PRINCIPALI PROBLEMI SANITARI RELATIVI A MALATTIE DEL BESTIAME SOGGETTE A MISURE UFFICIALI
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1 PRINCIPALI PROBLEMI SANITARI RELATIVI A MALATTIE DEL BESTIAME SOGGETTE A MISURE UFFICIALI
2 LE LE GRANDI OPERAZIONI DI DI BONIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI
3 MALATTIE A DICHIARAZIONE INTERNAZIONALE OBBLIGATORIA Sistema ADNS La direttiva 82/894/CEE dispone la notifica delle malattie degli animali nell ambito della Comunità Europea e individua i criteri che gli Stati membri interessati devono adottare per la comunicazione alla Commissione europea e agli altri Stati membri dello stato sanitario degli animali. L ultima modifica alla direttiva è stata apportata con la Decisione della Commissione 2008/650/CE che ha aggiornato l elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la notifica alla Commissione europea, inserendo, inoltre, tutte le informazioni che devono essere comunicate mediante il sistema informativo di notifica (Animal Disease Notification System ADNS). L Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale (Office International des Epizooties OIE) nel documento Terrestrial Animal Health Code TAHC prevede l obbligo di notificare l insorgenza di alcune malattie elencate nello stesso Code ; per questo motivo le informazioni relative a focolai, misure di controllo applicate e altre notizie inerenti devono essere comunicate dagli Stati membri sia alla Commissione Europea sia all OIE. Tutte queste informazioni ricevute dall OIE vengono inserite nel database (World Animal Health Information Database WAHID) al fine di disporre di un sistema trasparente sulla situazione sanitaria degli animali in ambito comunitario. La consultazione possibile attraverso pagine web del sito dell organizzazione consente di visionare lo stato sanitario di ogni singolo Paese relativamente ad una o più malattie di interesse. Questi sistemi integrati informatizzati di notifica delle malattie animali sono uno strumento essenziale per poter mettere in atto misure di controllo per impedire la diffusione di una malattia nel momento della sua insorgenza. Anche lo Stato italiano in qualità di Stato membro della Comunità Europea ha, tra gli obblighi internazionali, quello di fornire, tramite il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, alla Commissione Europea e all OIE, una serie di dati e informazioni sulla situazione epidemiologica delle malattie animali e le misure di sorveglianza e controllo adottate. Influenza aviaria ad alta patogenicità L influenza aviaria ad alta patogenicità nel pollame e nei selvatici continua a far registrare focolai in diverse parti del mondo, rappresentando una grave emergenza soprattutto nei Paesi terzi. In ambito comunitario, il numero di casi confermati, rispetto all anno 2007, è invece decisamente diminuito: HPAI nei selvatici anno 2007: 233; anno 2008: 8 HPAI nel pollame anno 2007: 25; anno 2008: 2 L influenza aviaria ad alta patogenicità nei selvatici ha interessato, nell anno in corso, due Stati: il Regno Unito con 7 focolai e la Svizzera con 1 focolaio. Nel Regno Unito l infezione, sottotipo H5N1, è stata confermata in alcuni cigni selvatici; mentre in Svizzera ha interessato un anatra selvatica, campionata nell ambito dell attività di sorveglianza, in assenza di sintomatologia clinica. In Germania, l influenza aviaria ad alta patogenicità, sottotipo H5N1, ha colpito un allevamento di pollame nella regione della Sassonia, ai confini con la Polonia. Nel Regno Unito è stato invece diagnosticato un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità, sottotipo H7N7, in un allevamento di galline ovaiole. (cfr. figura 1) Figura 1 - Influenza aviaria ad alta patogenicità - Situazione epidemiologica in Euro. 79
4 Tabella 1 - Allevamenti risultati positivi per H7 e H5 (dati IZS Venezie). Influenza aviaria a bassa patogenicità Nell ambito dell attività di monitoraggio nazionale nel corso dell anno 2008 sono stati effettuati complessivamente controlli per influenza aviaria, per un totale di soggetti campionati e prove di inibizione dell emoagglutinazione (HI) per H5/ H7 eseguite. L attività di sorveglianza ha così permesso di individuare in 13 allevamenti avicoli ubicati in 6 diverse Regioni (Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Calabria, Veneto) casi di positività per influenza aviaria a bassa patogenicità, di cui 1 per sottotipo H5 e 12 per sottotipo H7 (cfr. tabella 1). Solo in due casi è stato possibile isolare e caratterizzare il ceppo di influenza aviaria a bassa patogenicità: in Emilia Romagna la positività è stata per H7N1, mentre nel Veneto per H5N1. Nell anno 2008 si è verificato un leggero calo delle positività rispetto al 2007 che ha registrato 18 casi ripartiti in 5 Regioni (Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto). Malattia di Newcastle La malattia di Newcastle in Italia, nel 2008, non ha fatto registrare alcun caso. Anche l andamento a livello comunitario risulta essere favorevole: complessivamente 22 casi di malattia rispetto ai 54 del (cfr. tabella 2). 80 Tab. 2 - Malattia di Newcastle Bluetongue Anno N. casi TOTALE 260 Si conferma l emergenza della malattia a livello comunitario con un numero complessivo di focolai notificati pari a La rapida diffusione della malattia in tutto il Nord Europa ha interessato prevalentemente la Francia, con casi, colpita dal sierotipo 1 oltre che dal sierotipo 8 (cfr. figura 2). Il sierotipo 1, già presente in Spagna, ha iniziato a diffondersi lentamente dai territori dei Pirenei per poi estendersi verso le regioni del Centro, con andamento epidemico a partire dalla fine dell estate.
