COSTRUIRE PER CRESCERE
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- Pasquale Bruno
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1 COSTRUIRE PER CRESCERE L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE 1
2 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Le linee generali per l organizzazione del servizio di pronto soccorso aziendale sono definite dal: Decreto Ministeriale 15 luglio 2003 n.388 Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale, in attuazione dell articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994 n. 626, e successive modificazioni Il Decreto costituisce lo strumento operativo per la realizzazione del pronto soccorso aziendale Il datore di lavoro deve, caso per caso, predisporre un protocollo articolato per la gestione delle emergenze sanitarie, che consenta la concreta attuazione di tutte le misure necessarie all organizzazione del servizio di primo soccorso 2
3 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE E bene premettere che i termini pronto soccorso e assistenza medica d emergenza, genericamente utilizzati nel decreto ministeriale sono poco appropriati Infatti questi termini identificano le prestazioni erogate dai presidi di pronto soccorso territoriali, i quali dispongono di mezzi e professionalità tali da permettere la diagnosi, l accertamento clinico e di laboratorio Nei luoghi di lavoro invece un intervento in caso di infortunio o di malore si configura come un primo soccorso (così come indicato dall articolo 45 del DLgs81/08) 3
4 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Il DM 388/2003 classifica le aziende o le unità produttive in tre gruppi: gruppo A gruppo B gruppo C In base: Alla tipologia della attività Al numero dei lavoratori Ai fattori di rischio presenti 4
5 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Gruppo CARATTERISTICHE A 1. Aziende o Unità produttive soggetto ad obbligo di notifica ai sensi dell art2 del DLgs334/99; Centrali termoelettriche; Impianti e Laboratori nucleari di cui agli artt. 7, 28 e 33 del DLgs230/95; Aziende estrattive e attività minerarie di cui al DPR624/96; Lavoratori in sotterraneo di cui al DPR320/56; Fabbricazione di esplosivi, polveri e munizioni. 2. Aziende o Unità produttive con più di 5 lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro nell ultimo triennio. 3. Aziende o unità produttive con più di 5 lavoratori a tempo indeterminato nel comparto dell agricoltura. B C Aziende o Unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A Aziende o Unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A 5
6 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Il primo compito del datore di lavoro è pertanto quello di identificare il gruppo di appartenenza della propria azienda, sentito il medico competente. Il datore di lavoro, in caso di appartenenza dell azienda al gruppo A, deve comunicarlo alla ASL competente per territorio attraverso un modello di autodichiarazione ai sensi dell articolo 1 comma 2 del DM 388/2003 La comunicazione deve essere inoltrata dal datore di lavoro al Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPESAL), ai quali spetterà di coordinarsi, al fine di programmare linee di attività comuni, con le Centrali Operative 118 6
7 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE La comunicazione di appartenenza al gruppo A potrà inoltre consentire di creare un apposito archivio e di programmare, con riferimento ai bisogni prevalenti delle aziende, le più opportune attività di assistenza Alle aziende incluse in fasce di alta priorità si potrà ad esempio, da subito, richiedere che venga allegato, alla comunicazione prevista dal DM 388/03, l intero documento del piano aziendale di primo soccorso, al fine di valutare l adeguatezza e l efficacia 7
8 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Alle stesse aziende potranno essere richieste:» prodotti tossici impiegati che richiedono sistemi organizzativi di supporto ad integrazione di quelli normalmente presenti in un sistema pubblico soccorso;» numero delle persone che possono essere coinvolte;» dislocazione dell azienda e possibili impedimenti per l arrivo rapido e per il raggiungimento delle postazioni di lavoro (siti di lavoro posti in alto, lavori condotti in zone impervie e irraggiungibili dai normali mezzi di soccorso ecc.)» integrazione della cassetta di pronto soccorso; 8
