 29 anni di età; 3. Il contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca, disciplinato all'articolo 5, può essere stipulato con soggetti di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Con chi è in possesso di una qualifica professionale conseguita ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005 n.226 è possibile stipulare il contratto a partire dal diciassettesimo anno di età. Ai fini della loro qualificazione o riqualificazione professionale è possibile assumere in apprendistato i lavoratori in mobilità, in relazione ai quali l art. 7, comma 4 del Testo Unico sull apprendistato prevede uno sgravio contributivo (rinvio all art. 25, co. 9 L. 223/1991) e un incentivo economico (rinvio all art. 8, comma /1991). Inoltre, per i lavoratori in mobilità assunti con contratto di apprendistato valgono le seguenti eccezioni rispetto alla disciplina generale dettata nel Testo Unico: non trovano applicazione i limiti di età; non trova applicazione la disciplina del recesso (prevista per gli apprendisti) che, nel caso di specie, è possibile solo in presenza di una giusta causa o di un giustificato motivo sia durante la fase formativa sia al termine della stessa
7 Come Il Testo Unico definisce all articolo 2, i principi generali che le parti sociali sono tenute a rispettare nel disciplinare l apprendistato. In particolare si prevede: Forma scritta del contratto e del piano formativo individuale Divieto di retribuzione a cottimo Possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori di retribuzione inquadramento o, in alternativa, di stabilire la retribuzione in misura percentuale e in modo graduale all anzianità di servizio Presenza di un tutore o referente aziendale Possibilità del riconoscimento della qualifica professionale e delle competenze acquisite ai fini del proseguimento degli studi nonché nei percorsi di istruzione degli adulti Possibilità di registrare nel libretto formativo del cittadino e certificare secondo le modalità definite dalle Regioni e Province autonome le competenze acquisite Possibilità di prolungare il periodo di apprendistato in caso di malattia, infortunio o altra causa di sospensione involontaria del rapporto, superiore a 30 giorni, secondo quanto previsto dai contratti collettivi Possibilità che le parti sociali prevedano forme e modalità per la conferma in servizio al termine del percorso formativo Possibilità di recedere dal contratto al termine del periodo di formazione con preavviso decorrente da tale data Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, assicurazioni contro le malattie, assicurazione contro invalidità e vecchiaia, maternità, assegno familiare. La Legge 92/2012 ha introdotto ulteriori principi: - 5 -
8 Durata minima del contratto non inferiore a 6 mesi, salvo quanto eventualmente previsto dai CCNL per le attività stagionali Assicurazione sociale per l impiego in relazione alla quale, con effetto sui periodi contributivi maturati a decorrere dal 1º gennaio 2013, è dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti una contribuzione pari all 1,31 per cento della retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Per quanto attiene alla durata massima dell apprendistato il Testo Unico differenzia le tre tipologie: 1. per la prima la durata del contratto è determinata in considerazione della qualifica o del diploma da conseguire e non può in ogni caso essere superiore, per la sua componente formativa, a tre anni ovvero quattro nel caso di diploma quadriennale regionale. 2. per la seconda la durata della parte formativa del contratto (comunque non superiore a 3 anni ovvero 5 per i profili professionali caratterizzanti la figura dell artigiano) sono definiti dagli accordi interconfederali e dai contratti collettivi. 3. per la terza la durata è rimessa alle Regioni in accordo con le parti sociali e una serie di altri organi istituzionali tra cui le università e altre istituzioni scolastiche
9 Nuovo apprendistato: stato dell arte - 7 -
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16 Il nuovo Testo Unico dell apprendistato in grafica
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20 Il nuovo apprendistato professionalizzante e la possibilità di assumere lavoratori in mobilità
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24 Attuazione in sede regionale del nuovo sistema di apprendistato Delibera della Giunta Regionale Basilicata 24 aprile 2012, n. 485 Protocollo d Intesa relativo ai primi provvedimenti attuativi del Testo unico dell apprendistato ai sensi del D. Lgs 167/2011 tra la Regione Basilicata con le Associazioni di categoria di datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentativi a livello regionale. Approvazione. Con la Delibera di cui si tratta, la Regione Basilicata approva lo schema del Protocollo d intesa (precedentemente esaminato ed approvato dalla Commissione Permanente per l Impiego della Basilicata) con relativi allegati, su proposta dell Assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, dichiarando, per motivi d urgenza, immediatamente