5 Punto rosso Focolaio di BT da sierotipo 8 Punto blu Focolaio di BT da sierotipo 1 Punto giallo Focolaio di BT da sierotipo 1 e 8 Zona blu Zona restrizione BT per sierotipo 8 Zona verde Zona restrizione BT per sierotipo 1 e 8 Zona gialla Estensione zona restrizione BT per sierotipo 1 e 8 Zona grigia Zona restrizione BT per sierotipo 1, 2, 4, 16 Figura 2 - Focolai BTv1 e BTv8 in Francia (Situazione al , sito francese del Ministero dell Alimentazione, dell Agricoltura e della Pace). Nuovi focolai da sierotipo 8 hanno interessato inoltre Paesi fino ad ora indenni da bluetongue come la Svezia e l Ungheria. Il primo focolaio di bluetongue, sierotipo 8, in Italia è stato confermato in un azienda di bovini da latte autoctoni nel veronese. In prima battuta è stata adottata una zona di restrizione molto estesa che ha coinvolto Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. L assenza di riscontro di ulteriore diffusione ha consentito poi di limitare le misure alle sole province interessate ed in seguito ad ambiti territoriali ulteriormente ristretti. Considerata la preoccupante situazione epidemiologia nel Nord Europa la Commissione europea è intervenuta finanziando gli interventi di vaccinazione di massa, quale misura di emergenza per il 2008, richiamando tutti gli Stati membri alla necessità di garantire un azione congiunta ed omogenea per fronteggiare l epidemia e per consentire il mantenimento degli scambi commerciali degli animali sensibili. (cfr. figure 3 e 4) Alla fine dell anno sono altresì stati diagnosticati alcuni casi isolati di infezione in provincia di Cuneo (vedi capitolo sulla bluetongue). A partire dal mese di maggio, le principali case farmaceutiche europee hanno potuto immettere sul mercato le prime forniture di vaccino inattivato contro il sierotipo 8, ed in seguito contro il sierotipo 1, consegnando ai Paesi maggiormente colpiti un ausilio fondamentale nel contenimento dell epidemia. 81
6 Figura 3 - Mappa delle zone di restrizione in relazione al sierotipo presente. Figura 4 - Rappresentazione geografica del numero di focolai BTv8 distribuiti per km2. 82
7 BSE Peste suina classica Confermata la progressione favorevole della situazione epidemiologica dell encefalopatia spongiforme bovina in ambito comunitario: sono stati diagnosticati nell anno in corso 122 focolai, rispetto ai 162 denunciati nel Continua pertanto un trend favorevole degli ultimi due anni, considerato che nel 2006 erano stati registrati 322 focolai. Regno Unito, Spagna, Irlanda e Portogallo si riconfermano come i Paesi maggiormente colpiti dalla malattia. Peste suina africana La malattia a livello europeo continua a manifestarsi solo in Italia e precisamente in Sardegna. Nel corso dell anno 2008 sono stati registrati 6 focolai, rispetto ai 31 focolai del 2007, che fanno evidenziare un trend che parrebbe finalmente favorevole ma che dovrà essere confermato dagli anni a venire (cfr. figura 5). Favorevole la situazione epidemiologica europea della malattia che ha fatto registrare solo 4 focolai: 3 in Slovacchia e 1 in Bulgaria. Nel 2007 i focolai sono stati complessivamente 68 e hanno interessato la Germania, la Francia, l Ungheria e la Romania. Considerato che la malattia è ancora presente in alcune popolazioni di cinghiali in alcuni Stati membri, al fine di prevenirne la diffusione in altre zone della Comunità, è stata adottata la decisione 2008/855/EC del 3 novembre 2008 che stabilisce misure di controllo nelle aree popolate da suini selvatici. In ambito nazionale dal 2004 ad oggi non sono stati più confermati casi di malattia (cfr. tabella 3). Malattia vescicolare La malattia vescicolare nell anno 2008 ha interessato solo l Italia con un numero complessivo di 65 focolai, ripartiti per Regioni come elencato nella tabella 4. Figura 5 - Focolai di peste suina africana in Sardegna ( Anni , dati IZS Umbria e Marche ). La regione più colpita è stata l Umbria con 30 focolai confermati nella provincia di Perugia. La diagnosi tardiva e la carenza delle misure di biosicurezza, in un territorio dove la densità suinicola è di una certa importanza, hanno contribuito alla diffusione del virus. Nel Lazio, in particolare nella provincia di Latina, la presenza del virus è stata accertata in seguito alla movimentazione di suini dalle aziende sotto sequestro della provincia di Perugia. Sono stati inoltre individuati altri focolai di malattia vescicolare dei suini anche in Campania (3), Calabria (5), Basilicata (3), Marche (6), Toscana (2), Emilia Romagna (1). (cfr. figura 6) 83
8 TAB. 4 - FOCOLAI DI MALATTIA VESCICOLARE DEL SUINO IN ITALIA ANNO 2008 Regione N. focolai Animali presenti VALLE D'AOSTA - - PIEMONTE - - LIGURIA - - LOMBARDIA - - TRENTINO ALTO-ADIGE - - VENETO - - FRIULI VENEZIA GIULIA - - EMILIA-ROMAGNA 1 29 TOSCANA UMBRIA MARCHE 6 72 LAZIO ABRUZZO MOLISE - - CAMPANIA BASILICATA PUGLIA - - CALABRIA SICILIA - - SARDEGNA - - TOTALE Malattie dei pesci La necrosi ematopoietica infettiva ha fatto registrare 7 focolai in 5 Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia). Più diffusa la presenza della setticemia emorragica virale con 46 focolai notificati. Figura 6 - Situazione accreditamento per MVS nelle provincie e regioni italiane. 84
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