9 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Riportiamo nella seguente tabella le voci tariffarie con l indice di inabilità permanente superiore a 4 per 1000 addetti (fonte INAIL aprile 2008) Codici di tariffa INAIL Indice di inabilità permanente 1100 Lavorazioni meccanico agricole 10, Mattazione e macellazione Pesca 6, Costruzioni edili 8, Costruzioni idrauliche 9, Strade e ferrovie 7, Linee e condotte urbane 9, Fondazioni speciali 12, Impianti 5, Impianti acqua e vapore 4, Prima lavorazione legname 7,95 9
10 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Riportiamo nella seguente tabella le voci tariffarie con l indice di inabilità permanente superiore a 4 per 1000 addetti (fonte INAIL aprile 2008) Codici di tariffa INAIL Indice di inabilità permanente 5200 Falegnameria e restauro 7, Materiali affini al legno 5, Metallurgia 5, Metalmeccanica 4, Geologia e mineraria 8, Lavorazione delle rocce 6, Lavorazione del vetro 4, Facchinaggio 15, Pulizie e nettezza urbana 5,57 10
11 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Una volta definito il gruppo di classificazione si tratta di organizzare il servizio aziendale secondo quanto stabilito dall art.2 del DM 388/2003. Il primo passo consiste nel designare gli addetti al primo soccorso Qualora siano presenti in azienda persone impegnate in associazioni di volontariato (Croce Rossa, Pubbliche Assistenze, Protezione Civile ecc.) a loro andrà naturalmente la scelta preferenziale Si tenga presente tuttavia che anche in questo caso sarà necessario effettuare il corso di formazione specifico o l aggiornamento triennale 11
12 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE La normativa non prevede standard numerici per gli addetti al Pronto Soccorso, limitandosi a stabilire che gli stessi devono essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni ovvero dei rischi specifici dell azienda ovvero dell unità produttiva Spetta pertanto al datore di lavoro, in funzione dell organizzazione dell azienda e della valutazione dei rischi, stabilire il numero sufficiente degli addetti 12
13 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE A scopo puramente indicativo possiamo proporre alcuni criteri che possono essere seguiti: in ogni caso vi dovrebbero essere almeno due addetti, per supplire a eventuali assenze o impedimenti di ciascuno durante l intero orario di lavoro deve essere assicurata la presenza di almeno un addetto per luogo di lavoro (unità operativa, reparto, piano, ecc.) in caso l azienda operi con squadre esterne, in ciascuna squadra dovrebbe essere assicurata la presenza di almeno un addetto qualora la squadra esterna sia costituita da due persone, entrambi dovrebbero essere stati designati o almeno avere frequentato il corso 13
14 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Non è consigliabile che gli stessi lavoratori siano nello stesso tempo addetti al servizio antincendio e al primo soccorso I nominativi degli addetti al primo soccorso devono essere resi noti a tutti i lavoratori Un caso particolare è costituito dalle attività edili. L allegato XV del DLgs81/08 prevede che il Piano di sicurezza e coordinamento contenga indicazioni sull organizzazione prevista per il pronto soccorso (e per le emergenze in genere) ma anche la possibilità di cooperazione e coordinamento tra datori di lavoro e/o lavoratori autonomi. 14
15 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Per le aziende e unità produttive del gruppo A è previsto, anche in forma consorziata, che il datore di lavoro, sentito il medico competente ove presente, debba garantire il raccordo tra il sistema di pronto soccorso interno e il sistema di emergenza del SSN 15
16 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE I compiti degli addetti in sintesi sono: condividere il piano di primo soccorso aziendale attuare tempestivamente e correttamente le procedure di pronto intervento tenere un elenco delle attrezzature e del materiale di medicazione controllandone l efficienza e la scadenza tenere aggiornate le schede di sicurezza dei prodotti chimici utilizzati in azienda essere d esempio per il personale, lavorando in sicurezza e segnalando le condizioni di pericolo 16