esecutivo il provvedimento. La Delibera recepisce le disposizioni del DLgs 167/11 in materia di tipologie di apprendistato previste dal Testo Unico (per la qualifica e per il diploma professionale, professionalizzante o contratto di mestiere, di alta formazione e di ricerca), ritenendo che costituiscono efficace integrazione tra sistema di istruzione e formazione e il mercato del lavoro, al fine di favorire l occupazione dei giovani e contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. Si ritiene altresì di dover fare riferimento al Sistema regionale degli Standard Professionali, Formativi e di Certificazione delle Competenze, dal quale si compongono i profili del Repertorio regionale dei Profili Professionali della Basilicata. Affinché gli aspetti formativi del contratto di apprendistato possano essere considerati fattore di interesse sia per le imprese che per i giovani, la Regione Basilicata individua i seguenti obiettivi: maggior interazione tra impresa e istituzione formativa; valorizzazione dell impresa quale soggetto formativo; caratterizzazione e qualificazione del sistema dell offerta formativa;
25 valorizzazione del ruolo delle Parti Sociali. La Regione Basilicata concorda con le figure nazionali di riferimento per le qualifiche e i diplomi professionali, con il Piano Formativo Individuale quale strumento per delineare il percorso dell apprendista, con la figura del Tutore o referente aziendale quale soggetto che affianca e supporta l apprendista nell intero percorso di formazione e con il sistema di certificazione delle competenze. Linee-guida attuative In attuazione del protocollo la Regione ha emanato le linee guida che riguardano: - relativamente all apprendistato per la qualifica e il diploma la composizione e durata dei percorsi formativi, il riconoscimento dei crediti formativi in ingresso, la tracciabilità dell ulteriore formazione aziendale; - per l apprendistato professionalizzante: la disciplina delle competenze di base e trasversali (120 ore), l esonero dalle 120 ore, la formazione di base e trasversale interna, la formazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, il D. Lgvo 167/2011, i maestri artigiani; - per l apprendistato di alta formazione e ricerca: la regolamentazione, durata e offerta formativa regionale, la modalità di certificazione, il Piano Formativo Individuale, la capacità formativa interna all azienda, la formazione di tutori o referenti aziendali. Sono state inoltre definite le schede di qualifica relative ai profili professionali. La Regione ha emanato un avviso finalizzato sperimentazione professionalizzante - PO FSE Basilicata
26 Dove si usa di più l apprendistato Al Centro-Sud, 7 aziende su 10 utilizzano l apprendistato. E la percentuale di quelle che dichiarano di fare ricorso, a partire dal 2003, a questa tipologia contrattuale è leggermente superiore rispetto alla media nazionale (67,7% contro 64,2%). E quanto emerge da un indagine sull apprendistato professionalizzante condotta dall agenzia per il lavoro (con la fondazione Gi Group Academy) in collaborazione con Od&M Consulting, nei mesi di settembre-dicembre 2011, su un campione di oltre 100 aziende italiane di diverse dimensioni. Nell area del Centro-Sud, è superiore, invece, di sette punti percentuali il numero di aziende locali che dichiarano di non impiegare l apprendistato poiché non ne ha bisogno e non risulta interessata (30% contro 23,1%), seguita da un 20% che dichiara, inoltre, di non esserne a conoscenza (20% contro 12,8%). Ed è superiore la percentuale di aziende che, in questa area geografica, ha indicato i vantaggi economici che ne derivano (90,5% contro 88,6%) tra i motivi che spingono un azienda a utilizzare l apprendistato. I dati locali emersi dalla survey sottolineano come l apprendistato professionalizzante possieda grandi potenzialità sul territorio, ma che ci sia da lavorare ancora molto per promuoverlo sia presso chi non lo conosce sia presso chi dichiara di non esserne interessato. Da questo punto di vista il ruolo delle agenzie per il lavoro appare, quindi, centrale per aiutarle a coglierne le valenze. Le aziende, infatti, dopo l accordo sindacale firmato da Assolavoro, Uiltemp e Felsa Cisl, hanno oggi la possibilità di scegliere di gestire l apprendistato mediante la somministrazione svolta dalle agenzie per il lavoro che, assumendo il ruolo di intermediari tra aziende e lavoratori, si fanno carico della formazione e dello sviluppo professionale della persona valorizzando, al tempo stesso, l esigenza di flessibilità delle imprese ed evitando loro incombenze che le limitano nell utilizzo dello strumento
