PRG COMUNE DI SAN BONIFACIO TAVOLA 1 RELAZIONE TECNICA PROVINCIA DI VERONA

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1 PROVINCIA DI VERONA PRG COMUNE DI SAN BONIFACIO VARIANTE PARZIALE N 68 ALLA II VARIANTE GENERALE AL P.R.G. PER L ADEGUAMENTO ALLA L.R. N. 50 DEL DELLA ZONA A DI CENTRO STORICO E INDIVIDUAZIONE DELLA DOTAZIONE STANDARD A PARCHEGGIO. TAVOLA 1 RELAZIONE TECNICA Allegato alla Delibera di Consiglio Comunale n del DATA OTTOBRE 2014 Progettista Arch. Rossana Forigo Dirigente Ing. Franco Volterra IL SINDACO Giampaolo Provoli IL SEGRETARIO Dott.ssa Gabriella Zampicinini

2 VARIANTE PARZIALE N 68 ALLA II VARIANTE GENERALE AL P.R.G. PER L ADEGUAMENTO ALLA L.R. N. 50 DEL DELLA ZONA A DI CENTRO STORICO E INDIVIDUAZIONE DELLA DOTAZIONE DI STANDARD A PARCHEGGIO. RELAZIONE TECNICA Premessa, La Regione Veneto con L.R , n. 50 Politiche per lo sviluppo commerciale nella Regione del Veneto, ha approvato nuove disposizioni per lo sviluppo del commercio al dettaglio su area privata, adeguando l ordinamento regionale ai principi generali del diritto europeo e statale. Le diverse legislazioni di settore che si sono succedute negli ultimi quindici anni hanno prodotto la rapida evoluzione del sistema commerciale con la completa liberalizzazione delle attività e, venuti meno vincoli e contingenti numerici (in termini di superfici e settori merceologici), è stata definitivamente rinviata allo strumento urbanistico comunale la verifica delle possibilità di insediamento delle attività commerciali e il loro impatto sul territorio con la contestuale affermazione di una nuova e più rigorosa pianificazione urbanistica. Il nuovo quadro normativo regionale abbandona il modello localizzativo delle grandi superfici commerciali in ambito extraurbano a favore di un nuovo modello basato sull incentivazione dell insediamento delle grandi strutture di vendita all interno dei centri storici e dei centri urbani. Sulla scorta delle esperienze di matrice anglosassone la Legge regionale è caratterizzata da un nuovo criterio di localizzazione delle destinazioni commerciali attraverso il cd approccio sequenziale, finalizzato ad individuare prioritariamente negli ambiti del centro storico e del centro urbano le destinazioni commerciali favorendo le attività di riqualificazione urbanistica. La riforma promuove inoltre un modello di sviluppo commerciale sostenibile che favorisca, attraverso l integrazione tra la pianificazione urbanistica comunale e gli indirizzi regionali in materia di sviluppo del commercio, il minor consumo del territorio incentivando gli interventi di recupero e riqualificazione urbanistica di aree e strutture dismesse e degradate e le azioni di rivitalizzazione del commercio all interno della città. Ne deriva un quadro normativo ispirato al principio del risparmio del suolo, teso all incentivazione dell insediamento di grandi strutture all interno dei centri storici ed urbani, in un ottica di integrazione con il commercio tradizionale e con le altre funzioni tipiche del tessuto insediativo, al fine di migliorare l offerta complessiva e quindi il grado di attrattività. Per gli interventi in centro storico è demandata al Comune l autorizzazione di medie strutture di vendita - con superficie superiore a mq e di grandi strutture di vendita, subordinata alla verifica della compatibilità urbanistica dell area e alla determinazione, attraverso convenzionamento, della dotazione dello standard a parcheggio. Per le grande strutture di vendita ubicate all interno dei centri storici non è dovuto il contributo di sostenibilità territoriale e sociale, previsto dalla Legge regionale quale onere aggiuntivo calcolato fino ad un massimo del trenta per cento degli oneri di urbanizzazione primaria. La Legge regionale demanda infine al Regolamento la definizione dei criteri urbanistici per la localizzazione delle aree a destinazione commerciale per medie strutture con superficie superiore a mq e per grandi strutture di vendita, non ubicate all interno dei centri storici, attraverso il già citato approccio sequenziale e la valutazione integrata degli impatti. 1