17 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE La normativa stabilisce che gli addetti devono essere formati e disporre di attrezzature adeguate. La formazione degli addetti deve essere svolta da personale medico in collaborazione, ove possibile, con il sistema di emergenza sanitaria del SSN (articolo 3 DM 388/2003) Poiché tra i compiti del medico competente (articolo 25 del DLgs81/08) rientrano anche la collaborazione con il datore di lavoro alla predisposizione del servizio di pronto soccorso e le attività di formazione e informazione dei lavoratori pare logico affidare al medico competente l incarico della formazione del personale addetto al primo soccorso 17
18 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Qualora si opti per una scelta diversa, quale può essere quella di affidare a personale infermieristico l attività di formazione, il medico competente deve essere comunque coinvolto nelle scelte dei programmi e degli addetti al primo soccorso La normativa definisce poi, con gli allegati 3 e 4 del DM388/2003, i contenuti minimi dei corsi di formazione, della durata rispettivamente di 16 ore per il gruppo A e di 12 ore per i gruppi B e C La formazione, almeno nella parte tecnico-pratica, va aggiornata ogni tre anni Sono esonerati dall obbligo della formazione solo le aziende che designano quali addetti medici o infermieri professionali 18
19 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Le misure organizzative in relazione al gruppo di appartenenza per l organizzazione del servizio sono: Gruppo MISURE DI PRONTO SOCCORSO A e B C cassetta di pronto soccorso presso ciascun luogo di lavoro un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del SSN pacchetto di medicazione presso ciascun luogo di lavoro un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza SSN 19
20 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Per quanto concerne il mezzo di comunicazione è generalmente sufficiente una linea telefonica con accesso diretto all esterno (cioè senza mediazione del centralino aziendale) a disposizione degli addetti al pronto soccorso. Nel caso non sia disponibile una linea telefonica fissa (ad esempio nei cantieri o nelle squadre esterne) il datore di lavoro dovrà fornire agli addetti un telefono cellulare. Non è assolutamente sufficiente confidare che qualcuno avrà il cellulare 20
21 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Nelle aziende industriali, e in quelle commerciali con più di 25 dipendenti, l allegato IV, punto 5, del DLgs 81/08 prevede che il datore di lavoro assicuri presidi sanitari di primo soccorso I presidi sanitari di primo soccorso, secondo l art. 2 del DM 388/2003 sono: un pacchetto di medicazione una cassetta di pronto soccorso Per le aziende industriali con più di 5 lavoratori e ubicate lontano (oltre 30 minuti) dai posti pubblici di pronto soccorso è bene prevedere come presidio sanitario una camera di medicazione I contenuti minimi della cassetta di pronto soccorso e del pacchetto di medicazione sono indicati negli allegati 1 e 2 del decreto 388/03: 21
22 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Allegato 1 D.M. 388/2003 CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO 5 paia di guanti sterili monouso Visiera paraschizzi Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro 3 Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 500ml 10 compresse di garza sterile 10x10 in buste singole 2 compresse di garza sterile 18x40 in buste singole 2 teli sterili monouso; 2 pinzette da medicazione sterili monouso Confezione di rete elastica di misura media; Confezione di cotone idrofilo 2 confezioni di cerotti di varie misure pronti all uso 2 rotoli di cerotto alto cm 2,5; Un paio di forbici; 3 lacci emostatici 2 confezioni di ghiaccio pronto uso 2 sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari; Termometro e apparecchio per la misura della pressione arteriosa 22
23 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Allegato 2 D.M. 388/2003 CONTENUTO MINIMO DEL PACCHETTO DI MEDICAZIONE 2 paia di guanti sterili monouso Visiera paraschizzi Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 ml 3 Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250ml 3 compresse di garza sterile 10x10 in buste singole Compressa di garza sterile 18x40 in busta singola Pinzetta da medicazione sterile monouso Confezione di cotone idrofilo Confezione di cerotti di varie misure pronti all uso Rotolo di cerotto alto cm 2,5 Rotolo di benda orlata alta cm 10 Un paio di forbici Un laccio emostatico Confezione di ghiaccio pronto uso Sacchetto monouso per la raccolta di rifiuti sanitari Istruzioni sul modo di usare i presidi e di prestare i primi soccorsi i attesa del servizio di emergenza 23