27 A riguardo, Gi Group ha da poco attivato il servizio StartApp, specifico per supportare e promuovere l utilizzo dell apprendistato professionalizzante presso le aziende. Il servizio solleva inoltre l azienda da adempimenti amministrativi e burocratici, dando modo di concentrarsi esclusivamente sulla crescita professionale dei propri talenti. In linea con la media nazionale, il 42,9% delle aziende interpellate dell area del Centro-Sud, ritiene, infatti, di grande utilità un supporto alla formazione degli apprendisti, insieme al 61,9% per le quali risulta necessario anche un supporto nell interpretazione normativa. Accanto ai motivi economici di utilizzo dello strumento è interessante che un terzo delle aziende lo utilizzi per formare lavoratori secondo le proprie esigenze. Questo numero importante di imprese del Centro-Sud, che sta iniziando a considerare l apprendistato una reale opportunità per promuovere il proprio sviluppo, è da sostenere, pertanto, con adeguate semplificazioni. Il 33,3% delle aziende interpellate dell area del Centro-Sud elenca, infatti, tra i motivi che spingono un azienda a utilizzare l apprendistato, la necessità di formare i lavoratori secondo le proprie esigenze; a fronte di un 23,8%, invece, che dichiara di aver utilizzato tale contratto per tutti gli inserimenti di giovani ritenuti non strategici per l azienda, ovvero con i quali non sono interessate a instaurare un rapporto di lungo periodo
28 Considerazioni operative La possibilità di applicare lo strumento dell apprendistato in modo vasto ed efficace deriva da una nuova virtuosità del sistema regionale. In particolare in relazione alla formazione degli apprendisti con contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma, il sistema formativo regionale si pone la finalità di: - garantire agli apprendisti l offerta di percorsi formativi finalizzati all acquisizione delle conoscenze e delle competenze previste per il conseguimento degli attestati regionali di qualifica professionale e di diploma professionale; - prevedere modelli pedagogici ed organizzativi funzionali all integrazione dell esperienza sul lavoro con le attività formative svolte all esterno dell impresa e finalizzate all acquisizione di competenze non facilmente reperibili in ambito lavorativo; - valorizzare gli apprendimenti derivanti dall esperienza di lavoro e prevedere la loro certificazione. Altro campo strategico consiste nel definire efficacemente: - le procedure per l individuazione dei soggetti cui affidare la realizzazione dell offerta formativa pubblica dedicata agli apprendisti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale; - le linee guida generali per la realizzazione della formazione strutturata (interna o esterna all azienda) rivolta agli apprendisti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Un buon sistema di apprendistato deve garantire ai giovani le competenze necessarie per entrare nel mercato del lavoro e soddisfare così la richiesta di manodopera qualificata da parte degli imprenditori
29 Nell avviare programmi di apprendistato, il coinvolgimento del settore privato è fondamentale e deve essere il punto di partenza. Una delle ragioni principali che spiega l efficacia della transizione scuola-lavoro nei paesi con un sistema duale è che l apprendistato proposto è strettamente legato alle necessità delle imprese. Occorre pertanto valorizzare la concertazione e la conoscenza dell opportunità intrinseche dell apprendistato per favorire l accesso al mercato del lavoro. Anche le organizzazioni dei lavoratori hanno un ruolo importante nell elaborazione di efficaci sistemi di apprendistato. Essi dovranno coniugare le opportunità rappresentate dalla flessibilità dell apprendistato valorizzando lo strumento degli accordi di categoria in considerazione del potere riservato agli stessi dalla normativa di riferimento. Il governo regionale, con il concorso delle parti sociali e degli operatori di settore, ha il compito di garantire sistemi di istruzione primaria di qualità, facilitare il coinvolgimento del settore privato e condividere i costi del sistema duale di formazione. Occorre inoltre un attenta analisi della normativa per facilitare, con appositi adeguamenti di competenza delle Regioni, l accesso a tutte le tipologie di apprendistato. Ad eccezione dell apprendistato professionalizzante, l apprendistato di primo livello e quello di alta formazione sono ancora poco conosciuti nella loro piena potenzialità che comporta delle importanti innovazioni da attivare in particolare nell ambito della formazione professionale e universitaria. A questo si aggiunge l attenzione per i soggetti in mobilità che possono essere intercettati attraverso specifiche progettualità che puntano alla formazione in settori ad alto potenziale occupazionale per favorire, proprio attraverso l apprendistato, la ricollocazione al lavoro. Appare evidente il nesso tra apprendistato, innovazione e occupazione: attraverso una efficace azione di programmazione con il supporto dei principali attori del contesto locale, si potrà delineare una strategia di sviluppo di lungo periodo che guardi alle
30 nuove generazioni non più in termini problematici ma nell ottica di risorse decisive per la crescita e la valorizzazione del nostro territorio
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32 Centro Studi UIL Basilicata Piazza Gorizia, POTENZA Tel Fax cstudiuilbasilicata@tiscali.it
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