3 Il Regolamento definisce anche la dotazione delle aree a parcheggio per le grandi strutture di vendita fuori dai centri storici, i criteri per la redazione dello studio di impatto viabilistico delle medie strutture di vendita oltre i mq e per le grandi strutture di vendita, l individuazione dei parchi commerciali, i criteri di valutazione ed approvazione degli accordi di programma di carattere commerciale, la misura degli oneri per la sostenibilità territoriale e i criteri di riparto tra comune e regione. Per il Comune di San Bonifacio, che non ha ancora approvato il Piano di Assetto del Territorio, è ammessa unicamente la fattispecie introdotta dall art. 48, comma 7 octies, che consente di adottare le varianti allo strumento urbanistico generale finalizzate all insediamento esclusivamente all interno del centro storico, di medie o grandi strutture di vendita come definite dall art. 3,comma 1, lettere e) e g) della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto ; Ai sensi dell art. 2, comma 13, lett. a) del citato regolamento regionale, in assenza del PAT e dell adozione dei criteri per la pianificazione locale è stabilito che: In attesa dell adeguamento di cui al comma 12 ed a condizione che lo strumento urbanistico vigente alla data di entrata in vigore della legge regionale preveda una destinazione urbanistica compatibile, possono essere rilasciate autorizzazioni commerciali relative alle medie strutture con superficie di vendita superiore a metri quadrati nelle seguenti fattispecie: a) apertura, ampliamento, trasferimento di sede e trasformazione di tipologia all interno dei centri storici; al fine della trasformazione di tipologia è soggetta ad autorizzazione commerciale esclusivamente la trasformazione da media struttura in forma di esercizio singolo a media struttura in forma di medio centro commerciale, come definito dall articolo 3, comma 1, lettera f) della legge regionale, in seguito denominato medio centro commerciale ; Inoltre all art. 2, comma 14 è stabilito che: In attesa dell adeguamento di cui al comma 12 possono essere rilasciate autorizzazioni commerciali per grandi strutture di vendita all interno dei centri storici a condizione che lo strumento urbanistico vigente alla data di entrata in vigore della legge regionale preveda una destinazione urbanistica compatibile; all interno di aree con destinazione urbanistica per grandi strutture di vendita o parchi commerciali secondo le previsioni dello strumento urbanistico vigente alla data di entrata in vigore della legge regionale possono essere rilasciate autorizzazioni commerciali per grandi strutture di vendita in base alle verifiche di ammissibilità, compatibilità e sostenibilità previste dalle disposizioni successive. All art. 18, comma 1, della L.R. 32/2013, è ammesso adottare varianti parziali allo strumento urbanistico comunale in deroga al divieto di cui all art. 48, comma 1, della L.R. 11/2004, fino all approvazione del primo Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) e comunque non oltre il 31 dicembre La presente Variante è adottata ai sensi dell art. 50, commi 6, 7 e 8, della Legge Regionale n. 61/85 e s.m.i., e riguarda la localizzazione delle medie e grandi strutture di vendita, come definite all art. 3, comma 1, lettere e) e g) della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto, e l aggiornamento e modifica del Regolamento Edilizio e delle Norme Tecniche di Attuazione. Il contenuto della presente Variante non contrasta con le previsioni degli strumenti di pianificazione di livello superiore. 2