24 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Da tenere presente che: il datore di lavoro, su parere del medico competente, potrà integrare il contenuto della cassetta e del pacchetto, o aggiungere ulteriori dispositivi in dotazione, in relazione ai contenuti della formazione o con riferimento alla tipologia dei rischi presenti in azienda cassetta e pacchetto devono essere presenti in ciascun luogo di lavoro; devono essere adeguatamente custoditi, in luoghi facilmente accessibili e individuabili con segnaletica appropriata 24
25 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE nelle aziende o unità produttive che hanno lavoratori che prestano la propria attività in luoghi isolati diversi dalla sede aziendale, il datore di lavoro è tenuto a fornire loro il pacchetto di medicazione e un mezzo di comunicazione Oltre alle attrezzature e dispositivi d uso degli addetti, un capitolo importante riguarda le attrezzature minime di equipaggiamento e i dispositivi di protezione individuale per gli addetti al primo intervento interno e al pronto soccorso, che devono essere individuati e resi disponibili dal datore di lavoro in collaborazione con il medico competente 25
26 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE E di fondamentale importanza non limitarsi a designare gli addetti e provvedere alla loro formazione, ma anche realizzare, nell ambito della valutazione dei rischi, un protocollo interno che indichi compiti ruoli e comportamenti che ogni lavoratore deve tenere al verificarsi di una situazione di emergenza all interno dell azienda Il protocollo, redatto in collaborazione con il medico competente, il RSPP, il Sistema di Emergenza del SSN, e condiviso con gli addetti al primo soccorso e con il RLS, dovrà costituire parte del PEI aziendale 26
27 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Raccordandosi, con la valutazione dei rischi, l organizzazione del servizio di primo soccorso nelle aziende dovrà pertanto prendere innanzitutto in considerazione:» la tipologia e i rischi propri dell attività» le caratteristiche del luogo in cui si svolge l attività lavorativa» il numero dei lavoratori potenzialmente a rischio infortunio» ogni altro aspetto che possa condizionare la gestione del servizio stesso 27
28 L ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE A seconda dei casi sarà utile affrontare e definire i seguenti aspetti: coordinamento delle operazioni procedure operative per gli addetti al primo soccorso contenuto, numero e dislocazione delle cassette di pronto soccorso e pacchetti di medicazione dispositivi di allarme procedure di attivazione del soccorso esterno 28
29 PRONTO SOCCORSO CHI DEVE FARLO DEFINIZIONI Procedure complesse, con ricorso a farmaci e strumentazioni, orientate a diagnosticare il danno e a curare l infortunato PERSONALE SANITARIO PRIMO SOCCORSO CHI DEVE FARLO Semplici manovre orientate a mantenere in vita l infortunato e a prevenire complicazioni QUALSIASI PERSONA 29
30 LA RESPONSABILITA DELL ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO La responsabilità dell addetto di Primo Soccorso (addetto PS) non è diversa da quella di un qualsiasi cittadino che è perseguibile (reclusione fino a 12 mesi e multa fino a euro) qualora non presti soccorso in caso di necessità Omissione di soccorso Art.593 C.P. Soccorrere può voler dire anche solo attivare il 118 ed impedire spostamenti incongrui L ARTICOLO 593 DEL CODICE PENALE SANCISCE: A. L OBBLIGO DI PRESTARE ASSISTENZA Se il rischio non è sostenibile B. L OBBLIGO DI AVVISARE LE AUTORITA COMPETENTI 30
31 COMPITI DELL ADDETTO PS Condividere il piano di primo soccorso aziendale Attuare tempestivamente e correttamente le procedure di pronto intervento Tenere un elenco delle attrezzature e del materiale di medicazione, controllando la scadenza Tenersi aggiornato sulla tipologia degli infortuni che accadono in azienda Tenere aggiornate le schede di sicurezza dei prodotti chimici utilizzati in azienda Essere di esempio per il personale lavorando in sicurezza e segnalando le condizioni di pericolo 31
