Uso del suolo e popolamento nella Toscana tra 800 e 900

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1 Uso del suolo e popolamento nella Toscana tra 800 e 900 Laboratorio di Geografia Dipartimento di Storia Università di Siena Hanno collaborato: Luca Deravignone, Michele De Silva, Claudio Greppi, Giancarlo Macchi, Giulio Tarchi IV Festa della Geografia, Firenze, 13 novembre 2008

2 Lavori in corso Il Laboratorio di Geografia del Dipartimento di Storia dell Università di Siena è impegnato fin dal 1999 in progetti di ricerca relativi principalmente a due settori: quello della ricostruzione dei paesaggi del passato in rapporto anche all assetto attuale e quello della cartografia storica. Relativamente a quest ultimo campo d indagine, è in corso di completamento, in accordo con l Archivio di Stato di Siena, il progetto Archivio Storico della Cartografia Senese (ASCS), che prevede la schedatura del ricchissimo materiale cartografico presente nei principali fondi di conservazione, come quelli dei Quattro Conservatori, dell Ospedale di Santa Maria della Scala, ecc. Si tratta di carte a grande scala, prodotte fra i secoli XVI e XIX, per scopi di amministrazione del territorio come vertenze e riforme politiche, progetti e interventi idraulici e stradali, gestione e lavori riguardanti i beni fondiari (fabbricati e terreni).

3 Cabreo della Grancia di Montisi dell Ospedale di Santa Maria della Scala, rilevato da Francesco Razzi nel Collezione privata.

4 Un pre-catasto: il Popolo di S.Quirico e S.Giuditta nell Estimario di San Quirico d Orcia del (Archivio di Stato di Siena).

5 Prime ricerche sul Catasto Leopoldino Uno dei progetti fondamentali condotti dal Laboratorio negli ultimi anni è stata l elaborazione informatica del Catasto Lorenese del per alcuni comuni del Senese, attraverso la realizzazione di un sistema GIS che ha permesso di ricostruire alle scale comunali la rete insediativa e viaria, le forme di uso del suolo e il regime della proprietà. Si tratta dei comuni di Murlo, Buonconvento, San Giovanni d Asso, Trequanda e San Quirico d Orcia, che costituiscono un campione del territorio senese molto significativo rispetto all organizzazione territoriale della Toscana centrale; un area che si estende dal fiume Merse alla Val di Chiana, attraverso l Arbia, l Ombrone, l Asso e l Orcia, con una superficie complessiva di circa 352 kmq, dei quali 342 accatastati e 10 coperti da acque e strade, che attraversa bacini e dorsali di natura diversa, in una posizione intermedia fra la città di Siena e la Provincia di Grosseto, fra il contado delle Masse e la Maremma. Ne mostriamo alcune visualizzazioni.

6 Trequanda Murlo Buonconvento San Giovanni D Asso San Quirico D Orcia

7 Buonconvento

8 Montisi

9 Dopo la realizzazione del Catasto, anche la cartografia locale si adegua alle nuove tecniche geometriche. Fattoria di Castelluccio, in val d Orcia, ridisegnata sulla maglia particellare del Catasto nel Collezione privata.

10 Il Catasto come fonte per la storia dell agricoltura: i lavori degli anni 70 Giuliana Biagioli in L agricoltura e la popolazione in Toscana (Pisa, 1975), analizza i dati delle forme di coltura trascritti da Attilio Zuccagni Orlandini nell Indicatore topografico (Firenze, 1856): l unità territoriale è la Comunità. Carlo Pazzagli in Per la storia dell agricoltura toscana nei secoli XIX e XX: dal catasto particellare lorenese al catasto agrario del 1929 (Firenze, 1979) esamina i dati aggregati per regione agraria e per provincia, sia per quanto riguarda il 1929 che il Riportiamo esempi di carte ricavati dalla trascrizione in GIS di questi lavori.

11 ercentuali di superficie per Comunità: a sinistra il seminativo vitato, a destra il itato-olivato. Fonte: Biagioli, op. cit. Il fondo è la Carta geometrica dell Inghirami (1830).