4 LOCALIZZAZIONE DI STRUTTURE CON SUPERFICIE DI VENDITA MAGGIORE DI METRI QUADRATI ALL INTERNO DEI CENTRI STORICI. L art. 2, comma 1, del Regolamento, stabilisce che la localizzazione non è richiesta ai fini dell insediamento o ampliamento delle medie strutture con superficie di vendita superiore a metri quadrati e delle grandi strutture di vendita all interno dei centri storici ( ) qualora la destinazione urbanistica dell area sia compatibile. Il vigente PRG stabilisce che le zone residenziali A, B, C, devono essere adibite prevalentemente ad abitazione e in esse sono consentite, fatte salve eventuali limitazioni previste dalla Variante Generale per zone od aree particolari, attività commerciali e paracommerciali con l eccezione dei parchi commerciali. La zona A1 - Aree interessate da documenti della civiltà industriale, classifica l area dell ex zuccherificio Eridania in località Villanova, ed è definita dal vigente PRG come Area interessata da costruzioni-documento della civiltà industriale che rappresentano una caratteristica testimonianza costruttiva, tipologica e dell attività umana nella storia della civiltà industriale e che hanno significativamente segnato il paesaggio antropizzato. Per esse viene incentivato il riuso dei manufatti caratteristici anche nella continuazione delle funzioni produttive, quando ciò sia possibile, ammettendo le seguenti destinazioni d uso e funzioni ammesse: La zona A1 è destinata al restauro e riattivazione degli edifici esistenti per attività produttive compatibili e per attività formative, di convegnistica, per mostre e attività culturali in genere e per attività direzionali e commerciali con l esclusione dei parchi commerciali. Il vigente P.R.G. localizza inoltre le zone urbanistiche destinate all insediamento di grandi strutture di vendita riconfermando le attività commerciali esistenti insediate in zona D1a Centro commerciale Direzionale e la zona di espansione D2d Zona destinata ad insediamenti di carattere commerciale direzionale, per grande struttura di vendita e parco commerciale. Le zone D1a di completamento e D2d di espansione sono le uniche zone per le quali è stata confermata la localizzazione per l apertura di grandi strutture di vendita con la Variante parziale n. 43/2005 di adeguamento del sistema commerciale ai sensi della ex L.R. 15/2004. Poiché la Legge regionale 32/2012 con l introduzione del comma 7 octies, all articolo 48 della Legge regionale n. 11/2004, consente di adottare varianti al PRG finalizzate all insediamento esclusivamente all interno del centro storico, di medie o grandi strutture di vendita come definite dall art. 3,comma 1, lettere e) e g) della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto, con la presente Variante si modificano le vigenti N.T.A. delle zone A e A1, e dei paragrafi DESTINAZIONI D USO RESIDENZIALI, STANDARDS e PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER L'INSEDIAMENTO DI ATTIVITA' COMMERCIALI. Per la zona A di centro storico è stata ammessa l apertura dei parchi commerciali e delle medie strutture di vendita con superficie fino a 1000 mq. e determinata la dotazione di standard a parcheggio con possibilità di monetizzazione per gli esercizi di vicinato. Per la zona A1 - Aree interessate da documenti della civiltà industriale, interessata dall attuazione del Piano di Recupero di iniziativa privata denominato Ex Zuccherificio (Convenzione a lottizzare rep. n del ), è stata confermata la destinazione commerciale per gli esercizi di vicinato, delle medie e grandi strutture di vendita, determinando per ogni tipologia di esercizio commerciale la dotazione di standard a parcheggio. RICONOSCIMENTO DI GRANDI STRUTTURE DI VENDITA ESISTENTI. Nel territorio comunale operano alcune grandi strutture di vendita, autorizzate con nulla osta regionale ai sensi della normativa precedente all entrata in vigore della L.R. n. 15/