32 ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI PRIMO SOCCORSO QUALI FIGURE AZIENDALI SONO COINVOLTE NELLA SUA ATTUAZIONE CHI PUO FARLO DATORE DI LAVORO oppure LAVORATORE (designato, ma è auspicabile un suo consenso) CHI Addetti PS QUANTI ADDETTI PS Definire il numero in base a: numero dei lavoratori pericolosità delle lavorazioni turni di lavoro dislocazione dei locali di lavoro (prevedere sempre un sostituto) 32
33 ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI PRIMO SOCCORSO QUALI COSE BISOGNA FARE E QUALI COSE BISOGNA AVERE COSA Procedure Organizzativ e Risorse DETERMINARE CHI, IN CASO DI INFORTUNIO: Coordina gli interventi Telefona al 118 Sgombra il passaggio all autoambulanza Accompagna l infortunato ORGANIZZARE E DETERMINARE: Contenuto, numero e dislocazione delle valigette PS Telefono Dispositivi di allarme Automobile aziendale per emergenze 33
34 ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI PRIMO SOCCORSO QUALI PROCESSI DI COMUNICAZIONE BISOGNA ATTIVARE IL PIANO E DEFINITO DA Datore di lavoro Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione In collaborazione con Medico competente Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica (SUEM) IL PIANO VA CONDIVISO CON: Addetti PS Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) VANNO INFORMATI DEL PIANO: preposti lavoratori COME Definizione Condivisione Informazion e 34
35 ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI PRIMO SOCCORSO CONOSCENZE PRELIMINARI FONTI SCHEDE DI SICUREZZA REGISTRO INFORTUNI RELAZIONI SANITARIE I lavoratori non sono tenuti a comunicare al datore di lavoro l eventuale stato di malattia, né può farlo il medico competente, essendo vincolato dal segreto professionale: il medico può, però, riferire la presenza in azienda di casi di patologie per le quali gli addetti PS è opportuno siano addestrati CONOSCENZE Ciclo produttivo e sostanze usate Tipologia infortuni Lavoratori con malattie, invalidità, idoneità parziali Procedure organizzative abituali in caso di infortunio Tecniche abituali di automedicazione Lavoratori con competenze di PS Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica 35
36 CASI ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI PRIMO SOCCORSO PROCEDURE IN CASO DI INFORTUNIO E MALORE aziende piccole dimensioni A. Caso grave e urgente B. Caso non urgente LAVORATOR I Avvertono l addetto PS e il preposto ADDETTO PS Prende la valigetta Valuta la gravità Attiva le procedure A, B o C Dispone la telefonata al 118 tramite il preposto attua le misure di PS accompagna o dispone il trasporto in ospedale C. Caso lieve pratica l eventuale medicazione in ambiente idoneo PREPOSTO telefona al 118 indica all autoambulanza il percorso recupera un autovettura 36
37 ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI PRIMO SOCCORSO PROCEDURE IN CASO DI INFORTUNIO E MALORE aziende medie dimensioni CASI LAVORATORI ADDETTO PS CAPOREPARTO A. Caso grave e urgente B. Caso non urgente Avvertono l addetto PS e il caporeparto Prende la valigetta e accorre Valuta la gravità Attiva le procedure A, B o C Dispone la telefonata al 118 tramite il caporeparto Attua le misure di PS Dispone la procedura per l autoambulanza attua le misure di PS dispone il recupero dell auto aziendale accompagna o dispone il trasporto in ospedale C. Caso lieve pratica l eventuale medicazione in ambiente idoneo Si accerta che l addetto PS sia stato attivato telefona al centralinista per allertare il118 indica il percorso recupera un autovettura 37
38 PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA In caso di infortunio grave, la PAROLA D ORDINE dell addetto PS è: Prendere la valigetta P.A.S. Eliminare la causa o allontanare l infortunato Telefonare al 118 PROTEGGI AVVERTI Eseguire quest ordine Attuare i primi interventi SOCCORRI 38
39 PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA Cosa fare Prendere la valigetta, indossare i guanti monouso Controllare la scena dell infortunio e la pericolosità ambientale per l infortunato, per sé e per i lavoratori Controllare le condizioni dell infortunato se la causa dell infortunio agisce ancora, rimuoverla ovvero allontanare l infortunato Se necessario telefonare al 118, ovvero predisporre il trasporto in ospedale con l auto Fornire ai soccorritori ulteriori informazioni circa la dinamica dell infortunio ed eventualmente consegnare le schede di sicurezza 39