12 n confronto fra 1830 e 1929: le differenze nella percentuale di bosco per zona graria. Fonte: Pazzagli, op.cit. (schermata del GIS)

13 Il Progetto di ricerca Dopo CaStoRe. Una banca dati regionale georeferenziata dell uso del suolo agroforestale e delle rendite catastali nella Toscana dell ottocento. (Coordinatore scientifico Prof. Claudio Greppi) Laboratorio di Geografia del Dipartimento di Storia dell Università degli Studi di Siena Settore Ambiente e Territorio della Regione Toscana

14 Il Catasto Generale della Toscana Alcuni dati riguardanti l opera catastale: Comunità (escluse le isole) cartoni particellari Sezioni catastali particelle catastali entità patrimoniali quadrati pari a ha, somma della superficie divisa in: superficie non imponibile (Strade e corsi d acqua) quadrati ovvero ha superficie imponibile composta da equivalente a ha Lire di rendita totale

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16 Il database I dati sono stati acquisiti e verificati in singoli fogli di calcolo per Comunità, accorpati in un unico database e agganciati alla base vettoriale della Sezioni catastali derivanti dal Progetto CaStoRe.

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18 Copertura dei dati CaStoRe e del Prospetto I dati del Prospetto sono riferiti alle 242 Comunità di Terraferma al Mancano dunque le isole e i territori che ancora non facevano parte del Granducato. Allo stato della ricerca devono ancora essere risolte alcune incongruenze dovute a variazioni delle denominazioni e dei limiti amministrativi.

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26 La carta mostra la distribuzione del valore della rendita catastale agraria (esclusi i prodotti diversi e i fabbricati) rapportata alla superficie totale delle Sezioni del Granducato.

27 Accorpamento in tre macroclassi degli usi agro-silvo-pastorali Colture intensive: Coltivato a viti Coltivato a olivi e viti Selva di castagni Colture estensive: Lavorativo nudo Usi silvo-pastorali: Bosco Prato naturale e artificiale Sodo a pastura

28 Composizione colturale nelle tre macroclassi per superficie delle Sezioni toscane.

29 Composizione colturale nelle tre macroclassi per rendita delle Sezioni toscane.

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31 Rendita delle singole macroclassi sulla rendita della Sezione.

32 Un salto di scala Esempio di rappresentazione di dettaglio a scala subregionale Lo studio campione ha preso in considerazione cinque Comunità senesi: 1) Masse del Terzo di San Martino 2) Castelnuovo Berardenga 3) Radda 4) Gaiole 5) Asciano

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35 Ulteriori sviluppi della ricerca riguardano due aspetti: 1. il confronto con la distribuzione della popolazione nella Toscana dell Ottocento, per la quale utilizzeremo i dati forniti da Emanuele Repetti nel Dizionario. 2. Il confronto con l uso del suolo alla metà del Novecento, per il quale utilizzeremo la Carta dell utilizzazione del suolo prodotta a suo tempo dal CNR.

36 La popolazione toscana nel 1833 Il Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana di Emanuele Repetti (6 voll., Firenze ) costituisce una fonte straordinaria per la conoscenza del territorio. La recente trascrizione informatica dell intero corpus del Dizionario, voluta da Riccardo Francovich (ora disponibile anche in rete: ha consentito di calcolare la popolazione al 1833 per tutte le Comunità del Granducato. Il dato demografico è fornito per popolo, cioè per parrocchia, e come tale viene riportato sulla Carta dell Inghirami, e successivamente rielaborato per ottenere la densità di popolazione al 1833, riferita alle 3150 sezioni del Catasto. In seguito i dati demografici vengono incrociati con quelli catastali relativi alle superfici agrarie e alle rendite.