5 Già la L.R. n. 11/97, la L.R. n. 37/99 e la L.R. n. 15/2004 prevedevano che i centri commerciali/grandi strutture di vendita, fossero insediate in aree con apposita previsione urbanistica. Con la Variante parziale al P.R.G. n. 43/2005, di adeguamento alla Legge regionale 13 agosto 2004, n. 15 Norme di programmazione per l insediamento di attività commerciali nel Veneto, si è preso atto delle strutture esistenti ed autorizzate in forza delle normative precedenti. Con la citata Variante parziale n. 43/2005 di adeguamento delle Norme Tecniche di Attuazione alla nuova disciplina regionale sul commercio, approvata con deliberazione di Consiglio Comunale n. 68 del 20 dicembre 2005, è stato introdotto il paragrafo PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER L'INSEDIAMENTO DI ATTIVITA' COMMERCIALI, e stabilito che oltre ai Centri Commerciali esistenti, individuati in zona D1a (IPERFAMILA CENTRO COMMERCIALE SAN BONIFACIO SOAVE CENTER), le grandi strutture di vendita, relative a Parchi commerciali e Centri Commerciali, sono localizzate esclusivamente in zona D2d commerciale - direzionale, individuata con la Variante parziale n. 40/2005, approvata con deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n del 06 novembre ANALISI STATO DI FATTO. Alla data di entrata in vigore della Legge regionale n. 15/2004, nel territorio del Comune di San Bonifacio le seguenti strutture erano dotate di nulla osta regionale per grande struttura di vendita: DITTA D.G.R.V. MQ ZTO CENTRO COMMERCIALE SAN N. 410 DEL D1a/3 BONIFACIO VIA SORTE N. 954 DEL SOAVE CENTER S.R. 11 N DEL D1a/1 Contestualmente all adeguamento dello strumento urbanistico comunale si è proceduto con la ricognizione della rete commerciale esistente ed approvazione dei criteri di programmazione commerciale per l insediamento delle medie strutture di vendita e relative norme procedurali, approvati con deliberazione della Giunta comunale n. 145 del 19 settembre Con l approvazione dei sopraccitati criteri comunali è stato stabilito di liberalizzare le nuove aperture di attività commerciali con superficie di vendita fino a 1000 mq., ad eccezione del settore non alimentare a grande fabbisogno di superficie per il quale era consentito il limite dimensionale massimo di 2500 mq. Con il medesimo provvedimento sono stati adottati inoltre i criteri per i trasferimenti di sede, il mutamento dei settori merceologici, l accorpamento e la concentrazione di medie strutture di vendita, e l ampliamento nei limiti dimensionali massimi di cui all art. 7 della L.R. 15/2005. Le autorizzazioni per l apertura di medie strutture di vendita con superficie superiore a 1000 mq. fino ad oggi rilasciate sono le seguenti: DITTA AUTORIZZAZIONE MQ ZTO IPERFAMILA D1a FAMILA STORE D1d BLUE STAR S.R.L D1c HU SONGHAO D1c Considerato che le attività commerciali con superficie di vendita superiore ai 1000 mq. risultano ubicate in zona D1 a destinazione produttiva e verificato che le attività presenti in zona A di centro storico sono in prevalenza attività di vicinato, con la presente variante di adeguamento alla nuova disciplina sul commercio si propone di individuare il limite di 1000 mq. per l apertura di esercizi commerciali in zona A di centro storico, eliminando inoltre il divieto di apertura di parchi 4

6 commerciali, al fine di favorire eventuali aggregazioni di attività nelle aree di riuso e ristrutturazione. Per la zona A1 interessata da documenti della civiltà industriale, che classifica l area dell ex Zuccherificio in fase di attuazione con Piano recupero convenzionato a destinazione direzionale, si propone l adeguamento alla nuova normativa regionale introducendo la localizzazione di attività commerciali di vicinato, della media e grande struttura di vendita. La proposta di adeguamento della zona A1 si ritiene opportuna a seguito delle modificate richieste di riuso delle costruzioni esistenti ritenute non più compatibili con un uso a prevalente destinazione direzionale, al fine di disciplinare la destinazione commerciale genericamente ammessa dal vigente P.R.G. ed individuare standard a parcheggio in funzione del carico urbanistico generato dalle differenziate forme di fruizione consentite dalla norma di zona. L adeguamento alla normativa regionale della destinazione commerciale per la zona A1 è funzionale ad incentivare il riuso dei manufatti caratteristici dell architettura industriale nel rispetto dei contenuti definiti alla voce Modalità di intervento. Dalla presente variante restano esclusi i nuclei e gli edifici di antica origine in zona agricola per i quali resta fatta salva la normativa specifica di cui alla tav del vigente PRG. Con la presente Variante si confermano i contenuti della II Variante Generale al PRG e della Variante parziale n. 43/2005, e si adeguano le destinazioni commerciali ammesse e la dotazione di standard per la zona A di centro storico e per la zona A1 ai contenuti della nuova disciplina regionale sul commercio. La variante riguarda i paragrafi DESTINAZIONE D USO ZONE RESIDENZIALI, STANDARDS, PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER L'INSEDIAMENTO DI ATTIVITA' COMMERCIALI, ZONA A1 delle vigenti Norme Tecniche di Attuazione. PROCEDIMENTO DELLA VARIANTE PARZIALE. La variante parziale è adottata ai sensi dell art. 16 della L.R. 32/2013. DIMENSIONAMENTO DI PIANO. Non sussiste alcuna modifica al dimensionamento dello strumento urbanistico generale. ELABORATI. La presente Variante è costituita dai seguenti elaborati: Relazione Tecnica Norme Tecniche di Attuazione Varianti parziali Variante n 68 RICOGNITIVA COMMERCIO ZONA A 5

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