40 PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA Cosa non fare Correre rischi e agire senza precauzioni Agire d impulso e perdere la calma Muovere e sollevare l infortunato qualora si sospetti lesione alla colonna vertebrale (eccetto che in caso di incendio o fuga di gas o altri pericoli imminenti) Somministrare bevande, soprattutto alcoliche Permettere che si crei confusione attorno all infortunato 40
41 IL 118 LA CHIAMATA E GRATUITA (dalle cabine telefoniche non sono necessarie monete o la scheda, il cellulare funziona anche se la scheda prepagata è esaurita E VIENE SEMPRE REGISTRATA RISPONDE UN OPERATORE DEL SUEM (Servizio Urgenza e Emergenza Medica) Il SUEM ha una centrale operativa provinciale in collegamento diretto con tutte le ULSS della provincia e con le basi autoambulanze degli ospedali e della Croce Rossa Il SUEM una volta ricevuta la telefonata, attiva il mezzo di soccorso più idoneo 41
42 IL 118 FORNIRE CON LA CALMA LE INFORMAZIONI RICHIESTE DALL OPERATORE FORNIRE SEMPRE IL NUMERO TELEFONICO DA DOVE SI PARLA LUOGO EVENTO INFORTUNAT I Località esatta dell infortunio, via e numero civico, eventuali punti di riferimento, percorso più breve Infortunio o malore, dinamica dell infortunio, eventuale pericolo di incendio (il SUEM allerta i Vigili del Fuoco), rischio di intossicazione e fuga di gas Quanti sono, se sono incastrati, schiacciati, dove si trovano (a terra, su un tetto, ecc.) sono coscienti, parlano, si muovono, respirano 42
43 INFORMAZIONE SUI PRODOTTI CHIMICI A. In caso di infortunio chimico è importante conoscere la composizione chimica del prodotto in causa B. Composizione ed informazione sugli ingredienti vengono riportate al punto 2 della scheda di sicurezza C. Tutti i prodotti utilizzati in azienda devono essere corredati di SCHEDA DI SICUREZZA Per consentire una trasmissione tempestiva delle informazione al Pronto Soccorso Ospedaliero è opportuno che le schede di sicurezza siano AGGIORNATE AD OGNI VARIAZIONE O ACQUISTO RESE FACILMENTE ACCESSIBILI AGLI ADDETTI PS DISPOSTE SECONDO CRITERI CONDIVISI (ordine alfabetico, lavorazioni, ecc.) 43
44 INFORMAZIONE SUI PRODOTTI CHIMICI 1.Identificazione dei preparati e della società produttrice 2.Composizione/informazione sugli ingredienti 3.Identificazione dei pericoli 4.Misure di primo soccorso 5.Misure di incendio 6.Misure in caso di fuoriuscita accidentale 7.Manipolazione e stoccaggio 8.Controllo dell esposizione individuale Tutte le schede di sicurezza riportano, in lingua italiana (anche se il prodotto proviene dall estero), le seguenti 16 voci: 9.Proprietà fisiche e chimiche 10.Stabilità e reattività 11.Informazioni tossicologiche 12.Informazioni ecologiche 13.Considerazioni sullo smaltimento 14.Informazioni sul trasporto 15.Manipolazione e stoccaggio 16.Altre informazioni 44
45 INFORMAZIONE SUI PRODOTTI CHIMICI Non tutti i prodotti utilizzati sul lavoro possono provocare infortuni chimici: alcuni infatti non causano effetti sensibili, altri possono determinare solo danni a distanza di anni SONO DA CONSIDERARE POTENZIALMENTE CAUSA DI INFORTUNIO QUELLI CHE SULL ETICHETTA O SULLA SCHEDA DI SICUREZZA (punto 15) HANNO RIPORTATO: R da 1 a 19, 30, 44 (esplosivo/infiammabile) Quali prodotti possono causare infortunio R da 20 a 29, 31, 32, 41 (tossico/nocivo) R 34, 35 (ustionante) R 36, 37, 38 (irritante) 45
46 INFORMAZIONE SUI PRODOTTI CHIMICI esplosivo comburente infiammabile E Estremamente infiammabile O tossico F Molto tossico Quali prodotti possono causare infortunio F+ T T+ 46
47 INFORMAZIONE SUI PRODOTTI CHIMICI corrosivo nocivo irritante C X Xi Quali prodotti possono causare infortunio 47
48 RUOLO DELL ADDETTO PS Come garantire queste condizioni? L addetto PS, quando interviene, deve essere messo nelle condizioni di esercitare il proprio ruolo. Deve, per esempio, poter decidere se ricorrere al 118 senza condizionamenti da parte di capi e colleghi. Deve poter impartire indicazioni anche al proprio superiore, impedire che colleghi creino confusione. L azienda deve riconoscere formalmente il ruolo tecnico specifico dell addetto PS L addetto PS deve possedere autorevolezza e credibilità presso capi e colleghi 48
49 GRAZIE PER L ATTENZIONE 49
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