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41 Seminativo vitato Vitato olivato Seminativo nudo Castagno n. sezioni mq x abitante Istogramma di frequenza: superficie per abitante Le sezioni presentano per seminativo vitato e seminativo nudo tendenzialmente superfici attorno a 2500 mq per abitante. Nel caso del vitato olivato tale valore è particolarmente consistente anche in sezioni aree ad alta densità (< 2500 mq x abitante). Il seminativo nudo presenta frequenze consistenti a bassa densità (> 7500 mq x abitante).

42 Seminativo vitato Vitato olivato Seminativo nudo Castagno n. sezioni rendita x abitanti Istogramma di frequenza: rendita per abitante Il grafico permette di rilevare come la maggior parte delle sezioni presentino prevalentemente rendite x abitante attorno alle 10 lire nelle classi del seminativo promiscuo. Per il vitato olivato e per il castagno vi è una frequenza minore di sezioni con simili rendite x abitanti. Si può rilevare che nel caso del castagno non ci sono sezioni con rendite per abitante superiori a 20 lire. Questo tipo di verifiche saranno oggetto dei prossimi studi.

43 Gli anni Cinquanta del Novecento La Carta dell utilizzazione del suolo del CNR, pubblicata in fogli (scala 1: ) alla fine degli anni 50, fornisce un quadro interessante della distribuzione delle colture dopo la fine del conflitto mondiale e subito prima del collasso definivo del sistema economico e sociale fondato sulla mezzadria. Il lavoro era il risultato di un progetto nazionale coordinato da Carmelo Colamonico, al quale avevano partecipato molti geografi. Per la Toscana (Fogli 9, 11 e 12) la Carta era accompagnata da una Memoria illustrativa, dovuta a Giuseppe Barbieri (Roma, 1966). La legenda del CNR può essere confrontata con quella del Catasto Leopoldino, perché è fondata su criteri produttivi. La Carta del CNR è stata vettorializzata a cura del Laboratorio.

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46 Carta dell utilizzazione del suolo del CNR. Versione vettoriale (Laboratorio di Geografia, Siena 2008)

47 Il confronto fra i dati del Leopoldino e quelli del CNR Per poter effettuare questa operazione è stato necessario adeguare la legenda del CNR a quella del Prospetto della misura e della rendita, e successivamente riportare entrambe le fonti ad una stessa unità di misura utilizzando la divisione per sezioni del Catasto: 3150 unità territoriali. E stata così calcolata la percentuale delle classi di uso all interno di ogni singola sezione catastale, procedura che ha poi permesso di quantificare le variazioni avvenute tra l Ottocento e il secondo dopoguerra per tutte le nove tipologie di uso del suolo riportate nel prospetto stesso.

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59 E oggi? Il confronto fra gli anni 50 del Novecento e la situazione attuale si potrebbe fare sovrapponendo la Carta del CNR al Corine Land Cover del 2000: ma non è facile, la legenda è molto diversa. La prima è una classificazione produttiva, la seconda è ecologica.

60 % bosco 90% pascolo e incolto 80% seminativo 70% seminativo arborato 60% vigneto 50% colture arboree 40% insediamenti 30% 20% 10% 0% 1 2 Dal confronto si potrebbe ricavare la diversa distribuzione percentuale nell uso del suolo a distanza di quarant anni, durante i quali tutto il sistema economico e sociale fondato sulla mezzadria ha subìto il collasso che conosciamo.

61 differenza percentuale ,00 5,00 0,00 1 insediamenti colture arboree -5,00 vigneto seminativo arborato -10,00 seminativo pascolo e incolto -15,00 bosco TOSCANA 1955 % 2000 % diff. 2000/1955 insediamenti ,09 0, ,73 4,11 3, colture arboree ,74 7, ,21 3,59-3,53 50 vigneto ,46 0, ,90 1,97 1, seminativo arborato ,25 19, ,42 9,07-10,21 47 seminativo ,63 24, ,65 23,37-1,27 95 pascolo e incolto ,45 8, ,19 10,90 2, bosco ,80 38, ,41 46,98 8,27 121

62 Ovvero: fatto 100 il insediamenti colture arboree vigneto seminativo arborato seminativo pascolo e incolto bosco 50 0 fine